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Lepiota griseovirens Maire 1928 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Tribù Lepioteae Genere Lepiota (Persoon) Gray Sottogenere Lepiotula (spore speronate) Sezione Stenosporae (cuticola tricodermica) Sottosezione Stenosporae (spore nettamente speronate) Sinonimi Lepiota griseovirens subsp. obscura Locq Lepiota grangei f. brunneoolivacea Pilát Lepiota obscura Locq. ex Babos Lepiota griseovirens var. obscura Locq. ex Bon Lepiota poliochloodes Vellinga & Huijser Etimologia Lepiota = orecchio squamoso; dal greco lepis = squama e oûs, otós = orecchio. Griseovirens = grigioverde; griseus dall’antico tedesco gris = grigio e dal latino virens = verdeggiante. Cappello Di piccole dimensioni, 1-3 cm di diametro, all’inizio campanulato, poi piano convesso con al centro un evidente umbone ottuso. Il cappello può presentarsi con più tonalità di colore, fulvo-brunastro, tendente al rossastro rugginoso, con toni grigio-verdastri e più scuri sul grigio-nerastro, la zona centrale è più uniforme, mentre la zona marginale è rivestita da squame più diradate che mettono in evidenza il fondo crema-ocraceo. Lamelle Lamelle libere, alte, ventricose, con numerose lamellule. Gambo Il gambo è cilindrico, un po’ ricurvo, termina con la base ingrossata, leggermente bulbosa, alla sezione è fistoloso, farcito, infine cavo. È ricoperto per i due terzi verso la base da fini squamette grigio-verdastre, bruno-nerastre e negli esemplari adulti in corrispondenza del bulbillo si nota una zona colorata di rosso, dovuta al micelio rossastro che lo avvolge. Carne La carne è biancastra nel cappello, grigio-ocracea nella parte superiore del gambo, su toni rossastri verso la base. Vira al rosso alla sezione ed allo sfregamento in tutto il carpoforo. Habitat Bosco di conifera con Pinus nigra e Cupressus spp. Commestibilità e Tossicità Velenoso mortale. Fino a non molto tempo fa era descritto e considerato, nei vari testi divulgativi a larga distribuzione, fungo con proprietà tossiche. Recentemente studi approfonditi hanno evidenziato la presenza di amatossine sia in Lepiota griseovirens, sia in specie strettamente vicine tra le quali: Lepiota helveola Bres., Lepiota pseudohelveola Kühner, Lepiota josserandii Bon & Boiffard, Lepiota kuehneri Huijsman ex Hora e altre undici specie. Microscopia Spore speronate, destrinoidi, con apicolo evidente, 7,5-9,2(9,6) × (3,2)3,4-4,0 µm, media 8,5 × 3,7 µm, Q = 2,0-2,7; Qm = 2,3, misurazioni su 32 spore, da sporata. Basidi clavati, osservati prevalenti tetrasporici e alcuni bisporici. Cheilocistidi abbondanti, di forma variabile, osservati da claviformi a fusiformi, anche con strozzatura. Epicute formata da ife terminali erette, cilindriche, allungate, plurisettate, ramificate, leggermente incrostate, alla base di queste vi è un ulteriore strato di ife più corte claviformi, che Bon (1999) definisce come "sous-couche douteuse". Osservati GAF. Stipite con struttura formata da ife cilindriche, parallele, settate, leggermente intrecciate. Le squame ed i residui nerastri presenti sul gambo sono ife claviformi, ramificate, simili a quelle osservate nell’epicute, ma leggermente più corte, munite di GAF. Osservazioni La raccolta presenta tutta la gamma di colorazioni con cui si può presentare questa specie. Si può ipotizzare una determinazione già sul campo per le sue caratteristiche colorazioni ed è facile averne una conferma grazie ai suoi peculiari caratteri microscopici, in quanto ha le spore più piccole (7,0-9,0 × 3,4-4 µm) rispetto alle altre specie che presentano il cappello con colorazioni verdastri. Specie simili Seguendo la tassonomia adottata da Candusso et al.(1990), Lepiota griseovirens è inserita nella Sezione Stenosporae. La stessa, in generale, si connota per specie con spore abbastanza piccole, non oltre i 10 µm, strette, a forma sub-triangolare o di proiettile, con base a volte tronca e apicolo asimmetrico e pronunciato. La sezione comprende altre 15 specie caratterizzate da colorazioni tra il grigio-verde, il grigio-nerastro e il fulvo-bronzo. Le specie più prossime sono: Lepiota grangei (Eyre) Kühner, si differenzia principalmente dal punto di vista microscopico, per la presenza di pigmento di tipo vacuolare dominante blu-verde nelle ife dell’epicute e spore speronate di dimensione maggiore, inoltre predilige l’habitat di latifoglie. Lepiota pseudofelina J. Lange ex J. Lange, con colori più nettamente grigio-bruni e carne alla base del gambo totalmente bianca. Bibliografia BON, M., 1999. Les Lepiotes. Flore Mycologique d’Europe. Vol. 3. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 2000. Champignons de Suisse. Vol. 4 Lucerna: Ed. Verlag Mykologi CANDUSSO, M., & LANZONI, G., 1990. Lepiota s.l. Fungi Europæi. Vol. 4. Libreria editrice Giovanna Biellla. Saronno. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, Novembre 2014; Località Gubbio (PG); Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Habitat bosco di conifera con Pinus nigra e Cupressus spp. (exsiccatum MI20141101-01) Microscopia Spore speronate, destrinoidi, con apicolo laterale evidente, 7,5-9,2(9,6) × (3,2)3,4-4,0 µm, media 8,5 × 3,7 µm, Q = 2,0-2,7; Qm = 2,3, misurazioni su 32 spore. Osservazione in Melzer a 1000×. Basidi clavati, osservati bisporici e tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi di forma variabile, abbondanti, osservati da claviformi a fusiformi, anche con strozzatura. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Epicute formata da ife terminali erette, cilindriche, allungate, plurisettate, ramificate, leggermente incrostate, alla base di queste vi è un ulteriore strato di ife più corte claviformi, che Bon (1999) definisce come "sous-couche douteuse". Osservati GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Stipite con struttura formata da ile cilindriche, parallele, settate, leggermente intrecciate. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Le squame ed i residui nerastri presenti sul gambo sono ife claviformi, ramificate, simili a quelle osservate nell’epicute, ma leggermente più corte, munite di GAF.
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Lepiota fuscovinacea FH Møller & JE Lange 1940
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Lepiota fuscovinacea FH Møller & JE Lange; Regione Lombardia; Ottobre 2005; Foto e descrizione di Massimo Biraghi. In un viale alberato in Pianura Bergamasca. Particolare del cappello. -
Lepiota fuscovinacea FH Møller & JE Lange 1940
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Lepiota fuscovinacea FH Møller & JE Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Foto e Descrizioni Piccola Lepiota caratterizzata da un cappello squamuloso-lanoso di un bel colore bruno vinoso di 4-5 cm, lamelle biancastre e gambo feltrato-lanuginoso concolore al cappello con sfumature lilacine verso l'apice, con zona apicale più pallida, odore forte, acido. Habitat boscaglie, preferisce zone ruderali. Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Regione Lombardia, viale alberato in Pianura Bergamasca; Ottobre 2005; Foto e descrizione di Massimo Biraghi. -
Lepiota forquignonii Quél. 1885
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Lepiota forquignonii Quél.; Regione Umbria; Novembre 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Microscopia Spore ellittiche, lisce, con apicolo, 6,7-7,7 × 3,9-4,7 µm, Qm=1,7; Cuticola con ife allungate, affusolate, subcilindriche, con pochi setti e cellule corte alla base (imenocute) GAF presenti nelle cellule della cuticola. I peli allungati della cuticola. Un particolare delle cellule più corte alla base dei peli allungati della cuticola. -
Lepiota forquignonii Quél. 1885
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Lepiota forquignonii Quél. 1885 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Foto e Descrizioni Trovata in un prato sotto Querce. Cappello finemente squamettato su tutta la superficie, con centro oliva nerastro, margine eccedente sfrangiato; lamelle bianche appena rosate, presenza di abbondanti lamellule; gambo liscio sopra la zona pseudoanulare, con fugaci fiocchi bambagiosi bianchi dalla zona pseudoanulare in giù; base del gambo ocra-rosa. Odore non forte, tra l'erbaceo o quello di lepiota cristata. Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Microscopia Spore ellittiche, lisce, con apicolo, 6,7-7,7×3,9-4,7 µm, Qm=1,7. Cuticola con ife allungate, affusolate, subcilindriche, con cellule corte alla base (imenocute). Osservati GAF nelle ife della cuticola. Per l'insieme dei caratteri macro si può riconoscere la sez. Felinae (spore ellittiche con Q<2 e cuticola a struttura mista). Regione Umbria; Novembre 2009; Foto, descrizione e microscopia di Tomaso Lezzi. Un particolare del cappello finemente squamettato su tutta la superficie, con centro oliva nerastro. Lamelle e gambo con i resti di velo fioccosi bianchi. Particolare della zona pseudonulare Particolare delle lamelle col filo irregolare -
Lepiota felina (Pers.) Karsten 1879
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
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Lepiota felina (Pers.) Karsten 1879
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Lepiota felina (Pers.) Karsten 1879 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Foto e Descrizioni Piccola Lepiota della sezione Ovisporae per le spore ellissoidali e nella sottosezione Felinae per l'epicute di tipo trico-imeniderma, si riconosce macroscopicamente per la zona discale del cappello di colore scuro e a forma di "stella", Si riconosce dalle specie vicine per il cappello decorato da squame nero-brunastre disposte concentricamente, decisamente nerastre ed appressate al disco, che contrastano con il colore di fondo biancastro. Lamelle bianche poi crema a maturazione. Gambo abbastanza slanciato furfuraceo verso la parte apicale e anello evidente bianco e liscio nella parte superiore, ricoperto da squamule bruno-nerastre nella parte inferiore. Odore complesso balsamico. Habitat nelle foreste di conifere montane. Sono segnalati anche ritrovamenti sotto latifoglia, nei parchi e nei giardini. Può essere confusa sul campo con giovani esemplari di Lepiota lilacea Bres., le spore che non superano i 5 µm di lunghezza e l'epicute con ife terminali clavate (imeniderma) sono elementi importanti per la delimitazione tra le due entità. Commestibilità e Tossicità Velenoso mortale. Fino a non molto tempo fa era descritto e considerato, nei vari testi divulgativi a larga distribuzione, fungo con proprietà tossiche. Recentemente studi approfonditi hanno evidenziato la presenza di amatossine sia in Lepiota felina, sia in specie strettamente vicine tra le quali: Lepiota helveola Bres., Lepiota pseudohelveola Kühner, Lepiota josserandii Bon & Boiffard, Lepiota kuehneri Huijsman ex Hora e altre undici specie. Regione Lombardia; Ottobre 2014. Foto commento e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore ellissoidali o leggermente ovoidali N = 30; (7,29)7,35-7,685-8,46(8,51) × (3,63)3,66-3,86-4,64(4,97) µm; Qm = 1,94 N° Long. Larg. Q Moy 7,87 4,09 1,94 Min 7,29 3,63 1,61 Max 8,51 4,97 2,25 Media 7,82 4,12 1,92 Osservazione 400× in Rosso Congo. Osservazione a 1000× in Rosso Congo. Cheilocistidi clavati o subcilindrici, molto corti (20-35 µm). Epicute. -
Lepiota echinella Quél. & G.E. Bernard 1888
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Lepiota echinella Quél. & G.E. Bernard 1888 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Lepiota Sezione Ovisporae Sinonimi Lepiota rhodoriza Romagn. & Locq. ex Locq. 1953 Lepiota echinella var. rhodoriza (Romagn. & Locq. ex P.D. Orton) Hardtke & Rödel 1992 Cystoderma echinellum (Quél. & G.E. Bernard) Singer 1936 Lepiota minuta J.E. Lange 1923 Lepiota setulosa J.E. Lange 1935 Etimologia Lepiota = orecchio squamoso; dal greco lepis = squama e oûs, otós = orecchio. Echinella dal latino echinellus, a, um = alquanto spinoso. Cappello Di piccole dimensioni da 10 a 20 mm, all’inizio campanulato poi convesso spianato, con largo umbone ottuso, di colore variabile, dal baio, al marrone-rossiccio fino al bruno bistro, con il centro più scuro, screpolato, dissociato in squame concentriche, più appressate al centro, di forma piramidale, importante carattere, apprezzabile visivamente solo con la lente d’ingrandimento. Il margine è spesso bianco, leggermente eccedente e non squamettato. Imenoforo Lamelle libere, fitte, biancastre, crema. Presenza di abbondanti lamellule. Gambo Slanciato, esile, 2-50 mm, di colore bianco, ma anche rosato, più scuro in basso, ricoperto da un velo biancastro, araneoso, tomentoso, riunito in piccoli ciuffi con punta brunastra o concolore al cappello; alla base del gambo si rileva la presenza di ife miceliari di colore bianco o rosate. Carne Rosata, odore gradevole, aromatico, lievemente fruttato, talvolta forte simile a quello di Lepiota cristata. Microscopia Spore ellissoidali, lisce, con apicolo 5,8-7,1 × 3,3-4,1 µm, media 6,5 × 3,7, Q = 1,6-1,9; Qm = 1,8; altrimenti 6-7,6 × 3,4-4,0 µm; Qm = 1,8. Basidi clavati tetrasporici. Cheilocistidi variabili, in prevalenza clavati, clavati-flessuosi, clavati-subcapitulati, alcuni sub-utriformi e fusiformi-lageniformi (a forma di corto birillo). Epicute formata da ife cilindriche (244-269 × 11,2-13,8 µm), fascicolate, allungate, non settate, con pigmento membranario, bruno chiaro e disciolto, con GAF presenti solo alla base; presenza di uno strato di ife più corte cilindrico-clavate o sferopeduncolate (imenicute). Habitat Sono segnalati vari ambienti di ritrovamento, come aiuole di giardino, su terreno ricco di humus costituito da foglie secche; su terreno a bordo di canali sotto Pioppo e Cipresso; su terreno sotto Cipresso e Leccio; su terreno sotto Sughera e diverse specie di Cisto. Commestibilità e Tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Specie simili Lepiota pseudolilacea Huijsman = Lepiota pseudohelveola Kühner ex Hora si distingue per la presenza dell’anello e per le spore più grandi. Note nomenclaturali Enderle & Krieglsteiner (1989), Candusso & Lanzoni (1990), Migliozzi & Coccia (1990), Bon (1993), (Bizzi & Migliozzi 1996), ritengono che Lepiota echinella e Lepiota setulosa siano due specie separate, anche se strettamente correlate, che differiscono per la dimensione delle spore, per il diverso tipo di squame del cappello e per la dimensione dei corpi fruttiferi. Candusso & Lanzoni (1990), ritengono Lepiota echinella distinta da Lepiota setulosa e Lepiota rhodorhiza. La descrivono come una specie di aspetto gracile, caratterizzata da un cappello con squame a forma di aculei di color bruno su fondo rosato. Il gambo è rosato con squame brunastre verso la base. Lepiota setulosa, anche se molto simile macroscopicamente, differisce per la totale assenza di toni rosati o lilacei, per l’odore più da Lepiota cristata e microscopicamente per la dimensione sporale che separa nettamente le due specie. Lepiota rhodorhiza si caratterizza per la presenza costante alla base del gambo di rizoidi rosso fuoco, rosso bruno, rosa, infine spesso presenta il margine biancastro del cappello decorato da una squamatura stellata simile a quello di Macrolepiota excoriata. Nella fig. 49 a pag. 259 della monografia di Candusso & Lanzoni (1990) è riportato il disegno della tavola typus di Bernard, con riferimento ai cheilocistidi ci preme sottolineare la variabilità morfologica riportata dall’autore, che li illustra subutriformi, clavati, clavati-flessuosi, clavato-lageniformi, subfusiformi, come riscontrato anche nella nostra raccolta. Migliozzi & Coccia (1990); sostengono che Lepiota echinella si sarebbe differenziata dalle altre due entità per la colorazione pileica, l'habitus e le dimensioni dei peli del rivestimento pileico nettamente inferiori (80- 150-(200) x 12-(15) µm, rispetto a 140-400 x 9-15 µm). Mentre le differenze che avrebbero separato Lepiota setulosa da Lepiota rhodorhiza sarebbero state meno marcate e avrebbero riguardato il colore del cappello, rossastro in Lepiota rhodorhiza, bruno bistro in Lepiota setulosa e quello dei rizoidi, bianchi in Lepiota setulosa, rossi in Lepiota rhodorhiza. Nella chiave del genere Lepiota in AA.VV. (2001), Vellinga, fornisce per le spore di Lepiota echinella le seguenti misure: "4,5-7,5 × 3,0-4,5 µm con Qm = 1,55-2,0 o 7,5-10 × 3,5-5,0 circa, Qm = 2,2", in virtù di tali dati, range sporale ampio, sinonimizza Lepiota setulosa J. E. Lange con Lepiota echinella. Arnolds et al. (1995) e Vellinga (2001) considerano sinonimi Lepiota echinella Quél. & G.B. Bernard, Lepiota setulosa J.E. Lange e Lepiota rhodorhiza (Romagn. & Locq.) ex P.O. Orton. Hausknecht & Pidlich-Aigner (2005), dopo aver effettuato studi su proprio materiale, contrariamente a Vellinga (2001), non hanno trovato alcuna sovrapposizione del range sporale tra le due specie, ma dati differenti: per Lepiota echinella spore più grandi 6-9 × 3,5-5 µm ed una media di (6,4-7,6 × 3,9-4,2) e carpofori di dimensione leggermente più grandi e per Lepiota setulosa spore minori 4,5-6,5 × 3-4 µm (nella media 5,4-6,0 × 3,3-3,7) e corpi fruttiferi più delicati. Consiglio & Migliozzi (2002), continuano a considerare separate le specie anche se le caratteristiche microscopiche sono sovrapponibili e aderiscono ora alla posizione tassonomica di Hardtke & Rödel (1992), considerando la specie con rizomorfe rosa come Lepiota setulosa var. rhdorhiza. Discussione Dopo un’attenta osservazione dei caratteri macro e microscopici dei capioni fotografati ed osservati, si arriva agevolmente alla sez. Felinae, subsez. Brunneoincarnatae (spore ellittiche o più o meno ovoidi, con Q<2 e cuticola a struttura mista) e quindi a Lepiota echinella Quél. & Bernard. - l’esame morfologico, ci dice che siamo in presenza di una specie di consistenza abbastanza gracile, cappello non oltre 2 cm di diametro negli esemplari più grandi, di color baio, fulvo, con squame piramidali al centro del cappello di colore bruno, apprezzabili visivamente solo con la lente, gambo esile e slanciato, con colorazioni rosate di fondo, decorato da resti di velo cotonoso biancastro, alla base sono presenti delle ife miceliari di color biancastro; - i dati microscopici, hanno evidenziato spore ellissoidali, misura media 6,5 × 3,7 µm, l’epicute formata da ife cilindriche (244-269 × 11,2-13,8 µm), fascicolate, con pigmento membranario, bruno chiaro, disciolto, con GAF presenti solo alla base dei peli; presenza di uno strato di ife più corte cilindrico-clavate (imenicute), tipologia dei cheilocistidi molto variabile, da clavati a clavati-flessuosi, cilindrici, sub-capitulati, fusiformi. I suddetti caratteri sono conformi sia alla diagnosi originale che alla tavola del typus disegnata da Bernard, entrambe riportate nella descrizione della specie nella monografia di Candusso & Lazzoni (1990), a pag. 258-259, con Vellinga (2001) sia con le osservazioni di Consiglio e Migliozzi (2002), pertanto, riteniamo che la raccolta in esame possa essere ascritta a Lepiota echinella. Bibliografia ARNOLDS, E., KUYPER, T.W. & NOORDELOOS, M.E., 1995. Overricht van de Padde stoelen in Nederland. Nederlandse Mycologische Vereniging. Wijster. BIZZI, A. & MIGLIOZZI, V., 1996.- Lepiotacee interessanti o rare. 4° contributo. Lepiota laevigata, Lepiota setulosa e Leucoagaricus glabridiscus. Micologia Italiana 25(3): 39-50. CONSIGLIO, G. & MIGLIOZZI, V., 2002. Alcune specie rare o dibattute del genere Lepiota. Revista Catalana de Micologia, 24: 229-247. MIGLIOZZI, V. & COCCIA, M., 1990. Funghi del Lazio. Il. 6-10. Micologia Italiana 19(1): 11-24. MIGLIOZZI, V. & COCCIA, M., 1990. Funghi del Lazio. ID. 11-15. Micologia Italiana 19(3): 3-22. VELLINGA, E.C., 2000. Notes on Lepiota and Leucoagaricus. Type studies on Lepiota magnispora, Lepiota barsii and Agaricus americanus. Mycotaxon 76: 429-438. VELLINGA, E.C., 2001. Macrolepiota Sing., Leucocoprinus Pat., Leucoagaricus (Locq. ex) Sing., Lepiota (Pers.: Fr.) S.F. Gray, Cystolepiota Sing., Melanophyllum Velen. In: Noordeloos M.E., Kuyper T.W. & Vellinga E.C., Flora agaricina neerlandica, vol. 5: 64-162, Rotterdam. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti. Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Lazio; Novembre 2015; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20151114-01) Il ritrovamento è avvenuto ai lati di un sentiero boschivo, su terreno ricco di lettiera costituita da fogliame e rametti in decomposizione, sotto Quercus cerris. Microscopia Spore ellissoidali, 5,8-7,1 × 3,3-4,1 µm, media 6,5 × 3,7, Q = 1,6-1,9; Qm = 1,8, misurazioni su 32 spore non da sporata, misurate da imenio di esemplari maturi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi clavati tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi variabili, in prevalenza clavati, clavati-flessuosi, clavati-subcapitulati, alcuni sub-utriformi e fusiformi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Epicute formata da ife cilindriche (244,1-269,0 × 11,2-13,8 µm), fascicolate, con pigmento membranario, bruno chiaro, disciolto, con GAF presenti solo alla base; presenza di uno strato di ife più corte cilindrico-clavate (imenicute). Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. -
Lepiota echinacea J.E. Lange 1940
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Lepiota echinacea J.E. Lange; Luglio 2006; Lombardia, Crema; Foto di Emilio Pini. Campioni trovati a Crema in città, in un giardinetto pubblico -
Lepiota echinacea J.E. Lange 1940
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Lepiota echinacea J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Tribù Lepioteae Genere Lepiota Sezione Echinatae Sinonimi Cystolepiota echinacea (J.E. Lange) Knudsen 1978 Echinoderma echinaceum (J.E. Lange) Bon 1991 Etimologia Lepiota = orecchio squamoso; dal greco lepis = squama e oûs, otós = orecchio e echinacea = dal latino echinus = riccio, per l’aspetto dal cappello munito di verruche coniche. Cappello Largo da 4 a 6 cm di diametro, all’inizio da emisferico a convesso, poi piano convesso con al centro un umbone ottuso, di colore castano, nocciola. La cuticola con la crescita si dissocia con andamento circolare in squame grossolane che lasciano intravedere in alcuni punti la carne sottostante di colore bianco che è ricoperta da irte squame coniche di colore bruno scuro, più fitte al centro per poi diradarsi verso il margine. Lamelle Libere, alte, bianche, ventricose, con numerose lamellule. Gambo Il gambo è cilindrico, fistoloso, leggermente ingrossato verso la base. In alto è bianco e ricoperto da resti di velo parziale cortiniforme, evanescente, che evidenziano una netta zona anulare, poi al di sotto troviamo ancora presenza di velo tomentoso, cortiniforme con ghirlande brune ed infine verso il terzo inferiore sono presenti squame appressate simili a quelle del pileo. Alla base del gambo sono presenti filamenti e radichette miceliari biancastre. Carne La carne è bianca ed immutabile in tutto il carpoforo. Odore di caucciù, aromatico, molto simile a quello di Lepiota cristata (Bolton) P. Kumm., ma meno pungente. Habitat Campioni rinvenuti in gruppo di pochi esemplari in un prato sotto piante di Cedrus deodara (Roxb.) G.Don, il terreno si presenta ricco di humus per gli aghi dai rami del Cedro in decomposizione. Commestibilità e tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Microscopia Spore ellissoidali, destrinoidi, numerose con due guttule, con apicolo evidente, 3,9-5,4 × 2,4-2,8(3,0) µm, media 4,6 × 2,7 µm, Qm = 1,7, misurazioni su 32 spore, da sporata. Basidi clavati, prevalentemente tetrasporici, osservati anche bisporici. Cheilocistidi riuniti a ciuffi. Osservati in prevalenza sferopeduncolati ed anche lobati, con le pareti un po’ spesse, con uno o due setti, incolori. Pileipellis formata da catene di elementi globosi ed ellissoidali, inframezzate da ife cilindriche, settate, con GAF molto evidenti, pigmento membranario liscio, di colore marrone. Velo generale prelevato dalle decorazioni brune presenti sul gambo. La struttura è costituita da catene di elementi globosi, settati con GAF e ife cilindriche, anch’esse con pigmento membranario, liscio, marrone. Osservazioni Nella letteratura consultata (Candusso & Lanzoni, 1990), per questa specie viene indicato che i cheilocistidi possono essere presenti o assenti o quantomeno se presenti di difficile identificazione. L’assunto suddetto ha una sua fondatezza, in effetti, se si osserva il filo lamellare sommariamente o in modo superficiale la loro presenza sfugge, in quanto non sporgono, ma sono molto ben mimetizzati ed inframezzati tra i basidi. La loro presenza si evince solo osservando attentamente gli elementi del filo perché essendo morfologicamente sferopeduncolati con apice quindi arrotondato, capitulato si riesce a cogliere la sottile differenza con i basidioli immaturi che appaiono al cospetto meno arrontondati, più claviformi. Schiacciando il preparato e quindi separando meglio gli elementi del filo gli stessi emergono chiaramente e diventano ben visibili in tutta la loro morfologia. Le specie più prossime sono Lepiota aspera (Pers.: Fr.) Quél. e Lepiota carini Bresadola delle quali abbiamo fornito una breve descrizione differenziale nel paragrafo seguente. Specie simili Lepiota echinacea è inserita nella Sezione Echinatae Fayod emend. Knudsen, caratterizzata dalla presenza di specie con spore ellissoidali, ovoidali, pileipellis formata da corte catene di cellule di forma da globosa ad ellissoidali, presenza di GAF. Le specie più prossime sono: Lepiota aspera (Pers.: Fr.) Quél., specie di grandi dimensioni, provvista di anello ampio, membranoso, microscopicamente si separa per la presenza di cheilocistidi prevalentemente sferopeduncolati e le spore che misurano fino a 8-9 µm. Lepiota boertmanni Knudsen, specie di piccole dimensioni con colori più nettamente fulvo aranciati, microscopicamente si caratterizza per i cheilocistidi ampiamente claviformi, molta rara, olotipo raccolto da D. Boertmann nel 1977 in Danimarca e per la seconda volta in Germania nel 1985. Lepiota calcicola Knudsen, si caratterizza per il pileo coperto da grandi squame erette o ricurve con superficie tomentosa omogenea che non si frattura, microscopicamente è differenziabile per la forma ellissoidale, oblunga delle cellule che formano gli elementi a catena della squame pileiche. Lepiota carini Bresadola, le tonalità del cappello vanno dal fulvo-castano al giallastro-bruno, con presenza di numerose squame addensate nel cappello e nel gambo, microscopicamente ha spore piccole e cheilocistidi molto lunghi claviformi o sferopeduncolati che superano di 10 µm l’altezza dei basidi. Gli elementi che costituiscono le catene della pileipellis sono più o meno isodiametrici con diametro di 20-30 µm. Lepiota langei Knudsen, viene descritta con il cappello con tonalità grigio-arancio e con presenza di squame brune coniche, microscopicamente si separa per l’assenza di cheilocistidi e la presenza di ife filiformi frammiste ai basidi. Lepiota perplexa Knudsen, ha il rivestimento pileico uniforme, tomentoso-lanoso, con centro nerastro ed al margine ocra brunastro, margine appendicolato. Il gambo è ricoperto da una lanugine cotonosa di colore bruno argilla chiaro. Dal punto di vista microscopico presenta abbondanti e vistosi cheilocistidi claviformi, ventricosi, con apice ogivale o con strozzatura. Lepiota pseudoasperula (Knudsen) Knudsen, assomiglia molto alla Lepiota carini, ma si differenzia per le dimensioni molto piccole, cappello da 0,6 a 2,5 cm, privo di vere squame pileiche, presenta ammassi di ife arrotondate di consistenza fioccosa e totale assenza di cheilocistidi. Bibliografia BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 2000. Champignons de Suisse. Vol. 4 Lucerna: Ed. Verlag Mykologi CANDUSSO, M., & LANZONI, G., 1990. Lepiota s.l. Fungi Europæi. Vol. 4. Libreria editrice Giovanna Biellla. Saronno. AA.VV., 2001. Agaricaceae. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 5. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria, Dicembre 2014; Località Gubbio (PG); Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Habitat in un prato sotto piante di Cedrus deodara (Roxb.) G.Don., il terreno si presenta ricco di humus per gli aghi dai rami del Cedro in decomposizione. (Exsiccatum MI20141209-01) Microscopia Spore ellissoidali, destrinoidi, numerose con due guttule, con apicolo evidente, 3,9-5,4 × 2,4-2,8(3,0) µm, media 4,6 × 2,7 µm, Qm = 1,7, misurazioni su 32 spore, da sporata. Osservazione in Melzer anionico a 1000×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi clavati, prevalentemente tetrasporici, osservati anche bisporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi presenti in ciuffi. Osservati in prevalenza sferopeduncolati ed anche lobati, con le pareti un po’ spesse, con uno o due setti, incolori. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400× Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000× Pileipellis formata da catene di elementi globosi ed ellissoidali, inframezzate da ife cilindriche, settate, con GAF molto evidenti, pigmento membranario liscio, di colore marrone. Osservazione in acqua a 400×. Osservazione in acqua a 1000×. Velo generale prelevato dalle decorazioni brune presenti sul gambo. La struttura è costituita da catene di elementi globosi, settati con GAF e ife cilindriche, anch’esse con pigmento membranario, liscio, marrone. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Svizzera; Giugno 2014; Foto di Roberto Cagnoli. Spore a proiettile, speronate dimensioni madie 5,5-7 × 3,5-4. Cuticola a cellule clavate e subsferiche. Pleurocistidi assenti. Cheilocistidi. -
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Lepiota cristata (Bolt.: Fr.) Kummer; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi. -
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Lombardia, Brembate (BG), Parco Doneda; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi. -
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto di Sergio Mombrini. -
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Ottobre 2010; Foto di Pietro Curti. Imenoforo bianco, pileo squamuloso, anello fragile e presto fugace, gambo. -
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Umbria; Novembre 2012; Foto di Mario Iannotti. -
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Umbria; Ottobre 2012; Foto di Mario Iannotti; -
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Lepiota dal tipico odore intenso e pungente. Un particolare del cappello. Un particolare delle lamelle e dell'anello. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Odore pungente tipico di questa specie, squamette marrone rossiccio appressate verso il centro del cappello, anello colorato. Un particolare delle decorazioni del cappello. Un particolare dell'anello sul gambo. Spore speronate (stenospore). Cellule della cuticola brevi e clavate (epicutis imeniforme). -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Bosco collinare misto; presso Arliano; Mugello. Profilo con umbone. Squame e umbone decorano il cappello. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Anellino fugace, ma ancora presente in questo esemplare. I cappelli con le tipiche decorazioni . -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Lombardia; Dicembre 2011; Foto di Massimo Biraghi. -
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Umbria; Ottobre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Odore forte, tipico, gambo rossiccio nella parte bassa, cappello a fondo bianco e disegni rosso scuro addensati soprattutto nel centro. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Anno 2004; Foto di Pietro Curti. Gambo rettilineo, anello presto lacerato e caduco, odore tipico. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Lombardia, parco di Crespi d'Adda; Ottobre 2007; Foto di Massimo Biraghi.