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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Ottobre 2007; Foto di Pietro Curti. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolt.: Fr.) Kummer.; Regione Marche; Ottobre 2006; Foto di Pietro Curti. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto di Pietro Curti. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolt.: Fr.) Kummer.; Regione Trentino; Agosto 2005; Foto di Gianni Bonini. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Abruzzo; Settembre 2005; Foto di Gianni Pilato. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm.; Regione Lombardia; Luglio 2005; Foto di Emilio Pini. -
Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871
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Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. 1871 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Tribù Lepioteae Genere Lepiota (Persoon) Gray Sezione Stenosporae (J.E. Lange) Kühner (spore a forma di proiettile, fusiformi con base tronca e con sperone laterale, lunghe meno di 10 µm) Etimologia Lepiota = orecchio squamoso; dal greco lepis = squama e oûs, otós = orecchio. L'epiteto cristata viene dal latino cristàtus = munito di cresta, crestato. Per le squamette che adornano il cappello Sinonimi Lepiotula cristata (Bolton : Fr.) Locq. ex E. Horak 1968 Cappello Di piccole dimensioni, 2-4 cm, è di consistenza fragile, poco carnoso e quasi membranaceo. Si presenta conico-campanulato nei giovani esemplari, anche con profilo tronco-conico, poi convesso, infine appianato a maturazione con un evidente umbone centrale. La cuticola ha colore di fondo biancastro ed è decorata da squamette irregolarmente concentriche di colore ocra-brunastro con toni aranciati o rossastri. Tali squamette, partendo dall’umbone e proseguendo verso il margine, sono più rade, rimpiccioliscono e sbiadiscono. L’umbone centrale è pressoché liscio e di colore uniformemente bruno rossastro, più acceso rispetto a quello delle squamette. Il margine pileico si mostra eccedente le lamelle, anche appendicolato per i resti del velo; a volte è lacerato. Lamelle Le lamelle sono fitte, strette, libere al gambo, con presenza di lamellule irregolari. Hanno il filo leggermente eroso (seghettato) o appena fioccoso (lente). Colore inizialmente bianco, poi crema. Sporata bianca. Gambo 4-6 × 0,3-0,5 cm, generalmente cilindrico più o meno slanciato con un piccolo bulbo presente alla base, leggermente fibrilloso e sericeo, fragile, già cavo nei giovani esemplari. Di colore bianco-sporco con toni rosa, in particolare verso la base. Facilmente separabile dal cappello. Inizialmente un velo membranaceo e fragile unisce il gambo al margine del cappello; tale velo darà luogo ad un anello più o meno afflosciato sul gambo, anche con possibili residui fibrillosi penduli sul margine pileico. La faccia superiore dell’anello è bianca, mentre quella inferiore presenta piccole squamette brunastre. L’anello si mostra fugace e, ove persistente, fisso e non scorrevole sul gambo come in alcune specie del genere Macrolepiota. Carne Molto esigua, delicata nel cappello; fibrosetta e stopposa nel gambo. Di colore crema biancastro, più colorata sotto l’umbone, con leggere sfumature rosate nella zona corticale del gambo. Ha sapore acidulo, un poco acre, sgradevole. Odore forte, penetrante, fastidioso e caratteristico che ricorda quello del genere Scleroderma. Tale odore si può paragonare a quello della gomma bruciata con una forte componente aromatica che ricorda il pepe di Giamaica. Habitat Cresce dalla fine dell’estate a tutto l’autunno in prati, giardini, parchi, margini dei sentieri, nelle radure erbose dei boschi, prediligendo posizioni umide e poco soleggiate. È specie piuttosto comune. Commestibilità e Tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Microscopia Spore lisce, a forma di proiettile, fusiformi con base tronca e sperone laterale, appendice ilare laterale, destrinoidi, non metacromatiche. Epicute con ife terminali claviformi e piriformi (epicute di tipo imeniforme), con substrato di ife cilindrico-filiformi. Cheilocistidi claviformi e sferopeduncolati. Osservazioni Specie molto comune su tutto il territorio italiano: prospera gregaria negli spazi aperti ed erbosi, anche nei parchi e giardini dei centri urbani, in presenza sia di conifere che di latifoglie. Le caratteristiche macroscopiche utili per la determinazione di Lepiota cristata sono la cuticola pileica dissociata in squame irregolarmente concentriche, di colore bruno fulvo che, assieme all’umbone di colore più intenso, risaltano sul colore biancastro del fondo; anello membranoso più o meno fugace, che può lasciare residui sul margine pileico; odore penetrante e caratteristico. Specie simili Marasmius oreades, commestibile, fruttificante anch’esso in prati, campi o giardini, si distingue per l’assenza di squamette sul cappello, per la mancanza di un anello e per l’odore fungino gradevole. Molte sono le Lepiota di piccola taglia simili. Ricordiamo le citotossiche Lepiota felina (Pers. : Fr.) P. Karst., Lepiota pseudofelina J.Lange, Lepiota castanea Quél. (per approfondimenti vedi la scheda di Lepiota brunneoincarnata Chodat & C. Martín). Specie simile che condivide lo stesso areale di crescita è Lepiota lilacea Bresadola. Elementi distintivi sono il colore del cappello biancastro decorato da squamette lilla, violetto più o meno accentuato, che sbiadiscono con l’età; anello biancastro, bruno-violaceo nella parte inferiore; odore e sapore insignificanti. A livello microscopico Lepiota cristata ha i due caratteri, quello della cuticola a imeniderma e quello delle spore speronate, che, se associati, sono caratteristici e permettono di differenziarla dalle altre specie di Lepiota. Bibliografia AA.VV., 2012. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1999. Les Lepiotes. Flore Mycologique d’Europe. Vol. 3. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie. CANDUSSO, M. & LANZONI, G., 1990. Lepiota s.l. Fungi Europæi. Vol. 4. Saronno: Libreria editrice Giovanna Biella. Regione Lazio, Roma, Castel Fusano; Dicembre 2011; Foto, microscopia e descrizione di Tomaso Lezzi Una piccola Lepiota che si trova sull'intero territorio della nostra penisola. Possiamo distinguere il genere Lepiota per i seguenti caratteri: Fungo eterogeneo, cioè con cappello divisibile dal gambo, quindi le lamelle s'interrompono prima dell'inserzione al gambo; Presenza di cappello, gambo e anello più o meno fugace; Colore delle lamelle bianco (fungo leucosporeo); Lamelle libere; Cappello decorato da numerose squamule più o meno fitte, con un umbone centrale colorato uniformemente; Dimensioni mediamente piccole e gambo che si allarga in modo rettilineo verso la base, mai bulboso. Cappello con colore bene differenziato al disco, squamette che si diradano verso il bordo del cappello, anello bene definito, odore forte, pungente, di "Lepiota cristata". Cuticola formata da un imeniderma; stenospore (spore tronche a forma di proiettile). Cappello con colore ben differenziato al disco, squamette che si diradano verso il bordo del cappello. Anello ben definito, ma spesso fugace. Un particolare dei resti fioccosi del velo sul gambo. Osservazione in Floxina. Stenospore, cioè spore tronche, a forma di proiettile, con apicolo evidente. -
Lepiota cortinarius Lange 1915
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Lepiota cortinarius Lange 1915 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Foto e Descrizioni Poca roba, cari amici, ma mai disperare. Quando meno te la aspetti ti ritrovi davanti ad un fungo che si vede ogni 10 anni, almeno da queste parti. Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Foto e commento di Claudio Angelini. -
Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm.; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Appennino, zona Lagaro; Cerro puro; 650 m s.l.m. Cappello con fini squamule brunastre su fondo pallido, più appressate al centro; margine appendicolato; gambo (liscio all'apice) fioccoso-lanoso con fiocchetti crema-chiaro. Simile a Lepiota ventriosospora che ha però velo giallastro-aranciato e che quindi presenta squamule sul cappello più aranciate e fiocchetti sul gambo concolori Dal TUTTO FUNGHI pag 297: "E' una delle poche Lepiota di media taglia di consistenza fragile: difficoltosa è la raccolta senza comprometterne l'integrità". -
Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. Dettaglio delle squamule che rivestono il cappello. -
Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm.; Regione Lombardia; Maggio 2008; Foto di Massimo Biraghi. -
Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm.; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2006; Foto di Gianni Bonini. -
Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm.; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto e commento di di Pietro Curti. Un bel cappello di Lepiota clypeolaria, gambo riccamente decorato da abbondanti fioccosità bambagiose biancastre e stessa cosa dicasi per il margine del cappello, solo altre due Lepiota possono presentare caratteristiche simili: Lepiota ventriosospora che si distinguerebbe per toni nettamente giallastri delle fioccosità sul gambo, e Lepiota ignivolvata, che presenterebbe una base del gambo rossastra, un anello, che spesso è colorato nella faccia inferiore in modo analogo e gambo liscio. -
Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Etimologia Dal latino clypeus = scudo, per la forma del cappello. Cappello 4-8 cm, di piccole o medie dimensioni, semigloboso in gioventù, campanulato-convesso a maturazione, infine piano-convesso, normalmente presenta un umbone abbastanza largo ed ottuso. La cuticola è compatta solamente nella zona discale, altrove è dissociata, già nei primordi, in minute squamule fulvo–ocracee su un fondo biancastro, disposte concentricamente si diradano in prossimità del margine ed in vecchiaia tendono a disgregarsi rendendo più visibili le fibrille biancastre del fondo. Il margine è debordante, appendicolato e rimane tale anche in età avanzata. Lamelle mediamente fitte, disuguali ed intercalate da lamellule di varia lunghezza, biancastre ma leggermente gialline alla manipolazione, filo concolore, piuttosto denticolato, fioccoso all'osservazione con la lente. Gambo 7-10 × 0,5-0,8(1) cm, cilindriforme, slanciato, con caratteristico rigonfiamento verso la base dove può presentarsi anche ricurvo, stopposo, rapidamente cavo, delicato e fragile, con apice leggermente striato, altrove ricoperto quasi interamente da fiocchi biancastri e decorato da squamule irregolari color miele, biancastre verso la base che imbruniscono leggermente al tocco. Anello poco delineato e fugace. Carne Molto delicata, esigua nel cappello, stopposa nel gambo, di colore biancastro, sfumata di giallino nella zona corticale, odore verso Lepiota cristata, sapore non apprezzabile o un poco acidulo. Habitat Predilige i terreni ricchi di humus dei boschi di latifoglie non disdegnando le foreste di conifere, fruttifica dalla tarda estate a tutto l'autunno. Commestibilità e tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Osservazioni Le dimensioni medie del carporforo escludono a priori una confusione con le Macrolepiota in genere; esemplari esili di Lepiota clypeolaria e Lepiota ventriosospora in particolare, possono essere scambiati con la pericolosa Lepiota xanthophylla (sindrome falloidea): la particolarità di quest'ultima, di avere colorazioni giallastre in quasi tutto il carporforo e la zona discale fulvo brunastra, facilitano l'identificazione sul campo. Specie simili Lepiota ventriosospora si potrebbe considerare un suo "sosia"; elementi distintivi macroscopici sono osservati nel residuo del velo generale marcatamente giallastro e non bianco. Lepiota ignivolvata possiede una taglia più robusta, anello più evidente e disposto obliquamente con margine caratteristicamente aranciato, imbrunente in vecchiaia, il gambo meno fioccoso e di colore arancio-rossastro alla base, carattere meglio osservabile in età avanzata o dopo manipolazione. La fragilità dei carporfori escluderebbe confusioni con specie commestibili. Curiosità È una delle poche Lepiota di media taglia di consistenza fragile, difficoltosa è la raccolta senza comprometterne l'integrità. Scheda AMINT tratta da "Tutto Funghi". Foto e Descrizioni Elegante fungo dei boschi di latifoglie e aghifoglie, superficie del cappello che presto si lacera in minute scaglie lasciando intravedere il candido derma sottostante, margine riccamente ornato da residui fioccosi di velo, spesso lacerantesi a maturità. Gambo attenuato in alto ed egualmente ornato da fiocchi e veli bambagiosi bianchi, strutture che tendono ad ingiallire con la manipolazione, odore sgradevole di Scleroderma, sapore dolce. Con questo complesso di caratteristiche morfo-cromatiche ed organolettiche compresenti si distingue agevolmente, macroscopicamente parlando, dalle due, tre specie vicine. Regione Umbria; Ottobre 2012; Foto di Mario Iannotti; -
Lepiota castanea Quél. 1881
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Lepiota castanea Quél.; Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento umbro di una bella Lepiota del sottogenere Lepiotula (Spore speronate), Sezione Stenosporae (cuticola con cellule allungate), SottosezioneStenosporae (spore non subfusiformi, ma speronate in senso stretto), pigmento parietale dominante. Le cellule cuticolari sono allungate con alcuni setti alla base e cellule più corte alla base, della stessa forma. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi cilindrici, clavati, sferopeduncolati. Osservati GAF. Cappello con estesa decorazione colorata, con bordo del cappello bianco. Nei giovani esemplari il margine del cappello presenta dei resti feltrati del velo, presenti anche come anello molto fugace sul gambo. Il gambo mostra un colore rosso-bruno quando manipolato. I peli alla base del gambo sono bianchi e permettono di riconoscere macroscopicamente questa specie dalla simile Lepiota rhodorrhiza (che ha però spore ellittiche e non stenospore). Le cellule cuticolari sono allungate. Con alcuni setti alla base. Cellule più corte alla base, della stessa forma. Stenopore. Basidio tetrasporico. Cheilocistidi cilindrici, clavati, sferopeduncolati. -
Lepiota castanea Quél. 1881
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Lepiota castanea Quél.; Regione Campania, Vesuvio; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Sopre tipicamente speronate 8,5-10 × 4-5 µm. Pileipellis composta da ife molto allungate, non settate, senza strato imeniforme alla base, e da ife flessuose e colorate, settate, GAF abbondanti. L'esame della pileipellis è stata effettuata sugli esemplari che seguono, relativi ad un ritrovamento del mese di ottobre effettuato nello stesso punto degli esemplari della foto sopra. -
Lepiota castanea Quél. 1881
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Lepiota castanea Quél.; Regione Lazio; Novembre 2009; Foto e descrizione di Mauro Cittadini. L'arrossamento del gambo, in particolare verso la base, per manipolazione o vetustà è uno dei metodi macroscopici che aiutano a distinguere questa Lepiota dai toni bruno-fulvi dalle sue simili, quale ad esempio Lepiota boudieri. Per una esatta delimitazione della specie è comunque consigliabile effettuare gli accertamenti microscopici. Sporata bianca in massa. Spore liscie con contenuto granuloso al M.o., tipicamente tronche, speronate, in alcune proiezioni cilindrico fusiformi; dimensioni 9-12,5(13) x 3-5,5 micron. Basidi clavati, tetrasporici. Cheilocistidi clavato-ventricosi, alcuni anche sub-lageniformi. Epicute costituita da peli allungati, a volte settati, con pigmento parietale, in alcuni casi incrostante non solubile in ammoniaca. GAF presenti. Cheilocistidi Epicute Epicute in ammoniaca -
Lepiota castanea Quél. 1881 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Sinonimi Lepiota rufidula Bres. Foto e Descrizioni Piccola Lepiota appartente alla sezione Cristatae, non di facile determinazione, le specie macroscopicamente più vicine sono; Lepiota acerina, habitat diverso, peli della cuticola diversi, spore molto più piccole, cheilo più grandi. Lepiota ignipes spore leggermente più grandi, piuttosto bombate, cheilocistidi da ventricosi a lageniformi, peli della cuticola allungati e fusiformi. Lepiota ignicolor ha spore nettamente più piccole. Commestibilità e Tossicità Velenoso mortale. Fino a non molto tempo fa era descritto e considerato, nei vari testi divulgativi a larga distribuzione, fungo con proprietà tossiche. Recentemente studi approfonditi hanno evidenziato la presenza di amatossine sia in Lepiota castanea, sia in specie strettamente vicine tra le quali: Lepiota helveola Bres., Lepiota pseudohelveola Kühner, Lepiota josserandii Bon & Boiffard, Lepiota kuehneri Huijsman ex Hora e altre undici specie. Regione Toscana, Follonica; Novembre 2008; Foto Emilio Pini, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Ritrovamento effettuato in un bosco di Lecci e Cisto. Microscopia Spore 10-12 (13) × 4-4,5 (5) µm, speronate. Cheilocistidi banali 20 max 30 µm. Peli della pileipellis.
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Lepiota carinii Bresadola 1930
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Lepiota carinii Bresadola Presenza di giunti a fibbia nei tessuti; Foto di Massimo Biraghi. -
Lepiota carinii Bresadola 1930
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Lepiota carinii Bresadola Elementi suglobosi e concatenati della pipeipellis; Foto di Angelo Mariani.