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Archivio Micologico

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Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Friuli Venezia Giulia; Settembre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
  2. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Alessandro Francolini. Primo piano della parte radicante.
  3. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Calabria; Ottobre 2005; Foto di Antonio Lupo.
  4. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Lombardia; Foto di Massimo Biraghi.
  5. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  6. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  7. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken 1911 Tassonomia Regno Fungi Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Sinonimi Pholiota radicosa (Bull. : Fr.) P. Kumm. 1871 Etimologia Dal greco hébe = peluria e lòma = orlo, con peluria all’orlo; e dal latino radicosum = radicante. Cappello 3-10(12) cm, inizialmente di forma emisferica, poi convesso, fino ad assumere forma pressoché appianata, molto carnoso; cuticola vischiosa in quanto ricoperta da uno strato di glutine particolarmente evidente, di colore grigio-brunastro, a volte con leggere sfumature rosate, altre volte sembra quasi dissociata in una sorta di squamette brune, margine spesso appendicolato per residui di velo parziale. Imenoforo Lamelle molto fitte, dapprima chiare, poi imbrunenti, con il filo più chiaro, non lacrimanti. Gambo 7-15(20) × 0,6-2,5 cm, pieno, cilindrico, ma leggermente rigonfio all’altezza del livello del terreno, per poi restringersi in una lunga appendice a forma di radice (da cui il nome) che affonda nel terreno; biancastro, imbrunente con l’età, squamuloso nella parte sotto l'anello; quest'ultimo è membranoso, persistente, anch'esso biancastro ma presto imbrunente. Carne Bianca, con odore marcato di mandorle amare, sapore amarognolo. Habitat Nei boschi di latifoglia o misti, con una speciale predilezione per il Faggio, dall'estate all'autunno; abbastanza comune. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Specie simili La lunga e appuntita appendice a forma di radice, profondamente infissa nel terreno, l'anello sul gambo, il forte odore di mandorle amare, permettono di riconoscerlo con estrema facilità; confonderlo con altre specie appartenenti al Genere Hebeloma risulta assai improbabile. Hebeloma sinapizans (Paul.) Gillet, tossico, si distingue per il gambo sprovvisto di anello, ma munito di un bulbo basale abbastanza evidente, odore rafanoide, sapore amaro molto più marcato. Al più potrebbe essere confuso con qualche specie appartenente al Genere Pholiota, che a volte hanno aspetto simile, ma che non profumano di mandorle amare e crescono sempre su legno. Osservazioni Si tratta di una specie oggetto di numerose vicissitudini tassonomiche, in quanto gli studiosi non erano concordi sulla posizione da assegnarle; a causa della presenza dell'anello sul gambo, era stata addirittura inserita nel Genere Pholiota, ma aspetto, portamento e quadro microscopico sono più vicini al Genere Hebeloma all'interno del quale è stata poi posizionata. Il suo odore molto caratteristico lo fa rientrare in quel gruppo (eterogeneo dal punto di vista degli altri caratteri morfologici) di Hebeloma che presentano odori decisamente poco comuni; a titolo di esempio citiamo Hebeloma sacchariolensQuélet, con odore molto gradevole di zucchero e cioccolato, solo tardivamente leggermente rafanoide, Hebeloma pallidoluctuosum Gröger Zschischang, che sembrerebbe essere il sosia di Hebeloma sacchariolens Quélet, (infatti da alcuni autori sono sinonimizzati) ma con odore come di sapone, Hebeloma anthracophilum Maire, che si caratterizza per l'odore simile al cacao e la crescita nelle zone bruciate. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Hebeloma radicosum (Bull.: Fr.) Ricken; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto di Pietro Curti.
  8. Hebeloma quercetorum Quadr. 1993 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Odore rafanoide, cuticola viscosa leggermente rugoso-crespata verso il centro, margine del cappello più chiaro, base del gambo poco bulbosa. Microscopia Spore amigdaliformi, destrinoidi, (11)12-13,5 × 6-7 micron. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi abbondanti essenzialmente di due forme diverse, cilindrici, allungati con testa arrotondata da 38 a 60 micron, clavati, 28-38 micron. Regione Lazio, Pineta di Castelfusano; Dicembre 2006; Foto, descrizione e microscopia di Mauro Cittadini.
  9. Hebeloma pusillum J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Hebeloma Sezione Denudata Sottosezione Denudata Sinonimi Hebelomaitis pusillum (J.E. Lange) Locq. 1979 Etimologia Dal latino pusillum = piccolino, piccino; riferito alle dimensioni del basidioma. Cappello Di piccole dimensioni 1,5-3 cm di diametro, inizialmente emisferico, presto convesso, infine piano-convesso con il bordo sottile, a lungo involuto e con presenza di un largo umbone ottuso, mai completamente disteso. Cuticola di aspetto untuoso e lucido con tempo umido, opaca con tempo asciutto, liscia, leggermente fibrillosa (lente). Colorazioni pileiche che delineano due zone ben distinte; bruno-dattero, camoscio, con sfumature rossastre localizzate all'umbone, crema chiaro-avorio verso il margine, con clima secco e asciutto queste tonalità tendono a schiarire. Lamelle Poco fitte e intercalate da numerose lamellule di diversa lunghezza, generalmente adnate al gambo o uncinate, relativamente larghe e un poco panciute, inizialmente di colore bianco sporco, presto ocra chiaro, brunastre con macule più scure a maturazione, il filo è concolore e finemente eroso (lente), presenza di essudazioni. Gambo 2-3 × 0,5 cm di diametro, generalmente cilindrico, a volte ricurvo verso la base, pruinoso nella zona apicale, altrove liscio, di colore biancastro, tende a sporcarsi di ocra chiaro con l'età o per l'azione della pioggia, assenza di residui del velo. Carne Non molto consistente, biancastra nei giovani esemplari, ocra chiaro a maturità, di sapore mite, amarognola dopo prolungata masticazione, odore leggermente dolciastro con nota di radice. Habitat Specie gregaria, fruttifica dalla fine primavera a tutto autunno sotto latifoglia, in particolare con Populus spp., Salix spp. Microscopia Spore 11-13(14) × (5,5)6-6,5 (7) µm, amigdaliformi, mediamente verrucose, reazione al Melzer poco accentuata o inesistente, appena visibile nell'endosporio. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cheilocistidi 40-60 µm di lunghezza con apice allargato fino a 7-8,5 µm, cilindrici, flessuosi, sinuosi, anche subcapitulati, del tipo "crustuliniforme". Caulocistidi della sommità del gambo di 30-40 µm di lunghezza e della stessa morfologia dei cistidi imeniali. GAF presenti in tutti i tessuti. Commestibilità e tossicità Tossico, provoca sindrome gastrointestinale incostante. Osservazioni Hebeloma pusillum J. E. Lange, inserito nella sezione Denudata, sottospecie Denudata (Vesterholt, 2005), è specie di dimensioni minute e poco comune, spesso confusa con altre entità di piccola taglia. Le caratteristiche macroscopiche e organolettiche che possono aiutare per la sua determinazione sul campo sono l'assenza di residui di cortina sul gambo, il cappello "bicolore", la crescita gregaria, l'odore leggero di radice relativamente dolciastro e il sapore amarognolo. Microscopicamente è caratterizzato da spore moderatamente verrucose e con destrinofilia incostante, generalmente poco evidente o leggera nell'endosporio. Somiglianze e varietà Hebeloma mesophaeum (Pers.) Quél. è senza dubbio la specie che a prima vista può risultare più somigliante; infatti oltre al portamento, che può essere minuto, presenta analogamente aHebeloma pusillum un cappello bicolore, ci sono di aiuto per una separazione l'habitat diverso, la presenza di cortina, il gambo percorso da striature longitudinali brunastre e decorato nel terzo superiore da residui del velo generale. Microscopicamente si separa immediatamente per le spore ovoidi-ellissoidali quasi lisce e di minori dimensioni. Hebeloma pumilum J.E. Lange presenta analogamente dimensioni ridotte e un cappello viscoso, si riconosce per le colorazioni pileiche brune-giallognole e per avere il margine del cappello con residui velari biancastri, ben visibili in gioventù; microscopicamente evidenzia spore di 8-10 × 5-6 µm leggermente punteggiate (sublisce). Hebeloma helodes J. Favre ha colorazioni pileiche bianco avorio o crema chiaro e gambo fioccoso, al microscopio ottico evidenzia spore di dimensioni minori e più strette, oltre che distintamente verrucose. Hebeloma hiemale Bres. ha dimensioni più importanti, colorazioni pileiche brune-rossastre con sfumature grigiastre, lamelle rosa-grigiastre, gambo slanciato e ricoperto da leggere fioccosità. Microscopicamente ha spore distintamente verrucose e cheilocistidi subclavati, appena dilatati alla base, non flessuosi. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BOCCARDO, F. et al., 2008. Funghi d'Italia. Bologna: Ed. Zanichelli. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 2000. Champignons de Suisse. Cortinariaceae. Vol. 5. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. CETTO, B., 1993. I funghi dal vero. Vol. 5. Ed. Saturnia. COURTECUISSE, R. & DUHEM, B., 2007. Guides des champignons de France et d'Europe. Parigi: Ed. Delachaux et Niestlé. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. GERAULT, A., 2005. Florule evolutive des basidiomycotina du Finistere. Homobasidiomycetes. Cortinariales. Tome 15. LA CHIUSA., L., 1999 Contributo allo studio del Genere Hebeloma. Rivista di Micologia Anno XLII 3: 221-240. Ed. A.M.B. LA CHIUSA., L., 2007. Introduzione allo studio del genere Hebeloma. Bollettino del Gruppo Micologico G. Bresadola - Nuova Serie . Anno L 1-3: 7-114. Trento. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. VESTERHOLT, J., 2005. The genus Hebeloma. Fungi of Northern Europe. Vol. 3.Danimarca: Ed. Low Budget publisging. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Aprile 2012, Località Parco Doneda, Brembate; ll ritrovamento oggetto di questo studio è stato reperito in un sentiero erboso con Populus nigra, Populus tremula, Salix alba e Quercus robur, in terreno sabbioso-ghiaioso con presenza di muschi, ai bordi di un laghetto di pesca sportiva. Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Macro sulle lamelle che mette in evidenza le essudazioni. Microscopia Spore amigdaliformi, mediamente verrucose, 70 misurazioni. Long .: N = 30; dMd; (11,86)12-12,915-14,075(14,41) Larg.: N = 30; dMd; (5,65)5,81-6,0133333333333-6,64(6,71) Q.: N = 30; dMd; (1,79)1,921-2,04333333333333-2,27(2,40) N. Long. Larg. Q Moy. 13,10 6,25 2,10 Min. 11,86 5,65 1,79 Max. 14,41 6,71 2,40 Med. 13,12 6,25 2,11 Long.: N = 40; dMd; (10,89)11,27-12,27-13,243(13,67) Larg.: N = 4 0; dMd; (4,67)5,082-5,525-6,033(6,33) Q.: N = 40; dMd; (1,94)2,021-2,18-2,418(2,62) N. Long. Larg. Q Moy. 12,47 5,61 2,23 Min. 10,89 4,67 1,94 Max.13,67 6,33 2,62 Media 12,62 5,68 2,22 Osservazione in Rosso Congo 400×. Osservazione in Rosso Congo 1000×. Osservazione in Melzer 1000×. Cheilocistidi del tipo "crustuliniforme" 40-60 µm di lunghezza capitulati (7-8,5 µm), sinuosi, flessuosi, parete spessa accentuata verso all'apice, gaf presenti alla base. Osservazione in rosso Congo 400×. Osservazione in rosso Congo 1000×. GAF alla base. Caulocistidi della sommità del gambo di 30-40 µm, della stessa morfologia dei cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo 400×. Osservazione in rosso Congo 1000×. GAF presenti in tutte le strutture.
  10. Hebeloma porphyrosporum Maire; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. L'unico Hebeloma con le spore dal colore violaceo, da cui deriva il nome della specie. Le lamelle di un esemplare ancora non completamente maturo. Negli esemplari maturi si vedono bene il colore della sporata sulle lamelle e il filo discolore.
  11. Hebeloma porphyrosporum Maire; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Mauro Cittadini. Tipica sporata, unica nel genere Hebeloma, bruno-porpora. Spore 8-12 × 5-6,5 micrometri, bruno porpora in massa, amigdaloidi sub-citriformi, con ornamentazioni abbastanza fitte ed in rilievo, in alcune spore si nota moderato distaccamento del perisporio.
  12. Hebeloma porphyrosporum Maire 1931 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Foto e descrizione di Mauro Cittadini. L'eccezione che conferma la "regola" Parlando di Hebeloma li abbiamo, per giusta approssimazione, inseriti nei funghi a lamelle ocrosporei. Ebbene vi è una eccezione: H. porphyrosporum che come giustamente suggerisce il nome di specie possiede una sporata color "rosa-porpora". Questa entità è inserita nella sottosezione Porphyrospora che lo vede, almeno per mia conoscenza e per l'Europa, come unico rappresentante del gruppo. Cappello: (3)4-9 cm, biancastro, viscoso, si tinge successivamente di rosso-vinoso in particolare al disco. Spesso in letteratura ed in disegno viene rappresentato con cappello decisamente brunastro, condizione per mia esperienza non impossibile ma piuttosto rara. Il margine è pruinoso, biancastro e brevemente scanalato. Lamelle: inizialmente bianco sporco poi con la maturazione delle spore rosa-porpora per raggiungere in vecchiaia una colorazione cioccolato. Gambo: (6)7-9 × 1-2,5 cm, fioccoso in alto con colorazioni che seguono quelle del cappello. Odore: lieve, complesso, leggermente fruttato, sapore amaro. Commestibilità: da considerare non commestibile per le pessime qualità organolettiche e per il sospetto, valido per molte specie di Hebeloma, che possieda una certa tossicità. Note: si tratta di un fungo non raro ma non comune, cresce prevalentemente in ambiente termofilo mediterraneo sotto pini e lecci. Uno dei pochi Hebeloma riconoscibile a colpo d'occhio per la peculiarità della colorazione sporale.
  13. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2013; Foto di Tomaso Lezzi. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu
  14. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu
  15. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Spore, reazione metacromatica.
  16. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Disegno di Tomaso Lezzi. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Disegno delle strutture microscopiche: a Spore; b Basidi; c Cheilocisitidi.
  17. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Tomaso Lezzi. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Cutis. Osservazione in Verde Malachite.
  18. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Tomaso Lezzi. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Cheilocistidi. Osservazione in Verde Malachite.
  19. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Epicute in alto e Ipocute in basso.
  20. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Caulocutis.
  21. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Cheilocistidi.
  22. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Spore in Melzer. Basidi con GAF.
  23. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Sporata bianca.
  24. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu
  25. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Tomaso Lezzi. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Un particolare del gambo e delle lamelle. Esemplare cresciuto su frustolo di Leccio.
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