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  1. Gymnosporangium clavariiforme (Wulfen) DC.; Regione Liguria; Maggio 2010; Foto di Maria Ligure. Ritrovamento su Juniperus communis.
  2. Gymnosporangium clavariiforme (Wulfen) DC. 1805 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Pucciniomycetes Ordine Pucciniales Famiglia Pucciniaceae Sinonimi Gymnosporangium juniperinum (L.) Mart. 1817 Tremella juniperina L. 1753 Gyraria juniperina Gray 1821 Roestelia lacerata Mérat 1821 Etimologia Gymnosporangium = con gli sporangi lisci (gumnós = spogliato) e clavariiforme = a forma di Clavaria. Basidioma Sulla pianta ospite, il Ginepro, questo fungo produce in primavera delle protuberanze arancioni a forma di corno, fuso, appressate, raggruppate intorno al ramo, lo avvolgono completamente formando una sorta di grappolo. Ogni singolo corno o fuso ha una lunghezza fino a 3 cm ed una larghezza di 0,5 cm, di consistenza gelatinosa, al tatto vischiosa. Visibile nei giorni umidi di pioggia quando il fungo è idratato, si riducono notevolmente, asciugandosi, appena la temperatura sale e torna il clima asciutto. Carne La carne è di consistenza gelatinosa, vischiosa, senza sapore e odore particolari. Habitat In primavera parassita, come altre ruggini, i rami di Ginepro (Juniperus communis L., Juniperus oxycedrus L. e Juniperus sabina L.) pianta ospite primaria e dopo la fruttificazione disperde in tarda estate-autunno le sue spore e per continuare il ciclo vitale ha bisogno di Rosaceae, quali il Biancospino, pianta ospite secondaria, dove sarà visibile sulla pagina inferiore delle foglie con l’aspetto di macchie gialle e sulle bacche sotto forma di tubicini bianchi che produrranno infine le spore. Le spore prodotte avranno bisogno di un Ginepro per continuare il ciclo riproduttivo. Microscopia Basidiospore ellissoidali, reniformi, misurate 32 spore: 11,7-17 × 7,7-11,2 µm; media 14,1 × 9,7 µm; Q = 1,3-1,9; Qm = 1,5. Teleutospore di colore giallo-brunastro viste in acqua, costituite da due cellule di forma tronco-conica, dal setto di giunzione germogliano i basidi, 98-123 × 14-30 µm. (Misure: 110 × 14 / 98 × 16 / 121 × 30 / 111 × 25 / 109 × 27 / 123 × 27 / 109 × 23 / 105 × 27 µm). Fragmobasidi germogliano dalle teleutospore che generano a loro volta 4 basidiospore. Commestibilità e tossicità Specie non commestibile. Ciclo di vita I carpofori gelatinosi arancioni a forma di fuso presenti sul ramo del Ginepro non sono altro che uno degli stati di riproduzione di una ruggine, Roestelia lacerata (Sow.) Mèrat, parassita di alcuneRosaceae, quali il Biancospino, il Melo il Pero e il Sorbo. Questa ruggine per potersi riprodurre e completare il proprio ciclo vitale ha bisogno di due diverse piante ospiti. Sinteticamente possiamo dire che il fungo inizia l’attività con il suo micelio che attacca in profondità le cellule della pianta ospite (Ginepro), questa reagisce formando delle galle sulla cui superfice si formano poi le fruttificazioni gelatinose arancioni (il Gymnosporangium), che sostanzialmente sono ammassi di teleutosori o teleiosori, ricchi di spore bicellulari peduncolate dette teleutospore o teleiospore. Le teleutospore germinano nel fungo e producono attraverso i fragmobasidi le basidiospore. A maturazione il vento o altri eventi faranno disperdere le stesse e se nelle vicinanze si trova un Biancospino (pianta ospite secondaria) il ciclo vitale continuerà producendo macchie gialle-arancio nella pagina inferiore delle foglie della pianta ospite ed il successivo sviluppo del fungo con produzione di ammassi di eccidi e cioè delle galle nelle quali si producono le eccidiospore in grado, a loro volta, di riprodursi e di germinare, infettando nuovamente i Ginepri che si trovano nelle vicinanze, continuando così il ciclo vitale. Specie simili Il colore dei carpofori e le piante ospiti che infetta costituiscono un valido aiuto per la determinazione. Il coloro arancio vivo di Gymnosporangium clavariiforme lo rende praticamente inconfondibile rispetto alle altre specie simili. Gymnosporangium cornutum Arthur ex F. Kern, anch’esso sceglie quale pianta ospite il Ginepro (Juniperus communis L.), ma il suo corpo fruttifero assomiglia a quello delle Tremella, lobato, gelatinoso e simile a macchie gialle gelatinose che invecchiando assumono toni bruno-violacei, nella tarda estate-autunno parassita le Rosaceae, in particolare lo troviamo sulla pagina inferiore delle foglie di Sorbo, con la forma di una corona appuntita. Gymnosporangium confusum Plowr. e Gymnosporangium sabinae (Dicks.) G. Winter, si distinguono in quanto scelgono quale pianta ospite Juniperus sabina L. (Ginepro sabino). Fonti Internet FIRST NATURE, 2015. Gymnosporangium clavariiforme www.first-nature.com. [Data di accesso: 14/09/2015]. SCOTTISH FUNGI, 2013. Gymnosporangium cornutum e Gymnosporangium clavariiforme. www.sites.google.com/site/scottishfungi. [Data di accesso: 14/09/2015]. GRUPPO MICOLOGICO ALTA VALTELLINA, 2015. Gymnosporangium clavariiforme. www.funghi-bormio.it. [Data diaccesso: 14/09/2015]. NUOVA MICOLOGIA, 2015. Gymnosporangium clavariiforme. www.nuovamicologia.eu. [Data di accesso: 14/09/2015]. WIKI BUGWOOD, 2010. Gymnosporangium Rusts. wiki.bugwood.org. [Data di accesso: 14/09/2015]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Aprile 2015; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Ritrovamento su Juniperus communis L.. (Exsiccatum MI20150430-01) Microscopia Teleutospore di colore giallo-brunastro viste in acqua, costituite da due cellule di forma tronco-conica, dal setto di giunzione germogliano i basidi, 98-123 × 14-30 µm. (Misure: 110 × 14 / 98 × 16 / 121 × 30 / 111 × 25 / 109 × 27 / 123 × 27 / 109 × 23 / 105 × 27 µm). Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 100×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Fragmobasidi germogliano dalle teleutospore che generano a loro volta 4 basidiospore. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidiospore ellissoidali, reniformi, misurate 32 spore: 11,7-17 × 7,7-11,2 µm; media 14,1 × 9,7 µm; Q = 1,3-1,9; Qm = 1,5. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.
  3. Gymnopus luxurians (Peck) Murrill; Regione Abruzzo; Giugno 2015; Foto di Raffaele Mininno. Esemplari nati su pacciamatura di legno di Pinus sylvestris L.
  4. Gymnopus luxurians (Peck) Murrill; Regione Lombardia, Crespi d'Adda; Settembre 2014; Foto di Massimo Biraghi. In giardino pubblico con Pino silvestre.
  5. Gymnopus luxurians (Peck) Murrill; Regione Lombardia; Luglio 2010; Foto di Massimo Mantovani.
  6. Collybiopsis luxurians (Peck) R.H. Petersen 2021 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Omphalotaceae Sinonimi Collybia luxurians Peck 1897 Gymnopus luxurians (Peck) Murrill 1916 Foto e Descrizioni Specie caratterizzata da cappello non igrofano, con superficie liscia ma finemente fibrillosa radialmente, spesso screpolata, di colore bruno-castagna-vinoso e con pruina bianca negli esemplari giovani; lamelle fitte; gambo pruinoso, subconcolore al cappello, talora compresso; odore gradevole ma senza caratteristiche particolari. La sporata è bianco puro. Microscopicamente mostra spore indestrinoidi, 7-9 × 4-4,5 µm. Assenza di pleurocistidi. Cheilocistidi decisamente polimorfi. La pileipellis ha terminali semplici e non di tipo dryophila. Note nomenclaturali Specie descritta per la prima volta nel 1897 dal micologo americano Charles Horton Peck, che gli diede l'epiteto di Collybia luxurians. Nel 1916 il botanico e micologo statunitense William Alphonso Murrill trasferì la specie nel genere Gymnopus, sempre con il nome luxurians; il binomio Collybiopsis luxurians è attualmente considerato quello da utilizzare. Bibliografia PETERSEN, R., & HUGHES, K.W., 2014. New North American species of Gymnopus. North American Fungi 9(1). DOI: 10.2509/naf2014.009.003. [Data di accesso: 23/03/2019]. Regione Lombardia; Giugno 2008; Foto e commento di Federico Calledda.
  7. Gymnopilus suberis (Maire) Singer; Reg. Sardegna, Montiferru; Dicembre 2007; Foto di Franco Sotgiu.
  8. Gymnopilus suberis (Maire) Singer; Reg. Sardegna, Montiferru; Febbraio 2007; Foto di Franco Sotgiu.
  9. Gymnopilus suberis (Maire) Singer; Reg. Sardegna; Ottobre 2006; Foto di Franco Sotgiu, commento di Giovanni Satta. Gymnopilus suberis, confondibile con Gymnopilus penetrans, differisce da quest'ultimo per la taglia ridotta, per la superficie squamoso-verrucosa del pileo e per l'habitat, tipicamente su ceppaie morte di Quercus suber.
  10. Gymnopilus suberis (Mairei) Singer. 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Descrizione Il suo riconoscimento è agevolato per la predisposizione a fruttificare esclusivamente su Quercus suber. Macroscopicamente presenta un cappello bruno-rossastro con toni giallo oro, superficie pileica generalmente liscia talvolta ricoperta da fibrille longitudinali labili con l'età. Lamelle giallastre poi rosseggianti a maturazione, Gambo cilindrico, radicante, di norma concolore al cappello e dotato di un piccolo anello membranoso, talvota cortiniforme. Carne giallastra, odore non significativo e poco pronunciato, sapore amaro. Microscopia Spore 7,5-8,9 × 4,4-5,2 µm, ellissoidali-subamigdaliformi, fortemente verrucose. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cheilocistidi 21-29 × 6-6,7 µm; apice fino a 5 µm, lageniformi e subcapitulati. Pleurocistidi poco numerosi e presenti solamente vicino al margine della lamella, simili ai cheilocistidi ma meno capitulati. Regione Sardegna; Novenbre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Su tronco di Quercus suber. Basidi quadrisporici banali, clavati, tetrasporici. Spore 7,5-8,9 × 4,4-5,2 µm, ellissoidali-subamigdaliformi, fortemente verrucose. Cheilocistidi 21-29 × 6-6,7 µm; apice fino a 5 µm, lageniformi e subcapitulati. Pleurocistidi poco numerosi e presenti solamente vicino al margine della lamella, simili ai cheilocistidi ma meno capitulati. GAF.
  11. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Sardegna; Gennargentu; Settembre 2013; Foto di Franco Sotgiu.
  12. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Sardegna; Ottobre 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  13. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Umbria; Novembre 2011; Foto di Mario Iannotti. L'epiteto latino spectabilis significa bello a vedersi, ritrovamento sotto Pinus nigra.
  14. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Liguria; Dicembre 2009; Foto di Gianni Bonini.
  15. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Lazio; Settembre 2007; Foto di Mauro Cittadini.
  16. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Lombardia; Foto di Emili Pini.
  17. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Foto di Emilio Pini.
  18. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Bonni.
  19. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Sardegna; Foto di Franco Sotgiu.
  20. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith; Regione Lombardia; Foto di Emilio Pini.
  21. Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith 1949 Tassonomia Regno Fungi Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Sinonimi Gymnopilus junonius (Fr.) P.D. Orton Etimologia Dal greco gymnòs = nudo e pìleos= berretto; dal latino spectabilis = bello a vedersi. Dal bel berretto glabro. Cappello 5-20(40) cm, dapprima emisferico poi convesso, infine espanso, a volte con un leggero umbone, carnoso, liscio, di colore giallo-oro, giallo-arancio, cuticola coperta da fibrille o squamule di color marrone; margine spesso, a lungo involuto, normalmente appendicolato per i resti dell'anello. Lamelle assai fitte, smarginate, adnate e decorrenti per un dentino, larghe, giallo oro-crema o giallo-marrone-rosso, color bruno-ruggine in vecchiaia e aventi filo intero; sporata color ruggine. Gambo 10-18 2-4 cm, massiccio, cilindrico, radicante, fusiforme, ingrossato al centro, pieno all'inizio, cavo a maturazione, fibroso, color crema-zolfo, sopra l'anello è ricoperto da una pruina biancastra, al di sotto da fibrille e da squamule. Provvisto di anello ampio, membranoso, che lascia frequentemente lembi all'orlo del cappello, giallastro, giallo-bruno, color ruggine in tarda età per il colore della sporulazione. Carne Soda, compatta, fibroso-gommosa, giallo-zolfo, giallo-aranciato, scurente al tocco; odore leggero, acidulo, gradevole e sapore amaro. Habitat Ceppaie, basi dei tronchi, radici, di alberi sia vivi che morti, di latifoglie, Eucalipto e Leccio, e aghifoglie (Pino); in genere cespitoso, in gruppi molto fitti, ma anche in piccoli gruppi o singoli, a cominciare dall'estate e fino all'autunno. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Specie simili Tra le specie del Genere Gymnopilus similitudini esistono con Gymnopilus suberis (Maire) Singer, raro e con un habitat ben definito dato dai rami a terra di Quercus suber; Gymnopilus hybridus (Bull.) Maire, molto più esile e senza anello; Gymnopilus penetrans (Fr.: Fr.) Murril, più minuto, senza anello e con le lamelle che presentano macule color ruggine. Tra gli altri Generi, una specie che cresce alla base dei tronchi e delle radici e che più gli si avvicina nei colori e nelle dimensioni è Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod, che preferisce l'Olivo e l'Olivastro, ma non disdegna altre latifoglie (Castagno, Quercia, Fillirea), non ha anello in nessuna fase del suo sviluppo, ha le lamelle molto decorrenti sul gambo ed è imbutiforme in quasi tutte le fasi della sua vita. Osservazioni Gymnopilus spectabilis è davvero una specie spectabilis = bella a vedersi, visibile da lontano, per i suoi vivaci e caldi colori, a volte raggiunge notevoli dimensioni sia nel cappello sia nel gambo; è una specie robusta, con una struttura massiccia, possiede un anello molto ampio, membranoso, persistente. Queste caratteristiche, unite all'ambiente di crescita tipico, rendono questa interessante specie facilmente determinabile. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Regione Lazio; Dicembre 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Specie che cresce su legno, e che, come in questo caso, raggiunge anche notevoli dimensioni. Un particolare dell'anello.
  22. Gymnopilus sapineus (Fr. : Fr.) Maire 1933 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Foto e Descrizioni Habitat: su tronco abbattuto di Pinus pinea. Sapore amaro. Microscopia Spore: 7,5-8,5 × 5 (5.5), ornamentate da verruchine isolate, destrinoidi, senza poro germinativo, plaga suprailare ornamentata. GAF presenti in pileipellis e trama lamellare Basidi clavati, banali, 4 sporici con sterigmi fino a 5 micron Pleurocistidi: molto rari, quelli presenti avevano la forma di birillo più o meno capitulato con collo non particolarmente stretto. Cheilocistidi: abbondanti e di varia forma. Da cilindrico sinuosi a lageniformi fino a birilliformi capitulati Pileipellis formata da ife con diametro fino a 22 micron, pigmento incrostante spesso ed alto fino ad 1,5 micron, zebrato. Foto e descrizione di Matteo Carbone.
  23. Gymnopilus purpureosquamulosus Høil 1998 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Foto e Descrizioni Si tratta di un Gymnopilus descritto per la prima volta in Africa (Zimbabwe), e recentemente rinvenuto in Europa ed in Sardegna. Ringrazio sentitamente gli amici Marco Contu e Luigi Perrone, per avermi fornito letteratura e foto di confronto. Macroscopicamente potrebbe essere scambiato per una Tricholomopsis, in particolare Tricholomopsis flammula, ma il colore bruno-ruggine della sporata in massa e gli altri caratteri micro non lasciano dubbi sulla assegnazione al Genere Gymnopilus. Regione Lazio; Novembre 2008; Foto e commento Mauro Cittadini. Microscopia Sporata bruno ruggine in massa. Spore ocracee in acqua, densamente verrucose con plaga ilare non distinta, da largamente ellissoidali, ellissoidali-ovoidi a subamigdaliformi in alcune proiezioni, lentamente ma decisamente cianofile in blu cotone; dimensioni 7-9,5(10) 4,5-6 micrometri. Basidibanali, clavati, essenzialmente tetrasporici ma avvistati anche alcuni bisporici. Cheilocistidi molto numerosi, polimorfi da ventricoso-lageniformi a capitulati, sub-capitulati, alcuni anche largamente clavati e sub-fusiformi dimensioni 18-32(36) × 5,5-8 micrometri. Pleurocistidi assenti. Caulocistidianch'essi polimormi da cilindico-fusiformi a rigonfi, quasi globosi. Elementi imeniali cianofili, con alcuni basidi e cheilocistidi che si colorano di verdastro in blu-cotone. Cheilocistidi e reazione cianofila. Caulocistidi.
  24. Gymnopilus picreus (Pers. : Fr.) P.Karst.; Foto di Emilio Pini.
  25. Gymnopilus picreus (Pers. : Fr.) P.Karst.; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2005; Foto di Luca Mistè.
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