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Archivio Micologico

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  1. Cortinarius orellanus Fr., Regione Lombardia, Val Seriana, loc. Fonti, Pineta di Clusone; Settembre 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  2. Cortinarius orellanus Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sezione Leprocybe Nome italiano Cortinario orellano. Etimologia Da Bixia orellana, pianta da cui si estrae un colorante arancio ruggine. Cappello 3-10 cm di diametro. Semisferico-campanulato, poi sempre più disteso ed infine espanso piano, talvolta con pronunciato umbone pileico largo e ottuso. Bruno volgente al fulvo, all'arancio, al rossastro, rugginoso, spesso assai scuro, con fibrille o squamette pelose finemente appressate, asciutto, opaco, serico, carnoso al centro, sottile al margine che è delicato e spesso fessurato, dapprima arrotolato, poi ondulato, lobato e lievemente contorto. Lamelle larghe, distanziate, alte, annesse al gambo a volte grinzose ed erose sul margine. Di colore giallastro-arancione e poi del colore del cappello con riflessi rugginosi e rossastri. Gambo Dimensioni 3-10 × 0,8-1,8 cm, quasi cilindrico, allungato, a volte allargato a metà altezza e attenuato alla base, liscio, sodo, pieno, giallo arancio, o giallo citrino, con il colore del cappello in zona mediana, più pallido in alto e in basso, decorato nella sua interezza da finissime fibrille bruno rossicce, con riflessi rugginosi analoghi a quelli del cappello. Carne Compatta, stabilmente giallastra ocracea, più scura al piede dello stipite, sotto la cuticola da bruno ruggine a ocracea con sfumature rossastre. Odore di radice o di rapa, sapore terroso, acidulo. Habitat Cresce da agosto a ottobre, a grandi gruppi ma anche solitario, sotto latifoglie, preferibilmente sotto Quercus e Fagus, si lega sovente anche al Nocciolo. Gli areali di crescita non sono equamente distribuiti nel territorio, comunque è sempre presente con abbondanza nelle stazioni di crescita abituali. Commestibilità e tossicità Velenoso mortale. Produce una tossina chiamata orellanina. Se ingerito manifesta gli effetti della sua tossicità da 2 a 18 giorni dopo l'ingestione. I primi sintomi sono la sete bruciante e l'aumento della diuresi seguiti poi da nausea, cefalee, dolori muscolari e brividi. Successivamente i tubuli renali si necrotizzano. Porta a morte nel 10% dei casi, o al rene artificiale o al trapianto renale, anche un avvelenamento leggero può richiedere mesi di trattamento in ospedale. Sembra quasi inverosimile che un fungo di tale aspetto (sgradevolmente rugginoso in ogni sede e con odori e sapori nettamente negativi), porti ad avvelenamenti così micidiali e frequenti. In realtà la maggioranza dei micetismi che interessano questa specie sono circoscritti a zone dove esiste la diffusa abitudine alla raccolta di funghi appartenenti al Genere Chroogomphus, i quali effettivamente presentano numerose affinità morfocromatiche. Per tali motivi e vista la scarsissima qualità organolettica di Chroogomphus helveticus e Chroogomphus rutilus, sconsigliamo vivamente la raccolta di queste due specie, troppo simili in gioventù a Cortinarius orellanus e Cortinarius speciosissimus. Osservazioni Pur consigliando di evitare i Chroogomphus per l'alto rischio di confusione esistente con i Cortinarius velenosi mortali, ci sembra giusto indicare quali sono le osservazioni che portano a differenziare macroscopicamente i due gruppi di funghi. Cortinarius ha lamelle adnate, smarginate, Chroogomphusdiversamente nettamente decorrenti, Cortinarius ha sporata ocra rugginosa e quindi di tale colore pitta le lamelle a maturità, Chroogomphus ha sporata nerastra. Ultima differenza la carne, alla base del gambo quella dei Chroogomphus è tipicamente giallo cromo, giallo fulvo, questa caratteristica non è mai presente in Cortinarius orellanus e Cortinarius speciosissimus. Specie simili Questa specie può essere confusa con: Cortinarius speciosissimus = Cortinarius orellanoides con gli stessi colori, ma cresce sotto conifere, con capello conico-umbonato, e gambo con bande zigzaganti giallastre e cangianti, egualmente velenoso mortale, sempre per presenza dello stesso principio tossico, l'orellanina. Cortinarius cinnabarinus rosso vermiglio, con lamelle di colore ancora più intenso, proprio delle faggete, velenoso non mortale, responsabile di sindrome gastroenterica. Cortinarius sanguineus completamente rosso sangue, che cresce sotto le conifere, con stesse caratteristiche tossicologiche del precedente. Cortinarius bolaris biancastro o ocraceo, con squame vermiglie e lamelle color cannella. Infine, tutti i funghi del Sottogenere Leprocybepossono assomigliare a Cortinarius orellanus, anche se tendenzialmente hanno colori meno rugginosi e più giallastri. Curiosità Cortinarius orellanus contiene una quantità maggiore di orellanina rispetto a Cortinarius speciosissimus e per questo motivo è decisamente più velenoso. La latenza prima della manifestazione esplicita di sintomi d'intossicazione da orellanina può essere veramente lunga, anche oltre 10 gg. l'orellanina per alcuni studiosi rimane presente nell'organismo fino a sei mesi dopo l'ingestione, per cui il trapianto sembra sicuro per il nuovo rene a distanza di almeno un anno. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Novembre 2007; Foto di Federico Calledda.
  3. Cortinarius olivaceofuscus Kühner; Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Entità variabile nelle colorazioni pileiche, il colore di fondo del cappello può avere toni olivastri, da qui il nome, oppure toni ocra-giallastri, come nel mio caso, quello che invece accomuna è il colore rossastro al centro dell'umbone e nei punti di contatto. Microscopia Spore ovali - ellissoidi Long. : N =50 ; dMd ; (6,33)7,102 - 7,33 - 8,036(8,37) Larg. : N =50 ; dMd ; (4,19)4,306 - 4,465 - 5,099(5,36) Q : N =50 ; dMd ; (1,35)1,471 - 1,55 - 1,769(1,85) N° Long. Larg. Q Moy 7,53 4,71 1,60 Min 6,33 4,19 1,35 Max 8,37 5,36 1,85 Media 7,53 4,73 1,58 Lxl: N= 50 ; dMd; (6,33)7,10-7,33-8,04(8,37) x (4,19)4,31-4,465-5,10(5,36) Qm= 1,60
  4. Cortinarius olivaceofuscus Kühner; Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Le lamelle. Un'immagine della reazione sulla cuticola al KOH di color rosso scuro-nerastro.
  5. Cortinarius olivaceofuscus Kühner 1955 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Sinonimi Cortinarius carpineti M.M. Moser ex G. Garnier 1991 Cortinarius schaefferi Bres. 1930 Dermocybe olivaceofusca (Kühner) Quadr. 1985 Dermocybe schaefferi (Bres.) M.M. Moser 1986 Foto e Descrizioni Ritrovamento nel muschio in ambiente misto Pino nero, Quercia, Carpino, di una Dermocybe della sez. Dermocybe con lamelle oliva, il cappello fibrilloso non zonato, fibrille nerastre sul gambo, non sono stati riscontrati odori particolari. Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Mario Iannotti. Il cappello fibrilloso e scuro verso il centro. Il colore delle lamelle in un esemplare giovane, si nota molto bene il filo della lamella con il filo molto irregolare.
  6. Cortinarius olidus J.E. Lange; Regione Lombardia, località Lenna; Settembre 2014; Foto di Massimo Biraghi. Bosco misto di Nocciolo, Abete Rosso, Carpino, Faggio.
  7. Cortinarius olidus J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cortinarius non molto comune, cresce solitario o a gruppetti con pochi esemplari nelle foreste di latifoglia. Cappello ocraceo/rossiccio con toni aranciati con alcune sfumature olivastre con presenza di guttule bruastre. Lamelle biancastre poi argilla. Gambo biancastro ornato da specie di ghirlande , residui del velo giallo ocra/aranciato, odore come di barbe di granoturco ( leggermente terroso). Reazione al KOH nulla. Confondibile specialmente col vicino C. cephalixux, l'habitat sotto abete rosso di quest'ultimo, il cappello con tonalità più chiare (giallo, ocra pallido), fitte squamette brunastre sul cappello, specialmente verso il centro, lamelle biancastre, gambo decorato da squamette giallastre/ocra-olivastre, l'odore erbaceo o di frutta acerba lo fanno distinguere macroscopicamente. Ritrovamento e fotografia di Luridus; Settembre 2005. Bosco di Faggio e Nocciolo con qualche raro Pino.
  8. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2013; Foto di Nicolò Parrino.
  9. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Trentino; Settembre 2010; Foto di Pietro Curti.
  10. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Trentino; Settembre 2010; Foto di Mauro Cittadini.
  11. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Lombardia; Ottobre 2008; Foto di Emilio Pini.
  12. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Trentino Alto Adige; Agosto 2009; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. La reazione rossa con NaOH sulla carne. Sul cappello alla reazione con KOH si ha lo stesso viraggio al rosso.
  13. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2006; Foto di Pietro Curti.
  14. Cortinarius odorifer Britzelmayr 1885 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Un Cortinario inconfondibile per le colorazioni giallo-verde di lamelle, gambo e carne, e per il marcato odore di anice. Acicolo montano-submontano e strettamente calcifilo (= legato alle conifere montane e su terreni calcarei). Carne giallo-verde, odore anisato ma seguito da un odore più pungente. Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2006; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Particolare della carne e della cortina.
  15. Cortinarius napus Fr.; Regione Lombardia; Settembre 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  16. Cortinarius napus Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cresce principalmente nelle foreste di conifere (Picea), cappello prima emisferico, poi a lungo convesso con margine sottile ed involuto, la cuticola è frequentemente poco vischiosa, ma brillante con tempo asciutto, colore bruno/rossastro - bruno/fulvo. Lamelle inizialmente color argilla pallido poi color caffelatte o brunastre. Gambo cilindrico, robusto, ingrossato alla base in un bulbo, a volte nettamente marginato, altre volte a forma di rapa (da qui il nome), bianco sporco con tendenza a macchiarsi di brunastro. Carne biancastra un poco ocracea nel gambo, inodore e sapore mite. Regione Lombardia, Valle Camonica; Settembre 2005; Foto di Emilio Pini, descrizione di Massimo Biraghi.
  17. Cortinarius multiformis Fr.; Regione Lombardia; Settembre 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  18. Cortinarius multiformis Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cappello vischioso cm 4-8 da emisferico a piano-convesso, uniformemente giallo-ocra o giallo-aranciato. Margine che a volte presenta resti biancastri di cortina. Reazione debolmente brunastra al KOH. Lamelle biancastre nel giovane. Gambo cm 5-8 cilindrico con base bulbosa, bianco con tendenza all'ingiallimento. Carne bianca con odore leggero di miele, sapore dolce. Molto comune sotto Peccio, es. tra i mirtilli. Europa; Agosto 2008; Foto di Federico Calledda, descrizione di Luca Mistè.
  19. Cortinarius mucosus (Bull. : Fr.) J. Kickx f. 1867 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Finlandia; Agosto 2008; Foto di Federico Calledda.
  20. Cortinarius moenne-loccozii Bidaud; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2012; Foto di massimo Biraghi.
  21. Cortinarius moenne-loccozii Bidaud 1993 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Una bella specie del genere Cortinarius con velo generale piuttosto membranoso che lascia evidenti residui di velo sul cappello e una vera e propria volva basale decisamente persistente. Regione Lombardia, Parco del Ticino; Ottobre 2007; Foto e descrizione di Federico Caledda.
  22. Cortinarius melanotus Kalchbr.; Regione Umbria; Ottobre 2013; Foto di Mario Iannotti. Questo Cortinarius si riconosce sul campo per il peculiare odore netto di prezzemolo.
  23. Cortinarius melanotus Kalchbr.; Regione Liguria; Novembre 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  24. Cortinarius melanotus Kalchbr. 1874 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cortinarius appartenente al sottogenere Leprocybe e avente stretta somiglianza con Cortinarius cotoneus, di taglia maggiore ed odore che ricorda la pannocchia di granoturco o comunque rafanoide, e con Cortinarius venetus, odore leggermente di rafano o sub-nullo e con le scagliette del pileo più chiare e non in particolare evidenza, Cortinarius melanotus si riconosce anche sul campo per le colorazioni con tonalità giallo/olivastre - bruno/olivastro; - cappello con pileo asciutto e feltrato; - lamelle arrotondate, mediamente distanziate, da giallo/oliva a brunastre; - gambo con tendenza ad essere fusiforme, feltrato, con fibrille biancastre nei primordi ma poi giallastre con velo molto più scuro; - carne giallo/olivastra e odore caratteristico e ben distinto di prezzemolo. Regione Lombardia; Ottobre 2011; Foto e commento di Massimo Biraghi.
  25. Cortinarius meinhardii Bon; Regione Lombardia, Spiazzi di Gromo; Foto di Emilio Pini.
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