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Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Marche; Mese di Ottobre, Anno 2014; Foto di Pietro Curti. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers,; Regione Marche; Ottobre 2012; Foto di Pietro Curti. Struttura a tromba. Pileo corrugato e decorato con minute squamette. Imenoforo liscio. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Marche; Ottobre 2013; Foto di Pietro Curti. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers,; Regione Marche; Novembre 2010; Foto di Pietro Curti. Pileo e imenoforo. Cromatismi nerastri e morfologia imbutiforme, dettaglio imenoforo e pileo fortemente arricciato. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers,; Regione Marche; Ottobre 2010; Foto di Mauro Cittadini. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers,; Regione Marche; Ottobre 2010; Foto di Pietro Curti. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Liguria; Novembre 2012; Foto di Maria Ligure. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Lombardia; Novembre 2012; Foto di Marco Barbanera. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Toscana; Giugno 2010; Foto e commento di Alessandro Francolini. Fungo gregario che cresce a gruppi anche numerosissimi durantei periodi particolarmente freschi e umidi in estate e, soprattutto, in autunno. Buon commestibile: si presta benissimo anche all'essiccazione e a successiva riduzione in polvere per essere impiegato come aromatizzante. Dal TUTTO FUNGHI pag. 170: "Il nome volgare "Trombette dei morti" non è dovuto al colore nero ma al fatto che si sviluppa attorno al 2 novembre, ricorrenza dei defunti. Comunissimo nelle faggete e nei boschi di altre latifoglie; poco frequente sotto aghifoglia. Piuttosto simile per struttura e colorazione è Cantharellus cinereus, buon commestibile, che presenta un cappello grigio più o meno scuro, ma con tonalità brunastre; la superficie è un po' fibrillosa, soprattutto verso il margine, che appare ben revoluto e marcatamente ondulato; l'imenio di questo fungo è caratterizzato da pliche venose molto ramificate, dette anastomosi, e scambiate da molti per lamelle; il colore è grigio cenere e schiarisce a maturazione, a causa della sporata bianca. Il gambo è ben distinto e pieno ma, crescendo, si forma al centro di esso un sottile condotto che talvolta arriva fino al centro del cappello. La carne è nerastra, sottile ed elastica, con un evidente odore fruttato e sapore gradevole. Cresce numeroso soprattutto nei castagneti umidi e viene raccolto e consumato spesso scambiandolo per le più famose "Trombette". Altro esemplare somigliante a questo fungo è Færberia carbonaria, commestibile, somigliante ad un Cantharellus e infatti, in un passato lontano, veniva chiamato Cantharellus carbonarius: cresce su residui carboniosi, talvolta nel muschio e presenta un cappello più piccolo, convesso, imbutiforme, con orlo ondulato di colore grigio-brunastro ed imenio costituito da vere lamelle." Decisamente in anticipo rispetto al tradizionale periodo di crescita: indice dell'umidità accumulata nel bosco dopo le abbondanti piogge del mese di giugno. Colline mugellane; bosco misto di latifoglia; 550 metri s.l.m. -
Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Friuli Venezia Giulia; Novembre 2009; Foto di Nicolò Parrino. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. Imenoforo liscio. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Marche; Ottobre 2007; Foto di Pietro Curti. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Lazio; Gennaio 2007; Foto Gianni Pilato. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Lazio; Novembre 2006; Foto di Felice Di Palma. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto di Pietro Curti. -
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Cantharellales Famiglia Hydnaceae Etimologia Derivazione mista dal latino e dal greco, Craterellus = piccola coppa e cornucopioides = a forma di cornucopia. Cappello È la parte superiore ed interna che si prolunga per tutto il gambo, misura 3-10(12) cm e ricorda una cornucopia o una trombetta, molto svasata in alto e con il margine arrotolato; la colorazione è inizialmente scura, nero-bluastra con presenza di piccole squamette che si evidenziano maggiormente da adulto quando la pigmentazione schiarisce apparendo grigio-brunastra. La zona fertile o imenio si presenta nella parte inferiore ed esterna ed è liscia con rugosità verticali; il colore è da grigio-cenere a grigio-bluastro, tendente a schiarire maggiormente anche per le spore che sono bianche. Gambo 2-5(6) cm, risulta quasi inesistente, inglobato nel cappello ed è fibroso. Carne La consistenza è sottile ed elastica, color grigio-nerastro, da giovane con delicato odore di frutta ma, con l'invecchiamento, ricorda la cantina o il tartufo; il sapore è gradevole, un po' dolciastro. Habitat Comunissimo nelle faggete e nei boschi di altre latifoglie, poco frequente sotto aghifoglia. Commestibilità e tossicità Craterellus cornucopioides è un ottimo commestibile, molto ricercato, anche se non tutti gradiscono un piatto ingrigito o addirittura annerito da questi funghi; essiccato ha una ottima resa. Osservazioni Talvolta si incontrano zone del bosco dove è praticamente impossibile procedere senza calpestare questi funghetti che quasi sempre crescono in gruppi molto numerosi. La famiglia Cantharellaceae non esiste più in quanto filogeneticamente è affine alla famiglia Hydnaceae, che è un nome prioritario, più antico. La famiglia Hydnaceae contiene Cantharellus e Craterellus. Somiglianze e varietà Piuttosto simile per struttura e colorazione è Cantharellus cinereus, buon commestibile, che presenta un cappello grigio più o meno scuro, ma con tonalità brunastre; la superficie è un po' fibrillosa, soprattutto verso il margine, che appare ben revoluto e marcatamente ondulato; l'imenio di questo fungo è caratterizzato da pliche venose molto ramificate, dette anastomosi, e scambiate da molti per lamelle; il colore è grigio cenere e schiarisce a maturazione, a causa della sporata bianca. Il gambo è ben distinto e pieno ma, crescendo, si forma al centro di esso un sottile condotto che talvolta arriva fino al centro del cappello. La carne è nerasta, sottile ed elastica, con un evidente odore fruttato e sapore gradevole. Cresce numeroso soprattutto nei castagneti umidi e viene raccolto e consumato spesso scambiandolo per le più famose "Trombette". Altro fungo somigliante aCraterellus cornucopioides è Faerberia carbonaria, commestibile, somigliante ad un Cantharellus ed infatti, in un passato lontano, veniva chiamatoCantharellus carbonarius; cresce su residui carboniosi, talvolta nel muschio e presenta un cappello più piccolo, convesso, imbutiforme, con orlo odulato di colore grigio-brunastro ed imenio costituito da vere lamelle. Curiosità Il nome "Trombette dei morti" non è dovuto al colore nero, ma al fatto che si sviluppa attorno al 2 novembre, ricorrenza dei defunti. Fungo molto caratteristco per l'aspetto morfologico a tromba, per i suoi cromatismi nerastri, per il suo crescere densamente aggregato e subcespitoso, per il suo odore e sapore aromatico fungino. Scheda AMINT tratta da "Tutto Funghi" Regione Abruzzo; Ottobre 2008; Foto di Mauro Cittadini. -
Cortinarius xanthophyllus (Cooke) Rob. Henry 1943
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Cortinarius xanthophyllus (Cooke) Rob. Henry, Regione Piemonte; Novembre 2010; Foto di Gianluigi Boerio. -
Cortinarius xanthophyllus (Cooke) Rob. Henry 1943
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Cortinarius xanthophyllus (Cooke) Rob. Henry 1943 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Phlegmacium piuttosto comune nei boschi caldi di Castagno e di Quercia. E' facilmente riconoscibile per le tinte rossastre del cappello (con colorazioni violacee più o meno presenti), le lamelle gialle, il bulbo fittonante e il pigmento viola costantemente presente sotto la cuticola del cappello. In bosco misto di Castagno e Quercia. Regione Piemonte, Val Sesia (VC); Foto di Federico Calledda. -
Cortinarius vulpinus (Velen.) Henry 1946
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Cortinarius vulpinus (Velen.) Rob. Henry; Regione Lombardia, località Brallo; Settembre 2014; Foto di GIanluigi Boerio. Bosco di Faggio a 1100 m s.l.m., con sporadici Carpini. -
Cortinarius vulpinus (Velen.) Henry 1946
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Cortinarius vulpinus (Velen.) Rob. Henry; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2012; Foto di Massimo Biraghi. -
Cortinarius vulpinus (Velen.) Henry 1946
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Cortinarius vulpinus (Velen.) Henry 1946 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Phlegmacium Sezione Phlegmacium (cappello viscoso o lubrificato, piede non marginato, reazione negativa alle basi forti sul pileo) Sinonimi Cortinarius vulpinus (Velen.) Rob. Henry 1946 f. vulpinus Cortinarius vulpinus (Velen.) Rob. Henry 1946 subsp. vulpinus Cortinarius albomarginatus P.D. Orton 1955 Cortinarius rufoalbus Kühner 1955 Cortinarius pseudovulpinus Rob. Henry & Ramm 1989 Cortinarius vulpinus subsp. pseudovulpinus (Rob. Henry & Ramm) Brandrud 1992 Cortinarius ophiopus f. pseudovulpinus (Rob. Henry & Ramm) Cheype 1997 Cortinarius vulpinus f. albomarginatus P.D. Orton ex Bidaud, Moënne-Locc., Reumaux & Rob. Henry, in Bidaud, Moënne-Loccoz, Reumaux & Henry 2000 Etimologia Cortinarius: dal latino cortīna = cortina, tenda, per i caratteristici residui di velo che uniscono l'orlo del cappello e il gambo delle specie appartenenti a questo genere; e dal latino vulpinus = riferito al colore rossiccio. Cappello Portamento robusto, cappello 4-10 cm, vischioso sopratutto da giovane e a tempo umido, presto asciutto, emisferico, toni giallo bruno, ocra-rossastro, argilla o bruno-fulvo chiaro, biancastro per i residui velari al margine. Imenoforo Le lamelle sono smarginate, inizialmente biancastre, con numerose lamellule, toni lilacini lievi, a volte più netti. Gambo Gambo pieno, clavato-cilindrico, attenuato in basso, radicante, biancastro ma con sfumature color malva all'apice; ampiamente ricoperto da cercini giallo bruni e zebrature, espressione dei residui velari. Carne La carne è biancastra con lievi toni lilacini, più evidenti nel collo (passaggio gambo-cappello); odore simile a quello della patata, terroso, di formaggio Camembert ma poi decisamente sgradevole, di piedi sudati, sempre più intenso seccando. Reazioni macrochimiche KOH o NaOH con reazione nulla su cuticola e carne. Habitat Cresce sotto latifoglie, simbionte di faggio con substrato calcareo o argilloso, principalmente in estate fino ad inizio autunno. Microscopia Spore 11,9-13,2 × 5,8-6,5 µm; Qm = 1,9 Misurazione effettuata da spore depositate sul gambo, finemente verrucose, amigdaliformi, a volte citriformi. Basidi lunghi 49 µm, tetrasporici ma frequenti anche i bisporici. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Specie di non facile determinazione per le molteplici forme e varietà, che hanno creato non poca confusione. Per le lamelle biancastre e l'ornamentazione del gambo due specie sono molto somiglianti: Cortinarius ophiopus, latifoglie calcaree, forte odore di muffa, di DDT o di barba di mais; Cortinarius obsoletus, latifoglie calcaree, privo di odore, taglia piccola; Cortinarius saginus, di conifera; ugualmente con piede non marginato e gambo decorato ma con lamelle a toni lilacini più netti ci sono: Cortinarius triumphans, di betulla; Cortinarius varius, di conifera montana; Cortinarius cliduchus, latifoglie calcaree, con residui velari meno eclatanti e forte odore terroso sin da giovane; Cortinarius caligatus e Cortinarius variiformis, di quercia mediterranea. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. COURTECUISSE, R. & DUHEM, B., 2007. Guides des champignons de France et d'Europe. Parigi: Ed. Delachaux et Niestlé. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi. Ed. Belin. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Dino Cannavicci e Pino Conserva - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Abruzzo; Agosto 2018; Legit Dino Cannavicci; Foto descrizione e microscopia di Dino Cannavicci. Raccolto nella faggeta del Lago del Salto, su strato di muschio, fine estate; di solito i residui velari sono cercini e ghirlande ma spesso, come in questo caso, hanno forma scagliosa. Particolare del pileo che evidenzia i residui velari biancastri, sopratutto al margine. Particolare delle lamelle. Particolare dell'attacco delle lamelle al gambo. Cortina che si sta distaccando dal bordo del cappello in un esemplare giovane. Basidio bisporico; in questa raccolta rappresentano quasi il 50%, 400×, osservazione in Rosso Congo ammoniacale 5%. Spore amigdaliformi, 400×, osservazione in Rosso Congo ammoniacale 5%. Spore amigdaliformi, 1000×, osservazione in Rosso Congo ammoniacale 5%. -
Cortinarius violaceus (L. : Fr.) Gray 1821
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Cortinarius violaceus (L. : Fr.) Gray; Regione Friuli Venezia Giulia, Alpi Carniche (UD); Settembre 2014; Foto di Nicolò Parrino.