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Archivio Micologico

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  1. Cortinarius trivialis J.E. Lange; Regione Lombardia; Anno 2004; Foto di Gianni Baruffa.
  2. Cortinarius trivialis J.E. Lange; Regione Marche; Ottobre 2004; Foto di Pietro Curti.
  3. Cortinarius trivialis J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Myxacium Etimologia Dal latino triviàlis = comune, frequente. Cappello 4-12 cm, all’inizio emisferico o conico, poi campanulato, infine disteso o leggermente depresso, tipicamente con largo umbone centrale ottuso; margine involuto, talvolta anche a maturità. Superficie pileica molto glutinosa, liscia, di colore bruno-rossiccio o nocciola, a volte con sfumature olivastre. Imenoforo Lamelle adnate, uncinate, moderatamente fitte, quasi ventricose, grigiastre con sfumatura violetta all’esordio, poi grigio-brunastre. Gambo 6-15(18) × 1-2 cm, slanciato, pressoché cilindrico o attenuato alla base che a volte può essere radicante; tende a diventare brunastro partendo dal basso, più o meno decorato da braccialetti circolari o zigrinature scagliose; il colore biancastro, uniforme in gioventù, si conserva solo alla sommità del gambo. Zona cortinale molto evidente. Carne Piuttosto fibrosa, biancastra, imbrunente a partire dalla base del gambo; sapore vagamente dolciastro e odore non significativo. Habitat Cresce gregario nei boschi di latifoglie, sia puri che misti, prediligendo substrati calcarei ma legandosi a molte essenze tra cui Betulle, Faggi, Castagni, Querce e Pioppi. Dall’estate al tardo autunno. Commestibilità e Tossicità Non commestibile, di nessun interesse alimentare. Osservazioni Risulta una specie facile da riconoscere anche nel bosco per merito delle tipiche ghirlande che decorano il gambo, delle lamelle solitamente sfumate di violetto al debutto e per l’assenza di un odore significativo; tuttavia l’estrema variabilità con cui può manifestarsi, rende lecito pensare a una possibile confusione da parte di un neofita. Specie simili Cortinarius collinitus (Sowerby) Gray, fungo paragonabile a Cortinarius trivialis per l’assenza di odore distintivo, si distingue per il gambo bianco, con tracce di velo violaceo, la crescita presso conifere e le tonalità decisamente bruno-rossastre del cappello. Cortinarius integerrimus Kühner, molto simile al precedente, presenta un odore mielato-urinoso caratteristico. Infine, Cortinarius mucosus (Bull. : Fr.) J. Kickx f., taxon tipico del Pino, si separa agevolmente per il gambo biancastro. Inoltre le tre specie suddette mancano delle vistose decorazioni sul gambo tipiche di Cortinarius trivialis. Curiosità Cortinarius trivialis presenta due veli generali di diversa natura: l’uno glutinoso, l’altro membranoso. La non omogenea frammentazione di questi due strati è all’origine della caratteristica ornamentazione presente sul gambo. Le specie del genere Cortinarius che presentano gambo e cappello glutinoso, viscido, sono da collocare nel Sottogenere Myxacium; questo gruppo presenta silhouette piuttosto simili e per la determinazione specifica è spesso necessario affiancare agli aspetti morfologici, anche altri elementi come l’odore e il sapore della carne. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Regione Abruzzo; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Un Cortinarius facilmente riconoscibile anche macroscopicamente per il cappello glutinoso e il gambo decorato da cercini glutinosi. Un particolare del gambo con i cercini glutinosi.
  4. Cortinarius triumphans Fr.; Regione Lombardia, Trivigno; Agosto 2007; Foto di Massimo Mantovani.
  5. Cortinarius triumphans Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Specie esclusiva delle betulle caratterizzata da vistosi residui del velo generale giallastro simili a ghirlande o braccialetti e dalle lamelle con riflesso azzurrino.
  6. Cortinarius triformis Fr.; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto e microscopia di Felice Di Palma. Microscopia Spore.
  7. Cortinarius triformis Fr.; Regione Lombardia; Settembre 2006; Foto Massimo Biraghi.
  8. Cortinarius triformis Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2005; Foto di Emilio Pini.
  9. Cortinarius triformis Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cappello nettamente conico nei giovani esemplari, con margine ricco di circonvoluzioni e sovente provvisto di forfora pruinosa biancastra sulla superficie, gambo biancastro slanciato, decorato con residui di velo generale bianco e con una grossa base bulbosa, odore insignificante e sapore dolce. Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2005; Foto di Pietro Curti.
  10. Cortinarius rufo-olivaceus (Pers.) Fr. Regione Lombardia. Ottobre 2009. Foto di Gianluigi Boerio.
  11. Cortinarius atrovirens Kalchbrenner; Regione Lombardia; Ottobre 2008; Foto di Federico Calledda.
  12. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Lombardia, località Ornica; Agosto 2014; Foto di Massimo Biraghi. In un bosco di conifere (Abies alba e Picea excelsa). L'aspetto morfologico, il portamento, la carne dall'aspetto marmorizzato e l'odore fruttato che ricorda le pare mature sono caratteristiche di questa specie.
  13. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto e commento di Mario Iannotti. Macro sulla carne definita "marmorizzata" con forte odore di pere mature.
  14. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2009; Foto di Felice Di Palma.
  15. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti.
  16. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Felice Di Palma.
  17. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Agosto 2008; Foto di Massimo Biraghi. Cortinarius comune dall'odore complesso, definito dai più sgradevole, si ricosce dal sosia C. camphoratus appunto per l'odore di patate andate a male di quest'ultimo e per il viraggio della carne, marmorizzata e violacea in C. camphoratus, mentre nella specie rappresentata è ocra-brunastra.
  18. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Trentino; Agosto 2008; Foto di Felice Di Palma.
  19. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Austria; Agosto 2007; Foto di Emilio Pini.
  20. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Trentino; Agosto 2006; Foto di Pietro Curti. Trentino, 2007 Settembre.
  21. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.;Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Gianni Bonini. Sezione.
  22. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Pietro Curti. Altro gruppo.
  23. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Regione Lombardia, Settembre 2008, foto di Massimo Biraghi. Etimologia Dal greco tràgos = caprone, in riferimento ad una definizione del forte odore di questa specie. Cappello 3÷10(12) cm, all’inizio emisferico poi convesso infine quasi piano, con il margine quasi sempre involuto fino a maturità. Superficie pileica asciutta, sericea, a volte dissociata in areole; tipicamente di color viola-lilla ma fino a grigio-brunastra o completamente priva di toni violacei nella var. ochraceus. Lamelle piuttosto rade, smarginate, uncinate, decisamente spesse; color giallo legno o ocracee poi bruno-ruggine, con filo intero più chiaro. Gambo 5÷10 × 1÷3 cm, tozzo, robusto, generalmente clavato o cilindrico, raramente con bulbo marginato, subconcolore al cappello, lucente, spesso macchiato di ocra partendo dalla base. Superficie rivestita da tracce lanuginose del velo generale lilla. Carne Bruno-ocracea, marmorizzata; con odore forte talora gradevole come di pere mature, oppure sgradevole e complesso definito di gas acetilene. Habitat Cresce isolato, gregario o più raramente subcespitoso nei boschi di conifere, presso Peccio e Pino silvestre; predilige zone umide ricche di muschio. Dall’estate all’autunno. Commestibilità e tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Osservazioni Oltre al peculiare odore, questa specie è caratterizzata dalle tonalità ocracee della carne e delle lamelle (fin da principio) che contrastano con la tinta viola lucente del cappello. Specie simili Cortinarius camphoratus è sicuramente la specie più simile a C. traganus con il quale, peraltro, condivide l’habitat e molto spesso le stazioni di crescita; la distinzione risulta agevole in quanto il primo possiede lamelle color violetto in gioventù, carne lilla con odore differente e sgradevole, come di patate marce. Sottolineiamo inoltre che i giovani esemplari potrebbero essere confusi con il commestibile Cortinarius caperatus. Alcuni Autori considerano anche C. traganus var. finitimus, recentemente elevato anche a rango di specie (Bidaud et al. 2002), caratterizzato da una superficie del cappello areolata e screpolata, da un odore sempre gradevole e fruttato come di pera o di pelargonio; tuttavia l’esistenza di molteplici forme intermedie ci portano a considerare queste manifestazioni sempre nella variabilità specifica di una singola specie. Curiosità All’interno del vasto Genere Cortinarius la componente olfattiva è sicuramente molto rilevante per la determinazione specifica: infatti affrontando un’analisi macroscopica è fondamentale annusare con estrema attenzione il carpoforo prima e dopo un leggero sfregamento. In questo Genere facendo qualche esempio possiamo rilevare odore farinoso, di patate lesse, rafanoide, di viole, di fiori d’arancio, anisato.
  24. Cortinarius torvus (Fr. : Fr.) Fr.; Regione Campania, Vesuvio; Ottobre 2009; Foto di Felice Di Palma.
  25. Cortinarius torvus (Fr. : Fr.) Fr.; Regione Campania; Ottobre 2008; Foto di Felice Di Palma.
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