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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Tricholoma myomyces (Pers.: Fr.) Lange È una delle cosiddette Morette, funghi buoni commestibili che fanno capo al T. terreum e con questo confondibile; può aiutare al riconoscimento la presenza di un umbone più o meno accentuato, la dimensione più piccola e, soprattutto, il riscontro di residui velari bianchi (peraltro assai fugaci) al margine del cappello e nelle parte alta del gambo. La cuticola è asciutta e lanuginosa. Cresce in autunno ma lo si può incontrare fino a gennaio inoltrato sia sotto latifoglie che aghifoglie. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 247: “Rispetto al T. terreum il T. myomyces è più piccolo e ha resti di velo color argento nella parte alta del gambo.” Tipica situazione da Morette in pineta (Pino nero): quasi invasive Alcuni esemplari che mostrano il velo; nell'esemplare di destra il velo sembra quasi una cortina perchè sporcato di terra polverosa
  2. Trichia cfr. decipiens (Pers.) T. Macbr. Esemplari ormai maturi; qualcuno sta già sporulando (in alto a destra): il bulbo si apre e lascia fuoriuscire le spore (di colore bruno-giallognolo in massa); anche il gambo ha perso la sua lucentezza: si è risecchito e ha cambiato colore Tre agglomerati di colore diverso a seconda della maturazione: a sinistra esemplari immaturi; al centro (di colore più brunastro) esemplari che cominciano a maturare; e a destra esemplari maturi pronti per sporulare
  3. Trichia cfr. decipiens (Pers.) T. Macbr. Ingrandimenti
  4. Trichia cfr. decipiens (Pers.) T. Macbr. Primo piano dove si notano i peduncoli traslucidi
  5. Trichia cfr. decipiens (Pers.) T. Macbr. Habitat di crescita: su vecchio tronco di Pino (nero) caduto Una piccola colonia isolata dopo averne stacato con delicatezza una piccola porzione; i bulbettini sono alti circa 3 cm (compreso il peduncolo) e larghi 1 mm.
  6. Trichia cfr. decipiens (Pers.) T. Macbr. Una bella coroncina formata da questo curioso mixomicete
  7. Hygrophorus eburneus var. quercetorum (Orton) Arnolds Cappelli e gambi "incollati" dal glutine
  8. Hygrophorus eburneus var. quercetorum (Orton) Arnolds Variante dei querceti dell’Hygrophorus eburneus var. eburneus che è invece tipica delle faggete. Presenta l'apice del gambo con fiocchi fibrillosi bianchi e con numerose goccioline acquose. Il quercetorum si presenta un po’ più robusto, con cappello color bianco o bianco-crema uniforme e senza il centro del cappello giallastro-ocraceo che caratterizza la var. eburneus. Sempre a livello macroscopico può essere di aiuto l’odore: di carciofo (o simile) in H. eburneus var. quercetorum, floreale (di giacinto) nella var. eburneus, di formaggio di capra (sgradevole per taluni) nel simile H. cossus.
  9. Ancora questo bel lichene Cladonia fimbriata (Linneo) Fr.
  10. Anche se non è propriamente un fungo... Cladonia fimbriata (Linneo) Fr. Si tratta di un lichene relativamente comune che preferisce ambienti a buona naturalità (soprattutto quercete). Colpisce la forma a trombetta con tanto di coppa all’apice di questi licheni. Una caratteristica comune alle Cladonia è l’esistenza di un tallo basale di colore verde grigiastro formato da tante squamette più o meno appressate, così come sono caratteristiche le strutture riproduttive (podezi) che si sollevano dal tallo; sua simile è Cladonia pyxidata che presenta podezi con coppa più larga e con gambo più corto e tozzo.
  11. Entoloma sp. Con sporata rosa in evidenza sul cappello dell'esemplare in basso: gli sono "piovute" dal piano di sopra anche sulle lamelle dell'esemplare capovolto in primo piano
  12. Trichaptum fuscoviolaceum (Ehrenb.) Ryvarden Esemplari essiccati; a destra: le lamelle hanno assunto un aspetto quasi a denti di rastrello (irpicoidi); a sinistra: le alghe verdi hanno perso la loro lucentezza e si nota meglio il colore di fondo
  13. Trichaptum fuscoviolaceum (Ehrenb.) Ryvarden Ancora Con ingrandimento delle pseudolamelle
  14. Trichaptum fuscoviolaceum (Ehrenb.) Ryvarden Con una mensolina staccata che mostra l'imenoforo
  15. Trichaptum fuscoviolaceum (Ehrenb.) Ryvarden Lignicolo annuale, con superficie sterile vellutata, tomentosa-feltrata, anche zonata e quasi sempre coperta in parte da alghe verdi che contribuiscono alla colorazione complessiva; la colorazione (a prescindere dalle alghe) è biancastra o grigia; il margine è sottile, di colore violetto. Imenoforo dal colore violaceo da giovane, poi brunastro; la sua struttura è fessurata a pseudolamelle irregolari che in vecchiaia o da secco possono assumere un aspetto quasi a forma di rastrello (irpicoidi) o idnoidi. Solo verso il margine la struttura è più marcatamente lamellata e con orientamento radiale. Habitat preferito su Pino, ma anche su Peccio e Larice. Gli è simile T. abietinum con habitat preferenziale su Abete e con imenoforo dalla struttura meno lamellare e più poroide, con pori irregolari rotondo-angolosi. T. biforme, anch’esso simile, cresce su latifoglie.
  16. Mycena rosea (Bulliard) Gramberg
  17. Mycena pura (Pers.:Fr.) Kummer
  18. Clitocybe nebularis (Batsch: Fr.) Kummer Con cuticola ghiacciata
  19. Lepista nuda (Bull.: Fr.) Cooke
  20. Collybia butyracea (Bull.: Fr.) Kummer Tipici e comuni funghi di lettiera: il loro micelio vive inserito tra le fibre di foglie o aghi o rametti marcescenti, da cui traggono nutrimento. Caratterizzati da una cuticola grassa e untuosa (che a toccarla ricorda la sensazione del contatto con il burro), igrofana e lucida; da un gambo bulboso o comunque ingrossato alla base che reca attaccati residui miceliari e resti di substrato. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 276: “Priva di interesse alimentare, è una specie che ha una grande importanza per l’ambiente perché si nutre di sostanze organiche che sottrae alle foglie e agli aghi depositati sul terreno nei boschi. È uno spazzino naturale che contribuisce a tenere puliti i boschi liberandoli dai residui che si depositano al suolo su foglie e aghi. In questo modo mantiene costanti le condizioni ambientali per la vita degli alberi e del bosco con tutti i suoi abitanti.”
  21. Pulcherricium caeruleum (Schrad.: Fr.) Parmasto Appartiene alla Famiglia delle Corticiaceae questo fungo dal bel colore blu anche intenso (blu-mare), con bordo chiaro-biancastro. Aderente al substrato di crescita (resupinato su tronchi secchi o marcescenti preferibilmente di latifoglie) con solo il bordo leggermente rialzato. Superficie vellutata e opaca. Si può presentare con fruttificazioni che confluiscono a formare un tutt’uno in grado di ricoprire grandi superfici del tronco ospite. Qui in coabitazione con altri lignicoli fra cui uno Stereum dal colore giallognolo
  22. Stropharia caerulea Kreisel Primi piani del filo lamellare fertile
  23. Stropharia caerulea Kreisel Il filo lamellare di certe lamelle porta già spore mature e si presenta decisamente porpora-nerastro
  24. Stropharia caerulea Kreisel Esemplare quasi a maturità: le lamelle cominciano a risentire della presenza delle spore e prendono una tonalità rosata-porporina
  25. Stropharia caerulea Kreisel La più piccola non ancora matura e con lamelle su toni chiari
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