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2008.12 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2008
Stropharia caerulea Kreisel Bella specie di Stropharia, caratterizzata dal colore verde-celeste-violetto del cappello, con chiazzature gialle a maturità; gambo concolore con anellino fugace; lamelle inizialmente chiare poi brunastre per la maturazione delle spore; filo lamellare fertile e quindi concolore alle lamelle o addirittura più scuro nel caso in cui la maturazione delle spore avvenga prima sul filo che sulla faccia della lamella. Di solito il gambo è ricco di ife rizomorfe. Habitat preferenziale sotto faggio, ma presente anche sotto conifere. Sua simile è S. aeruginosa con cappello dai toni blu-verdastri, con minori decolorazioni sul giallo e con presenza di residui velari biancastri; gambo con anello membranoso e abbastanza persistente; lamelle dal filo sterile e quindi sempre più biancastro rispetto alla faccia lamellare. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 425: “Il Genere Stropharia in Europa comprende una ventina di specie circa, con crescita terricola e lignicola, in alcuni casi fimicola, caratterizzate da carne omogenea, anello al gambo e sporata bruno-porpora-violacea.” Esemplari reperiti in boschetto misto con prevalenza di Pino nero -
2008.12 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2008
Agaricus praeclaresquamosus Freeman Agaricus tossico; sue caratteristiche sono: viraggio (per taglio o sfregamento) al giallo intenso, giallo cromo nel cappello e alla base del gambo; odore di fenolo o di inchiostro soprattutto allo sfregamento e alla base del gambo; anello supero, doppio, spesso giallo vivo al bordo; cuticola asciutta, grigio-fuligginosa, dissociata in fini squamette scure che da molto addensate al centro tendono a diradarsi verso il bordo, lasciando intravedere il fondo biancastro. Dal TUTTO FUNGHI pag. 326: “Le squamette nerastre del cappello, in contrasto con il colore chiaro del fondo, sembrano quasi i puntini del piumaggio di una faraona. Il tipico odore di fenolo, e cioè di inchiostro, con temperature basse può risultare poco percepibile. In questo caso si suggerisce di tenere tra le mani, e quindi scaldare, il pezzetto di fungo che si desidera odorare.” -
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Galerina sp. Il Genere Galerina comprende funghi di piccola taglia lignicoli o terricoli (anche presso muschi e sfagni), saprofiti, di solito con colori ocra o rossastri. Molte Galerina contengono amatossine (responsabili della sindrome falloidea) e sono da considerarsi specie mortali: per esempio G. marginata. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 417: “Uno studio recente (2004) ha rilevato che negli ultimi vent’anni, su più di duemila casi di intossicazione da amatossine tra Europa e nord America, sono stati pochissimi quelli ascrivibili al consumo di Galerina marginata e relativo Gruppo. Questo si può spiegare soprattutto per l’aspetto poco invitante e spesso poco evidente di questi funghi e non per la poca carica tossica che, in alcuni casi, risulta essere maggiore addirittura di quella dell’Amanita phalloides.” Su legno Il cappello -
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Gymnopilus spectabilis (Weinmann: Fr.) A.H.Smith Specie tossica di notevoli dimensioni, con cappello che può raggiungere i 40 cm di diametro. Inconfondibile per le suddette dimensioni, per l'habitat di crescita (di solito cespitoso e in gruppi molto fitti su ceppaie, ma anche su basi di tronchi o radici di alberi morti o vivi), per la struttura massiccia, per la colorazione vistosa giallo-arancio vivo con possibili toni bruni, per l'anello molto ampio e persistente che a maturità può risultare appressato al gambo. Sapore amaro e odore leggero un po' pungente. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 415: "È compreso tra le specie che contengono sostanze psicotrope e anche altre sostanze tossiche che provocano la sindrome psilocibinica. Tale sindrome agisce sull'organismo con gravi effetti, sia di carattere fisico che di carattere psichico al pari di altri Generi quali Psilocybe, Stropharia, Panaeolus e, per tale motivo, il suo consumo in Italia è vietato." Nelle foto: esemplari vetusti e alla fine del ciclo -
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Trametes hirsuta (Wulfen) Pilát Fungo annuale, a mensola, a pori piccoli, regolari, rotondi o rotondo-angolosi; con mensola più spessa (fino a 15-20 mm) del più comune T. versicolor; caratteristica è la sua superficie sterile: da tomentosa a decisamente irsuta (con peluzzi più o meno rigidi), zonata e solcata, con colori generalmente sul crema-grigiastro, ma anche dal bruno al verdastro. Orlo lobato-ondulato, vellutato. Superficie poroide bianco-crema, ingrigente con l’età. Come il T. versicolor predilige legno guasto di latifoglia (più raro su conifere). Altro esemplare -
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Tremella mesenterica Retzius ex Fries Inconfondibile per la sua consistenza gelatinosa, trasparente e lucida a tempo umido, per la sua forma e per il colore giallo più o meno carico. Ciò che si vede del fungo è in realtà la parte fertile, di colore giallo vivo, inizialmente più carico e poi più pallido, anche per la presenza della polvere sporale bianca. Si parla in questo caso di imenio “amfigeno”, cioè distribuito su tutta la superficie del carpoforo. La crescita è di solito tardo autunnale-invernale; ma si può presentare anche in altri periodi dell’anno purché con clima fresco e umido. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 136: “Questa specie, apparentemente saprotrofa, è in realtà un parassita del micelio di alcuni funghi a loro volta saprotrofi, crescenti su legno in decomposizione. Sembra prediligere in particolare i funghi del Genere Stereum e Aleurodiscus. Parassitando il micelio del fungo ospite solitamente ne blocca lo sviluppo e la formazione dei carpofori, per cui sembra che stia crescendo direttamente sul legno; soltanto in rari casi capita di vedere il fungo parassitato con sopra il parassita. Si tratta di una specie usata da parecchio tempo nella medicina tradizionale cinese, recentemente presa in esame da diversi ricercatori nella speranza di individuare delle sostanze utilizzabili anche nella medicina occidentale. Il nome dell’intero Genere (Tremella) si riferisce alla consistenza dei funghi che ne fanno parte e che, in effetti, è tremolante.” -
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Collybia maculata (Alb. & Schw.: Fr.) Kummer Specie di taglia inconsueta per il Genere Collybia che annovera specie relativamente medio-piccole e fragili: C. maculata, infatti, può raggiungere i 15 cm di diametro pileico. Presenta un cappello biancastro-beige, e chiazzato o maculato di bruno-ruggine-rossastro soprattutto al centro; possiede lamelle fitte, finemente frastagliate sul filo, concolori al cappello e anch’esse macchiantesi di ruggine in vecchiaia; gambo con tipiche striature longitudinali; carne soda, tenace e spessa, con sapore amaro. Cresce di preferenza sotto aghifoglie. -
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Clitocybe phaeophtalma (Pers.) Kuyper Clitocybe tossica, presente nei boschi sia di latifoglie che di aghifoglie, di piccole o medie dimensioni, con colorazioni dal biancastro fino al beige-ocraceo; cappello depresso, imbutiforme, igrofano con margine striato, lamelle decorrenti; gambo concolore con fini fibrille longitudinali e con base coperta da feltro miceliare biancastro. Caratteristico è l’odore della carne, definito dalla maggior parte dei micologi come “di pollaio”: dall’odore tipico di sterco di pollo depositato nei pollai di una volta, all’odore di piume bagnate; anche con nota mielosa. -
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Mycena pura (Pers.:Fr.) Kummer Dal TUTTO FUNGHI pag. 283: “E’ una delle più belle specie di Mycena, per i suoi colori violetti e la carne esigua, sottile, di colore biancastro. Si tratta in assoluto di una delle specie a maggiore diffusione ecologica: può essere rinvenuta in prossimità del mare, nei boschi litoranei mediterranei, sino ai boschi di Abete montani; oltre alla diffusione, grande è la sua variabilità cromatica che ha spinto vari autori a crearne molte forme e varietà. Possibile la confusione con Mycena rosea dalla taglia più grande, con cappello a lungo campanulato-parabolico e dal colore rosa-pallido, rosa-lilla, con il gambo fragile e non fibroso.” -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2008
Flammulina velutipes (Curt.: Fr.) Karsten Uno dei lignicoli (di preferenza su latifoglie) commestibili e reperibili anche durante l’inverno, in quanto resistente al gelo. Visto il periodo di crescita e i caratteri morfocromatici (cappello vischioso di un bel colore giallo-arancio, lamelle giallo-paglierino macchiate di bruno a maturità, gambo vellutato alla base, carne con odore e sapore non particolari, sporata bianca in massa) è difficile scambiarlo con altre specie. Fare comunque attenzione agli Hypholoma tossici (dal sapore amaro, con lamelle giallo-verdognole e con sporata bruno-porpora in massa) e, cosa più grave, con Galerina marginata: lignicola (di preferenza su conifere), con gambo non vellutato, piccolo anellino più o meno fugace, odore e sapore lievi ma farinacei, sporata bruno-ruggine in massa. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 293: “Essendo un fungo invernale che resiste molto bene al gelo (a volte si trova immerso nella neve), può capitare di trovare degli esemplari che sono sul posto ormai da alcune settimane e quindi assolutamente da scartare. Come avviene per diversi altri funghi eduli saprotrofi, anche la Flammulina velutipes viene coltivata. Nell’estremo Oriente, in particolare in Giappone e Cina, viene commercializzata come ingrediente per la preparazione di zuppe.” L'attacco sul tronco I colori del cappello -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2008
Stereum hirsutum (Wild.: Fr.) Pers. Piccolo funghetto (largo al massimo 4-5 cm) a forma di mensola-crosta appoggiata sul legno; molto comune e diffuso, presente durante tutto l’anno; dalla consistenza quasi coriacea (suberosa-tenace da secco) e dallo spessore piuttosto fine; può presentarsi in fitti esemplari confluenti o sovrapposti, su legno guasto di latifoglie. Caratteristico il cappello di aspetto feltrato e peloso (irsuto), zonato, con vari colori (giallo, arancio, brunastro, verdastro); il margine è più chiaro e lobato; l’imenoforo è liscio o appena gibboso, di colore giallo-arancio. Possibile la confusione sia con specie congeneri (più rare) che però virano al rossiccio alla manipolazione, sia con Stereum ochraceoflavum (non virante), dall’imenoforo bruno-ocraceo e con la superficie sterile grigio-biancastra, poco o per niente zonata. Dalla “Chiave di orientamento ai generi” del TUTTO FUNGHI, pag. 78 e 96: “Corpo fruttifero composto dal solo cappello o a forma di mensola >>> Imenoforo liscio. Corpo fruttifero adeso al legno, distaccantesi brevemente per formare piccole mensole >>> Genere Stereum” Parte sterile Imenoforo liscio -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2008
Auricularia auricula-judae (Fr.) Quélet Con gli esemplari più grandi che ora mostrano la parte sterile -
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Auricularia auricula-judae (Fr.) Quélet L’inconfondibile “Orecchia di Giuda” con il suo colore bruno sfumato di rossastro, la consistenza della carne tenace, elastica e gelatinosa assieme, l’imenoforo liscio e traslucido con andamento ondulato simile alle pieghe del padiglione auricolare. L’imenoforo è un po’ più chiaro della parte pileica che si presenta apparentemente liscia ma che in realtà è finemente pruinosa. Habitat: tipicamente saprotrofa su legno guasto preferibilmente di Sambuco, ma anche parassita su piante viventi. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 134: “Probabilmente molti occidentali avranno inconsapevolmente gradito l’assaggio di questo fungo, o almeno lo avranno fatto quelli che sono usi frequentare ristoranti cinesi e giapponesi. Le prelibatezze a base di funghi che possono essere gustate in questi ambienti contemplano infatti, nella maggior parte dei casi, il suo utilizzo.” E, dal capitolo "Le intossicazioni da funghi" del dott. Claudio Angelini, sempre su TUTTO FUNGHI (pag. 64): "È un fungo considerato commestibile e largamente coltivato in tutto l'Oriente, anche per le proprietà benefiche e terapeutiche che gli sono attribuite soprattutto dagli "avanguardisti" della medicina naturale. Se consumato troppo di frequente e in quantità eccessive, o peggio ancora associato ad altre sostanze (lo zenzero, altro tipico ingrediente della cucina cinese) o a particolari farmaci (fra cui l'aspirina), questo fungo può provocare porpore emorragiche cutanee ed emorragie interne ed esterne più o meno gravi. Le sostanze responsabili di questa sindrome (Sindrome di Szechwan) non sono ancora identificate." In foto: i due esemplari più grandi si stavano scongelando... -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2008
Trichia cfr. decipiens (Pers.) T. Macbr. Ancora Basta toccarli appena perché si "sciolgano" in una poltiglia rossastra -
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Trichia cfr. decipiens (Pers.) T. Macbr. Un mixomicete relativamente comune, appartenente all’Ordine Trichiales; gregario, di solito con numerosi esemplari appressati, che coprono una superficie legnosa più o meno estesa. Caratteristica la sua forma simile a un piccolo bulbo sorretto da un peduncolo. Il bulbo è all’inizio di colore rosso-brillante per poi divenire brunastro a maturazione delle spore; in piena maturità i bulbo si lacera in alto aprendosi a coppa per lasciare uscire le spore. Il nome specifico decipiens viene dal latino decipere = ingannare: per la non facile determinazione e per la possibile confusione con specie congeneri. Questo gruppo ha colonizzato la parte inferiore del tronco di un albero caduto Staccandone una parte si individua la "pellicola" sulla quale sono inseriti i peduncoli -
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