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2016.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Omphalotus olearius (De Cand. : Fr.) Fayod; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Caratterizzato dal cappello imbutiforme (tranne da giovanissimo in cui è convesso), dal colore brillante che va dall’arancio al bruno-aranciato, ma anche al bruno scuro. Lamelle di colore giallo-oro o giallo-aranciato (comunque sempre più giallastre rispetto al colore del cappello), molto decorrenti sul gambo e intercalate da lamellule. Si tratta di una specie che, se stropicciata, macchia le mani di arancione. Specie tossica. È lignicola e cresce di solito cespitosa alla base o sulle radici di latifoglie (in prevalenza Cerro, Leccio e Olivo). L’eventuale e grossolana confusione con i “galletti o finferli” (Cantharellus cibarius e simili), dovuta ad una errata interpretazione delle rispettive colorazioni, è comunque improbabile viste le differenze morfologiche e ambientali. Vere lamelle in Omphalotus olearius, una sorta di costolature o pseudolamelle in Cantharellus sp., crescita lignicola di O. olearius, terricola in Cantharellus cibarius e simili. Più facile confondere, a causa della colorazione talvolta simile, O. olearius con Hygrophoropsis aurantiaca che tuttavia cresce isolata o tutt’al più gregaria (preferendo le aghifoglie alle latifoglie) su residui vegetali in decomposizione, ha imenoforo privo di lamellule, con lamelle caratteristicamente dicotomiche (cioè si biforcano alcune volte, in senso radiale, partendo dal gambo verso il margine del cappello). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 180, Pag. 297: “Specie tipo del genere Omphalotus, termofila, molto diffusa nell’area mediterranea, può essere saprotrofa ma prevalentemente è parassita. Spesso la ritroviamo affiorante dal suolo, apparentemente terricola, ma basta scavare leggermente sotto il gambo per trovare la radice o il legno che le fa da supporto.” ************* Un piccolo cespo di esemplari: qualcuno integro e qualcuno spezzato sul gambo Altro cespo: -
2016.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Amanita rubescens (Pers. : Fr) S.F. Gray; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Robusta Amanita dal cappello rossastro, rosso-brunastro, rivestito di piccole scaglie acute che si stagliano sul fondo per il loro colore grigio, grigio-rosato; anello carnoso, ampio e a gonnellino, striato sulla faccia esterna e posizionato in alto sul gambo; gambo che si allarga verso la base quasi bulbosa, bianco in alto e poi sfumato di rosa scendendo verso la base. La carne è biancastra ma tende ad arrossarsi nelle ferite e nelle contusioni. La volva non è ben visibile: il velo generale alla base si frammenta fin da giovane, lasciando alla base del gambo soltanto residui in forma di protuberanze più o meno accentuate. Contiene tossine termolabili. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 121, Pag. 231: “Discreto commestibile da consumare cotto, contiene tossine termolabili che si disgregano e svaniscono con adeguata cottura. Cotto alla griglia risulterebbe quasi crudo nelle parti interne, con conseguente grave rischio di intossicazioni con sindrome emolitica.” Giovane esemplare: -
2016.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Un primordio, comunque già intaccato dalle lumache, che è bene lasciar crescere per la propagazione della specie: Esemplare dal cappello ben disteso, giunto a completa maturità (e assai sbocconcellato dalle lumache) -
2016.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) Kummer; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Con lamelle decorrenti (a volte anche adnate in giovani esemplari), fitte, facilmente staccabili dalla carne del cappello, inizialmente bianche, poi rosate e infine rosa-carne per deposito sporale (spore rosa-salmone in massa). Carne più o meno fragile-gessosa, con odore che ricorda l’impasto del pane, a volte anche spermatico. Sapore farinaceo. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 131, Pag. 244: “Habitat pressoché ubiquitario, cresce dall’estate all’autunno nei boschi di latifoglie e conifere; condivide l’habitat del Boletus edulis e del Boletus reticulatus, ed è per questo chiamato “Spia del porcino” in molte regioni. È possibile che venga confuso con le tossiche Clitocybe bianche quali C. rivulosa, C. dealbata e C. phyllophila, le quali presentano però carne elastica, tenace e fibrosa, lamelle bianche o crema e non rosa, odore sgradevole rancido.” -
2016.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) With.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Di facile determinazione: la cosiddetta “lingua di bue” si fa riconoscere per l’habitat lignicolo (con preferenza di Quercia e Castagno), per il colore della superficie sterile che ricorda il rosso-fegato (con tonalità più arancio da giovane e più brunastre a maturità), per la forma a mensola (simile a una lingua) sessile o con uno pseudo-gambo laterale e ben radicato nel substrato legnoso. La sua carne è succulenta, spessa ed elastica, di colore dal biancastro iniziale al rosso (con venature più chiare) a maturità; al taglio secerne goccioline rosso-sangue; l’odore è gradevole e il sapore dolce-acidulo. Se tagliata a fettine per la preparazione di un carpaccio, può ricordare delle fette di speck. I tubuli sono ben separabili l’uno dall’altro (carattere insolito per le Poliporacee); i pori sono rotondi e molto piccoli, da biancastri a giallognoli in gioventù ma bruno-rossastri in vecchiaia o per strofinio. Confondibile grossolanamente con qualche Ganoderma: ma questi ultimi hanno superficie dura e laccata con carne dura e legnosa. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 25, Pag. 128: “Discreto commestibile, è uno dei pochi funghi che è possibile mangiare crudo senza correre rischi. Molti apprezzano la sua carne succulenta e leggermente elastica, tagliata a fettine sottili, condita con olio e limone e accompagnata da scaglie di parmigiano (in questo modo non si perde la vitamina C di cui è ricco). Da cotto assume un aspetto e una consistenza molto simile al fegato: possiamo consigliare di friggerlo in padella con le cipolle o arrostito alla brace. Parassita dei Castagni e delle Querce, è agente di carie bruna che si sviluppa molto lentamente: in questo modo il legno continua a vivere, assumendo delle colorazioni bruno-rossastre con sfumature simili a disegni e si indurisce più del normale. Queste due caratteristiche rendono il legname ricercato per utilizzi artistici e ornamentali.” Carne e tubuli, visibili dopo un taglio: -
2016.10 - Toscana - Tutor Alessandro
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Buoni ritrovamenti Alessandro ********************************** Indice della Toscana, mese di Ottobre 2016, totale n° 130 specie determinate. In (*) le schede con microscopia. Più altri 6 ritrovamenti non determinati ma generici. Agaricus bresadolanus Bohus; Post # 83 Agaricus moelleri Wasser [= Agaricus praeclaresquamosus Freeman]; Post # 106 Agaricus porphyrizon P.D. Orton; Post # 120 Albatrellus cristatus (Schaeff. : Fr.) Kotlaba & Pouzar; Post # 96 Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Post # 41, 142 Amanita ceciliae (Berkeley & Broome) Bas; Post # 7, 141 Amanita citrina (Schaeffer) Persoon; Post # 38 Amanita echinocephala (Vitt.) Quél.; Post # 118 Amanita franchetii (Boud.) Fayod; Post # 54 Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Post # 44, 55 Amanita ovoidea (Bull.) Link; Post # 115 Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombh.; Post # 23 Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link; Post # 56 Amanita rubescens (Pers. : Fr) S.F. Gray; Post # 9, 57 Amanita vaginata (Bull. : Fr.) Vittadini; Post # 58 Armillaria gallica Marxm. & Romagn.; Post # 124 Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm.; Post # 59, 104 Armillaria tabescens (Scop.) Emel; Post # 123 Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Post # 60 Boletus aereus Bull.; Post # 19 Boletus edulis Bull. : Fr.; Post # 28 Boletus erythropus Pers.; Post # 5 Boletus permagnificus Pöder; Post # 33 Boletus reticulatus Schaeff. [= Boletus aestivalis (Paulet) Fr.]; Post # 4, 42 Boletus subtomentosus L.; Post # 134 Butyriboletus pseudoregius (Heinr. Huber) D. Arora & J.L. Frank [= Boletus pseudoregius (Heinr. Huber) Estadès]; Post # 137 Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 6 Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck; Post # 43 Cerioporus mollis (Sommerf.) Zmitr. & Kovalenko [= Datronia mollis (Sommerf. : Fr.) Donk]; Post # 8 Cerocorticium sulfureoisabellinum (Litsch.) Jülich & Stalpers [= Flavophlebia sulfureoisabellina (Litsch.) K.H. Larss. & Hjortstam.]; Post # 148 (*) Chlorociboria aeruginascens (Nyl.) Kanouse ex C.S. Ramamurthi, Korf & L.R. Batra; Post # 145 Clavariadelphus flavoimmaturus R.H. Petersen; Post # 125 Clitocybe costata Kühner & Romagnesi [= Infundibulicybe costata (Kühner & Romagn.) Harmaja]; Post # 101 Clitocybe gibba (Pers. : Fr.) Kummer; Post # 27 Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) Kummer; Post # 45, 100 Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) Kummer; Post # 3, 61 Collybia fusipes (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 46 Collybia kuehneriana Singer; Post # 62 Coprinopsis atramentaria (Bull. : Fr.) Redhead, Nilgalys & Moncalvo [= Coprinus atramentarius (Bull. : Fr.) Fr.]; Post # 25 Coprinopsis insignis (Peck) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; Post # 20, 112 Cortinarius elatior Fr.; Post # 79 Cortinarius glaucopus (Schaeff.) Fr.; Post # 127 Cortinarius ionochlorus Maire; 1 Post # 126 Cortinarius melanotus Kalchbr.; Post # 143 Cortinarius trivialis J.E. Lange; Post # 21 Daedaleopsis confragosa (Bolt. : Fr.) Schröter; Post # 22 Entoloma sinuatum (Bull.) P. Kumm. [=Entoloma lividum (Bull.) Quélet]; Post # 26, 128 Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) With.; Post # 2 Fomitopsis pinicola (Sw. : Fr.) P. Karst.; Post # 11 Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Post # 14 Ganoderma carnosum Pat.; Post # 15 Gyrodon lividus (Bull. : Fr.) P. Karsten; Post # 30 Gyroporus castaneus (Bull.) Quél.; Post # 135 Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Post # 84 Heterobasidion abietinum Niemelä & Korhonen; Post # 151 Hydnum repandum L. : Fr.; Post # 88 Hydnum rufescens Pers.; Post # 87 Hygrophorus cossus (Sow. : Fr.) Fr.; Post # 105 Hygrophorus eburneus (Bull. : Fr.) Fr.; Post # 91 Hygrophorus penarius Fries; Post # 110 Hygrophorus persoonii Arnolds; Post # 47 Hygrophorus russula (Schaeff.) Kauffman; Post # 111, 129 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen [= Xerula radicata (Relhan) Dörfelt]; Post # 71 Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) Kumm.; Post # 40 Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja [= Clitocybe geotropa (Pers. : Fr.) Kummer]; Post # 102 Junghuhnia nitida (Pers. : Fr.) Ryvarden; Post # 144 (*) Laccaria amethystina (Huds.) Cooke; Post # 63 Lactarius acris (Bolton) Gray; Post # 132 Lactarius blennius (Fr. : Fr.) Fr.; Post # 121 Lactarius chrysorrheusus Fr.; Post # 64 Lactarius quietus (Fr. : Fr.) Fr.; Post # 97 Lactarius rugatus Kühner & Romagn.; Post # 130 Lactarius salmonicolor Heim & Leclair; Post # 65 Lactarius sanguifluus (Paulet) Fr.; Post # 98 Lactarius subumbonatus Lindgren; Post # 81 Lactarius zonarius (Bull.) Fr.; Post # 94 Leccinellum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bresinsky & Manfr. Binder; Post # 133 Leccinum aurantiacum (Bull.) Gray; Post # 31 Leccinum crocipodium (Letellier) Watling; Post # 24 Leccinum duriusculum (Schulzer ex Kalchbr.) Singer; Post # 32 Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kummer; Post # 66 Lepista nuda (Bull. : Fr.) Cooke; Post # 67 Lycoperdon pyriforme Schaeff.: Pers.; Post # 12 Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) Moser; Post # 29 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 39 Mucidula mucida (Schrad. : Fr.) Pat. [= Oudemansiella mucida (Schrad. : Fr.) v.Höhnel]; Post # 13, 50 Mycena haematopus (Pers. : Fr.) Kummer; Post # 17 Mycena pura (Pers. : Fr.) P. Kummer; Post # 16 Mycena rosea (Bulliard) Gramberg; Post # 74 Mycena inclinata (Fr.) Quél.; Post # 70 Omphalotus olearius (De Cand. : Fr.) Fayod; Post # 10 Paxillus involutus (Batsch) Fr.; Post # 75 Phaeolus schweinitzii (Fr. : Fr.) Pat.; Post # 34 Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin; Post # 77 Phellinus hartigii (Allesch. & Schnabl) Pat.; Post # 150 Phlebia tuberculata (Berk. & M.A. Curtis) Ţura, Zmitr., Wasser & Spirin [= Phlebia albida Fr.] ; Post # 149 (*) Pholiota squarrosoides (Peck) Sacc.; Post # 95 Podofomes trogii (Fr.) Pouzar [= Ischnoderma trogii (Fr.) Teixeira]; Post # 152 Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Post # 35 Rickenella fibula (Bull. : Fr.) Raith. [= Omphalina fibula (Fr.) Quél.]; Post # 73 Russula amoena Quél.; Post # 140 Russula aurora Krombholz; Post # 122 Russula caerulea (Pers.) Fr. [= Russula amara Kučera]; Post # 119 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 86 Russula drimeia Cooke [= Russula sardonia Fr.]; Post # 113 Russula fragilis (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 103 Russula olivacea (Schaeff.) Fr.; Post # 138 Russula rosea Pers. [= Russula lepida (Fr. : Fr.) Fr.]; Post # 116 Russula solaris Ferdinandsen & Winge; Post # 117 Russula vesca Fries; Regione Toscana; Post # 114 Russula vinosobrunnea (Bres.) Romagn.; Post # 139 Steccherinum fimbriatum (Pers. : Fr.) J. Erikss. ; Post # 146 (*) Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers.; Post # 49 Stropharia aeruginosa (Curt. : Fr.) Quélet; Post # 72 Stropharia caerulea Kreisel; Post # 99 Suillellus mendax (Simonini & Vizzini) Vizzini, Simonini & Gelardi; Post # 147 Suillellus queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi [= Boletus queletii Schulzer]; Post # 136 Tricholoma atrosquamosum (Chevall.) Sacc.; Post # 107, 131 Tricholoma basirubens (Bon) A. Riva & Bon; Post # 69 Tricholoma columbetta (Fr. : Fr.) Kummer; Post # 85 Tricholoma josserandii Bon; Post # 90 Tricholoma pardinum (Persoon : Secrétan) Quélet; Post # 109 Tricholoma portentosum (Fr. : Fr.) Quélet; Post # 68 Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr.) Kummer; Post # 51 Tricholoma sejunctum (Sow. : Fr.) Quél.; Post # 89 Tricholoma squarrulosum Bresadola; Post # 108 Tricholoma ustaloides Romagn.; Post # 80 Tubifera ferruginosa (Batsch) J.F. Gmel.; Post # 36 Tylopilus porphyrosporus (Fr. & Hök) A.H. Sm. & Thiers [= Porphyrellus porphyrosporus (Fr.) Gilbert]; Post # 37 Volvopluteus gloiocephalus (DC.) Vizzini, Contu & Justo [= Volvariella gloiocephala (DC. : Fr.) Boekhout & Enderle]; Post # 76 ******************************** Non determinati ma generici: Coprinus cfr. lagopus (Fr.) Fr.; Post # 48 Cortinarius sp.; Post # 92 Laccaria laccata s.l.; Post # 78 Lyophyllum sp.; Post # 93 Mycena sp.; Post # 18, 52, 53 Otidea cfr. alutacea (Pers.) Massee; Post # 82 -
2016.09 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Regione Toscana; Settembre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Poliporo assai comune, rinvenibile su legno marcescente di latifoglia (come questi esemplari, su cerro) oppure emergente da uno sclerozio duro formato da un intreccio compatto tra micelio, terra, sassi e radici (questo sclerozio è quindi una sorta di consistente conglomerato, detto “pietra fungaia”, che può pesare anche 10 kg e oltre). Cappello di diametro massimo sui 15 cm, circolare o reniforme, depresso al centro, cosparso, almeno nei giovani esemplari, di piccole squamule più scure del colore di fondo che può variare dal giallo-ocra al bruno. Margine sottile, un poco fibrilloso-ciliato. Imenoforo di color crema chiaro, con pori angolosi, anche a forma poligonale allungata; con tubuli disposti su un singolo strato, decorrenti sul gambo. Il gambo è di solito laterale, talvolta centrale, di colore ocra chiaro, spesso ricurvo alla base che si presenta cosparsa di fine peluria biancastra. Carne soda ma non coriacea, di colore crema biancastro, con odore fungino leggero e gradevole. P. tuberaster può confondersi con P. squamosus che tuttavia è di dimensioni assai più imponenti (cappello di diametro fino a 50 o 60 cm di diametro) e che ha carne dura e coriacea con odore di cocomero o di farina bagnata. Inoltre il suo gambo è, in proporzione al cappello, corto e quasi rudimentale, di colore bruno o bruno nerastro. Giovani esemplari: Esemplari più maturi: Particolari dell'imenoforo: -
2016.09 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Settembre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 98, Pag. 206: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” ********************** Vari esemplari nelle diverse fasi dello sviluppo: 1] Quasi nello stadio di primordio: non sono presenti né le "zebrature" sul gambo né le tipiche squame sul cappello. Si formeranno in seguito a causa della lacerazione della cuticola dovuta alla progressiva e "inarrestabile" crescita. La base è bulbosa. 2] Si comincia a formare il cappello (quasi sferico) e il gambo inizia ad allungarsi: si crea così l'immagine della mazza con cui si suona il tamburo o la gran cassa. L'anello ancora non ha preso forma, anche se si intuisce la sua prossima apparizione. La cuticola del gambo ha cominciato a screpolarsi creando le zebrature; mentre la cuticola del cappello si lacera formando le squame. 3] Esemplare maturo: la parte inferiore del cappello, cioè la parte che "teneva chiusa" la sfera, si è staccata dal gambo lasciando sull'anello un'evidente parte fioccosa; il cappello è ora libero di espandersi. La base rimane contraddistinta, come nel primordio, da un evidente bulbo. Particolare dell'anello doppio e che può scorrere liberamente sul gambo. -
2016.09 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi trovati Anno 2016
Buoni ritrovamenti Alessandro ********************** Indice della Toscana, mese di Settembre 2016, totale n° 2 specie. Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 2 Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Post # 3 -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Fungo annuale, a mensola, a pori piccoli, regolari, rotondi o rotondo-angolosi; con mensola più spessa (fino a 15-20 mm) del più comune Trametes versicolor. Caratteristica è la sua superficie sterile: da tomentosa a decisamente irsuta (con peluzzi più o meno rigidi), zonata e solcata, con colori generalmente sul crema-grigiastro, ma anche dal bruno al verdastro. Orlo lobato-ondulato, vellutato. Superficie poroide bianco-crema, ingrigente con l'età. Come il Trametes versicolor predilige legno guasto di latifoglia (più raro su conifere). La superficie poroide: ************************ Indice della Toscana, mese di Agosto 2016, totale n° 12 specie. Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombh.; Post # 13 Amanita vaginata (Bull. : Fr.) Vittadini; Post # 6 Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Post # 2, 7 Boletus reticulatus Schaeff.[= Boletus aestivalis (Paulet) Fr.]; Post # 4, 11 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 5 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 12 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen [= Xerula radicata (Relhan) Dörfelt]; Post # 3 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 8 Phallus impudicus (Linnaeus) Persoon; Post # 10 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 14 Suillellus luridus (Schaeff.) Murril [= Boletus luridus Schaeff. : Fr. ]; Post # 9 Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd; Post # 15 -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Come suggerisce il nome (dal greco kyanos = azzurro e xanthós = giallo), la gamma cromatica del suo cappello è molto ampia: dal viola al verde, attraverso tonalità bluastre o giallastre; anche se esemplari giovani possono presentare colorazioni uniformi di ciclamino. Tali colorazioni in genere sono presenti e frammiste nello stesso esemplare creando un aspetto cromatico come metallizzato. La cuticola è parzialmente separabile (per 2 quinti del raggio) e la carne sottostante ha tonalità lilacine. Gambo e lamelle sono bianchi, con qualche macchia rugginosa in vecchiaia. Carne bianca dal sapore dolce come di nocciola. Cresce dall’estate al tardo autunno nei boschi di latifoglie. Caratteristica distintiva sono le lamelle lardacee. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 159, Pag. 275: “Il colore violetto della carne sotto la cuticola non è un carattere valido per la determinazione in quanto non esclusivo di questa specie. La consistenza definita lardacea delle lamelle indica l’estrema difficoltà nello spezzarle con la pressione di un dito, piegandosi invece come fossero di lardo. Nelle altre specie di Russula le lamelle si rompono in modo più o meno evidente.” -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombh.; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Fungo ubiquitario, assai comune. Molto velenoso. Cresce isolato o fortemente gregario, da giugno-luglio a novembre, al margine o nei boschi di aghifoglie e latifoglie; spesso invasivo. Caratterizzato dalla presenza di un anello posto nella parte medio-bassa del gambo, dalla volva aderente al bulbo, circoncisa e dissociata in due o tre cercini più o meno paralleli ed evidenti. Amanita simili possono essere: A. gemmata (ma con cappello giallo o giallo-ocraceo e non bruno), A. franchetii (che però ha velo generale giallastro e non bianco: quindi presenta verruche gialle sul cappello al contrario dell’A. pantherina che le presenta decisamente bianche; ha inoltre volva non circoncisa ma dissociata in fioccosità giallastre), A. rubescens (con l’anello a gonnellino e posto molto in alto sul gambo, con colori bruno-rossastri e con carne che vira al rossastro a contatto con l’aria mentre la carne di A. pantherina è bianca immutabile; ha infine volva non circoncisa ma dissociata in fioccosità rossastre). Come per Amanita muscaria può considerarsi “spia del porcino” perché ha lo stesso habitat. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 119, Pag. 229: “Velenoso, talora mortale. Provoca avvelenamento di tipo neurotropico simile, ma più grave, a quello provocato dall’Amanita muscaria . I sintomi compaiono da trenta minuti a tre ore dopo l’ingestione. I principi tossici colpiscono prevalentemente il sistema nervoso centrale.” -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Boletacea tipica del periodo estivo-autunnale con habitat presso Abete, Pino, Faggio, Castagno, Quercia; riconoscibile per il cappello dalla cuticola da biancastra a giallognola con riflessi ocracei-olivastri, asciutta anche a tempo umido, vellutata, con presenza di fioccosità più scure del colore di fondo. La caratteristica più eclatante è comunque il viraggio iniziale della carne all'azzurro-indaco intenso nel cappello e nel gambo. Quest'ultimo si presenta robusto ma fragile: all'inizio pieno, ben presto cavernoso, diventa cavo a maturità pur mantenendo una "corteccia" relativamente spessa. Tale corteccia dà la sensazione di robustezza ma, alla minima pressione, la cavità interna rende il tutto piuttosto fragile e cassante. Dello stesso Genere è il G. castaneus (discreto commestibile, reperibile presso latifoglie e, più raramente, sotto conifera) dai colori decisamente più scuri e dalla carne immutabile e il suo simile G. hammophilus che cresce in habitat sabulico costiero, può presentare carne dal viraggio azzurro (ma non intenso come nel G. cyanescens) ed è responsabile di intossicazione con effetti gastroenterici. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 188, Pag. 305: “Si tratta di una specie non ovunque diffusa, abbastanza circoscritta e rinvenibile in pochi areali, anche se in questi ultimi è presente in modo costante e abbondante. Il violento viraggio all'indaco nell'immediatezza della contusione o del taglio, tende nel tempo a regredire in tenue grigiastro. Discreto commestibile. In cottura la cuticola diventa verde e questo crea un certo imbarazzo in chi per la prima volta si avvicina organoletticamente a questa buona specie edule. Scartare completamente il gambo, duro, coriaceo e quindi indigesto.” -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Una dimostrazione di forza... -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Phallus impudicus (Linnaeus) Persoon; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 228, Pag. 349: “Allo stadio adulto è pressoché inconfondibile per forma e odore. Allo stadio di uovo può essere grossolanamente confuso con qualche giovane Amanita. La consistenza gommosa e la sezione fugano ogni dubbio. L’odore sgradevole attira mosche e altri insetti che, nutrendosene, diventano inconsapevoli i diretti diffusori delle spore.” Esemplare quasi a fine ciclo: -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Suillellus luridus (Schaeff.) Murril; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus luridus Schaeff. : Fr. Cappello con notevole varietà cromatica: da giallo-pallido a bruno-olivastro passando attraverso sfumature ocra, brune, camoscio, fulve e spesso con tali sfumature miscelate tra di loro (senza comunque toni netti sul rosso vivo); cuticola asciutta e vellutata; tubuli lunghi e liberi al gambo, gialli all’inizio per poi divenire verde-oliva scuro a maturità, comunque viranti velocemente al blu al taglio; pori giallognoli nei giovani esemplari (quando il cappello è ancora racchiuso sul gambo) ma molto presto dal rosso-arancio al rosso laterizio, viranti al blu al tocco; anche il gambo presenta vari cromatismi che vanno dal giallognolo (più verso l’apice) al rosso-brunastro; a maturità la base è di solito scurita in bruno-nerastro o violetto-scuro; il gambo è coperto da un reticolo di solito a maglie evidenti, strette e allungate-poligonali e di colore rossastro più scuro del colore di fondo. Tutte le superfici virano al blu al tocco. La carne (anche lei!) presenta varie colorazioni: giallo pallido quella del cappello e sotto la cuticola, rossastra anche assai scura quella alla base del gambo, caratteristicamente arancio-rossa quella aderente ai tubuli. Proprio questo strato rosso-arancio che separa i tubuli (sul giallognolo) dalla carne del cappello (sul giallognolo) dà adito alla cosiddetta “linea di Bataille” visibile per pochi attimi alla sezione: pochi attimi perché tutto lo sporoforo tende a virare molto velocemente al blu a contatto con l’aria. Sapore dolce e odore buono, fruttato. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 212, Pag. 333: “È il capostipite del genere Suillellus, comprendente funghi con pori arancio-rossi e carne virante al blu se contusa o esposta all’aria. In considerazione delle difficoltà oggettive nell’identificazione delle numerose entità boletoidi che possono avere pori rossastri, è consigliato evitare il consumo di questo fungo se non si è certi della sua corretta identificazione. Buon commestibile dopo adeguata cottura, velenoso crudo o poco cotto. Velenoso anche se la sua ingestione è contemporanea all’assunzione di sostanze alcoliche (anche fino a 72 ore di distanza), provoca la sindrome coprinica, altrimenti detta effetto antabuse.” -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 98, Pag. 206: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera, essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” Esemplari maturi, con la forma ad "ombrellone" Giovane esemplare, con la forma a "mazza di tamburo" -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
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2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Amanita vaginata (Bull. : Fr.) Vittadini; Regione Toscana; Agosto 2016; foto di Alessandro Francolini. Cappello con toni grigi (grigio cenere, grigio perla, grigio piombo,...) anche sfumato di ocraceo nella zona discale; umbone ampio ma non prominente; margine pileico con evidenti striature regolari; anello assente (o, meglio, dissociato e ridotto a fioccosità che rimangono aderenti alla base del gambo e ricoperti dalla volva; quindi anello non rilevabile sul gambo); gambo slanciato, bianco, liscio o coperto di fini fioccosità concolori; volva fragile ma abbastanza spessa, aderente al piede del gambo e libera all’orlo. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 114, Pag. 222: “Il Gruppo delle Amanita del sottogenere Amanita, sezione Vaginatae, è costituito da un numero di specie molto vasto e ancora non ben delimitato. Tranne rarissimi casi, per una corretta determinazione di questo gruppo è indispensabile l’attenta osservazione microscopica. Sono tutte commestibili di ottimo pregio; si usufruisce del solo cappello ed è obbligatoria una cottura adeguata (15 minuti dal primo bollore, perché sono tossiche da crude). Essendo funghi molto fragili devono essere raccolti con grande delicatezza.” -
Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Orchidee Umbria Anno 2016
Deliziose loro e le tue foto Ale -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 35, Pag. 138: “Cantharellus subpruinosus presenta inizialmente una sorta di pruina biancastra sul cappello e si macchia vistosamente su toni rosso-brunastri dopo manipolazione. Ottimo commestibile. Trova forti estimatori che lo preferiscono nettamente al più nobile Porcino. Viene impiegato in cucina in svariati modi: trifolato, con le lasagne, nel risotto, oppure conservato sottolio o sottaceto. Si presta invece male alla conservazione per essiccamento. Se surgelato crudo tende ad assumere una sgradevole amarescenza: per tale motivo ne consigliamo la surgelazione dopo adeguata, quanto opportuna, precottura.” -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 210, Pag. 330-331: “Abbastanza comune e molto ricercato. Inizia la sua crescita qualche settimana dopo i temporali primaverili del mese di maggio e continua a fruttificare, nelle aree mediterranee, fino a metà novembre. Quando l’aria è secca, tutta la superficie del cappello si screpola e rende visibile la carne bianca sottostante." -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. = Xerula radicata (Relhan) Dörfelt Tipica soprattutto del faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 89, Pag. 196 “La superficie del cappello, inizialmente liscia, diviene presto grinzosa in senso radiale, quasi venata, vischiosa e lucente con tempo umido e opaca, asciutta con tempo secco. Xerula pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro.” -
2016.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2016
Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Toscana; Agosto 2016; Foto di Alessandro Francolini. Una curiosità a proposito del cosiddetto “porcino rosso”, il Boletus pinophilus Pilát & Dermek [= Boletus pinicola (Vittad.) A. Venturi]: nel 1835 fu il micologo italiano Carlo Vittadini (1800-1865) ad adottare il nome “pinicola” per questo bel porcino: Boletus edulis var. pinicola Vittad., intendendo così sottolineare la caratteristica di questa varietà di B. edulis di crescere anche sotto pino puro. Fu poi un altro micologo italiano, Antonio Venturi (1803-1864), che nel 1863 promosse tale varietà a rango di specie a se stante: Boletus pinicola (Vittad.) A. Venturi. Purtroppo di Boletus pinicola ne esisteva già uno dall’inizio del 1800, pur se di tutt’altra natura (all'epoca molte specie a tubuli e pori erano classificate e inserite nel Genere Boletus in modo indifferenziato): si trattava del Boletus pinicola Sw., pubblicato dal botanico svedese Olaf Peter Swartz (1760-1828) nel 1810, collocato successivamente (1881) dal micologo finlandese Petter August Karsten (1834-1917) nel Genere Fomitopsis con il nome Fomitopsis pinicola (Sw.) P. Karsten. Furono due micologi cecoslovacchi [Albert Pilát (1903-1974) e Auel Dermek (1925-1989)] che sottolinearono, nel 1973, la violazione del codice di nomenclatura in quanto il nome Boletus pinicola del Vittadini e Venturi era “doppione” di un nome già utilizzato in precedenza; da qui è nato il nome scientifico corrente del porcino rosso: cioè Boletus pinophilus Pilát & Dermek (1973). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 208, Pag. 326: “Tinge di colore verdastro l’acqua di cottura pur non perdendo il colore granata del cappello, colore che lo distingue facilmente dagli altri porcini, in particolare dal Boletus edulis, con il quale condivide l’aspetto lucente della cuticola e la caratteristica rugosità. Il suo nome Boletus pinophilus farebbe pensare a un fungo tipico del pino, in realtà è possibile rinvenirlo anche sotto Castagni, Faggi, Abeti, Betulle, Mirtilli e altri alberi. Ottimo commestibile. Si presta a ogni uso; è comunque il meno profumato e gustoso di tutta la Sezione Edules che comprende B. edulis, B. reticulatus, B. aereus. Nei soggetti giovani, la carne decisamente tenace, necessita di adeguata cottura.” -
Anacamptis pyramidalis (L.) Rich.
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Orchidee Marche Anno 2016
Più piramidale di così... Deliziose. E poi la formichina finale: la ciliegina sulla torta Ale