Alessandro F Posted November 21, 2008 Author Share Posted November 21, 2008 Aleuria aurantia (Persoon: Fries) Fuckel La parte esterna (quella aderente al suolo), lievemente pruinosa e l'imenoforo dal bel colore arancio vivo Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 21, 2008 Author Share Posted November 21, 2008 Tapinella atrotomentosa (Batsch) Šutara [= Paxillus atrotomentosus (Batsch: Fr.) Fr.] Fungo molto grande e carnoso con caratteristiche inconfondibili: margine sempre molto involuto; cuticola feltrato-vellutata e asciutta; lamelle decorrenti sul gambo e facilmente separabili dalla carne del cappello; e (soprattutto) gambo corto e tozzo (anche laterale), ricoperto da una fitta peluria bruno-nerastra molto fine che al tatto può ricordare il velluto. Habitat su ceppi o su radici di conifere. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 496: “Non commestibile: i suoi caratteri organolettici, poco gradevoli, si accentuano addirittura nella fase di cottura. Le sue caratteristiche così peculiari ne rendono quasi impossibile la confusione con un’altra specie.” Nella foto un esemplare vetusto; il margine ormai si sta disfacendo, ma il gambo “vellutato” è inconfondibile. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 21, 2008 Author Share Posted November 21, 2008 Inocybe geophylla var. lilacina Gillet Inocybe tossica, molto comune e diffusa in habitat freschi e umidi di boschi di latifoglie e aghifoglie. Umbone sempre presente; margine pileico all'inizio involuto (anche richiuso sul gambo), poi diritto. Si presenta spesso con la specie tipo Inocybe geophylla (Bull.: Fr.) Kummer che è di colore bianco puro con qualche sfumatura ocracea. Dal TUTTO FUNGHI, pag 395: “L’Inocybe geophylla var. geophylla e l’Inocybe geophylla var. lilacina sono spesso distinguibili con una certa difficoltà. Molte volte si possono trovare nel medesimo luogo esemplari che vanno dal bianco al violetto con tutti i gradi di colore. La seconda varietà (lilacina) con la vecchiaia tende a diventare molto più chiara perdendo buona parte dei cromatismi lilla-violetti.” Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 23, 2008 Author Share Posted November 23, 2008 Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel Un comune Pinarolo senza anello; cuticola liscia, viscida, spessa ed elastica ma asportabile; colore da giallo-aranciato a bruno-rugginoso; carne bianco-giallastra immutabile, soda e compatta solo negli esemplari giovani. Caratteristiche le goccioline lattiginose secrete dai pori nei primi stadi di crescita. Habitat preferito: Pini a due aghi. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 520: “Può essere consumato dopo cottura a condizione di asportare la cuticola; essa svolge infatti una drastica azione purgativa. È preferibile il consumo di esemplari giovani e freschi perché la spugnosità della carne negli esemplari maturi, assorbendo molto condimento, li rende poco digeribili.” Simile è il Suillus collinitus (con le stesse caratteristiche di commestibilità) che si riconosce per la presenza di fibrille radiali innate sulla cuticola del cappello più scure del colore di fondo; la cuticola è su toni ocra-brunastro (anche color cioccolato) e non arancio-rugginosi; inoltre il S. collinitus non secerne goccioline dai pori. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 23, 2008 Author Share Posted November 23, 2008 Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel Primo piano di un esemplare giovane con le tipiche goccioline lattiginose secrete dai pori Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 23, 2008 Author Share Posted November 23, 2008 Pseudoclitocybe cyathiformis (Bull.: Fr.) Singer Cappello decisamente imbutiforme con margine involuto; da grigio-bistro a color ardesia-fuligginoso con sfumature brunastre; superficie pileica con fini fibrille radiali concolori. Lamelle adnato-decorrenti di colore grigio-beige pallido. Gambo striato da fibrille chiare su fondo poco più chiaro del cappello. Confondibile con Pseudoclitocybe obbata che presenta cappello liscio e di un colore bruno-rossastro o bruno-cioccolato, con lamelle brunastre anche a riflessi rosati. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 23, 2008 Author Share Posted November 23, 2008 Pseudoclitocybe cyathiformis (Bull.: Fr.) Singer Imenoforo Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 23, 2008 Author Share Posted November 23, 2008 Coprinus cfr. lagopus (Fr.) Fr. Caratteristica è la sua decorazione su tutta la lunghezza del gambo composta da villosità soffici (lagopus proviene dal greco lagos = lepre e pus = piede), al contrario della maggior parte dei Coprinus che ha gambo pressoché liscio. Il cappello a maturità si apre (anche con margine rialzato) ed è quasi trasparente, decorato da fioccosità pelosette grigio-biancastre che svaniscono in maturità; nettamente striato (quasi plissettato) in senso radiale. Habitat terricolo, tra foglie secche di latifoglia, raramente tra l’erba, e mai su letame. È un Coprinus della Sezione Lanatuli: senza microscopia potrebbe essere confuso con altre specie della sua stessa sezione. Un gruppetto: Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 23, 2008 Author Share Posted November 23, 2008 Coprinus cfr. lagopus (Fr.) Fr. Primo piano del cappello Primordio... pelosetto Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted November 24, 2008 Author Share Posted November 24, 2008 Macrolepiota procera (Scop.: Fr.) Sing. Dal TUTTO FUNGHI pag. 310: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” In foto una M. procera ancora "chiusa" a mazza Link to comment Share on other sites More sharing options...
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