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Archivio Micologico

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Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Russula vesca Fries; Regione Lombardia; Maggio 2007; Foto di Federico Calledda.
  2. Russula vesca Fries; Regione Emilia Romagna; 2005; Foto di Gianni Bonini.
  3. Russula vesca Fries 1836 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Sottoclasse Holobasidiomycetidae Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Russula Sottogenere Heterophyllidia Sezione Heterophyllae Sottosezione Heterophyllae Nome italiano Russula edule, Colombina rosa Sinonimi Russula heterophylla var. vesca (Fries) Melzer & Zwara 1927 Russula vesca var. romelli Singer 1923 Russula vesca fo, montana Blum 1960 Russula vesca var. major Bon 1986 Etimologia Dal latino "vescus" = mangereccio, per la sua commestibilità. Cappello 4-5 × 10-14 cm di diametro, da subglobuloso a appianato, depresso in vecchiaia, carnoso, sodo almeno in gioventù e con orlo tipicamente sottile. Cuticola asciutta, opaca, asportabile per due quinti del raggio, a volte un poco ritratta all'orlo e con striature più scure del colore di fondo specialmente con tempo asciutto. Le colorazioni pileiche sono, nelle forme tipiche, di un bel vinoso-bruno (sotto conifera) oppure color pesca o rosa-lilacino (sotto latitifoglia), occasionalmente sporcate di verde grigiastro (f.ma viridata) o di nocciola (f.ma avellanea) oppure quasi interamente biancastre con toni giallognoli (f.ma lactea). Lamelle Appena decorrenti e biforcate all'inserzione con il gambo, ma anche in ordine sparso, relativamente fitte, intervenate, un poco lardacee nei giovani esemplari, bianche, macchiate di ruggine e poi di giallastro per invecchiamento o prolungata manipolazione. Gambo Subcilindraceo, attenuato verso la base, un poco rugoloso, di colore biancastro, a volte toccato di rosa, con macchie giallo-brunastro, pieno poi farcito a maturazione. Carne Soda e compatta nei giovani esemplari, biancastra ma ingiallente alla manipolazione e sporcata di brunastro. Sapore interamente dolciastro ricordante la nocciola ed odore nullo. Habitat Molto comune su suoli un poco acidi o neutri sotto molte specie di latifoglie e di conifere montane. Specie tra le più precoci, fruttifica fino dalla tarda primavera. Reazioni chimiche Solfato ferroso = rosso-arancio Guaiaco = positivo Anilina = lentamente gialla Microscopia Spore subovoidi, ialine, verrucose, con apicolo evidente, in massa di colore bianco (IA), misure su 32 spore da sporata 6,8-7,5 × 5,3-5,8 µm; Q = 1,1-1,5; Qm = 1,2. Osservazione in Melzer con reazione positiva amiloide. Basidi tetrasporici, banali, di forma clavata. 40-52 × 8-9 µm. Cheilocistidi sporadici ed immersi nella trama lamellare, di forma cilindrica con apice mucronato e ottuso. Cuticola formata da peli articolati e ramificati. Cistidi ottusi e poco presenti di larghezza 8-10 µm. Commestibilità e Tossicità Russula dal sapore molto delicato e dolce, si presta al pari di Russule simili (R. aura) per una cottura a fuoco vivace. Per la sua carne tenera e delicata è sconsigliabile l'uso in umido. Somiglianze e varietà Per la colorazione pileica, la tendenza a macchiarsi di giallo-brunastro nelle zone manipolate a lungo, la sporata bianca e il sapore interamente dolce ricordante la nocciola, è una Russula di facile identificazione. Le Forme decolorate al nocciola (f.ma avellanea) si possono confondere con R. heterophylla f.ma adusta ma il portamento più massiccio di quest'ultima le colorazioni toccate o macchiate di bronzo, le lamelle decorrenti e forcate all'inserzione bastano per la sua determinazione. Nella sua forma verde (f.ma viridata) può essere confusa con le Griseinae, ma la sporata bianca di R. vesca le esclude a priori. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Russula vesca Fries; Regione Umbria; Maggio 2014; Foto, commento e microscopia di Mario Iannotti. Spore subovoidi, ialine, verrucose, con apicolo evidente, in massa di colore bianco, misure su 32 spore da sporata 6,8-7,5 × 5,3-5,8 µm; Q = 1,1-1,5; Qm = 1,2. Osservazione in Melzer a 1000×, con reazione positiva amiloide. Spore in massa di colore bianco. Basidi tetrasporici, banali, di forma clavata. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Cheilocistidi sporadici ed immersi nella trama lamellare, di forma cilindrica con apice mucronato e ottuso. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Cuticola formata da peli articolati e ramificati. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.
  4. Russula velenovskyi Melzer & Zvára; Svizzera; Agosto 2014; Foto di Roberto Cagnoli. Habitat principalmente Betulle; carne mite; sporata crema chiaro (A2-A3); spore 6-8 × 5-6 µm, con verruche basse e isolate; cistidi imeniali, generalmente fusiformi anche con appendice all'estremità. Cuticola con peli superficiali sottili ( 2-3 µm circa), settati e in molti casi ramificati. Dermatocistidi grigistri in SVA settati larghi tra i 5 e 6 µm, in prevalenza di forma cilindrica o leggermente clavata. Peli. Dermatocistidi. Cistidi imeniali e basidi.
  5. Russula velenovskyi Melzer & Zvára 1927 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Emilio Pini. Stesso gruppo, foto di Massimo Biraghi.
  6. Russula turci Bresadola 1881 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Emilio Pini.
  7. Russula torulosa var. luteovirens Boud. ex Bon; Regione Puglia, litorale Lesina Marina; Novembre 2014; Foto di Raffaele Mininno.
  8. Russula torulosa Bres.; Regione Umbria; Novembre 2012; Foto di Mario Iannotti.
  9. Russula torulosa Bres.; Regione Campania, Vesuvio; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma.
  10. Russula torulosa Bres.; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto di Alessandro Francolini. La bella colorazione del gambo; con presenza di finissima pruina biancastra.
  11. Russula torulosa Bres.; Regione Liguria; Gennaio 2008; Foto di Federico Calledda. Cappello convesso nei giovani esemplari poi espanso, brillante a lungo tempo, poi asciutto e di colore violetto porpora, rosso-porpora, con centro nerastro. Lamelle arrotondate al gambo con rare lamellule, a volte forcate specie all'attaccatura del gambo, abbastanza fragili, di colore crema pallido, più marcato a maturità. Gambo corto, tozzo, cilindrico o appena a forma di clava, pieno, asciutto, rugoloso, di colore porpora-violetto, rosa-violaceo. Carne abbondante, soda , rosseggiante sotto la cuticola con odore di composta di frutta e di sapore mediamente piccante. Cresce sotto varie specie diPinus. Non commestibile per l'acredine della carne. Si distingue da Russula drimea (=R. sardonia) per le lamelle di quest'ultima di un bel giallo pallido e per l'odore insignificante. Più complicata la distinzione con Russula queletii, che cresce sotto Picea, ma osservata anche sotto Abies e Pinus, il gambo spesso chiazzato di bianco, l'ingrigimento dello stesso e il sapore nettamente pepato sono elementi che possono aiutare nella determinazione.
  12. Russula torulosa Bres.; Regione Abruzzo; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Russula torulosa cresce tipicamente sotto Pino, ha le lamelle molto piccanti e il gambo spesso colorato di rosa-rosso.
  13. Russula torulosa var. luteovirens Boud. ex Bon; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Foto di Mauro Cittadini.
  14. Russula torulosa Bres.; Regione lombardia; Dicembre 2006; Foto di Massimo Biraghi.
  15. Russula torulosa Bres. 1929 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Russula Sezione Russula Sottosezione Sardoninae Sinonimi Russula queletii var. torulosa (Bres.) Singer 1932 Etimologia Torulosa deriva dall' aggettivo latino torulosus = muscoloso, riferito al portamento massiccio. L'epiteto trae origine dal diminutivo (torulus) di torus = muscolo, oppure guanciale, giaciglio. In Micologia è impiegato in entrambi i significati: con il significato di “robusto, tarchiato” (come, per esempio, in Russula torulosa) o “guancialiforme” (come, per esempio, in Phellinus torulosus). Cappello 4-10 cm di diametro, rimane lungamente convesso poi appianato ed alla fine con leggera depressione centrale, carnoso, di una certa consistenza anche in gioventù, il margine è rigido, non troppo sottile e può spaccarsi a maturità, raramente solcato o costolato. La cuticola è separabile, con qualche difficoltà, per un terzo del diametro, finemente increspata, lubrificata, brillante, con l’età e il secco opaca. I colori sono i più variabili, più spesso violetto-porpora con il centro nerastro, rosso porpora, con variegature gialle, giallo-verdi, quando la troviano interamente di questo colore (f.luteovirens), talvolta anche verde-grigio marezzata di bruno-violaceo o solo a contornare il margine del cappello. Imenoforo Lamelle adnate o arrotondate al gambo, a volta forcate, intervenate, con presenza di lamellule, all’inizio biancastre poi crema carico fino all’ocra chiaro, di consistenza fragile e facilmente fratturabili. Gambo Da cilindrico a debolmente clavato, molto robusto, carnoso, rugoloso, leggermente svasato all’apice, pieno, di colore rosa-porporino o rosa-violetto soprattutto nella parte alta e centrale, tende a schiarirsi al bianco verso la base. Talvolta lo troviamo con una colorazione uniforme, compatta, con toni porpora molto carichi, comunque è sempre ricoperto da una pruina biancastra che ne schiarisce i toni. Carne Abbastanza dura, soda e compatta, bianca, di colore rossastra sotto la cuticola, a volte per imbibizione d’acqua può ingrigire, moderatamente piccante in tutto il fungo, odore leggero fruttato, come di composta di frutta. FeSO4 rosa pallido. Guaiaco positivo, rapido ed intenso. Habitat Molto comune sotto aghifoglia, si lega in rapporto di micorriza a Pinus spp., alcune volte con il Cedro (Cedrus atlantica) e il Cipresso, in gruppi anche numerosi. Per quanto riguarda le caratteristiche del terreno, non ha particolari esigenze, adattandosi a terreni silicei, sabbiosi e calcarei. La possiamo trovare dalla tarda estate fino all’inizio dell’inverno. Microscopia Spore largamente obovoidi, misura sporale 7,4-8,3 × 5,5-6,9 µm, Q = 1,2. Le spore si presentano verrucose, crestate-connesse, dette verruche creano un reticolo a maglie strette, di cui molte chiuse. La tacca sopra-ilare è amiloide. Basidi clavati, tetrasporici. Macrocistidi osservati, cheilocistidi che risultano essere fusiformi-appendicolati, molto lunghi 57-66 × 8-9,5 µm. Commestibilità e Tossicità Tossico. Responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Specie simili Russula torulosa var. luteovirens, Boud ex Bon, si caratterizza per il cappello di colore giallastro e gambo bianco, più rara la colorazione pileica gialla-verde. Russula queletii Schulzer, si riconosce per la crescita nelle abetaie, per il portamento più gracile e slanciato, la superficie pileica rosso-porpora, rosso-violetto con sfumature olivastre, il sapore della carne decisamente pepato, l’odore marcato di composta di frutta. Russula sardonia Fr., ha le lamelle di colore giallo limone, è rinvenibile esclusivamente sotto Pino, la carne ha un sapore decisamente pepato ed ha la particolarità, unica nella subsezioneSardoninae, di colorarsi di rosso a contatto con la comune ammoniaca. Russula sanguinea (Bull.) Fr., si riconosce per i colori più rossastri vivaci e per le lamelle che soprattutto allo strofinio tendono a macchiarsi di giallo cromo dopo un po' di tempo. Bibliografia SARNARI, M., Ristampa Giugno 2007. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Primo. Trento: Ed. AMB. GENNARI, A., 2005. Funghi. Arezzo: Ed. Antonio Gennari. AMINT, tutto Funghi. Firenze. Ed. GIUNTI Demetra. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2011; Foto, descrizioni e microscopia di Mario Iannotti. Reazione macrochimica sulla carne del gambo con il Guaiaco, rapido ed intenso. Reazione macrochimica sulla carne del gambo con il Solfato ferroso FeSO4, lento al rosa pallido. Spore largamente obovoidi, misura sporale 7,4-8,3 × 5,5-6,9 µm, Q = 1,2. Le spore si presentano verrucose, crestate-connesse, dette verruche creano un reticolo a maglie strette, di cui molte chiuse. La tacca sopra-ilare è amiloide. Osservazione a 1000x. Basidi clavati, tetrasporici. Osservazione del preparato in Rosso congo ammoniacale a 400x. Cheilocistidi fusiformi-appendicolati, molto lunghi 57-66 × 8-9,5 µm. Osservazione del preparato in Rosso congo ammoniacale a 400x.
  16. Russula tinctipes J.Blum ex Bon; Regione Piemonte, Ceva; Settembre 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  17. Russula tinctipes J.Blum ex Bon 1986 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Regione Piemonte, Ceva; Settembre 2005; Foto di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20050917-32)
  18. Russula subfoetens W.G. Sm.; Regione Emilia Romagna, Alta Val Nure; Luglio 2015; Foto di Massimo Biraghi. Specie molto vicina a Russula foetens Pers., più imponente e con odore repellente più intenso. La reazione macrochimica con KOH, giallastra sulla carne bianca e arancio-brunastro sulla cuticola, serve a togliere qualsiasi dubbio.
  19. Russula subfoetens W.G. Sm.; Regione Umbria; Agosto 2014; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Rinvenuta sotto Querce e Castagni. Odore sgradevole come quello di R. foetens ma meno intenso. Sapore un po' acre nelle lamelle, nullo altrove. Reazioni macrochimiche: - Solfato ferroso: leggermente rosa; - Fenolo: rosa poi brunastro; - Tintura di Guaiaco: intensa e immediatamente verde petrolio; - KOH: gialla nelle parti bianche; arancio bruno sul cappello. Spore ovoidali-subglobose 7,8-9,9 × 6,7-8,2 µm; Qm = 1,1, con verruche variabili più o meno connesse in brevi tratti o piccole creste. Basidi caratterizzati da grandi sterigmi. Peli superficiali della cuticola costituiti da cellule cilindriche e irregolari, larghe 3-5 µm, ortocromatiche in Blu di Cresile. La simile Russula foetens si distingue per avere un odore sgradevole più marcato, per una maggiore acredine, per la reazione nulla alla KOH e per le verruche delle spore in genere non connesse. La reazione gialla al KOH. Spore ovoidali-subglobose 7,8-9,9 × 6,7-8,2 µm; Qm = 1,1, con verruche variabili più o meno connesse in brevi tratti o piccole creste. Osservazione in Melzer 1000×. Basidi clavati tetrasporici, con lunghi sterigmi. Osservazione in Rosso Congo 1000×. Cistidi fusiformi. Osservazione in Rosso Congo 1000×. Peli superficiali costituiti da cellule cilindriche con andamento irregolare, sinuoso, larghe 3-5 µm. Osservazione in Rosso Congo 1000×. Osservazione in Blu di Cresile 1000×.
  20. Russula subfoetens W.G. Sm.; Regione Lombardia, loc. Sanico (LC); Luglio 2014; Foto di Marco Barbanera. Sotto latifoglie. La reazione gialla immediata al KOH la distingue dalla simile R. foetens.
  21. Russula subfoetens W.G. Sm.; Regione Lombardia; Agosto 2102; Foto di Massimo Biraghi. Reazione gialla al KOH.
  22. Russula subfoetens W.G. Sm.; Regione Lombardia; Giugno 2008; Foto di Massimo Biraghi. Reazione gialla al KOH.
  23. Russula subfoetens W.G. Sm. 1873 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Appartiene al Sottogenere Ingratula Romagnesii Sez. Foetentineae ( Melzer & Zvara ) Singer. Viene scambiata spesso con la sosia R. foetens, si riconosce macroscopicamente per le dimensioni minori, la superficie pileica non così glutinosa e per le peculiarità organolettiche poco marcate. La carne ha la tendenza di ingiallire all'aria e ha una tipica reazione giallastra (giallo dorato), ma anche arancio-brunastra nei vecchi esemplari. Regione Lombardia; Giugno 2007; Foto di Massimo Mantovani.
  24. Russula sororia Fr.; Regione Umbria; Ottobre 2012; Foto di Mario Iannotti;
  25. Russula sororia Fr.; Regione Toscana; Agosto 2010; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Specie appartenete al Sottogenere Ingratula, subsezione Foetentinae, serie Pectinata. Ritrovamento effettuato in bosco misto di Castagno e Quercia. Esemplari con il colore del cappello tra il bruno e il grigio, margine striato, tubercolato, cappello e gambo con macchiette color ruggine. Sapore all'inizio neutro, poi sempre più piccante fino a diventare decisamente acre; questo carattere della carne piccante permette di distinguerla facilmente dalle simili Russula praetervisa e Russula hortensis che non sono piccanti. Reazione al Guaiaco lenta e non forte, carattere che permette di distinguerla da Russula amoenolens, che ha reazione al Guaiaco immediata e forte. Cappello con toni bruno-grigi. Cappello e gambo con macchiette color ruggine. Margine del cappello fortemente striato e tubercolato. Reazione al Guaiaco lenta e non forte.
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