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Cantharellus romagnesianus Eyssart. & Buyck 1999
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Cantharellus romagnesianus Eyssart. & Buyck; Regione Lombardia; Giugno 2012; Foto di Massimo Biraghi. Colline bergamasche, sotto Castanea sativa, in zona umida con muschi. Specie di piccola taglia, non ingiallente, non arrossante, alla manipolazione. -
Cantharellus romagnesianus Eyssart. & Buyck 1999
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Cantharellus romagnesianus Eyssart. & Buyck; Regione Lombardia; Foto di Gianluigi Boerio. -
Dacryobolus karstenii (Bres.) Oberw. ex Parmasto 1968
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Dacryobolus karstenii (Bres.) Oberw. ex Parmasto 1968 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Dacryobolaceae Sinonimi Stereum karstenii Bres. Schumach. : Fr. 1897 Tubulicrinis karstenii (Bres.) Donk 1956 Etimologia L'epiteto Dacryobolus deriva dalle parole greche δάκρυον [dákryon] = lacrima e da βόλος [bólos] = getto, tiro, per l'emissione di gocce come lacrime da parte dei funghi appartenenti a questo genere. L'epiteto karstenii è in onore del micologo finlandese Petter Adolf Karsten (1834-1917), considerato il pioniere della microscopia micologica. Carpoforo Fungo corticolo, resupinato, adnato, prima orbicolare e poi confluente in placche larghe fino a vari decimetri; la consistenza è membranosa ma coriacea, con la superficie imeniale di norma collicolosa (con superficie percorsa da elementi a forma di cono con cuspide smussata) negli esemplari freschi, liscia o lievemente tubercolata negli esemplari secchi. Il colore del carpoforo è inizialmente crema-ocraceo ma tende a scurirsi negli esemplari maturi; il margine ha in genere tonalità più chiare ed è finemente fibrilloso nei giovani esemplari. Carne inconsistente, alta non più di 1 mm. Microscopia Sistema ifale dimitico con ife generative settate, con GAF, ialine, ramificate, a parete sottile, larghe 2-3 µm. Ife scheletriche a parete spessa, scarsamente settate e larghe 3-5 µm. Cistidi presenti con due tipologie: imeniali a parete sottile, larghi fino a 4 µm e più o meno incrostati e pseudocistidi cilindrici a parete spessa, salvo la parte apicale, larghi fino a 8 µm e senza incrostazioni. Basidi 35-45 × 2-4 µm, cilindrici, con restringimento all'apice e GAF alla base. Spore 5,6-6,9 × 1,6-2,4 µm; Qm = 3,2; allantoidi, a parete sottile, né amiloidi e né destrinoidi. Habitat Vegeta su legno marcescente di aghifoglia, in particolar modo su tronchi decorticati a terra. Frequente su Pino ma si rinviene anche su Abete bianco e Abete rosso. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Dacryobolus sudans (Alb. & Schwein. : Fr.) Fr. si distingue per l'imenoforo odontoide. Dacryobolus phalloides Manjón, Hjortstam & G. Moreno si separa per il sistema ifale monomitico e per i cistidi capitati. Osservazioni Corticolo frequente e diffuso in tutta Europa, salvo nell'area mediterranea, ove sembra meno comune. Genera una carie bruna sul legno marcescente ed è un fungo molto importante per la degradazione del legno a terra. Un buon indizio per il suo riconoscimento, quando è presente, è il contrasto tra il colore ocra-brunastro dell'imenoforo ed il margine biancastro. Per la conferma della determinazione è sempre necessaria una verifica microscopica. Note nomenclaturali La prima descrizione della specie risale al 1897 quando l'abate trentino Giacomo Bresadola chiamò il fungo Stereum karstenii; in seguito nel 1968 Parmasto ricombinò la specie nel genere Dacryobolus attualmente prioritario. Nel corso degli anni sono state innumerevoli le descrizioni di specie corticole ricondotte poi a sinonimi di Dacryobolus karstenii. Bibliografia BREITENBACH, J. & KRANZLIN, F., 1986. Champignons de Suisse. Vol. 2. Champignos sans lames. Lucerna. Ed. Verlag Mykologia. BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. LARSSON K.-H. & RYVARDEN L., 2021. Corticioid fungi of Europe 1 Acanthobasidium - Gyrodontium. Synopsis Fungorum 43 Ed. Fungiflora. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Toscana, Bosco di Camaldoli (AR); Ottobre 2021; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Esemplari rivenuti su legno di Abete bianco a terra. (Exsiccatum SR211015-01) Sistema ifale dimitico con ife generative settate, con GAF, ialine, ramificate, a parete sottile, larghe 2-3 µm; ife scheletriche a parete spessa, scarsamente settate e larghe 3-5 µm. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Cistidi imeniali a parete sottile, larghi fino a 4 µm e più o meno incrostati. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Pseudocistidi cilindrici a parete spessa, salvo la parte apicale, larghi fino a 8 µm e senza incrostazioni. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Basidi 35-45 × 2-4 µm, cilindrici, con restringimento all'apice e GAF alla base. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Spore 5,6-6,9 × 1,6-2,4 µm; Qm = 3,2; allantoidi, a parete sottile, né amiloidi e né destrinoidi. Osservazione in melzer, a 1000×.-
- dacryobolus karstenii
- stereum karstenii
- (e 1 in più)
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Lycoperdon echinatum Pers. : Pers. 1794
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Lycoperdon echinatum Pers. : Pers.; Regione Marche; Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Aculei che rivestono il peridio.- 23 risposte
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- vescia echinulata
- spiny puffball
- (e 2 in più)
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Tricholoma atrosquamosum Sacc. 1887
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Tricholoma atrosquamosum Sacc.; Regione Marche; Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Tipico odore di pepe, gambo e pileo fibrillosi, fibrille addensate al centro del cappello quasi a formare una sorta di bottone scuro, feltro miceliare bianco alla base del gambo. -
Russula torulosa Bres. 1929
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Russula torulosa Bres.; Regione Marche, Parco delle Cesane, Fossombrone (PU); Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Imenoforo e gambo. Pileo. -
Chroogomphus rutilus (Fr.) Massee 1964
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Chroogomphus rutilus (Fr.) Massee; Regione Marche; Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Lamelle decorrenti. Pileo e gambo asciutti. -
Amanita proxima Dumée 1916
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Amanita proxima Dumée; Regione Marche; Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Imenoforo, anello e volva. Pileo. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Marche; Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Imenoforo, tuboli e sezione er evidenziare il viraggio della carne. Gambo e pileo marrone vellutato. -
Hygrocybe coccinea (Schaeff.: Fr.) Kummer 1871
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Hygrocybe coccinea (Schaeff.: Fr.) Kummer; Regione Marche; Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Imenoforo con lamelle largamente adnate e tagliente giallo. Cappello rosso ciliegia viscido, carne con sapore dolce. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Marche, Ottobre 2022; Foto di Pietro Curti. Pileo e imenoforo. -
Cantharellus alborufescens (Malençon) Papetti & S. Alberti 1998
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Cantharellus alborufescens (Malencon) Papetti & S. Alberti; Regione Umbria; Novembre 2013; Foto di Mario Iannotti. -
Cantharellus alborufescens (Malençon) Papetti & S. Alberti 1998
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Cantharellus alborufescens (Malencon) Papetti & S. Alberti; Regione Umbria; Novembre 2013; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare del colore rosato del cappello. Particolare delle pseudo lamelle. -
Cantharellus alborufescens (Malençon) Papetti & S. Alberti 1998
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Cantharellus alborufescens (Malencon) Papetti & S. Alberti; Regione Umbria; Ottobre 2013; Foto e descrizione di Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. -
Inocybe psammobrunnea Bon 1990 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Specie psammobrunnea Sottogenere Inocybe Sezione Inocybe Sottosezione Mesosporinae Sinonimi Inocybe griseotarda Poirer 2002 Etimologia L'epiteto Inocybe deriva dal greco ἴς/ἴνος [is/inos] = fibra e "κύβη" [cýbe] = testa, per il cappello spesso tomentoso o dissociato in fibre. L'epiteto psammobrunnea deriva dal greco ψάμμος [psámmos] = sabbia e dal latino brùnneus, a, um = bruno, per l'ambiente di crescita sabulicolo e il colore bruno del carpoforo. Cappello Misure che vanno dai 3,5 ai 5 cm di diametro, da convesso ad appianato, con basso umbone centrale più o meno pronunciato; cuticola unita, compatta, fibrilloso feltrata, che non mostra lacerazioni radiali, ma solamente una lieve e poco percettibile rimosità al margine del cappello, visibile solamente nei soggetti adulti; margine regolare nei soggetti giovani, diviene lievemente ondulato in età avanzata, è privo di residui velari e mostra una accentuata fibrillosità, che conferisce un aspetto marcatamente feltrato; al centro del cappello si nota una netta e cospicua copertura velare di color grigio, beige, ocraceo, che ricopre lo stesso per i due terzi del raggio, dissolvendosi in maniera più o meno netta verso il margine, creando di fatto una sorta di colorazione vagamente concentrica, bruno rossastra ai bordi e grigio, beige, ocraceo al centro. Imenoforo Lamelle da subadnate, a leggermente smarginate, inizialmente grigio beige, assumono tonalità ocraceo pallido negli esemplari adulti, infine omogeneamente ocracee a completa maturazione sporale; moderatamente spaziate, di forma molto regolare, filo lamellare dal profilo arrotondato, finemente seghettato, più pallido rispetto al colore della faccia della lamella, per la presenza di cheilocistidi; presenza di rade lamellule di lunghezza particolarmente ridotta. Gambo Cilindrico, leggermente schiacciato nell'esemplare più giovane, ricurvo alla base, la quale si mostra lievemente ingrossata e che può essere ricoperta interamente da un abbondante strato sabbioso, a causa del suo habitat di crescita preferenziale. Pruinoso, fioccoso nel primo terzo apicale, mostra una leggera ma ben distinta striatura, che partendo dall'apice, ricopre buona parte della superficie del gambo, fino a raggiungere quasi la base dello stesso; di colorazione beige più o meno uniforme è soffuso da una lieve tonalità rosa carnicino che si evidenzia principalmente nei due terzi superiori, beige biancastro verso la base. Carne Biancastra nel cappello, beige nel gambo. Odore spermatico. Habitat Cresce su terreno sabbioso, con presenza di conifere, Pinus pinea, Pinus halepensis, Pinus sylvestris o sotto latifoglie con presenza di Arbutus unedo, in periodo tardo autunnale, invernale. Microscopia Spore a parete liscia, (4,6) 10,0-13,6 (16,1) × (4,2) 5,9-7,1 (8,1) µm; Q = (1,1) 1,6-2,0 (2,3); N = 301; Media = 11,9 × 6,6 µm; Qm = 1,8; la raccolta in oggetto mostra una marcata eterosporia, le spore si presentano di morfologia varia, con la presenza o meno di una guttula centrale, subamigdaliformi, subfaseoliformi, subellissoidali, subglobose e laceroidi. Quest'ultime possiedono un profilo allungato e ristretto, alcune mostrano un restringimento in corrispondenza della zona centrale, altre evidenziano un apice papillato. Depressione ilare appena accennata nella maggior parte delle spore di forma subamigdaliforme, subfaseoliforme, assente invece in quelle con morfologia subglobosa, subellissoidale e laceroide. Basidi clavati, in prevealenza tetrasporici, con sporadica frequenza di basidi bisporici. Cheilocistidi (46,4) 56,0-69,0 (73,6) × (13,9) 15,0-23,4 (25,0) µm; di forma subcilindrica, subventricosa, con aspetto a volte anche asimmetrico, dotati per la maggior parte dei casi di un collo corto, di un profilo rigonfio-arrotondato nella porzione centrale e di un peduncolo basale sottile ed allungato. Altri mostrano invece un aspetto leggermente più slanciato quasi sublageniforme; muricazione da assente o scarsa a cospicua. Pareti debolmente ammonio positive spesse da 1,0-1,5 (2,0) µm. Pleurocistidi (63,1) 65,7-75,6 (76,6) × (17,1) 17,7-23,8 (25,2) µm; tendenzialmente più lunghi e variamente conformati rispetto ai cheilocistidi, possiedono un profilo per lo più regolare o asimmetrico, in genere subventricosi, sublageniformi, subcilindrici, con peduncolo basale ben sviluppato; collo corto, poco pronunciato o del tutto assente. Pareti debolmente ammonio positive, spessore da 1,0 a 2,5 µm. Muricazione varia, da subnulla a cospicua. Caulocistidi subfusiformi, subcilindrici, subventricosi, somiglianti ai cistidi imeniali, malgrado una notevole variabilità di forme e dimensioni più o meno irregolari; le pareti sono generalmente più sottili e la muricazione spesso assente. Rinvenuti sul primo terzo apicale del gambo. Paracistidi grandi ed evidenti, da cilindrico-clavati a clavati, con profilo apicale marcatamente subgloboso, a parete sottile, che formano con i cheilocistidi una palizzata molto fitta e compatta. GAF presenti. Commestibilità e tossicità Si ritiene velenosa come tutte le Inocybe, con sindrome muscarinica. Per approfondimenti consulta la Pagina di Micotossicologia. Osservazioni Relativamente ai caratteri macroscopici da prendere in considerazione, che potrebbero aiutarci nella determinazione di Inocybe psammobrunnea direttamente sul campo, sono, la marcata fibrillosità e la feltratura del cappello, l'assenza o la presenza di una lieve e poco percettibile rimosità al margine dello stesso, la cospicua copertura velare di color grigio, beige, ocraceo, individuabile soprattutto nella zona discale, la colorazione bruno porpora, bruno rossastra del cappello. Il gambo beige, lievemente rosato e visibilmente striato e la crescita su substrati sabbiosi in periodo tardo autunnale, invernale. Ovviamente una corretta determinazione di questa specie, come del resto di tutte le specie appartenenti al genere, non può prescindere da una approfondita indagine microscopica. Nel recente studio di BANDINI et al. (2021). A fresh outlook on the smooth-spored species of Inocybe: type studies and 18 new species. Mycological Progress (2021) 20:1019-1114, Inocybe griseotarda viene sinonimizzata ad Inocybe psammobrunnea sulla base degli studi filogenetici effettuati sui Typus di entrambe le specie. Nella pubblicazione in questione viene riportata la seguente dicitura, nel paragrafo relativo ai commenti: "La sinonimizzazione delle due specie, si è basata sulla somiglianza delle sequenze filogenetiche e sul confronto delle descrizioni originali, compreso l'acquerello di I. psammobrunnea in Bon (1990). Inoltre, dalle analisi morfologiche delle nostre raccolte, non è stato possibile trovare differenze costanti che sosterrebbero una separazione tra i due taxa". Specie simili Inocybe costinitii Bizio, Feresine & Dovana, pur presentando molte affinità dal punto di vista macroscopico e cromatico con I. griseotarda, si distingue da quest'ultima, per il portamento meno massiccio, per il cappello liscio, non fibrilloso-rimoso, per il velo più accentuato, per il gambo biancastro senza tinte rosa-ocra, pruinoso solo alla sommità, per le spore di dimensioni inferiori, per i pleurocistidi provvisti di parete un po’ più spessa a debole reazione positiva con NH3, e per i caulocistidi presenti solo alla sommità. Inocybe griseovelata Kühner, anch'essa inizialmente velata, ha il gambo non striato, e solo leggermente soffuso di rosato; inoltre i cistidi imeniali sono lungamente subcilindrici e quindi diversamente conformati. Inocybe tarda Kühner, possiede un velo bianco non comparabile a quello di I. griseotarda, non ha il gambo striato, il colore del cappello è generalmente più scuro e privo di tonalità rossastre. Inocybe grammopodia Malençon, è caratterizzata da colori rosso-bruni, non ha un velo così abbondante, gambo concolore, striato, cistidi diversamente conformati, tendenzialmente da fusiformi a subfusiformi. Inocybe sindonia (Fr.) P. Karst., è più esile e di colore maggiormente pallido, tra il mastice e l’ocraceo slavato, il velo è assente, la cuticola è compatta, le spore sono più sottili, i cistidi più lunghi e sottili, con reazione ammoniacale intensa. Inocybe phaeoleuca Kühner, appartenente alla sezione Splendentes, sottosezione Phaeoleucinae, possiede un gambo interamente pruinoso, non striato e a lungo bianco, con caulocistidi osservabili su gran parte o sull'intera superficie del gambo stesso. Bibliografia FERRARI E., BANDINI D. & BOCCARDO F., 2014. Funghi non delineati. Pars LXXIII-LXXIV. Ed. Candusso. BIZIO E., FERISIN G. & DOVANA E., 2017. Note sul campo di variabilità di Inocybe griseotarda. RdM 60 (1): 59-70. BIZIO E., FERISIN G. & DOVANA E., 2016. Inocybe costinitii. A new species from the Istrian Coast. Micol. Veget. Medit. 31 (2): 95-102. BANDINI D., OERTEL B. & EBERHARDT U., 2021. A fresh outlook on the smooth-spored species of Inocybe: type studies and 18 new species. Mycological Progress 20: 1019-1114. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Alessandro Gigli - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Abruzzo; Novembre 2022; Foto e microscopia di Alessandro Gigli. (exsiccatum AG221129-01) Ritrovamento effettuato in un tratto di pineta costiera, lungo il litorale di Pineto (TE), in Loc. Torre di Cerrano, su suolo pressoché sabbioso, situato a ridosso della zona retrodunale. Spore a parete liscia, con marcata eterosporia, (4,6) 10,0-13,6 (16,1) × (4,2) 5,9-7,1 (8,1) µm; Q = (1,1) 1,6-2,0 (2,3); N = 301; Media = 11,9 × 6,6 µm; Qm = 1,8. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Basidi bisporici e tetrasporici. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Pleurocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Pleurocistidi subventricosi con profilo asimmetrico. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Pleurocistidi subventricosi con profilo simmetrico. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Pleurocistidi subventricosi con profilo asimmetrico. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Pleurocistidi subcilidrici. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Cheilocistidi e paracistidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Caulocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Caulocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Tavola raffigurante le caratteristiche microscopiche, da sx a dx, dall'alto in basso. Sp = Spore, Pl = Pleurocistidi, Ch =Cheilocistidi, Pa = Paracistidi, Ca = Caulocistidi, Pc = Peli caulocistidiali.
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Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Umbria (PG); Maggio 2021; Foto di Tomaso Lezzi. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Emilia Romagna; Giugno 2011; Foto di Gianni Bonini. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Emilia Romagna; Maggio 2010; Foto di Gianni Bonini. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Lombardia, Bienno (BS); Giugno 2010; Foto di Lorenzo Martinelli. Ritrovamento in bosco di Castagno. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Lombardia; Luglio 2009; Foto di Gianluigi Boerio. Ritrovamento sotto Faggio e Mirtillo a 1500 m s.l.m. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Abruzzo; Giugno 2010; Foto di Luigi Minciarelli. Dettaglio delle pseudolamelle. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Campania; Giugno 2010; Foto Felice Di Palma. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Umbria; Giugno 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare delle pseudolamelle che formano l'imenio. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Umbria; Giugno 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Un particolare delle pieghe dell'imenio che non sono organizzate in vere e proprie lamelle. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Cantharellus pallens Pilát; Regione Umbria; Giugno 2008; Foto di Tomaso Lezzi.