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Archivio Micologico

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Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Lombardia; Maggio 2009; Foto di Federico Calledda.
  2. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Toscana; Aprile 2008; Foto di Pietro Curti.
  3. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Lombardia, Altopiano di Bossico; Aprile 2008; Foto di Federico Calledda.
  4. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Lombardia, Spiazzi di Gromo, Val Seriana; Marzo 2008; Foto di Federico Calledda. Foto di Massimo Mantovani.
  5. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Lombardia, Alta Val Seriana; Aprile 2007; Foto di Massimo Biraghi. Foto di Federico Calledda.
  6. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Lombardia; Febbraio 2007; Foto di Emilio Pini.
  7. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Lombardia; Febbraio 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  8. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Lombardia, Spiazzi di Gromo; Aprile 2006; Foto di Massimo Biraghi. (Exsiccata MB 20042006-46)
  9. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Emilia Romagna; Febbraio 2005; Foto di Gianni Bonini.
  10. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Emilia Romagna; Foto di Gianni Bonini.
  11. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Foto di Pietro Curti. Noto come "il dormiente", nasce in poche aree italiane allo sciogliersi delle nevi. Un eccellente commestibile con crescita semiipogea, difficile da scorgersi interrato nel bosco, habitat privilegiato i boschi di altura con particolare predilezione dei misti Abete/Castagno, anche nel Faggio.
  12. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres. 1893 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Etimologia L'epiteto Hygrophorus deriva dal greco ὐγρόϛ [hygrόs] = umido e da φορέω [phoréo] = portare, indossare, portatore di acqua, perché amante degli ambienti umidi. L'epiteto marzuolus deriva dal latino marzuolus = del mese di marzo, per il mese della sua comparsa. Cappello 3-10(15) cm di diametro, dapprima emisferico col margine involuto, poi presto piano e infine depresso con bordo ondulato, irregolare, gibboso a causa della crescita infossata nel terreno. Di colore grigio, a volte stinto e chiazzato di zone più chiare o biancastre, raramente con sfumature ocracee, poi plumbeo, nerastro, cuticola sottile, separabile in modo molto parziale, a seconda dell'umidità, un po' viscida o asciutta, non traslucida. Imenoforo Lamelle adnato-subdecorrenti, a volte leggermente arcuate, poco fitte, spesse, intercalate da lamellule, bianche poi grigie e anche nerastre a partire dal fondo, col tagliente più chiaro. Gambo 5-8 × 2-4 cm, massiccio, sodo e tozzo, cilindrico, più o meno ricurvo e irregolare nella forma, bianco e pruinoso verso l'apice, fibrilloso e striato altrove, diventa più cinereo nella parte inferiore. Carne Abbondante, soda, igrofana, un po' fibrosa. Bianca con sfumature grigiastre sotto la cuticola e verso i margini del cappello. Odore tenue, talvolta sgradevole negli esemplari maturi. Sapore dolce e delicato. Habitat Per il periodo di crescita tra il tardo inverno e l’inizio della primavera Hygrophorus marzuolus è considerato una primizia, si presenta spesso nascosto nel terreno con crescita semiipogea, tra la lettiera di aghi nelle foreste pure di Abete bianco, Abete rosso (Picea abies) e/o Pino (Pinus) o tra le foglie in boschi misti con il Faggio, presente sporadicamente anche sotto Leccio, Castagno e Quercia, quando le condizioni stagionali sono ottimali. La foresta di Abete bianco di Vallombrosa, ubicata alle pendici del Pratomagno, nel comune di Reggello (FI), rappresenta sicuramente uno dei siti più importanti in Italia in cui è possibile rinvenire questa specie. Il periodo di crescita, di norma, corrisponde con la fine dell'inverno, con lo scioglimento delle nevi e si protrae fino a tutto maggio. Lo possiamo trovare eccezionalmente anche In autunno, qualora ci siano le condizioni climatiche ottimali, prima in montagna e al Nord, poi nelle zone più basse e temperate. Diffuso in aree limitate dell'intera penisola, abbondante e sempre presente nei siti di crescita conosciuti. Raro ma conosciuto anche in foreste di latifoglia pura, ad esempio di Cerro. Microscopia Spore 6,1-7,7 × 4,5-5,7 µm, Q = 1,3-1,6; Qm = 1,4, ellissoidali, lisce, con apicolo evidente, con grossa guttula centrale, altre pluriguttulate. Commestibilità e Tossicità Viene generalmente stimato come uno dei migliori commestibili, molto apprezzato e ricercato; la sua precocità, la fragrante e mai stucchevole sapidità della sua carne soda e compatta, fanno del Marzuolo uno dei funghi migliori e anche più versatili dal punto di vista gastronomico. Specie simili Le possibilità di confusione sono abbastanza remote viste le caratteristiche morfocromatiche generali, l'ecologia e il periodo di crescita, risulta praticamente impossibile confondere questa specie. Semiipogeo, associato alla neve in scioglimento. Le specie con cui potrebbe confondersi riguardano più che altro specie simili del Genere Hygrophorus a crescita autunnale. Hygrophorus pustulatus (Pers. : Fr.) Fr., e Hygrophorus agathosmus (Fries) Fries ma più piccolo. Hygrophorus agathosmus fo. tenebratus, con cappello intensamente grigio, che ha colorazione puntinata, è commestibile, viscido, ha gambo bianco esile, cilindrico, lamelle ceracee, bianche e decorrenti, cresce sotto i Pini e gli Abeti in autunno. Bibliografia CANDUSSO, M., 1997. Hygrophorus s.l. Fungi Europæi. Vol 6. Alassio (SV): Ed. Libreria Basso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Descrizione di ripetuti ritrovamenti in habitat non tipico, costituito da bosco planiziale di Quercus cerris a 500 m s.l.m. nel Comune di Gubbio (PG). Descrizione, foto e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccata MI20110306-01, MI20110318-01, MI20130320-01 e MI20140316-01) ll mio primo ritrovamento in Umbria, nel comune di Gubbio (PG) è dell’anno 2011, nelle prime due decadi di Marzo con circa una decina di esemplari, poi nell’anno 2012 non è comparso forse per la stagione più siccitosa, nel 2013 sempre nello stesso sito, un bosco planiziale con prevalenza di Quercus cerris (Cerro) e totale assenza di qualsivoglia conifera sono stati rinvenuti 3 esemplari. Anche quest'anno, come da tradizione gli Hygrophorus marzuolus di latifoglia, si sono presentati puntuali all'appuntamento, bosco planiziale con essenza prevalente Quercus cerris. La stazione ormai è consolidata e quest'anno sono tornati in gran forma e in buon numero, oltre 30 esemplari. Oggi ho deciso di verificare un altro sito a oltre 20 km di distanza, che presenta analoghe condizioni ambientali ed ecologiche, sorpresa, ma non più di tanto, ho rinvenuto altri esemplari in buon numero, purtroppo molti sofferenti per il gran caldo di questi ultimi giorni. Anche le raccolte effettuate sotto latifoglia pura si presentano con i caratteri tipici della specie. La cerreta, habitat di questo ritrovamento di Hygrophorus marzuolus. Ritrovamento del mese di Marzo 2013. Particolare delle lamelle anastomosate ed intervenose. Ritrovamento del mese di Febbraio 2014. Ritrovamento del mese di Marzo 2014 a cui si riferisce la microscopia che segue. (Exsiccatum MI20140316-01) Spore 6,1-7,7 × 4,5-5,7 µm, Q = 1,3-1,6; Qm = 1,4, ellissoidali, lisce, con apicolo evidente, con grossa guttula centrale, altre pluriguttulate. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Filo lamellare fertile. Basidi claviformi, slanciati, tetrasporici, osservati GAF alla base dei basidioli. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. GAF alla base dei basidioli. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Trama lamellare formata da ife cilindriche disposte parallelamente solo al centro della lamella, divergenti ed intrecciate verso la parete imeniale. Osservazione in rosso Congo, a 100×. . Osservazione in rosso Congo, a 400×. Epicute formata da ife intrecciate, con ciuffi ed ife emergenti, subtricodermali, con terminali arrotondati ed incrostati. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Osservazione in rosso Congo, a 400×.
  13. Hygrophorus lucorum Kalchbr.; Regione Lombardia; Ottobre 2008; Foto di Emilio Pini.
  14. Hygrophorus lucorum Kalchbr.; Regione Lombardia; Ottobre 2006; Foto di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20061028-95)
  15. Hygrophorus lucorum Kalchbr.; Foto di Giovanni Baruffa.
  16. Hygrophorus lucorum Kalchbr. 1874 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Foto e Descrizioni Una delle ultime specie a comparire nei boschi alpini e prealpini, sembra esclusivo del Larice (Larix decidua), dove può crescere anche abbondante. Caratteristica la colorazione gialla, sempre pallida e un velo cortiniforme bianco apprezzabile nei residui sul gambo. Viene considerato Commestibile ma per la sua bellezza sarebbe meglio lasciarlo nel bosco. La specie più vicina è H. speciosus, anch'esso legato al Larice (ma anche Peccio?), che presenta colori più caldi intorno al giallo arancio, una maggiore glutinosità sia sul cappello che sul gambo dove si possono formare decorazioni a forma di cercini in soggetti particolarmente lussureggianti. Regione Lombardia; Soggetti di fine ottobre dal Passo del Brallo (PV).
  17. Hygrophorus lindtneri Moser; Regione Marche; Ottobre 2012; Foto di Pietro Curti.
  18. Hygrophorus lindtneri Moser; Regione Emilia Romagna; Novembre 2009; Foto di Federico Calledda.
  19. Hygrophorus lindtneri Moser; Regione Friuli Venezia Giulia; Novembre 2009; Foto di Nicolò Parrino. Ritrovamento sotto latifoglie, bosco Romagno, 150 m. s.l.m., Cividale del Friuli (UD).
  20. Hygrophorus lindtneri Moser; Regione Umbria; Novembre 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Hygrophorus con centro del cappello più scuro, con bordo del cappello chiaro, rosato, lamelle bianco-rosato, base del gambo più scura, cappello non fibrilloso. Il simile Hygrophorus roseodiscoideus ha sempre colori del pileo decisamente più forti. Ritrovamento sotto Querce. Particolare delle lamelle, si nota la pruina nella parte alta del gambo
  21. Hygrophorus lindtneri Moser; Regione Toscana; Ottobre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Un particolare delle lamelle e del gambo pruinoso nella parte alta. Particolare del cappello.
  22. Hygrophorus lindtneri Moser; Regione Toscana; Ottobre 2008; Foto e microscopia di Mauro Cittadini. Microscopia Sporata bianca in massa, al microscopio le spore appaiono con grossa guttula centrale rifrangente, lisce, ovo-ellittiche, con apicolo molto pronunciato, dimensioni (6)6,5 - 9(9,5) × 4,5 - 6 µm. Basidi clavati di forma allungata misurati sino a 42 µm, prevalenza tetrasporica ma osservati molti bisporici. GAF abbondanti e presenti in tutti i tessuti.
  23. Hygrophorus lindtneri Moser; Regione Lombardia; Luglio 2006; Foto di Emilio Pini.
  24. Hygrophorus lindtneri Moser 1967 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales (M. Candusso, Hygrophorus, Fungi europaei, vol VI) Famiglia Hygrophoraceae Genere Hygrophorus Fries Sezione Discoidei (Bataille) Konr. & Maubl. Sinonimi Hygrophorus lindtneri Moser var carpini (Gröger) M. Bon 1989 Hygrophorus carpini Gröger 1980 Hygrophorus unicolor Gröger 1980 Etimologia Hygrophorus: dal greco hugros (umido) e fero (io porto) = portatore d' acqua. lindtneri: in onore di Lindtner studioso botanico serbo (1904-1965). Cappello Da 10 a 40, fino a 60 mm, da emisferico a campanulato, a convesso poi piano, con margine regolare, involuto ed eccedente glutinoso e viscido, di color ocra con toni da caffelatte, a crema-rosato a bruno; il bordo pileico è molto decolorato verso il crema, mentre al centro si evidenzia un disco con tonalità ocracee, fulvo, rosa, ruggine. Imenoforo Lamelle da adnate, a decorrenti, rade ed anastomosate di colore biancastro-crema con riflessi rosati. Gambo Da mm 30 a 60 fino a 80 × 3-8, cilindrico, slanciato, cavo, asciutto, ma cavo con tempo umido; superficie bianca, fioccosa soprattutto verso l' alto, dove si evidenziano fioccosità crema-ocra o rosate. Carne Esile, fibrosa crema-ocra-rosata nel cappello, mentre il gambo è bambagioso; il sapore non è significativo, mentre l' odore incostante che varia da bon-bon a formaggio di capra, a sedano. Habitat Boschi di latifoglie in genere. Microscopia Spore da 6,5 a 9 × 4,2-6,0 µm, ellittiche, ovoidali, subcilindriche, talvolta subsferiche con apicolo ben evidenziato. Basidi claviformi con 4 spore e giunti a fibbia alla base, dimensioni 32-55 × 6-9 µm. Epicute costituita da 1 ixotricoderma di 300-400 µm di spessore. Giunti a fibbia presenti ovunque. Commestibilità o Tossicità Non è compreso nell' elenco dei funghi commestibili, ammessi al commercio! Specie simili Hygrophorus lindtneri, Hygrophorus carpini e Hygrophorus unicolor , sono considerate una specie unica, differiscono, praticamente, per l' habitat, mentre le discordanze micro rientrano nella normale variabilità della specie Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianni Baruffa e Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Foto di Pietro Curti.
  25. Hygrophorus latitabundus Britzelm.; Regione Umbria; Ottobre 2012; Foto di Mario Iannotti;
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