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Archivio Micologico

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  1. Hebeloma sinapizans (Fr.) Sacc.; Regione Lombardia, Oltrepo Pavese; Foto di Emilio Pini.
  2. Hebeloma sinapizans (Fr.) Sacc.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  3. Hebeloma sinapizans (Fr.) Sacc.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  4. Hebeloma sinapizans (Paulet) Gillet. 1878 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Sinonimi Hypophyllum sinapizans Paulet 1793 Foto e Descrizioni Cappello inizialmente emisferico, poi convesso, infine appianato a maturazione, cuticola un poco viscosa con tempo umido, colorazioni pileiche ocra-brunastre con eventuali sfumature rosa, decolorato fino a biancastro verso al margine. Lamelle smarginate, color grigio-isabella nei giovani esemplari, ocra-bruno chiaro a maturazione, filo intero. Gambo cilindrico, robusto, allargato alla base, anche bulboso. Carne biancastra, odore rafanoide. Fruttifica dalla fine dell’estate ai primi rigori invernali sia sotto latifoglia che aghifoglia, dalla pianura alla media montagna. Commestibilità e tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Microscopia Spore 9.5-12 (13) × 6,5-7,5(8) µm, citriformi evidentemente verrucose. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi 40-60 (70) × 7-12,5 (13) µm, apice cilindrico 5-7 µm, lageniformi. Osservazioni Unico rappresentante della sezione Sinapizanthia (Quadr.) Westerh. (stipite fioccoso-pruinoso con bande orrizzontali nella parte medio-alta, base concolore, cheilocistidi lageniformi). Si riconosce macroscopicamente per le grandi dimensioni del cappello che possono superare i 12 cm di diametro e per il portamento robusto. Si può confondere con Hebeloma quercetorumQuadr. per le colorazioni pileiche simili, per il portamento e la viscosità del cappello, importanti ai fini del riconoscimento sul campo sono l’osservazione del gambo, prima biancastro, poi brunastro verso la base, e l'odore rafanoide ma con timbro dolciastro, da alcuni autori segnalato come simile al cacao. Microscopicamente si osservano cheilocistidi lageniformi misti a cheilocistidi clavati, spore da amigdaliformi a citriformi, rugose, verrucose. Regione Lombardia, loc. Crespi D’Adda, in parco pubblico sotto Tiglio; Dicembre 2011; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Basidi tetrasporici. Spore 9,5-12(13) × 6,5-7,5(8) µm, citriformi e verrucose. Filo lamellare 400×. Cheilocistidi 40-60(70) × 7-12,5(13) µm, apice cilindrico 5-7 µm, lageniformi.
  5. Hebeloma sacchariolens Quél.; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  6. Hebeloma sacchariolens Quél.; Regione Lombardia, aiuole cimitero di Verdellino; Ottobre 2007; Foto Massimo Biraghi.
  7. Hebeloma sacchariolens Quél.; Regione Lazio, Pineta di Castelfusano; Gennaio 2006; Foto, descrizione e microscopia di Mauro Cittadini, Dalla passeggiata del 30/1, lecceta mista a pino, molto abbondante, di piccole e medie dimensioni, dal bianco quasi puro al bianco sporco, ocraceo soprattutto al disco. Cappello viscoso un po' appiccicoso, margime crenulato specie nei giovani esemplari, gambo che tende specie nella parte bassa ad ingiallire poi imbrunire alla manipolazione, odore molto gradevole come di zucchero a velo e cioccolato, solo alla fine dopo molto odorare leggermente rafanoide. Spore sino a 14 micron di lunghezza cheilo: vedi foto successiva. Lamelle mediamente fitte. Insomma qualcosa che sembrerebbe interemedia tra H. sacchariolens ed H. palidoluctuosum. Da riportare come molto interessante in questo caso l'opinione di Vesterholt, che nella sua recente monografia sul genere Hebeloma sinonimizzaHebeloma sacchariolens a H.pallidoluctuosum, in base a dati molecolari. Questo interessante ritrovamento sembrerebbe confermare anche da un punto di vista morfocromatico (non dell'odore) la forte vicinanza con le due specie. Rigrazio sentitamente Massimo (CSM AMINT) per la preziosa collaborazione determinativa.
  8. Hebeloma sacchariolens Quél.; Regione Lombardia; Ottobre 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  9. Hebeloma sacchariolens Quél. 1880 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Il ritrovamento è stato effettuato a Novembre 2009, all'interno di una valletta umida, a tratti acquitrinosa, al confine tra Umbria e Toscana, località Valledame a circa 600 m. Le essenze arboree predominanti sono Carpino, Nocciolo, Biancospino con qualche rara Quercia e Castagno. I basidiomi erano di piccole dimensioni, max. 3,5 cm. diametro del pileo. L'odore piuttosto complesso, dolce ma anche aromatico speziato, il sapore è inizialmente dolciastro ma poi distintamente amarognolo dopo prolungata masticazione. Le colorazioni complessive erano abbastanza chiare, ma gli esemplari più maturi presentavano sfumature brunastre non delimitate al disco ed un progressivo imbrunimento del gambo a partire dalla base. Imbrunimento che è diventato piuttosto compatto negli esemplari conservati in frigo. Microscopia Spore destrinoidi (D2-D3 scala di Vesterholt), amigdaliformi-fusiformi a seconda della proiezione, decisamente ornamentate. Per le misure si deve tener conto, a mio avviso della presenza di basidi sia tetra- che bi- e trisporici, la maggior parte si muovono nel range (10)11-14 x 5,5-7,8, mentre sono ben visibili spore decisamente più grandi nel range 14-17 x 8-9 micrometri. Q 1,75 – 2, Qm 1,87, il perisporio risulta normalmente non distaccato, ma in rari casi lo è in maniera ben visibile. Basidi, come detto, in maggioranza tetrasporici ma anche bi e trisporici, clavati con lunghi sterigmi. Cheilocistidi numerosi in media cilindrico-clavati, la dimensione massima in lunghezza che ho potuto rilevare è 47 micrometri. GAF non numerosissimi ma presenti in tutti i tessuti esaminati, caulocutis compresa (foto GAF). Facendo riferimento a Vesterholt, Hebeloma gigaspermum Gröger & Zschiesch avrebbe spore fortemente destrinoidi (D3-D4), con perisporio distaccato in molti casi, e habitat sotto Alnus sp., mentre gli altri caratteri potrebbero ricadere nei range riportati. Hebeloma fusisporum Gröger & Zschiesch. Ha colorazioni più chiare e persistenti, spore più piccole e cheilocistidi decisamente più lunghi, l'habitat sotto Tilia sp. ed altre latifoglie. Note critiche Presentiamo la nostra raccolta con l'epiteto specifico di Hebeloma sacchariolens Quél. nel rispetto del nostro riferimento tassonomico attuale, ovvero "The Genus Hebeloma" di Jan Vesterholt, che lo sinonimizza con Hebeloma pallidoluctuosum Gröger & Zschiesch. Alcune spore di dimensioni decisamente maggiori alla media indicata dal nostro riferimento, ed un destrinofilia non omogenea, mi hanno convinto a chiedere un qualificato parere da parte di Edmondo Grilli. Grilli mi ha consigliato di non prendere in considerazione una "minoranza" di spore fuori range, che spesso possono avere episporio più liscio e meno reattivo al Melzer. Da tenere sempre conto che il reagente citato deve essere sempre fresco di composizione e ben conservato in luogo fresco e buio. Mentre ancor più interessante mi sembra la sua opinione nel merito della sinonimia proposta da Vesterholt che si basa su un typus, Hebeloma sacchariolens, fondato unicamente sulla tavola originale di Quélet. Diversamente Hebeloma pallidoluctuosum è stato correttamente tipificato da Groeger & Zschieschang e mostra una microanatomia compatibile con quella di una raccolta di Boudier che fu tra coloro che fornirono a Quélet il materiale da lui poi descritto come H. sacchariolens.. Speriamo che i nuovi lavori monografici sul genere Hebeloma e l'opera degli specialisti che seguono questo genere possano finalmente in futuro chiarire questa intricata situazione. Mauro Cittadini. Foto di Tomaso Lezzi. Foto di Mauro Cittadini. Microscopia Spore. Foto di Mauro Cittadini. Spore. Sono ben visibili in questa foto un paio di spore con dimensione decisamente maggiore alla media. Cheilocistidi. Basidi. Basidi-Cheilocistidi-Spore. Spore, con reazione destrinoide disomogenea.
  10. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2012; Foto di Massimo Biraghi.
  11. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Friuli Venezia Giulia; Settembre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
  12. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Alessandro Francolini. Primo piano della parte radicante.
  13. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Calabria; Ottobre 2005; Foto di Antonio Lupo.
  14. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Lombardia; Foto di Massimo Biraghi.
  15. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  16. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  17. Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken 1911 Tassonomia Regno Fungi Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Sinonimi Pholiota radicosa (Bull. : Fr.) P. Kumm. 1871 Etimologia Dal greco hébe = peluria e lòma = orlo, con peluria all’orlo; e dal latino radicosum = radicante. Cappello 3-10(12) cm, inizialmente di forma emisferica, poi convesso, fino ad assumere forma pressoché appianata, molto carnoso; cuticola vischiosa in quanto ricoperta da uno strato di glutine particolarmente evidente, di colore grigio-brunastro, a volte con leggere sfumature rosate, altre volte sembra quasi dissociata in una sorta di squamette brune, margine spesso appendicolato per residui di velo parziale. Imenoforo Lamelle molto fitte, dapprima chiare, poi imbrunenti, con il filo più chiaro, non lacrimanti. Gambo 7-15(20) × 0,6-2,5 cm, pieno, cilindrico, ma leggermente rigonfio all’altezza del livello del terreno, per poi restringersi in una lunga appendice a forma di radice (da cui il nome) che affonda nel terreno; biancastro, imbrunente con l’età, squamuloso nella parte sotto l'anello; quest'ultimo è membranoso, persistente, anch'esso biancastro ma presto imbrunente. Carne Bianca, con odore marcato di mandorle amare, sapore amarognolo. Habitat Nei boschi di latifoglia o misti, con una speciale predilezione per il Faggio, dall'estate all'autunno; abbastanza comune. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Specie simili La lunga e appuntita appendice a forma di radice, profondamente infissa nel terreno, l'anello sul gambo, il forte odore di mandorle amare, permettono di riconoscerlo con estrema facilità; confonderlo con altre specie appartenenti al Genere Hebeloma risulta assai improbabile. Hebeloma sinapizans (Paul.) Gillet, tossico, si distingue per il gambo sprovvisto di anello, ma munito di un bulbo basale abbastanza evidente, odore rafanoide, sapore amaro molto più marcato. Al più potrebbe essere confuso con qualche specie appartenente al Genere Pholiota, che a volte hanno aspetto simile, ma che non profumano di mandorle amare e crescono sempre su legno. Osservazioni Si tratta di una specie oggetto di numerose vicissitudini tassonomiche, in quanto gli studiosi non erano concordi sulla posizione da assegnarle; a causa della presenza dell'anello sul gambo, era stata addirittura inserita nel Genere Pholiota, ma aspetto, portamento e quadro microscopico sono più vicini al Genere Hebeloma all'interno del quale è stata poi posizionata. Il suo odore molto caratteristico lo fa rientrare in quel gruppo (eterogeneo dal punto di vista degli altri caratteri morfologici) di Hebeloma che presentano odori decisamente poco comuni; a titolo di esempio citiamo Hebeloma sacchariolensQuélet, con odore molto gradevole di zucchero e cioccolato, solo tardivamente leggermente rafanoide, Hebeloma pallidoluctuosum Gröger Zschischang, che sembrerebbe essere il sosia di Hebeloma sacchariolens Quélet, (infatti da alcuni autori sono sinonimizzati) ma con odore come di sapone, Hebeloma anthracophilum Maire, che si caratterizza per l'odore simile al cacao e la crescita nelle zone bruciate. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Hebeloma radicosum (Bull.: Fr.) Ricken; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto di Pietro Curti.
  18. Hebeloma quercetorum Quadr. 1993 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Odore rafanoide, cuticola viscosa leggermente rugoso-crespata verso il centro, margine del cappello più chiaro, base del gambo poco bulbosa. Microscopia Spore amigdaliformi, destrinoidi, (11)12-13,5 × 6-7 micron. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi abbondanti essenzialmente di due forme diverse, cilindrici, allungati con testa arrotondata da 38 a 60 micron, clavati, 28-38 micron. Regione Lazio, Pineta di Castelfusano; Dicembre 2006; Foto, descrizione e microscopia di Mauro Cittadini.
  19. Hebeloma pusillum J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Hebeloma Sezione Denudata Sottosezione Denudata Sinonimi Hebelomaitis pusillum (J.E. Lange) Locq. 1979 Etimologia Dal latino pusillum = piccolino, piccino; riferito alle dimensioni del basidioma. Cappello Di piccole dimensioni 1,5-3 cm di diametro, inizialmente emisferico, presto convesso, infine piano-convesso con il bordo sottile, a lungo involuto e con presenza di un largo umbone ottuso, mai completamente disteso. Cuticola di aspetto untuoso e lucido con tempo umido, opaca con tempo asciutto, liscia, leggermente fibrillosa (lente). Colorazioni pileiche che delineano due zone ben distinte; bruno-dattero, camoscio, con sfumature rossastre localizzate all'umbone, crema chiaro-avorio verso il margine, con clima secco e asciutto queste tonalità tendono a schiarire. Lamelle Poco fitte e intercalate da numerose lamellule di diversa lunghezza, generalmente adnate al gambo o uncinate, relativamente larghe e un poco panciute, inizialmente di colore bianco sporco, presto ocra chiaro, brunastre con macule più scure a maturazione, il filo è concolore e finemente eroso (lente), presenza di essudazioni. Gambo 2-3 × 0,5 cm di diametro, generalmente cilindrico, a volte ricurvo verso la base, pruinoso nella zona apicale, altrove liscio, di colore biancastro, tende a sporcarsi di ocra chiaro con l'età o per l'azione della pioggia, assenza di residui del velo. Carne Non molto consistente, biancastra nei giovani esemplari, ocra chiaro a maturità, di sapore mite, amarognola dopo prolungata masticazione, odore leggermente dolciastro con nota di radice. Habitat Specie gregaria, fruttifica dalla fine primavera a tutto autunno sotto latifoglia, in particolare con Populus spp., Salix spp. Microscopia Spore 11-13(14) × (5,5)6-6,5 (7) µm, amigdaliformi, mediamente verrucose, reazione al Melzer poco accentuata o inesistente, appena visibile nell'endosporio. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cheilocistidi 40-60 µm di lunghezza con apice allargato fino a 7-8,5 µm, cilindrici, flessuosi, sinuosi, anche subcapitulati, del tipo "crustuliniforme". Caulocistidi della sommità del gambo di 30-40 µm di lunghezza e della stessa morfologia dei cistidi imeniali. GAF presenti in tutti i tessuti. Commestibilità e tossicità Tossico, provoca sindrome gastrointestinale incostante. Osservazioni Hebeloma pusillum J. E. Lange, inserito nella sezione Denudata, sottospecie Denudata (Vesterholt, 2005), è specie di dimensioni minute e poco comune, spesso confusa con altre entità di piccola taglia. Le caratteristiche macroscopiche e organolettiche che possono aiutare per la sua determinazione sul campo sono l'assenza di residui di cortina sul gambo, il cappello "bicolore", la crescita gregaria, l'odore leggero di radice relativamente dolciastro e il sapore amarognolo. Microscopicamente è caratterizzato da spore moderatamente verrucose e con destrinofilia incostante, generalmente poco evidente o leggera nell'endosporio. Somiglianze e varietà Hebeloma mesophaeum (Pers.) Quél. è senza dubbio la specie che a prima vista può risultare più somigliante; infatti oltre al portamento, che può essere minuto, presenta analogamente aHebeloma pusillum un cappello bicolore, ci sono di aiuto per una separazione l'habitat diverso, la presenza di cortina, il gambo percorso da striature longitudinali brunastre e decorato nel terzo superiore da residui del velo generale. Microscopicamente si separa immediatamente per le spore ovoidi-ellissoidali quasi lisce e di minori dimensioni. Hebeloma pumilum J.E. Lange presenta analogamente dimensioni ridotte e un cappello viscoso, si riconosce per le colorazioni pileiche brune-giallognole e per avere il margine del cappello con residui velari biancastri, ben visibili in gioventù; microscopicamente evidenzia spore di 8-10 × 5-6 µm leggermente punteggiate (sublisce). Hebeloma helodes J. Favre ha colorazioni pileiche bianco avorio o crema chiaro e gambo fioccoso, al microscopio ottico evidenzia spore di dimensioni minori e più strette, oltre che distintamente verrucose. Hebeloma hiemale Bres. ha dimensioni più importanti, colorazioni pileiche brune-rossastre con sfumature grigiastre, lamelle rosa-grigiastre, gambo slanciato e ricoperto da leggere fioccosità. Microscopicamente ha spore distintamente verrucose e cheilocistidi subclavati, appena dilatati alla base, non flessuosi. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BOCCARDO, F. et al., 2008. Funghi d'Italia. Bologna: Ed. Zanichelli. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 2000. Champignons de Suisse. Cortinariaceae. Vol. 5. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. CETTO, B., 1993. I funghi dal vero. Vol. 5. Ed. Saturnia. COURTECUISSE, R. & DUHEM, B., 2007. Guides des champignons de France et d'Europe. Parigi: Ed. Delachaux et Niestlé. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. GERAULT, A., 2005. Florule evolutive des basidiomycotina du Finistere. Homobasidiomycetes. Cortinariales. Tome 15. LA CHIUSA., L., 1999 Contributo allo studio del Genere Hebeloma. Rivista di Micologia Anno XLII 3: 221-240. Ed. A.M.B. LA CHIUSA., L., 2007. Introduzione allo studio del genere Hebeloma. Bollettino del Gruppo Micologico G. Bresadola - Nuova Serie . Anno L 1-3: 7-114. Trento. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. VESTERHOLT, J., 2005. The genus Hebeloma. Fungi of Northern Europe. Vol. 3.Danimarca: Ed. Low Budget publisging. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Aprile 2012, Località Parco Doneda, Brembate; ll ritrovamento oggetto di questo studio è stato reperito in un sentiero erboso con Populus nigra, Populus tremula, Salix alba e Quercus robur, in terreno sabbioso-ghiaioso con presenza di muschi, ai bordi di un laghetto di pesca sportiva. Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Macro sulle lamelle che mette in evidenza le essudazioni. Microscopia Spore amigdaliformi, mediamente verrucose, 70 misurazioni. Long .: N = 30; dMd; (11,86)12-12,915-14,075(14,41) Larg.: N = 30; dMd; (5,65)5,81-6,0133333333333-6,64(6,71) Q.: N = 30; dMd; (1,79)1,921-2,04333333333333-2,27(2,40) N. Long. Larg. Q Moy. 13,10 6,25 2,10 Min. 11,86 5,65 1,79 Max. 14,41 6,71 2,40 Med. 13,12 6,25 2,11 Long.: N = 40; dMd; (10,89)11,27-12,27-13,243(13,67) Larg.: N = 4 0; dMd; (4,67)5,082-5,525-6,033(6,33) Q.: N = 40; dMd; (1,94)2,021-2,18-2,418(2,62) N. Long. Larg. Q Moy. 12,47 5,61 2,23 Min. 10,89 4,67 1,94 Max.13,67 6,33 2,62 Media 12,62 5,68 2,22 Osservazione in Rosso Congo 400×. Osservazione in Rosso Congo 1000×. Osservazione in Melzer 1000×. Cheilocistidi del tipo "crustuliniforme" 40-60 µm di lunghezza capitulati (7-8,5 µm), sinuosi, flessuosi, parete spessa accentuata verso all'apice, gaf presenti alla base. Osservazione in rosso Congo 400×. Osservazione in rosso Congo 1000×. GAF alla base. Caulocistidi della sommità del gambo di 30-40 µm, della stessa morfologia dei cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo 400×. Osservazione in rosso Congo 1000×. GAF presenti in tutte le strutture.
  20. Hebeloma porphyrosporum Maire; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. L'unico Hebeloma con le spore dal colore violaceo, da cui deriva il nome della specie. Le lamelle di un esemplare ancora non completamente maturo. Negli esemplari maturi si vedono bene il colore della sporata sulle lamelle e il filo discolore.
  21. Hebeloma porphyrosporum Maire; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Mauro Cittadini. Tipica sporata, unica nel genere Hebeloma, bruno-porpora. Spore 8-12 × 5-6,5 micrometri, bruno porpora in massa, amigdaloidi sub-citriformi, con ornamentazioni abbastanza fitte ed in rilievo, in alcune spore si nota moderato distaccamento del perisporio.
  22. Hebeloma porphyrosporum Maire 1931 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Foto e descrizione di Mauro Cittadini. L'eccezione che conferma la "regola" Parlando di Hebeloma li abbiamo, per giusta approssimazione, inseriti nei funghi a lamelle ocrosporei. Ebbene vi è una eccezione: H. porphyrosporum che come giustamente suggerisce il nome di specie possiede una sporata color "rosa-porpora". Questa entità è inserita nella sottosezione Porphyrospora che lo vede, almeno per mia conoscenza e per l'Europa, come unico rappresentante del gruppo. Cappello: (3)4-9 cm, biancastro, viscoso, si tinge successivamente di rosso-vinoso in particolare al disco. Spesso in letteratura ed in disegno viene rappresentato con cappello decisamente brunastro, condizione per mia esperienza non impossibile ma piuttosto rara. Il margine è pruinoso, biancastro e brevemente scanalato. Lamelle: inizialmente bianco sporco poi con la maturazione delle spore rosa-porpora per raggiungere in vecchiaia una colorazione cioccolato. Gambo: (6)7-9 × 1-2,5 cm, fioccoso in alto con colorazioni che seguono quelle del cappello. Odore: lieve, complesso, leggermente fruttato, sapore amaro. Commestibilità: da considerare non commestibile per le pessime qualità organolettiche e per il sospetto, valido per molte specie di Hebeloma, che possieda una certa tossicità. Note: si tratta di un fungo non raro ma non comune, cresce prevalentemente in ambiente termofilo mediterraneo sotto pini e lecci. Uno dei pochi Hebeloma riconoscibile a colpo d'occhio per la peculiarità della colorazione sporale.
  23. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2013; Foto di Tomaso Lezzi. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu
  24. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu
  25. Tubaria furfuracea s.l. (Pers.) Gillet (clade); Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Mauro Cittadini. = Hebeloma pamphiliense Cittadini, Lezzi & Contu Spore, reazione metacromatica.
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