Vai al contenuto

Archivio Micologico

Soci AMINT CSM
  • Numero contenuti

    14408
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Suillus cavipes var. aureus (Rolland) Bellù; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Il colore è fantastico e nel bosco contrasta con la lettiera di aghi su cui cresce questa forma. Particolare dei pori.
  2. Suillus cavipes (Klotzsch) A.H. Sm. & Thiers; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. In evidenza la caratteristica che da il nome alla specie, il gambo cavo.
  3. Suillus cavipes (Klotzsch) A.H. Sm. & Thiers; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto di Pietro Curti. Dettaglio del pileo e della cavità del gambo. Dettaglio dei veli e dell'imenoforo. Dettaglio del velo anulare. Gruppo con sezione.
  4. Suillus cavipes (Klotzsch) A.H. Sm. & Thiers; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto di Pietro Curti. Particolare dell'imenoforo.
  5. Suillus cavipes (Klotzsch) A.H. Sm. & Thiers; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Gianni Bonini. Dettaglio. Regione Trentino; Agosto 2006; Foto e commenti di Gianni Pilato. Suillus cavipes var. aureus, meno comune e diffuso della forma tipica. Differisce dalla stessa solo per il cappello di colore giallo oro invece che bruno-rossastra, bruno-aranciata.
  6. Suillus cavipes (Klotzsch) A.H. Sm. & Thiers; Foto di Emilio Pini. Foto della specie Suillus cavipes var. aureus (Rolland) Bellù.
  7. Suillus cavipes (Klotzsch) A.H. Sm. & Thiers 1964 Tassonomia Ordine Boletales Famiglia Suillaceae Etimologia Dal latino cavus = cavo, e pes = piede, dal piede cavo. Sinonimi Boletinus cavipes (Klotzsch) Kalchbr. 1867 Cappello 6-12 cm, inizialmente conico-emisferico poi appianato, quasi concavo, con umbone centrale più o meno pronunciato, poco carnoso, margine inizialmente involuto poi disteso, con residui biancastri del velo parziale; cuticola feltroso-squamulosa, caratterizzata da una elevata variabilità cromatica, da giallo chiaro a giallo oro, ocra-aranciato, rossastro, rosso-brunastro, bruno. Tubuli corti, decorrenti in uno pseudo-reticolo sul gambo, aderenti alla carne, inizialmente gialli poi giallo-olivastri, immutabili alla sezione; pori ampi, poligonali, disposti a raggiera, concolori ai tubuli ed immutabili alla pressione. Gambo 4-8 × 1-3 cm, cilindraceo, talvolta claviforme ed ingrossato alla base, sempre cavo (inde nomen), giallastro nella parte superiore e rivestito da una membrana inguainante e lanosa concolore al cappello, in quella inferiore. Carne Tenera, molle, spugnosa, leggermente fibrosa nel gambo, di colore bianco-giallastra, immutabile alla sezione; odore e sapore insignificanti. Habitat Cresce in gruppi di numerosi esemplari esclusivamente nei boschi di conifere, associato al Larice (Larix decidua), largamente diffuso dall'estate all'autunno. Commestibilità e tossicità Commestibile ma dalle qualità organolettiche molto scarse vista la consistenza delle carni esigue e spugnose anche negli esemplari giovani. Osservazioni La disposizione radiale dei pori, il gambo sempre cavo e il cappello lanuginoso rendono tale specie difficilmente confondibile con le altre. Specie simili A causa della notevole variabilità cromatica di Suillus cavipes, vengono descritte diverse varietà e forme più o meno riconosciute: tra le principali, la var. aureus, per il colore del pileo tipicamente giallo-oro. Possibili confusioni, peraltro rare, possono avvenire con altre specie che condividono lo stesso habitat: Suillus lakei, simbionte esclusivo di Pseudotsuga menziesii (Abete di Douglas, Douglasia), che presenta però cuticola generalmente vischiosa con squamule meno definite e persistenti, gambo pieno e carne più scura in sezione; Suillus grevillei è anch'esso simbionte del Larix e presenta un anello al gambo ma è diversamente caratterizzato dalla cuticola molto viscida color giallo-bruno-aranciata, dal gambo pieno ed i pori piccoli e stretti; Suillus bresadolae dalla cuticola viscida e rugosa arancio-rossastra, il gambo pieno ed i pori che ingrigiscono alla pressione. Curiosità Il Genere Boletinus comprendeva specie simbionti del Larice caratterizzate da carne esigua, tubuli decorrenti sul gambo difficilmente separabili dalla carne e pori poligonali. In Europa le specie rappresentare erano Boletinus cavipes e Boletinus asiaticus, oggigiorno in relazione allo studio e relativa suddivisione fatta dagli Autori A.H. Sm. & Thiers (Monogr. North America 1964) vengono annoverati nel genere Suillus. Scheda AMINT tratta da "Tutto Funghi". Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Gianni Pilato.
  8. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  9. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Pietro Curti.
  10. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Settembre 2009; Foto e commento di Pietro Curti. Particolari delle strutture venoso reticolate al disco del pileo. Foto, Microscopia e commenti di Felice Di Palma. Possiamo osservare, tra l'altro, le rugolosità al centro del cappello. Spore. Basidi. Basidi. Cheilocistidi.
  11. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Umbria; Maggio 2010; Foto di Mario Iannotti.
  12. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Dicembre 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare del cappello. Particolare del cappello di un esemplare maturo. Particolare delle lamelle che mostrano la sporata ocra.
  13. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lazio; Novembre 2011; Foto di Mauro Cittadini.
  14. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Toscana, Valle Dame, Raduno AMINT; Ottobre 2009; Foto di Alessandro Francolini.
  15. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Dicembre 2009; Foto di Emilio Pini.
  16. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lazio; Maggio 2010; Foto e commento di Felice Di Palma. Su sterco bovino. Sporata in massa bruno-tabacco, spore 10,8-13,7x6,0-8,7 µm, lisce, con parete spessa, presenti piccole guttule all'interno, con poro germinativo molto evidente. Basidi tetrasporici, sferopenducolati, frammisti a numerose pseudoparafisi globose. Cheilocistidi multiformi, quelli riscontrati in maggior numero erano utriformi con presenza di diverticoli; presenti anche alcuni claviformi e sublageniformi. Caulocistidi spesso forcati ed a parete ondulata che a volte ricorda i tasselli di un mosaico). Cheilocistidi. Trama lamellare. Questo tipo di struttura è possibile osservarla soprattutto negli esemplari ancora giovani. Gli elementi sferici piu grandi sono pseudoparafisi, quelli sferici più piccoli (es.: indicato dalla freccia nera) non sono altro che basidi visti dall'alto e le "palline" verdognole sopra questi (es.: indicato dalla freccia blu) sono le spore in formazione. Ed ecco una visione di basidi e pseudoparafisi (gli elementi a forma di palloncino) da altra angolazione. Basidi. Caulocistidi.
  17. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lazio, Manziana; Maggio 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Crescita su cascami di legno. Alcuni autori separano Bolbitius vitellinus var. olivaceus Gillet in base ai colori olivaceo-bruni del pileo e per una differente rugosità del cappello. Entrambi i caratteri secondo il nostro punto di vista sono dovuti a una semplice variabilità della specie o a fenomeni esterni, come in questo caso, in cui il vento e il caldo hanno disseccato e screpolato la superficie del cappello, con i conseguenti cromatismi più olivacei. La microscopia è sovrapponibile a quella degli esemplari precedenti. Foto di Mauro Cittadini. Foto di Tomaso Lezzi. Spore misure rilevate: 11,4-12,9 × 6,3-7,9 µm; Q = 1,6-1,9; Qm = 1,7; ellissoidali, marrone-ruggine, grande poro germinativo, parete spessa, doppia. Osservazione in L4. Cheilocistidi di forma variabile: clavati, fusiformi, lageniformi, a birillo; pleurocistidi assenti. Osservazioni in Blu di Cresile. Basidi corti, claviformi, sferopeduncolati.
  18. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lazio, Manziana; Maggio 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Crescita su escrementi. Colore del cappello giallo brillante, superficie del cappello leggermente reticolata, soprattutto negli esemplari giovani. Particolare dell'imenoforo e dell'apice del gambo. Particolare delle lamelle, si nota sul filo la presenza di numerosi cheilocistidi. Spore, misure rilevate 11,5-14,1 × 6,4-7,7 µm; Q = 1,7-2,0; Qm = 1,8; ellissoidali, marrone ruggine, grande poro germinativo, parete spessa, doppia, osservazione in L4. Cheilocistidi di forma variabile: clavati, lageniformi, a birillo; pleurocistidi assenti. Osservazioni in Blu di Cresile.
  19. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lazio; Giungo 2009; Foto e commento di Tomaso Lezzi. In castagneto, cappello giallo, sporata ocra, aspetto esile. Particolare delle lamelle ocra per il colore delle spore, con filo della lamella bianco perché sterile.
  20. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lazio, Villa Pamphili, Roma; Aprile 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Ritrovamento su prato a bordo di un boschetto. Cappello giallo, più intenso soprattutto al centro, striato vicino al margine, gambo giallo coperto da pruina bianca che gli da un aspetto sfumato tra il bianco e il giallo. Spore 11-15×6-8 µm; in acqua, con evidente poro germinativo.
  21. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Marche; Giugno 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Particolare di un esemplare in crescita in cui si nota bene la dissociazione del velo giallo oro in piccole verruche, che lascia trasparire il colore più chiaro del cappello.
  22. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Marche; Giugno 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Primordi, col cappello che sembra quasi coperto da una glassa dorata.
  23. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Marche; Giugno 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Ritrovamento su letame, esemplari nei vari stadi di crescita.
  24. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Novembre 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  25. Bolbitius titubans (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Lazio; Descrizioni, microscopia e foto di Mauro Cittadini. Dimensione delle spore 12,5-16 × 7-8,5 µm, le più grandi nel genere.
×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

Termini d'uso Informativa sulla riservatezza