Vai al contenuto

Archivio Micologico

Soci AMINT CSM
  • Numero contenuti

    14732
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Sinonimi Boletus lupinus Fr. 1838 Etimologia Dal latino rŭbĕr = rosso, rosseggiante e probabilmente dal greco [βωλος] bólos = gleba, zolla, cespuglio, quindi [βωλήτης] bolétes = nome con cui i Greci chiamavano in genere i funghi crescenti fra le zolle e i luoghi cespugliosi, quindi per i cromatismi rosseggianti che caratterizzano le specie di boleti appartenenti a questo genere. Dal latino lúpus = lupo, per il colore somigliante al manto del lupo. Cappello Si presenta con forma emisferica in gioventù, poi piano-convessa, con la cuticola asciutta e finemente vellutata ed il margine in genere sempre eccedente; il colore è bianco-grigiastro nei giovani esemplari per effetto di un velo pruinoso, untuoso, che cela il reale colore del pileo, che infatti allo svanire della pruina diviene poi rosa carico, rosa-rosso, rossastro con presenza anche di sfumature giallastre, livide. Le colorazioni rosate non sono uniformi, dapprima più evidenti al margine, poi con lo sviluppo possono invadere tutta la superficie pileica. Imenoforo I tubuli sono corti e gialli, blu al taglio, i pori sono piccoli, irregolari, angolosi, ma anche arrotondati, dapprima di colore giallo-arancio, poi con la maturazione rosso vivo, mentre al margine del cappello restano in genere sempre giallo-arancio; gli stessi virano al blu scuro al tocco. Gambo All'inizio si presenta un po’ obeso, poi claviforme, liscio, giallastro o di un bel colore giallo vivo, talvolta con bande rosate o delicatamente puntinato di rosso ma sempre con reticolo assente; vira al blu-verdastro alla manipolazione e ha in genere la base ocra brunastra. Carne La carne è di colore giallo-biancastro e alla sezione longitudinale vira più o meno intensamente all'azzurro in ogni parte, tranne che alla base del gambo ove rimane pallida, ocracea, sfumata talvolta di rosa. Sapore mite, dolce, un po’ acidulo e odore non buono, come di caucciù, di acetilene o anche d’inchiostro. Habitat Vegeta dalla fine dell'estate all'autunno nei boschi misti di latifoglia con preferenza per i suoli calcarei. Viene considerata una specie poco frequente ma può risultare abbondante nei luoghi di crescita. Commestibilità o Tossicità Per alcuni autori commestibile dopo adeguata cottura ma è chiaramente un fungo da evitare in quanto velenoso da crudo e con sindrome gastroenterica incostante da cotto. Note nomenclaturali Descritta in origine nell'anno 1838 da Elias Magnus Fries, dal 2015 la specie è stata segregata nel genere Rubroboletus con una ricombinazione da parte dei micologi Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini. Le specie appartenenti a questo genere sono caratterizzate da una cuticola del cappello rosa o rossastra, da tubuli gialli e da pori prima gialli ed in seguito arancio-rosso o rosso sangue. Bibliografia Index Fungorum. Index Fungorum n. 233. [Data di accesso: 03/10/2017]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Stefano Rocchi - Revisionata da Pietro Curti e Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Ottobre 2017; Foto di Stefano Rocchi (Exsiccatum SR20171004-03)
  2. Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Lazio; Agosto 2008; Foto e commento di Mauro Cittadini. Si tratta di una bella Boletaceae a pori rossi affine ad altre due specie che ne condividono molti caratteri ovvero Rubroboletus rhodoxanthus (Krombh.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus rhodoxanthus (Krombh.) Kallenb. e Rubroboletus rubrosanguineus (Cheype) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus rubrosanguineus Cheype, quest'ultimo reperito più volte sotto Abete bianco. Rispetto a Rubroboletus rhodoxanthus, Rubroboletus legaliae ha come caratteri differenziali principali il colore pileico mai inizialmente biancastro-sporco ma da subito grigio-brunastro, il viraggio della carne che si estende anche al gambo e non solo alla zona del pileo ed il colore della carne giallo-chiara, biancastra ove in Rubroboletus rhodoxanthus appare decisamente più giallo intenso.
  3. Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Sardegna; Foto di Franco Sotgiu.
  4. Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Sardegna; Foto di Franco Sotgiu.
  5. Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin. 2015 Tassonomia Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Sinonimi Boletus legaliae Pilát 1968 Note nomenclaturali Specie identificata nel 1968 e sempre appartenuto al genere Boletus fino al sopraggiungere delle analisi filogenetiche, le quali lo hanno segregato nel nuovo genere Rubroboletus dai micologi cinesi Kuan Zhao & Zhu L. Yang nel 2014. Le specie appartenenti a questo genere sono caratterizzate dal cappello color rosato, dai tubuli gialli, dai pori prima gialli, ma presto rosso-arancio o rosso sangue, dalla presenza di reticolo e dal forte viraggio blu della carne. Bibliografia INDEX FUNGORUM, 2015. Index Fungorum no. 246. [Data di accesso: 08/04/2017]. DELLA MAGGIORA, M., 2016. Boletaceae Chevall. Stato attuale della nomenclatura , Atti XXXI Comitato Scientifico Regionale Associazione Gruppi Micologici Toscani, Annali Micologici. A.G.M.T. 2016, Numero 9: pp. 85-116. Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Lazio; Agosto 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. La carne è giallina, col tempo all'esposizione diventa di un colore tra il giallino e il grigio chiaro. La metà in basso sezionata da più tempo e la metà in alto sezionata da poco tempo. Odore delicato di porcino, leggermente acidulo. Amilodia negativa provata sul cappello con la soluzione iodata. Spore: l×L=3,8-9,4 × 6,6-11,9; Media 5,0 × 10,6; Q = 1,7-2,7; Q medio = 2,2
  6. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini; Regione Campania; Ottobre 2013; Foto di Giulio Martino.
  7. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini; Regione Sardegna; Ottobre 2012; Foto di Franco Sotgiu.
  8. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini; Regione Sardegna; Ottobre 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  9. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini; Regione Sardegna; Settembre 2009; Foto di Franco Sotgiu.
  10. Boletus fragrans Vittadini; Regione Sardegna; Ottobre 2008; Foto di Franco Sotgiu.
  11. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini; Regione Sardegna; 2005; Foto di Franco Sotgiu.
  12. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini; Regione Sardegna; 2005; Foto di Franco Sotgiu.
  13. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini; Regione Sardegna; 2005; Foto di Franco Sotgiu.
  14. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini 2015 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Nome italiano Boleto fragrante Sinonimi Boletus fragrans Vittad. 1835 Leccinum fragrans (Vittad.) Šutara 1989 Etimologia Dal latino fragrans = profumato Cappello 6-16(20) cm, da emisferico a convesso, talvolta guancialiforme o irregolare, con cuticola tomentosa e vellutata, opaca, asciutta, da bruno cioccolata a bruno-marrone scuro, talvolta bruno-rossastro, annerente alla manipolazione, con margine eccedente, sinuoso e involuto nel giovane, poi disteso. Tubuli e pori Tubuli corti, sottili, quasi decorrenti sul gambo, da giallo chiaro a giallo-oro, tardivamente olivastri, al taglio viranti al verdastro-azzurro; pori rotondi, piccoli poi più ampi, concolori ai tuboli e anch'essi viranti al verdastro-azzurro, poi bluastri. Gambo 5-15 × 2-6 cm, robusto, sodo, spesso ingrossato al centro e con base radicante, giallo nella metà superiore e bruno-rossastro verso la base, privo di reticolo, imbrunente al tocco. Carne Inizialmente soda poi molle, gialla, con toni più chiari nel cappello, rosato-rugginosa sotto la cuticola e talvolta all'apice del gambo, vira al verde-bluastro alla sezione; odore e sapore gradevoli, fruttati. Habitat Tipico delle zone termofile mediterranee, cresce sotto latifoglie in gruppi più o meno numerosi, talvolta subcespitosi. Dall'inizio dell'estate sino all'autunno, con diffusione discontinua, raro al nord. Microscopia Spore ocra-olivastre in massa, ellittiche-fusiformi, lisce, 8-15 × 4-6 µm; cistidi fusiformi. Commestibilità o Tossicità Buon commestibile. Osservazioni A dispetto del nome, l'odore è spesso debole nel fungo fresco, specie nei giovani esemplari e diventa più intenso soprattutto dopo l'essiccazione. Specie simili È una boletacea di grosse dimensioni che, seppur variabile nelle colorazioni pileiche, mantiene costanti alcune caratteristiche quali l'assenza di reticolo sul gambo, la cuticola vellutata e il viraggio al verde-bluastro, che ne semplificano la determinazione. Talvolta gli esemplari con dominanti rossastre possono essere confusi con Baorangia emileorum (Barbier) Vizzini, Simonini & Gerlardi = Boletus emilei Barbieri. Note nomenclaturali Specie identificata nel 1835 dal micologo italiano Carlo Vittadini che la inquadrò nel genere Boletus con l'epiteto fragrans, con il quale è stata ampiamente conosciuta nel tempo. Nell'anno 2015 studi molecolari condotti da GELARDI et al. hanno permesso di trasferire la specie nel genere Lanmaoa. Quest'ultima, creata sempre nell'anno 2015 da G. WU et al., oltre alle differenze filogenetiche, differisce da tutti gli altri generi di Boletaceae per il suo sottile imenoforo che può essere anche di un quinto rispetto alla parte centrale del contesto pileale. Il nome Lanmaoa è in onore al naturalista cinese Lan Mao (1397-1476). Bibliografia WU, G. & ZHAO, K., LI, Y.-C., ZENG, N.-K., FENG, B., HALLING, R.E. & YANG, Z.L., 2015. Four new genera of the fungal family Boletaceae. Fungal Diversity DOI 10.1007/s13225-015-0322-0. Index Fungorum. Index Fungorum no.235. [Data di accesso: 10/05/2020]. VIZZINI, A., 2015. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi, Simonini, comb.nov. Index Fungorum 235: 1. [Data di accesso: 16/05/2020]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Satta - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Foto di Franco Sotgiu.
  15. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini. Svizzera. Ottobre 2013. Foto di Roberto Cagnoli.
  16. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini. Regione Lombardia0 Settembre 2013. Foto di Lorenzo Martinelli.
  17. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini. Regione Trentino. Settembre 2009. Foto di Felice Di Palma.
  18. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini. Regione Toscana. Luglio 2009. Foto di Alessandro Francolini. Buon commestibile dopo adeguata cottura che consente di eliminare alcune tossine termolabili. Tutto il carpoforo è virante al blu in maniera intensa (al taglio o anche alla pressione). Odore fruttato e sapore dolce. Un tempo appartenuto al genere Boletus. Imenoforo e puntinatura rossa sul gambo.
  19. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lombardia; Luglio 2009; Foto di Massimo Mantovani.
  20. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lazio; Luglio 2008; Foto di Felice Di Palma.
  21. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lombardia, Val Palot; Giugno 2008; Foto di Massimo Biraghi.
  22. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Trentino; Luglio 2008; Foto di Franco Sotgiu.
  23. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto Pietro Curti.
  24. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lombardia, Spiazzi di Gromo; Agosto 2006; Foto di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20060810-54)
  25. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Piemonte; Ottobre 2005; Foto di Gianni Baruffa.
×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

Termini d'uso Informativa sulla riservatezza