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Archivio Micologico

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  1. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Alessandro Francolini. Differenze tra la parte fertile (padiglione auricolare) e la parte esterna, finemente pruinosa e un po' più scura.
  2. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Luigi Minciarelli.
  3. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Lombardia; Aprile 2008; Foto di Emilio Pini.
  4. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Campania; Febbraio 2007; Foto di Felice Di Palma.
  5. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Lombardia; Maggio 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  6. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Lazio; Gennaio 2007; Foto di Gianni Pilato.
  7. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Lombardia; Febbraio 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  8. Auricularia auricula-judae (Bull. : Fr.) Quél. 1886 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Auriculariales Famiglia Auriculariaceae Sinonimi Hirneola auricula-judae (Bull. : Fr.) Berk. 1860 Etimologia Dal latino auricularius = attinente alle piccole orecchie e Juda nome proprio, Giuda. Basidioma Sessile o munito di un brevissimo stipite, per buona parte infisso nella corteccia della pianta ospitante, di consistenza elastica e gelatinosa, si presenta a forma di coppa rovesciata, generalmente disposto a mensola poiché sensibile, come tutti i funghi, al geotropismo. La parte interna fertile, venosa e traslucida, evoca la forma un padiglione auricolare. Il colore è monotonamente bruno-rossiccio, con la parte imeniale generalmente concolore o più chiara rispetto alla parte pileica esterna, quest’ultima è liscia e glabra ma con un’attenta osservazione e l’uso della lente d’ingrandimento si osserva una fine pruinosità dovuta alla presenza di cortissimi peli. L’orlo liscio, arrotondato da giovane, diventa a maturità generalmente dritto, a volte ondulato e sinuoso. Carne Morbida da giovane e coriacea in vecchiaia, gelatinosa ed elastica, alla frattura è lucida e leggermente più scura della superficie esterna, non ha odore e sapore particolare se non un vago accenno al dolciastro. Habitat Cresce in gruppi di numerosi esemplari, saprotrofo, su legno marcescente di latifoglie, con una marcata predilezione per il Sambuco, ma può comportarsi anche da parassita su piante viventi. Fruttifica in condizioni di elevata umidità già dall’inizio di settembre e si trova ancora durante tutto l’inverno. Commestibilità e Tossicità Considerato commestibile, è particolarmente apprezzato nei paesi asiatici, se consumato troppo di frequente e in quantità eccessive può far insorgere la Sindrome di Szechwan. Per chi fosse interessato ad approfondire gli aspetti tossicologici di questa sindrome si rimanda al capitolo di tossicologia curato dal Dr. Claudio Angelini: Sindrome di Szechwan. Specie simili Una menzione particolare va fatta per la somiglianza con Auricularia mesenterica che si presenta nella fase iniziale del suo ciclo vitale in forma resupinata, con l’avanzare della crescita tende ad assumere una forma piano-reflessa sviluppando nella parte superiore una colorazione bianco-grigiastra e una appariscente villosità verso il bordo; questi caratteri specifici, ci aiutano a delimitare e determinare correttamente quest’entità. Probabilmente molti occidentali avranno inconsapevolmente gradito l’assaggio di questo fungo, o almeno lo avranno fatto quelli che sono usi frequentare ristoranti cinesi e giapponesi. Le prelibatezze a base di funghi che possono essere gustate in questi ambienti contemplano infatti, nella maggior parte dei casi, il suo utilizzo. Osservazioni Questo fungo è particolarmente gradito e consumato nel Sud-Est asiatico, dove è intensamente coltivato per far fronte alla grande richiesta del mercato alimentare. In occidente non riscuote un ugual successo, anzi è comunemente ignorato dai raccoglitori. Foto Pietro Curti.
  9. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Emilia Romagna; Novembre 2009; Foto di Gianni Bonini.
  10. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto di Massimo Biraghi. Imenio. Sezione.
  11. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Lombardia; Agosto 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  12. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Lazio; Settembre 2009; Foto di Mauro Cittadini. Foto di Felice Di Palma. I Cistidi gialli tipici della specie. Cistidi. Osservazione a 400×.
  13. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Sardegna; Settembre 2009; Foto di Franco Sotgiu.
  14. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Sardegna, Raduno Amint; Novembre 2007; Foto di Pietro Curti.
  15. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto di Pietro Curti.
  16. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Lazio; Ottobre 2010; Foto, commento e microscopia di Tomaso Lezzi. L'imenoforo giallo oro. Cistidi clavati con contenuto oleoso giallo oro. Basidi bisporici. Spore.
  17. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar 1957 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Descrizione Specie non comune. Si caratterizza principalmente per le piccole dimensioni, per la vischiosità del cappello e del gambo e per i pori di un bel giallo oro acceso. Il cappello ha una colorazione su toni rosa carnicini, il gambo è sottile, spesso macchiato di brunastro e con la base che termina affusolata, appuntita. Specie non frequente, da preservare e proteggere. Discussione Nella letteratura corrente per questa specie i basidi sono descritti tetrasporici. In questo studio sono state analizzate dal punto di vista microscopico due raccolte, erborizzate con i numeri di exsiccata MI20130917-01 e MI20140728-01. Lo studio ha permesso di constatare che nella raccolta MI20130917-01 sono presenti basidi monosporici, bisporici e tetrasporici, con prevalenza per questi ultimi due. Le spore risultano su n. 32 misurazioni, (11,9)12,0-13,3 ×( 4,8)5,1-5,9 µm; Q = 2,1- 2,6; media 12,6 × 5,5 µm; Qm = 2,3; la raccolta MI20140728-01 presenta anch’essa basidi monosporici, bisporici e tetrasporici, con prevalenza di monosporici, in particolare sono state rilevate le seguenti misure sporali su n. 32 misurazioni, (11,8)12,2-15,2 × 4,4-5,9(6,2) µm; Q = 2,2- 3,0; media 13,3 × 5,2 µm; Qm = 2,6. Comparando i dati si evince che la raccolta MI20140728-01, dove risultano maggiormente abbondanti i basidi monosporici, ha le spore di dimensione maggiore dell’altra, dove, al contrario, prevalgono i bisporici ed in maggior numero i tetrasporici, dimostrando un evidente dimorfismo sporale per quanto riguarda le dimensioni. Regione Umbria; Settembre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20130917-01) Ritrovato su terreno calcareo in un bosco misto di latifoglia, essenze prevalenti Quercia e Carpino. Particolare del cappello, in evidenza il colore su toni rosa carnicini. Si può apprezzare anche la sua vischiosità, per i piccoli frammenti di foglia letteralmente incollati al bordo dello stesso e non asportabili senza danneggiare la cuticola. Imenoforo, molto particolare il colore dei pori, giallo oro acceso, con forma angolosa. Spore ellittiche, lisce, guttulate, con parete spessa, con apicolo evidente, in massa di colore olivaceo. Misure sporali rilevate su n. 32 misurazioni, (11,9)12,0-13,3 ×( 4,8)5,1-5,9 µm; Q = 2,1- 2,6; media 12,6 × 5,5 µm; Qm = 2,3. Osservazione in acqua, a 1000×. Basidi clavati, osservati pochi monosporici, in numero superiore bisporici e abbondanti tetrasporici. Basidi monosporici. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Basidi bisporici. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Basidi tetrasporici. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Cistidi con contenuto oleoso giallo, rifrangente, con guttule più o meno addensate, con varie forme, da clavati a fusiformi ed anche simili ad utriformi. Osservazione in acqua, a 400×. Osservazione in acqua, a 1000×. Si riconosce a vista per le piccole dimensioni, il cappello rosa carnicino, percorso da fini fibrille brunastre, i tubuli ed i pori di colore giallo vivo. Il gambo è cilindrico, di colore giallo pallido, crema, si assottiglia verso la base. Questa fungo cresce singolo o in pochi esemplari, è sempre ricoperto da una sostanza vischiosa, appiccicosa, la carne è biancastra, rosata nelle zona sottocuticolare, immutabile. Odore e sapore non distintivi. Spore ellittiche, lisce, guttulate, con parete spessa, con apicolo evidente, in massa di colore olivaceo. Misure sporali rilevate su n. 32 misurazioni, (11,8)12,2-15,2 × 4,4-5,9(6,2) µm; Q = 2,2- 3,0; media 13,3 × 5,2 µm; Qm = 2,6. Basidi clavati, osservati abbondanti monosporici, in numero inferiore bisporici e tetrasporici. Cistidi con contenuto oleoso giallo, rifrangente, con guttule più o meno addensate, con varie forme, da clavati a fusiformi ed anche simili ad utriformi con apice allungato ed assottigliato. Pileipellis formata da un tricoderma di ife più o meno intrecciate, cilindriche, larghe, settate, con terminali alzati e con apice arrotondato. Caulocistidi di forma claviforme e cilindrica, composti da più elementi sovrapposti, settati. Non sono stati osservati giunta a fibbia in nessun elemento. Regione Umbria; Luglio 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20140728-01) Spore ellittiche, lisce, guttulate, con parete spessa, con apicolo evidente, in massa di colore olivaceo. Misure sporali rilevate su n. 32 misurazioni, (11,8)12,2-15,2 × 4,4-5,9(6,2) µm; Q = 2,2- 3,0; media 13,3 × 5,2 µm; Qm = 2,6. Osservazione in melzer anionico, a 1000×. Basidi clavati, osservati abbondanti monosporici, in numero inferiore bisporici e tetrasporici. Osservazione in melzer, a 400×. Osservazione in melzer, a 1000×. Cistidi con contenuto oleoso giallo, rifrangente, con guttule più o meno addensate, con varie forme, da clavati a fusiformi ed anche simili ad utriformi con apice allungato ed assottigliato. Osservazione in acqua, a 400×. Osservazione in acqua, a 1000×. Pileipellis formata da un tricoderma di ife più o meno intrecciate, cilindriche, larghe, settate, con terminali alzati e con apice arrotondato. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Caulocistidi di forma claviforme e cilindrica, composti da più elementi sovrapposti, settati. Osservazione in rosso Congo, a 1000×.
  18. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Lombardia; Dicembre 2014, Foto di Marco Barbanera.
  19. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Sardegna; Novembre 2014; Foto di Franco Sotgiu.
  20. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Sardegna; Novembre 2013; Foto di Franco Sotgiu. Pascoli alberati dell'altopiano di Abbasanta colpiti dal gelo di fine Novembre.
  21. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Friuli Venezia Giulia, Tarcento (UD); Maggio 2012; Foto di Umberto Zanghi.
  22. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Sardegna; Dicembre 2011; Foto di Franco Sotgiu.
  23. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Sardegna; Maggio 2010; Foto di Franco Sotgiu.
  24. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Lazio; Gennaio 2012; Foto di Mauro Cittadini.
  25. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto di Annamaria Bononcini.
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