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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia, Valle Camonica; Agosto 2011; Foto di Lorenzo Martinelli. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia, Osio Sotto; Luglio 2010; Foto di Massimo Mantovani. Ritrovamento sotto Tiglio. La stessa specie reperita in alta Val Seriana. Si può notare l'enorme differenza della colorazione pileica. Particolare del reticolo e dei pori dell'esemplare sotto Tiglio. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia; Giugno 2009; Foto di Massimo Mantovani. Suillellus luridus dalla insolita tinta nerastra del cappello. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lazio; Giugno 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Pori aranciati, gambo con reticolo a maglie allungate, sezione blu al taglio. I pori arancioni, in questo particolare si vede che la parte rosso-aranciata è solo il filo che separa i pori, non l'interno dei tubuli. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Umbria; Giugno 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Tubuli arancio-rosso, reticolo a maglie evidenti e allungate, forte viraggio quando viene manipolato. Anche in sezione si ha un viraggio completo e molto evidente. Un particolare importante che ci permette di identificare questa specie con sicurezza: la carne subimeniale ha un colore arancio rossastro, basta togliere lo strato dei tubuli per vederne il colore. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia, Boschetto di Spirano; Luglio 2007; Foto di Massimo Biraghi. Soggetti giovani. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia; Luglio 2006; Foto di Massimo Biraghi. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia; Luglio 2006; Foto di Massimo Biraghi. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Sardegna; Ottobre 2006; Foto di Franco Sotgiu. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia; Luglio 2005; Foto di Massimo Biraghi. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Massimo Biraghi. Particolare del reticolo a maglie larghe e allungate. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Lombardia; Anno 2004; Foto di Emilio Pini. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill; Regione Marche; Anno 2005; Foto e commento di Pietro Curti È il capostipite del genere Suillellus, già capostipite della Sezione Luridi come Boletus luridus. Sostanzialmente sono tre le caratteristiche prioritarie che ci consentono una determinazione agevole: pori aranciati rossi, carne sotto l'imenoforo rosa carnicino e per finire un reticolo ben definito a maglie larghe e allungate che attraversa l'intero gambo. Alcune volte il colore rosa del derma sotto l'imenoforo non è nettamente pronunciato e si limita alla zona centrale a ridosso del gambo, per cui bisogna asportare i tubuli nella loro interezza per verificarne la presenza. In rari casi questa caratteristica può essere del tutto assente,alcuni autori per questo hanno creato una specie separata, anche in questo caso la presenza dell'importante reticolo, nettissimo e visibile, sempre a maglie larghe e allungate, vi consentirà di determinare il Suillellus luridus con certezza. Nessun Suillellus con pori aranciati o rossi, ha un reticolo con queste caratteristiche di ampiezza e visibilità. La "linea di Bataille" che spesso si sente nominare in riferimento a Suillellus luridus = Boletus luridus è in realtà una semplice visione prospettica della superficie rosa rosso carnicino che si trova nella carne sopra i tuboli. Questa superficie colorata per quanto sottile ha un suo spessore, i tuboli sono gialli, la restante massa carnea del cappello pure, se noi eseguiamo un taglio in sezione, potremo vedere una linea rossastra tra la carne del cappello e i tubuli dell'imenoforo, questa linea è appunto la "linea di Bataille". Se la colorazione di cui stiamo parlando è limitata ad un semplice alone verso il centro del cappello e cioè a ridosso del gambo, con la sezione al margine non vedremmo nulla; se la colorazione rosa carnicino è tenue non è poi così agevole percepirla in sezione; l'immediato e forte viraggio al blu di tutta la sezione ci offre pochissimi secondi per l'osservazione, per cui o percepiamo il colore velocemente o dopo poco il viraggio al blu la potrebbe mascherare. Ecco perché sollevando i tubuli si ha la possibilità di vedere meglio il colore del derma sottostante, ovviamente maggiormente percepibile su una superficie vasta e per l'azione meccanica delicata, imbluente in modo più lento rispetto ald un taglio. Buon commestibile dopo cottura (almeno 15 minuti dal primo bollore). Particolare del reticolo a maglie larghe e allungate. -
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
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Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Nome italiano Ferè, Ferone, Boleto Lurido, Battiferro, Ferrigno, Cagnante. Sinonimi Boletus luridus Schaeff. : Fr. 1774 Etimologia Dal latino luridus = brutto, sporco, per il suo aspetto. Cappello Diametro anche oltre 20 cm, color bruno olivastro, bruno camoscio, ma anche fulvo e giallo chiaro quasi limone, anche con toni rossastri più o meno diffusi, praticamente esiste un'ampia variabilità cromatica e spesso tutti questi toni sono miscelati tra di loro. Dapprima emisferico poi spianato-convesso. Cuticola finemente vellutata, secca con tempo asciutto diventa viscida con tempo umido. Si macchia violentemente di blu al tocco e alla corrusione. Tubuli Fini, dapprima giallastri, successivamente giallo verdastri ed infine oliva scuro, virano rapidamente al blu al taglio. Più corti intorno al gambo, facilmente staccabili. Pori giallognoli, ma presto rosso arancio, rosso minio o rosso mattone. Virano al blu con la pressione. Gambo Può raggiungere 15 cm col diametro di 5 cm. Cilindrico a volte flessuoso, bruno chiaro o giallastro, con l'età, a maturità, la base del gambo tende a scurire fortemente, il bruno-nerastro compare all'estremità e il violaceo carico colora sempre più lo stipite a partire dalla base. Provvisto di un netto reticolo rosso a maglie poligonali larghe, allungate, che occupano in particolare i 2/3 superiori dello stipite. Anche il gambo come i pori, vira rapidamente al blu se pressato. Carne Giallastra, soda ma presto diventa molle nel cappello e spugnosa nel gambo. Arancio-rossa sotto i tuboli e gialla sotto la cuticola, rosso scuro alla base del gambo, diventa rapidamente blu e successivamente blu-verdastro all'aria. Odore buono, fruttato. Sapore dolce. Reazione amiloide positiva. Habitat Fungo estivo-autunnale fortemente amante dei terreni calcarei, ma non disdegna anche il terreno neutro e sub-acido. Cresce sia nei boschi di latifoglie (Fagus, Quercus, Carpinus) che di conifere (Pinus, Abies, Picea), diffuso anche nei parchi cittadini, è comune dal livello del mare alla montagna, a volte in numerosi esemplari, diffuso copiosamente ovunque. Microscopia Spore 11-16 × 5-7,5 µm, da ellittiche a fusiformi, bruno-olivastre in massa. Commestibilità e Tossicità Commestibile dopo adeguata cottura, velenoso crudo o poco cotto. Sembra che in alcuni casi possa procurare disturbi in caso di contemporanea assunzione di bevande alcoliche. Osservazioni È il capostipite del genere Suillellus, le cui specie sono identificabili per i pori arancio-rossi e la carne virante al blu se contusa o esposta all'aria. In considerazione delle difficoltà oggettive nella identificazione delle numerose specie di boleti con sfumature rosse è consigliato evitare il consumo di questo fungo se non si è certi della sua corretta identificazione. Specie simili Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus satanas Lenz è un fungo massiccio, con cappello su tonalità biancastre o caffellatte e viraggio della carne in sezione al celeste in modo disomogeneo; Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Pers. : Fr. ha cappello bruno e vellutato e fine punteggiatura sul gambo; Suillellus queleti (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi = Boletus queletii Schulzer ha invece un cappello bruno-rossastro e un gambo giallastro senza reticolo. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, Crema; Anno 2007; Foto di Emilio Pini. -
Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015
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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Umbria; Settembre 2013; Foto e descrizione Mario Iannotti. Ritrovamento in un bosco misto di latifoglia, essenza prevalente Quercia e Frassino, poi Acero e Carpino sparsi, specie poco frequente, il cappello da giovane ha una forma emisferica, poi piano convesso, la cuticola è asciutta, finemente vellutata, di colore bianco grigiastro nei giovani esemplari, poi rosa carico, rosa rosso, sono presenti anche sfumature giallastre, livide. Le colorazioni rosate non sono uniformi, dapprima più evidenti al margine, poi con lo sviluppo possono invadere tutta la superficie pileica. I tubuli sono corti, giallo, blu al taglio, i pori sono piccoli, irregolari, angolosi, dapprima di colore giallo arancio, poi con la maturazione rosso vivo, mentre al margine del cappello restano sempre giallo arancio, virano al blu scuro al tocco . Il gambo è un po’ obeso, poi claviforme, liscio, di un bel colore giallo vivo, con base ocra brunastra, reticolo assente, vira al blu-verdastro alla manipolazione. La carne di colore giallo-biancastra, vira al blu al taglio, ad eccezione della base del gambo, sapore dolce, acidulo, odore leggero di caucciù. (Exsiccatum MI20130914-01) Sezione per apprezzare il viraggio al blu uniforme in tutto il fungo ad eccezione della base, a destra il gambo giallo vivo, liscio, privo di reticolo. Particolare del gambo privo di reticolo. Imenoforo. Particolare dei pori, irregolari, di forma angolosa. -
Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015
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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto di Gianni Bonini. -
Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015
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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lombardia; Ottobre 2009; Foto di Federico Calledda. -
Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015
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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lazio; Settembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Spore e relativa misura. Elementi imeniali. Foto di Mauro Cittadini. Foto di Luigi Minciarelli. . -
Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015
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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Marche; Ottobre 2006; Foto di Pietro Curti. Gambo giallastro, anche con bande rosa, ma sempre privo di reticolo. In sezione il viraggio si presenta netto su tutta la superficie escludendo la parte basale dello stipite che rimane pallida ocracea. Odore sgradevole, in letteratura indicato come di acetilene, io percepisco anche un tono come d'inchiostro. -
Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015
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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Sardegna; Settembre 2006; Foto di Giovanni Solinas. -
Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015
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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Sinonimi Boletus lupinus Fr. 1838 Etimologia Dal latino rŭbĕr = rosso, rosseggiante e probabilmente dal greco [βωλος] bólos = gleba, zolla, cespuglio, quindi [βωλήτης] bolétes = nome con cui i Greci chiamavano in genere i funghi crescenti fra le zolle e i luoghi cespugliosi, quindi per i cromatismi rosseggianti che caratterizzano le specie di boleti appartenenti a questo genere. Dal latino lúpus = lupo, per il colore somigliante al manto del lupo. Cappello Si presenta con forma emisferica in gioventù, poi piano-convessa, con la cuticola asciutta e finemente vellutata ed il margine in genere sempre eccedente; il colore è bianco-grigiastro nei giovani esemplari per effetto di un velo pruinoso, untuoso, che cela il reale colore del pileo, che infatti allo svanire della pruina diviene poi rosa carico, rosa-rosso, rossastro con presenza anche di sfumature giallastre, livide. Le colorazioni rosate non sono uniformi, dapprima più evidenti al margine, poi con lo sviluppo possono invadere tutta la superficie pileica. Imenoforo I tubuli sono corti e gialli, blu al taglio, i pori sono piccoli, irregolari, angolosi, ma anche arrotondati, dapprima di colore giallo-arancio, poi con la maturazione rosso vivo, mentre al margine del cappello restano in genere sempre giallo-arancio; gli stessi virano al blu scuro al tocco. Gambo All'inizio si presenta un po’ obeso, poi claviforme, liscio, giallastro o di un bel colore giallo vivo, talvolta con bande rosate o delicatamente puntinato di rosso ma sempre con reticolo assente; vira al blu-verdastro alla manipolazione e ha in genere la base ocra brunastra. Carne La carne è di colore giallo-biancastro e alla sezione longitudinale vira più o meno intensamente all'azzurro in ogni parte, tranne che alla base del gambo ove rimane pallida, ocracea, sfumata talvolta di rosa. Sapore mite, dolce, un po’ acidulo e odore non buono, come di caucciù, di acetilene o anche d’inchiostro. Habitat Vegeta dalla fine dell'estate all'autunno nei boschi misti di latifoglia con preferenza per i suoli calcarei. Viene considerata una specie poco frequente ma può risultare abbondante nei luoghi di crescita. Commestibilità o Tossicità Per alcuni autori commestibile dopo adeguata cottura ma è chiaramente un fungo da evitare in quanto velenoso da crudo e con sindrome gastroenterica incostante da cotto. Note nomenclaturali Descritta in origine nell'anno 1838 da Elias Magnus Fries, dal 2015 la specie è stata segregata nel genere Rubroboletus con una ricombinazione da parte dei micologi Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini. Le specie appartenenti a questo genere sono caratterizzate da una cuticola del cappello rosa o rossastra, da tubuli gialli e da pori prima gialli ed in seguito arancio-rosso o rosso sangue. Bibliografia Index Fungorum. Index Fungorum n. 233. [Data di accesso: 03/10/2017]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Stefano Rocchi - Revisionata da Pietro Curti e Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Ottobre 2017; Foto di Stefano Rocchi (Exsiccatum SR20171004-03) -
Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin. 2015
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Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Lazio; Agosto 2008; Foto e commento di Mauro Cittadini. Si tratta di una bella Boletaceae a pori rossi affine ad altre due specie che ne condividono molti caratteri ovvero Rubroboletus rhodoxanthus (Krombh.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus rhodoxanthus (Krombh.) Kallenb. e Rubroboletus rubrosanguineus (Cheype) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus rubrosanguineus Cheype, quest'ultimo reperito più volte sotto Abete bianco. Rispetto a Rubroboletus rhodoxanthus, Rubroboletus legaliae ha come caratteri differenziali principali il colore pileico mai inizialmente biancastro-sporco ma da subito grigio-brunastro, il viraggio della carne che si estende anche al gambo e non solo alla zona del pileo ed il colore della carne giallo-chiara, biancastra ove in Rubroboletus rhodoxanthus appare decisamente più giallo intenso. -
Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin. 2015
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Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Sardegna; Foto di Franco Sotgiu. -
Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin. 2015
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Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Sardegna; Foto di Franco Sotgiu. -
Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin. 2015
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Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin. 2015 Tassonomia Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Sinonimi Boletus legaliae Pilát 1968 Note nomenclaturali Specie identificata nel 1968 e sempre appartenuto al genere Boletus fino al sopraggiungere delle analisi filogenetiche, le quali lo hanno segregato nel nuovo genere Rubroboletus dai micologi cinesi Kuan Zhao & Zhu L. Yang nel 2014. Le specie appartenenti a questo genere sono caratterizzate dal cappello color rosato, dai tubuli gialli, dai pori prima gialli, ma presto rosso-arancio o rosso sangue, dalla presenza di reticolo e dal forte viraggio blu della carne. Bibliografia INDEX FUNGORUM, 2015. Index Fungorum no. 246. [Data di accesso: 08/04/2017]. DELLA MAGGIORA, M., 2016. Boletaceae Chevall. Stato attuale della nomenclatura , Atti XXXI Comitato Scientifico Regionale Associazione Gruppi Micologici Toscani, Annali Micologici. A.G.M.T. 2016, Numero 9: pp. 85-116. Rubroboletus legaliae (Pilát & Dermek) Della Maggiora & Trassin.; Regione Lazio; Agosto 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. La carne è giallina, col tempo all'esposizione diventa di un colore tra il giallino e il grigio chiaro. La metà in basso sezionata da più tempo e la metà in alto sezionata da poco tempo. Odore delicato di porcino, leggermente acidulo. Amilodia negativa provata sul cappello con la soluzione iodata. Spore: l×L=3,8-9,4 × 6,6-11,9; Media 5,0 × 10,6; Q = 1,7-2,7; Q medio = 2,2