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  1. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Marche; Novembre 2009; Foto di Pietro Curti. Giardino privato, in presenza di Quercus ilex, con siepe di Ligustrum ovalifolium, e Laurus nobilis. Pileo Emisferico, con margine involuto, sottile e biancastro, eccedente e decorato con minute tracce di velo residuale; pileo decorato con sottili fibrille innate radiali o fini squamule fibrillose molto adese, maggiormente serrate nel disco e quasi assenti al margine, con tonalità bruno grigiastre. Lamelle in gioventù rosa tenue, fitte, ricche di lamellule di ogni dimensione, con filo disomogeneo e finemente irregolare, moderatamente più chiaro, nell'insieme denotano una grandissima variabilità strutturale e morfologica. Stipite sodo e poi farcito, con sottile cavità nel tratto superiore; anello supero, discendente ed evanescente. Stipite ingrossato alla base che presenta pronunciati rizoidi, fioccoso nel tratto sotto l'anello e moderatamente ingiallente all'abrasione, minutamente fioccoso e rosato nel tratto sopra l'anello. Dettaglio del tratto sovranulare. Dettaglio dell'appendice rizoide. Carne bianca, con leggerissima sfumatura rosata nel cappello e linea giallastra arancio sotto la zona corticale alla base del gambo. Caratteri organolettici. Si tratta di odore complesso, debolmente anisato e fungino nella carne del cappello, lievemente fenolico il pileo e la carne alla base dello stipite, si tratta di odori molto leggeri ma nettamente riscontrabili se percepiti con scrupolo e attenzione, sapore dolce. Foto di microscopia di Felice Di Palma. Spore 6,1-7,0 × 3,9-4,7 µm. Spore frequentemente con il polo distale attenuato a differenza di quelle di Agaricus litoralis che sono simmetriche e iscrivibili in un rettangolo. I cheilocistidi possono essere claviformi, cilindrici o fusiformi; possono essere assenti, isolati, scarsi, numerosi, molto abbondanti. Parra nella sua monografia (2008, 2013) riferisce anche di raccolte che presentano cheilocistidi abbondanti su campioni freschi e scarsi sugli stessi campioni dopo che questi erano stati essiccati. Nel caso specifico erano scarsi e si trattava di esame fatto su reperto essiccato. Basidi tetrasporici e con apice troncato.
  2. Agaricus bresadolanus Bohus 1969 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Spissicaules Nome italiano Prataiolo radicato Sinonimi Psalliota campestris var. radicata (Vittad.) Bres. 1931 Agaricus campestris var. radicatus Vittad. 1835 Agaricus radicatus (Vittad.) Romagn. 1938 Psalliota radicata (Vittad.) R. Sandor 1958 Psalliota infida Alessio 1975 Agaricus romagnesii Wasser 1977 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto bresadolanus deriva dal nome di Giacomo Bresadola, micologo italiano (1847-1929). Cappello 3-10 cm, emisferico, con margine involuto, sottile e biancastro, eccedente e decorato con minute tracce di velo residuale; pileo percorso da sottili fibrille innate radiali o fini squamule fibrillose adese, maggiormente serrate nel disco e quasi completamente assenti al margine, con tonalità bruno grigiastre. Lamelle All'esordio rosa tenue, poi rosa salmone ed infine brunastre, con filo moderatamente più chiaro, fitte, ricche di lamellule di ogni dimensione, con filo disomogeneo e finemente irregolare, presentanti rare interconnessioni, nell'insieme denotano una grandissima variabilità strutturale e morfologica. Gambo Alto 3-8 cm e spesso 1-2 cm, sodo e poi farcito, con sottile cavità nel tratto superiore, infine cavo. Ingrossato alla base, che presenta pronunciati rizoidi, fioccoso nel tratto sotto l'anello e moderatamente ingiallente all'abrasione, minutamente fioccoso e rosato nel tratto sopra l'anello. Anello Anello supero, sottile e leggero, presto evanescente e quindi caduco. Carne Bianca, con leggerissima sfumatura rosata nella carne del cappello e linea giallastra-arancio sotto la zona corticale alla base del gambo. Presenta un odore complesso, debolmente anisato e fungino nella carne del cappello, lievemente fenolico nel pileo e nella carne della base dello stipite, si tratta di odori molto leggeri ma nettamente riscontrabili se percepiti con scrupolo e attenzione, sapore dolce. Habitat Cresce prevalentemente nei giardini. Microscopia Spore 6,1-7,0 × 3,9-4,7 µm, si presentano ovoidali con il polo distale attenuato, spesso è presente una grossa guttula; sporata in massa bruno scuro; Basidi tetrasporici clavati subcapitulati; Cheilocistidi claviformi, cilindrici, fusiformi, assenti, isolati, scarsi, numerosi oppure molto abbondanti. Luis Alberto Parra (2008, 2013) nella sua monografia riferisce anche di raccolte che presentano cheilocistidi abbondanti su campioni freschi e scarsi sugli stessi campioni dopo che questi erano stati essiccati. Nel caso specifico erano scarsi e si trattava di esame fatto su reperto essiccato. Commestibilità e Tossicità Tossico, responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Osservazioni Abbiamo avuto l'opportunità di seguire direttamente un avvelenamento provocato dal consumo di Agaricus bresadolanus e possiamo testimoniare che i sintomi sono stati decisamente importanti e particolari. Una coppia di coniugi intossicati lamentavano forti dolori addominali, assenza di vomito ed altre complicazioni gastrointestinali, diversamente pativano fenomeni continui di vertigine e senso di svenimento. Quest'ultima sensazione di malessere dell'equilibrio si è presentata in cicli ripetuti ed è diminuito l'intervallo di tempo tra una comparsa e l'altra ed in intensità solo con il passare delle ore, fino a scemare completamente dopo circa due giorni. Specie simili Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Pilát, appartiene alla stessa sezione, e si differenzia per presentare uno stipite di misura inferiore o equivalente al diametro del cappello, sempre più o meno fusiforme alla base, per avere le spore simmetriche, con un profilo inscrivibile in un rettangolo ed infine per presentare viraggi con tonalità aranciate o salmone in tutto il gambo, in particolare nei soggetti maturi o a distanza di alcune ore dalla raccolta. Agaricus lanipes (F.H. Møller & Jul. Schäff.) Hlavácek presenta un pileo interamente rivestito da fibrille e squamule che gli conferiscono un aspetto bruno rossastro, presenta decorazioni fibrillose nella faccia inferiore dell'anello e mostra una grande abbondanza di cheliocistidi monosettati o plurisettati alla base. Considerazioni tassonomiche Sposiamo totalmente la sinonimia finalmente proposta da Parra tra Agaricus bresadolanus e Agaricus romagnesii, che sgombra il campo da tante contraddizioni e descrizioni confuse che avrebbero caratterizzato la differenziazione tra le due specie, i confini che descrivevano in letteratura le due entità erano assolutamente labili ed imprecise e non a caso le caratteristiche peculiari dell'uno spesso venivano scambiate con quelle dell'altro e viceversa. La presenza di una sola appendice rizoide o di fasci di cordoni più complessi alla base del gambo è spesso presente nella stessa raccolta; il filo delle lamelle più o meno decolorato è sempre presente in particolare nei soggetti giovani; la presenza o meno di cheilocistidi è diversamente un carattere di grande variabilità intraspecifica e in molti casi è collegabile alla condizione che il reperto esaminato sia fresco (abbondanti) o secco (scarsi); l'odore è sempre moderatamente fenolico alla base dello stipite e sul pileo mentre è grato e fungino nella carne; il colore del pileo che varia tra le tonalità del grigio e del rossastro al centro del disco per poi sfumare al biancastro sul margine, rientra nella variabilità della specie e non può certo essere motivo di differenziazione speciografica. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Novembre 2009; Foto di Pietro Curti. Giardino privato, sotto siepe di Ligustrum ovalifolium Hassk, sormontata da Laurus nobilis L., con presenza a distanza di circa 5 m di una pianta secolare di Quercus ilex L.
  3. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lazio; Novembre 2014; Foto di Felice Di Palma. Esemplare isolato, dimensioni abbastanza contenute. Giardino di una Amministrazione pubblica realizzato sotto pineta marittima, su terreno sabbioso. Spore: (4,67)4,68-6,26(6,58) × (3,72)3,73-4,60(4,63). Cheilocistidi.
  4. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  5. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2012; Foto di Massimo Biraghi.
  6. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Umbria; Maggio 2010; Foto di Mario Iannotti. Fungo con cappello emisferico, ma con centro appiattito, bianco puro, con il margine del pileo arrotolato su se stesso per molto tempo. Il Gambo è corto, munito di doppio anello. Carne soda e spessa, virante al taglio leggermente al rosa-rosso.
  7. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  8. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Marche; Ottobre 2006; Foto di Pietro Curti. In evidenza il suo inconfondibile doppio anello infero.
  9. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto di Pietro Curti.
  10. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2005; Foto di Emilio Pini. Dettagli.
  11. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Marche; Maggio 2005; Foto di Pietro Curti. Particolari: doppio anello, imenoforo, carne. Gruppo con fungo in sezione.
  12. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc. 1887 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Bivelares Nome italiano Prataiolo. Sinonimi Agaricus bitorquis var. validus (F.H. Møller) Bon & Cappelli 1983 Psalliota bitorquis Quél. 1884 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto bitorquis deriva dal latino e significa con due collane. Cappello 5-12 cm, prima emisferico, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, poi disteso a maturazione. Superficie liscia o leggermente fibrillosa, di colore da bianco puro a biancastro sporco, a volte ocraceo pallido, spesso ricoperto di terra. Lamelle Strette (4-6 mm), da libere a leggermente adnate, dapprima rosa pallido, poi color carne ed infine bruno-violaceo, con filo biancastro sterile per la presenza di cheilocistidi. Gambo 4-8 cm e spesso 2-4 cm, cilindrico, attenuato alla base, pieno, liscio all'apice o leggermente fioccoso, da biancastro a rosa sporco. Carne Nocciola pallido quasi immutabile, arrossa leggermente; spessa, dura al taglio. Odore pronunciato e gradevole, sapore dolce. Habitat Spesso gregario su terreno nudo, sabbioso e compatto; reperibile nelle zone golenali dei fiumi, nei parchi, giardini, viali alberati, anche nelle grandi metropoli dove sovente fruttifica ai bordi delle strade "bucando" lo strato bituminoso del manto stradale; dalla primavera all'autunno inoltrato. Sinonimi Spore 4,5-6,0 × 4,0-5,5 µm, largamente ellissoidali, quasi rotondeggianti, lisce, brune a sfumatura gialla, in massa (Iantinosporeo); Basidi tetrasporici; Cellule marginali clavate. Commestibilità e Tossicità Buon commestibile. Osservazioni L'anello doppio ben evidente, l'odore gradevole e il gambo corto rispetto al diametro del cappello aiutano nella determinazione. Specie simili Agaricus bitorquis var. validus (F.H. Møller) Bon & Cappelli, in passato considerato distinto da Agaricus bitorquis per la crescita più cespitosa e la carne più compatta e più arrossante, è da considerare a tutti gli effetti sinonimo della specie in questione in quanto la distinzione si basava su caratteri in realtà molto variabili. Agaricus campestris L. : Fr., ha un anello più fugace e lamelle più vivamente colorate di rosa in età giovanile. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach, ha un anello semplice e basidi bisporici. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Esemplari connati, abbastanza corpulenti, ad una decina di metri dal ritrovamento precedente. Giardino di una Amministrazione pubblica realizzato sotto pineta marittima, su terreno sabbioso. Spore: (5,78)5,87-6,75(7,04) × (4,13)4,17-4,85(4,90). Cheilocistidi.
  13. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach; Regione Umbria; Novembre 2012; Foto di Stefano Rocchi. Rinvenimento effettuato sotto cipressi; cappello caffè-latte, leggermente squamuloso, con bordo frangiato; gambo ingrossato alla base ove vi sono piccole radichette, biancastro con striature brunastre longitudinali; lo stesso è cavo; carne bianca ma tende ad essere rosata nella parte del cappello verso le lamelle e nel gambo; odore fungino (con lieve accenno farinoso nelle lamelle) e sapore buono di nocciole. Agaricus bisporus in natura spesso si presenta in modo piuttosto differente rispetto agli esemplari cresciuti in coltivazione, gli esemplari sono però caratteristici per la forma dell'anello,il margine eccedente e la crescita sotto Cupressus. L'esame microscopico di Felice Di Palma ha confermato la specie per i basidi prevalentemente monosporici, solo qualcuno bisporico, le spore osservate sono di conseguenza di misure piuttosto grandi.
  14. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach 1946 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Bivelares Sinonimi Psalliota hortensis (Cooke) J.E. Lange 1926 Agaricus hortensis (Cooke) S. Imai 1938 Psalliota bispora (J.E. Lange) F.H. Møller & Jul. Schäff. 1938 Nome italiano Prataiolo coltivato, Champignon. Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto bisporus deriva dal latino bisporus = che genera due spore. Cappello 4-10 cm, a lungo emisferico con centro appianato che si deprime col tempo, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, lobato, poi disteso a maturazione, appendicolato. Superficie sub-liscia, che tende a lacerarsi in larghe squame negli esemplari adulti, soprattutto al margine, di colore bianco, grigio-biancastro, brunastro, imbrunente al tocco. Lamelle Molto fitte, libere, dapprima di un bel color rosa, più tardi bruno-cioccolato, con filo biancastro sterile. Gambo 2-5 cm e spesso 1,5-2,5 cm, cilindrico con base leggermente ingrossata, superficie liscia, bianco-grigiastra, presto bruna alle manipolazioni ed alle contusioni. Anello Infero, sottile ed aperto, leggermente ispessito al margine, bianco, situato nella zona mediana del gambo, striato sulla faccia superiore. Carne Bianca e soda, quasi immutabile, arrossa leggermente soprattutto alla base del gambo. Odore debole ma gradevole, sapore gradevole. Habitat Terreni concimati, letamai, prati, giardini; è una specie coltivata intensamente, ma poco frequente in ambiente naturale, sul versante atlantico è piuttosto frequente nelle siepi di giovani Cipressi (Cipresso di Monterey), in quanto pare che queste piante vengano coltivate utilizzando letame proveniente dalle coltivazioni di Agaricus bisporus. Cresce tutto l’anno, ad eccezione dell’inverno inoltrato. Microscopia Spore 5,0-7,0 × 4,5 5,5 µm, ellissoidali, lisce, bruno-porpora in massa (Iantinosporeo); Basidi bisporici; Cheilocistidi claviformi. Commestibilità e Tossicità Ottimo commestibile, anche se negli ultimi anni è stato confermato che questa specie, come tutto il genere tendono a concentrare metalli pesanti. Osservazioni Non presenta una qualche caratteristica tipica che valga, da sola, a distinguerlo dalle altre specie di Agaricus; il riconoscimento, quindi, deve essere effettuato sulla base dell’insieme dei caratteri che lo contraddistinguono. In particolare, la statura relativamente piccola, l'anello posizionato nella zona mediana del gambo e con il margine più spesso, l'odore gradevole e la crescita su terreni fortemente concimati possono aiutare nel suo riconoscimento. Specie simili Agaricus campestris L. : Fr., ha un anello più fugace, il gambo assottigliato, appuntito alla base, e non bulboso. Agaricus cumtulus Fr., anch’esso con crescita in habitat di campi coltivati, ma con carne che vira al giallognolo ed odore lieve di mandorle amare. Agaricus xanthodermus Genev., ha un cappello che va dal bianco candido al nocciola-marrone, odore di fenolo, e si tinge velocemente di giallo specialmente lungo il margine del cappello e alla base del gambo. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Da notare il leggero arrossamento alla sezione ed il colore del cappello che il più delle volte non è bianco candido. Spore 5,5-7 × 4,5-5,5 largamente ellissoidali, quasi rotondeggianti (a parete spessa anche più di un µm). Basidi bisporici. Cheilocistidi clavati, molto numerosi.
  15. Agaricus bernardiiformis Bohus; Regione Sardegna; Novembre 2009; foto di Massimo Biraghi. Foto di Mauro Cittadini.
  16. Agaricus bernardiiformis Bohus 1975 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Chitonioides Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Foto e Descrizioni Questa specie si caratterizza per: - Il cappello con squame da marrone-rossastro a marrone porpora, raramente biancastre; - l'anello cotonoso; - la carne bianca, non arrossante, appena rosacea vicino alle lamelle e ingiallente alla base del gambo. - l'odore salmastro; - le lamelle presto rosate; e - i cheilocistidi per lo piu claviformi. Specie simili Agaricus bernardii Quél. è la specie più vicina, ma Agaricus bernardiiformis se ne differenzia per: - il cappello bianco, ocraceo o marrone; - l'anello membranoso; - la carne arrossante al taglio; - l'odore salmastro, sgradevole; - le lamelle a lungo grigiastre; - i cheilocistidi polimorfi (cilindrici, fusiformi o claviformi, di solito flessuosi e rastremati, spesso con escrescenze apicali o laterali. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice di Palma. Spore 6,4-7,3 × 5,3-6 µm. Senza poro germinativo evidente. Cheilocistidi.
  17. Agaricus benesii (Pilát) Singer; Regione Umbria, M.te Subasio, loc. Fonte Bregno; Giugno 2012; Foto di Mario Iannotti. 2° Comitato Scientifico A.Mi. Umbria - Spello.
  18. Agaricus benesii (Pilát) Singer; Regione Umbria, M.te Subasio, loc. Fonte Bregno; Giugno 2012; Foto di Luigi Minciarelli. 2° Comitato Scientifico A.Mi. Umbria - Spello. Dettagli del velo secondario ancora chiuso, con la conformazione ad ingranaggio, ben visibile un tono rosato della carne alla sommità del gambo, e la squamettatura al piede. Particolari della sezione del carpoforo, con l'inizio del viraggio verso il rosso. Dopo qualche minuto il viraggio si fa più intenso. Reazione positiva con α-Naftolo: rosso arancio sul cappello e via via più scura, fino al viola alla base del gambo.
  19. Agaricus benesii (Pilát) Singer 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricacea Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Sanguinolenti Subsezione Sylvatici Sinonimi Psalliota benesii Pilát 1925 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Foto e Descrizioni Agaricus a carne arrossante, gambo con squamette, anello a ruota dentata. Reazione positiva con α-Naftolo: rossa sul cappello e viola alla base del gambo. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Umbria, M.te Subasio, loc. Fonte Bregno; Giugno 2012; Foto di Tomaso Lezzi 2° Comitato Scientifico A.Mi. Umbria - Spello. Particolare dell'anello a ruota dentata. Particolare della sezione che mostra un forte arrossamento. Reazione positiva con α-Naftolo: rosso sul cappello e viola alla base del gambo.
  20. Agaricus augustus Fr.; Svizzera; Settembre 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
  21. Agaricus augustus Fr.; Regione Trentino; Luglio 2013; Foto Felice Di Palma.
  22. Agaricus augustus Fr.; Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto di Sergio Mombrini.
  23. Agaricus augustus Fr.; Regione Trentino; Settembre 2009; Foto di Felice Di Palma.
  24. Agaricus augustus Fr.; Regione Lombardia; Luglio 2012; Foto di Massimo Biraghi.
  25. Agaricus augustus Fr.; Regione Lombardia; Luglio 2009; Foto di Massimo Mantovani.
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