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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Abruzzo; Novembre 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento in bosco di Pioppo, Quercia, Nocciolo, Carpino. Particolare del margine striato, e delle verruche grigiastre. Particolare dell'anello giallastro. -
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Luglio 2009; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Secondo alcuni autori quella rappresentata in foto è Amanita muscaria var. aureola; secondo la nostra opinione questi esemplari hanno semplicemente perso le verruche, magari per una pioggia insistente. Gambo slanciato e cappello ridotto ad un terzo dello stipite, pochi residui velari sul cappello che presenta cromatismi giallo-arancio, volva circoncisa e dissociata in anelli. Un particolare del bordo del cappello, che mostra alcune verruche bianche. Un particolare dell'anello. Un particolare della volva. -
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti. Un cappello senza residui velari. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Mauro Cittadini. In un eucalipteto impiantato a due passi dal mare. -
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. Dettagli verruche piramidali sul pileo. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Felice Di Palma. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare verruche. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Alessandro Francolini. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Toscana; Ottobre 2009; Foto di Gianni Bonini. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Sardegna; Novembre 2008; Foto di Giovanni Satta. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2006; Foto Piero Curti. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2006; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Gruppo con individui in vari momenti della crescita. Particolare del cappello con le verruche, poche, perché dilavate dalla pioggia. Particolare dell'anello ampio, che si è appena distaccato dall'orlo del cappello. Particolare della volva: bulbosa, dissociata in placche fioccose che aderiscono alla parte alta. Alcuni campioni completamente gialli perché scoloriti dalla pioggia. Da notare come il colore portato dalla pioggia abbia colorato di giallo aranciato anche le lamelle che in realtà sono bianche. -
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Piemonte; Foto di Giuseppe Vanoli. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto di Pietro Curti. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto di Felice Di Palma. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto di Felice Di Palma. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto di Pietro Curti. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Pietro Curti. Esemplari imponenti. Giovanissime Amanita muscaria, quasi irriconoscibili, dalle fratture del velo sul cappello si nota già il rosso fuoco che sarà dominante nell'età adulta. In lunghe file. In quantità smisurate, ci sono angoli di bosco talmente rivestiti di Amanita muscaria che diventa difficile persino camminare senza danneggiarle. -
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Gianni Bonini. Pileo. -
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Marche; Foto e commento di Pietro Curti. -
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Genere Amanita Sottogenere Amanita Sezione Amanita Sinonimi Agaricus pseudoauriantiacus Bull. 1812 Nome italiano Ovolo malefico, Segnabrise. Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. L'epiteto muscaria deriva dal latino muscarius = attinente alle mosche. Cappello 7-25(30) cm dapprima globulare, poi emisferico e gradualmente si espande diventando convesso, poi appianato con centro spesso depresso. Colore rosso vivo, rosso arancio, rosso scuro, viscoso con tempo umido, coperto di verruche bianche piramidali, rilevate, concentriche (residui del velo generale) che col tempo tendono a scomparire. Lamelle distanziate dal gambo, alte e serrate; di colore biancastro o giallastre, più basse verso il gambo, con presenza di lamellule. Gambo 10-25 × 1-3 cm, bianco, rettilineo, slanciato, leggermente ingrossato alla base in un bulbo che si presenta ornamentato da cerchi concentrici di verruche, resti del velo generale, inizialmente pieno, poi cavo fino a diventare tubuloso. Anello ampio, membranoso, tipicamente a gonnella, orlato ondulato, bianco con tonalità gialline sul bordo, sfrangiato, striato nella parte superiore. Volva bianca, friabile, presto dissociata in perle, verruche, pustole. Carne Compatta nel cappello, più fibrosa nel gambo, bianca con qualche sfumatura giallastra sotto il pileo. Senza odori particolari. Sapore dolciastro, gradevole, molto tenue. Habitat Estate, autunno (da maggio a novembre), sotto conifere e latifoglie, soprattutto nei boschi di montagna di latifoglie e aghifoglie, ma anche in habitat mediterraneo, in particolare sotto Eucaliptus con terreno acido. Commestibilità e tossicità Velenoso, provoca sindrome panterinica, a breve incubazione, due, tre ore dopo l'ingestione. Osservazioni Poiché ha lo stesso habitat dei porcini, spesso ne rivela la presenza (segnabrise). Si distingue bene dall'Amanita caesarea che presenta prevalentemente un diverso colore del cappello (rosso uovo), mancanza di verruche, ma soprattutto per il colore delle lamelle, del gambo e dell'anello giallo oro. Alcuni la utilizzano impropriamente quale allucinogeno, con risultati spesso drammatici ed irreversibili. È una specie velenosa, tanto che un tempo, cosparsa di latte, veniva usata per uccidere le mosche, usanza da cui deriva il nome della specie. Specie simili Si tratta di una specie talmente ben differenziata e diffusamente conosciuta che confonderla con altro risulta veramente improbabile. Consigliamo di far attenzione alle forme senza velo sul cappello che possono creare dubbi. Questa specie in passato ha avuto diverse varietà e forme: Amanita muscaria var. formosa Pers., con velo color giallo-oro, aranciato, comune sotto Eucaliptus, ma spesso negli stessi habitat della var. tipo. Oggi è considerata un sinonimo non prioritario della spoecie tipo. Amanita muscaria var. aureola (Kalchbr.) Quél., quasi sempre senza verruche, volva ben formata, circoncisa. Oggi è considerata un sinonimo non prioritario della spoecie tipo. Amanita regalis (Fr.) Michael = Amanita muscaria var. regalis (Fr.) Sacc. = Amanita muscaria var. umbrina Sacc., robusta e corpulenta, cappello bruno fegato verruche gialle, velenosa. Amanita flavoconia G.F. Atk., con cappello, verruche, anello e parte del gambo di colore giallo-cromo, cresce nell'America Settentrionale, sospetta. Curiosità Il fatto che sia universalmente conosciuto come il fungo malefico e velenoso per antonomasia non è dovuto alle sostanze chimiche che contiene, la sua tossicità non è certo tra le più pericolose e drammatiche. Deve la sua pessima fama all'uso che ne è stato fatto nella simbologia fiabesca, fumettistica e cinematografica. Forse il vero responsabile della brutta nomea che nel novecento si è fatto questo fungo è Walt Disney. Parlando di velenosità dei funghi bisogna anche ricordare che la percentuale di tossici presenti in una determinata specie varia da territorio a territorio, da raccolta a raccolta e persino nella medesima raccolta, varia da soggetto a soggetto nato dallo stesso micelio. Non si tratta di differenze di piccola entità, l'ampiezza delle differenze riscontrabili si colloca in una forbice di valori distanziati in modo nettamente significativo. Questo forse spiega bene perché esistono abitudini alimentari cosi diverse nel mondo e perché contestualmente esistono episodi di avvelenamento con esito letale o con l'instaurarsi di stati di coma irreversibile. Questa grande variabilità non consente mai di pronosticare gli effetti dovuti al consumo o all'uso di un fungo velenoso, il quale anche se trattato in conformità ad usanze culturali locali secolari, può sempre trasformarsi in un killer spietato. Per nostra fortuna la Legge in Italia considera velenosa Amanita muscaria. Quanto all'uso come sostanza stupefacente oltre ad essere ovviamente illegale, per i motivi ampiamente illustrati, può indurre in coma e morte per overdose. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Trentino; Settembre 2013; Foto di Tomaso Lezzi. -
Amanita malleata (Piane ex Bon) Contu 1986
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Amanita malleata (Piane ex Bon) Contu 1986 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. Foto e Descrizioni Regione Marche; Luglio 2005; Foto di Michelangelo Nitti. -
Amanita mairei Foley 1949
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Amanita mairei Foley; Regione Sardegna; Dicembre 2014; Foto di Franco Sotgiu.- 2 risposte
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- amanita mairei
- amanitopsis argentea
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Amanita mairei Foley 1949
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Amanita mairei Foley; Regione Lombardia, Crespi d'Adda; Maggio 2010; Foto di Massimo Mantovani. Ritrovamento in pineta.- 2 risposte
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- amanita mairei
- amanitopsis argentea
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Amanita mairei Foley 1949 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Genere Amanita Sottogenere Amanitopsis Sezione Amanitopsis Sinonimi Amanita argentea Huijsman 1959 [sinonimia non condivisa da tutti gli autori, vedi paragrafo Specie simili] Amanita mairei var. argentea (Huijsman) Bon & Contu 1985 Amanitopsis argentea (Huijsman) Wasser 1988 [sinonimia non condivisa da tutti gli autori, vedi paragrafo Specie simili] Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. L'epiteto mairei è in onore del botanico Renè Maire (1878-1949) laureato in Scienze naturali, assistente all'università di Nancy fino al 1911, anno in cui si trasferì in Algeria dove ottenne la cattedra di botanica e dove nel 1916 conseguì ulteriore laurea in medicina. Dal 1930 diresse il Servizio Botanico Algerino. Fu membro onorario della S.M.F. alla quale era iscritto dal 1899. Cappello Dimensioni 5-10 cm, prima emisferico poi convesso, a maturità pianeggiante, raramente o quasi mai, in esemplari maturi può presentarsi più o meno umbonato, margine nettamente striato. Colore grigio cenere, grigio argenteo, più o meno scuro, glabro, liscio, nudo o spesso con grosse placche di velo generale. Lamelle Libere al gambo, fitte ed intercalate da lamellule, bianche con tendenza a divenire grigiastre con l'età. Filo lamellare pruinoso. Gambo 5-12 × 1-2 cm; fragile, slanciato, cilindrico o subcilindrico, svasato verso l'apice; allargato verso il basso, bianco, superficie ricoperta più o meno da fini fiocchi che disegnano una zebratura, concolori o leggermente grigiastri. Anello Anello assente come in tutto il sottogenere Amanitopsis. Volva La volva è membranacea, spessa, persistente ed inguainante nella parte basale, aperta e svasata. Carne Piuttosto tenera, fragile, più o meno spessa, bianca ed immutabile. Sapore e odore poco significanti e con nessuna particolarità. Habitat Specie termofila, o per meglio dire mediterranea, cresce sia in boschi di latifoglie che nelle pinete marittime, con preferenza per queste ultime, su terreno di diversa natura. Stagione di crescita dalla tarda primavera fino al primo autunno. Microscopia Spore ialine, non amiloidi, ellissoidali, guttulate. Dimensioni 11-14,5 × 7-10 µm, Q= 1,4-1,5. Velo generale formato essenzialmente da ife filamentose con rarissimi sferociti di dimensioni 30-60 µm. Commestibilità e Tossicità Commestibile, buona dopo adeguata cottura, come tutte le Amanita senza anello. Specie simili Per la variabilità, nel portamento e nei colori pileici, da molti autori è considerata all'interno di una specie collettiva comprendente alcuni taxa quali: Amanita argentea Huijsman, Amanita supravolvata Lanne, Amanita huijsmanii F. Massart & Rouzeau. Le diverse opinioni, come al solito, risultano poco o per nulla convergenti, nel 1994 Rodham E. Tulloss (Type studies in Amanita section Vaginatae I: Some taxa described in this Century (studies 1-23) with notes on description of spores and refractive hyphae in Amanita. Mycotaxon 52: 305-396) ha ribadito la validità a rango di specie per le specie sopra citate. Per quanto riguarda lo scrivente, mi pongo il dubbio se le tre entità Amanita crassipes Coccia & Migl. (2000), Amanita griseocastanea Coccia & Migl. (2000), Amanita luteovergens Coccia & Migl. (2000) possano essere ricondotte ad Amanita mairei, o quantomeno a delle sue varietà intraspecifiche. Osservazioni. In parco pubblico di Pinus silvestris su terreno calcareo-sabbioso. Alla "serie" Mairei vengono generalmente assoggettate specie dalle colorazioni grigiastre con resti di velo disposti a grandi lembi, la taglia robusta e con volva biancastra di medio spessore e inguainante, che crescono sotto Pinus spp. nella fascia mediterranea. Gli esemplari osservati fanno parte di una stazione ben consolidata e con microclima particolare, per collocazione geografica e sono spesso "accompagnate" da Russula sanguinea e Russula parazurea. Le spore in proiezione laterale presentano forma ovoidale, tipica di questo taxon, anche se la forma delle spore nelle "Vaginatae" sembra non essere più un carattere descriminate. I basidi si presentano spesso con contenuto granuloso e nerastro, sono bisporici, trisporici e tetrasporici, fattore che comporta una variabilità nelle misure sporali. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianni Pilato. Integrazioni e microscopia di Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, loc.Crespi d'Adda; Settembre 2014. Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Basidi. Spore. N° Long. Larg. Q Moy 11,42 9,19 1,25 Min 10,13 8,17 1,11 Max 12,85 10,31 1,50 Media 11,17 9,30 1,22
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