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Archivio Micologico

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  1. Boletus edulis Bull. : Fr.; Regione Trentino; Settembre 2004; Foto e descrizioni di Pietro Curti. Carne bianca, soda, che assume tonalità color paglia, tubuli prima bianchi poi grigio giallastri ed infine verdastri. Cresce ovunque, sotto conifere, latifoglie e nei misti, specialmente con Castagni e Querce.
  2. Boletus edulis Bull. : Fr. 1782 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Genere Boletus Sezione Edules Nome italiano Porcino. Etimologia Dal latino edulis = commestibile. Cappello 5-30 cm, emisferico, poi convesso a volte anche depresso. Color nocciola più o meno intenso, bruno-fulvo o bruno grigiastro, a volte anche biancastro spesso con margine più chiaro delimitato da un permanente filo biancastro. Cuticola rugosetta specialmente nella zona marginale, presto non vellutata e tipicamente untuosa, asciutta e opaca a tempo secco e viscida e brillante con umidità. Tubuli bianchi poi gialli ed infine verde oliva, lunghi e relativamente fini, liberi o arrotondati al gambo, facilmente separabili della cuticola. Pori piccoli, tondi, bianchi, poi giallo grigiastri ed infine olivastri, tipicamente grigio verdastri nello stadio medio di sviluppo, immutabili al tocco. Gambo 6-20 cm × 4-8(10) cm, prima ovoidale e panciuto poi cilindrico, spesso col piede ingrossato, massiccio, pieno, biancastro o nocciola, con reticolo dello stesso colore, poco rilevato che non lo ricopre interamente e che diventa più scuro verso il piede. Il reticolo può essere poco visibile ed in casi rari assente. Carne Solida, carnosa e tenace nei soggetti freschi e giovani, crescendo sempre più morbida e cedevole, bianca immutabile alla corrusione e taglio, appena sfumata di rosa sotto il pileo. Odore intenso e fungineo, gradevolissimo, sapore analogo, dolciastro, che ricorda vagamente la nocciola. Habitat Fungo estivo-autunnale. Molto comune, cresce sia in boschi di conifere sia di latifoglie. Predilige l'Abete rosso, il Faggio e il Castagno. Ama il fresco e per tale motivo cresce nei boschi sommitali nel sud Italia, diversamente anche quasi in pianura al nord, preferisce la stagione autunnale inoltrata a basse quote e in meridione, cresce anche a fine Estate in quota e in area subalpina ed alpina. Commestibilità e tossicità Ottimo commestibile. Può anche essere essiccato, oppure conservato sotto olio. Certamente il fungo più conosciuto e ricercato tra quelli spontanei commestibili. Osservazioni Non è mai stato trovato sotto il larice e presenta numerosi adattamenti ecologici che portano ad una grande variabilità morfocromatica. Specie simili Altri Boletus del suo gruppo, tutti commestibíli: • Boletus aereus, • Boletus reticulatus sinonimo Boletus aestivalis, • Boletus pinophilus sinonimo Boletus pinicola, • Un boleto immangiabile, Tylopilus felleus, amarissimo e tossico (a lui sono state recentemente attribuite dimostrate intossicazioni di tipo gastroenterico, anche se non si capisce come possa essere stato imprudentemente consumato, vista la fortissima amarescenza delle sue carni anche dopo cottura). Tylopilus felleus si presenta con gambo con reticolo scuro, grossolano e fortemente in rilievo, tubuli e pori bianco ghiaccio e poi rosa a maturità, sapore molto amaro anche dopo cottura, sovente crescente nei pressi di ceppaie marcescenti. Ad alcuni adattamenti ecologici di Boletus edulis, sono stati attribuiti da taluni autori, dei nomi di varietà e specie a se stanti: è il caso della var. arenarius, reperibile su suoli sabbiosi con un gambo molto infossato nel terreno. Interessanti sono anche alcune forme di colorazione estreme di Boletus edulis, descritte come specie a sé stanti da alcuni autori: Boletus venturii Bon (= Boletus citrinus), a cappello giallo vivo e tendenza meridionale e Boletus personii Bon interamente bianco sotto latifoglie. Curiosità Boletus edulis è stato per anni il fungo più raccolto e commercializzato in Italia, il fungo per eccellenza, noto a tutti e ampiamente venduto in ogni forma. Era fonte di sostentamento integrativo per le popolazioni che vivevano in montagna. Ormai il prodotto locale è diventato invendibile sul mercato perché schiacciato dalla concorrenza di provenienza estera che si propone all'ingrosso con prezzi assolutamente irrisori. Negli ultimi anni la maggioranza dei Boletus gruppo Edules che sono commercializzati in Italia, sia freschi, che conservati, in barattolo o surgelati, che infine secchi, provengono tutti dai mercati esteri. Uno dei fornitori tradizionali di questo prodotto era il territorio dell'est europeo, a questi mercati, ultimamente si sono aggiunti con forza l'Africa e la Cina. Recentemente, sul mercato cinese, il prezzo alla fonte è diventato talmente basso, che in pochissimo tempo questo prodotto ha conquistato fette di mercato sempre più importanti verso l'Europa. Come spesso capita, il costo più basso sovente si traduce in una consistente perdita di qualità, e non mancano già i primi casi di frode vera e propria segnalati dai centri di controllo e dalle autorità competenti. In alcune partite d'importazione sono state trovate specie non appartenenti alla Sezione Edules, in alcuni casi addirittura Tylopilus asiatici amarissimi e persino fette di radici e tuberi non meglio identificati di cui si sospetta persino la forte tossicità. Attenzione perché la Legge al momento non impone l'obbligo della tracciabilità dei funghi spontanei commercializzati, per cui gli unici porcini garantiti e sicuri sono solo quelli direttamente trovati e raccolti in prima persona. Sul mercato si trovano Boletus gruppo Edules con indicazione di località italiana di origine, che di locale hanno solo il certificato di residenza dell'importatore. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Continente Europa; Agosto 2008; Foto di Federico Calledda.
  3. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Emilia Romagna; Anno 2005; Foto di Gianni Bonini. Appennino Reggiano - Bosco di cerro/castagno. Sezione.
  4. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Toscana; Ottobre 2006; Foto di Gianni Bonini. Certamente una delle specie più belle esistenti, sicuramente commestibile dopo cottura ma da non raccogliere e proteggere per la sua estrema rarità e bellezza. Cappello con superficie rosso vivace, laccata e lucente, imenoforo rosso sangue, gambo concolore al cappello e con lieve reticolo in posizione superiore, alcune volte anche assente. Carne giallastra tenue con tipica striscia rossa sotto la cuticola del cappello e alla base del gambo, virante all'azzurro, odore fruttato e sapore grato. Cresce a piccoli gruppi in latifoglia condividendo spesso lo stesso habitat dell'Amanita caesarea.
  5. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Liguria; Luglio 2014; Foto di Maria Ligure.
  6. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Toscana; Settembre 2011; Foto di Massimo Biraghi.
  7. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Emilia Romagna; Luglio 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  8. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Friuli Venezia Giulia; Agosto 2010; Foto di Nicolò Parrino.
  9. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Liguria; Agosto 2010; Foto di Giancarlo Abbate. Ritrovamento sotto in bosco di Carpino misto Rovere.
  10. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Lombardia; Settembre 2011; Foto di Massimo Biraghi. Particolare di piccoli pori da rosso-arancio a rosso sangue a maturazione, si macchiano di blu scuro alla pressione.
  11. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Lombardia; Luglio 2009; Foto di Massimo Mantovani.
  12. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Liguria; Agosto 2006; Foto di Giancarlo Abbate.
  13. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Lombardia; Agosto 2006; Foto di Massimo Biraghi.
  14. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Lombardia; Agosto 2006; Foto di Massimo Biraghi.
  15. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Lombardia; Agosto 2006; Foto di Massimo Biraghi.
  16. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Lombardia; Agosto 2006; Foto di Massimo Biraghi.
  17. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang 2014 Tassonomia Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Sinonimi Boletus dupainii Boud. 1902 Tubiporus dupainii (Boud.) Maire 1937 Suillellus dupainii (Boud.) Blanco-Dios 2015 Etimologia Dupainii = nome proprio in onore del micologo francese V. Dupainii. Cappello Si determina a prima vista, anche da lontano, per il colore del cappello rosso vivo brillante, rosso ciliegia, che si stacca e contrasta nettamente con il colore smorto della lettiera delle foglie autunnali. Il cappello da giovane si presenta emisferico poi convesso, con cuticola eccedente, leggermente vischiosa a tempo umido. Imenoforo I tubuli sono gialli, poi verdastri, i pori sono piccoli, irregolari, da rosso arancio a rosso vivo, virano alla pressione al blu scuro. Gambo Cilindrico, boletoide, bulboso, clavato, di colore giallo pallido, vira debolmente al bluastro se contuso, ricoperto interamente da fini granulazioni rossastre ad eccezione della parte alta, quella in prossimità dei tubuli, ove spesso è presente un reticolo rossastro, che contrasta con il colore giallo della carne sottostante. Carne La carne è bianco-giallastra, alla sezione vira al blu in tutto il carpoforo, odore gradevole, sapore dolce. Habitat Cresce gregario a piccoli gruppi nei boschi di Quercia, Castagno, spesso condividendo lo stesso habitat dell'Amanita caesarea (Scop.: Fr.) Pers.. Ritrovato su terreno calcareo, in un bosco di latifoglie, essenza prevalente Quercia con qualche sporadico Carpino. Microscopia Spore fusiformi, lisce, con grossa guttula centrale o pluriguttulate, con parete spessa, misure effettuate su 32 spore, (10,8)11,4-13,9(14,1) × 4,5-5,4(5,6) µm; Q = 2,2-2,9; media 13,0 × 5,1 µm; Qm = 2,6. Quando si trovano campioni con diversi basidi bisporici, come nel campione osservato, le misure medie sporali sono più alte di quelle segnalate come medie in letteratura. In particolare alcuni basidi monosporici possono produrre spore molto grandi, come quella della fotografata visibile più in basso, che misura 20,4 × 6,9 µm; Q = 2,96. Basidi claviformi, osservati bisporici e tetrasporici, privi di GAF. Cistidi fusiformi, a forma di anfora, lageniforni, alcuni anche muricati, prurisettati, senza GAF. Caulocistidi, fisiformi ed a forma di anfora. Pileipellis formata da un tricoderma di ife cilindriche, settate, senza GAF, elementi terminali con apice arrotondato. Commestibilità o Tossicità Commestibile dopo adeguata cottura. Per la sua bellezza e rarità, sicuramente è una specie da proteggere. Note nomenclaturali Fungo identificato dal farmacista e micologo francese Jean Louis Émile Boudier, il quale con l'epiteto dupainii lo ha inquadrato per la prima volta nel genere Boletus. Tale binomio, salvo la parentesi di Tubiporus dupainii (Boud.) Maire, ha contraddistinto la specie fino all'avvento delle analisi filogenetiche le quali hanno dimostrato che tale fungo, insieme a varie altre specie a pori rossi, appartiene a un genere diverso da Boletus ed è stato pertanto segregato nel neogenere Rubroboletus Kuan Zhao & Zhu L. Yang. Al riguardo si evidenzia il fatto che persistono tuttora discordanze tra i vari autori su quale nome prioritario debba avere questa specie. Tutte le ricombinazioni in Suillellus di Blanco Dios riferite a taxa diversi da queletii e luridus sono prive di supporto filogenetico e quindi risulterebbero non valide. Ne consegue che attualmente la collocazione corretta di Boletus dupainii è nel genere Rubroboletus. Bibliografia GANG, W., & BANG, F., & JIANPING, X., & XUE-TAI Z., & YAN-CHUN, L., & NIAN-KAI, Z., & MD. IQBAL, H., & ZHU, L. Y., 2014. Molecular phylogenetic analyses redefine seven major clades and reveal 22 new generic clades in the fungal family Boletaceae - Fungal Diversity DOI 10.1007/s13225-014-0283-8 [data di accesso 05/05/2017] Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Settembre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20130920-01) Particolare del viraggio della carne al blu. Particolare del gambo, in evidenza le fini granulazioni rossastre e nella parte alta a contatto con i tubuli un reticolo rossastro che contrasta con il giallo della carne sottostante. Pori di forma irregolare, da rosso arancio a rosso vivo, virano alla pressione al blu scuro. Microscopia Spore fusiformi, lisce, con grossa guttula centrale o pluriguttulate, con parete spessa, misure effettuate su 32 spore, (10,8)11,4-13,9(14,1) × 4,5-5,4(5,6) µm; Q = 2,2-2,9; media 13,0 × 5,1 µm; Qm = 2,6. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi claviformi, osservati bisporici e tetrasporici, privi di GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi bisporici. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi fusiformi, a forma di anfora, lageniforni, alcuni anche muricati, prurisettati, senza GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi con apice muricato. Caulocistidi, fusiformi ed a forma di anfora. Osservazione In Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Pileipellis formata da un tricoderma di ife cilindriche, settate, senza GAF, con elementi terminali con apice arrotondato. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Quando si trovano campioni con diversi basidi bisporici, come nel campione osservato, le misure medie sporali sono più alte di quelle segnalate come media in letteratura. In particolare alcuni basidi monosporici possono produrre spore molto grandi, come quella fotografata, che misura 20,4 × 6,9 µm; Q = 2,96.
  18. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Svizzera Luglio 2015; Foto di Roberto Cagnoli.
  19. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Regione Liguria; Agosto 2014; Foto di Maria Ligure.
  20. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Regione Piemonte; Agosto 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
  21. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Svizzera; Agosto 2013; Foto di Roberto Cagnoli.
  22. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Regione Lombardia; Agosto 2013; Foto di Lorenzo Martinelli.
  23. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Regione Liguria; Agosto 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  24. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Regione Liguria; Luglio 2013; Foto di Maria Ligure. Particolare del gambo col reticolo. La sezione.
  25. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Regione Liguria; Ottobre 2010; Foto di Alessandro Remorini.
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