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  1. Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser in Wasser 1976 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Xanthodermatei Foto e descrizione Bosco misto Pino-Leccio, una zona a forte presenza umana, odore che ricordava quasi quello di alcuni medicinali; ingiallimento alla sezione, soprattutto all'attaccatura del cappello ed alla base del gambo che dopo qualche minuto virava al rossastro. Proprio questa ultima caratteristica è una delle principali differenze tra A. pseudopratensis e A. parvitigrinus. Regione Lazio, Roma, Castel Fusano; Maggio 2009; Foto e commento Felice Di Palma. Microscopia Spore e relativa misura, Esame del filo lamellare: cheilocistidi molto piccoli che sembrano quasi dei basidioli, catenulati e con l'elemento terminale claviforme, molto abbondanti, frammisti a basidi prevalentemente tetrasporici.
  2. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia, Porco di Monza; Novembre 2014; Foto di Massimo Biraghi.
  3. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  4. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Sergio Mombrini.
  5. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto di Marco Barbanera.
  6. Agaricus moelleri Wasser; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Bosco collinare misto; presso Arliano, Mugello. Profilo troncoconico in un giovane esemplare.
  7. Agaricus moelleri Wasser; Regione Toscana; Ottobre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Agaricus tossico; sue caratteristiche sono: viraggio (per taglio o sfregamento) al giallo intenso, giallo cromo nel cappello e alla base del gambo; odore di fenolo o di inchiostro soprattutto allo sfregamento e alla base del gambo; anello supero, doppio, spesso giallo vivo al bordo; cuticola asciutta, grigio-fuligginosa, dissociata in fini squamette scure che da molto addensate al centro tendono a diradarsi verso il bordo, lasciando intravedere il fondo biancastro. Dal TUTTO FUNGHI pag. 326: “Le squamette nerastre del cappello, in contrasto con il colore chiaro del fondo, sembrano quasi i puntini del piumaggio di una faraona. Il tipico odore di fenolo, e cioè di inchiostro, con temperature basse può risultare poco percepibile. In questo caso si suggerisce di tenere tra le mani, e quindi scaldare, il pezzetto di fungo che si desidera odorare.” Zona collinare attorno a Borgo San Lorenzo, parco di Villa Corte, 250 m s.l.m. Il cappello. Gambo e imenoforo.
  8. Agaricus moelleri Wasser; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Microscopia Spore 5,3-6 × 3-3,5 µm. Tra i basidi sono presenti moltissime cellule sterili basidioliformi. Ma i cheilocistidi sul filo lamellare sono questi.
  9. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lazio; Novembre 2008; Foto di Tomaso Lezzi.
  10. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lazio; Giugno 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  11. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia, Crema; Foto di Emilio Pini.
  12. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Federico Calledda.
  13. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto Massimo Biraghi.
  14. Agaricus moelleri Wasser 1976 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Xanthodermatei Etimologia Dal latino agaricus = campestre. Sinonimi Agaricus praeclaresquamosus A.E. Freeman 1979 Cappello 8-10(12) cm, non molto carnoso, inizialmente emisferico o campanulato, a volte trapezoidale, infine disteso-appianato; cuticola fuligginosa che, con l’espandersi del cappello, si dissocia in piccole squamette su fondo biancastro, tranne che al centro dove rimane praticamente compatta fornendo al fungo un aspetto molto più scuro che nel resto del cappello. Imenoforo Lamelle fitte, inizialmente biancastre, presto rosa, infine nerastre, con il tagliente finemente denticolato e pallido, in quanto sterile. Gambo 6-12(15) × 1-2 cm, slanciato, curvo, cilindrico, con base bulbosa, inizialmente midolloso all’interno, poi cavo, esternamente liscio, bianco, si macchia di giallo limone al tocco, specie nella zona basale. Anello supero, bianco, ingiallente e poi imbrunente al tocco, sottile verso il gambo, ma altrove più ingrossato per la presenza di un “collare” biancastro imbrunente che, lacerandosi, assume l'aspetto di una “ruota dentata”. Carne Bianca, subito virante al giallo intenso alla sezione, in particolare alla base del gambo; odore di fenolo o inchiostro, sapore dolciastro. Reazione di Shaeffer negativa. Habitat Cresce sia sotto conifere che sotto latifoglie con una certa predilezione per quest’ultime, in parchi e boschetti umidi, dall’estate all’autunno. Commestibilità e Tossicità Si tratta di uno degli Agaricus con base ingiallente e odore di fenolo, pertanto è velenoso, la sua ingestione provoca, infatti, sindrome gastroenterica più o meno accentuata. Specie simili Agaricus praeclaresquamosus Freeman var. terricolor (Möller) Bon et Cappelli differirebbe dalla specie tipo per la colorazione della cuticola, più scura, quasi nerastra, che pur dissociandosi lascia intravedere con più difficoltà il bianco sottostante tra le squamette; uno studio del 2005 (Kerrigan, R.W. & al.) condotto tenendo conto anche delle evidenze del DNA ha dimostrato che la suddetta varietà non ha valore tassonomico. Agaricus placomyces Peck, segnalato in America, presenta caratteristiche macroscopiche e microscopiche molto simili tanto che alcuni autori li considerano sinonimi. Si potrebbe confondere con Agaricus phaeolepidotus (Möller) Möller, velenoso, dalla colorazione pileica più tendente al bruno, squame sulla faccia inferiore dell’anello decisamente brune e molto più grossolane, ingiallimento basale e odore di fenolo molto meno evidenti. Osservazioni Si può riconoscere questo fungo agevolmente per la combinazione dei suoi caratteri peculiari: superficie pileica squamettata, base del gambo bulbosa e ingiallente alla sezione, odore sgradevole di fenolo o inchiostro. Le squamette nerastre del cappello, in contrasto con il colore chiaro del fondo, sembrano quasi i puntini del piumaggio di una faraona. Curiosità Il tipico odore di fenolo, e cioè inchiostro, con temperature basse può risultare poco percepibile. In questo caso si suggerisce di tenere tra le mani, e quindi scaldare, il pezzetto di fungo per esaltarne l'odore. Bibliografia KERRIGAN, R.W., CALLAC, P., CHALLEN, M.P., PARRA, L.A., 2005. "Agaricus section Xanthodermatei: a phylogenetic reconstruction with commentary on taxa". Mycologia. 97(6). Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Un Agaricus della Sezione Xanthodermatei, con carne ingiallente, soprattutto alla base del gambo e odore di inchiostro. Il cappello di forma trapezoidale, è squamettato soprattutto al centro del cappello. Esemplari in vari stadi di maturazione. Le lamelle rosa brillante. Un particolare delle squamettature del cappello. Un particolare delle lamelle. L'anello fortemente ingiallente. Il gambo anch'esso con un vistoso viraggio al giallo cromo, soprattutto vicino alla base.
  15. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Umbria; Novembre 2012; Foto e commento di Mario Iannotti. Ritrovamento in bosco di latifoglia, in prevalenza Quercia sp e Carpino, cappello piano-convesso di 9 cm, cuticola fibrillosa, dissociata in piccole squame su fondo bianco, le tonalità sono bruno-porpora, rosa-porpora più cariche al centro. Tutto il carpoforo ingiallisce al tocco e nelle parti contuse, carne dall'odore gradevole di mandorle amare.
  16. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Friuli Venezia Giulia; Novembre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
  17. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Friuli Venezia Giulia; Novembre 2009; Foto di Nicolò Parrino.
  18. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Friuli Venezia Giulia; Novembre 2009; Foto di Nicolò Parrino. Ritrovamento in bosco misto aghifoglia/latifoglia, bosco Romagno, 150 m. s.l.m. - Cividale del Friuli (UD).
  19. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Umbria; Ottobre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento effettuato sotto Carpini e Pioppi. Un particolare dell'anello. Un particolare del cappello. La sezione.
  20. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Lazio; Ottobre 2005; Foto di Mauro Cittadini.
  21. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Minores Sinonimi Agaricus porphyrizon P.D. Orton 1960 Agaricus arvensis var. purpurascens Cooke 1885 Agaricus purpurascens (Cooke) Pilát 1951 Psalliota arvensis var. purpurascens (Cooke) W.G. Sm. 1922 Psalliota purpurascens (Cooke) F.H. Møller 1952 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto porphyreus deriva dal latino porphyreus = purpureo, riferito al colore. Cappello 6-8 cm; si presenta emisferico poi convesso, talvolta depresso e infine appianato, con margine involuto, ondulato e spesso fimbriato. Cuticola dissociata in squame fibrillose appressate di colore porporino, su fondo biancastro, più fitte verso il centro sino al disco bruno-porpora. Imenoforo Lamelle piuttosto fitte e arrotondate, libere, da grigio-rosato a bruno-rossastro scuro, con filo eroso, biancastro, sterile. Gambo 5-6 × 1-1,5 cm; cilindraceo, piuttosto corto e centrale, sovente ricurvo alla base, biancastro ma ingiallente dalla metà sino al piede, generalmente non bulboso. Anello pendulo, supero e semplice, biancastro ingiallente, sottile e spesso lacerato. Carne biancastra e virante al giallo, spesso anche intensamente, in particolare alla base, con odore piuttosto gradevole di mandorle amare. Positiva la reazione incrociata con reagente di Schaffer. Habitat Specie non molto diffusa, cresce generalmente isolato o in piccoli gruppi, in boschi temperati di latifoglie, con preferenza per Q. ilex, ma anche in parchi e giardini. Microscopia Spore brune, ovoidali, dim. 5-6 × 3-4 µm, monoguttulate. Basidi clavati tetrasporici 18-28 × 6-8 µm, con sterigmi lunghi 2-3 µm. Presenza di cheilocistidi ovoidali-globosi, dim. 13-30 × 8-18 µm. Commestibilità e Tossicità È ritenuto un buon commestibile, come gli altri Agaricus della stessa sezione. Specie simili Specie che a seconda degli autori viene inserita nella sez. Minores (Moser) o nella sez. Arvenses. Le possibili confusioni avvengono con Agaricus silvaticus, senza odore di mandorle e con carne arrossante, e con Agaricus impudicus, non ingiallente e con diverso odore. Entrambe queste ultime specie hanno inoltre reazione incrociata negativa con il reagente di Schaffer. Una ulteriore confusione può avvenire con Agaricus purpurellus, che ha però taglia minore e crescita sotto conifere. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Satta - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Novembre 2011; Foto di Luigi Minciarelli.
  22. Agaricus phaeolepidotus (F.H. Møller) F.H. Møller; Regione Lazio; Novembre 2014; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Agaricus a appartenente al gruppo degli Xanthodermatei, che mostra leggero ingiallimento alla base del gambo e viraggio al rosa nel resto della sezione. Anello ampio, membranoso, supero, discendente; superficie inferiore dell'anello a ruota dentata. Cheilocistidi largamente clavati, più grandi dei basidi e quindi facilmente individuabili. Spore ellissoidali, con apicolo evidente. Arrossamento del cappello a maturità. Anello ampio, membranoso, supero, discendente. Superficie inferiore dell'anello a ruota dentata. Sezione che mostra un viraggio al giallo alla base e al rosso nella parte alta. Cheilocistidi largamente clavati, più grandi dei basidi e quindi facilmente individuabili. 400×. Cheilocistidi. 1000×. Spore ellissoidali, con apicolo evidente. 1000×.
  23. Agaricus phaeolepidotus (F.H. Møller) F.H. Møller 1952 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Xanthodermatei Sinonimi Psalliota phaeolepidota F.H. Møller. 1952 Agaricus perdicinus Pilát 1953 Etimologia Phaeolepidotus, a, um: con il cappello ricoperto da squame scure; deriva dalla combinazione di tre parole greche: “φαιός phaiós” oscuro, “λεπίς lepìs” squama e “οὖς, ωτόϛ oús, otós” orecchio, dell’orecchio. Cappello Di medie-grandi dimensioni, inizialmente è emisferico, con la crescita progressivamente diventa campanulato e poi convesso, con il centro spianato e il margine tronco, smussato tende quindi ad assumere la classica forma trapeziodale, un po’ tipica delle specie della Sezione Xanthodermadei. La cuticola è di colore bruno-fulvastro, dissociata in squame appressate a partire dal margine verso il centro, con andamento concentrico, che lasciano intravedere la carne sottostante biancastra, mentre il centro resta più compatto ed omogeneo. Lamelle Abbastanza fitte, libere al gambo, strette, spesse, grigio-biancastre, poi rosate, infine bruno-porpora, intercalate da lamellule di varie dimensioni. Gambo Cilindrico, robusto, pieno ma a maturità fistoloso, glabro, liscio, di colore da bianco a ocraceo-brunastro, rastremato verso l’apice e progressivamente ingrossato verso in basso ove termina in una base bulbosa provvista di grossi cordoni miceliari. Nella parte alta è presente un anello complesso, ampio a gonnellino. Anello Complesso, membranoso, supero, molto appariscente a gonnellino, doppio per la presenza di una barruletta sulla faccia inferiore che, lacerandosi, conferisce un aspetto tipo “ruota dentata”. La parte superiore è liscia, quella inferiore invece è ornata da squame grossolane con bordo brunastro. Carne Bianca, vira al rosa tenue nella parte alta del gambo, leggermente ingiallente alla base del gambo. Odore leggero di fenolo, si percepisce con maggiore intensità alla base del gambo. Microscopia Spore largamente ellissoidali, di colore marrone, monoguttulate, con apicolo evidente, 4,9-5,8(6,1) × 3,1-3,8 µm, media 5,4 × 3,6 µm, Q = 1,3-1,8; Qm = 1,5, misurazioni su 32 spore da sporata. Basidi clavati, tetrasporici. Cheilocistidi abbondanti, polimorfi, piriformi, subpiriformi, alcuni largamente clavati, ovoidi. Pileipellis di tipo cutis. Le ife sono cilindriche, coricate, intrecciate, ramificate, settate, con terminali rialzati arrotondati, osservati anche con forma irregolare ramificata. GAF non osservati. Habitat Specie gregaria, non molto comune, cresce nei boschi di latifoglia. Il ritrovamento è avvenuto nel bosco di Macchia Grande di Manziana, essenze prevalenti Quercus cerris e in quantità minore Quercus frainetto. Commestibilità e Tossicità Tossico. Sindrome gastroenterica incostante. Specie simili Agaricus xanthodermus Genevier, ha il cappello con cuticola liscia, bianco o con sfumature grigiastre, a maturità può dissociarsi in squame concolori o brunastre, soprattutto nella parte centrale, vira al giallo al tocco o allo sfregamento, anello doppio, dissociato in ruota dentata nella faccia inferiore, odore marcato di fenolo-inchiostro, cheilocistidi subsferici. Agaricus menieri Bon, si separa per il cappello bianco-grigiastro, se non influenzato dagli agenti atmosferici e per la crescita in luoghi molto sabbiosi, dune costiere, con crescita semi-ipogea. Dal punto di vista microscopico ha spore e cheilocistidi molto più grandi, mai multisettati. Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser si separa per il cappello a rade squame grigio-nocciola su fondo bianco, gambo cilindrico senza evidenti grossi cordoni miceliari, carne leggermente ingiallente alla base del gambo e dopo alcuni minuti virante al rosso-vinoso, odore di fenolo, anello supero membranoso, campanulato, pendulo, meno ampio ed importante che in Agaricus phaeolepidotus. Quest'ultimo aspetto è un carattere macroscopico molto importante, insieme al carattere microscopico dei cheilocistidi clavati, per separare le due specie. Agaricus moelleri Wasser = Agaricus praeclaresquamosus A.E. Freeman, ha assunto nel tempo numerose denominazioni in base alla colorazione del cappello ed alla disposizione delle squame, oggi tutte ricondotte a sinonimi della specie tipo. Si caratterizza per il cappello con squamette scure, in contrasto con il colore bianco del fondo. Microscopicamente si distingue per avere i cheilocistidi molto abbondanti, claviformi, piriformi o sferopeduncolati, generalmente semplici, meno frequenti con un setto. Agaricus porphyrizon P.D.Orton, specie commestibile, si distingue per la sua carne che ha uno spiccato e gradevole odore di mandorla amara, il cappello dissociato in fibrille e squame appressate di colore porpora, più fitte al centro. Agaricus augustus Fries, facilmente riconoscibile per le sue dimensioni, spesso notevoli, per il cappello decorato da vistose squame brune su fondo bianco-giallastro, che spesso si intravedono già nei giovani esemplari, nonché per la sua tendenza a macchiarsi di giallo alla manipolazione su tutto il carpoforo, presenta inoltre un forte odore di mandorla amara ed è un ottimo commestibile. Bibliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L. Allopsalliota Nauta & Bas. Agaricus. Fungi Europæi. Vol 1A (Parte II). Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio, Macchia Grande di Manziana; Novembre 2015; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20151114-01) Particolare della base bulbosa provvista di grossi cordoni miceliari e dell'anello doppio per la presenza di una barruletta sulla faccia inferiore che, lacerandosi, conferisce un aspetto tipo “ruota dentata”. Microscopia Spore largamente ellissoidali, di colore marrone, monoguttulate, con apicolo evidente, 4,9-5,8(6,1) × 3,1-3,8 µm, media 5,4 × 3,6 µm, Q = 1,3-1,8; Qm = 1,5, misurazioni su 32 spore da sporata. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi clavati, tetrasporici. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi abbondanti, polimorfi, piriformi, subpiriformi, alcuni largamente clavati, ovoidi. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. In questa foto guardando le dimensioni si apprezza molto bene la differenza tra basidi e basidioli immaturi ed i cheilocistidi piriformi. (i primi a sinistra i secondi a destra). Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Pileipellis di tipo cutis. Le ife sono cilindriche, coricate, intrecciate, ramificate, settate, con terminali rialzati arrototondati, osservati anche con forma irregolare ramificata. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×.
  24. Agaricus pampeanus Speg. 1880 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Sinonimi Psalliota pampeana (Speg.) Henn. 1898 Fungus pampeanus (Speg.) Kuntze 1898 Etimologia Dal latino ''pampeanus'', delle Pampas; perché comune e tipico dell'ambiente delle Pampas in Argentina. Cappello Di medie-grandi dimensioni, inizialmente è emisferico, con la crescita diventa progressivamente piano-convesso, a volte con leggera depressione centrale, per poi spianare a maturità. La cuticola è di colore bianco, generalmente dissociata in vistose squame, anche nei primordi. Le squame presenti sul cappello caratterizzano queste specie, bianche poi ocracee, di aspetto scaglioso al centro, riunite in grossolani ciuffi di peli, irti, rialzati, per poi assumere fino al margine una forma più appianata triangolare, di consistenza pelosa, che danno un aspetto più o meno imbricato allo stesso. A volte questa zona al margine del cappello, soprattutto negli esemplari maturi, può rimanere più o meno liscia. Il margine è involuto, eccedente, appendicolato per i resti velari relativi alla rottura dell'anello. Imenoforo Lamelle libere al gambo, fitte, dapprima rosa tenue, poi passano al rosa acceso, infine al bruno-porpora, nerastre a maturità, il filo inizialmente è più pallido, poi concolore alla faccia della lamella, Sono presenti lamellule di varie dimensioni. Gambo Cilindrico, robusto, bianco, liscio sopra l'anello, scendendo verso la base tende ad assumere una forma più affusolata, in questa zona spesso sono presenti fioccosità, resti del velo generale o anche residui dell'anello. Nella parte mediana è presente un anello complesso di forma molto variabile. Anello Complesso, membranoso, supero, molto variabile, può presentarsi doppio per la presenza di una barruletta sulla faccia inferiore che lacerandosi conferisce un aspetto a ruota dentata. In questo caso la faccia superiore è liscia, striata verso il margine, quella inferiore invece è ornata da squame grossolane a ruota dentata, con il margine cotonoso, peloso; l'anello si può anche separare in due parti, una inferiore cotonosa, pelosa, unita al gambo a formare un braccialetto avvolgente con il margine dentato e più o meno disgregato e una superiore più minuta, con la faccia inferiore cotonosa, la cui grandezza è determinata dal suo punto di distacco con il margine del pileo. Carne Carne bianca, nella parte alta del gambo è leggermente rosata, più scura al margine, vira al giallo pallido alla base. Odore leggero fungino, gradevole. Microscopia Spore largamente ellissoidali, di colore marrone, con apicolo evidente e pseudoporo germinativo, 6,3-7,2 × 4,6-5,2 µm, media 6,8 × 4,9 µm, Q = 1,3-1,5; Qm = 1,4, misurazioni su 32 spore. Spesso è possibile osservare un poro rudimentale, in sostanza sfochettando al microscopio si evidenzia un riflesso traslucido, come se la parete interna nerastra all'altezza dell'episporio si assottigliasse fino a regredire e scomparire, mentre la parte esterna dell'esosporio rimane continua. Le misure sporali sono risultate conformi al limite minimo di quanto riportato in letteratura, probabilmente a causa dei carpofori ancora molto immaturi. Basidi clavati, bisporici e tetrasporici. Cheilocistidi, scarsi, poco differenziati dai basidi, isolati, clavati. Ife dell'anello di forma cilindrica, settate, anche ramificate. GAF non osservati. Habitat Specie non molto comune, cresce gregaria o nei cerchi delle streghe nei prati di montagna, ma è possibile trovarla anche nei parchi cittadini o negli spazi erbosi all'interno dei boschi o al limitare degli stessi con i prati. Commestibilità e Tossicità Commestibile. Specie simili Agaricus campestris L., e Agaricus campestris var. squamulosus (Rea) Pilát. è una specie di dimensioni più piccole, con il cappello ornato da squamette poco evidenti, alla sezione arrossa nella parte alta del gambo all'attacco con il cappello e vicino alle lamelle, le spore sono di minore dimensione, l'anello è gracile, sottile, fibrilloso, esile, evanescente. Per una descrizione dettagliata del confronto vedi il paragrafo Osservazioni. Agaricus aristocratus Gulden, in Gulden & Torkelsen, ha la stessa colorazione biancastra del cappello, si separa per le spore più piccole e larghe, generalmente subglobose, senza poro germinativo. Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Pilát, è molto simile dal punto di vista macroscopico e microscopico, i cheilocistidi sono molto simili, differisce per l'arrossamento della carne del gambo alla sezione, per la presenza di rizoidi alla base dello stesso, mentre in Agaricus pampeanus abbiamo solo un pallido ingiallimento alla base del gambo, che è sprovvisto di rizoidi. Agaricus benesii (Pilát) Pilát, assomiglia molto macroscopicamente ad Agaricus pampeanus, si separa per la carne arrossante nella parte alta del gambo e per i cheilocistidi abbondanti, ben strutturati e facilmente identificabili, con più setti, formati da elementi sovrapposti, l'ultimo claviforme. Le specie bianche della sezione Arvenses, si separano per l'odore anisato o di mandorle amare e per i cheilocistidi abbondanti, di aspetto catenulato. Osservazioni Agaricus pampeanus, come già fatto cenno nella descrizione macroscopica, si distingue all'interno della sezione Agaricus, per un aspetto peculiare, cioè quello di avere la cuticola del cappello dissociata in squame e scaglie molto evidenti formate da ciuffi di peli, che la rendono arruffata, più o meno imbricata. All'atto del ritrovamento questo aspetto da subito ci ha molto colpito, in quanto queste squame, erano presenti nella stessa forma e dimensione negli esemplari maturi così come nei giovani primordi, (la foto della raccolta con il riferimento della moneta da 2 euro è importante per un confronto delle dimensioni); quindi un effetto sicuramente non dovuto ad un agente atmosferico esterno come acqua, vento o tempo secco, ma dovuta al suo sviluppo naturale. Gli esemplari erano in perfetta forma, ben idratati, e nella stessa area erano presenti altre specie, come Hygrocybe conica (Schaeffer: Fries) P. Kummer, Lycoperdon utriforme Bull, Hebeloma crustuliniforme (Bulliard) Quélet, anch'esse in un normale stato di sviluppo. Questo ragionamento al fine di dirimere dubbi, perplessità o supposte analogie verso un ipotetico scambio con Agaricus campestris var. squamulosus (Rea) Pilát., oggi sinonimo di Agaricus campestris L., già sinteticamente descritto nel paragrafo Somiglianze e varietà che precede. Bibliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L. Allopsalliota Nauta & Bas. Agaricus. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. Revisionata dal CSM. Regione Abruzzo, l'Aquila; Ottobre 2015; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20151001-01) Spore largamente ellissoidali, di colore marrone, con apicolo evidente e pseudoporo germinativo, 6,3-7,2 × 4,6-5,2 µm, media 6,8 × 4,9 µm, Q = 1,3-1,5; Qm = 1,4, misurazioni su 32 spore. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi clavati, bisporici e tetrasporici. Cheilocistidi, scarsi, poco differenziati dai basidi, isolati, clavati. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Ife dell'anello di forma cilindrica, settate, anche ramificate. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×.
  25. Agaricus menieri Bon; Regione Puglia, litorale Lesina Marina; Novembre 2014; Foto di Raffaele Mininno.
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