Vai al contenuto

Archivio Micologico

Soci AMINT CSM
  • Numero contenuti

    14407
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Agaricus heinemannianus Esteve-Rav.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Spore 4,8-5,5x3,5-4,2 µm. Filo lamellare.
  2. Agaricus heinemannianus Esteve-Rav. 1999 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Minores Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Foto e Descrizioni Ritrovamento effettuato al limite della pineta verso la spiaggia di Arborea (OR), Agaricus di piccola taglia, cappello globoso solo tardivamente appianato, colore pileico bruno rossastro con zona centrale fibrillosa e più scura, margine biancastro e nettamente eccedente. Anello semplice e sottile, biancastro, gambo rettilineo con la base ingrossata. Odore anisato e lieve tendenza all'ingiallimento della carne dopo manipolazione e sfregamento. Microscopia Le specie appartenenti alla Sezione Minores del Genere Agaricus sono spesso di difficile determinazione se non si effettua anche l'analisi molecolare dei campioni. La microscopia può venire in aiuto anche se non riesce a dirimere da sola tutte le specie di questa sezione. In particolare i cheilocistidi sono settati e catenulati, con un elemento terminale cilindrico, anche se in alcune raccolte (Parra 2013) sono stati osservati cheilocistidi non catenulati, ma clavati, o quasi sferopeduncolati. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Sardegna; Novembre 2008; Foto di Mauro Cittadini. Indagine microscopica, foto e commenti di Felice Di Palma. Spore e relativa misura. Cheilocistidi catenulati.
  3. Agaricus devoniensis P.D. Orton 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Bivelares Sinonimi Psalliota peronata Richon & Roze 1886 Psalliota arenicola Wakef. & A. Pearson 1946 Agaricus fragilivolvatus Contu 1998 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Cappello 2-7 cm, prima globoso, poi emisferico, ed infine applanato, a volte anche leggermente depresso al centro; margine a lungo involuto, completamente disteso solo negli esemplari estremamente maturi, leggermente eccedente rispetto alle lamelle. Superficie liscia o leggermente fibrillosa, di colore a volte bianca, altre volte grigiastra, quasi sempre ricoperto di sabbia. Lamelle Strette (5,5 mm), libere, inizialmente biancastre, poi rosate e infine bruno-violacee, con filo biancastro sterile (presenza di cheilocistidi), intercalate da lamellule di diversa lunghezza. Gambo 2-5 cm e spesso 0,5-1,5 cm, cilindrico, claviforme o leggermente bulboso, fistuloso, liscio o leggermente fibrilloso nella parte sopra l'anello e liscio, fibrilloso o ricoperto da fioccosità trasversali nella parte sotto l'anello; di colore bianco. Anello Infero, semplice o multiplo, molto stretto e con il margine spesso festonato; spesso posizionato nella parte centrale dello stipite, talvolta alla base quasi a simulare una volva. Carne Inizialmente bianca, poi ocraceo pallida. Odore debole fungino. Sapore dolce. Habitat Quasi esclusivamente sulla duna o nelle immediate vicinanze, spesso interamente sepolto dalla sabbia. Microscopia Spore 5,5-7,0 × 4,5-5,5 µm, da largamente ellissoidali a subglobose, lisce, brune a sfumatura gialla, in massa (Iantinosporeo). Basidi tetrasporici. Cheilocistidi molto abbondanti, con elemento terminale clavato o piriforme. Commestibilità e Tossicità Commestibile. Osservazioni Il suo habitus e l'habitat quasi esclusivo permettono un suo agevole riconoscimento. Specie simili Agaricus menieri Bon, a causa del comune habitat di crescita potrebbe essere confuso, ma l'ingiallimento alla base del gambo di quest'ultimo alla sezione permette di distinguerli con sufficiente facilità. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Puglia, litorale Lesina Marina; Novembre 2014; Foto di Raffaele Mininno.
  4. Agaricus cupreobrunneus (Jul. Schäff. & Steer) Pilát 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Sinonimi Psalliota campestris var. cupreobrunnea Jul. Schäff. & Steer 1939 Psalliota cupreobrunnea (Jul. Schäff. & Steer) F.H. Møller 1950 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Foto e Descrizioni Trovato in prato a sfalcio sicuramente ben concimato, odore grato, sapore dolce, alla sezione nessun viraggio né immediato né tardivo, anello semplice. Regione Piemonte; Ottobre 2008; Foto e commento di Giuseppe Vanoli. Microscopia e foto di Felice Di Palma. La specie in questione appartiene alla Sezione Agaricus del Genere Agaricus. La notevole variabilità, anche nell'ambito della stessa specie, dei caratteri normalmente presi a riferimento per separare le varie specie appartenenti alla citata Sezione (dimensione sporale, colorazione pileica, struttura dell'anello e viraggio della carne al taglio) rende molto difficoltosa questa differenziazione. Si tratta di un gruppo, quindi, nell'ambito del quale studi sul DNA sarebbero veramente necessari per cercare di capire se si tratta di poche (e molto variabili) o di tante specie. In particolare, Agaricus cupreobrunneus è specie molto prossima ad Agaricus campestris (alcuni autori li considerano sinonimi), dal quale differisce quasi unicamente per la particolare ornamentazione pileica (anche la microscopia sostanzialmente coincide). Noi abbiamo preferito mantenere separate le due specie, così come fatto da Luis Alberto Parra nel suo ultimo lavoro monografico (2008) della serie Fungi Europaei, sebbene lo stesso autore abbia manifestato qualche perplessità riguardo alla differenziazione in questione e ritenuto imprescindibile un'indagine molecolare per dirimere definitivamente la problematica. Spore (6,50)6,64-7,386(7,59)x(4,22)4,541-5,299(5,34) µm. Occasionalmente con poro apicale rudimentale (o pseudoporo) tipico della Sezione. Filo lamellare: come per tutte le altre specie della Sezione, è composto da cheilocistidi cosiddetti "basidioliformi", cioè sono talmente simili ai basidi immaturi da confondersi con quest'ultimi; per questo motivo in passato le specie appartenenti alla Sezione Agaricus venivano considerate (da molti autori) come "a filo lamellare fertile".
  5. Agaricus comtulus Fr. : Fr.; Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Pietro Curti. Raduno AMINT Novembre 2007 Stessi esemplari del post precedente. Foto di Franco Sotgiu. Stessi esemplari del post precedente.
  6. Agaricus comtulus Fr. : Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Minores Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Sinonimi Psalliota comtula (Fr.) Quél. 1872 Agaricus niveolutescens Huijsman 1960 Agaricus huijsmanii Courtec. 2008 Foto e Descrizioni Assenza assoluta di qualsiasi conifera; colore delle lamelle (anche negli esemplari giovani) di un bel rosa tenue/grigio rosaceo. Sfumature rosate che si concentrano per lo più al centro del cappello. Microscopia Spore n=30. (4,00 )4,223-4,79(4,84) × (2,89 )2,96-3,33(3,43). Cheilocisitidi assenza di cheilocistidi sul filo lamellare Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Sardegna, raduno AMINT; Novembre 2007; Foto, microscopia e commenti di Felice Di Palma. Spore n=30. (4,00 )4,223-4,79(4,84) × (2,89 )2,96-3,33(3,43). Basidi.
  7. Agaricus chionodermus Pilàt 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Valle d'Aosta; Giugno 2005; Foto di Gianluigi Boerio. In zona Ginod- Buthier intorno ai 1500-1600 m s.l.m.. Temperatura alle ore 09.00 di 19 °C. Sottobosco non eccessivamente secco grazie, probabilmente a qualche temporale notturno precedente. Bosco quasi esclusivamente di aghifoglie, abeti.
  8. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Friuli Venezia Giulia, Campoformido (UD); Settembre 2013; Foto di Nicolò Parrino.
  9. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Emilia Romagna; Settembre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  10. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Elementi caratterizzanti per questo prataiolo sono: lamelle rosa carico fin dallo stadio di primordio, nessun viraggio alla sezione (al limite solo leggermente rosato all'attaccatura tra gambo e cappello), odore fungino gradevole, gambo rastremato alla base, anello molto evanescente, cuticola asciutta coperta da piccole squame concolori al fondo cha può variare dal biancastro al grigio cenere al grigio-brunastro. Buon commestibile, da giovane può essere consumato crudo in insalata. Allo stadio adulto devono essere cotti e consumati quando le lamelle sono ancora rosee e non bruno-nerastre (inizio della putrefazione). Si tratta del prataiolo spontaneo più diffuso e raccolto. Si riconosce per il cappello bianco e pressoché liscio, per le lamelle di un bel rosa carico già dall’esordio, per l'anello che di solito è abbastanza esile e spesso evanescente. La sua variabilità ha fatto sì che ne fossero descritte alcune forme o varietà. Tra queste ricordiamo l’Agaricus campestrisvar.squamulosus, che si differenzia per la presenza di squame, specialmente al disco, abbastanza rade e brunastre. Può essere confuso con specie vicine: Agaricus bitorquis che cresce nei giardini ed ha due anelli separati; Agaricus arvensis che vira lentamente al giallo e con anello sviluppato; Agaricus cumtulus simile ma più piccolo, con lieve odore di mandorle, cresce nei campi concimati e vira al giallognolo, come Agaricus xanthoderma avente odore d'inchiostro e viraggio giallo cromo alla base del gambo, tossico, col quale potrebbe esser scambiato. Infine le lamelle rosate e l’assenza di volva lo distinguono da Amanita verna e Amanita virosa sempre aventi lamelle bianche anche in età adulta. Come tutti gli Agaricus commestibili non deve mai essere raccolto quando cresce in prossimità o all’interno di ambienti antropizzati, industrializzati e inquinati (strade, discariche, depuratori, parchi cittadini, ecc.). Infatti molti funghi assorbono e sono accumulatori delle sostanze nocive presenti nell’ambiente, in particolare dei metalli pesanti come il piombo. Prati sopra Galliano.
  11. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia, loc. Osio Sotto; Novembre 2011; Foto di Massimo Biraghi. Ritrovamento in un prato stabile.
  12. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia; Novembre 2011; Foto di Sergio Mombrini. Pianura bassa bergamasca, in un prato stabile. Lamelle di un bel rosa carico, anello evanescente, gambo attenuato, odore fungino gradevole, sono alcune caratteristiche che ci aiutano a riconoscerlo sul "campo".
  13. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia, località Filago; Ottobre 2009; Foto di Massimo Biraghi.
  14. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Marche; Ottobre 2009; Foto di Pietro Curti.
  15. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia; Dicembre 2008; Foto di Emilio Pini.
  16. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  17. Agaricus campestris L. : Fr.; Raduno Sardegna; Novembre 2007; Foto di Giovanni Satta.
  18. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  19. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Un bellissimo prataiolo che vive praticamente ovunque, alle basse e alle alte quote, ad ogni latitudine, anche presso gli insediamenti umani e cioè nei giardini pubblici e privati, nei parchi, in tutte le aree erbose delle zone urbane. Trattandosi di un fungo che ha proprietà ipercaptanti riguardo ai metalli pesanti, in nessun caso deve essere raccolto in città, poiché può accumulare quantità di piombo veramente alte. In montagna, nei prati d'altura, diversamente è sano, sicuramente uno dei migliori commestibili , dolce, profumato e delicato. Facile e agevole distinguerlo dagli altri del Genere, con odore gradevolissimo, possiamo operare una prima netta distinzione con i tossici del gruppo, tutti diversamente con odore sgradevole fenolico (inchiostro) o in alcuni casi nullo e con carne fortemente ingiallente, in particolare alla base del gambo. Tra i profumati e buoni Agaricus è quello che presenta le lamelle più colorate, di un bel rosa già nel primordio e ben presto salmone scuro, per poi divenire marroni cioccolata, violastre, a maturità. Altra tipica caratteristica morfologica è data dal gambo fortemente rastremato alla base e dall'anello fragile e supero, la carne si presenta appena rosata alla sezione, la colorazione generale del cappello e del gambo è bianca.
  20. Agaricus campestris L. : Fr. 1753 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Nome italiano Prataiolo Sinonimi Psalliota campestris (L. : Fr.) Quél. 1872 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto campestris deriva dal latino campester = campestre, per il suo habitat. Cappello 6-12 cm, emisferico, poi piano convesso ed infine disteso, spesso con modesto umbone centrale; margine involuto poi disteso e qualche volta rialzato negli esemplari vecchi, spesso debordante e fioccoso per i residui del velo parziale. Superficie asciutta, piana, coperta da piccole squame. Colore da biancastro a grigio cenere o brunastro. Lamelle Fitte, chiuse, libere, rosa pallido che scuriscono con l’età diventando rosa, poi rosa carnicino ed infine bruno-nerastre. Gambo 3-6 cm e spesso 1-2 cm, cilindrico assottigliato verso la base appuntita, pieno poi farcito e midolloso. Bianco con qualche riflesso rosato diventa giallognolo se ammaccato. Anello Il velo sottile, fragile e membranoso lascia traccia nei giovani esemplari sul margine del cappello e forma un anello bianco, evanescente, mediano o superiore. Carne Soda, bianca, alla frattura vira lentamente al rosa. Odore e sapore grati. Habitat In primavera e autunno, pochi giorni dopo la pioggia cui è preceduto un lungo periodo di siccità, in cerchi o a gruppi, tra l’erba delle radure di terreni compatti e incolti, in parchi, vigneti, sempre fuori dai boschi. Microscopia Spore 5,5-8,0 × 3,5-5 µm, ellittiche, lisce, bruno nerastre in massa. Commestibilità e Tossicità Ottimo. Da giovane può essere consumato crudo in insalata. Allo stadio adulto devono essere cotti e consumati quando le lamelle sono ancora rosee e non bruno-nerastre (inizio della putrefazione). Specie simili Si riconosce facilmente per il cappello bianco e pressoché liscio, per le lamelle di un bel rosa carico già nel fungo giovane, per l'anello che di solito è abbastanza esile e spesso evanescente. La sua variabilità ha fatto si che ne fossero descritte alcune forme o varietà che ormai sono state tutte ricondotte alla specie tipo. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach, cresce in campi coltivati, ha cappello bruno, fibrilloso, ricoperto di scagliette più scure ed il gambo ingrossato alla base. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc., cresce nei giardini ed ha due anelli separati. Agaricus arvensis Schaeff. : Fr., che vira lentamente al giallo. Ha un gradevole odore di anice, un velo ben sviluppato con toppe nocciola sulla parte bassa, e si allarga normalmente alla base del gambo. Leucoagaricus leucothites (Vitt.) Wassers, col quale fruttifica spesso, può assomigliargli a prima vista, ma si distingue facilmente per le sue lamelle e spore bianche. Agaricus comtulus Fr., simile ma in formato ridotto, lieve odore di mandorle, cresce nei campi concimati, ma vira al giallognolo, come Agaricus xanthodermus (odore d'inchiostro e viraggio giallo inchiostro alla base del gambo), col quale potrebbe esser scambiato. Amanita verna (Bull. : Fr.) Lam. e Amanita virosa Bertill., si distinguono per le lamelle bianche anche a maturità invece che rosa e per la presenza della volva. Sembra impossibile poter scambiare gli Agaricus con delle Amanita mortali, ma la maggior parte degli avvelenamenti (appunto a volte mortali) con Amanita verna e Amanita virosa avvengono proprio per errori grossolani di raccoglitori che li scambiano per Prataioli. Osservazioni È il prataiolo spontaneo più diffuso e raccolto. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Felice Di Palma. Regione Sardegna; Foto di Felice di Palma. Spore. n=30.(7,44 )7,523-8,659(8,90) × (4,59 )4,82-5,378(5,62).
  21. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Lombardia, Parco di Monza (MB); Agosto 2014; Foto di Marco Barbanera. Particolare dei rizoidi alla base del gambo, caratteristici della specie.
  22. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Marche; Novembre 2009; Foto di Pietro Curti. Giardino privato, in presenza di Quercus ilex, con siepe di Ligustrum ovalifolium, e Laurus nobilis Cordone rizoide alla base dello stipite, anello. Cordone rizoide e imenoforo. Decorazioni sul cappello. Campioni il 24 Ottobre. Il 1 Novembre, dopo sette giorni, solo il soggetto in basso a destra ha continuato il suo sviluppo.
  23. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Lazio; Maggio 2011; Foto Felice Di Palma.
  24. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Umbria; Novembre 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento in un'aiuola con un Platano su una strada di Perugia. Agaricus appartenente alla sez. Xanthodermatei con leggero ingiallimento alla base, odore di fenolo appena percettibile, a differenza di Agaricus xanthodermus e Agaricus praeclaresquamosus in cui l'odore di fenolo è forte è l'ingiallimento alla base del gambo è intenso e immediato. Un particolare dell'anello sottile.
  25. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Lombardia, Parco pubblico di Crema; Foto di Emilio Pini.
×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

Termini d'uso Informativa sulla riservatezza