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Archivio Micologico

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  1. Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Pilat; Regione Umbria; Maggio 2013; Foto di Pietro Curti. Crescita prativa, gregaria in gruppi che formano tipici cerchi. Imenoforo rosa fin dall'esordio, cromatismi generali biancastri, anello fragile e presto caduco, che sovente residua in resti appendicolati ai margini del pileo, odore gradevole fungino.
  2. Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Pilat; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Massimo Biraghi. Foto di Mauro Cittadini.
  3. Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Pilat; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto e commenti di Felice Di Palma. Si riconosce principalmente per il suo portamento tozzo, il cappello biancastro a volte screpolato dalle avverse condizioni climatiche, anello supero, gambo corto ed appuntito spesso provvisto di un corto e robusto cordone miceliare, la carne che arrossa al taglio ma solo dopo parecchi minuti di esposizione all'aria, spesso solo dopo qualche ora. E' molto comune nei prati prossimi ai litorali dell'Italia centrale e della Sardegna. Si differenzia da Agaricus bernardii, che spesso condivide gli areali di crescita, in quanto quest'ultimo presenta anello infero, odore sgradevole ed un arrossamento della carne alla sezione quasi istantaneo. Si differenza da Agaricus bitorquis, che ha lo stesso portamento tozzo, in quanto quest'ultimo presenta anello doppio e carne (quasi sempre) immutabile. Si differnzia da Agaricus campestris, che pure spesso condivide lo stesso habitat, in quanto quest'ultimo non ha portamento tozzo, l'anello è solitamente più evanescente, la carne immutabile, il filo lamellare senza cheilocistidi. Spore 6,2-6,8×4,4-5,1 µm. Q= 1,26-1,48. Di forma ampiamente ellissoidale, con polo distale da arrotondato a leggermente troncato, quasi mai acuminato, senza poro germinativo evidente, uniguttulate, biguttulate o con contenuto granulare. Cheilocistidi generalmente poco numerosi, basidioliformi ed accompagnati dalla presenza anche di basidi. Isolati o in piccoli gruppi, solo raramente abbondanti, in alcune collezioni completamente assenti (o indistinguibili dai basidioli). Semplici o con uno o piu setti alla base, con l'elemento terminale solitamente cilindrico, claviforme o fusiforme, solo raramente ampulliforme.
  4. Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Pilát. 1952 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Spissicaules Sinonimi Psalliota litoralis Wakef. & A. Pearson 1946 Agaricus spissicaulis F.H. Møller 1951 Agaricus maskae Pilát 1954 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto litoralis deriva dal latino littoralis, e = del lido, del mare. Cappello Si presenta inizialmente con il cappello di forma emisferica, al centro appiattito e con il profilo squadrato, il margine resta a lungo involuto, poi si distende con leggera depressione centrale. La cuticola è spesso fessurata in relazione alla condizioni ambientali e ricoperta nella parte centrale da squame di colore ocra chiaro, grigiastre o anche più scure, fino a toni marroni, verso il margine appare liscia e di colore biancastro. Lamelle Le lamelle sono rosate, poi con la maturazione delle spore diventano di colore marrone fino a toni nerastri, con il filo di colore più chiaro, biancastro, perché sterile e coperto da cheilocistidi, senza basidi che portano le spore colorate. Gambo Il gambo è corto, massiccio, spesso di dimensione inferiore al diametro del cappello, clavato, ventricoso, con la base attenuata e munita di uno o più rizoidi. Verso la base spesso si osservano tracce del velo generale costituite da una fascia che circoscrive il gambo, costituita da minute squame appressate concolori a quelle del cappello. L’anello è supero, biancastro, semplice, la parte superiore è leggermente striata, quella inferiore è fibrillosa e a volte leggermente dentata. Carne La carne è soda e spessa, alla sezione vira al rosa chiaro, poi con il passare dei minuti e se graffiata accentua la colorazione fino a toni rosa-salmone intenso. L’odore è fungino, gradevole, la superficie del cappello e la base del gambo, se grattate possono avere leggero odore di anice. Quest’ultimo carattere è presente in più specie della sez. Spissicaules. Habitat Cresce di solito in zone selvagge, dalla montagna alla costa, in prati e campi erbosi, in ambiente retrodunale nelle zone umide con presenza di muschio. Meno frequente nelle radure erbose dei boschi e nelle adiacenze. Nell’ Appennino centrale cresce abbondante nei pascoli sommitali nei “cerchi delle streghe”. Microscopia Spore 7,2-7,8 × 5,6-6,2 µm, Q = 1,2-1,3; Qm = 1,3; da largamente ellissoidali ad ellissoidali, munite di piccole guttule ma anche con contenuto granulare. Basidi tetrasporici, clavati. Cheilocistidi di forma simile ai basidi, per cui sono di difficile osservazione ed individuazione perché spesso frammisti ai basidi, l’individuazione viene agevolata quando sono riuniti in piccoli gruppi senza la presenza di basidi, muniti di uno o più setti, con elemento terminale claviforme o fusiforme. Trama imeniale, sono state osservate delle ife oleifere. La parte inferiore dell’anello è risultata formata da ife cilindriche, settate, con larghezza 3-6,7(9,94) µm. Commestibilità e Tossicità Commestibile. Reazioni macrochimiche Su questi esemplari sono state effettuate le seguenti reazioni macrochimiche: la reazione di Schäeffer è molto variabile, da debolmente positiva con colorazione aranciata della superficie del pileo a positiva nei rizoidi con colorazione al rosso intenso. Reazione all’Alfa-naftolo positiva con colorazione al viola con maggiore intensità dal cappello alla base del gambo. Reazione con il KOH 30% negativa su tutto il carpoforo. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Giugno 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. IV Comitato Scientifico A.MI. Umbria, Terni, Polino. Superficie inferiore dell'anello fibrillosa e leggermente dentata. Rizoidi abbondanti alla base del gambo. Il viraggio della carne nel gambo con il passare dei minuti aumenta fino a toni rosa-salmone intenso. Reazioni macrochimiche: La reazione di Schäeffer è molto variabile, da debolmente positiva con colorazione aranciata della superficie del pileo a positiva nei rizoidi con colorazione rosso intenso. Reazione all’Alfa-naftolo positiva con colorazione al viola con maggiore intensità dal cappello alla base del gambo. Reazione con il KOH 30% negativa su tutto il carpoforo. Spore: 7,2-7,8 × 5,6-6,2 µm; Q = 1,2-1,3; Qm = 1,3; da largamente ellissoidali ad ellissoidali, munite di piccole guttule ma anche con contenuto granulare. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Basidi clavati, tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo a 400×. I cheilocistidi hanno forma simile ai basidi, per cui sono di difficile osservazione ed individuazione perché spesso frammisti ai basidi, l’individuazione viene agevolata quando sono riuniti in piccoli gruppi senza la presenza di basidi, muniti di uno o più setti, con elemento terminale claviforme o fusiforme. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. La parte inferiore dell’anello è risultata formata da ife cilindriche, settate, con larghezza 3-6,7(9,94) µm.
  5. Agaricus langei (F.H. Möll.) F.H. Möll.; Regione Trentino; Luglio 2008; Foto di Franco Sotgiu.
  6. Agaricus langei (F.H. Möll.) F.H. Möll.; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto e microscopia di Felice Di Palma.
  7. Agaricus langei (F.H. Möll.) F.H. Möll.; Regione Lombardia, Val Seriana Spiazzi di Gromo; Settembre 2007; Foto Massimo Biraghi.
  8. Agaricus langei (F.H. Möll.) F.H. Möll.; Regione Sardegna, Monte Arci; Dicembre 2006; Foto di Franco Sotgiu.
  9. Agaricus langei (F.H. Möll.) F.H. Möll.; Regione Trentino; Settembre 2006; Foto Pietro Curti.
  10. Agaricus langei (F.H. Möll.) F.H. Möll. 1952 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Sanguinolenti Subsezione Sylvatici Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Foto e Descrizioni Cresce con maggiore frequenza all'interno dei boschi di abete rosso, cappello riccamente decorato con fitte squamule brunastre, gambo bianco e liscio, anello membranoso, lo stipite tende a macchiarsi vivacemente di rossastro se contuso e corroso. Odore e sapore gradevoli, delicatamente fungini, carne bianca, al taglio tende ad assumere colorazioni rosse molto intense. Regione Umbria; Novembre 2021; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento in prato aperto, a notevole distanza da un bosco misto di Fagus sylvatica, Abies alba, Abies Cephalonica. Carne arrossante, anello supero discendente. Simile a Agaricus sylvaticus, se ne distingue per la lamella rosa invece che grigia nei giovani, per la base non bulbosa e microscopicamente per i cheilocistidi sferopeduncolati e non cilindrici e settati. Cheilocistidi sferopeduncolati. Osservazione in rosso Congo, a 200×.
  11. Agaricus iodosmus Heinem. 1965 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Xanthodermatei Sinonimi Agaricus xanthodermus var. pilatianus Bohus 1971 Agaricus pilatianus (Bohus) Bohus 1974 Agaricus pilatianus f. magnus Bohus 1974 Agaricus pilatianus f. silvaticoides (Bohus) Bohus 1974 Agaricus pilatianus var. iodoformicus Hlaváček 2001 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto iodosmus deriva dal greco iodòs e osmòs = iodio; odore; per il suo forte odore di iodio. Cappello Diametro 4-20 cm, inizialmente globoso, poi con la crescita piano-convesso, con il centro spianato e il margine tronco, tende, quindi, ad assumere un aspetto trapeziodale, a piena maturità, sovente, anche con centro leggermente depresso, di colore da grigio chiaro a grigio fuliginoso, quasi nerastro, ma anche grigio marrone. La cuticola tende a dissociarsi in squame appressate a partire dal margine verso il centro, con andamento concentrico o radialmente, lasciando intravedere la parte sottostante di colore grigiastro, questa lacerazione è maggiormente evidente a partire dal margine fino a due terzi del cappello, mentre il centro resta più compatto, con squame irregolari. La superficie è opaca e asciutta, il margine è eccedente e se strofinato si colora fortemente di giallo-cromo, soprattutto nei giovani esemplari. Lamelle Libere o attenuate al gambo, abbastanza fitte, biancastre poi rosate, infine bruno-porpora, con filo irregolare, inizialmente più chiaro poi concolore alla faccia della lamella, intercalate da lamellule di varie dimensioni. Gambo Cilindrico, robusto, pieno ma a maturità fistoloso, leggermente clavato, con la base attenuata, a volte leggermente bulbosa, glabro, liscio, di colore da bianco a ocraceo-brunastro, vira al giallo cromo allo strofinamento soprattutto verso la base. Nella parte alta è provvisto di anello. Anello Complesso, membranoso, supero, formato da due strati sovrapposti, di colore bianco quello superiore, ingiallente al bordo, meno consistente quello inferiore che può essere concolore al cappello. La parte superiore dell’anello è striata, quella inferiore liscia. Carne Bianca, vira al giallo cromo alla base del gambo, immutabile nella parte alta del gambo e nel cappello, molto lentamente con il passare dei minuti il viraggio giallo cromo regredisce, per raggiungere un colore brunastro. Odore persistente di iodio, con maggiore intensità alla base del gambo. Habitat Il ritrovamento è avvenuto nel castagneto adiacente alla Caldera di Manziana, nei pressi della palude fulfurea, su suolo vulcanico. In genere questo taxon cresce gregario o in piccoli gruppi di esemplari in aree molto antropizzate, come giardini, prati e radure, terreni incolti, parchi cittadini, cimiteri e ai margini delle strade. Poco comune. Microscopia Spore largamente ellissoidali, di colore marrone, monoguttulate, senza poro germinativo, con apicolo evidente, 4,5-5,5 × 3,4-4,2 µm, media 4,9 × 3,8 µm, Q = 1,2-1,4; Qm = 1,3, misurazioni su 32 spore da sporata. Si osserva che le spore di questo studio sono risultate leggermente più piccole rispetto a quanto riportato dalla letteratura consultata 5,3-6,1-7,0 × 4,3-4,9-5,5(-6) µm, Q= 1,08-1,26-1,5 (Parra, 2013), probabilmente a causa del basidioma ancora immaturo, in ogni caso la maggior parte di esse hanno un Q tra 1,2 e 1,3, quindi verosimilmente compatibili. Basidi clavati, tetrasporici. Cheilocistidi non molto abbondanti, polimorfi, con due setti o multisettatti, formati da più elementi cilindrici sovrapposti, oppure semplici o con un setto, allora piriformi o claviformi. Pileipellis di tipo cutis. Le ife sono cilindriche, coricate, parallele, leggermente intrecciate, settate, nella parte centrale del cappello sono più corte e larghe, di aspetto fusiforme. Sulla superficie sono presenti elementi terminali filiformi (peli), multisettati, con elemento terminale arrotondato. Commestibilità e Tossicità Tossico. Sindrome gastroenterica incostante. Specie simili Agaricus menieri Bon ha un anello simile ad Agaricus iodosmus, si separa da quest’ultimo per il cappello bianco-grigiastro, se non influenzato dagli agenti atmosferici e per la crescita in luoghi molto sabbiosi, dune costiere, con crescita semi-ipogea. Dal punto di vista microscopico ha spore e cheilocistidi molto più grandi, mai multisettati. Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser, può assomigliare nelle forme robuste, tuttavia, ha un debole odore di fenolo o di iodio, un tenue ed a volte impercettibile viraggio al giallo della carne, anche alla base del gambo. Agaricus moelleri Wasser = Agaricus praeclaresquamosus A.E. Freeman, si caratterizza per il cappello con squamette scure, in contrasto con il colore bianco del fondo; mentre in Agaricus iodosmus il cappello appare tutto nero. Inoltre ha un viraggio meno forte alla base del gambo e l’odore è sgradevole di fenolo o inchiostro. Microscopicamente si distingue per avere i cheilocistidi molto abbondanti, claviformi, piriformi o sferopeduncolati, generalmente semplici, o, meno frequenti, con un setto, mentre Agaricus iodosmus al contrario li ha con due setti o multisettatti, formati da più elementi cilindrici sovrapposti, oppure semplici o con un setto, allora piriformi o claviformi. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Ottobre 2008; Foto di Pietro Curti. Su prato di un giardino privato realizzato con grassa terra di riporto, sotto Alloro e Leccio secolare (Quercus ilex), ovviamente trattandosi di un fungo saprotrofo la presenza del Leccio e dell'Alloro è del tutto ininfluente. Netto e violento l'ingiallimento della carne alla base del gambo quando si effettua una sezione, con cui si evidenzia un repentino intenso viraggio giallo cromo. L'odore è tipico e forte di iodio, inde nomen. Imenoforo irregolare e con filo lamellare più chiaro, anello complesso con la faccia superiore bianca e quella inferiore scura e concolore al cappello, margine del cappello eccedente. , in Viraggio intenso al giallo cromo, in particolare alla base del gambo. Cappelli con cuticola dissociata in squame. Odore forte di iodio, (odore di farmacia, tintura di iodio).
  12. Agaricus impudicus (Rea) Pilát; Regione Campania, Vesuvio; Ottobre 2009; Foto di Felice Di Palma.
  13. Agaricus impudicus (Rea) Pilát 1952 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sezione Sanguinolenti Subsezione Sylvatici Sinonimi Agaricus variegans F.H. Møller 1952 Agaricus vinosobrunneus P.D. Orton 1960 Agaricus koelerionensis (Bon) Bon 1980 Foto e Descrizioni Agaricus caratterizzato da un odore particolare, simile a quello di Lepiota cristata, viraggio al rosso sulle lamelle quando vengono strofinate, cheilocistidi largamente clavati, sferopenduncolati. Ritrovamento effettuato sotto Cupressus arizonica e Cedrus atlantica. Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare delle squame sul cappello. Particolare dell'anello. Sezione. Le lamelle che arrossano quando vengono strofinate. Cheilocistidi largamente clavati, sferopenduncolati. Spore ellittiche, (4,3) 4,6-5,59 (5,6) × (3,3) 3,4-4,2 (4,3) µm; Q = (1,2) 1,3-1,56 (1,6); N = 11; Media = 5,0 × 3,7 µm; Qm = 1,4.
  14. Agaricus gennadii (Chatin & Boud.) P.D. Orton 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Chitonioides Sinonimi Agaricus cellaris (Bres.) Contu 1985 Agaricus robynsianus Heinem. 1957 Agaricus gennadii var. microsporus (Bohus) Wasser 1985 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Cappello 5-12(16) cm, prima globoso, poi emisferico ed infine disteso, a volte anche leggermente depresso al centro; superficie spesso dissociata in placche squamulose di colore bianco o bianco-grigiastro, a volte anche ocraceo o marrone chiaro, di forma e dimensioni irregolari, sempre su fondo bianco, così come bianca rimane la zona marginale. Margine involuto negli esemplari giovani, completamente disteso negli esemplari estremamente maturi, eccedente rispetto alle lamelle, talvolta anche leggermente appendicolato per residui di velo. Lamelle Strette, libere, intercalate da lamellule, inizialmente biancastre, poi rosate e infine bruno-violacee, quasi nere, ma sempre con filo biancastro (presenza di cheilocistidi). Gambo 4,5-7(10) cm e spesso 1,5-3 cm, da fusiforme a cilindrico con base appuntita, munito di anello volviforme. Nella parte subito sopra l'anello è coperto da una sorta di guaina bianca di circa 1 cm, striata longitudinalmente oppure liscia, con il margine superiore denticolato; sopra detta guaina è ricoperto da squame più o meno cospicue, a volte isolate, altre volte raggruppate in bande trasversali. La parte sotto l'anello è biancastra, con piccole squame cotonose biancastre od ocracee verso la base. Talora può presentare fini rizoidi Anello I suoi resti formano una volva basale di struttura cotonosa, solo raramente membranosa, con margine superiore frastagliato e talvolta doppio Carne Compatta e dura, bianca, immutabile o leggermente rosata al taglio nella parte più alta ed esterna del gambo. Odore inizialmente debole, fungino, gradevole; ma con la maturazione diventa forte, urinoso, a volte sgradevole. Sapore dolce. Habitat Cresce solitario o gregario in parchi e giardini, nelle zone erbose, sia in prossimità del mare che all'interno; preferisce le zone alberate con conifere o latifoglie, molto meno presente in prati e zone aperte. Nel 1905 Bresadola ha descritto come Clarkeinda cellaris un suo curioso ritrovamento all'interno di una cantina, che nel 1985 è stata ricombinata in Agaricus cellaris da Contu e in seguito si è scoperto essere Agaricus gennadii. Microscopia Spore 6,0-9,5(11) × 5,0-7,0 µm, da subglobose a largamente ellissoidali, a volte anche quasi perfettamente globose; senza poro germinativo evidente, lisce, uni o bi-guttulate, bruno-violacee in massa (Iantinosporeo). Basidi tetrasporici. Cheilocistidi a volte abbondandi e a volte scarsi, cilindrici o claviformi, generalmente semplici, ma a volte anche settati alla base; di piccole dimensioni, spesso difficilmente distinguibili dai basidioli. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Specie simili Agaricus pequinii (Boud.) Konrad & Maubl., ha una pseudovolva basale; ma quest'ultimo manca della guaina striata subito sopra il margine superiore dell'anello, presenta una dimensione maggiore, spore più piccole e, soprattutto, un evidente arrossamento della carne alla sezione. Agaricus pearsonii Bon. & P. Boisselet = Agaricus volvatus (A. Pearson) Heinem. si distingue facilmente da Agaricus gennadii per il forte arrossamento della carne alla sezione. Agaricus pequinii si distingue per la presenza di tinte violacee, rosacee o rossastre sul pileo e per il gambo liscio, non coperto da squame, oltre che per una differente sequenza nrITS. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Puglia, bosco Isola, Lesina Marina; Dicembre 2014; Foto e commento di Raffaele Mininno. Ritrovamento di due esemplari molto vicini ai piedi di una pianta di Quercus ilex e nelle immediate adiacenze di Populus tremula. Nessun odore ne sapore percepibile.
  15. Agaricus freirei Blanco-Dios; Regione Lazio; Novembre 2012; Foto Felice Di Palma.
  16. Agaricus freirei Blanco-Dios 2001 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sezione Xanthodermatei Sinonimi Non sono conosciuti sinonimi per questa specie. Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Cappello Inizialmente convesso o tronco conico, poi disteso, con umbone di colore più carico a volte depresso con margine sempre leggermente debordante e biancastro. La cuticola inizialmente marrone quasi uniforme, si dissocia in squame triangolari appressate e fibrille fioccose, disposte radialmente e di colorazione varia, dal marrone scuro, fino ad ocraceo con tinte vinose, che lasciano intravedere la carne bianca sottostante. Imenoforo Le lamelle sono libere, fitte, di colore inizialmente biancastro con sfumature rosa, e si macchiano leggermente di rosso allo sfregamento, particolare non evidente su tutto il resto del carpoforo, successivamente assumono tonalità marroni nerastre con lo sviluppo e per il deposito sporale. Gambo Gambo centrale, biancastro e fistoloso all'interno, cilindrico-clavato o bulboso, a volte anche con base leggermente ritorta. Alla sezione assume lentamente tonalità ocracee nella zona corticale, la parte basale si macchia di ocraceo, in modo più o meno evidente, senza passare dal giallo vivo, spesso evidenzia rizoidi simili a pseudo-radichette. Anello Membranoso e supero, la parte superiore è liscia, mentre quella inferiore presenta, vicino al margine, una banda marrone lungo tutta la circonferenza, che con lo sviluppo si dissocia in squame rettangolari. Carne Soda biancastra, assume tonalità inizialmente ocracee e poi passa lentamente verso tonalita rosso ocracee, odore fungino nel cappello, fenolico ben evidente alla base del gambo. Habitat Rinvenuto in bosco misto di aghifoglia e latifoglia a 400 m. s.l.m., terreno sabbioso, in ripetute fruttificazioni, in colonie numerose. Specie simili Agaricus phaeolepidotus F.H. Møller, appartiene alla stessa sezione degli Xanthodermatei, presenta molte similitudini nell'aspetto morfologico generale, diversamente è netta la differenza dell'anello, doppio in questa specie, e con la presenza di una ruota dentata evidente sulla faccia inferiore. È specie normalmente più grande, ha la microscopia dei cheliocistidi nettamente diversa, e dal punto di vista filogenetico sono due specie molto distanti. Diversamente Agaricus freirei pur appartenendo sempre alla sezione degli Xanthodermatei, ha un anello semplice e una ruota dentata disegnata in prossimità del margine estremo dell'anello. Agaricus impudicus (Rea) Pilát, Agaricus sylvaticus Schaeff. e Agaricus lanipes (F.H. Møller & Jul. Schäff.) Hlaváček, appartengono alla sezione Sanguinolenti, e le tre specie indicate non hanno mai odori fenolici. Agaricus hondensis Murrill, quando questa specie è stata sequenziata, è risultato che entrambe le specie appartenevano alla sezione degli Xanthodermatei. Lo studio della distribuzione di Agaricus freirei, che copre l’intera costa atlantica dell’Europa, ha contribuito ad una migliore comprensione della sua variabilità. Bigliografia BLANCO-DIOS, J.B., 2001. Agaricales des dunes de Galice (Nord-Ouest de l’Espagne) (I): Agaricus freirei, sp. nov. Documents mycologiques 121: 27–34. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti e Pietro Curti, Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Giovanni Galeotti. Pileo dissociato in squame , a partire dalla zona discale più compatta e colorata. Squame triangolari appressate, disposte in senso radiale, che lasciano intravedere la carne biancastra sottostante. Leggero viraggio al rosso delle lamelle dove contuse. Lo stipite è cilindrico-clavato e spesso ingrossato alla base, si notano i rizoidi che formano pseudo-radichette. Al margine dell'anello sono presenti delle bande marroni, che si stanno dissociando in parti più o meno rettangolari. Sezione del gambo fistoloso, si notano un ingiallimento e imbrunimento alla base.
  17. Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Campioni ingiallenti, con profumo di anice.
  18. Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Gianni Bonini. Sezione.
  19. Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Pietro Curti.
  20. Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Franco Sotgiu.
  21. Agaricus essettei Bon; Regione Emilia Romagna, Valgianna; Anno 2004; Foto di Pietro Curti.
  22. Agaricus essettei Bon 1983 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Arvenses Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Foto e Descrizioni Un prataiolo che cresce sulle lettiere degli aghi di conifere, ingiallente in ogni settore se sottoposto a sfregamento, provvisto alla base del gambo di un bulbo marginato evidente, odore gradevolissimo di anice e sapore fungino. Un quasi perfetto sosia dell'Agaricus sylvicola (Vittad.) Peck, ma con crescita sulle lettiere di aghi. Regione Trentino; Anno 2004; Foto di Pietro Curti.
  23. Agaricus heinemannianus Esteve-Rav.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma.
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