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Archivio Micologico

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Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Rickenella fibula (Bull. : Fr.) Raith.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  2. Clitocybe phaeophtalma (Pers.) Kuyper; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Clitocybe tossica, presente nei boschi sia di latifoglie che di aghifoglie, di piccole o medie dimensioni, con colorazioni dal biancastro fino al beige-ocraceo; cappello depresso, imbutiforme, igrofano, con margine più o meno striato per trasparenza, lamelle decorrenti; gambo concolore con fini fibrille longitudinali e con base coperta da feltro miceliare biancastro. Caratteristico è l’odore della carne, definito dalla maggior parte dei micologi come “di pollaio”: dall’odore tipico di sterco di pollo depositato nei pollai di una volta, all’odore di piume bagnate; ma anche con nota mielosa e rancida.
  3. Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  4. Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Giovani esemplari.
  5. Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  6. Amanita pantherina (DC. : Fr.) Krombh.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Giovane esemplare.
  7. Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm.; Regione Toscana; Novembre 2018; foto di Alessandro Francolini.
  8. Scutiger pes-caprae (Pers. : Fr.) Bondartsev & Singer; Regione Lombardia, Ornica, Val Brembana; Dicembre 2004; Foto di Massimo Biraghi.
  9. Macrolepiota phaeodisca Bellù; Regione Calabria; Gennaio 2008; Foto e commento di Antonio Lupo. Ambiente di retroduna, con presenza di Cistus salviaefolius in radura erbosa tra Pino marittimo, Mimosa selvatica, e altre essenze di macchia mediterranea, terreno più chè sabbioso, presenza di bovini al pascolo.
  10. Hebeloma crustuliniforme (Bulliard) Quélet; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Un Hebeloma molto comune e ubiquitario, con lamelle “lacrimanti” che rilasciano goccioline di essudato inizialmente trasparente, poi opalescente e infine brunastro per il depositarsi delle spore mature. Tali goccioline, una volta essiccate, lasciano evidenti macchie brunastro-scuro sulle lamelle. Ha cappello color crosta di pane (anche il nome specifico, crustuliniforme, richiama la forma della crosta del pane) con eventuali sfumature ocracee più frequenti al centro, di diametro fino a 10 cm; gambo più o meno tozzo, cilindrico ma ingrossato alla base in un bulbo. Il gambo ha colore solitamente biancastro-crema e comunque più chiaro del cappello, è cosparso da evidenti fioccosità soprattutto all’apice. La carne è soda e compatta, con forte odore rafanoide e con sapore amaro. Il portamento e le dimensioni potrebbero ricordare Hebeloma sinapizans che ha stessa qualità organolettiche ma non ha lamelle lacrimanti, ha colorazioni più vivaci e possiede gambo cavo a maturità, con una caratteristica linguetta (“stalattite”) all’apice del suo interno. Gli altri Hebeloma con lamelle lacrimanti si differenziano per le diverse colorazioni, per non avere gambo con bulbo e per le diverse qualità organolettiche.
  11. Cortinarius ionochlorus R. Maire; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Un bellissimo Cortinarius presente sotto latifoglia; presenta contrasti cromatici notevoli: verde sul cappello, giallo sul gambo e violetto nell'imenoforo; ha carne giallognola, di sapore dolciastro e di odore un poco pungente che ricorda quello del pepe: carattere che condivide con il simile Cortinarius atrovirens che tuttavia ha lamelle giallo-verdastre e non violette.
  12. Tricholoma columbetta (Fr. : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  13. Tricholoma sejunctum (Sow. : Fr.) Quél.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Presso Cerro.
  14. Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Un cespo di tre esemplari fotografati sotto Faggio.
  15. Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Esemplari ancora giovani, presso Cerro.
  16. Hydnum repandum L. : Fr.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. Un cespo di diversi esemplari appressati l'un l'altro; sotto Faggio. Imenoforo ad aculei
  17. Stropharia caerulea Kreisel; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Una coppia di esemplari reperiti presso Faggio.
  18. Oudemansiella mucida (Schrad. : Fr.) v.Höhnel; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Particolare con anello in primo piano Seconda serie; ha colonizzato un ramo a terra di Faggio. Terza serie; due cespi su altro ramo di Faggio a terra.
  19. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  20. Cantharellus pallens Pilát; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. In primo piano un esemplare con il cappello coperto di pruina biancastra
  21. Marasmius oreades (Bolton) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Chiamato volgarmente “gambe secche” per la caratteristica tenacità del gambo (pieno e quasi legnoso). Ottimo commestibile... per i raccoglitori pazienti, viste le sue piccole dimensioni. Igrofano, con cappello color ocra-isabella a secco, brunastro a tempo umido; lamelle libere, rade, larghe e sinuose; odore gradevole come di mandorle amare (dovuto alla presenza di infinitesime tracce di acido cianidrico, che non pregiudicano la sua ottima commestibilità) e sapore dolciastro che ricorda la nocciola. Gli è simile Marasmius collinus (dalla commestibilità non del tutto accertata e quindi sconsigliabile) che si distingue macroscopicamente per il gambo più esile e meno tenace, fistoloso o più o meno cavo, per la carne dall’odore poco gradevole (con componenti agliacee o di gomma-caucciù o di Scleroderma), per le lamelle più fitte. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 81, Pag. 188: “È una specie che ha la capacità di essere reviviscente: la carne secca fatta rinvenire con l’acqua riprende la sua consistenza originale, mantenendo il suo profumo, il sapore e le caratteristiche organolettiche.”
  22. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Aculei conici. Quelli più grandi, una volta asportati, lasciano intravedere delle areolature contornate da una coroncina di piccole verruche.
  23. Armillaria luteobubalina Watling & Kile 1978 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Sinonimi Non sono conosciuti sinonimi per questa specie. Nome popolare Australiano Il nome comune australiano è Honey Fungus, il Fungo del miele, per il colore del suo cappello. Etimologia L'epiteto Armillaria deriva dal latino armílla = braccialetto, armilla; per la presenza di un anello/armilla sul gambo. L'epiteto luteobubalina deriva dal latino lūtĕus = giallo; e būbălinus = color del bufalo; per il colore giallo bruno del cappello. Cappello 5-10 cm, convesso, ma presto quasi disteso, margine rigato soprattutto a maturità, presenta piccole scaglie scure, irte, diffuse sulla superficie del cappello, maggiormente diffuse verso il centro del cappello. Lamelle Bianco crema. Gambo Consistente e fibroso. Alla base presenta notevoli fasci di rizomorfe, con cui si diffonde nel terreno, fino ad attaccare altre piante. Anello Il gambo presenta un anello sul gambo (velo parziale) duraturo e striato, che si estende in maniera simile a un'armilla nella parte bassa del gambo che risulta più scura rispetto alla parte che si trova sopra all'anello. Carne Soda quella del cappello, fibrosa e coriacea quella del gambo. Sapore amaro, pungente, sgradevole, persistente. Habitat Cresce su alberi vivi, alla base di ceppaie, in folti gruppi. È un parassita aggressivo, che attacca piante deboli, ma anche in buona salute, portandole anche alla morte. Si trova spesso su alberi di Eucliptus spp., ma anche sul legno di altre piante, sia nei boschi che nei giardini. Commestibilità o Tossicità Non commestibile per le caratteristiche organolettiche della carne. Osservazioni È un parassita temibile che può attaccare e portare alla morte gli alberi. Somiglianze e Varietà Armillaria luteobubalina è una specie tipica dell'Australia, dove sono presenti diverse specie di Armillaria, ed è una delle specie australiane vicarianti della nostra europea Armillaria mellea. Le specie australiane con cui si può confondere sono: Armillaria fumosa Kile & Watling; con squamule scure sul cappello e soprattutto sull parte del gambo sotto l'anello, mostra spesso colori diffusi grigiastri. Specie ritrovata in Australia continentale e in Tasmania. Armillaria hinnulea Kile & Watling; con sottili scaglie brune sul cappello, lamelle da crema a rosa. Specie ritrovata in Australia continentale, Tasmania e Nuova Zelanda. Armillaria novae-zelandiae (G. Stev.) Boesew. ha gambo e cappello viscidi. Specie ritrovata in Australia continentale, Tasmania e Nuova Zelanda. Armillaria pallidula Kile & Watling; specie con colori quasi completamente biancastri, con gambo bruno chiaro, si rinviene su legno di Pinus elliottii. Specie ritrovata solo in Australia continentale. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Australia, Otway Fly Treetop Walk, Weeaproinah, Beech Forest, Melbourne; Febbraio 2018; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento su tronco a terra di Nothofagus cunninghamii = Lophozonia cunninghamii. I campioni fotografati, non sono particolarmente viscidi, ma semplicemente bagnati da una abbondante pioggia, infatti questa foresta si trova in una zona temperata, umida, subtropicale. L'habitat, una spettacolare foresta di Eucaliptus regalis e Nothofagus cunninghamii e Felci arboree. Le foto sono effettuate all'nterno di un parco dove il bosco è attraversato da passerelle che permettono di vedere gli alberi anche da 30 metri di altezza, una passeggiata tra le chiome degli alberi! Tronchi di Eucaliptus regalis, che arrivano anche a 50 metri di altezza.
  24. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Trentino; Agosto 2006; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Giallo, tomentoso, con tendenza a diventare viola alla sezione e sulla superficie contusa, gambo scrobicolato, latice bianco mite poi amarognolo, immutabile se isolato dal fungo, mentre diventa viola se lasciato sulle lamelle. In foto un esemplare giovane col bordo del cappello ancora involuto e fortemente tomentoso. Latice bianco, acre. Notare le macchie viola sulle lamelle e sul gambo.
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