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Inocybe godeyi Gillet 1876
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Inocybe godeyi Gillet; Regione Lazio; Giugno 2020; Foto di Tomaso Lezzi. Base del gambo con bulbo nettamente marginato, cappello, lamelle e gambo fortemente arrossanti al tocco. Spore amigdaliformi, cheilocisitdi a parete spessa, muricati. La simile Inocybe bongardii, sempre arrossante, ha gambo non bulboso marginato, odore di pelle di salsiccia, spore ellissoidali, cheilocistidi cilindrici con estremità leggermente allargata. Caulocistidi muricati. Osservazione in Rosso Congo, a 200×. Cistidi imeniali muricati. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Spore. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Spore. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. -
Boletus aereus Bull. : Fr. 1789
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Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Lazio; Giugno 2020; Foto di Tomaso Lezzi.- 60 risposte
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- bronzino
- porcino nero
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Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire 1933
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Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire; Regione Lazio; Giugno 2020; Foto di Tomaso Lezzi. Cappello tipicamente igrofano che mostra due differenti colori se umido o asciutto. Cheilocistidi cilindrici, con andamento sinuoso. Spore (11,7) 12,8-14,4 (15,1) × (6,9) 7,2-8,4 (9,1) µm; Q = (1,6) 1,61-1,9; N = 24; Media = 13,7 × 7,9 µm; Qm = 1,7; amigdaliformi, verrucose spesso con guttula. Caulocistidi cilindrici, con andamento sinuoso, irregolari. Filo della lamella discolore, perché sterile, con cheilocistidi riuniti a gruppi. Cheilocistidi cilindrici, con andamento sinuoso. Osservazione in rosso Congo, a 200×. Cheilocistidi cilindrici, con andamento sinuoso e spore. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Spore (11,7) 12,8-14,4 (15,1) × (6,9) 7,2-8,4 (9,1) µm; Q = (1,6) 1,61-1,9; N = 24; Media = 13,7 × 7,9 µm; Qm = 1,7; amigdaliformi, verrucose spesso con guttula. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Caulocistidi cilindrici, con andamento sinuoso. Osservazione in rosso Congo, a 200×. Caulocistidi cilindrici, con andamento sinuoso, irregolari. Osservazione in rosso Congo, a 400×. -
Peziza vesiculosa Bull. 1790
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Peziza vesiculosa Bull.; Regione Lazio; Maggio 2020, Foto e microscopia di Tomaso Lezzi. Nell'orto, su paglia matura con letame di pecora, pony e gallina. Primordio. Lo stesso esemplare il giorno seguente. Sezione. Nessuna emissione di latice. Altri esemplari cresciuti a distanza di una settimana nello stresso habitat. Aschi a sinistra e excipulum medullare a destra. Osservazione in Rosso Congo, a 40×. Aschi a sinistra e excipulum medullare a destra. Osservazione in Rosso Congo, a 100×. Dall'alto al basso: palizzata di aschi, subimenio e excipulum medullare. Osservazione in Rosso Congo, a 40×. Aschi ottasporici e spore ellissoidali, lisce. Osservazione in Rosso Congo, a 100×. Aschi ottasporici con l'estremità apicale amiloide, e spore ellissoidali, lisce. Osservazione in Rosso Congo e Melzer, a 1000×. -
Coprinellus truncorum (Scop. : Fr.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo 2001
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Coprinellus truncorum (Scop. : Fr.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; Regione Lazio; Maggio 2020, Foto di Manuel Atzeni. Dopo un esame microscopico di questi esemplari, ho constatato l'assenza di caulocistidi e pileocistidi, questo carattere va ad escludere altre specie simili difficilmente distinguibili macroscopicamente. Nella sottosezione Micacei troviamo con assenza di caulocistidi e pileocistidi due specie quasi identiche, Coprinus truncorum con spore elissoidali, in media 6-9,5 × 4,5-6 µm, e Coprinus saccharinus con spore di profilo ellissoidale, ma da ovoidi a leggermente mitriformi in vista frontale, in media di 7,5-9,5 × 6-7 µm; questi esmplari hanno una misura media di 8,2 × 5,5 µm. Velo. Osservazione in acqua, a 400×. Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 100×. Filo lamellare. Osservazione in Rosso Congo, a 100×. Basidi e pseudoparafisi. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Basidio tetrasporico. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo, a 200×. Cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 400×. Pleurocistidi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 200×. Spore. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 1000×. -
Parasola misera (P. Karst.) Redhead, Vilgalys & Hopple 2001
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Parasola misera (P. Karst.) Redhead, Vilgalys & Hopple 2001 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Coprinus miser P. Karst. 1883 Etimologia L'epiteto Parasola è stato assegnato da Redhead et al. (2001) come specificato nella pubblicazione in cui hanno creato il genere Parasola: In reference to their parasol-like appearance = In riferimento al loro aspetto simile a un parasole. Bibliografia REDHEAD, S.A., VILGALYS, R., MONCALVO, J.-M., JOHNSON, J. & HOPPLE, J.S. JR., 2001. Coprinus Persoon and the disposition of Coprinus species sensu lato. Taxon. 50 (1): 203-241. Regione Lazio; Maggio 2020, Foto di Manuel Atzeni. Si tratta di un carpoforo di piccolissime dimensioni, pochi millimetri. Varie chiavi mi portano in modo piuttosto diretto a determinare il ritrovamento come Parasola misera = Coprinus miser. Ritrovamento su escremento di mucca. Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 200× Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 400× Cheilocistidi, basidi e pseudoparafisi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 200×. Spore. Osservazione in acqua, a 1000×. Caulocute. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale, a 100×. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Lazio; Maggio 2020, Foto di Tomaso Lezzi. Prugnoli ritrovati in giardino sotto a un misto di Olmo, Prugnolo e Biancospino. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Lazio; Aprile 2020, Foto di Tomaso Lezzi. Prugnoli ritrovati in giardino sotto a un misto di Olmo, Prugnolo e Biancospino. -
Taphrina deformans (Berk.) Tul. 1866
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Taphrina deformans (Berk.) Tul. 1866 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Taphrinomycetes Ordine Taphrinales Famiglia Taphrinaceae Regione Lazio; Aprile 2020, Foto di Manuel Atzeni. Si tratta di un fungo molto particolare, appartenente alla divisione Ascomycota, che va ad attaccare le foglie del pesco. Durante il periodo invernale il fungo è già presente su rami e gemme della pianta, sotto forma di blastospore (spore agamiche), che si moltiplicano facilmente anche a basse temperature. In primavera le blastospore danno origine ad un micelio che si sviluppa sotto l'epidermide delle foglie di pesco, lacerandole per lasciare apparire all'esterno la fruttificazione con gli aschi, che una volta maturi liberano le loro otto ascospore. Il micelio si sviluppa solamente nei tessuti vivi quindi non fruttifica su foglie morte. Quando si verificano temperature maggiori o uguali a 28 °C il fungo cessa la sua attività. Aschi e spore. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Aschi e spore. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Aschi visti dall'alto. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Spore conidiali e ascospore. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Si nota nella foto seguente una spora in germinazione. -
Entoloma clypeatum (L. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Entoloma clypeatum (L. : Fr.) P. Kumm.; Regione Lazio; Aprile 2020, Foto di Manuel Atzeni. Ho escluso le specie simili per i seguenti caratteri: Entoloma prunuloides (Fr.: Fr.) Quél., ha carne ingiallente e taglia inferiore. Entoloma vernum S. Lundell, assenza di odore di farina e cromatismi più scuri. Entoloma sepium (Noulet & Dass.) Richon & Roze, vira all'arancio nelle contusioni o in sezione (carattere non costante). Entoloma aprile (Britzelm.) Sacc., ha portamento più slanciato ed habitus differente. Entoloma saundersii (Fr.) Sacc., ha spore più grandi, con 8-9 angoli, macroscopicamente ha cappello micaceo (metallizzato) sul bianco. Esemplari rinvenuti dentro al mio giardino sotto diversi tipi di Rosaceae. Basidi e spore. Osservazione in Rosso Congo, a 600×. Basidi e spore. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Pileipellis. Osservazione in acqua, a 100×. Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo, a 200×. GAF pileipellis. Osservazione in rosso Congo, a 600×. -
Morchella esculenta (L. : Fr.) Pers. 1794
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- morchella conica
- morchella rotunda
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Agaricus braendlei L.A. Parra & M.M. Gómez 2018
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Agaricus braendlei L.A. Parra & M.M. Gómez 2018 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Sinonimi Agaricus argenteus Braendle ex Peck 1899. Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto braendlei è dedicato a F.J. Braendle, che Peck ha indicato come primo scopritore della specie. Cappello 3-7 cm, emisferico, poi da convesso ad appianato; margine intero oppure, a volte, appendicolato per i residui del velo parziale. Superficie asciutta, secca. Colore da biancastro a grigio argenteo. KOH sul cappello negativo. Lamelle Fitte, libere al gambo, rosa pallido che scuriscono con l’età, fino a diventare bruno-nerastre. Filo lamellare concolore. Gambo 3-6 cm e spesso 1-1,5 cm, cilindrico assottigliato verso la base appuntita. Biancastro, imbrunente verso la base. Anello Il velo sottile, fragile, può lasciare traccia nei giovani esemplari sul margine del cappello e forma un anello bianco, molto evanescente, spesso ridotto a semplici resti sulla parte alta del gambo. Micelio basale di colere bianco. Carne Soda, bianca. Odore e sapore non significativi. Habitat In primavera e autunno, tra l’erba delle radure di terreni compatti e incolti, in parchi, sempre fuori dai boschi. Microscopia Spore (6,5)6,7-8,0(8,45) × (4,6)4,8-5,5(5,6) µm; Q = (1,2)1,3-1,5(1,6); N = 30; ellittiche, lisce, bruno nerastre in massa. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi assenti. Commestibilità e Tossicità Commestibile. La specie appartiene agli Agaricus senza odori fenolici e ingiallimenti alla corrosione, né rizoidi alla base del gambo. Non sono conosciuti micetismi attribuibili a questa specie. Specie simili Agaricus campestris è la specie più simile, al punto che Kerrigan, uno dei maggiori studiosi del genere Agaricus, ritiene che molte raccolte Nord Americane etichettate come Agaricus campestris debbano invece essere ascritte ad Agaricus braendlei, il suo sosia Nord Americano Orientale. In effetti le due specie si differenziano semplicemente per la dimensione delle spore, maggiori o minori di 8 µm di lunghezza, e per la diversa filogenesi molecolare. Altri elementi distintivi rispetto alla specie qui citata sono: il contesto al taglio, bianco immutabile, mentre in Agaricus campestris la carne diventa leggermente rosata nel cappello e nella parte superiore del gambo; una fascia imbrunente verso la base del gambo che in Agaricus campestris manca; odore insignificante contro quello fungino di Agaricus campestris. Note nomenclaturali Agaricus argenteus Braendle ex Peck 1899, nome con il quale fino al 2018 è stata chiamata la specie in esame, è considerato un nome illegittimo, in quanto sinonimo posteriore di Agaricus argenteus Whit. 1792. William Whitering, un medico e botanico Britannico vissuto nel 1700, scopritore, tra le altre, di talune applicazioni mediche della Digitalis, scrisse tra il 1741 ed il 1799 un'opera in tre volumi: "A Botanical Arrangement of British Plants"; nel terzo volume vengono trattati anche i Funghi, ed in particolare a pagina 354 viene descritto Agaricus argenteus come un fungo con: "Cappello marrone chiaro acquoso, con il centro più scuro, con cuticola farinosa, striata al margine da giovane, rugosa ed intrecciata da vecchio; lamelle bianco-brunastro acquoso, con il filo argenteo brillante (da cui il nome), che cresce a grappoli sotto Olmo". Difficile dire a quale fungo si volesse riferire dato che, tra l'altro, mancano disegni e rappresentazioni delle specie descritte. Bibliografia LIU, A., DAI, R., ZHANG, M., CAO, B., XI, Y., WEI, S. & ZHAO, R., 2020. Species of Agaricus section Agaricus from China. Phytotaxa 452 (1): 001–018. PARRA, L.A., CAPPELLI, A., KERRIGAN, R.W., BIZIO, E., 2018. Agaricus porphyrocephalus subsp. alpinus a new subspecies collected in the Italian Alps. Micologia e Vegetazione Mediterranea, 33(2): 67-68. WHITERING, W., (1741-1799). A Botanical Arrangement of British Plant. Vol. 3: 354. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Felice Di Palma. Gli esemplari rappresentati in foto, inizialmente determinati come Agaricus campestris, sono stati oggetto di analisi molecolare. L'operazione si è rivelata non agevole, probabilmente per il cattivo stato di conservazione degli esemplari raccolti, con ben due tentativi di estrazione andati a vuoto. Quando siamo finalmente riusciti ad estrarre una sequenza, grazie ai preziosi consigli dell'amico Valerio Mazzella, Ricercatore presso il Dipartimento di Ecologia Marina Integrata della Stazione Zoologica di Napoli, questa si presentava comunque molto rovinata e non in grado di fornire soluzioni risolutive. Solo l'intervento paziente di Luis Alberto Parra, il massimo esperto Europeo del genere Agaricus che grazie alla sua notevole esperienza è riuscito a "pulire" adeguatamente la sequenza, ha permesso l'ascrizione alla specie qui descritta del nostro ritrovamento. Spore (6,5)6,7-8,0(8,45) × (4,6)4,8 - 5,5(5,6) µm; Q = (1,2)1,3-1,5(1,6); N = 30. Osservazione in acqua, a 1000×. Filo lamellare fertile, basidi e spore. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. -
Coprinopsis marcescibilis (Britzelm.) Örstadius & E. Larss. 2008
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Coprinopsis marcescibilis (Britzelm.) Örstadius & E. Larss. 2008 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Psathyrella marcescibilis (Britzelm.) Singer 1951 Psathyrella fragilissima (Kauffman) A.H. Sm. 1972 Psathyrella lactea (J.E. Lange) J.E. Lange 1940 Hypholoma marcescibile (Britzelm.) Sacc. 1895 Etimologia L'epiteto Coprinopsis deriva dal genere “Coprinus” con il suffisso - ópsis dal greco "ὄψις" [ópsis] = dall'aspetto di, per l'aspetto simile a Coprinus. L'epiteto marcescibilis deriva dal latino "marcésco" iniziare a marcire, marcescibile, che marcisce facilmente. Cappello Pileo convesso di color nocciola rossiccio, igrofano, pertanto il carpoforo assume tonalità diverse in base all’umidità, da nocciola brunastro a beige chiaro quando si asciuga, inizialmente umbonato, con depressione piatta e discolore in corrispondenza del disco in soggetti maturi, margine striato, eccedente, con evidenti fiocchi di velo dentati e triangolari. Lamelle Imenoforo a lamelle regolari, leggermente panciute, alternate a lamellule di ogni dimensione, filo lamellare discolore biancastro finemente fimbriato. Anello Filamentoso, fugace, ben evidente nei soggetti giovani a proteggere l'imenoforo. Gambo Stipite 10-12 × 0,5-0,7 cm, allungato, cilindrico o sinuoso, striato all'inserzione con l'imenoforo, cavo all'interno, ricco di fiocchi farinosi su tutta la lunghezza. Carne Poco consistente, priva di odore e sapore particolare. Habitat Fungo saprotrofo, vegeta su detriti organici e fogliame sia di aghifoglia che latifoglia. Microscopia Cheilocistidi utriformi, con peduncolo basale. Pleurocistidi non osservati. Trama lamellare costituita da cellule globose. Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti. Pileipellis mista, costituita da un sottile strato esterno di ife parallele, strette e allungate e da uno strato inferiore formato da cellule globose e ellissoidali, con setti ristretti. Basidi clavati, tetrasporici. Spore (9,8) 10,5-11,6 (12,1) × (5,8) 6,2-7,2 (7,8) µm; Q = (1,5) 1,52-1,8 (1,9); N = 50; Media = 11,1 × 6,7 µm; Qm = 1,7; amigdaliformi in vista laterale, ovoidali in vista frontale, appiattite in corrispondenza del poro germinativo, lisce, di colore bruno scuro, quasi nero, con apicolo evidente. Stipitipellis costituita da cellule allungate, cilindriche. Caulocistidi di forma e dimensione variabili, cilindracei, sinuosi, subcapitulati, contenenti pigmento ocraceo, in parte disciolto, in parte contenuto in guttule. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Coprinopsis marcescibilis morfologicamente e per il portamento, potrebbe essere confusa con altre specie del genere Coprinopsis e genere Psathyrella. Solo un attento esame dei caratteri microscopici, contribuisce ad una corretta determinazione. Coprinopsis pseudomarcescibilis Heykoop, G. Moreno & P. Alvarado è una specie sosia, difficile da separare morfologicamente, si differenzia per la taglia più piccola e microscopicamente per le spore che sono più lunghe, con valori di 13,3-14,5 μm. Coprinopsis musae Örstadius & E. Larss carpofori di piccola taglia, con spore piccole, molto pallide, valori di 9-10,5 × 5,8-6,2 μm. Psathyrella candolleana (Fr.: Fr.) Maire si differenzia morfologicamente per le colorazioni più tenui, per la taglia dei carpofori meno slanciata, microscopicamente per le spore piccole valori di 6-8 × 4-5 µm e per la pileipellis formata da un'unico strato di cellule subglobose. Bibliografia HEYKOOP, M., MORENO, G. & ALVARADO, P., 2017. Coprinopsis pseudomarcescibilis Heykoop, G. Moreno & P. Alvarado, sp. nov. Persoonia 38, Fungal planet description sheet 594: 320-321. ÖRSTADIUS, L., RYBERG, M. & LARSOON, E., 2015. Molecular phylogenetics and taxonomy in Psathyrellaceae (Agaricales) with focus on psathyrelloid species: introduction of three new genera and 18 new species. Mycol Progress 14, 25. Doi https://doi.org/10.1007/s11557-015-1047-x. Doi AA.VV., 2012. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. WÄCHTER, D. & MELZER, A., 2020. Proposal for a subdivision of the family Psathyrellaceae based on a taxon-rich phylogenetic analysis with iterative multigene guide tree. Mycological Progress 19: 1151-1265. DOI https://doi.org/10.1007/s11557-020-01606-3. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2021; Foto e microscopia di Giovanni Galeotti. (exsiccatum GG211229-01) Residui velari sul margine, anello dissociato e filamentoso nel soggetto giovane. Stipite striato all'inserzione con l'imenoforo, filo lamellare discolore. I soggetti osservati erano disseminati su una zona piuttosto vasta, con crescita isolata su detriti organici di aghifoglia mista a latifoglia. Zona discale depressa e discolore, in corrispondenza dell'inserzione al pileo dello stipite. Trama lamellare costituita da cellule globose, evidenti cheilocistidi sulla destra della foto. Osservazione in Rosso Congo, a 40×. Cheilocistidi utriformi. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Caulocistiti con GAF. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Caulocistidi e GAF, con pigmento ocraceo, contenuto in guttule, e in parte disciolto. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Velo parziale prelevato sul margine del pileo. Osservazione in Rosso Congo, a 100×. Ife del velo. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Sezione della cuticola. Osservazione in Rosso Congo, a 100×. Cuticola mista, costituita, da un sottile strato ife parallele, strette e allungate, e da uno strato inferiore, formata da cellule globose e ellissoidali, con setti ristretti. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Basidi clavati, tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Spore (9,8) 10,5-11,6 (12,1) × (5,8) 6,2-7,2 (7,8) µm; Q = (1,5) 1,52-1,8 (1,9); N = 50; Media = 11,1 × 6,7 µm; Qm = 1,7. Spore bruno nerastre, amigdaliformi in vista laterale, ovoidali in vista frontale. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.- 2 risposte
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- psathyrella marcescibilis
- hypholoma marcescibile
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Aleuria luteonitens (Berk. & Broome) Gillet 1886
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Aleuria luteonitens (Berk. & Broome) Gillet 1886 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Pyronemataceae Sinonimi Peziza luteonitens Berk. & Broome 1851 Otidea luteonitens (Berk. & Broome) Massee 1895 Etimologia L'epiteto Aleuria deriva dal greco ἄλευρον [áleuron] = farina, per l'apotecio che esternamente è forforaceo. L'epiteto Luteonitens deriva dal latino lúteus = giallo, e nitens = splendente, lucente, di un giallo brillante. Ascoma Apotecio sessile, 1-1,5 cm di diametro, con il margine finemente crenulato, di colore giallo vivo, a forma di coppa discoide, a volte disteso, l’imenio è liscio e concolore. La superficie esterna, sempre su tonalità giallastre presenta forfora e pruinosità. Fungo gregario e cespito, fruttifica in gruppetti, con soggetti che si presentano appressati tra loro. Carne Carne chiara, giallognola e acquosa, non geme latice alla frattura, priva di odore. Habitat Nel bosco in ambiente umido, su terreno sciolto o argilloso, con presenza di detriti organici e muschio. Microscopia Spore (10,1) 10,4-11,8 (12,7) × (5,6) 5,9-6,7 (7,1); Q = (1,5) 1,6-1,9 (2,0); N = 31; Media = 11,0 × 6,3; Qm = 1,8; ellissoidali ornate da sottili verruche, che formano uno pseudoreticolo incompleto, escluse le asperità, che misurano µm 1-1,5. Aschi (147,9) 156,0-193,4 (197,8) × (7,5) 8,5-9,9 (10,2) µm; Q = (17,1) 17,3-20,4 (20,5); N = 11; Media = 170,6 × 9,0 µm; Qm = 18,8; uniseriati ottasporici, opercolati, pleurorinchi, non amiloidi. Parafisi cilindriche con lunghezza maggiore degli aschi, con apice dilatato e ricurvo, contengo un pigmento ocraceo disperso. Excipulum ectale formato da cellule globose. Peli sulla superficie esterna formati da corte cellule cilindriche, arrotondate, con strozzature in corrispondenza dei setti, ultima cellula con estremità arrotondata. Excipulum medullare a textura intricata, formata de cellule distese orizzontalmente, catenulate. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Aleuria cestrica (Ellis & Everh.) Seaver è certamente la specie sosia, simile morfologicamente, gialla ma con sfumature aranciate, si presenta anche su terreno nudo e microscopicamene, si differenzia per le spore più piccole 8-10 x 5-6 µm. Aleuria bicucullata Boud. ha spore generalmente più larghe 10-12 x 6-7,5 µm. provviste di nervature, che formano un reticolo elicoidale in rilievo, con creste alte fino a 4-4,5 µm. Aleuria aurantia (Pers. : Fr.) Fuckel differisce per dimensioni più grandi e per tonalità aranciate dell'apotecio e per le spore decisamente più grandi 18-20,5 x 11-12 µm. Osservazioni Auleria luteonitens si riconosce, tra le specie appartenenti a questo genere, per i colori giallo brillanti dell'apotecio, per le piccole dimensioni. Microscopicamente per le dimensioni delle spore, che presentano verruche sottili, interconnesse a formare delle creste che convergono a costituire uno pseudoreticolo incompleto. Bibliografia BILLEKENS, P., 1994. Aleuria bicucullata versus Aleuria luteonitens. Karstenia. MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB. VAN VOOREN, N., 2014. Cahiers de la FMBDS 4: 4-5. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Ottobre 2021, Foto e microscopia di Giovanni Galeotti. (Exsiccatum GG211008-01) Soggetti rinvenuti su muschio, in un bosco planiziale altitudine 400 metri s.l.m. tagliato di recente, con prevalenza di Quercus cerris e Populus alba, fruttifica formando dei circoli. Margine dell'apotecio più chiaro e finemente crenulato. Soggetti con colorazione giallo-aranciato. Sezione dell'apotecio. Osservazione in Rosso Congo, a 40×. Excipulum ectale. Osservazione in Rosso Congo a 100×. Aschi non amiloidi. Ossarvazione in Melzer a 400×. Excipulum medullare. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Peli sulla superficie esterna formati da corte cellule cilindriche, arrotondate, con strozzature in corrispondenza dei setti, ultima cellula con estremità arrotondata. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Aschi e parafisi. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Parafisi settate, spesso ricurve e dilatate all'apice. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Aschi e parafisi. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Spore. (10,1) 10,4-11,8 (12,7) × (5,6) 5,9-6,7 (7,1); Q = (1,5) 1,6-1,9 (2,0); N = 31; Media = 11,0 × 6,3 ; Qm = 1,8 Osservazione in acqua a 1000×.- 1 risposta
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Warcupia cupulata M. Carbone, Galeotti, Lezzi, Athanasiadis & P. Alvarado 2021 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Otideaceae Etimologia L’epiteto di genere Warcupia è dedicato al Dr. Jack H. Warcup. L’epiteto cupulata deriva dal Latino cupulatus = cupolato, per la forma a coppa dell'apotecio. Ascoma L’apotecio si presenta con un diametro di 5-30 mm, alto 20-40 mm, è prevalentemente intero, anche se alcuni campioni presentano un'apertura laterale (come avviene tipicamente nel genere Otidea). La superficie esterna è pubescente, pruinosa e furfuracea, di color nocciola chiaro con riflessi aranciati da giovane ed è più scura a completa maturità. Il margine è finemente crenulato negli esemplari giovani, poi denticolato e decorato da verruche color ruggine a maturità. L’imenio si presenta liscio, subconcolore alla superficie esterna, con riflessi grigiastri in gioventù, grinzoso. Il fungo si presenta gregario o fascicolato. Stipite Lo stipite è ben distinto, sviluppato e consistente, concolore con l’apotecio, pieno alla sezione, rivestito da una pruina biancastra, dilatato all’inserzione della base dell’apotecio. Il micelio basale è biancastro. Carne La carne si presenta di consistenza ceracea, non presenta odore rilevante, né sapore particolare. Habitat Al momento risultano soltanto quattro località di rinvenimento di Warcupia cupulata. Tutte le raccolte segnalate hanno come carattere comune la presenza di Cupressus spp. I ritrovamenti umbri del 2019, 2020 e 2021, compreso il ritrovamento dell’olotipo, provengono dalla provincia di Perugia, da un parco situato a 400 m s.l.m. I campioni sono stati trovati su substrato ricco di humus e detriti organici. Nella zona dove sono avvenuti questi ritrovamenti, sono presenti molte specie arboree, di cui alcune alloctone e di particolare pregio. A breve distanza tra di loro sono presenti: Cupressus lusitanica, C. macrocarpa, Quercus ilex, Picea orientalis, P. abies, Abies cephalonica, A. alba, A. pinsapo, Taxus baccata e Calocedrus decurrens. Una seconda località di ritrovamento si trova in Grecia, dove gli esemplari sono stati rinvenuti in un bosco di conifere con Pinus brutia e Cupressus sempervirens f. horizontalis. Un terzo ritrovamento è stato segnalato in Italia, nella regione Toscana, sotto Cupressus macrocarpa; e un quarto in Spagna, sotto Eucalyptus sp. e Cupressus sp. Microscopia Ascospore (8,8-)9,5-11(-11,8) × (4,9-)5,6-6,7(-7,3) μm; Q = (1,4-)1,5- 1,9(-2,0); media = 10,3 × 6,1 μm; Qm = 1,7 (n = 161), lisce, ialine, da ellissoidi a leggermente ovoidali, biguttulate, con parete fino a 0,4 μm di spessore. Parafisi cilindriche, settate, ramificate alla base, leggermente più lunghe degli aschi, con apici dilatati e piegati a uncino, larghe fino a 2,5 μm. Aschi (113,6-)129,5-152,4 (-227,4) × (6,7-)7,8-9,3(-9,5) μm, Q = (12,7-)14,8-19,5(-26,3), media = 144,6 × 8,4 μm, Qm = 17,3 (n = 30); cilindrici, non amiloidi, opercolati, pleurorinchi, contengono 8 spore uniseriate. Subimenio si presenta come una sottile zona più scura, composta da cellule piuttosto fitte. Excipulum medullare composto da cellule disposte con textura intricata, formato da ife (6,8-)8,1-13(-17,5) μm di larghezza, media = 10,4 μm (n = 30), ialine, a parete sottile. Excipulum ectale si presenta con textura globulosa angolare nella parte interna, con cellule (8,7-)9,6-13,7(-16,2) μm diam., media = 10,4 μm (n = 30), moderatamente spesse, da ialine a giallastre. La superficie esterna dell'ascoma è coperta da verruche formate da cellule che presentano una textura da globulosa a globuloso-angolare. Micelio basale formato da ife larghe 8,5 μm, parete fino a 1 μm di spessore, ialine, settate, a parete liscia. Specie simili Al genere Warcupia fino a poco tempo fa apparteneva una sola specie cleistotecioide: Warcupia terrestre, vedi Paden et al. (1971). La specie Warcupia cupulata presenta invece apoteci ben formati, di discrete dimensioni e con spore più piccole. Alcuni esami molecolari basati su marcatori ITS, LSU, tef1 e rpb2 hanno dimostrato come le due specie, nonostante un aspetto macroscpico profondamente differente, appartengano allo stesso clade, come spiegato in dettaglio in Carbone et al. (2021). Warcupia cupulata, sia per microscopia che per forma degli apoteci può ricordare: le specie a coppa intera del genere Otidea, da cui si differenzia per avere ascospore più piccole; le specie del genere Arpinia da cui si differenzia per le estremità delle parafisi ricurve; le specie del genere Tarzetta da cui si differenzia per gli aschi pleurorinchi. Commestibilità e tossicità Attualmente non è conosciuta la commestibilità di questa specie. Nota Per informazioni più dettagliate fare riferimento all'articolo in cui la specie è stata pubblicata: CARBONE M., GALEOTTI, G., LEZZI, T., ATHANASIADIS, A. & ALVARADO, P., 2021. Warcupia cupulata a new cup-shaped species in the cleistothecioid genus Warcupia (Otideaceae, Pezizales). Ascomycete.org, 13 (4): 145-156. Bibliografia CARBONE M., GALEOTTI, G., LEZZI, T., ATHANASIADIS, A. & ALVARADO, P., 2021. Warcupia cupulata a new cup-shaped species in the cleistothecioid genus Warcupia (Otideaceae, Pezizales). Ascomycete.org, 13 (4): 145-156. PADEN, J.W. & CAMERON, J.V., 1971. Morphology of Warcupia terrestris, a new ascomycete genus and species from soil. Canadian Journal of Botany 50 (5): 999-1001. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti e Tomaso lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Si ringrazia Matteo Carbone, autore principale dell'articolo Carbone et al. (2021), per la revisione del testo. Regione Umbria; Dicembre 2019, Dicembre 2020, Gennaio 2021; Foto di Giovanni Galeotti e Tomaso Lezzi. [Exsiccata TUR-A 209463, TUR-A 209464 (Paratypi); TUR-A 209465 (Holotypus)] Giovani soggetti con superficie esterna pruinosa, e tonalità nocciola aranciate. Sezione dello stipite. Si evidenziano le tonalità brunastre degli apoteci, con sfumature bruno violacee grinzose dell'imenoforo, in soggetti molto maturi Esemplari con il margine dell'apotecio fortemente denticolato, in soggetti adulti in piena fase di sviluppo. Sezione dell'apotecio. Osservazione in Rosso Congo, a 40×. Sezione dell'apotecio. Osservazione in Rosso Congo, a 100×. Aschi e parafisi. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Aschi e parafisi. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Parafisi settate, ricurve all'apice. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Aschi ottasporici, uniseriati, pleurorinchi. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Aschi osservati in acqua, a 400×. Aschi e parafisi. Osservazione in Melzer a 400x. Spore. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Spore. Osservazione Acqua, a 1000×. Spore. Osservazione Blu cotone, a 1000×. Excipulum ectale formato da cellule globose, globose angolari. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Excipulum ectale. Osservazione in Rosso Congo, a 400×. Excipulum medullare a texura intricata. Osservazione in Rosso Congo, a 400×.
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Luglio 2015; Foto di Francesco Tozzi. Esemplari con queste colorazioni venivano qualche tempo fa ascritti a Boletus luridiformis var. discolor (Quél.) Krieglst. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Liguria, Sassello, raduno AMINT; Ottobre 2012; Foto di Tomaso Lezzi. Boletaceae a pori rossi, come si vede bene dalla foto macro il rosso si trova solo sul bordo dei pori, non sui tubuli, che sono gialli. Netto viraggio al blu scuro al tocco. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lazio; Luglio 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Boletaceae a pori rossi, cappello marrone vellutato, gambo senza reticolo coperto da punteggiatura rossa, forte viraggio al taglio e alla contusione; qui in una versione solo apparentemente lignicola, perché cresceva incastrato in un tronco. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Lazio; Luglio 2015; Foto di Francesco Tozzi. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Umbria; Luglio 2010; Foto di Luigi Minciarelli. Appennino umbro-marchigiano, versante umbro, al bordo di faggeta. Sezione. Foto di Tomaso Lezzi. La sezione con il viraggio al blu. Un particolare dei pori rossi, che diventano blu al tocco. Un particolare della puntinatura rossa sul gambo. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Calabria; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Piemonte, Valsesia, Scopa (VC); Settembre 2011; Foto di Alessandro Remorini. Ritrovamento effettuato a 650 m s.l.m. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lombardia, colline bergamasche, località Palazzago; Ottobre 2007; Foto di Massimo Mantovani. -
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Calabria; Settembre 2005; Foto di Antonio Lupo. -
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Liguria; Ottobre 2009; Foto di Alessandro Remorini.