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Tricholoma squarrulosum Bres. 1892
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Tricholoma quercetorum Contu 2004
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Tricholoma quercetorum Contu; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Hericium clathroides (Pall.) Pers. 1797
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Hericium clathroides (Pall.) Pers.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Amanita gracilior Bas & Honrubia 1982
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Amanita gracilior Bas & Honrubia; Regione Lazio, Roma, Tenuta di Castelporziano; Novembre 2019; Foto di Felice Di Palma. -
Amanita phalloides (Vaill. ex Fr. : Fr.) Link 1833
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Amanita phalloides (Vaill. ex Fr. : Fr.) Link; Regione Lazio, Tenuta di Castelporziano; Novembre 2019; Foto di Felice Di Palma. La varietà alba.- 50 risposte
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- amanita phalloides
- tignosa verdognola
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Clavaria salentina Agnello & Baglivo 2011
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Clavaria salentina Agnello & Baglivo 2011 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomyctes Ordine Agaricales Famiglia Clavariaceae Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Colus hirudinosus Cavalier & Séchier 1835
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Colus hirudinosus Cavalier & Séchier; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Hygrocybe conica (Schaeff. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Hygrocybe conica (Schaeff. : Fr.) P. Kumm.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.- 47 risposte
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- var. conica
- hygrocybe conica
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Entoloma atlanticum G. Tassi 2002
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Entoloma atlanticum G. Tassi 2002 Tassonomia Divisione Basidiomycota Clesse Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Entolomataceae Foto e Descrizioni Questa potrebbe risultare come prima segnalazione italiana per questa specie molto poco comune anche all'estero. Le caratteristiche sono quelle di una Nolanea senza cheilocistidi, con spore isodiametriche con 5-7 lati, nella maggior parte 6 nei campioni esaminati, pigmento incrostante, GAF presenti alla base dei basidi. Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Spore isodiametriche. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Basidi tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo a 100×. Pileipellis. Osservazione in L4 a 100×. -
Pseudoclitocybe expallens (Pers.) M.M. Moser 1967
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Pseudoclitocybe expallens (Pers.) M.M. Moser; Regione Lombardia; Novembre 2009; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Bosco misto Pino silvestre, Castagno, nelle immediate vicinanze di un ramo in decomposizione presubilmente di Castagno. Cappello bruno-bistro con toni bruno-rossastri specie al margine, leggermente striato nell'esemplare adulto. Lamelle su toni grigiastri ma con sfumature rosate, gambo subconcolore, con sfumature rosatre e striature bianco grigiastre, odore subnullo o leggermente cianico. Microscopia spore 9,5-10 × 5-6µm; Q medio 1,61. Spore 9,5-10 (11) × 5,5-6 (7) µm; Q 1,40-1,89; Qm = 1,61. -
Lactarius mairei Malençon 1939
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Lactarius mairei Malençon; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Crescita sotto Quercia, cappello peloso, latice bianco tardivamente piccante. -
Russula praetervisa Sarnari 1998
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Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893
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Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893; Regione Sardegna, Monte Arci, Comune di Palmas Arborea (OR), 350 m s.l.m.; Commento e verifica microscopica di Antonio Gennari. Habitat lecceta con presenza di Cistus monspeliensis, Arbutus unedo, Erica arborea e Philirea angustifolia. Odore e sapore nulli. "La differenza tra Mycena aurantiistipitata e Mycena olivaceomarginata è semplice in quanto Mycena aurantiistipitata ha cheilocistidi fusiformi, frammisti ad altri numerosi con grosse escrescense e protuberanze digitate; Mycena olivaceomarginata presenta cheilo fusiformi-lageniformi, mentre diventa più complicato dividere M. olivaceomarginata da Mycena shildiana (cappello da bianco-crema pallido a brunastro pallido) che è nota solamente per una raccolta in Italia "quella tipo" e forse l'unica segnalata. -
Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893
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Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893; Regione Lombardia, Gera d'Adda; Gennaio 2014; Foto, microscopia e commento di Sergio Mombrini. L’identificazione di questa Mycena richiede una attenta osservazione di tutti i caratteri macro e microscopici. La variabilità dei cromatismi nel pileo, il filo lamellare non sempre evidentemente e variabilmente colorato, l’odore debole, i cistidi polimorfi, rendono la separazione dalle specie vicinorie piuttosto critica. La variabilità di colore dei pigmenti è stata utilizzata per proporre quattro forme diverse (Maas Geesteranus 1986) : f. olivaceomarginata, f. contraria, f. roseofusca, f. thymicola. Inoltre (Arnolds 1982, Ludwig 2012) suggeriscono una sinonimia con Mycena citrinomarginata il cui nome avrebbe precedenza, studi molecolari sono attesi per smentire o avvalorare queste proposte. Esemplari in habitat (nel riquadro un particolare del filo lamellare). Dopo la raccolta i carpofori assumono colorazioni con toni più caldi. Lamelle grigio-chiaro, filo lamellare sterile con colorazioni che vanno dal bianco degli esemplari freschi, al giallo-oliva-brunastro di quelli maturi o raccolti. Ife della pileipellis, la valutazione della loro forma aiuta a separare Mycena viridimarginata P. Karst. Il gambo è cavo, privo di latice, coperto da una peluria lanuginosa più o meno estesa che nella foto vediamo ingrandita al microscopio. Corteccia del gambo con ife diverticolate. Le ife terminali della corteccia del gambo sono piuttosto rare e hanno una forma affusolata, in Mycena citrinomarginata Gillet queste ife sarebbero più frequenti e rigonfie. Cheilocistidi polimorfi, variano a seconda del punto di prelievo sulla lamella. Altri cheilocistidi. Ancora cheilocistidi, osservati in acqua evidenziano un contenuto giallo-olivastro. Spore (9,9) 10-12,3 (12,5) × (4,3) 4,4-5,2 (5,5) µm, amiloidi, bianche in massa. -
Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893
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Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Mycenaceae Sinonimi Mycena avenacea var. olivaceomarginata (Massee) Rea 1922 Mycena avenacea var. thymicola (Velen.) Kühner 1938 Mycena brunneomarginata Kühner 1938 Mycena thymicola Velen. 1920 Foto e Descrizione Questa Mycena appartenente alla Sezione Rubromarginatae, caratterizzate da ife dell'epicute cilindracee con escrescenze, spore amiloidi, ellissoidali o subcilindriche, filo della lamella colorato. Mycena olivaceomarginata presenta filo della lamella da giallo a arancio a rosso. Cheilocistidi clavati, fusiformi, con escrescenze digitate, a volte flessuose e ramificate. Spore lungamente ellissoidali, 10,5-13,5 × 5,5-6 µm. Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Il filo della lamella discolore, aranciato. Cheilocistidi clavati, fusiformi, con escrescenze digitate, a volte flessuose e ramificate. Osservazione in Melzer, lavaggio con Cloralio idrato, a 400×. Spore amiloidi lungamente ellissoidali, 10,5-13,5 × 5,5-6 �µm. Osservazione in Melzer, lavaggio con Cloralio idrato, a 400×. -
Lepiota aspera (Pers. : Fr.) Quél. 1886
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Lepiota aspera (Pers. : Fr.) Quél.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Felice Di Palma. Spore (7,51)7,53-7,71-8,30(8,48) × (2,70)2,74-3,135-3,52(3,67) µm. Cistidi del filo lamellare.- 18 risposte
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- lepiota acutesquamosa
- lepiota aspera
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Boletus reticulatus Schaeff. 1774
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Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Esemplare isolato sotto Castagno Nascita gregaria N Esemplare col gambo bifido- 69 risposte
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Lactarius torminosus (Schaeff. : Fr.) Gray 1821
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Lactarius torminosus (Schaeff. : Fr.) Gray; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Un bellissimo Lactarius conosciuto anche col nome popolare di “Peveraccio delle coliche”. Sottolineando con “coliche” la sua pericolosità in quanto fungo tossico che provoca intossicazioni di tipo gastrointestinale; mentre “peveraccio” deriva dalla voce popolare “pevere” = pepe, per la piccantezza della sua carne. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 170, Pag. 287: "Con una minima esperienza questo fungo può essere facilmente riconoscibile sul campo, almeno per quanto riguarda gli esemplari tipici ed in buono stato di conservazione. Il colore rosa antico, rosa salmone, rosa-arancio, la caratteristica peluria sul cappello, la zonatura dello stesso e l'habitat specifico presso Betulla sono i migliori caratteri per una corretta determinazione. Lactarius pubescens, che condivide lo stesso habitat, ha un cappello più chiaro, biancastro con sfumature rosate e macchie ocracee specialmente al centro, non presenta zonature, ha un gambo frequentemente corto che gli conferisce un portamento tarchiato. Lactarius tesquorum è caratteristico del Cisto in zona mediterranea, ha un cappello non zonato e colorazioni meno rosate, tipicamente giallo ocracee, peloso, lanoso in tutta la superficie del cappello ma senza peli riuniti a ciuffi. Lactarius mairei ha portamento relativamente più slanciato, colorazioni giallo ocracee, più o meno zonato con peli concentrati sul bordo del cappello, glabro al centro e reperibile sotto Quercia. I giovani esemplari hanno solitamente l'orlo del cappello talmente involuto che il cappello stesso risulta chiuso a riccio sul gambo -
Cortinarius elatior Fr. 1838
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Cortinarius elatior Fr.; Regione Toscana, Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Cortinarius appartenente al sottogenere Myxacium (sottogenere caratterizzato da cappello e gambo vischiosi, con gambo non di rado fusoide oppure più o meno ingrossato alla base, ma sempre privo di bulbo marginato). Presenta un cappello di diametro da 4 a 12 cm, inizialmente conico, poi convesso-campanulato, trapezoidale e infine disteso, di solito con largo umbone. Colore del cappello che varia dal giallo paglierino al bruno-rossiccio; con margine più chiaro che può assumere anche colorazione violacea. Il cappello è striato dal margine fino a metà raggio. Lamelle abbastanza fitte, di colore grigio-crema nei giovani, poi color ocra-brunastro con la maturazione delle spore; con filo lamellare molto seghettato, più chiaro. Gambo 7-14 x 1-2 cm, slanciato fusiforme (attenuato alle due estremità), finemente striato e bianco all’apice, violetto più o meno chiaro nella parte inferiore a causa della rottura del velo generale glutinoso e violaceo che vi si può anche depositare rompendosi in una serie di zone anulari fioccose e sovrapposte. La carne è di colore ocra chiaro, con odore di miele e sapore dolce. Specie comune nei boschi di latifoglie, soprattutto in presenza di Faggio o di Quercia. Esemplari fotografati in bosco misto Castagno-Faggio; odore di miele con sentore di rancido; sapore dolciastro ma non gradevole perché anch'esso un poco irrancidito. -
Phellodon tomentosus (L. : Fr.) Banker 1906
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Phellodon tomentosus (L. : Fr.) Banker; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Cresce gregario, anche con elementi appressati o sovrapposti sul terreno di boschi di latifoglie o conifere o misti. Sporoforo turbinato, presenta cappello di forma da circolare a irregolare, depresso al centro, più o meno zonato, da tomentoso a squamuloso, con squame più o meno irte; di colore bruno-rossastro più scuro al centro ma con orlo pileico ondulato e da bianco a rosa-biancastro che contrasta con il colore del resto. Imenoforo con aculei molto corti, di colore da bianco a grigiastro. Carne tenace e suberosa, alla sezione si presenta di colore bruno-rossastro scuro, con sapore amarognolo e con odore di brodo o di dado per brodo che si manifesta maggiormente se essiccato. Può confondersi col simile Hydnellum concrescens che può fruttificare nello stesso habitat ma ha odore farinoso, aculei di colore da rosa-bruno a rosso-bruno e spesso non presenta orlo pileico di colore bianco ma concolore al resto del cappello. Le differenze più costanti riguardano dimensioni, colorazioni e ornamentazioni delle spore. -
Boletus aereus Bull. : Fr. 1789
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Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Con gambo bifido e cappelli confluenti Variabilità cromatiche; il cappello è spesso cosparso di pruina biancastra e detersile- 59 risposte
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- bronzino
- porcino nero
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Amanita franchetii (Boud.) Fayod 1889
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Amanita franchetii (Boud.) Fayod; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Giovani esemplari: in quello di destra il velo parziale è ancora intatto e a protezione dell'imenoforo; in quello di sinistra il velo parziale si è invece staccato dal margine pileico e ha dato origine all'anello. -
Leccinum pseudoscabrum (Kallenb.) Šutara 1989
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Leccinum pseudoscabrum (Kallenb.) Šutara ; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Caratterizzato dal cappello con superficie “martellata”, cresce generalmente associato a Carpino o Nocciolo, mai sotto Pioppo o Betulla. Il gambo è solitamente snello e allungato, di colore di fondo da biancastro sporco a grigio o nocciola chiaro, ed è cosparso di piccole squamette grigiastre che diventano nerastre al tocco e che si rarefanno all'apice del gambo. Ha carne del cappello soda solo negli esemplari giovani, poi diventa molle e cedevole; la carne del gambo, come negli altri Leccinum, è coriacea. La carne è di colore biancastro e, alla sezione, mostra un viraggio iniziale al rosato, poi al grigio-violaceo e infine al grigio-nerastro. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 217, Pag. 338: “Viene considerata una delle meno apprezzate tra le specie del genere Leccinum a causa dell’intenso annerimento delle carni, peraltro molli ed esigue.” -
Entoloma sinuatum (Bull. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Entoloma sinuatum (Bull. : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Due esemplari in perfette condizioni morfocromatiche. Liberati dalle foglie si mostrano in tutto il loro splendore. Peccato che sia specie altamente tossica e che tale bellezza non corrisponda ad altrettanto ottima bontà -
Boletus aereus Bull. : Fr. 1789
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Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Esemplare a cui ben si addice il nome poplare di "Nero"- 59 risposte
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- porcino nero
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