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Archivio Micologico

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  1. Ramaria fumigata (Peck) Corner 1950 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Gomphales Famiglia Gomphaceae Foto e Descrizioni Ramaria rinvenuta in un bosco misto di Quercia e Carpino. Carpoforo con base biancastra, tronco cilindrico e rami sporgenti rivolti verso l’alto, più volte divisi con selle a U; sono tendenzialmente paralleli e di colore da grigio-lilla a bruno-violaceo più o meno intenso. Apici a più punte acute, concolori ai rami o leggermente più scuri. Carne bianca. L’odore è vagamente di radice con una leggera componente anisata, sapore un poco amarognolo. Le reazioni macrochimiche sono le seguenti: KOH sulla carne dei rami e sui rami: rosso vivo KOH alla base del gambo: leggermente giallastro KOH sulla carne: nulla con tendenza al giallastro verso la base FeSO4 sui rami: lentamente blu-verde FeSO4 sulla carne: nullo Sporata giallastra. Spore 8,8-12 × 4,2-5,7 µm; Qm = 2,1; ellittiche, talvolta ripiegate verso l'apice, rugose. Specie simili Ramaria fennica (P. Karst.) Ricken si distingue per avere gli apici gialli soprattutto nei giovani esemplari e per una reazione brunastra sulla carne dei rami al KOH. Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto e Microscopia di Stefano Rocchi. Le reazioni macrochimiche sono le seguenti: KOH sulla carne dei rami e sui rami: rosso vivo KOH alla base del gambo: leggermente giallastro KOH sulla carne: nulla con tendenza al giallastro verso la base Solfato ferroso sui rami: lentamente blu-verde Solfato ferroso sulla carne: nulla Spore 8,8-12 × 4,2-5,7 µm; Qm = 2,1; ellittiche, talvolta ripiegate verso l'apice, rugose. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Melzer a 1000×.
  2. Lycoperdon mammiforme Pers. : Pers.; Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto di Stefano Rocchi.
  3. Hygrophorus penarioides Jacobsson & E. Larss. 2007 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Foto e descrizioni Per lungo tempo questa specie è stata chiamata con il nome di Hygrophorus penarius Fr. ma l'accurato esame della diagnosi originale di Fries e gli studi molecolari hanno portato alla conclusione che il vero Hygrophorus penarius è una specie legata esclusivamente al Faggio; da qui la creazione di Hygrophorus penarioides per la specie che si associa invece alla Quercia. Le due specie sono molto simili sia da un punto di vista macroscopico che microscopico, tuttavia, mentre Hygrophorus penarioides ha un evidente odore di latte bollito, Hygrophorus penarius lo ha debole o non lo ha per nulla. Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto di Stefano Rocchi. Ritrovamento sotto Quercia.
  4. Hygrophorus chrysodon (Batsch : Fr.) Fr.; Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto di Stefano Rocchi. Sotto Faggio.
  5. Cyathus striatus (Huds. : Pers.) Willd.; Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto di Stefano Rocchi.
  6. Megacollybia platyphylla (Pers. : Fr.) Kotl. & Pouzar; Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto di Stefano Rocchi. Sotto Faggio.
  7. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare della superficie del peridio.
  8. Inocybe leptocystis G.A. Atk. 1918 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inocybe Sezione Fibrillosae (secondo Funga Nordica), Inocybe (secondo Bon) Sottosezione Mesosporinae (secondo Bon) Sinonimi Inocybe hygrophila J. Favre 1960 Etimologia L'epiteto Inocybe deriva dal greco ἴς, ἱνός [ís, inós] = fibra, e dal greco κύβη [kube] = testa; per il cappello spesso rimoso, cioè dissociato in fibre. L'epiteto leptocystis deriva dal greco λεπτός [leptós] = fine, e κύστις [cýstis] = vescica, cistidio; per le pareti sottili dei cistidi. Cappello Di piccole dimensioni, 2-4 cm di diametro, inizialmente conico-campanulato, poi convesso, con presenza di un umbone poco accentuato ed un margine continuo. Superficie pileica fibrillosa, con fibrille dalle tonalità brunastre e con residui evidenti di velo di colore biancastro verso l'esterno e screpolata verso il centro. Di solito il cappello negli esemplari giovani è decorato finemente da piccole squame biancastre che vengono successivamente perse alla maturità. Le colorazioni pileiche sottostanti, sono su tonalità marroni, ocra o bruno-rossastre. Imenoforo Lamelle abbastanza fitte, sinuate, adnate o leggermente uncinate, di colore inizialmente bianco grigiastro, a maturazione bruno chiaro con delicati toni olivastri. Gambo Si presenta fino a 2 cm di lunghezza e 0,5 cm di spessore, finemente glassato, pruinoso. Ricoperto interamente da fini fibrille grigiastre, tranne nella zona apicale dove si evidenzia una sorta di pruina biancastra. Ha una forma cilindrica ristretta all'apice e allargata alla base. Carne Nel cappello fibrosa e di colore biancastro; più compatta nel gambo e di colore più ocra; sapore insignificante e debole odore spermatico. Habitat Specie saprofita che cresce in boschi di pianura più o meno igrofili di caducifoglie ed aghifoglie. Microscopia Spore (8) 8,6-11,1 (11,5) × (4,6) 4,9-5,6 (5,7) µm; Q = (1,6) 1,64-2 (2,1); N = 31; Media = 9,5 × 5,2 µm; Qm = 1,8; oblunghe, con parete spessa, lisce (secondo Stangl spore 9-10-(12) × 5,5-6-(6,5) × 5,5-6-(6,5) µm). Basidi (23,7) 31-33,6 (34) × (5,8) 5,9-8,3 (8,9) µm; Q = (3,7) 3,73-4,6 (5,6); N = 7; Media = 31,4 × 7,5 µm; Qm = 4,3; tetrasporici, clavati (secondo Stangl basidi 23-28 × 7-8 (-12) µm). Pleurocistidi e Cheilocistidi (43,8) 45,4-53,6 (61,9) × (10) 10,8-15,2 (17,5) µm; Q = (2,7) 3,2-4,7 (5); N = 9; Media = 50 × 13,3 µm; Qm = 3,9; da subfusiformi a ventricosi, sono identici tra loro, con la presenza all'apice di un gel molto evidente negli esemplari più freschi e sono a parete sottile, a volte quando il gel è assente si notano dei cristalli all'apice (secondo Stangl cistidii imeniali 50-60(-75) × 15-20 µm). Caulocistidi a parete sottile presenti specialmente nella parte superiore del gambo. Epicute formata da ife cilindriche larghe 4-14 µm. GAF molto frequenti, specialmente nella caulocute. Commestibilità/Tossicità Tossico, responsabile della Sindrome muscarinica. Osservazioni Le caratteristiche più evidenti della specie sono i cistidi più o meno utriformi con la presenza di pareti sottili e un gel sulla superficie terminale. È una specie poco comune di ambienti igrofili in boschi soprattutto di conifere, sia di macchia mediterranea, che di pianura. Somiglianze e varietà Dopo un esame microscopico, non si hanno dubbi per la determinazione della specie, data la particolarità morfologica dei cistidi utriformi con pareti sottili e contornati da una sostanza gelatinosa. Non esistono altre specie nel genere Inocybe con queste caratteristica. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. ALESSIO, C.L. & REBAUDENGO, E., 1980. Inocybe, In G. Bresadola. Iconographia Mycologica. 29, Suppl. 3. Trento. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 2ème Partie: sous-genre Inocybe = Inocybium (Earle) Singer. Documents Mycologiques 27, 108: 1-77. KUYPER, T.W., 1987. A revision of the genus Inocybe. I. Subgenus Inosperma and the smooth-spored species of Subgenus Inocybe. Brittonia. 39, 3: 406–406. STANGL, J., 1989. Die Gattung Inocybe in Bayern. Hoppea 46: 5–388. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Paolo Avetrani e Manuel Atzeni - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Toscana, Orbetello (GR); Febbraio 2020; Foto macro di Paolo Avetrani e Manuel Atzeni, foto micro di Manuel Atzeni Foto di Paolo Avetrani. Cappello pruinoso con fibrille radiali. Lamelle biancastre ocracee nei giovani esemplari. Sul gambo è presente della pruina. Tavola n. 71, Fig 2 (Alessio & Rebaudengo 1980) di Inocybe leptocystis. Foto di Manuel Atzeni. Basidi e spore. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Basidi e spore. Osservazione in Rosso congo a 600×. Cheilocistidi e basidi. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Pleurocistidi. Osservazione in Floxina 1% a 600×. Pleurocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 600×. Caulocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 600×. GAF caulocute. Osservazione in Rosso Congo a 600×. Ife pileipellis. Osservazione in Rosso Congo a 400×.
  9. Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Fungo tossico. Colore del cappello che può variare dal giallastro-arancio al giallo zolfo (anche con sfumature verdastre); il centro del cappello presenta una colorazione più vivace sul bruno-arancio, mentre il margine è più pallido; lamelle giallo-verdastre (più chiare da giovane, poi più scure, grigio-verdastre fino a nerastre); sapore nettamente amaro. Confondibile con l'altrettanto tossico Hypholoma sublateritium che ha taglia maggiore, cappello e base del gambo di colore simile a quello dei mattoni (rosso-laterizio; da cui il nome) e lamelle giallo-grigiastre e poi olivastre. Il commestibile (con cautela) Hypholoma capnoides ha carne dolce e non amara, le sue lamelle non hanno tonalità giallo-verdastre e il cappello ha cromatismi più caldi (giallo-aranciati, con centro rossastro). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 150, Pag. 265: “Capita di trovare Hypholoma fasciculare nello stesso ceppo assieme a esemplari di Armillaria mellea: un motivo in più per aprire bene gli occhi nella determinazione.”
  10. Mycena haematopus (Pers. : Fr.) P. Kumm; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Decine di esemplari hanno spettacolarmente colonizzato un tronco deteriorato di Faggio a terra.
  11. Scutiger pes-caprae (Pers. : Fr.) Bondartsev & Singer; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Imenoforo, con pori di forma irregolare; tubuli decorrenti sul gambo.
  12. Marasmius wynneae Berk. & Broome; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Reperibile soprattutto nella lettiera delle faggete, con crescita solitamente fascicolata di numerosi esemplari. Cappello igrofano, da bianco a grigiastro, con tonalità lilla-pallido a maturità, striato per trasparenza all’orlo. Lamelle rade, da arrotondate a più o meno libere nell’inserzione al gambo, di colore da biancastro a grigio-lilla pallido, con filo concolore. Caratteristico è il gambo, lungo e cilindrico, pallido e un po' pruinoso all’apice ma, nella parte inferiore, colorato di bruno-rossastro o bruno-grigiastro.
  13. Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) Quel.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Con lamelle decorrenti (a volte anche adnate in giovani esemplari), fitte, facilmente staccabili dalla carne del cappello, inizialmente bianche, poi rosate e infine rosa-carne per deposito sporale (spore rosa-salmone in massa). Carne più o meno fragile-gessosa, con odore che ricorda l’impasto del pane, a volte anche spermatico. Sapore farinaceo. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 131, Pag. 244: “Habitat pressoché ubiquitario, cresce dall’estate all’autunno nei boschi di latifoglie e conifere; condivide l’habitat del Boletus edulis e del Boletus reticulatus, ed è per questo chiamato “Spia del porcino” in molte regioni. È possibile che venga confuso con le tossiche Clitocybe bianche quali C. rivulosa, C. dealbata e C. phyllophila, le quali presentano però carne elastica, tenace e fibrosa, lamelle bianche o crema e non rosa, odore sgradevole rancido.” Un cespo di 4 giovani esemplari con i cappelli "malformati" su cui sono evidenti grosse e strane escrescenze che li rendevano quasi irriconoscibili. Il colore, le lamelle decorrenti e l'odore intenso di farina (impasto per il pane) sono però inconfondibili.
  14. Lactarius salmonicolor R. Heim & Leclair; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini.
  15. Lactarius controversus Pers. : Fr.; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Un Lactarius che può raggiungere dimensioni importanti, col cappello di diametro fino a 35 (40) cm; specie abbastanza comune in autunno, cresce solitamente gregario in gruppi anche numerosi presso latifoglie (preferibilmente Pioppo ma anche Castagno e Faggio). Nasce quasi sempre molto interrato e per questo viene, in parte o totalmente, ricoperto da residui del sottobosco e da terriccio. Si fa riconoscere per il cappello con la cuticola vellutata a tempo asciutto, un po’ untuosa e lucida a tempo umido, bianca ma spesso con macchie rosa o rossastre presenti soprattutto al centro che è generalmente depresso; il margine del cappello è spesso, molto involuto (anche arrotolato) soprattutto negli esemplari giovani; imenoforo con lamelle fitte, di colore rosato chiaro; ha latice abbondante e bianco, cremoso, inizialmente immutabile sia isolato che lasciato sulle lamelle, successivamente di colore giallo-verdastro se essiccato sulle lamelle, di sapore dapprima amaro, poi acre anche bruciante (così come la carne); il gambo corto e tozzo, talvolta eccentrico, è concolore al cappello, anche con sfumature rosate, e si può macchiare di ocra al tocco; il gambo talvolta presenta rari scrobicoli non ben delimitati. Qualche vago scrobicolo può presentarsi anche all'orlo del cappello, concolore alla cuticola. La mia iniziale ipotesi era indirizzata verso altri Lactarius (L. bertilloni e L. vellereus che però hanno lamelle più rade e più spesse, non rosate; non presentano macchie rossastre su cappello; hanno altro portamento e, per quanto riguarda L. vellereus, latice non acre) Molta umidità in ambiente; riscontrabile come essudato sulle lamelle e sul gambo
  16. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. UUn primordio e un esemplare maturo rinvenuti su un sentiero erboso. Lamelle rosa nel primordio. Lamelle colorate di bruno-cioccolata nell'esemplare giunto quasi alla fine del ciclo di maturazione . Margine pileico un poco eccedente e fioccoso; anello ormai quasi scomparso. Odore buono, fungino.
  17. Fuligo candida Pers.; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Un Myxomycetes dai colori biancastri, frequente nei periodi piovosi o quando vi è molta umidità nell’aria. Stava “fagocitando” alcuni rametti assieme a steli d’erba. Simile a Fuligo septica che ha colorazioni brillanti giallo-oro, o a Fuligo cinerea con colorazioni grigio-biancastre. Dal Forum AMINT: Introduzione alla Sistematica e Tassonomia: “I Myxomycetes (Mixomiceti) sono protozoi particolari che prendono normalmente la forma delle amebe. Alcuni di loro, ed in determinate circostanze, sviluppano corpi fruttiferi (sporangi) deputati alla disseminazione delle spore (mixospore), ed è per questo motivo che spesso in passato sono stati assimilati ai funghi. Alcuni sono piccolissimi altri presentano estensioni notevoli. Sia nella fase di "plasmodio" (unione di più cellule, che perdono la parete fondendosi in un'unica grande cellula plurinucleata) che negli sporangi il fenomeno va interpretato come aggregazione di cellule non formanti un organismo complesso od un tessuto (pseudotessuto). Rimane in questo modo fatta salva la definizione di organismi monocellulari. Si nutrono per "fagocitosi” (un processo che prevede l’ingestione da parte della cellula di particelle di grandi dimensioni, tali da essere visibili al microscopio).”
  18. Xerocomellus pruinatus (Fr. & Hök) Šutara; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Xerocomellus pruinatus condivide gli stessi habitat di Xerocomellus chrysenteron (preferibilmente nelle foreste di conifere o nelle fresche faggete dall’estate al tardo autunno); si distingue da X. chrysenteron per avere pileo più scuro, presenza di pruina argentea nei giovani esemplari, evidente fiammatura rossastra alla base del gambo e carne giallina praticamente immutabile. Inoltre la cuticola di X. chrysenteron è quasi sempre caratteristicamente screpolata-areolata, mentre quella di X. pruinatus, oltre ad essere pruinosa negli esemplari giovani, è quasi mai screpolata. In bosco misto Abete bianco-Faggio.
  19. Fuligo septica (L.) F. H. Wigg.; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini.
  20. Butyriboletus subappendiculatus (Dermek, Lazebn. & J. Veselský) D. Arora & J.L. Frank; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Ricorda Butyriboletus appendiculatus (= Boletus appendiculatus) che fruttifica in area mediterranea termofila presso latifoglie, ha gambo attenuato-radicante e ha colorazioni del cappello sul bruno-rossastro. B. subappendiculatus cresce invece presso boschi di conifere, con preferenza per l’Abete bianco, presenta il gambo non (o appena) radicante ma arrotondato alla base e ha colorazione del cappello più chiara. All’assaggio la carne è dolce in entrambe le specie. In bosco misto, Abete bianco, Faggio, Pino
  21. Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Presso Cerro. Il colore da rosso brillante a rosso ciliegia o rosso-arancio del cappello è tipico di questa specie che quindi è facile da determinare ancorché piuttosto rara da reperire. Gambo solitamente un po' ingrossato verso la base, giallognolo ma sovente ricoperto (in parte o totalmente) da una puntinatura rossastra. Imenoforo con tubuli gialli inizialmente, poi verdi a maturità, blu se contusi; pori rossi ma giallastri verso il margine, blu se contusi. Carne gialla che, alla sezione, vira (non violentemente) al celeste, con viraggio meno marcato nella parte mediana del gambo. Odore leggero ma gradevole, sapore dolce. Altri due esemplari
  22. Imperator rhodopurpureus (Smotl.) Assyov, Bellanger, Bertéa, Courtec., Koller, Loizides, G. Marques, J.A. Muñoz, N. Oppicelli, D. Puddu, F. Rich. & P.-A. Moreau; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Presso Cerro. Cappello "rugoso", rosato, con macchie bluastre dovute allo sfregamento con rametti o fili d'erba; gambo giallo vivo in alto, rosso scuro in basso. Superficie poroide che da giallognola inizialmente diventerà rosso intenso a maturità Tubuli giallo-verdi; carne rosso scuro alla base del gambo, altrove gialla.. ma è quasi impossibile rilevare tale colore giallo della carne perché vira velocemente al blu Superficie poroide rosso porpora a maturità
  23. Amanita franchetii (Boud.) Fayod; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini.
  24. Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini.
  25. Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Con gambo che si sdoppia
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