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Russula amoena Quél. 1881
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Russula amoena Quél.; Valsassina, Regione Lombardia; Agosto 2018; Descrizione, foto macro e micro di Emilio Pini. Russula amoena è una piccola specie dei boschi di latifoglie (Castagno), conifere (Abete bianco) e misti. Il cappello (<5 cm), consistente all'esordio, poi tenero, da convesso a piano depresso, margine intero, poco striato, cuticola separabile fino a 1/3 del raggio, vellutata, opaca, pruinosa, colori molto variabili nelle tonalità del lilla-viola-bluastro-rosso-verde oliva. Gambo consistente, attenuato alla base, pruinoso, bianco, sfumato in buona parte di lilla-carminio. Carne consistente poi tenera con odore simile a topinambour o Lactarius volemus, sapore mite; Guaiaco negativo; FeSO4; Fenolo fucsia. Sporata crema IIb-c del codice di Romagnesi. Spore più o meno reticolate, crestate; 6-7 × 5-6 µm, tacca soprailare non amiloide. Epicutis di peli pluricellulari costituiti da 2-4 cellule corte, globose, con terminali lunghi (fino a 60 µm), affilati, a volte incurvati a forma di sciabola; dematocistidi assenti. Confondibile per i colori con Russula violeipes di taglia e consistenza superiore, colori più brillanti, odore di Russula xerampelina (gamberetti cotti); Fenolo brunastro. spore più grandi. -
Russula curtipes F.H. Møller & Jul. Schäff. 1935
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Russula curtipes F.H. Møller & Jul. Schäff.; Regione Emilia Romagna; Luglio 20118; Foto e commento di Emilio Pini. -
Russula romellii Maire 1910
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Russula romellii Maire; Regione Emilia Romagna; Luglio 2018; Foto Emilio Pini. Elementi della cuticola -
Hebeloma mesophaeum (Pers.) Quél. 1872
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Hebeloma mesophaeum (Pers.) Quél.; Regione Lombardia; Marzo 2018; Foto e micro di Emilio Pini. Cappello 2-3 cm,, bruno-rossastro al centro, margine chiaro con residui di velo generale. Lamelle adnate, mediamente fitte, biancastre poi brunastre con filo discolore. Gambo 2-6 cm, fibrilloso, fioccoso all'apice, tracce evanescenti di velo parziale e generale. Carne biancastra odore e sapore rafanoide. Spore elissoidali, verrucose, 9-11,5x5,5-7 nm. Cistidi del filo lamellare 40-70x5-8 nm. Peli del velo generale >200x3.5 nm. GAF in tutti i setti. Ubiquitario. Cistidi del filo lamellare e peli del velo generale. -
Gymnopus dryophilus (Bull. : Fr.) Murrill 1916
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Gymnopus dryophilus (Bull. : Fr.) Murrill 1916; Regione Marche; Settembre 2018; Foto di Tomaso Lezzi. Micelio biancastro. -
Clitocybe phaeophthalma (Pers.) Kuyper 1981
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Clitocybe phaeophthalma (Pers.) Kuyper; Regione Marche; Settembre 2018; Foto di Tomaso Lezzi. Con tipico odore sgradevole di pollaio. -
Chlorociboria aeruginascens (Nyl.) Kanouse ex C.S. Ramamurthi, Korf & L.R. Batra; Regione Marche (MC); Giugno 2018; Foto Tomaso Lezzi. (Ritrovamento effettuato durante la giornata di studi micolgici organizzata dal Circolo Micologico Matelicese, il 26 Giugno 2018). Crescita su legno degradato a terra, della bellissima faggeta di M.te Canfaito. Il micelio azzurro colora il legno del Faggio, per cui la specie si riesce a riconoscere anche quando non presenta gli aschi maturi. Nel nostro caso gli aschi, di un paio di millimetri di diametro e dal colore turchese spettacolare, erano presenti.
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Craterellus tubaeformis (Fr.) Quél. 1888
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Craterellus tubaeformis (Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2017; foto di Alessandro Francolini. Il suo imenoforo è costituito da pliche e nervature ramificate ed anastomizzate, decorrenti sul gambo ed abbastanza evidenti da apparire come delle lamelle; il colore di queste pseudolamelle varia dal giallo-grigio nei funghi giovani, ad un giallo più brunastro negli esemplari adulti e mai con toni aranciati. La sua carne è sottile e moderatamente elastica, ha sapore dolciastro, mentre l'odore è debole ed insignificante. L’interno del gambo è cavo. Craterellus tubaeformis è un bel fungo, molto simile a Craterellus lutescens con il quale viene molto spesso scambiato; quest'ultimo si presenta con un cappello frastagliato dalle tonalità più aranciate; l'imenoforo è soltanto venoso, con evidenti toni grigio-arancio ed un gradevole odore che, a volte, evoca frutta, fiori o anche fungino. -
Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) P. Kumm. 1871
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Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) P. Kumm.; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dall’odore forte, aromatico, penetrante, persistente e acuto, “tipicamente da... Clitocybe nebularis” Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 55, Pag. 159: “È stato per anni il fungo più raccolto e commercializzato in Italia, ma la sua tossicità è stata ormai dimostrata con certezza ed è stato cancellato dalle liste dei funghi commercializzabili. Purtroppo viene ancora raccolto e spetta solo ai fungaioli rendersi consapevoli del rischio ed evitare di raccoglierlo e consumarlo. Può essere confuso con Entoloma lividum, velenoso, che può crescere nel medesimo habitat. La principale differenza va ricercata nel colore delle lamelle dei soggetti maturi: queste sono giallastre in C. nebularis e rosa carico in E. lividum, oltre all’odore forte e caratteristico in C. nebularis, deciso di farina fresca in E. lividum.” -
Coprinus comatus (O.F. Müll. : Fr.) Pers. 1797
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Coprinus comatus (Müll. : Fr.) Pers.; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Due giovani esemplari Altro giovane esemplare Lo stesso, fotografato dopo 2 giorni, ha raggiunto la massima altezza; tuttavia il margine pileico ha già cominciato ad arricciarsi e a liquefarsi (effetto di deliquescenza): in tale stadio non è più commestibile. Dopo un altra giornata, contraddistinta da forti e insistenti piogge che probabilmente hanno accelerato la deliquescenza, rimane ben poco del cappello precedente... -
Laccaria amethystina (Huds.) Cooke 1884
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Laccaria amethystina (Huds.) Cooke; Regione Trentino; Settembre 2017; foto di Alessandro Francolini. -
Lactarius picinus Fr. 1838
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Lactarius picinus Fr.; Regione Trentino, Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lactarius tipico della Peccete umide e montane; quando ha l’odore inconfondibile di origano è, appunto, inconfondibile. Cappello vellutato di colore da bruno a bruno scuro, di aspetto piano-convesso; gambo più chiaro; lamelle adnate, fitte, più o meno color crema da giovane, poi color ocra anche scuro. Latice e carne di sapore acro-amaro. Latice bianco e scarso, tende al rosa tenue se essiccato sulla carne. Condivide l’habitat col simile Lactarius lignyotus che tuttavia ha odore quasi nullo e sapore dolciastro, ha spesso un umbone più o meno evidente e acuto al centro del cappello, ha lamelle color crema ma decorrenti sul gambo, con la parte decorrente delle lamelle che assume lo stesso colore bruno scuro del gambo. -
Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill 1920
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Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill; Regione Trentino, Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Esemplari reperiti su ceppa spiaggiata al Lago di Caldonazzo, località Calceranica al Lago -
Neoboletus praestigiator
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Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini. Regione Trentino. Settembre 2017. Foto di Alessandro Francolini Giovane esemplare Le morsicature delle lumache fanno vedere la carne di colore giallo Puntinatura rossa evidente e tipica sul gambo Puntinatura sul gambo presente ma meno evidente- 19 risposte
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- boletus praestigiator
- neoboletus praestigiator
- (e 2 in più)
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Pholiota squarrosa (Weigel: Fr.) P. Kumm. 1871
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Pholiota squarrosa (Weigel: Fr.) P. Kumm.; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini -
Pseudohydnum gelatinosum (Scop. : Fr.) P. Karst. 1868
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Pseudohydnum gelatinosum (Scop. : Fr.) Karsten; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini -
Ramaria botrytis (Pers. : Fr.) Ricken 1918
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Ramaria botrytis (Pers. : Fr.) Ricken; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 39, Pag. 143: Le caratteristiche colorazioni rosa-vinose degli apici delle ramificazioni, in netto contrasto con il biancastro del resto del corpo fruttifero, e la forma che ricorda vagamente un cavolfiore maturo, ne fanno una bella specie facilmente riconoscibile sul campo. Si raccomanda di prestare comunque attenzione a non confonderla con altre specie simili, le quali possono causare fastidiosi effetti lassativi o complicazioni gastroenteriche. Ramaria fennica si distingue per avere le ramificazioni più lunghe e con tonalità violacee, bruno-violacee con sfumature lilacine, olivacee, a seconda delle varietà della specie. Ramaria pallida è caratterizzata da ramificazioni con apici grigio-lilacini, specie in maturazione. Ramaria subbotrytis si riconosce per gli apici di un colore rosa corallo più intenso; Ramaria rufescens ha colorazioni tendenti al rossastro e la base di dimensioni maggiori. Queste ultime due specie, per i neofiti ma non solo, risultano di difficile interpretazione: l'analisi microscopica risulta un valido aiuto per una corretta determinazione. Da considerare anche Ramaria formosa, la quale si differenzia per le colorazioni diverse, la base biancastra, le ramificazioni di un bel color salmone carico e gli apici giallastri. Ramaria botrytis è commestibile, di buona consistenza, adatto anche alla conservazione sottolio; una delle poche Ramaria che vale la pena di consumare.” -
Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara 1992
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Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lamella tipicamente forcate e decorrenti sul gambo -
Tremiscus helvelloides (De Cand. : Fr.) Donk 1958
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Tremiscus helvelloides (De Cand. : Fr.) Donk; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. -
Suillus grevillei (Klotzsch : Fr.) Singer 1945
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Suillus grevillei (Klotzsch : Fr.) Singer; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 191, Pag. 308: “Tra quelle associate al Larice è una delle specie più comuni; si può trovare su qualsiasi terreno a diverse altitudini. Le possibili somiglianze riguardano esclusivamente specie dello stesso Genere, sempre simbionti del Larice. Suillus bresadolae, in una delle sue varietà, può essergli simile cromaticamente ma si può distinguere per i pori più grandi, con riflesso grigiastro. Altra specie legata al Larice è Suillus viscidus, con cuticola molto vischiosa, facilmente riconoscibile per la colorazione bianco sporco, grigio, a volte con componenti olivastre o gialle. Suillus tridentinus ha l’imenoforo, specialmente negli esemplari giovani, di un bel colore arancio vivo, inconfondibile. Altri Suillus simili, come Suillus luteus, Suillus granulatus e Suillus collinitus, si possono identificare facilmente perché sempre associati a Pino. Commestibile dopo cottura e dopo asportazione della cuticola; abbastanza scadente come tutti i Suillus.” Giovani esemplari Il velo parziale che protegge l'imenoforo Lacerato il velo parziale si intravedono i pori gialli- 25 risposte
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- suillus elegans
- suillus grevillei
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Xerocomus ferrugineus (Schaeff.) Alessio 1985
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Xerocomus ferrugineus (Schaeff.) Alessio; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Xerocomus tipico delle abetaie e delle faggete montane e subalpine; suo sosia mediterraneo è Xerocomus subtomentosus. Xerocomus ferrugineus, a carne biancastra e commestibile, è simile a Xerocomus subtomentosus e ne differisce per i colori più carichi della cuticola, con la presenza sopra e sotto la stessa sempre di una componente più o meno rossiccia (componente assente nella carne sottostante la cuticola di Xerocomus subtomentosus); molti autori lo considerano una semplice varietà di B. subtomentosus; altra differenza è il micelio basale giallognolo (Xerocomus in Boletus subtomentosus); e nella parte alta del gambo si nota quasi sempre un falso reticolo. Micelio basale giallognolo. -
Lepiota magnispora Murrill 1912
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Lepiota magnispora Murrill; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Fruttifica preferibilmente in boschi montani di conifere, talvolta anche sotto Betulla o Faggio. È molto simile a Lepiota clypeolaria; se ne distingue per l'odore meno forte, per il colore giallo-ocra delle feltrature e per l'ingiallimento alla base del gambo. Può ricordare anche Lepiota ignivolvata che tuttavia ha gambo sovente decorato da cercini di colore arancio-ruggine e ha la base del gambo molto lentamente arrossante. -
Leccinum vulpinum Watling 1961
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Leccinum vulpinum Watling : Fr.; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Leccino tipico dei boschi di conifere; è commestibile eliminando il gambo duro e coriaceo come in tutti i Leccinum. Ha cappello di colore rosso più o meno rosso-mattone e gambo ben presto decorato da punteggiature nerastre evidenti e più o meno in rilievo. Particolare della cuticola debordante oltre il margine pileico e delle decorazioni nerastre che punteggiano il gambo -
Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél. 1872
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Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Pietro Curti. Imenoforo e pileo. -
Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél. 1872
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Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Nell'esemplare maturo l'anello non è più visibile sul gambo, ma ne rimangono evidenti tracce al margine del cappello Cuticola lucente, molto viscida e glutinosa