Vai al contenuto

Alessandro F

CS AMINT
  • Numero contenuti

    8815
  • Iscritto

  • Ultima visita

Su Alessandro F

  • Compleanno 26/09/1956

Visite recenti al profilo

21954 visite nel profilo

Alessandro F's Achievements

  1. Belle le scimmie!! Ale
  2. Bella!! Si tratta della solita spilungona, che vidi anche io un paio di anni fa? Ale
  3. Promette bene Ale
  4. Sempre carine da vedere Ale
  5. Un po' duretti come asparagi Ale
  6. Bellissimo ibrido Ale
  7. Bella bella, Giuliano Ale
  8. 10.6_ La curiosità delle libellule Le libellule sono insetti curiosi? Se all’aggettivo “curiosi” si dà il significato “che riescono ad attirare la nostra attenzione per molte delle loro particolarità e singolarità” la risposta è senz’altro affermativa; come, del resto, è affermativa (o lo dovrebbe essere!) per qualsiasi altra forma di vita diversa dalla nostra. Se, invece, con “curiosi” si intende che “hanno un qualche desiderio di sapere, di conoscere, di vedere; insomma di… curiosarsi attorno” la risposta è nuovamente affermativa in quanto, di nuovo, genericamente adattabile a qualsiasi forma di vita. “Curiosarsi attorno” in qualche modo e in base alle potenzialità cognitive più o meno perfezionate a disposizione, per conoscere meglio il mondo circostante è forse il primo passo necessario compiuto da ogni specie vivente per, appunto, riuscire a prolungare la propria vita quanto basta. Tuttavia le libellule, soprattutto quelle appartenenti alla famiglia Aeshnidae cioè quelle di taglia maggiore, hanno spesso un atteggiamento sorprendente; sorpresa che rimane tale finché, dopo aver notato tale comportamento con sufficiente regolarità, lo stupore si trasforma in consuetudine. Si tratta, in parole povere, della ricognizione che questi insetti compiono riguardo all’intruso (e non si parla qui di qualche altra libellula) che invade il proprio territorio: insomma sono esse stesse molto spesso "attivamente" curiose. Affacciandosi su un laghetto ospitante specie dei generi Aeshna o Anax con un maschio che pattuglia in volo e con insistenza la riva in cerca di prede, o soprattutto, di femmine, ci è regolarmente capitato di vederlo deviare, anche di una decina di metri, dal suo percorso abituale per venirci decisamente incontro, volare attorno alla nostra figura, anche fermandosi in stallo di fianco o proprio davanti a noi, per guardarci con i suoi grandi occhi; e sempre senza alcun segno di aggressività o di timore ma solo con l’intento di vedere bene “in faccia” chi o che cosa stia invadendo il suo territorio. L’impressione che si riceve da un comportamento del genere è strana, per certi versi inquietante, e riguarda alcuni interrogativi sulla loro intelligenza. Dopo tutto non è un cane o un gatto curioso che viene ad annusarci; alla fin fine non è che un insetto che, però, ci viene volontariamente incontro per osservarci. Certo è che, come animale esclusivamente cacciatore e carnivoro, deve aver sviluppato una intelligenza diversa da quella genericamente attribuibile a un insetto qualsiasi. Qui di seguito alcune immagini di libellule che si sono fermate, curiose, in stallo per osservarci da vicino. Maschi di Aeshna affinis Maschi di Aeshna cyanea Maschio di Aeshna juncea Maschi di Aeshna mixta Maschio di Anax ephippiger Maschi di Anax imperator Se il venire a "curiosare da vicino" è soprattutto una caratteristica delle specie della famiglia Aeshnidae, non è poi così raro riscontrarla negli Anisotteri delle altre famiglie. Maschio di Somatochlora metallica (famiglia Corduliidae) Se il venire a "curiosare da vicino" è soprattutto una caratteristica delle specie della famiglia Aeshnidae, non è poi così raro riscontrarla negli Anisotteri delle altre famiglie. Maschio di Sympetrum striolatum (famiglia Libellulidae)
  9. 10.5_ La pulizia degli occhi L'occhio delle libellule è veramente particolare. Composto da migliaia di piccoli elementi (gli ommatidi, che in alcuni Aeshnidae possono raggiungere numeri incredibili, anche oltre 25.000 ommatidi per ciascun occhio), esso è talmente perfezionato e funzionale per la vita di queste creature-cacciatrici che deve essere frequentemente pulito e deterso dalle varie impurità che vi si possono depositare sopra. Per far ciò le libellule impiegano le zampe anteriori come se fossero dei "tergicristallo", passandole sopra agli occhi. Tuttavia ogni occhio è talmente esteso rispetto al resto della testa che, mantenendo questa ferma, le zampe anteriori non potrebbero detergerne tutta la superficie. Quindi ogni libellula mette in atto, pur diversamente da specie a specie, una decisa rotazione della testa attorno al collo (talvolta anche di oltre i 150°) che crea sempre stupore. Sicuramente questi animali non hanno "problemi di cervicale". Una femmina di Aeshna juncea durante l'operazione di pulizia degli occhi. Le zampe anteriori, impiegate a mo' di tergicristallo, arrivano comodamente a detergere le zone laterali degli occhi (foto sopra); ma per pulire efficacemente anche le zone oculari superiori (e inferiori) viene abbondantemente ruotata tutta la testa attorno al collo (foto sotto). Una femmina di Sympetrum striolatum che si appresta alla consueta pulizia degli occhi. Una femmina di Sympetrum fonscolombii che si appresta alla consueta pulizia degli occhi; in alcune fasi dell'operazione la testa viene ruotata a tal punto che è possibile fotografarne la zona inferiore dell'apparato boccale, altrimenti e solitamente non visibile. Una femmina di Calopteryx haemorrhoidalis che si appresta alla consueta pulizia degli occhi. Un maschio di Aeshna mixta che ruota la testa per poter arrivare più facilmente a detergere gli occhi. Un maschio di Coenagrion scitulum che, per pulirsi per bene gli occhi con l'unica zampa anteriore rimastagli, ruota abbondantemente la testa assumendo una fisionomia assai curiosa. Maschio di Erythromma lindenii che compie il consueto rituale di rotazione della testa per pulirsi meglio gli occhi con le zampe anteriori. Un maschio di Sympetrum fonscolombii che si appresta alla consueta pulizia degli occhi. Maschio di Aeshna cyanea che, nel pulirsi gli occhi grazie alla consueta rotazione della testa, permette di osservare anche la parte inferiore dell'apparato boccale, mostrando addirittura il suo "bel sorriso" fatto di denti grandi e aguzzi. Un tandem di Ischnura elegans. Il maschio degli Zigotteri quando "cattura" la femmina per formare il tandem lo fa afferrando con le sue 4 appendici addominali il pronoto della partner. Perciò la femmina, nonostante la presa del maschio, conserva la completa libertà di movimento tra collo e testa; cosa che consente, come in questo caso, di occuparsi non solo del tandem ma, all'occorrenza, anche di ruotare la testa quanto necessario per la consueta pulizia degli occhi. Una femmina di Calopteryx haemorrhoidalis che si pulisce velocemente gli occhi.
  10. 10.4_ Le "contorsioni" addominali soprattutto tra gli Zigotteri Non è raro osservare diverse specie di Zigotteri (maschi o femmine) che, una volta posati, inarcano velocemente l'addome su e giù come se lo volessero sbandierare. Più raro osservare tale atteggiamento tra gli Anisotteri, forse per la maggiore stazza dell'addome nelle specie di questo sottordine. Comunque sia, non è chiaro quale sia la funzione di questo particolare atteggiamento. Le interpretazioni sono varie ma di nessuna può dirsi che abbia valore assoluto. 1) Per i maschi: una sorta di "parata" al fine di attrarre le femmine? D'altra parte anche le femmine adottano questa sorta di "ginnastica addominale" e le femmine non hanno certo bisogno di mettersi in mostra per attrarre i maschi: infatti le femmine mature basta che facciano qualche volo nei pressi dell'acqua e sono subito "catturate" dai maschi. 2) Per i maschi: un avvertimento rivolto agli altri maschi per delimitare il proprio "territorio"? 3) Per entrambi i sessi: una sorta di "ginnastica" periodica, per mantenere l'elasticità del loro lungo addome? Elasticità necessaria perché ben messa indiscutibilmente alla prova durante le varie fasi dell'accoppiamento. 4) Per favorire in qualche modo la digestione? Vista la lunghezza del tubo digerente in cui deve passare il cibo ingerito. Qui di seguito alcune sequenze, ciascuna delle quali è composta da varie foto scattate in rapida successione. Talvolta l'intera sequenza si svolge in un intervallo brevissimo, di 3 o 4 secondi. Quasi sempre i movimenti effettuati sono così veloci che, nelle foto, l'addome risulta più o meno "mosso" mentre il resto del corpo risulta immobile e "a fuoco". Maschio di Ischnura elegans che, da fermo sul proprio posatoio, inizia a fare gli "esercizi addominali". Maschio di Chalcolestes viridis che, da fermo sul proprio posatoio, inizia a fare gli "esercizi addominali". Maschio di Coenagrion castellani che, da fermo sul proprio posatoio, inizia a fare gli "esercizi addominali". Femmina di Chalcolestes viridis che, inizialmente ferma sul proprio posatoio, inizia a fare gli "esercizi addominali". e, infine, tornata a riposo... Maschio di Erythromma viridulum che, da fermo sul proprio posatoio, inizia a fare gli "esercizi addominali". Non solo gli Zigotteri più piccoli (famiglie Coenagrionidae e Lestidae) effettuano questi particolari movimenti dell'addome. Anche se più raramente questi atteggiamenti li si possono osservare pure tra gli esemplari della famiglia Calopterygidae. Qui un maschio di Calopteryx virgo che fa la sua... esibizione. Anche se assai più raramente questo comportamento lo si può riscontrare pure tra gli Anisotteri; come nelle due foto precedenti che ritraggono un maschio di Oxygastra curtisii (famiglia Synthemistidae); qui sotto: tornato "a riposo".
  11. 10.3_ La postura "ad obelisco" Altro simpatico comportamento riscontrabile tra molte specie di Libellule riguarda la postura detta “ad obelisco”: testa in basso e addome in alto, ali spalancate e il tutto orientato in modo da offrire ai raggi solari la più ampia superficie possibile. Come veri e propri “pannelli solari viventi” molte specie (maschi e femmine) tra i cosiddetti “volatori riluttanti” adottano questo sistema per scaldarsi al sole e “caricarsi di energia”. La punta di un tronco tagliato ospita un maschio di Crocothemis erythraea che, una volta posato, assume la postura ad obelisco. Se si parla di obelischi, niente può battere il maschio della Trithemis annulata che su queste cannucce risecchite dà il meglio di sé ribaltandosi quasi all’indietro e stiracchiandosi al massimo. Un vero pannello solare che si orienta perfettamente offrendo ai raggi solari la massima superficie corporea e delle ali. Non è un caso che questa specie venga confidenzialmente chiamata “obelisco violetto”. Ancora un maschio della Trithemis annulata nella posa ad obelisco; posizione che permette, osservandolo dal basso, di visualizzarne tutta la parte ventrale. I maschi di Onychogomphus forcipatus spesso si riscaldano al sole posandosi sui sassi del greto dei vari corsi d'acqua. Solitamente lo fanno mantenendo l'addome orizzontale e poco sollevato ma, come in questo caso, talvolta non disdegnano di mettersi nella posa ad obelisco. Maschio di Sympetrum sanguineum in posa ad obelisco. Maschi di Sympetrum meridionale nella tipica posa ad obelisco. Un maschio di Sympetrum fonscolombii che, nella posa ad obelisco proprio sulla punta di questo esile posatoio, sembra cimentarsi con il "salto con l'asta".
  12. 10.2_ I posatoi Considerazioni simili alle precedenti le si possono fare a proposito dei posatoi. Nel mezzo delle giornate più calde, ben assolate e magari con una leggera brezzolina, capita di trascorrere il tempo semplicemente osservando le evoluzioni che le libellule compiono per prendere possesso dei posatoi più agognati. Tra questi, i migliori sono quelli che fiancheggiano o sovrastano lo specchio d’acqua in quanto graditissimi a molti maschi di varie specie della famiglia Libellulidae, classificabili stavolta come “volatori riluttanti”, cioè che amano posarsi assai di frequente, tra un volo e l’altro. Evidentemente dai posatoi migliori i maschi sono in grado di dominare visivamente una più ampia zona dello specchio d’acqua frequentato; e quindi intercettare immediatamente altri maschi indesiderati, cogliere più facilmente al volo (quando la fame si fa sentire) qualche malcapitato insetto che svolazzi nelle vicinanze, pavoneggiarsi (nel senso antropomorfico menzionato nel paragrafo precedente) mettendosi ben in vista, individuare immediatamente qualche femmina sessualmente matura che si affacci in zona. Perciò, affacciandosi ad un bordo lacustre o di torrente ricco di “buoni” posatoi, ci si può divertire anche solo assistendo alle varie strategie che le nostre amiche adottano per la conquista del posatoio preferito. Due rametti-posatoi in parallelo contesi tra Orthetrum cancellatum, Crocothemis erythraea e Trithemis annulata che fanno a turno per impossessarsi del posto in prima fila. Qui sopra e per molte foto a seguire: un posatoio che evidentemente era particolarmente ambito e gradito a vari maschi anche di specie diverse. In una mezz'oretta di osservazioni sono stati avvistati molti maschi che non esitavano a scacciarsi tra di loro anche impiegando le maniere forti... La foto precedente mostra come "capo-posatoio" un maschio di Crocothemis erythraea, mentre a destra si nota un maschio di Orthetrum albistylum. Nelle due foto successive si vede come, dopo essersi disturbati a vicenda, le posizioni vengono invertite. Foto sopra: lo stesso posatoio, preso di mira anche da un maschio di Trithemis annulata che sta svolazzando nei pressi cercando di disturbare i due "inquilini" già posati (Crocothemis erythraea a sinistra e Orthetrum albistylum a destra). Nella foto sotto: posatoio, questo, che non è mai stato troppo a lungo deserto; non fosse che per la popolazione di Crocothemis erythraea, ben numerosa in questo laghetto collinare. Nelle 3 foto qui sopra: i vari personaggi precedenti interpretano alcune variazioni sul tema: “Come abbellire un posatoio con 2 colori”. Il maschio di Crocothemis erythraea vuol prendere il posto del maschio di Trithemis annulata come capo-posatoio e gli piomba alle... spalle. Ma (foto successiva) il maschio di Trithemis annulata non fa una piega; e, anzi, dimostra tutta la sua "disarmante indifferenza" mettendosi in posa da obelisco... ... imitato quindi (foto sotto) anche dal maschio di Crocothemis erythraea. L’ambiente si riscalda (sotto tutti i punti di vista, anche di gradi C°) e i precedenti attori entrano tutti e tre alla ribalta del posatoio; sempre con il maschio di Trithemis annulata come capo-posatoio. Altra scena divertente riguardante sempre il medesimo posatoio. Il maschio di Crocothemis erythraea, forse indispettito dalla presenza alle "proprie spalle" del maschio di Orthetrum albistylum, si solleva decollando dalla sua postazione: Poi, “dispettoso” (interpretazione e caratterizzazione evidentemente antropomorfica!), con una veloce marcia indietro gli piomba addosso dandogli dei bei pizzicotti sulla schiena. Quindi il maschio di Orthetrum albistylum, "colto di sorpresa e disorientato", si stacca dal posatoio. E mentre il maschio di Orthetrum albistylum se ne vola via, il maschio rimasto riprende "contento" il suo posto. Di nuovo, antropomorfizzando al massimo ma senza alcun riscontro ragionevole, sarebbe facile vedere in tutto questo via vai attorno ad un unico posatoio un atteggiamento ludico, una sorta di “farsi i dispetti” l’un l’altro… Dalle postazioni privilegiate rappresentate dai posatoi migliori, i vari maschi giunti a maturità hanno una visione molto ampia dell'ambiente circostante e sono quindi in grado di percepire sia l'arrivo di qualche femmina per potersi accoppiare, sia il sopraggiungere di qualche preda. In questo caso un rametto di discrete dimensioni fa da posatoio a un maschio di Orthetrum cancellatum (a sinistra) e a un maschio di Crocothemis erythraea (a destra). In questo caso altri due maschi (sempre di Orthetrum cancellatum e di Crocothemis erythraea) facevano a turno a scacciarsi l'uno con l'altro dalla punta di questo rametto. Nella foto l'Orthetrum cancellatum sembra aggredire il maschio della Crocothemis erythraea... in realtà erano arrivati sul posatoio a pochi centesimi di secondo di distanza e l'O. cancellatum non ce l'ha fatta a frenare in tempo, finendo addosso all'altro maschio. Se fosse stato un attacco vero e proprio (ai fini... alimentari) per il maschio della Crocothemis erythraea ci sarebbero state poche speranze di sfuggire; invece, dopo questa scena, hanno continuato imperterriti a leticare per contendersi la posizione privilegiata. I “volatori riluttanti” danno spesso e volentieri l'occasione di osservarli per bene, non solo per la morfologia o per i colori ma anche per il comportamento. Per esempio questo "ipercinetico" maschio di Sympetrum striolatum non dava pace ad un “pacifico” maschio di Orthetrum cancellatum che se ne stava tranquillo a riscaldarsi prendendo il sole, facendolo di continuo spostare su quel posatoio. Osservati per almeno un quarto d'ora: nessuno di loro era in caccia di insetti o in agguato per carpire qualche femmina. L’impressione ricavata suggeriva semplicemente che al S. striolatum piaceva “stuzzicare” il più grande O. cancellatum... I posatoi sono inoltre tra i luoghi preferiti per pranzare. A parte alcune specie che amano mangiare in volo, molte libellule mangiano tranquillamente da posate; e spesso sono così intente nella degustazione che si lasciano anche facilmente avvicinare… Maschio di Calopteryx haemorrhoidalis che, comodamente accomodato sul proprio posatoio, mangia un insetto alato scartandone le ali. Un posatoio ambivalente: utilizzato da un maschio di Crocothemis erythraea per assaporare un bel bocconcino peloso; mentre un maschio di Trithemis annulata, sulla punta del posatoio, si riscalda al sole facendo l'obelisco. Una femmina di Ischnura pumilio ha catturato in volo una "cicalina verde" (Cicadella viridis) e porta la preda su di un posatoio per cercare di "azzannare" con più efficacia il malcapitato insetto che, come stazza, è quanto meno paragonabile al torace della damigella. Una vecchia femmina di Orthetrum cancellatum sta mangiando una mosca, rigirandosela in bocca senza alcun aiuto delle zampe che sono ben ancorate sul posatoio. Non sempre le scaramucce tra libellule (in volo o in litigio per contendersi qualche bel posatoio) sono "a lieto fine". Talvolta la fame la fa da padrona e allora, solitamente, l'esemplare più piccolo soccombe. Nelle due foto di Massimo Squarcini si osserva un maschio di Anax parthenope che ha catturato un maschio di Trithemis annulata e, portandoselo in alto tra la vegetazione, si accomoda su di un posatoio apprestandosi a divorarlo.
×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

Termini d'uso Informativa sulla riservatezza