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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) With.; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Di facile determinazione: la cosiddetta “lingua di bue” si fa riconoscere per l’habitat lignicolo (con preferenza di Quercia e Castagno), per il colore della superficie sterile che ricorda il rosso-fegato (con tonalità più arancio da giovane e più brunastre a maturità), per la forma a mensola (simile a una lingua) sessile o con uno pseudo-gambo laterale e ben radicato nel substrato legnoso. La sua carne è succulenta, spessa ed elastica, di colore dal biancastro iniziale al rosso (con venature più chiare) a maturità; al taglio secerne goccioline rosso-sangue; l’odore è gradevole e il sapore dolce-acidulo. Se tagliata a fettine per la preparazione di un carpaccio, può ricordare delle fette di speck. I tubuli sono ben separabili l’uno dall’altro (carattere insolito per le Poliporacee); i pori sono rotondi e molto piccoli, da biancastri a giallognoli in gioventù ma bruno-rossastri in vecchiaia o per strofinio. Confondibile grossolanamente con qualche Ganoderma: ma questi ultimi hanno superficie dura e laccata con carne dura e legnosa. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 25, Pag. 128: “Discreto commestibile, è uno dei pochi funghi che è possibile mangiare crudo senza correre rischi. Molti apprezzano la sua carne succulenta e leggermente elastica, tagliata a fettine sottili, condita con olio e limone e accompagnata da scaglie di parmigiano (in questo modo non si perde la vitamina C di cui è ricco). Da cotto assume un aspetto e una consistenza molto simile al fegato: possiamo consigliare di friggerlo in padella con le cipolle o arrostito alla brace. Parassita dei Castagni e delle Querce, è agente di carie bruna che si sviluppa molto lentamente: in questo modo il legno continua a vivere, assumendo delle colorazioni bruno-rossastre con sfumature simili a disegni e si indurisce più del normale. Queste due caratteristiche rendono il legname ricercato per utilizzi artistici e ornamentali.” Apparentemente terricola ma, in realtà, ben ancorata a una radice interrata di Castagno Imenoforo In sezione, carne "succulenta" Ingrandimento della parte superiore, sterile, che in questo esemplare si mostra particolarmente granulosa Parte inferiore: primo piano sui pori Primo piano della carne vista in sezione
  2. Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) Kummer; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Con lamelle decorrenti (a volte anche adnate in giovani esemplari), fitte, facilmente staccabili dalla carne del cappello, inizialmente bianche, poi rosate e infine rosa-carne per deposito sporale (spore rosa-salmone in massa). Carne più o meno fragile-gessosa, con odore che ricorda l’impasto del pane, a volte anche spermatico. Sapore farinaceo. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 131, Pag. 244: “Habitat pressoché ubiquitario, cresce dall’estate all’autunno nei boschi di latifoglie e conifere; condivide l’habitat del Boletus edulis e del Boletus reticulatus, ed è per questo chiamato “Spia del porcino” in molte regioni. È possibile che venga confuso con le tossiche Clitocybe bianche quali C. rivulosa, C. dealbata e C. phyllophila, le quali presentano però carne elastica, tenace e fibrosa, lamelle bianche o crema e non rosa, odore sgradevole rancido.”
  3. Pyronema cfr. domesticum (Sowerby : Fr.) Saccardo; Regione Toscana; Settembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Piccoli Ascomiceti che fruttificano su terreno bruciato cosparso di residui vegetali carbonizzati e umidi. I singoli apoteci sono lenticolari, con diametro massimo di appena 1,5 - 2 mm. Formano piccole colonie con elementi anche talmente appressati e confluenti da sembrare fusi assieme Il colore arancione potrebbe far pensare a Pyronema domesticum ma la somiglianza con Pyronema omphalodes (di colore più rosato e che fruttifica nello stesso habitat) lascia l'incertezza sulla corretta determinazione basata sui caratteri macroscopici. Viceversa, microscopicamente, P. domesticum si distingue per le spore più grandi rispetto a quelle di P. omphalodes.
  4. Buoni ritrovamenti Alessandro ************************ Indice della Toscana, mese di Settembre 2019, totale n° 46 specie Agaricus campestris L. : Fr.; Post # 57 Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Post # 22 Amanita franchetii (Boud.) Fayod; Post # 25 Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Post # 30, 48 Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombh.; Post # 15, 37 Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 42, 43 Boletus aereus Bull. : Fr.; Post # 11, 20 Boletus edulis Bull. : Fr.; Post # 12, 34 Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Post # 18 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 9, 35 Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank = Boletus regius Krombh.; Post # 14 Butyriboletus subappendiculatus (Dermek,Lazebn.& J.Veselský) Arora & J.L.Frank=Boletus subappendiculatus Dermek, Lazebn. & J. Veselský; Post # 31 Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 10, 53 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 51 Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) Kummer; Post # 3 Desarmillaria tabescens (Scop. : Fr.) R.A. Koch & Aime = Armillaria tabescens (Scop. : Fr.) Emel; Post # 23 Entoloma sinuatum (Bull.) P. Kumm. = Entoloma lividum (Bull.) Quélet; Post # 24 Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) With.; Post # 4 Fomitopsis pinicola (Swartz : Fr.) P. Karst.; Post # 44 Fuligo candida Pers.; Post # 52 Fuligo septica (Linné) Wiggers; Post # 36 Gymnopus fusipes (Bull. : Fr.) Gray = Collybia fusipes (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 6 Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) Kumm.; Post # 47 Imperator rhodopurpureus (Smotl.) Assyov, Bellanger, Bertéa, Courtec., Koller, Loizides, G. Marques, J.A. Muñoz, N. Oppicelli, D. Puddu, F. Rich. & P.-A. Moreau = Boletus rhodopurpureus Smotl.; Post # 27 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja = Clitocybe gibba (Pers. : Fr.) Kummer; Post # 54 Lactarius controversus Pers. : Fr.; Post # 58 Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill; Post # 5 Lycoperdon echinatum Pers. : Pers.; Post # 13 Lycoperdon perlatum Pers. : Pers; Post # 50 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 41 Mucidula mucida (Schrad. : Fr.) Pat. = Oudemansiella mucida (Schrad. : Fr.) v.Höhnel; Post # 29 Mycena haematopus (Pers. : Fr.) Kummer; Post # 19 Mycena pura (Pers. : Fr.) P. Kummer; Post # 33 Mycena rosea (Bulliard) Gramberg; Post # 46 Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Toscana = Boletus erythropus Persoon ss. Fries; Post # 32 Omphalotus olearius (De Cand. : Fr.) Fayod; Post # 21 Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Post # 56 Ramaria botrytis (Pers. : Fr.) Ricken; Post # 16 Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus dupainii Boud.; Post # 28 Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus satanas Lenz; Post # 26 Russula rosea Pers. = Russula lepida (Fr. : Fr.) Fr.; Post # 49 Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers.; Post # 55 Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murril = Boletus luridus Schaeff. : Fr.; Post # 17 Suillus luteus (L. : Fr.) Roussel; Post # 40 Xerocomellus pruinatus (Fr. & Hök) Šutara = Xerocomus pruinatus (Fr. & Hök) Quél.; Post # 45 Xerocomus subtomentosus (L. : Fr.) Quél.; Post # 8 Non determinati ma generici: Calocera cfr. cornea (Batsch : Fr.) Fr.; Post # 39 Marasmius cfr. rotula (Scop. : Fr.) Fr.; Post # 7 Mycena sp.; Post # 38 Pyronema cfr. domesticum (Sowerby : Fr.) Saccardo; Post # 2
  5. Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 187, Pag. 304: “La carne bianca, pressoché immutabile, avvicina questa Boletacea alla Sezione Edules dei Boletus, oltre all’aspetto generale, ai cromatismi, alla tomentosità della cuticola e al candore dei pori all’esordio; caratteri che possono trarre in inganno il principiante. Le dimensioni minute e il gambo liscio, coriaceo e cassante, ricco di cavernosità al suo interno, aiutano notevolmente a sgombrare il campo da eventuali dubbi interpretativi. Responsabile di sindrome gastroenterica incostante.” Gambo cavernoso, oltreché verminato... Altro esemplare: ********************************* Indice della Toscana, mese di Agosto 2019, totale n° 14 specie Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Post # 9 Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 4 Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 8 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 5; 14 Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank = Boletus regius Krombh.; Post # 3 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 7 Fuligo septica (Linné) Wiggers; Post # 6 Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 16 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 11 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt ; Post # 10 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 12 Polyporus varius (Pers. : Fr.) Fr. = Cerioporus varius (Pers. : Fr.) Zmitr. & Kovalenko; Post # 2 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 13 Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley; Post # 15
  6. Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. Inconfondibile Boletacea caratterizzata da una vistosa ornamentazione fatta di scaglie squamose che ricoprono il cappello. Tale decorazione può ricordare le squame delle pigne di qualche conifera: da qui il nome sia generico che specifico. Il gambo è munito di anello fioccoso e al di sotto di questo il gambo si presenta come lanuginoso. Il colore generale varia dal grigio-bruno negli esemplari più giovani fino al nerastro in vecchiaia. Tipico anche il viraggio “in due fasi” della carne alla sezione: dapprima al rosa-rossastro, per passare successivamente e in breve tempo a tinte rosso-nerastre più o meno cupe. È una Boletacea non frequente, con habitat tipico presso Castagno e presso Faggio. Su una sponda al bordo di un bosco di Faggio:
  7. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Esemplari screpolati per il caldo. Attendendo ulteriori piogge...
  8. Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 164, Pag. 281: “Questa specie, relativamente comune, viene considerata la migliore tra le Russula commestibili, è facilmente riconoscibile per il colore verde-azzurro marmorizzato della cuticola e per la peculiarità della stessa di dissociarsi in tante piccole areole che ricordano le tessere di un mosaico; per la compattezza (alto peso specifico) e il buon sapore della carne. Un’altra Russula la cui cuticola si frattura spontaneamente è la Russula cyanoxantha fo. cutefracta, che oltre alle colorazioni pileiche verde-olivastro, può presentarsi rosa-violacea. Sulla cuticola screpolata si disegna una sorta di reticolo dalle linee più chiare, per lo più rosacee con toni violetti tenui, come la carne immediatamente sotto la cuticola; le lamelle di consistenza lardacea al tatto; anch’essa è commestibile.” Un giovane esemplare di faggeta
  9. Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 98, Pag. 206: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.”
  10. Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini Boletacea tipica del periodo estivo-autunnale con habitat presso Abete, Pino, Faggio, Castagno, Quercia; riconoscibile per il cappello dalla cuticola da biancastra a giallognola con riflessi ocracei-olivastri, asciutta anche a tempo umido, vellutata, con presenza di fioccosità più scure del colore di fondo. La caratteristica più eclatante è comunque il viraggio iniziale della carne all'azzurro-indaco intenso nel cappello e nel gambo. Quest'ultimo si presenta robusto ma fragile: all'inizio pieno, ben presto cavernoso, diventa cavo a maturità pur mantenendo una "corteccia" relativamente spessa. Tale corteccia dà la sensazione di robustezza ma, alla minima pressione, la cavità interna rende il tutto piuttosto fragile e cassante. Dello stesso Genere è il Gyroporus castaneus dai colori decisamente più scuri e dalla carne immutabile e il suo simile Gyroporus hammophilus che cresce in habitat sabulico costiero, può presentare carne dal viraggio azzurro (ma non intenso come nel G. cyanescens). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 188, Pag. 305: “Si tratta di una specie non ovunque diffusa, abbastanza circoscritta e rinvenibile in pochi areali, anche se in questi ultimi è presente in modo costante e abbondante. Il violento viraggio all'indaco nell'immediatezza della contusione o del taglio, tende nel tempo a regredire in tenue grigiastro. Discreto commestibile. In cottura la cuticola diventa verde e questo crea un certo imbarazzo in chi per la prima volta si avvicina organoletticamente a questa buona specie edule. Scartare completamente il gambo, duro, coriaceo e quindi indigesto.”
  11. Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen; Regione Toscana;Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt Tipica soprattutto del faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 89, Pag. 196 “La superficie del cappello, inizialmente liscia, diviene presto grinzosa in senso radiale, quasi venata, vischiosa e lucente con tempo umido e opaca, asciutta con tempo secco. Xerula pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro.”
  12. Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 116, Pag. 225: "Questo fungo ama in particolare i siti soleggiati e caldi, con esposizione a sud, in particolare radure e aperture boschive. Per l’insieme delle situazioni descritte non è raro trovarlo ai margini dei sentieri boschivi più aperti e soleggiati. Spesse volte può essere parassitato da un ifomicete (fungo che cresce parassita su altro fungo): si tratta di Mycogone rosea che riveste la superficie di Amanita caesarea con una sorta di muffa rosa; in questi casi si sconsiglia tassativamente la raccolta e il consumo degli esemplari interessati dal processo di parassitismo." 3 esemplari, allo stadio di ovolo che si sta aprendo; fotografati in bosco di Castagno apparentemente molto secco e arido:
  13. Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. Robusta Amanita dal cappello rossastro, rosso-brunastro, rivestito di piccole scaglie acute che si stagliano sul fondo per il loro colore grigio, grigio-rosato; anello carnoso, ampio e a gonnellino, striato sulla faccia esterna e posizionato in alto sul gambo; gambo che si allarga verso la base quasi bulbosa, bianco in alto e poi sfumato di rosa scendendo verso la base. La carne è biancastra ma tende ad arrossarsi nelle ferite e nelle contusioni. La volva non è ben visibile: il velo generale alla base si frammenta fin da giovane, lasciando alla base del gambo soltanto residui in forma di protuberanze più o meno accentuate. Contiene tossine termolabili. Dal (nuovo) TUTTO FUNGHI, Scheda 121, Pag. 231: “Discreto commestibile da consumare cotto, contiene tossine termolabili che si disgregano e svaniscono con adeguata cottura. Cotto alla griglia risulterebbe quasi crudo nelle parti interne, con conseguente grave rischio di intossicazioni con sindrome emolitica.”
  14. Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus calopus Pers. : Fr. Oltre che per altri caratteri, si distingue dal Caloboletus radicans [= Boletus radicans] per la colorazione: cappello grigio camoscio, grigio-olivastro o grigio-ocra pallido in C. calopus e molto più chiaro (bianco latte, color crema) in C. radicans; gambo con estese colorazioni rosse (soprattutto nella metà inferiore; sovente con colore giallognolo nella parte alta) in C. calopus e giallo pallido (talvolta sfumate di rosa in alto) in C. radicans; anche il reticolo è diverso: presente e a maglie allungate in C. calopus, quasi assente in C. radicans (se presente è a maglie fini e relegato alla parte alta del gambo). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 202, Pag. 319: “Responsabile di alcuni casi di intossicazione (sindrome gastro-intestinale o resinoide incostante), comunque non commestibile per il forte sapore amaro e per il netto odore sgradevole. I pori gialli, la caratteristica fiammatura rosso carminio alla base del gambo, il sapore della carne e l’odore inconfondibile agevolano la determinazione.”
  15. Fuligo septica (Linné) Wiggers; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. Uno dei più comuni Myxomycetes che si possono incontrare nei boschi è la Fuligo septica; facilmente identificabile per la sua consistenza molliccia e quasi inconsistente (basta sfiorarla perché si disfaccia sotto le dita, con una sensazione simile a quando si tocca la schiuma di un bagno-schiuma), e per il colore giallo o giallo-rossiccio. Irregolarmente distribuita sul substrato, vive fagocitando legno guasto, foglie, pigne, muschi, erba, ecc. Frequente nei periodi piovosi. Dal Forum AMINT: “I Myxomycetes (Mixomiceti) sono protozoi particolari che prendono normalmente la forma delle amebe. Alcuni di loro, ed in determinate circostanze, sviluppano corpi fruttiferi (sporangi) deputati alla disseminazione delle spore (mixospore), ed è per questo motivo che spesso in passato sono stati assimilati ai funghi. Alcuni sono piccolissimi altri presentano estensioni notevoli. Sia nella fase di "plasmodio" (unione di più cellule, che perdono la parete fondendosi in un'unica grande cellula plurinucleata) che negli sporangi il fenomeno va interpretato come aggregazione di cellule non formanti un organismo complesso od un tessuto (pseudotessuto). Rimane in questo modo fatta salva la definizione di organismi monocellulari. Si nutrono per "fagocitosi” (un processo che prevede l’ingestione da parte della cellula di particelle di grandi dimensioni, tali da essere visibili al microscopio).”
  16. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Esemplari di faggeta:
  17. Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 120, Pag. 230: “Specie commestibile dopo cottura ma di poco pregio e, pertanto, se ne sconsiglia il consumo, data anche la possibile confusione con la velenosa Amanita pantherina. In passato alcuni autori consideravano questa specie distinta in due varietà: A. excelsa var. spissa e A. excelsa var. excelsa. La prima con taglia molto più tozza e robusta, verruche sul cappello più frequenti e persistenti, lamelle senza riflessi rosati, gambo a base allargata terminante con un bulbo non marginato e napiforme, ben evidente e non arrossante, odore e sapore rafanoide; la seconda con taglia più slanciata, verruche assenti o poco persistenti, lamelle con riflessi rosati, volva friabile, facilmente dissociata in fiocchi e base del gambo spesso interrata.” In bosco misto Faggio-Castagno, un esemplare un tempo identificabile con Amanita excelsa var. excelsa
  18. Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro Francolini = Boletus regius Krombh. Il Butyriboletus regius non presenta viraggio apprezzabile: ciò lo distingue dal simile Butyriboletus pseudoregius (che al taglio mostra un netto e veloce viraggio all’azzurro, soprattutto sopra l’imenoforo); inoltre il B. pseudoregius manifesta, soprattutto a maturità, delle sfumature rosa-rossastre alla base del gambo. Troppo spesso si reperiscono nel bosco esemplari bastonati o calpestati da persone ignoranti che, "deluse" per non aver trovato un "porcino", si sfogano incivilmente sui malcapitati B. regius. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Schede 203-204, Pag. 320-321: “Il genere Butyriboletus (ex sezione Appendiculati del genere Boletus) comprende funghi boletoidi aventi imenio (tubuli e pori) e carne dolciastra di colore giallastro, fine reticolo concolore e viranti, o non, alla sezione o per manipolazione. Stabilito che Boletus è monofiletico e usato per B. edulis e relativo gruppo, è stato creato il genere Butyriboletus. Il nome del genere è dovuto alla colorazione dell’imenio, del gambo e della carne che ricorda appunto il burro naturale, tanto che in alcuni stati in U.S.A. vengono comunemente chiamati "butter boleti". Il contrasto tra il giallo oro del gambo e dei pori con il rosa-porpora del cappello, fa di questo fungo uno tra i più belli e spettacolari esistenti. Buon commestibile, da usare mescolato con altri funghi perché da solo viene digerito con difficoltà. Consumare ben cotto; adatto anche per l’essiccazione. Il gambo duro e coriaceo deve essere eliminato in quanto indigesto.”
  19. Polyporus varius (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2019; Foto di Alessandro = Cerioporus varius (Pers. : Fr.) Zmitr. & Kovalenko Poliporo di dimensioni relativamente ridotte (diametro del cappello da 2 a 8 cm); superficie sterile con tonalità brune, brune-rossicce, ocracee; cuticola anche finemente fibrillosa in senso radiale; cappello sovente depresso in corrispondenza dell’attaccatura del gambo che può essere centrale o laterale. Orlo pileico sottile, irregolare e sinuoso, a lungo involuto anche a maturità. Tubuli decorrenti sul gambo, pori piccoli e rotondeggianti con superficie poroide crema-ocracea. Il gambo si presenta finemente vellutato con apice crema-ocraceo ma nerastro altrove. Habitat preferenziale su rami caduti di Faggio ma anche di Frassino e Ontano. Abbastanza comune e diffuso. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 30, Pag. 133: “Questo fungo risulta delimitabile dalle altre Polyporaceae con toni nerastri al gambo per la sua taglia che di norma non supera i 10 cm di diametro del cappello, a differenza ad esempio di Polyporus melanopus e Royoporus badius. Le altre specie del genere Polyporus comunemente diffuse presentano sensibili differenze: Polyporus squamosus è caratterizzato da dimensioni considerevoli, cuticola dissociata in squame brunastre e assenza di colorazioni nerastre al piede; Polyporus arcularius ha pori decisamente più larghi, gambo finemente punteggiato e margine del cappello peloso; Polyporus ciliatus, anch’esso con pori piccoli e stretti, presenta cuticola finemente squamulosa e gambo dall’aspetto tipicamente tigrato.” Su legno di Faggio deteriorato:
  20. Buoni ritrovamenti Alessandro ********************************* Indice della Toscana, mese di Agosto 2019, totale n° 14 specie Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Post # 9 Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 4 Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 8 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 5; 14 Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank = Boletus regius Krombh.; Post # 3 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 7 Fuligo septica (Linné) Wiggers; Post # 6 Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 16 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 11 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt ; Post # 10 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 12 Polyporus varius (Pers. : Fr.) Fr. = Cerioporus varius (Pers. : Fr.) Zmitr. & Kovalenko; Post # 2 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 13 Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley; Post # 15
  21. Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Toscana; Luglio 2019; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus erythropus Persoon ss. Fries Buon commestibile dopo adeguata cottura che consente di eliminare alcune tossine termolabili. Tutto il carpoforo è virante al blu in maniera intensa (al taglio o anche alla pressione). Odore fruttato e sapore dolce. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 206, Pag. 323: "Pur appartenendo a un Gruppo di Boletaceae critiche, per via del viraggio della carne, è abbastanza agevole riconoscerlo con sufficiente sicurezza in quanto è l'unico fungo boletoide con cuticola vellutata marrone, pori arancio-rossastri e gambo quasi interamente decorato da fine punteggiatura rossa.
  22. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Luglio 2019; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Esemplare di faggeta, a fine ciclo Esemplare più giovane
  23. Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini; Regione Toscana; Luglio 2019; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus calopus Pers. : Fr. Oltre che per altri caratteri, si distingue dal Caloboletus radicans [= Boletus radicans] per la colorazione: cappello grigio camoscio, grigio-olivastro o grigio-ocra pallido in C. calopus e molto più chiaro (bianco latte, color crema) in C. radicans; gambo con estese colorazioni rosse (soprattutto nella metà inferiore; sovente con colore giallognolo nella parte alta) in C. calopus e giallo pallido (talvolta sfumate di rosa in alto) in C. radicans; anche il reticolo è diverso: presente e a maglie allungate in C. calopus, quasi assente in C. radicans (se presente è a maglie fini e relegato alla parte alta del gambo). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 202, Pag. 319: “Responsabile di alcuni casi di intossicazione (sindrome gastro-intestinale o resinoide incostante), comunque non commestibile per il forte sapore amaro e per il netto odore sgradevole. I pori gialli, la caratteristica fiammatura rosso carminio alla base del gambo, il sapore della carne e l’odore inconfondibile agevolano la determinazione.” Esemplari di faggeta
  24. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Regione Toscana; Luglio 2019; Foto di Alessandro Francolini. Più che alla base di un piccolo Acero questo Ganoderma è nato sfondando l'asfalto alla base del cordolo di cemento che delimita la piccola aiuola. Avrà "pescato" in profondità qualche radice della pianta. Superficie del cappello all'apparenza dura e compatta come nelle altre specie di Ganoderma; in realtà è relativamente morbida e cedevole alla pressione delle dita Contesto suberoso, di colore bruno-ruggine Imenoforo con pori rotondeggianti e piccoli; superficie poroide che si macchia sensibilmente alla contusione
  25. Buoni ritrovamenti Alessandro ******************** Indice della Toscana, mese di Luglio 2019. Totale n° 4 specie Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 4 Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 3 Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Post # 2 Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Persoon ss. Fries; Post # 5
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