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2008.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli


Alessandro F

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Hebeloma radicosum (Bull.: Fr.) Ricken

Riconoscibile tra la “monotonia” cromatica degli Hebeloma per alcuni caratteri inconfondibili: anello membranoso evidente da giovane (caduco in età); gambo interrato nel substrato grazie a una lunga “radice” affusolata che si può presentare anche più larga del gambo esposto all’aria; odore caratteristico di colla “Coccoina” (mandorle amare) e sapore amarognolo; cappello vischioso a tempo umido, con residui del velo parziale (squamette più scure del colore di fondo) evidenti soprattutto verso il margine. L’habitat tipico è presso faggio, con crescita vicino a ceppi o tronchi più o meno interrati; il Courtecuisse riporta che la sua presenza può indicare la vicinanza di qualche tana sotterranea di piccoli mammiferi (talpe, topi selvatici)

Dal TUTTO FUNGHI, pag. 390:

“Si tratta di una specie oggetto di numerose vicissitudini tassonomiche, in quanto gli studiosi non erano concordi con la posizione da assegnarle; a causa della presenza dell’anello sul gambo, era stata addirittura inserita nel Genere Pholiota ma aspetto, portamento e quadro microscopico sono più vicini al genere Hebeloma all’interno del quale è stata poi posizionata.”

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Stereum hirsutum (Wild.: Fr.) Pers.

Piccolo funghetto (largo al massimo 4-5 cm) a forma di mensola-crosta appoggiata sul legno; molto comune e diffuso, presente durante tutto l’anno; dalla consistenza quasi coriacea (suberosa-tenace da secco) e dallo spessore piuttosto fine; può presentarsi in fitti esemplari confluenti o sovrapposti, su legno guasto di latifoglie. Caratteristico il cappello di aspetto feltrato e peloso (irsuto), zonato, con vari colori (giallo, arancio, brunastro, verdastro); il margine è più chiaro e lobato; l’imenoforo è liscio o appena gibboso, di colore giallo-arancio.

Possibile la confusione sia con specie congeneri (più rare) che però virano al rossiccio alla manipolazione, sia con Stereum ochraceoflavum (non virante), dall’imenoforo bruno-ocraceo e con la superficie sterile grigio-biancastra, poco o per niente zonata.

Dalla “Chiave di orientamento ai generi” del TUTTO FUNGHI, pag. 78 e 96:

“Corpo fruttifero composto dal solo cappello o a forma di mensola >>>

Imenoforo liscio. Corpo fruttifero adeso al legno, distaccantesi brevemente per formare piccole mensole >>>

Genere Stereum

 

In foto: una piccola colonia vista dal basso; imenoforo liscio di colore giallo-arancio.

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Probabile Flammulaster carpophilus (Fr.) Earle s.l.

Funghetto (da 0,5 a 1,5 cm di diametro del cappello) che cresce tipicamente su frutti di faggio (faggiole), come suggerisce il nome specifico (“amante dei frutti”; ma lo si può trovare anche su foglie morte sempre di faggio). Cappello inizialmente emisferico, pruinoso, con margine appendicolato; lamelle adnate, larghe, rade, con presenza di lamellule. Carne dal sapore fungino; odore (che mi sono dimenticato di rilevare...) riportato in letteratura come tipico di foglie di geranio

 

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:)

 

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Mycena epipterygia (Scop.: Fr.) S.F.Gray

Bella e delicata Mycena, assai comune, con habitat alla base di tronchi o ceppi, o su lettiera di aghi o foglie in decomposizione sul suolo. Il nome specifico deriva da epi = sopra e pterix = ala (protezione) e richiama il fatto che il cappello (e spesso anche il gambo) è ricoperto da una pellicola vischiosa protettiva. Tale pellicola (soprattutto a tempo umido) se afferrata con i polpastrelli della mano, si lascia staccare o allungare elasticamente.

Riconoscibile macroscopicamente da altre Mycena per alcuni caratteri: cappello ricoperto da quella pellicola glutinosa (separabile con tempo umido; la presenza di glutinosità è però comune a molte altre Mycena), con colori che vanno dal giallo al giallo-grigio, grigio-bruno, bianco-ocraceo (a seconda delle varietà); gambo più o meno translucido da giallo a giallo-verdognolo, giallo-bruno, bianco, a volte bianco translucido in alto e bruno in basso (a seconda delle varietà), assenza di tonalità bluastre alla base, spesso ricoperto dalla pellicola glutinosa asportabile; filo delle lamelle anch’esso ricoperto da un sottile strato elastico di glutine asportabile con un ago.

Ne esistono numerose varietà riconoscibili per caratteri microscopici e cromatici (che però non sono sempre costanti)

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