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Archivio Micologico

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  1. Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill; Regione Toscana, Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Esemplari che hanno fruttificato alla base di un vecchio ceppo di quercia, a bordo strada
  2. Laccaria amethystina (Huds.) Cooke; Regione Toscana; Ottobre 2019; foto di Alessandro Francolini. Specie assai facile da riconoscere quando si presenta con il suo cromatismo tipico: colori ametista in ogni sede! A tempo secco tali colori sbiadiscono notevolmente: in tal caso vengono in aiuto le lamelle ampiamente spaziate e spesse; le piccole dimensioni (cappello fino a non oltre i 5 cm di diametro e gambo slanciato, alto fino al massimo di 10 cm); la cuticola pileica opaca e leggermente feltrata, decorata da minuscole squamette depositate al centro; la carne esigua e viola chiaro nel cappello, fibrosa e biancastra nel gambo, con odore e sapore dolciastri e gradevoli; il gambo ben striato da fibrille longitudinali biancastre. È specie ubiquitaria. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 60, Pag. 164: “L’identificazione sul campo è resa agevole per le sue caratteristiche morfocromatiche (dimensioni, portamento, colorazioni omogenee); un alquanto improbabile confusione con giovani e patiti Cortinarius violaceus si evita osservando la presenza di una cortina e di un bulbo alla base del gambo; la tossica Mycena pura presenta un cappello liscio, striato al margine per trasparenza, lamelle biancastre e solamente soffuse di violetto, odore e sapore nettamente rafanoide, oltre ad avere una consistenza completamente diversa. Tutti i funghi appartenenti al Genere Laccaria presentano colorazioni vivaci più o meno intense, anche in relazione alle condizioni di umidità presenti in ambiente: con clima secco tendono ad impallidire notevolmente perdendo quasi completamente la brillantezza dei cromatismi. Sconsigliamo il consumo di questo fungo a causa della segnalazione di episodici problemi gastroenterici.”
  3. Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Come suggerisce il nome (dal greco kyanos = azzurro e xanthós = giallo), la gamma cromatica del suo cappello è molto ampia: dal viola al verde, attraverso tonalità bluastre o giallastre; anche se esemplari giovani possono presentare colorazioni uniformi di ciclamino. Tali colorazioni in genere sono presenti e frammiste nello stesso esemplare creando un aspetto cromatico come metallizzato. La cuticola è parzialmente separabile (per 2 quinti del raggio) e la carne sottostante ha tonalità lilacine. Gambo e lamelle sono bianchi, con qualche macchia rugginosa in vecchiaia. Carne bianca dal sapore dolce come di nocciola. Cresce dall’estate al tardo autunno nei boschi di latifoglie. Caratteristica distintiva sono le lamelle lardacee. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 159, Pag. 275: “Il colore violetto della carne sotto la cuticola non è un carattere valido per la determinazione in quanto non esclusivo di questa specie. La consistenza definita lardacea delle lamelle indica l’estrema difficoltà nello spezzarle con la pressione di un dito, piegandosi invece come fossero di lardo. Nelle altre specie di Russula le lamelle si rompono in modo più o meno evidente.”
  4. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Esemplari quasi a fine ciclo: gli aculei caduti lasciano al loro posto delle evidenti "fossette" più chiare.
  5. Leucopaxillus gentianeus (Quél.) Kotl.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto Felice Di Palma.
  6. Saproamanita vittadinii (Moretti) Redhead, Vizzini, Drehmel & Contu; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto Felice Di Palma. Spore (10,23)10,44-11,07-12,42(12,64) × (8,02)8,06-8,155-9,28(9,56) µm. Imenio e basidi.
  7. Lentinellus ursinus (Fr. : Fr.) Kühner; Regione Lazio, Manziana (RM); Novembre 2019; Foto di Enzo Orgera.
  8. Asterophora lycoperdoides (Bull.) Ditmar; Regione Lazio, Sughereta di San Vito, Monte San Biagio (LT); Novembre 2019; Foto di Enzo Orgera.
  9. Crinipellis scabella (Alb. & Schwein. : Fr.) Murrill; Regione Lazio; Ottobre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  10. Cortinarius chevassutii Rob. Henry 1982 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Regione Lazio; Ottobre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  11. Cortinarius infractus (Pers.) Fr.; Regione Lazio; Ottobre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Cuticola amara in maniera caratteristica.
  12. Myriostoma coliforme (With. : Persoon) Corda; Regione Lazio; Ottobre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  13. Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quél.; Regione Lazio, Oasi Lipu Castel di Guido (RM); Ottobre 2019; Foto di Enzo Orgera.
  14. Russula sororia Fr.; Regione Lazio, Oasi Lipu Castel di Guido (RM); Ottobre 2019; Foto di Enzo Orgera.
  15. Cuphophyllus fornicatus (Fr.) Lodge, Padamsee & Vizzini; Regione Umbria; Dicembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento effettuato sotto Cipressi. Trama lamella. Osservazione in Rosso Congo a 40×. Ife trama lamella 32-62 µm. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Basidi 42-48 µm e spore. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Spore subglobose, in maggior parte ellissoidali, ellissoidali allungate, alcune leggermente strozzate. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.
  16. Hygrocybe virginea var. virginea (Wulfen : Fr.) P.D. Orton & Watling; Regione Umbria; Dicembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento nel muschio, sotto Cipresso.
  17. Tuber magnatum Picco 1788; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Foto e Descrizione L’anno 2019 sarà ricordato, per molte regioni italiane, come uno dei più importanti degli ultimi 50 anni per l’abbondante produzione di funghi. In Umbria, ed in particolare, per quanto riguarda la provincia di Perugia, per la verità, la stagione pur rispecchiando l’andamento generale delle altre regioni italiane, si è caratterizzata per la modalità di crescita “a macchia di leopardo”. Cioè, alcune zone hanno beneficiato nel tempo di abbondanti e costanti piogge, come il territorio del perugino, la zona del lago Trasimeno e l’alto-tevere e, quindi, hanno avuto una stagione ricca di nascite, con abbondanti presenze di specie appartenenti alle famiglia delle Boletaceae, i ricercati porcini e anche di Amanita caesarea (ovolo buono), prolungata fino al tardo autunno, per la gioia di tutti i fungaioli. Altre aree, invece, come l’assisate e l’eugubino-gualdese, fatta eccezione per il mese di agosto, hanno registrato una stagione da dimenticare, con una modesta produzione fungina di specie eduli, a causa della scarsità delle precipitazioni e delle alte temperature settembrine, che hanno così compromesso la stagione autunnale. Per quanto concerne i funghi ipogei, ci riferiamo al genere Tuber (tartufi), al contrario, i temporali estivi, accompagnati anche da copiose grandinate e la ripresa delle precipitazioni della metà di ottobre, hanno favorito una discreta produzione, soprattutto nel tardo mese di novembre, di Tuber magnatum Picco, il tartuto bianco pregiato, con esemplari di ottima qualità e di pregevoli dimensioni. I tartufi sono funghi ipogei, cioè funghi sotterranei, in genere si presentano con una forma più o meno rotondeggiante, ma il Tuber magnatum Picco, secondo me, sfugge un po' a questa definizione, in quanto è possibile trovarlo sotto diverse vesti, dalla classica forma globosa irregolare a quella ricca di asperità, sporgenze, protuberanze e gibbosità, a volte anche allungata a ricordare un poligono, sempre con peridio liscio o finemente granuloso, di colore dal giallo paglierino fino all'ocraceo carico, con sfumature verdastre. La gleba presenta tonalità dal giallo-biancastro al nocciola, a volte con sfumature rosate, intersecata da venature sottili, biancastre, sinuose, ramificate. Le dimensioni sono comprese nell’intervallo da pochi centimetri fino ai 10-20 cm di diametro. Il peso è variabile, da poche decine di grammi fino ai 200-500 grammi, personalmente ho visto esemplari anche di oltre un chilogrammo. Emana un profumo molto forte, persistente, particolarmente aromatico. Il sapore è gradevole, con nota leggermente agliacea. Vive in simbiosi con le piante superiori, alcune strettamente specializzate, quali Pioppi, Salici, Querce, Tigli in terreni calcarei, ma anche argillosi marnosi e sabbioso limosi. Preferisce costoni e vallette fresche, umide, in prossimità di corsi d’acqua, ma con terreni in ogni caso drenati. Fruttifica lungo la dorsale Appenninica in molte regioni italiane quali Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania e Molise, dai 400 agli 800 metri s.l.m.. La sua conoscenza ha radici lontanissime, sicuramente era noto ai Greci. Oggi è conosciuto ed apprezzato per il suo inconfondibile aroma e sapore in tutto il mondo ed ha notevole rilevanza commerciale. Microscopia Aschi ovoidali, sub-globosi, con piccolo peduncolo, contenenti da 1 a 4 spore. La gleba è formata da un intreccio di ife da cilindriche a poligonali, settate. Spore di colore giallo brunastre, da subsferiche ad ellissoidali, con alveolature poligonali. Si riportano le misure delle spore distinte in relazione al numero presente in ogni asco: - asco monosporico 32,1-43,8 × 25,6-30-9 µm; media 38,4 × 29,2 µm; Q = 1,3-1,4; Qm = 1,3 - asco bisporico 27-9-31,5 × 24,2-26,8 µm; media 30,1 × 25,3 µm; Q = 1,2-1,3; Qm = 1,2; - asco trisporico 24,5-30,7(35,2) × 21,8-24,7 µm; media 28 × 22,9 µm; Q = 1,1-1,5; Qm = 1,2; - asco tetrasporico 22,6-25,2 × 19,3-21,8 µm; media 24 × 20,6 µm; Q = 1,1-1,2; Qm =1,2. Ecco una piccola carrellata di immagini, inviatemi, da un amico che nel tempo libero, in compagnia del suo amato compagno a quattro zampe, si diletta nella ricerca del pregiato tartufo bianco. Aschi ovoidali, sub-globosi, con piccolo peduncolo, contenenti da 1 a 4 spore. Spore di colore giallo brunastre, da subsferiche ad ellissoidali, con alveolature poligonali. Spore di colore giallo brunastre, da subsferiche ad ellissoidali, con alveolature poligonali. Si riportano le misure delle spore distinte in relazione al numero presente in ogni asco: - asco monosporico 32,1-43,8 × 25,6-30-9 µm; media 38,4 × 29,2 µm; Q = 1,3-1,4; Qm = 1,3 - asco trisporico 24,5-30,7(35,2) × 21,8-24,7 µm; media 28 × 22,9 µm; Q = 1,1-1,5; Qm = 1,2. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 1000×. Spore di colore giallo brunastre, da subsferiche ad ellissoidali, con alveolature poligonali. Si riportano le misure delle spore per gli aschi bisporici 27-9-31,5 × 24,2-26,8 µm; media 30,1 × 25,3 µm; Q = 1,2-1,3; Qm = 1,2. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 1000×. Spore di colore giallo brunastre, da subsferiche ad ellissoidali, con alveolature poligonali. Si riportano le misure delle spore degli aschi tetrasporici 22,6-25,2 × 19,3-21,8 µm; media 24 × 20,6 µm; Q = 1,1-1,2; Qm =1,2. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 1000×. La gleba è formata da un intreccio di ife da cilindriche a poligonali, settate. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 1000×.
  18. Hemitrichia clavata (Pers.) Rostaf.; Novembre 2019; Foto e Microscopia di Stefano Rocchi. Su legno marcescente di latifoglia, comune Mixomicete dalla tipica forma piriforme con calice ben sviluppato e acuto. Capillizio largo 5-7 µm, decorato da bande che gli conferiscono un disegno a spirale intrecciata; le spore 7,5-11 µm, sono subglobose, finemente aculeate e reticolate. Hemitrichia calyculata (Speg.) M.L. Farr ha tendenzialmente le spore più piccole e in genere un calice meno sviluppato ed ottuso. Capillizio largo 5-7 µm, decorato da bande che gli conferiscono un disegno a spirale intrecciata. Osservazione in acqua a 1000×. Spore 7,5-11 µm, sono subglobose, finemente aculeate e reticolate. Osservazione in acqua a 1000×.
  19. Pleurotus eryngii (DC. : Fr.) Quél.; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Stefano Rocchi. Crescita su balletta comemrciale.
  20. Hygrocybe virginea var. virginea (Wulfen : Fr.) P.D. Orton & Watling; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Ife lamella 37-120 µm. Osservazione in Rosso Congo a 100×. Spore. Osservazione in Rosso Congo a 400×.
  21. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Spore 8 ×8,5 µm. Osservazione in rosso Congo, a 400×.
  22. Tricholoma psammopus (Kalchbr.) Quél.; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto Mario Iannotti.
  23. Tricholoma focale (Fr.) Ricken; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Mario Iannotti.
  24. Lyophyllum maleolens M. Melis & Contu; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Mario Iannotti.
  25. Hygrophorus latitabundus Britzelm.; Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Mario Iannotti.
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