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Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja 2003
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Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Il tipico e piccolo umboncino nel centro del cappello. Negli esemplari molto grandi e maturi può essere di aiuto, premendolo con un dito, per capire se il fungo è in buone condizioni oppure no: se risulta consistente e duro allora il fungo è in "ottime" condizioni; se invece è cedevole e morbido o molliccio allora il fungo è di solito invaso dalle larve oppure troppo vecchio. -
Infundibulicybe costata (Kühner & Romagn.) Harmaja 2003
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Infundibulicybe costata (Kühner & Romagn.) Harmaja; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Specie simile (quasi un sosia) del più comune e frequente “imbutino” (Clitocybe gibba), ma avente cappello non umbonato e striato al margine in modo caratteristico, con costolature a forma di “Y”. Il gambo è concolore al cappello e l’odore più forte e marcato (fungino-cianico) rispetto a C. gibba. Visto che anche C. gibba può presentare saltuariamente tali caratteri in alcune sue varianti, per distinguere con certezza le due specie si può eseguire un test macrochimico: una goccia di idrossido di Potassio (KOH) messa sulla superficie del cappello di C. costata provoca una colorazione marrone scuro che non si verifica in C. gibba. -
Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) P. Kumm. 1871
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Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dall'aspetto boletoide. Sotto Pino a due aghi: -
Stropharia caerulea Kreisel 1979
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Stropharia caerulea Kreisel; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Bella specie di Stropharia, caratterizzata dal colore verde-celeste-violetto del cappello, con chiazzature gialle a maturità; gambo concolore con anellino fugace; lamelle inizialmente chiare poi brunastre per la maturazione delle spore; filo lamellare fertile e quindi concolore alle lamelle o addirittura più scuro nel caso in cui la maturazione delle spore avvenga prima sul filo che sulla faccia della lamella. Di solito il gambo è ricco di ife rizomorfe. Habitat preferenziale sotto faggio, ma presente anche sotto conifere. Sua simile è S. aeruginosa con cappello dai toni blu-verdastri, con minori decolorazioni sul giallo e con presenza di residui velari biancastri; gambo con anello membranoso e abbastanza persistente; lamelle dal filo sterile e quindi sempre più biancastro rispetto alla faccia lamellare. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 148, Pag. 263: “Il Genere Stropharia in Europa comprende una ventina di specie circa, con crescita terricola e lignicola, in alcuni casi fimicola, caratterizzate da carne omogenea, anello al gambo e sporata bruno-porpora-violacea.” -
Laeticutis cristata (Schaeff. : Fr.) Audet 2010
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Laeticutis cristata (Schaeff. : Fr.) Audet; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini.- 9 risposte
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- laeticutis cristata
- albatrellus cristatus
- (e 1 in più)
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Hygrophorus eburneus (Bull. : Fr.) Fr. 1836
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Hygrophorus eburneus (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Hygrophorus eburneus può essere confuso con Hygrophorus cossus per i caratteri morfocromatici. Di aiuto per la distinzione è l’odore (oltre che a particolari reazioni macrochimiche): l’odore di H. eburneus viene riportato anche come “odore di giacinto” (gli esemplari in foto avevano un odore particolare, gradevole, misto tra floreale e acuto, come di buccia di limone) e ciò facilita la separazione da H. cossus che ha in genere odore sgradevole (come di formaggio di capra o di topinambur o di larva di Phoelena cossus, da cui il nome). Anche la sfumatura delle lamelle può aiutare: con eventuali tonalità rosate in H. eburneus; con tonalità bianco-grigiastre in H. cossus. Inoltre H. cossus ha un habitat prevalentemente presso quercia, mentre H. eburneus predilige la presenza del Faggio. Nelle foto: esemplari reperiti in bosco misto Castagno-Faggio-Quercia. -
Tricholoma josserandii Bon 1975
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Tricholoma josserandii Bon; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dalla scheda AMINT, redatta da Massimo Biraghi: “Specie rara ma ben distribuita nelle località conosciute, fruttifica generalmente in boschi di media-bassa collina di Pinus sylvestris frammisto con Castanea sativa, ma ritrovato anche sotto Quercus ilex ed Erica arborea, generalmente in tardo autunno e fino ai primi geli. Cappello di medie dimensioni, 4-8 cm di diametro, inizialmente emisferico-convesso, poi convesso appianato a maturazione, raramente completamente disteso, in questa fase può assumere un portamento flessuoso-ondulato, è presente un largo umbone a volte poco visibile, il margine è generalmente liscio ed uniforme. Carne fibrosa, poco consistente nel cappello, stopposa nel gambo, biancastra con sfumature grigiatre, anche leggermente rosate in vecchiaia e localizzate nella parte inferiore del gambo, odore complesso di farina rancida ma con timbro marcato di cimice, più evidente negli esemplari maturi, sapore analogo, amarognolo, sgradevole dopo prolungata masticazione. Tossico, responsabile di sindrome gastroenterica di grave entità paragonabile a quella provocata da Tricholoma pardinum, Entoloma lividum e Omphalotus olearius. Per le caratteristiche morfocromatiche Tricholoma josserandii è specie facilmente confondibile con specie notoriamente commestibili e ricercate dai micofagi abituali, quali le cosidette "morette" ovvero tutte quelle specie appartenenti al gruppo del Tricholoma terreum, ma in particolare con il ricercato Tricholoma portentosum con il quale condivide habitat e periodo di fruttificazione. Quest'ultimo si differenzia subito sul campo per il cappello percorso da fibrille radiali, la colorazione giallastra presente nella zona sottocuticolare, nelle lamelle e nel gambo, nonché per l'odore di farina fresca. Più difficile per i neofiti il riconoscimento con i Tricholoma del gruppo Tricholoma terreum. L'osservazione delle decorazioni pileiche, del gambo presto cavo negli esemplari adulti, e in particolar modo delle proprietà organolettiche sono di estrema importanza per differenziare questo gruppo di funghi dalle colorazioni monotone: infatti, pur avendo differenti odori (farinoso, erbaceo, subnullo, pepe fresco), nessuna "moretta" ha sentore cimicino e gusto sgradevole al palato.” -
Tricholoma sejunctum (Sowerby : Fr.) Quél. 1872
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Tricholoma sejunctum (Sowerby : Fr.) Quél.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Qui messo a confronto cromatico (relativamente al cappello) con una Amanita phalloides (a destra) reperita nelle vicinanze. Ovviamente la morfologia è totalmente diversificata tra le due specie! -
Hydnum rufescens (Pers. : Fr:) Poir. 1808
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Hydnum rufescens (Pers. : Fr.) Poir.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Hydnum di facile identificazione grazie ad alcune caratteristiche: la taglia mediamente piccola (con cappello al massimo di 6-7 cm di diametro), i colori del cappello relativamente vivaci (dal giallo-ocra all’arancio-fulvo più o meno carico), imenoforo con aculei non decorrenti sul gambo, carne leggermente amarognola. Raramente si presenta con esemplari concresciuti. Simile ma di taglia ben maggiore è il più noto “steccherino dorato” H. repandum caratterizzato dal colore pileico pallido (dal giallastro-beige al rosa-carnicino, raramente arancio chiaro), dal crescere sovente concresciuto con numerosi altri esemplari, dagli aculei nettamente decorrenti sul gambo, dalla carne dolce o leggermente amarognola negli esemplari vetusti, dall’odore fruttato gradevole; la confusione con H. albidum è scongiurata per il suo colore bianco candido nei giovani esemplari (giallastro a maturità o per contusione) e per i suoi aculei leggermente decorrenti. -
Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken 1911
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Hebeloma radicosum (Bull. : Fr.) Ricken; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Riconoscibile tra la “monotonia” cromatica degli Hebeloma per alcuni caratteri inconfondibili: anello membranoso evidente da giovane (caduco in età); gambo interrato nel substrato grazie a una lunga “radice” affusolata che si può presentare anche più larga del gambo esposto all’aria; odore caratteristico di colla “Coccoina” (mandorle amare) e sapore amarognolo; cappello vischioso a tempo umido, con residui del velo parziale sotto forma di squamette più scure del colore di fondo e più appressate al centro. Habitat presso latifoglie con predilezione per il Faggio, con crescita vicino a ceppi o tronchi più o meno interrati; il Courtecuisse riporta che la sua presenza può indicare la vicinanza di qualche tana sotterranea di piccoli mammiferi (talpe, topi selvatici). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 133, Pag. 246: “Si tratta di una specie oggetto di numerose vicissitudini tassonomiche, in quanto gli studiosi non erano concordi con la posizione da assegnarle; a causa della presenza dell’anello sul gambo, era stata addirittura inserita nel Genere Pholiota ma aspetto, portamento e quadro microscopico sono più vicini al genere Hebeloma all’interno del quale è stata poi posizionata.” Bosco misto Castagno-Faggio -
Lactarius subumbonatus Lindgren 1845
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Lactarius subumbonatus Lindgren; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Lattario con cappello dalle tonalità scure: da bruno-rossastro al bruno-nerastro; cuticola rugosa e grinzosa, soprattutto al centro che solitamente è depresso e può manifestare la presenza di un piccolo umbone o papilla; il margine è incurvato verso il basso, più disteso a maturità, e più o meno scanalato. Gambo cilindrico, anche irregolare, concolore al cappello, con pruina biancastra all’apice. Lamelle adnate-subdecorrenti. Latice più o meno scarso, acquoso e quasi trasparente, immutabile, di sapore quasi nullo o mite. Carne con odore netto di cimice (soprattutto allo strofinio o alla frattura) e sapore da mite a un po’ rancido. -
Poronia punctata (L. : Fr.) Fr. 1849
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Poronia punctata (L. : Fr.) Fr.; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Raduno AMi Umbria 2019 a Polino. Esemplari che presentano un particolare colore arancio salmone, probabilmente per effetto del freddo notturno e dell'invecchiamento. Periteci. Osservazione in Rosso Congo; 100×.- 3 risposte
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- peziza punctata
- poronia punctata
- (e 2 in più)
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Inocybe flocculosa Saccardo 1887
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Inocybe flocculosa Sacc. = Inocybe flocculosa var. crocifolia (Herink) Kuyper; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto di Stefano Rocchi. Raduno AMi Umbria 2019 a Polino Determinazione fatta da Tomaso Lezzi e Mario Iannotti al Raduno dell'AMi Umbria di Polino (TR). -
Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner 1938
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Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto e commento di Tomaso Lezzi. (Exsiccatum TL20190531-03) Raduno AMi Umbria 2019 a Polino Lyophyllum a lamelle e carne che diventano prima blu acciaio e poi bruno scuro. Spore di profilo romboidale, non triangolare. Lamelle che diventano prima blu acciaio (sinistra) e poi bruno scuro (destra). Spore di profilo romboidale, non triangolare. -
Inocybe pusio P. Karst. 1889
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Inocybe pusio P. Karst.; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto di Tomaso Lezzi. (Exsiccatum TL20190530-02) Raduno AMi Umbria 2019 a Polino Inocybe caratterizzata dal gambo con una sfumatura porporina. -
Inocybe flocculosa Saccardo 1887
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Inocybe flocculosa Sacc.; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto di Tomaso Lezzi. (Exsiccatum TL20190530-01) Raduno AMi Umbria 2019 a Polino Inocybe flocculosa var. croceifolia è considerata sinonimo di Inocybe flocculosa (prioritaria). Si differenzia dalla specie tipo solamente, come spiega l'epiteto della varietà, per le lamelle di colore molto carico: croceifolia = lamelle gialle. Sezione che mostra la carne con il colore aranciato. Un esemplare molto giovane, che mostra il colore arancio brillante delle lamelle. Sezione della carne del gambo, sempre nello stesso esemplare molto giovane. Lamelle, in un esemplare più maturo, anch'esse di colore aranciato. Un esemplare molto maturo, dove al colore delle lamelle si sovrappone quello della sporata. Foto di Mario Iannotti. Microscopia Spore. Osservazione in Rosso Congo; 1000×. Caulocistidi parte alta del gambo. Osservazione in Rosso Congo; 400×. Caulocistidi parte media del gambo. Osservazione in Rosso Congo; 400×. Cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo; 400×. -
Meottomyces dissimulans (Berk. & Broome) Vizzini 2008
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Meottomyces dissimulans (Berk. & Broome) Vizzini; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno AMi Umbria 2019 a Polino Cheilocistidi cilindrici, sinuosi, contorti. Osservazione in Rosso Congo; 400×. Spore. Osservazione in Rosso Congo; 400×. -
Helvella acetabulum (L. : Fr.) Quél. 1874
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Helvella acetabulum (L. : Fr.) Quél. Regione Umbria. Giugno 2019. Foto di Tomaso Lezzi. Raduno AMi Umbria 2019 a Polino. -
Exidia glandulosa (Bull. : Fr.) Fr. 1822
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Exidia glandulosa (Bull. : Fr.) Fr.; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno AMi Umbria 2019 a Polino Superficie inferiore e superiore. Ingrandimento della superficie superiore. -
Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt. 1893
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Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt.; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno AMi Umbria 2019 a Polino -
Inocybe phaeoleuca Kühner 1955
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Inocybe phaeoleuca Kühner; Regione Lombardia; Novembre 2014; Parco della villa reale di Monza. Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Questa bella Inocybe è inserita nel sottogenere Inocybe per la presenza di cistidi imeniali metulodi, nella sezione Splendentes per i caulocistidi che scendono fino alla base del gambo e nella sottosezione Phaeolucinae per avere il gambo leggermente bulboso e mai marginato. Molto vicina secondo alcuni AA è Inocybe splendens R. Heim (a sua volta ritenuta sinonimo di Inocybe terrifera Kühner), che si differenzia macroscopicamente per avere il cappello con colorazioni pileiche bruno scuro e non ricoperto da residui terrosi in contrasto con il gambo biancastro nei giovani esemplari, con sfumature ocra-brunastre a maturazione, specie alla sua base, solo lievemente bulbosa. Inocybe terrifera Kühner, per chi accetta la separazione con I. splendes, si differenzia per le dimensioni maggiori, le colorazione del cappello ocra-bruno chiaro e il gambo che termina con un evidente bulbo a volte anche marginato. Microscopia Spore. N° Long. Larg. Q Moy 8,09 4,40 1,84 Min 7,21 3,91 1,63 Max 8,89 4,81 2,08 Media 8,04 4,43 1,83 Lxl: N = 21; dMd; (7,21)7,69-7,92-8,61(8,89) x (3,91)3,97-4,425-4,76(4,81) Qm= 1,84 N° Long. Larg. Q Moy 8,65 4,82 1,81 Min 7,62 3,98 1,59 Max 9,37 5,54 2,12 Media 8,75 4,84 1,77 Lxl: N= 20; dMd; (7,62)7,80-8,745-9,12(9,37) x (3,98)4,20-4,83-5,43(5,54) Qm= 1,81. Osservazione 400×. Osservazione 1000×. Cheilocistidi metulodi. Osservazione 400× N° Long. Larg. Moy 48,01 13,15 Min 35,64 11,36 Max 57,68 17,89 Pleurocistidi analoghi ai cheilocistidi. Caulocistidi della base del gambo. Osservazione 400×. N° Long. Larg. Moy 48,01 13,15 Min 35,64 11,36 Max 57,68 17,89 -
Gymnopus hariolorum (Bull. : Fr.) Antonín, Halling & Noordel. 1997
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Gymnopus hariolorum (Bull. : Fr.) Antonín, Halling & Noordel.; Regione Umbria; Giugno 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno AMi Umbria 2019 a Polino Caratteristico odore di cavolo marcio e pelosità che risale dalla base del gambo fino a metà gambo. -
Ganoderma resinaceum Boud. 1889
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Ganoderma resinaceum Boud.; Regione Umbria; Luglio 2019; Foto di Stefano Rocchi. Giovani esemplari alla base di una Quercia. -
Steccherinum oreophilum Lindsey & Gilb. 1977
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Steccherinum oreophilum Lindsey & Gilb. 1977 Tassonomia Ordine Polyporales Famiglia Meruliaceae Foto e descrizioni Regione Umbria; Maggio 2019; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Su legno di latifoglia a terra. Carpoforo di piccole dimensioni, più o meno un cm, a forma di mensoletta con pileo liscio di colore crema-biancastro ed imenoforo irpicoide di colore biancastro. Spore ellissoidali lunghe più di 5 μm, presenza di cistidi lanceolati con parete spesse e assai incrostati nella parte apicale. Ife generatrici munite di GAF. Tra le specie simili vi è Irpex lacteus (Fr. : Fr.) Fr. il quale si distingue per i carpofori più grandi, per le spore subcilindriche, per i cistidi di forma cilindrico-clavata seppur sempre incrostati e per l'assenza di GAF. IX Comitato Scientifico A. Mi. Umbria di Polino (TR) (Exsiccatum SR20190530-03) Cistidi lanceolati con parete spesse e assai incrostati nella parte apicale. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. -
Protostropharia semiglobata (Batsch : Fr.) Redhead, Moncalvo & Vilgalys 2013
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Protostropharia semiglobata (Batsch : Fr.) Redhead, Moncalvo & Vilgalys; Regione Umbria; Maggio 2019; Foto di Pietro Curti. Raduno di M.te Cucco, Maggio 2019 Cappelli. Lamelle con filo sterile.