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Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner 1938
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Rugosomyces ionides (Bull.) Bon 1991
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Rugosomyces ionides (Bull.) Bon; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Hypholoma lateritium (Schaeff. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Hypholoma lateritium (Schaeff. : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti.- 26 risposte
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- famigliola velenosa
- famigliola falsa
- (e 3 in più)
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Armillaria cepistipes Velen. 1920
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Armillaria cepistipes Velen.; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Hebeloma crustuliniforme (Bulliard) Quélet 1882
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Hebeloma crustuliniforme (Bull.) Quélet; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Psathyrella piluliformis (Bull. : Fr.) P. D. Orton 1969
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Psathyrella piluliformis (Bull. : Fr.) P. D. Orton; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Tricholoma sulphureum (Bull. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Tricholoma sulphureum (Bull. : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Cortinarius trivialis J.E. Lange 1940
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Cortinarius trivialis J.E. Lange; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Aureoboletus moravicus (Vaček) Klofac 2010
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Aureoboletus moravicus (Vaček) Klofac; Regione Marche: Ottobre 2015; foto di Pietro Curti. Odore e sapore lievi, fungini. Crescita sotto Cerro. Carne biancastra, per pochi millimetri brunastra sotto il pileo, immutabile. Pori da circolari a lievemente angolosi, senza viraggi alla pressione. Tubuli depressi intorno allo stipite. Pileo areolato e con le ife raccolte in caratteristici ciuffetti.- 6 risposte
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- xerocomus moravicus
- boletus moravicus
- (e 1 in più)
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Pholiota lucifera (Lasch) Quél. 1872
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Pholiota lucifera (Lasch) Quélet; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. Imenoforo. Gambo. -
Mycena haematopus (Pers. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Mycena haematopus (Pers. : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. -
Scleroderma verrucosum (Bull. : Pers.) Pers. 1801
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Scleroderma verrucosum (Bull. : Pers.) Pers.; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. Sotto Quercus ilex nel giardino di casa. Pileo. Gleba, peridio e pseudopiede. -
Trametes versicolor (L. : Fr.) Lloyd 1921
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Trametes versicolor (L.) Lloyd; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. Dettaglio pileo e pori. -
Hortiboletus rubellus (Krombh.) Simonini, Vizzini & Gelardi 2015
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Hortiboletus rubellus (Krombh.) Simonini, Vizzini & Gelardi; Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti. Giardino privato, crescita sotto Quercus ilex. -
Cantharellus pallens Pilát 1959
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Mycena abramsii (Murrill) Murrill 1916
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Mycena abramsii (Murrill) Murrill; Regione Marche; Giugno 2015; Foto di Pietro Curti. Dettaglio pileo, imenoforo e gambo. -
Russula ilicis Romagn., Chevassut & Privat 1972
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Russula ilicis Romagn., Chevassut & Privat.; Regione Marche: Luglio 2015; Giardino privato, sotto Leccio secolare (Quercus ilex); Foto di Pietro Curti. Imenoforo, gambo e pileo. Sporata in massa crema scuro, intorno a IId, come indicato da Sarnari. Dettaglio. -
Lactifluus vellereus (Fr.) Kuntze 1891
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Lactifluus vellereus (Fr.) Kuntze; Regione Marche; Anno 2015; Foto e commento di Pietro Curti. Latice abbondante, dolce e carne moderatamente acre, lamelle spaziate. -
Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Settembre 2015; Foto di Pietro Curti. Crescita rigogliosa con evidente famelicità delle limacce, dimostrazione evidente che le lumache mangiano senza problemi i funghi velenosi. Crescita cespitosa. Anello effimero, presto caduco, quasi cortiniforme. Sporata grigionerastra. Crescita lignicola. Lamelle giallo verdastre.- 43 risposte
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- hypholoma fasciculare
- falso chiodino
- (e 1 in più)
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Corticium meridioroseum Boidin & Lanq. 1983
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Corticium meridioroseum Boidin & Lanq. 1983 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Corticiales Famiglia Corticiaceae Sinonimi Laeticorticium meridioroseum (Boidin & Lanq.) M. Dueñas & Tellería 1986 Etimologia Dal latino córtex, icis, um = corteccia, scorza, quindi attinente la corteccia, per l'habitat di crescita. Dal latino mĕrīdĭēs = mezzogiorno, meridionale e rŏsĕus, roseă, roseum = roseo, del colore della rosa quindi per la distribuzione meridionale, mediterranea e il colore roseo del carpoforo. Carpoforo Resupinato, prima orbicolare poi confluente, adeso al substrato di crescita, di norma facilmente staccabile dal legno, pellicolare, talvolta fessurato. La superficie fertile è all’inizio pruinosa, poi liscia o leggermente sinuosa, con il margine che si può presentare indistinto ma anche fimbriato o piumato. Il colore varia dal rosa chiaro al rosa-salmone, con la tendenza ad imbrunire o ingrigire nelle parti contuse. La carne è alta più o meno un millimetro, tenera e di consistenza membranosa nei giovani esemplari, poi secca e gessosa. Habitat Cresce tutto l’anno su legno di latifoglia, in particolare Salice. È stato rinvenuto anche su Leccio, Faggio e Frassino. Predilige le aree dell’Europa meridionale. Microscopia Sistema ifale monomitico. Ife con GAF e pareti da sottili a più o meno ispessite, lisce e ialine, larghe 2-4 µm. Spore 10,3-13,5 × 7-10,3 (11,4) µm; Qm = 1,4; da ellittiche ad ovoidali, lisce, ialine, a parete sottile; non amiloidi, né destrinoidi. Basidi 50-70 × 7-12 µm, tetrasporici, con sterigmi lunghi da 4 a 6 µm e GAF alla base; vagamente tubolari, assai sinuosi, molto ristretti in alcuni punti, con pareti spesse nella parte basale. Cistidi assenti. Presenza di numerosi dendroifidi ramificati e ialini. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Somiglianze e varietà Corticium roseum Pers. : Fr. si differenzia per le spore molto più lunghe e per l’habitat più esteso, essendo diffuso in tutto il continente europeo; Corticium boreoroseum Boidin & Lanq. si separa per le spore più strette e per la presenza di rizomorfe; Marchandiomyces quercinus (J. Erikss. & Ryvarden) D. Hawksw. & A. Henrici = Corticium quercicola Jülich, si distingue per l’assenza di GAF e per i basidi bisporici. Osservazioni Fungo corticolo di colore rosa che colonizza ampi strati di alberi marcescenti di latifoglia. Come ben indicato dal nome vegeta nell’areale mediterraneo, mentre il suo sosia Corticium roseum è diffuso anche nell’Europa continentale e settentrionale. Alcuni autori considerano irrilevanti le differenze delle misure sporali e l'habitat di crescita e ritengono questi due funghi un'unica specie. Bibliografia BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Gennaio 2017; Su ramo marcescente di latifoglia (Valtopina - PG); Foto e microscopia di Stefano Rocchi. (Exsiccatum SR20170113-02) Sistema ifale monomitico. Ife con GAF e pareti da sottili a più o meno ispessite, lisce e ialine, larghe 2-4 µm. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Basidi 50-70 × 7-12 µm, tetrasporici, con sterigmi lunghi da 4 a 6 µm e GAF alla base; vagamente tubolari, assai sinuosi, molto ristretti in alcuni punti con pareti spesse nella parte basale. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Basidioli e dendroifidi. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Dendroifidi ramificati e ialini. Osservazione in acqua a 1000×. Spore 10,3-13,5 × 7-10,3 (11,4) µm; Qm = 1,4; da ellittiche ad ovoidali, lisce, ialine, a parete sottile; non amiloidi, né destrinoidi. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Melzer a 1000×. -
Junghuhnia nitida (Pers. : Fr.) Ryvarden 1972
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Junghuhnia nitida (Pers. : Fr.) Ryvarden 1972 Tassonomia Ordine Polyporales Famiglia Meruliaceae Sinonimi Steccherinum nitidum (Pers. : Fr.) Vesterh. 1996 Foto e Descrizioni Fungo resupinato, a sviluppo non molto esteso, con imenio formato da pori più o meno regolari, da alveolari ad allungati e solo in alcuni punti tendenti alla formazione di un labirinto; il colore varia dal biancastro al crema-giallastro, talvolta con sfumature rosate; margine stretto, bianco, cotonoso e senza rizomorfe. Microscopicamente si presenta con diffusi cistidi metuloidi (a parete spessa) larghi da 7 a 11 µm, cilindrici e fortemente incrostati. Vegeta su rami marcescenti di latifoglia, con particolare preferenza per il Faggio. Si può confondere con Kneiffiella flavipora (Berk. & M.A. Curtis ex Cooke) Zmitr. & Malysheva = Schizopora flavipora (Berk. & M.A. Curtis ex Cooke) Ryvarden la quale si distingue per avere cistidi a forma di fuso. Regione Toscana; Ottobre 2016; Bosco di Camaldoli (Arezzo); Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Workshop - Gli Aphyllophorales e la biodiversità, Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli (AR). (Exsiccatum SR20161001-02) Cistidi metuloidi (a parete spessa) larghi da 7 a 11 µm, cilindrici e fortemente incrostati. Osservazione 400× in L4. Osservazione 1000× in L4. Osservazione 400× in Rosso Congo. Osservazione 1000× in Rosso Congo. -
Russula cuprea Krombholz 1845
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Russula cuprea J.E. Lange; Regione Emilia Romagna, Val Nure (PC); Ottobre 2014; Foto di Emilio Pini. Campioni di taglia e compattezza medie, ritrovati sotto Faggio; colorazioni pileiche olivastre (molto variabili in letteratura, nell’area del rosa-rosso-arancio-ocra-olivastro). Carne bianca poco cangiante sul fresco; odore molto debole e sapore molto piccante. Spore subglobose, aculeate, tacca sopra-ilare amiloide, dimensioni 8,5 × 6,9 µm (8,4-11 × 6,7-8,5 µm secondo Sarnari). Cuticola con peli diverticolati, larghi fino a 3 µm e dermatocistidi con diverticoli, larghi 5-7 µm. Spore. Cuticola. -
Peniophora lycii (Pers.) Höhn. & Litsch. 1907
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Peniophora lycii (Pers.) Höhn. & Litsch. 1907 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Peniophoraceae Sinonimi Thelephora lycii Pers. 1822 Corticium lycii (Pers.) Cooke 1881 Etimologia Dal greco peníon [πηνίον] = rocchetto, bobina, tessuto, tela e phoreo [φορέω] portare, per la morfologia pellicolare dei carpofori appartenenti a questo genere. Dal latino Lўcĭa, ii = Licia, regione dell'Asia Minore tra la Caria e la Panfilia, da cui deriva il nome della pianta (Lycium barbarum L.) su cui la specie è stata trovata la prima volta: "ad ramos exsiccatos Lycii barbari". Carpoforo Resupinato, prima orbicolare, poi confluente, sparso, più o meno esteso e ben adeso al substrato; il suo margine è generalmente indistinto, talvolta biancastro. La superficie fertile è all’inizio leggermente pruinosa, poi liscia, secca, opaca ma anche finemente feltrata o irregolare-tubercolata; la stessa si presenta di norma screpolata in fessure trasversali o anche concentriche. Il colore è grigio, turchese, sfumato spesso di azzurro-violaceo, tendente ad impallidire con l’età. La carne è alta più o meno un millimetro, molto sottile ma coriacea negli esemplari maturi. Habitat Cresce tutto l’anno con più frequenza su legno latifoglia ma si rinviene anche su legno di conifera. È stato rinvenuto su Orniello, Edera, Faggio, Leccio, Salice, Pino domestico e Ginepro. Microscopia Sistema ifale monomitico. Ife a parete più o meno spessa, da ialine a bruno-marroni, larghe 3-5 µm. Spore 7,6-10,2 × 3-4 µm, da cilindriche ad allantoidi, lisce, ialine, a parete sottile. Basidi 30-40 × 4,5-5,2 µm, subcilindrici, tetrasporici, con sterigmi lunghi da 2 a 4 µm e GAF alla base. Lamprocistidi 22,2-34 × 11,5-20,5 µm, numerosi, subglobosi, arrotondati, con incrostazioni omogeneamente distribuite, taluni con evidenti protuberanze all’apice lunghe 5-7 µm. Osservati anche rari lamprocistidi affusolati 60-10 µm, a parete spessa, con la parte decorata lunga 25 µm e cistidioli lageniformi, capitati e affusolati. Presenza infine di dendroifidi ramificati, ialini ed incrostati, nonché di gloeocistidi 40-70 × 6-15 µm, cilindrico-clavati o subulati, a parete spessa soprattutto nella parte basale, con apice arrotondato e reazione bruno-rossastra alla Sulfovanillina. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Somiglianze e Varietà Nel genere Peniophora abbiamo anche altre specie con colori simili: Peniophora cinerea (Pers. : Fr.) Cooke, la quale si differenzia per i lamprocistidi affusolati e per l’assenza di dendroifidi e gloeocistidi; Peniophora junipericola J. Erikss. che si distingue per avere i lamprocistidi affusolati e per l’assenza di dendroifidi; Peniophora limitata (Chaillet ex Fr. : Fr.) Cooke, rara, la quale si separa per i lamprocistidi affusolati e per l’assenza di dendroifidi e gloeocistidi. Osservazioni Fungo molto comune e diffuso in tutto il continente europeo. Questa specie ha l'aspetto di una crosta grigiastra con una microscopia assai articolata ma con la caratteristica di essere l’unica Peniophora a possedere lamprocistidi subglobosi. Questa specie del genere Peniophora presenta dendroifidi, ossia elementi sterili con ramificazioni più o meno tortuose, subcilindriche e ad apice arrotondato, con probabile funzione di protezione e sostegno dei basidi. Note nomenclaturali La prima descrizione della specie risale al 1822 quando Christian Hendrik Persoon chiamò il fungo Thelephora lycii, poi nel 1881 il botanico e micologo britannico Mordecai Cubitt Cooke gli diede l’epiteto di Corticium lycii, quindi il fungo nel 1907 è stato riclassificato da Franz Xaver Rudolf von Höhnel e da Viktor Litschauer in Peniophora lycii, binomio attualmente prioritario. Bibliografia BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Luglio 2016; Su piccolo arbusto decorticato di Olivo (Spello - PG); Foto e microscopia di Stefano Rocchi. (Exsiccatum SR20160715-01) Spore 7,6-10,2 × 3-4 µm, da cilindriche ad allantoidi, lisce, ialine, a parete sottile. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Basidi 30-40 × 4,5-5,2 µm, subcilindrici, tetrasporici, con sterigmi lunghi da 2 a 4 µm e GAF alla base. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Cistidioli lageniformi, capitati e affusolati. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Lamprocistidi 22,2-34 × 11,5-20,5 µm, numerosi, subglobosi, arrotondati, con incrostazioni omogeneamente distribuite. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Lamprocistidi con evidenti protuberanze all’apice lunghe 5-7 µm. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Rari lamprocistidi affusolati 60-10 µm, a parete spessa, con la parte decorata lunga 25 µm. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Dendroifidi ramificati, ialini ed incrostati. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Gloeocistidi 40-70 × 6-15 µm, cilindrico-clavati o subulati, con apice arrotondato e reazione bruno-rossastra alla Sulfovanillina. Osservazione in Sulfovanillina a 1000×.-
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Xylodon sambuci (Pers. : Fr.) Ţura, Zmitr., Wasser & Spirin 2011
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Xylodon sambuci (Pers. : Fr.) Ţura, Zmitr., Wasser & Spirin 2011 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Hymenochaetales Famiglia Schizoporaceae Sinonimi Corticium sambuci Pers. : Fr. 1794 Lyomyces sambuci (Pers. : Fr.) P. Karst. 1882 Hyphodontia sambuci (Pers. : Fr.) J. Erikss. 1958 Etimologia Dal greco xýlon [ξύλον] = legno e odón [ὀδών] = dente, per la decorazione bianca, scagliosa, denticolata o tubercolata che i carpofori appartenenti a questo genere mostrano sul legno. Dal latino sambucus, sambuci = Sambuco, del Sambuco, per l’habitat di crescita della specie. Carpoforo Resupinato, diffuso, adnato, con il margine indistinto o appena fimbriato, con l’imenoforo liscio o leggermente tubercolato, ceroso o farinoso da giovane, poi pruinoso e infine gessoso. Il colore è bianco negli esemplari freschi, con la tendenza a macchiarsi di bruno-crema se contuso; rimane in genere bianco anche negli esemplari secchi, assumendo un aspetto laccato o sericeo. La carne è esiguissima, prima ceracea, poi gessosa. Habitat Cresce tutto l’anno con frequenza su Sambuco, tuttavia non è raro trovarlo anche su Quercia, Faggio e Leccio; è stato rinvenuto occasionalmente su Acero, Fico, Edera, Pioppo, Robinia, Rosmarino, Cipresso, Tasso e Abete rosso. Microscopia Sistema ifale monomitico. Ife munite di GAF, a parete sottile, ialine, larghe 3-5 µm. Spore 4,6-6,3 × 3,1-4,6 µm; Qm = 1,4; ellissoidali, lisce, guttulate, a parete sottile; non amiloidi, né destrinoidi. Basidi 20-30 × 3-5 µm, da leggermente clavati a subcilindrici. Cistidi 40-60 × 3,5-4,5 µm, capitati, allungati, talvolta flessuosi, a base allargata, simili a parti terminali di ife e decorati in alcuni punti da incrostazioni. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Specie simili Esistono una miriade di funghi corticoli bianchi con imenoforo liscio o tubercolato che potrebbero confondersi con Xylodon sambuci. Tra di essi: Xylodon juniperi (Bourdot & Galzin) Hjortstam & Ryvarden si distingue per i cistidi subulati e per associarsi di preferenza al Ginepro. Dendrothele acerina (Pers. : Fr.) P.A. Lemke si differenzia per le spore molto più grandi e per vegetare prevalentemente su Acero. Athelia epiphylla Pers. : Fr. si separa per le spore più grandi e subcilindriche e per l’assenza di cistidi. Lyomyces erastii (Saaren. & Kotir.) Hjortstam & Ryvarden, raro, si distingue per avere spore subclindriche con Qm > di 1,5. Lyomyces incrustatus (Kotir. & Saaren.) Hjortstam & Ryvarden si differenzia per le spore e i cistidi più grandi. Vi sono poi le specie appartenenti al genere Trechispora P. Karst. le quali hanno però generalmente spore verrucose oppure, se lisce e/o guttulate, di dimensioni più piccole rispetto a Xylodon sambuci. Osservazioni Si tratta di un fungo che colonizza legnetti a terra o marcescenti in ogni periodo dell’anno, è assai comune sia in Italia che nel resto d'Europa. La presenza su legno di Sambuco è un buon indizio per il riconoscimento della specie, tuttavia è necessaria sempre una adeguata verifica microscopica per una sua corretta determinazione. Note nomenclaturali La prima descrizione della specie risale al 1794 quando Christian Hendrik Persoon chiamò il fungo Corticium sambuci, in seguito, nel 1882, il micologo finlandese Petter Adolf Karsten gli diede l’epiteto di Lyomyces Sambuci e nel 1958 la specie venne ricombinata in Hyphodontia sambuci da John Eriksson. Dal 2011 il fungo è stato trasferito nel genere Xylodon, come Xylodon sambuci e tale epiteto è quello attualmente prioritario, anche se persistono discordanze tra i vari autori. Bibliografia BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. ŢURA, D., ZMITROVICH, I.V., WASSER, S.P. & NEVO, E., 2008. Species diversity of heterobasidiomycetous and non-gilled hymenomycetous (Aphyllophorales s.l.) fungi in Israel. [Data di accesso: 25/11/2017]. ŢURA, D., ZMITROVICH, I.V., WASSER, S.P., SPIRIN, W.A. & NEVO, E., 2011. Biodiversity of the Heterobasidiomycetes and Non-Gilled Hymenomycetes (Former Aphyllophorales) of Israel. Biodiversity of Cyanoprokaryotes, Algae and Fungi of Israel. Ruggel: A.R.A. Gantner. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Dicembre 2016; Su legnetto a terra di Sambucus nigra L. (Spello - PG); Foto e microscopia di Stefano Rocchi. (Exsiccatum SR20161209-01) Sistema ifale monomitico. Ife munite di GAF, a parete sottile, ialine larghe 3-5 µm. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Spore 4,6-6,3 × 3,1-4,6 µm; Qm = 1,4; ellissoidali, lisce, guttulate, a parete sottile; non amiloidi, né destrinoidi. Spore da sporata. Osservazione in acqua 1000×. Osservazione in Melzer 1000×. Basidi 20-30 × 3-5 µm, da leggermente clavati a subcilindrici. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Cistidi 40-60 × 3,5-4,5 µm, capitati, allungati, talvolta flessuosi, a base allargata, simili a parti terminali di ife e decorati in alcuni punti da incrostazioni. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.-
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