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Archivio Micologico

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  1. Lactarius rufus (Scop. : Fr.) Fr.; Foto di Mauro Cittadini.
  2. Lactarius rufus (Scop. : Fr.) Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Cappello bruno arancio e gambo concolore ma diluito fino al biancastro, latice bianco e fortemente acre, cappello non zonato e frequentemente provvisto di umboncino acuto. Diffuso con grande abbondanza nelle pecccete, certamente non commestibile perche' responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Felice Di Palma.
  3. Lactarius rubrocinctus Fr.; Regione Emilia Romagna; Luglio 2014; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Appennino piacentino, bosco di Faggio. Microscopia Spore con evidenti aculei isolati o uniti a formare corte creste. N° Long. Larg. Q Moy 7,27 5,78 1,26 Min 6,47 5,00 1,14 Max 8,04 6,30 1,49 Media 7,30 5,87 1,25 Lxl: N = 20; dMd; (6,47)6,63-7,3-7,90(8,04) x (5,00)5,11-5,9-6,27(6,30) Qm = 1,26
  4. Lactarius rubrocinctus Fr.; Regione Emilia Romagna; Luglio 2014; Foto, commento e microscopia di Gianluigi Boerio. Tipico del Faggio, sapore dolce con il latice solo tardivamente e fugacemente amarescente all'assaggio. Il latice è copioso, bianco, immutabile sulle lamelle e lentamente ingiallente isolato su carta bianca. Nello stesso habitat è reperibile un altro Lactarius, L. britannicus che può confondersi soprattutto in presenza, come in questo caso, di esemplari immaturi. La decorazione sporale subreticolata e i cistidi assai grandi e numerosi ne consentono una agevole determinazione. Microscopia Spore subreticolate. Cheilocistidi numerosi e di notevoli dimensioni.
  5. Lactarius rubrocinctus Fr.; Regione Lombardia; Luglio 2013; Foto e commento di Gianluigi Boerio. Altra specie che predilige (per alcuni esclusiva) il Faggio. Latice immutabile, isolato su carta bianca assume, dopo alcuni minuti, una colorazione crema pallida (a differenza di Lactarius britannicus). Tipicamente presenta cuticola irregolare, come feltrata, e spesso "butterata". Altrettanto tipicamente presenta una cintura rossastra (inde nomen) all'attaccatura delle lamelle al gambo. In presenza di queste caratteristiche tipiche, oltre al portamento generale, è specie relativamente semplice da determinare a livello macroscopico. Nei casi dubbi, il comportamento del latice, l'habitat ed il quadro microscopico consentono la sua delimitazione dalle specie vicine. Un dettaglio della caratteristica macroscopica principale.
  6. Lactarius rubrocinctus Fr.; Regione Emilia Romagna; Novembre 2009; Foto di Emilio Pini.
  7. Lactarius rubrocinctus Fr.; Testo e Foto di Piero Curti. Tra i Lactarius con pileo a cromatismi arancioni è forse uno dei pochi che si riesce a delimitare macroscopicamente, la presenza di una vistosa puntinatura sul cappello e un anello rossastro all'apice del gambo, riescono a differenziarlo agevolmente. Sapore prima dolce e poi amarescente, cresce gregario e abbondante nelle faggete. Dettaglio.
  8. Lactarius rubrocinctus Fr.; Testo e foto di Massimo Biraghi Reazione giallo-olivasta con KOH. Sezione longitudinale che evidenzia la colorazione della carne. Microscopia Misure sporali Long. : N =12 ; D1,9 ; (6,25)6,484 - 8,227(8,29) Larg. : N =12 ; D1,9 ; (5,25)5,256 - 6,672(6,87) Q : N =12 ; D1,9 ; (1,16)1,166 - 1,382(1,40) N° Long. Larg. Q Moy 7,44 5,89 1,26 Min 6,25 5,25 1,16 Max 8,29 6,87 1,40 Verruche e creste di varie dimensioni, qualche zebratura presente. Pileipellis.
  9. Lactarius rubrocinctus Fr. 1863 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Ichorati Sinonimi Lactarius iners Khuhner 1953 Lactarius subsericeus Hora 1960 Etimologia Dal latino rubro e cinctus, cinto di rosso, per la zona anulare rossastra nella parte apicale del gambo. Cappello 4-12 cm, inizialmente piano-convesso, poi fino a leggermente depresso in maturazione. Colorazioni pileiche che variano su toni fulvo ocracei, fulvo rossastri, generalmente più scuri verso il centro, che decolorano verso il margine specialmente in fase adulta. Cuticola di aspetto untuso, grinzosa, un poco viscida con tempo umido, opaca con tempo asciutto e con caratteristiche macule color ruggine, evidenti negli esemplari adulti. Lamelle Mediamente fitte, subdecorrenti al gambo (caratteristica evidente nel fungo maturo), a volte anche forcate ed intercalate da numerose lamellule di varia lunghezza, di colore crema in fase giovanile, poi con sfumature fulve-rossastre. Filo concolore con tipici riflessi violetti evidenti alla manipolazione o contusione, che si assestano dopo alcuni minuti su toni rugginosi. Gambo Cilindrico, leggermente ingrossato verso la base, ma anche affusolato e ricurvo, carnoso e sodo in gioventù, diventa molto presto molliccio e cavernoso a maturazione, generalmente concolore al cappello, percorso longitudinalmente da fini rugolosità più evidenti negli esemplari adulti dove possono essere presenti sfumature vinose. Nell'inserzione con le lamelle si nota una zona anulare marcata inconstantemente di bruno rossastro. Carne Poco soda, molliccia a maturazione specie nel gambo, di colore crema nel cappello, fulva sotto la cuticola e con toni più accesi fino a rugginosi dalla metà alla base del gambo. Odore complesso che ricorda la gomma, leggermente di Sclerodema. Sapore prima mite, poi un poco amarognolo. Habitat Predilige i boschi di Fagus sylvatica. Reazioni macrochimiche Giallo-olivastro sulla cuticola del cappello con KOH, carne leggermente rosata con Solfato ferroso. Microscopia Spore da subglobose a ellittiche misuranti (6,6)7-8,5 × 6-7,5 µm con verruche abbastanza numerose e di varie dimensioni, creste di spessore e lunghezza variabile, spesso connesse, non reticolate, anche zebrate. Macrocistidi abbastanza numerosi, banali, da fusiformi a ventricosi con apice assottigliato. Pileipellis mista ad ife di varie dimensioni, allungate, subpiriformi, a salsiciotto e con apici disuguali, cistidi abbastanza numerosi, banali, da fusiformi a ventricosi con apice assotigliato, irregolarmnte claviformi alternati ad ife filamentose intrecciate che a volte anche emergono con leggero rigonfiamento alla sommità (parete pseudoparenchimatica). Commestibilità o Tossicità Da ritenersi non commestibile per il sapore sgradevole e la poca consistenza della carne. Osservazioni Poco comune e localizzato nelle foreste di Fagus sylvatica, di non facile identificazione sul terreno con specie simili, si distingue macroscopicamente per la tipica zona anulare color rosso vinoso presente all'inserzione del gambo con le lamelle, per le macule rugginose sulla cuticola di aspetto grasso e grinzosa con la tendenza a decolorarsi al margine del cappello. Specie simili L. rubrocinctus viene spesso confuso con L. fulvissimus, che non ha una cuticola grinzosa ma liscia o appena granusola (lente) e per la mancanza della zona anulare all'apice del gambo. L. fulvissimus emana anche un odore pronunciato di Lepiota cristata, ha sapore mite e grato. Microscopicamente le spore hanno verruche spesso isolate, creste basse e poco marcate, oltre ad essere subreticolate; la pileipellis non presenta elementi subglobosi o a forma di salsicciotto. L. mitissimus presenta un umbone centrale, lamelle con toni crema ocracei, gambo più slanciato, odore di Scleroderma, sapore mite poi amaro, habitat diverso (Betulla), Più complicata è la separazione con L. britannicus, questa avviene microscopicamente per i macropleurocistidi di grandi dimensioni, l'ornamentazione sporale rappresentata da verruche senza connessione. Macroscopicamente si riconosce per l'odore poco marcato, il sapore gradevole e dolciastro evocante la nocciola, il latice abbondante e per le colorazioni pileiche di norma più scure. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. cuticola grassa e untuosa, grinzosa ben evidenti anche le macule sulla cuticola zona anulare vinosa e sfumature lilacine sulle lamelle per contusione o manipolazione lamelle
  10. Lactarius romagnesii Bon 1979 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Regione Lombardia,Valle Camonica; Settembre 2013; Foto, ritrovamento e fotografie di Emilio Pini; microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore subglobose; 7,2-7,9 x 6,4-7,7 µm, subreticolate, con creste alte fino a 2,3 µm. Macrocistidi sul filo lamellare sterile, larg. 6-7,5 µm. Pileipellis tipo "virescens"; formato da uno strato di cellule subglobose spesso circa 100 µm e da elementi terminali larghi da 4 a 6 µm.
  11. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Trentino; Luglio 2010; Foto di Pietro Curti. Margine del pileo.
  12. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Lombardia; Agosto 2010; Foto e commento di Massimo Mantovani. Cromatismi giallo pallidi di gambo e cappello,la folta peluria cosparsa di glutine,il viraggio al violetto del latice e della carne alla manipolazione e alla frattura, la taglia e l'habitat permettono di determinare in sicurezza questa bellissima specie. Particolare della peluria sul margine e del viraggio al violetto della carne dopo qualche minuto.
  13. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Lombardia; Agosto 2009; Foto e commento di Massimo Mantovani. Specie appartenente alla sezione Uvidi e sottosezione Aspideini, che comprende Lactarius con colorazioni giallognole, giallo-cromo con carne e latice viranti (più o meno intensamente) al violetto. La nostra specie si distingue facilmente dalle altre, appartenenti alla sezione, per il pileo che presenta una tomentosità molto vistosa, con ciuffetti anche "agglutinati"; per il margine involuto nei giovani che tende a distendersi a maturità; per la taglia spesso importante e per l'habitat. I nostri esemplari sono stati reperiti in bosco con prevalenza di Picea abies, ma con una consistente presenza di Alnus viridis e Betula spp. Gruppo, nella sezione si può notare il viraggio della carne al violetto. Giovani esemplari. In evidenzia il margine peloso e involuto.
  14. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Trentino; Luglio 2009; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Un esemplare adulto e uno giovane, si riconoscono il gambo molto scrobicolato, il latice bianco, che vira al viola sulle lamelle. Un particolare degli scrobicoli del gambo. Un particolare delle lamelle alcuni minuti dopo la fuoriscita del latice. Le lamelle diventano viola scuro. Gambo scrobicolato, latice bianco, che vira al viola sulle lamelle. Sezione con il caratteristico viraggio al viola.
  15. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Trentino; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti. Esemplare giovanissimo. Esemplare giovane con esemplare adulto. Dettaglio margine pileo e fuoriuscita latice. Viraggio al viola del latice sulle lamelle.
  16. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Lombardia; Agosto 2008; Foto di Massimo Biraghi.
  17. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Lombardia; Luglio 2008; Foto di Federico Calledda.
  18. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Lombardia; Luglio 2008; Foto e descrizione di Massimo Mantovani. Cappello giallo vivo, orlo involuto e ricoperto da peluria a ciuffi; cuticula lanosa, vischiosetta; lamelle poco fitte, da crema a ocracee, si macchiano rapidamente di viola a contatto con il latice. Gambo in tinta col pileo, scrobicolato e dove manipolato diviene viola. Carne bianco crema, poi vioalacea per ossidazione, sapore fruttato. Latice abbondante, bianco, poi opalescente e lentamente violaceo.
  19. Lactarius repraesentaneus Britzelm.; Regione Trentino, Molina di Fiemme; Luglio 2008; Foto di Franco Sotgiu.
  20. Lactarius repraesentaneus Britzelm. 1885 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricicomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Uvidi Sottosezione Aspideini Sinonimi Lactifluus repraesentaneus (Britzelm.) Kuntze 1891 Lactarius speciosus Burl. 1908 Lactarius scrobiculatus var. repraesentaneus (Britzelm.) Killerm. 1933 Lactarius repraesentaneus subsp. speciosus (Burl.) Singer 1942 Lactarius repraesentaneus f. immutabilis Fillion 2011 [Nom. inval., Art. 40.3 (Melbourne)] Foto e Descrizioni Un fungo particolare che somiglia a Lactarius scrobiculatus con margine del pileo peloso, con il latice che si ossida abbastanza velocemente, assumendo tonalità viola, ma con sapore mite, poi amarognolo, immutabile se isolato dal fungo, mentre diventa viola se lasciato sulle lamelle. Regione Trentino; Settembre 2019; Foto di Manuel Atzeni. Macrocheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 200×. Macrocheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Basidi e spore. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Spore. Osservazione in Melzer a 1000×.
  21. Lactarius radiatus J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Regione Trentino; Settembre 2006; Foto di Felice Di Palma.
  22. Lactarius quietus (Fr. : Fr.) Fr.; Svizzera; Settembre 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
  23. Lactarius quietus (Fr. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi. In prossimità di Quercia.
  24. Lactarius quietus (Fr. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto di Massimo Biraghi. Boschetto planiziale di Fara Gera d'Adda, in presenta di Quercus petrae.
  25. Lactarius quietus (Fr. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto e descrizione di Massimo Mantovani. Talvolta si può restare comunque piuttosto perpellessi, ad un primo esame visivo, anche nel determinare questa specie. Propongo infatti un confronto che è possibile fare in questo periodo dell'anno: Lactarius fraxineus (sx) e Lactarius quietus (dx) Lactarius quietus ha una colorazione abbastanza sovrapponibile a quella di Lactarius fraxineus, ma la cuticola è asciutta e glassata e appare ben diversa da quella umida e viscida di quest'ultimo. In questo senso trovare entrambe le specie con un bosco zuppo di pioggia come nel caso proposto non è un grande aiuto. Le lamelle sono mediamente più fitte nel primo, mentre il Latice è mite in Lactarius quietus e acre in Lactarius fraxineus.
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