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Lactarius musteus Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricicomycetes Ordine Russulales Finlandia; Agosto 2008; Foto di Federico Calledda.
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Lactarius mediterraneensis Listosella & Bellù 1996
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Lactarius mediterraneensis Listosella & Bellù 1996 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Zonari Sottosezione Croceini Etimologia mediterraneensis = mediterraneo, per il particolare habitat di fruttificazione. Foto e descrizione Si riconosce nella fase giovanile, per la particolarità di avere delle goccioline d'acqua sulla cuticola che si presenta finemente tomentosa con scrobicoli specialmente ravvicinati verso il margine del cappello e viscosa. Si caratterizza per aver: il gambo è scrobicolato e presenta anch'esso le caratteristiche goccioline; la carne compatta e giallo-rosata alla sezione; il latice un poco acre non abbondante, bianco virante al giallo aranciato. Confondibile con: Lactarius zonarius specialmente nelle forme scrobicolate ma questi non hanno scrobicoli al margine del cappello e il latice non vira al giallo. Lactarius scrobicolatus, citriolens, anch'essi con gli scrobicoli e latice giallognolo non hanno cappello vischioso e non fruttificano in habitat Mediterraneo. Foto di Felice Di Palma. Imenio e particolare sugli scrobicoli del margine del cappello. Sezione. -
Lactarius mammosus Fr. 1838
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Lactarius mammosus Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricicomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Specie tipica dei boschi di Pino Silvestre Finlandia; Agosto 2008; Foto di Federico Calledda. -
Lactarius mairei Malençon 1939
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Lactarius mairei Malençon; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento effettuato in un giardino privato, sotto Quercia. Il cappello ha il bordo molto tomentoso, il latice è bianco, immutabile e piccante. Il bordo del cappello, tomentoso. Il latice bianco, immutabile e piccante. -
Lactarius mairei Malençon 1939
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Lactarius mairei Malençon; Regione Lazio; Ottobre 2009; Foto di Mauro Cittadini. -
Lactarius mairei Malençon 1939
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Lactarius mairei Malençon; Regione Lazio; Novembre 2006; Foto di Felice Di Palma. -
Lactarius mairei Malençon 1939 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricicomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Regione Lazio, macchia di Capocotta; Ottobre 2005; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Lactarius col cappello abbondantemente feltrato, latice bianco, amaro poi piccante. Ingrandimento del bordo del cappello, abbondantemente e caratteristicamente feltrato. Ingrandimento: latice bianco, lamelle color crema, forcate vicino al gambo, margine del cappello feltrato.
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Lactarius brunneoviolascens Bon 1971
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Lactarius brunneoviolascens Bon; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Emilio Pini.- 3 risposte
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- lactarius brunneoviolascens
- lactarius luteolus
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Lactarius brunneoviolascens Bon 1971
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Lactarius brunneoviolascens Bon; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Emilio Pini.- 3 risposte
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Lactarius brunneoviolascens Bon 1971
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Lactarius brunneoviolascens Bon; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Federico Caledda.- 3 risposte
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Lactarius brunneoviolascens Bon 1971
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Lactarius brunneoviolascens Bon 1971 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Sinonimi Lactarius luteolus Peck 1896 Lactarius kuehnerianus Malençon 1974 Note tassonomiche Lactarius luteolus sembra essere una specie esclusivamente americana, non trovata in Europa. Il nome corretto da utilizzare per la specie italiana e europea è quindi Lactarius brunneoviolascens. Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto e commenti di Federico Caledda. Bel ritrovamento dell'amico Luca Pederiali di una specie non comune effettuato in località Ozzero nel Parco del Ticino. Tendenzialmente mediterraneo e quindi poco comune in Lombardia è caratterizzato dalle colorazioni crema-beige del cappello, dal lattice sieroso e abbondante di colore biancastro che rimane immutabile se isolato diviene brunastro a contatto con la carne. Particolare delle lamelle. In evidenza il latice.- 3 risposte
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- lactarius brunneoviolascens
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Lactarius luridus (Pers. : Fr.) S.F. Gray 1821
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Lactarius luridus (Pers.: Fr.) Gray; Regione Lazio; Dicembre 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento effettuato in Sughereta, cappello visicido, caratteristico del sottogenere Piperites, latice bianco, che vira al viola, quindi sezione Uvidi, cappello tortora con areee livide violacee quindi sottosezione Uvidini. La "mancanza" di zonature sul cappello è abbastanza tipica di questa specie. Una particolarità riportata da M.T. Basso, e da pochi citata, è il viraggio (lento!) del latice isolato su carta bianca che in L. luridus è violetto, mentre immutabile (bianco) in L. violascens. Pigmento intracellulare disciolto nelle ife della cuticola; spore ellissoidali, crestato-connesse con parziale reticolo a maglie non chiuse. Il simile Lactarius cistophilus cresce sempre in ambiente termofilo, ma in presenza di Cistus monspelliensis; L. pseudouvidus e L. robertianus hanno habitat alpino; L. uvidus cresce in habitat di Picea spp. e Betulla. L. violascens ha il cappello zonato e pigmento incrostnate sulle ife della cuticola. Cappello viscido, tortora con areee livide violacee. Latice bianco, che vira al viola. Spore ellissoidali, crestato-connesse con parziale reticolo a maglie non chiuse. -
Lactarius luridus (Pers. : Fr.) S.F. Gray 1821
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Lactarius luridus (Pers.: Fr.) Gray; Regione Emilia Romagna, Val Nure; Ottobre 2010; Foto di Gianluigi Boerio. Bosco misto di Quercus pubescens e Ostrya carpinifolia 500 m s.l.m. Viraggio (lento!) del latice isolato su carta. -
Lactarius luridus (Pers. : Fr.) S.F. Gray 1821
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Lactarius luridus (Pers.: Fr.) Gray; Regione Emilia Romagna, Val Nure, Agosto 2005; Foto di Massimo Biraghi Esemplari provenienti dall'Appennino piacentino, bosco di Faggio misto con Querce. -
Lactarius luridus (Pers. : Fr.) S.F. Gray 1821
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Lactarius luridus (Pers. : Fr.) S.F. Gray 1821 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sottogenere Piperites Sezione Uvidi Sottosezione Uvidini Sinonimi Lactarius acris var. luridus (Pers.) Bataille 1908 Lactarius uvidus var. luridus (Pers.) Kavina 1929 Lactifluus luridus (Pers.) Kuntze 1891 Etimologia Dal latino luridus = lurido, livido, a causa del suo aspetto. Cappello Di medie dimensioni (3-7cm), inizialmente piano-convesso, subito piano, infine quasi depresso, di consistenza elastica, un poco carnoso, di forma regolare ma anche ondulato o lobato. Il margine è assottigliato, omogeneo, leggermente pruinoso, anche pubescente nei giovani esemplari. Cuticola poco spessa, separabile per circa metà raggio, liscia o appena rugolosa, decorata da guttule. Colorazioni pileiche su toni grigio-violacei con sfumature brunastre, viscoso e di aspetto viscido con tempo umido, lucido, brillante con toni argentei con tempo secco; tende a decolorarsi al crema-grigiastro specialmente verso il centro in età vetusta. Imenoforo Lamelle di colore biancastro o crema chiaro, da adnate a leggermente decorrenti, intercalate da numerose lamellule, irregolarmente anastomosate e forcate al gambo, sottili, strette, difficilmente asportabili, virano su toni violacei più o meno intensi alla frattura o contusione, poi viola-brunastre. Gambo 3-6 × 0,5-1,5 cm, di forma cilindrica, leggermente ristretto alla base, a volte anche ritorto, leggermente rugoloso, spugnoso, presto cavo, fragile, di colore biancastro o crema pallido con sfumature ocracee più evidenti alla base, dove può essere decorato da fossette concolori o leggermente più scure; si tinge di viola più o meno intensamente alla manipolazione assestandosi in seguito su toni bruno-violacei. Carne Esigua, poco consistente, molle, biancastra, virante al violaceo alla sezione, con odore debole e fruttato, sapore amarognolo e disgustoso. Latice fluido, biancastro, vira su tonalità viola, viola-brunastro seccando sulle lamelle, lentamente violetto-lilacino se isolato su carta. Habitat Predilige i boschi di latifoglie con prevalenza di Querce, Carpini e Castagni con sottobosco di Erica arborea. Microscopia Spore 8-10,5 (11) × 6,5 -8 µm, ellissoidali; ornamentazione costituita da creste irregolari, connesse tra loro da congiunzioni di diversa dimensione che formano un reticolo ben visibile, presenza di verruche isolate. Basidi banali, tetrasporici. Macrocistidi 40-70 µm generalmente fusiformi e con apice appuntito, numerosi e emergenti dai tessuti imeniali. Pileipellis con ife filamentose con terminali subcilindrici, presenza di pigmento intracellulare concentrato a formare dei vacuoli. Commestibilità e Tossicità Non commestibile a causa delle sue proprietà organolettiche. Specie simili Per i raccoglitori inesperti la separazione dalle specie simili può essere difficoltosa; Lactarius violascens (J. Otto) Fr. si distingue macroscopicamente per le zonature disposte concentricamente sul cappello, non guttulato e per il viraggio del latice sulle lamelle più scuro (viola-nerastro). Microscopicamente per le spore con verruche spinose alte 1,5 µm, singole o connesse a creste corte e acute, raramente a formare un reticolo innncompleto. Lactarius uvidus (Fr.: Fr.) Fr. fruttifica negli umidi boschi montani di Picea excelsa (Abete rosso) e Betula alba (Betulla), non presenta né zonature, né guttule sul cappello, che è viscoso, glutinoso e con carne virante al lilacino eccetto nel gambo che rimane biancastro. Microscopicamente evidenzia spore ornate da creste isolate, talvolta connesse simulando un primitivo reticolo incompleto, presenza di verruche corte e isolate. Lactarius cistophilus Bon & Trimbach. si separa per avere un cappello con toni crema-grigiastri, bruno-violacei, non presenta zonature e cresce in habitat strettamente mediterraneo e legato al Cisto. Lactarius pseudouvidus Kühner e Lactarius robertianus Bon crescono in habitat alpino al limite della vegetazione, sotto Salix erbacea e Salix repens. Osservazioni La sottosezione Uvidini annovera esclusivamente specie che hanno carne e latice che al contatto con l'aria o per contusione, virano su tonalità viola-lilacine; presentano colorazioni pileiche grigio-violacee, crema-lillacine, rosa-grigiastre, ma mai con colorazioni giallognole, bianco-giallastre, caratteristica che permette una rapida separazione dalla vicina sottosezione Aspideini. Tutte le specie appartenenti ad entrambe le sottosezioni sono da considerare non commestibili. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BASSO, M.T., 1999. Lactarius Pers. Fungi Europæi. Vol 7. Alassio (SV): Ed. Mykoflora. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 2000. Champignons de Suisse. Russulaceae. Vol. 6. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. GALLI, R., 2006, 3a Ed. I Lattari. Ed. Dalla Natura. HEILMANN-CLAUSEN, J., VERBEKEN, A. & VESTERHOLT, J., 1998. The genus Lactarius. Fungi of Northern Europe. Vol. 2. The Danish Mycological Society, Danimarca: Ed. Svampetryk. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Lactarius luridus (Pers.: Fr.) Gray; Regione Emilia Romagna, Val Nure, Agosto 2005; Foto di Massimo Biraghi Esemplari provenienti dall'Appennino piacentino, bosco di Faggio misto con Querce. (Exsiccatum MB20050917-17) Macrocistidi 40-70 µm. generalmente fusiformi e con apice appuntito, numerosi e emergenti dai tessuti imeniali, osservazione 200× in Rosso Congo. Osservazione 400× in Rosso Congo. Spore 8-10,5 (11) × 6,5 -8 µm, ellissoidali; ornamentazione costituita da creste irregolari, connesse tra loro da congiunzioni di diversa dimensione che formano un reticolo ben visibile, presenza di verruche isolate, osservazione 400× in Melzer. Osservazione 1000× Stessa spora ripresa in diverse angolazioni. Pileipellis con ife filamentose con terminali subcilindrici, presenza di pigmento intracellulare concentrato a formare dei vacuoli. Il rivestimento pileico viscoso rende difficoltosa l'osservazione al microscopio ottico. -
Lactarius lilacinus Fr. : Fr. 1838
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Lactarius lilacinus Fr. : Fr.; Finlandia 2009; Foto di Emilio Pini. -
Lactarius lilacinus Fr. : Fr. 1838
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Lactarius lilacinus Fr. : Fr.; Finlandia 2009, Foto di Federico Calledda. Confronto con Lactarius spinolosus. A sinistra Lactarius spinosulus; a destra Lactarius lilacinus reperiti nel medesimo habitat tra Ontano e Betulla. Dalla foto si evidenziano molto bene le differenti ornamentazioni pileiche e di taglia dei due taxa. -
Lactarius lilacinus Fr. : Fr. 1838
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Lactarius lilacinus Fr. : Fr.; Foto di Gianluigi Boerio. Differente conformazione delle squamule sul cappello tra le due specie maggiormente confondibili sul campo: nettamente irsute in Lactarius spinosulus a sinistra, appressate in Lactarius lilacinus a destra, Finlandia 2008; Foto di Federico Calledda. Finlandia 2008; Foto di Federico Calledda. Presso Ontano ornamentale. -
Lactarius lilacinus Fr. : Fr. 1838
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Lactarius lilacinus Fr. : Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricicomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Colorati Etimologia Dal latino lilacinus = color lilla. Sinonimi Lactarius lateritio-roseus P. Karst. 1888 Cappello 15-80 (140) mm, convesso, poi piano infine piano depresso, spesso imbutiforme a maturazione, a volte con un piccolo umbone centrale. Sodo con margine decisamente involuto sin da giovane che rimane evidente sino alla fine. A volte con margine ondulato-lobato. Cuticola opaca, evidentemente feltrata, quasi sempre con squamule maggiormente concentrate al centro del cappello e poi diradanti verso il bordo ma mai irsute. Colore lilacino-rosato, rosato-porpora, rosato-vinoso, a volte con tonalità più calde salmonate o salmone-laterizio; più scuro nelle zone dove le squamule si appressano e quindi di norma verso il centro. Assenza di zonature o raramente molto vaghe. Lamelle Lamelle da ampiamente adnate a decorrenti, piuttosto spesse, spaziate ed intercalate da numerose lamellule. Crema-albicocca, crema-rosa con l'età tendenti a scurire su toni ocra. Gambo 3-7 × 0,7-2 cm, cilindrico, spesso attenuato all'attaccatura delle lamelle, con superficie opaca e asciutta piuttosto irregolare, gibbosa. Farcito ed in seguito cavo. Colore crema-ocraceo, ocraceo-lilacino. Quasi sempre con feltratura bianca alla base. Carne Abbastanza soda e spessa nel cappello, meno nel gambo. Colore crema. Odore fruttato. Sapore inizialmente mite e successivamente leggermente acre e amarognolo. Latice Abbastanza scarso, bianco tendente al bianco acquoso. Essicando sulle lamelle tende ad assumere tonalità leggermente grigio-verdognole. Sapore mite con componente amarognola. Habitat Cresce in luoghi umidi anche in terreni fangosi con componente sabbiosa, in associazione ad Alnus spp. anche se con presenza di altre latifoglie e conifere; con distribuzione prevalente nel Nord Europa, in Italia segnalato sulle Alpi. Commestibilità o Tossicità Non commestibile. Osservazioni Specie caratterizzata dalle dimensioni medie con ecologia associato ad Alnus spp. dai cromatismi sempre con componente lilacina. Piuttosto diffuso in Fennoscandia, da agosto, dove è reperibile in prossimità di fossi, sentieri o a margine di strade sterrate forestali. Sulle Alpi in luoghi molto umidi, precedentemente allagati o fangosi, anche in giugno. Specie simili Specie molto bella i cui toni rosa-lilacini lo avvicinano sul campo al Lactarius spinosolus. Quest'ultimo però, di norma, ha dimensioni più piccole, zonature più evidenti sul cappello ed è associato a Betula spp. ma soprattutto, in Lactarius spinosolus le squamule sul cappello sono irsute. Le differenze microscopiche tra le due specie eliminano ogni eventuale dubbio: in Lactarius spinosolus le spore, da subglobose a elissoidi, possiedono creste lunghe disposte a zebra, alte sino a 1,2 µm. In Lactarius lilacinus le spore, da subglobose a largamente ellittiche, hanno verruche alte sino a 0,7 µm con connettivi sottili formanti un reticolo fitto per lo più incompleto. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianluigi Boerio - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Finlandia; Agosto 2009; Foto e descrizione di Gianluigi Boerio. Ritrovamento su terreno umido con componente sabbiosa in presenza Alnus spp. Altri esemplari più lussureggianti nel medesimo luogo con cuticola più asciutta. Dettaglio delle lamelle e del latice. Si nota altresì la superficie asciutta ed irregolare del gambo nonchè la feltratura appressata sul margine del cappello. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr.; Svizzera; Agosto 2014; Foto di Roberto Cagnoli. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2009; Foto di Felice Di Palma. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2009; Foto di Alessandro Francolini. Dal TUTTO FUNGHI, pag 490: "Questo fungo è l’unico del Genere Lactarius ad avere un netto contrasto delle colorazioni scure del cappello e del gambo con il bianco delle lamelle. Cresce solitario o in gruppi di pochi esemplari nelle zone umide e muscose delle foreste montane di Abete rosso, specialmente nelle vicinanze di sfagneti e torbiere; fungo poco comune ma costante nelle località di fruttificazione.” I colori delle lamelle che contrastano con il resto; quando la lamella diventa decorrente, però, assume lo stesso colore del gambo. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Lombardia; Agosto 2009; Foto di Massimo Biraghi. Foto di Massimo Mantovani. Un bel rappresentante della sezione Plinthogali. Nel cappello dell'esemplare più piccolo si può notare il deposito sporale biancastro depositatosi per caduta dall'imenoforo dell'esemplare più alto adiacente allo stesso. Foto e commento di Massimo Mantovani. È la specie più facilmente delimitabile all'internio della sezione Plinthogalus. Il portamento slanciato,il colore bruno-nerastro del pileo, spesso con un umbone acuto, le lamelle biancastre-crema (decorrenti sul gambo per un tratto) e l'habitat in foreste di Picea abies sono, infatti, dei buoni caratteri da prendere in considerazione per la determinazione . -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti. Foto e commento di Tomaso Lezzi. Lamelle decorrenti sul gambo, con un netto stacco di colore tra il marrone del gambo e il colore chiaro delle lamelle. Il cappello ha lo stesso colore marrone scuro vellutato del gambo e presenta spesso un piccolo umbone appuntito. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti.