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Archivio Micologico

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  1. Inocybe erubescens A. Blytt 1905 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Sinonimi Inocybe patouillardii Bres. 1905 Inosperma erubescens (A. Blytt) Matheny & Esteve-Rav. 2019 Foto e Descrizioni Sotto latifoglia, odore che non saprei definire, molto sgradevole comunque, superficie esterna con evidente arrossamento. Regione Campania; Giugno 2007; Foto, micro e descrizione di Felice Di Palma. Basidi per la maggior parte tetrasporici. Cheilocistidi clavati, contenenti dei minuscoli elementi rifrangenti. GAF alla loro base.
  2. Pseudosperma obsoletum (Quadr.) Valade; Regione Lombardia, località Crespi d'Adda; Settembre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. In prossimità di Tiglio. Spore N° Long. Larg. Q Moy 10,61 6,87 1,54 Min 9,74 6,29 1,40 Max 11,30 7,72 1,74 Media 10,90 6,86 1,53 Osservazione in rosso Congo, a 400×. Osservazione a 1000×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Peli caulinari. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Basidi tetrasporici. Osservazione in rosso Congo, a 400×.
  3. Pseudosperma obsoletum (Quadr.) Valade; Regione Emilia Romagna; Giugno 2014; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Spore. Cheilocistidi. Caulocistidi.
  4. Pseudosperma obsoletum (Quadr.) Valade 2020 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Sinonimi Inocybe obsoleta Romagn. 1953 Inocybe obsoleta Romagn. 1958 Inocybe obsoleta (Quadr.) Valade 2014 Inocybe rimosa var. obsoleta Quadr. 1990 Pseudosperma obsoletum Romagn. ex Matheny & Esteve-Rav. 2019 Descrizione Pseudosperma dalla taglia medio-grande e dalle colorazioni pileiche biancastre, il cappello è ricoperto da un velo biancastro sotto il quale si intravedono toni paglierini, le lamelle sono inizialmente biancastre, poi grigiastre, infine bruno-rossastre senza toni olivastri. Gambo biancastro, di norma allargato verso la base dove può presentare un bulbo, in questo caso mai marginato Carne biancastra, odore leggermente spermatico con nota di farina, sapore insignificabile, mite. Osservazioni Pseudosperma obsoletum è stata ritenuta sinonimo di Inocybe fastigiata (Schaeff.: Fr.) Quélet. = Inocybe rimosa (Bull.: Fr.) P. Kummer, la presenza di uno spesso velo biancastro che rimane ben aderente sul cappello fino a maturazione, le lamelle mai con toni oliva e le spore di dimensioni minori sono elementi sufficienti per separare le due entità. Regione Umbria; Ottobre 2021; Foto di Tomaso Lezzi. Pseudosperma obsoletum appartiene alla sezione Rimosae, ed è una specie simile a Pseudosperma rimosum, ma con velo bianco sul cappello degli esemplari giovani. Ritrovamento in bosco misto di Fagus sylvatica, Abies alba, Abies Cephalonica. Esemplarti giovani che mostrano il velo bianco sul cappello. Esemplari maturi. Cheilocistidi clavati a parete sottile, e pleurocistidi lageniformi a parete spessa con cristalli sull'apice. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Cheilocistidi clavati a parete sottile, e pleurocistidi lageniformi a parete spessa con cristalli sull'apice. Osservazione in rosso Congo, a 200×. Pleurocistidi lageniformi a parete spessa con cristalli sull'apice e spore. Spore (7,4) 8,2-10,0 (10,4) × (4,7) 5,0-5,8 (6,8) µm; Q = (1,4) 1,5-1,8 (1,9); N = 25; Media = 9,3 × 5,5 µm; Qm = 1,7. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Caulocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Caulocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 200×.
  5. Inocybe obscurobadia (J. Favre) Grund & D.E. Stuntz; Regione Lombardia; Maggio 2013; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Brembate (BG), Parco Doneda, ai bordi di un sentiero con muschio. Filo lamellare, osservazione rosso Congo 200×. Cheilocistidi, rosso Congo 400×. Pleurocistidi analoghi ai cheilocistidi. Caulocistidi presenti alla sommità del gambo, presenza di paracistidi. Spore. N° Long. Larg. Q Moy 9,43 5,07 1,86 Min 8,81 4,50 1,61 Max 10,80 5,53 2,17 média 9,28 5,00 1,87 Lxl: N = 25 ; dMd; (8,81)8,88-9,2-10,27(10,80) × (4,50)4,70-4,9575-5,51(5,539 Qm = 1,86 Osservazione 400×. Osservazione 100×.
  6. Inocybe obscurobadia (J. Favre) Grund & D.E. Stuntz 1977 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inocybe Sezione Splendentes Sottosezione Subbrunneinae Sinonimi Inocybe furfurea var. obscurobadia J. Favre 1977 Etimologia Dal greco inós = fibra e kybe = testa, cappello, per il cappello fibroso e dal latino obscurus = oscuro e badius = baio per le colorazioni pileiche. Cappello Di piccole dimensioni, 0,7-1,5 cm, da convesso nei giovani basidiomi a piano convesso in età adulta, umbone pronunciato a forma di capezzolo, cuticola di aspetto feltrato, fibrillosa verso il margine che può essere lacerato, decorata da piccole squamule nella zona discale che ricordano delle piccole areole, colorazioni pileiche inizialmente bruno-fulvo scuro, poi su tonalità fulvo-ocracee, bruno rossastre, con riflessi anche arancio ma sempre bruno scuro al disco. Imenoforo Lamelle adnate o leggermente uncinate, un poco ventricose, sinuose, margine irregolare, leggemente fimbriato, di colore ocra chiaro con sfumature grigiastre nei giovani esemplari, nettamente ocracee a maturazione. Gambo Generalmente cilindico, appena ingrossato alla base dove può formare uno pseudobulbo, percorso da fibrille longitudinali e pruinoso verso l’apice, cortina presente nei giovanissimi esemplari, evanescente, colorazioni ocra-rossastre, impallidente alla base su toni più chiari e anche biancastri. Habitat Specie poco comune, ubiquitaria, cresce indifferentemente dalla pianura alle vallate montane, prediligendo terreni con componente sabbiosa e molto umidi. Microscopia Spore subagmidaliformi, (7) 8-10 × 4,5-6 µm. Basidi clavati, banali, 30-40 µm, tetrasporici. Cheilocistidi 65-105 µm, cilindrici-fusiformi con evidenti cristalli all’apice, parete spessa 0,5-0,8 µm. Pleurocistidi identici ai cheilocistidi, osservati fino a 120 µm. Caulocistidi presenti solo all’apice del gambo, lunghi fino a 80 µm, conformazione identica ai precedenti. Paracistidi e paracaulocistidi di forma clavata. Trama lamellare composta da ife a “salsicciotto”. Pileipellis formata da ife cilindriche larghe 8-18 µm. Commestibilità e tossicità Tossica, provoca Sindrome Muscarinica. Osservazioni Nella sottosezione Subbrunneinae, che annovera specie aventi un gambo non propriamente bulboso e con toni rosati, troviamo Inocybe furfurea var.obscurobadia Favre, una specie che presenta cistidi imeniali da cilindrici-affusolati a leggermente lageniformi. Elevata al rango, di specie da D. V. Grund & D.E. Stunz. questa specie è ben descritta da TH. W. Kuyper (1986) e da J. Stangl (2000) che accettarono l'interpretazione dell'Autore Olandese. Non di questo parere furono altri specialisti; Alessio, M. Bon (1997) e ultimo in ordine temporale E. Ferrari (2006), che considerano Inocybe obscurobadia (Favre) Grund & Stunz quale sinonimo posteriore di Inocybe tenuicystidiata Korah & Stangl. Nel corso delle osservazione eseguite della raccolta qui descritta, si è scelto il riferimento tassonomico usato in forum, Index Fungorum-Cabi Bioscience. L’impressione avuta durante lo studio di questa raccolta è che ci troviamo davanti ad un’entità certamente molto vicina a Inocybe furfurea Kühner e con tutta probabilità ben interpretata da J. Favre con Inocybe furfurea var. obscurobadia, sopratutto per la disposizione dei caulocistidi presenti solo nella parte apicale del gambo, e per la forma dei pleurocistidi strettamente fusiformi e con pareti sottili. Specie simili Inocybe furfurea Kühner macroscopicamente gli è simile, si riconosce microscopicamente per i cistidi imeniali allungati in gran parte uniformemente cilindrici, ma sopratutto per la presenza dei caulocistidi, riscontrabili fino alla base del gambo. Inocybe rufotacta Schwobel & Stangl = Inocybe furfureavar. rufotacta (Schwobel & Stangl) Kuyper si riconosce macroscopicamente per il gambo e le lamelle tipicamente arrossanti, microscopicamente si differenzia per la morfologia dei cistidi imeniali, più corti, subovati, subclavati, un poco ristretti verso l'apice, che può essere anche capitulato, e inoltre per i caulocistidi presenti fino alla metà del gambo, simili ai cistidi ma di misura inferiore. Bibliografia ALESSIO, C.L. & REBAUDENGO E., 1980. Inocybe, in G. Bresadola. Iconographia Mycologica. Vol. 29. Trento. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 1ère Partie: sous-genre Inosperma Kühner.Documents Mycologiques 27, 105: 1-51. CERVINI, M., 2005. La flora micologica varesina: Studio di due Inocybe tipiche dei parchi e dei giardini. RdM, 2005, 3, AMB. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. GRUND D.V. & STUNZ. D.E., 1977. Nova Scotian Inocybes IV. Mycologia, Vol. 69, No. 2 (1977) Ed. Mycological Society of America. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. 1. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe.Persoonia. Suppl. Vol. 3. Rijksherbarium. Dfl. 109., Leiden. MARCHETTI, M. & FRANCHI, P., 2006. Studi sul genere Inocybe.III. Le raccolte di Ceva. Pagine di Micologia Atti del 56° Comitato scientifico nazionale A.M.B STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Parco pubblico località Roncola Bassa (BG); Maggio 2010; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20100505-24) Reperita in un viale di un parco pubblico in terreno fangoso per le abbondanti piogge, sotto Acero e Tiglio. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Spore (7) 8-10 × 4,5-6 µm, subagmidaliformi. Cheilocistidi 65-105 µm cilindrico-fusiformi, alcuni leggermente lageniformi, con cristalli all'apice. Ingrandimento 400 ×. Ingrandimento 1000×. Paracistidi imeniali a forma clavata. Pleurocistidi identici ai cheilocistidi, osservati elementi che raggiungono i 120 µm; ingrandimento 400×. Ingrandimento 1000×. Caulocistidi dell’apice del gambo, lunghi fino a 80 µm, ingrandimento 400×. Ingrandimento 1000×. Paracaulocistidi da subpiriformi a subclavati. Trama lamellare composta da ife a "salsicciotto". Ife della cuticola con struttura a cutis, cilindriche larghe 8-18 µm. Presenza, se pur non numerosi, di giunti a fibbia.
  7. Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo; Regione Lazio, Roma; Settembre 2012; Foto di Tomaso Lezzi. Cappello fortemente rimoso, filo lamella bianco, gambo con pruina fino alla base del gambo, più fitta nella parte alta, base del gambo bulbosa, marginata. Guaiaco nullo. Carne del gambo ocra chiaro, tranne alla base dove è bianca nel bulbo. Spore decisamente gibbose, 8,7-10,1 × 6,3-8,2 µm; Qm = 1,4; la pruina sul gambo è formata da fitti ciuffi di caulocistidi metuloidi dall'inizio alla fine del gambo, fittissimi e a ciuffi con parete spessa e cristalli all'apice; Cheilocistidi presenti e metuloidi con pochi cristalli all'apice; Pleurocistidi 29 × 8,3 µm, metuloidi con cristalli abbondanti all'apice, simili ai caulocistidi, più panciuti dei caulocistidi. Il che porta al sottogenere Inocybe, sezione Marginatae, sottosezione Oblectabiles. La simile I. pseudohiulca ha le spore più grandi; I. decemgibbosa (Kühner) Vauras = I. oblectabilis f. decemgibbosa Kühner ha un numero minore di gibbosità sulle spore (massimo 12) e cistidi a parete più sottile; alcuni autori considerano questa specie/forma come sinonimo di Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo. Cappello fortemente rimoso. Filo lamella bianco, gambo con pruina fino alla base del gambo, più fitta nella parte alta. Base del gambo bulbosa, marginata. Spore eterodiametriche, decisamente gibbose, 1000×. Caulocistidi del primo terzo, parte alta del gambo, abbondantissimi, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice. Caulocistidi del secondo terzo, parte centrale del gambo, abbondantissimi, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice. Caulocistidi del terzo terzo, parte bassa del gambo, sempre abbondantissimi, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice. Cheilocisitidi (parte alta nella foto) abbondanti, metuloidi (a parete spessa), con pochi cristalli all'apice. Pleurocistidi, abbondanti, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice, simili ai caulocistidi e più panciuti dei caulocistidi. Misure a 400×.
  8. Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo 1895 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Clypeus Sezione Marginatae Sottosezione Oblectabiles Sinonimi Agaricus oblectabilis Britzelm. Astrosporina oblectabilis (Britzelm.) Zerova Inocybe hiulca fo. major Bresadola Etimologia Dal Latino Oblectabilis = piacevole, di bell'aspetto. Cappello Di piccole-medie dimensioni, 2-4(5) cm di diametro, inizialmente convesso-glandiforme, poi convesso appianato, infine anche disteso a maturazione, presenza di un umbone più o meno pronunciato. Superficie pileica compatta, un poco untuosa, e quindi che trattiene piccole particelle terrose, nei giovani basidiomi, di aspetto moderatamente fibrilloso e con la tendenza a dissociarsi, specie in prossimità del margine, in età adulta. Colorazioni pileiche generalmente da ocra a ocra-brunastro, più o meno accentuato. Imenoforo Lamelle moderatamente fitte, da adnate o decorrenti per dentino al gambo, un poco panciute, intercalate da lamellule, di colore bianco sporco-avorio nei giovani basidiomi, poi su tonalità ocra-chiaro, infine ocra-beige in vetustà, filo subconcolore alla faccia delle lamelle, finemente eroso (lente). Gambo Cilindrico con la base provvista di un bulbo marginato, pruinoso per tutta la sua lunghezza, di colore rosato, o ocra-carnicino nella parte apicale, paglierino o color ocra chiaro nei giovani basidiomi, moderatamente brunastro a maturazione, la parte apicale mostra anche in vecchiaia sfumature rosate. Carne Biancastra o appena paglierina nel cappello, ocracea con leggere sfumature rosate o color legno chiaro nel resto del gambo (subconcolore). Odore un poco acidulo, subspermatico, sapore anologo o insignificante. Habitat Ritrovata in un parco pubblico tra l'erba e le foglie spezzettate in zona umida e muscosa sotto latifoglia, ai bordi di un filare di Carpino e Quercia sp. (cultivar). In letteratura viene indicata con crescita sotto varie latifoglie: Olmo, Quercia sp., Tiglio, Faggio e Betulla. Microscopia Spore ((8)9-11(12) × 6-6,5(7) µm, gibbose con protuberanze arrotondate ben evidenti. Basidi banali, tetrasporici. Cheilocistidi subfusiformi 40-65 × 10-16 µm, parete spessa 1,5-2(2,5) µm, frammisti a paracistidi. Pleurocistidi generalmente analoghi ai cheilocistidi, o leggermente più lunghi. Caulocistidi 55-70(90) × 12-18(20) µm, presenti su tutta la lunghezza del gambo, accompagnati da paracaulocistidi clavati, alcuni di forma allungata. Commestibilità/Tossicità Tossica, provoca sindrome muscarinica Osservazioni Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo fa parte di un gruppo abbastanza omogeneo e con caratteristiche macro-microscopiche molto simili, e che avevano certamente indotto nel passato lo specialista Kühner (1933) ha pubblicare due specie distinte: Inocybe oblectabilis fo. decemgibbosa eInocybe oblectabilis fo. macrospora, la prima elevata al rango di specie da Vauras J. (1977) con il taxa di Inocybe decemgibbosa (Kühner) Vauras, la seconda pubblicata nel 1985 sotto il taxa di Inocybe piceae Stangl & Schwöbel.[/i]. Sempre Vauras appurò che non poteva esserci sinonimia tra Inocybe Oblectabilis fo.decemgibbosa e Inocybe glabrodisca sensu Orton, così come era stato accettato dalla gran parte degli AA., per l'assenza di caulocistidi riscontrata nella specie di P.D. Orton, e quindi da inserire nella SezioneCortinatae, Sottosezione Napipedinae, come poi stabilito da M. Bon (1998). Recentemente, prima E. Ferrari (2006), e poi M. Cervini (2006) hanno confermato quanto ha osservato Vauras analizzando i rispettivi typus con dei nuovi ritrovamenti, molto ben descritti (vedi riferimenti bibliografici), associabili alla specie di P.D. Orton, sottolineando che, viste le nuove raccolte acquisite e le relative osservazioni macro-microscopiche riscontrate (bulbo basale appena accentuato e spore intorno ai 9 µm), avrebbero tutte le caratteristiche per poter confluire nella sottosezione Brevisporinae Bon. Da sottolineare che il riferimento adottato in Forum, CABI Bioscience, Index Fungorum, per il Genere Inocybe ritiene Inocybe glabrodisca P.D. Orton come taxa prioritario rispetto a Inocybe decemgibbosa (Kühner) Vauras, probabilmente non tenendo ancora in considerazione le osservazioni di Ferrari e Cervini. I campioni raccolti e esaminati mostrano una morfologia generale diversa, caratteri che sommati alle spore di lunghezza maggiore e i caulocistidi riscontrabili fino alla base del gambo, ben inquadrano la specie qui proposta. Specie simili Tra le specie che possono indurre ad errori interpretativi per la stretta somiglianza dei caratteri morfologici annoveriamo Inocybe decemgibbosa(Kühner) Vauras che presenta generalmente colorazioni pileiche su toni bruno-rossastri, margine moderatamente rimoso a maturità o per clima secco, il cappello di aspetto non untuoso. Microscopicamente si osservano spore con gibbosità poco accentuate, di misura inferiore, e cistidi imeniali con parete molto stretta (0,5-1,5 µm). Inocybe praetervisa Quél. si riconosce macroscopicamente per l'assenza di tonalità rosate sul gambo, la cuticola che si lacera radialmente e precocemente. Microscopicamente ha spore substellate e leggermente più grandi, cistidi imeniali di dimensioni maggiori. Inocybe mixtilis (Britz.) Saccardo si riconosce per il gambo biancastro o appena suffuso di rosa-carnicino, la presenza di un piccolo bulbo decisamente marginato, spore di 8-9,5 × 6-6,5 µm con gibbosità poco pronunciate, habitat preferenziale sotto aghifoglia. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1998. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 3ème Partie: espèces gibbosporées = sous-genre Clypeus Britz. = Genre AstrosporinaSchroet. = Sous-genre Inocybe pour les auteurs acceptant I. lanuginosa comme espèce type du genre. Documents Mycologiques 27, 111: 1-45. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi[/i]. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. KÜHNER, R., 1933. Notes sur le Genre Inocybe. 1. Les Inocybes goniosporés (Fin). Bull. Soc. Mycol. Fr. 49:81–121. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. STANGL, J. & SCHWÖBEL, H., 1985. Höckerig-sporige Rißpilze aus dem Formenkreis der Inocybe oblectabilis. Inter. Journ. Mycol. Lichen. 2(1): 53-74. VAURAS, J., 1997. Finnish records on the genus Inocybe (Agaricales). Three new species and I. grammata. Karstenia 37: 35-56. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore (8)9-11(12) × 6-6,5(7) µm, gibbose con protuberanze arrotondate ben evidenti. Basidi tetrasporici, generalmente con quattro sterigmi. Filo lamellare 100×. Cheilocistidi subfusiformi 40-65 × 10-16 µm, parete spessa 1,5-2(2,5) µm. Pleurocistidi analoghi ai cheilocistidi, solo leggermente più lunghi (70 µm). Caulocistidi apice del gambo 55-70 × 12-18 µm. Caulocistidi metà gambo. Caulocistidi base del gambo lunghi anche fino a 90 µm e larghi 20 µm.
  9. Inocybe nitidiuscula (Britz) Lapl.; Regione Lombardia; Dicembre 2007; Foto di Massimo Biraghi. Trovata in aioula pubblica sotto Abete rosso, le dimensione del cappello sono da 2 a 4 cm di diametro, gambo 3-4 cm, allargato-bulboso alla base, ocra chiaro con sfumature rosate, più chiaro verso il piede; lamelle inizialmente biancastre poi ocracee con filo finemente dentellato, cortina biancastra nei giovani esemplari; odore terroso. Cappello. Particolare del gambo rosato. Presenza di velo e particolare delle lamelle finemente erose. Spore a volte con restringimento centrale misuranti 11-13 x 5-6(6,5) µm. Cheilocistidi muricati 65-70 x 12-15 µm e con parete spessa fino a 2 µm. Pleurocistidi simili ai cheilo lunghi fino a 80 µm. Caulocistidi presenti solo nel terzo superiore fino a 80-85 µm.
  10. Inocybe nitidiuscula (Britz) Lapl.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto e commenti di Massimo Biraghi. Pileipellis composta da ife cilindriche (a salsicciotto), con pigmento leggermente incrostante vista in soluzione di acqua e zucchero. In Ammoniaca 6%. GAF presenti nella trama lamellare.
  11. Inocybe nitidiuscula (Britz) Lapl.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto e commenti di Massimo Biraghi. Pleurocistidi in rosso Congo. Pleurocistidi in Ammoniaca 6% Caulocistidi presenti solamente nella parte apicale del gambo, da cilindrici a subfusiformi, 50-75 × 12-16 µm
  12. Inocybe nitidiuscula (Britz) Lapl.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto e commenti di Massimo Biraghi. Basidi banali, a forma di clava, tetrasporici, 20-30 × 8-10 µm. Cheilocistidi e pleurocistidi polimorfi, da cilindrici, fusiformi, a leggermente utriformi, spesso con cristalli all'apice, parete leggermente ammonio positiva 1-1,5 µm di spessore, (50)60-70(95) × 16-25 µm, in rosso Congo. In Ammoniaca 6%
  13. Inocybe nitidiuscula (Britz) Lapl, Regione Sardegna, Novembre 2009, foto e commenti di Massimo Biraghi. Microscopia Spore pressoché ellittiche-subagmidaliformi, lisce, a volte con guttula singola più grande o con piccoli guttule, 11-13 × 5-6 µm Spore in Blu Cotone Lattico
  14. Inocybe nitidiuscula (Britz.) Lapl. 1894 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inocybe Sezione Tardae Sottosezione Tardinae Nome italiano Inocibe di Primavera Sinonimi Inocybe friesii Heim. 1931 Inocybe valida Bon. 1979 Etimologia nitidiuscola: diminutivo di nitidus = splendente; nitidiuscula = leggermente splendente. Cappello Da 3 a 5 cm di diametro, conico-convesso nei giovani esemplari, poi piano-convesso, raramente completamente appianato, con largo umbone ottuso, ma occasionalmente anche acuto, margine appendicolato e caratteristicamente lacerato, in particolare con tempo asciutto o secco. Colorazioni pileiche bruno-castane con sfumature rossastre, talvolta possono essere presenti decolorazioni ocra-brunastre, rivestimento pileico fibroso-feltrato, più evidente verso il margine dove può assumere un aspetto lanuginoso, pruinoso nella zona discale in prossimità dell'umbone. Lamelle Mediamente fitte, adnate, leggermente arcuate, intercalate da lamellule di varia lunghezza, orlo finemente denticolato o ciliato, di colore grigio-biancastro o grigio pallido in gioventù, presto ocra con la tendenza a scurirsi progressivamente su toni brunastri in maturazione. Gambo Da 4-6(7) cm, cilindrico, spesso ricurvo alla base dove appare un poco ingrossato, senza mai formare un bulbo vero e proprio, delicatamente decorato da fibrille longitudinali per quasi tutta la sua lunghezza, pruinoso solo nella parte apicale, di colore ocra pallido con sfumature rosa-rossastre specie in età adulta. Carne Generalmente biancastra nel cappello, con tenui riflessi carnicini nel gambo, più evidenti verso la zona corticale, sapore da mite a leggermente amarognolo, un poco acidulo, odore con nota dominante terrosa, leggermente spermatico. Habitat Specie dall'ampia distribuzione geografica e conosciuta in tutta Europa, fruttifica preferibilmente in presenza di varie specie di Conifere, riscontrabile anche sotto Latifoglie, in prossimità delle radure, oppure vicino ai sentieri, osservata anche nei parchi e giardini, cresce dalla primavera inoltrata fino ai primi geli a seconda della fascia vegetativa. Microscopia Spore da largamente a strettamente ellittiche, spesso con restringimento centrale, 11-13×5-6 (6,5) µm. Basidi banali, a forma di clava, tetrasporici 20-30×8-10 µm. Cheilocistidi polimorfi, da cilindrici, fusiformi, a leggermente utriformi, spesso con cristalli all'apice, parete leggermente ammonio positiva 1-1,5 (2) µm di spessore, (50) 60-70×16-25 µm. Pleurocistidi analoghi ai cheilocistidi, raramente più lunghi, fino a 80 µm. Caulocistidi presenti solo all'apice del gambo, da cilindrici a subfusiformi, in media 50-75×12-16 µm. Giunti a fibbia presenti nella trama lamellare. Pileipellis composta da ife cilindriche, a forma di salsicciotto, con pigmento leggermente incrostante. Commestibilità e Tossicità Tossico, responsabile di sindrome muscarinica. Osservazioni Inocybe nitidiuscula (Britz.) Saccardo è specie polimorfa, dunque alquanto variabile sia nei caratteri macroscopici, che in quelli microscopici, questa varietà di forme ecologiche, in aggiunta all'ampia distribuzione, ha certamente contribuito in passato alla creazione di diverse entità e varietà collegate alla tipologia degli areali di crescita, tanto da creare confusione tassonomica ed interpretativa. Infatti sono segnalate in letteratura ed annoverate con i taxon di Inocybe friesii fo. nemorosa e Inocybe friesii fo. epixantha entità con crescita in associazione con le Conifere montane, Inocybe friesii fo. ampullacea segnalata in associazione con vegetazione prettamente alpina e quindi oltre la fascia vegetativa arborea d'alto fusto. Presente comunemente nella fascia collinare in associazione con Quercus spp., Carpinus spp. e Corylus avellana, nelle zone planiziali presso parchi e giardini ove sono state impiantate Conifere, in particolare del Genere Picea e Pinus. Ben distribuita anche nelle zone temperate-mediterranee spingendosi fino alle pinete litoranee ed in questo ultimo habitat osservata fino a stagione inoltrata, fattore che probabilmente ha influito nella creazione del taxon di M. Bon (Inocybe tarda) Specie simili Per l'omogeneità dei caratteri morfocromatici e organolettici pressochè identici o difficilmente differenziabili (colorazioni pileiche monotone e odore quasi nella totalità dei casi su timbri terrosi o spermatici) diventa impossibile la separazione macroscopica da specie similari. Inocybe leiocephala Stunz = I. subbrunnea Kühner si differenzia per la taglia più rubusta, il gambo interamente pruinoso e quindi con i caulocistidi presenti fino alla base del gambo. Inocybe rufoloides Bon presenta un'abbondante cortina biancastra, ben visibile nei giovani esemplari, colorazioni pileiche ocra-rossastre omogenee, microscopicamente presenta cistidi imeniali privi nella quasi totalità di murificazioni, oltre a cellule subglobose (cistidi anomali) anche di notevoli dimensioni sul filo lamellare, spore amigdaliformi. Inocybe fuscidula Velen. ha spore più corte (8-10×5-6 µm), amigdaliformi, caulocistidi che arrivano fino a metà gambo, il quale macroscopicamente non presenta mai tonalità rosa-rossastre. Inocybe pseudodestricta Stangl & Veselský si differenzia per le lamelle su toni crema-giallognoli, bruno-olivacei in vecchiaia, gambo con colorazioni da giallo paglierino a bruno pallido. Inocybe humilis Favre è molto simile macroscopicamente, ma l'esame dei caratteri microscopici la separa facilmente per le spore gibbose. Inocybe roseipes Malencon presenta un cappello su toni ocracei con tracce di velo grigiastro, gambo delicatamente rosato con base rossastra, microscopicamente le spore sono amigdaliformi e più corte (9-10×5-6 µm) inoltre ha caulocistidi presenti fino alla base del gambo. Considerazioni tassonomiche Questa specie è stata descritta per la prima volta da Britzelmayr nel 1891 con il taxon di Agaricus nitidiusculus, corretto poi da Saccardo nella sua Sylloge Fungorum come Inocybe nitidiuscula nel 1895. Nel 1931 R. Heim pubblica in "Genre Inocybe Friesii" delle forme ad essa attribuite in considerazione ad alcuni caratteri morfologicamente diversi, ovvero per le colorazioni pileiche con tonalità tendenti al giallastro (I. friesii fo. nemorosa e I.friesii fo. laricina), a queste si devono aggiungere la formaepixantha e la forma ampullacea Kühner, quest'ultima relegata in habitat alpino. Nel 1955 sempre Kühner pubblica Inocybe tarda, specie poi ripresa da M. Bon nella sua Clè monographique du Genre Inocybe (Document Mycologique 1997), che la considera specie con areale di fruttificazione preferenziale in zone temperate o mediterranee, distinguendo anche una var. sabulosa con crescita specifica nelle pinete litoranee sabbiose. Nel 1983 Stangl stabilisce la sinonimia tra Inocybe friesii Heim e Agaricus nitidiusculus Britzelmayr, con quest'ultima come taxon prioritario, oltre che perInocybe tarda Kühner. Solo grazie alla "Revision of the Genus Inocybe in Europe" (1986) Th. W. Kuyper semplifica questa ingarbugliata situazione considerando tutte queste forme o varietà assoggettando il tutto sotto la variabilità di Inocybe nitidiuscula e a stabilire di conseguenza la sinonimia con Inocybe tarda Kühner. Kuyper dunque è in sintonia con Stangl sulla sinonimia di I. nitidiuscula (Britz.) Saccardo e I. friesii Heim, oltre che ritenere per I. tarda Hühner insufficienti per la separazione delle specie caratteri macroscopici quali la robustezza degli sporofori, le colorazioni più accese del gambo e l'areale di crescita. Oltretutto studiando varie raccolte ha trovato forme intermedie assoggettabili ora a l'uno ora all'altro taxon. In epoca recente e precisamente nel 2005 A. Gerault in Florule Evolutive des Basidiomycotina du Finistere annovera nella Sezione Tardinae Bon i taxaInocybe friesii Heim e la sua var. epixantha Kühner, Inocybe tarda Bon e la sua var. sabulosa Bellere & Bon, I. nitidiuscula (Britz.) Saccardo. Pur separando queste specie nelle descrizioni per caratteri prettamente morfocromatici e relegati alle diverse tipologie di habitat, nelle note fa intendere chiaramente la loro sinonimia assoggettando il taxon di Saccardo come nome corrente usato e condiviso dalla maggioranza degli Autori. Nel 2006 E. Ferrari nell'esposizione delle Inocybe alpine e subalpine, nella collana Fungi non delineati, identifica, seguendo la tassonomia di M. Bon,Inocybe friesii Heim come taxon prioritario e sinonimizza I. nitidiuscula (Britz.) Saccardo. Differenzia altresì I. friesii fo. epixantha Kühner per la superficie marcatamente fibrillosa-tomentosa oltre che le colorazioni pileiche ocra-giallastre. Afferma che I. friesii var. ampullacea Kühner si distinguerebbe per la presenza di paracistidi di grandi dimensioni e disposti sul filo lamellare, e concorda con i vari Autori per la forma nemorosa e la forma laricina proposte da R.Heim che non presentino elementi diversi dal Tipus e quindi riconducibili allo stesso. Nel 2008 S. Jacobsson in Funga Nordica descrive I. nitidiuscula (Britz.) Sacc. = I. friesii Heim, separando invece I. tarda Kühner, pur dichiarando che la maggior parte degli Autori la includono nella variabilità di Inocybe nitidiuscula (Britz.) Saccardo. Conclusioni Nell'affrontare lo studio di questa Inocybe reperita in pineta costiera sabbiosa e analizzando i caratteri morfologici e microscopici sono arrivato alla personale convinzione di trovarmi di fronte un'entità alquanto ambigua ed eclettica e sicuramente malinterpretata nel corso degli anni. In attesa di ulteriori chiarimenti che, forse solo la biologia molecolare potrà risolvere, mi sento di condividere il pensiero di Stangl e Kuyper, adottandone per questo la Tassonomia e riconducendo la specie in oggetto al Taxon di Inocybe nitidiuscula (Brizt.) Saccardo. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. Documents Mycologiques 27, 105: 1–5. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi- Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. I. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe.Persoonia. Vol. 3. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto e commenti di Massimo Biraghi. Cappello ricoperto da evidenti fibrille longitudinali che conferiscono un aspetto lanugginoso specie verso il margine, umbone largo e ottuso, colorazioni pileiche su toni bruni con riflessi rossastri. Lamelle ocra pallido nei giovani esemplari, con la maturazione assumono toni bruno-rossastri, filo denticolato, concolore o più pallido. Imenio maturo L'areale di crescita: la pineta litoranea di S. Lucia nel comune di Siniscola con Pinus pinea con cespugli di Cistus monspelliensis e Cistus salvifolius.
  15. Inocybe mixtilis (Britzelm.) Sacc.; Austria, Neustift-Tirolo; Luglio 2015; Foto e microscopia di Roberto Cagnoli. Habitat Abeti rossi. Cappello del fungo piu grande, 3 cm di diametro. Colore ocraceo/fulvastro, più chiaro al bordo, con cuticola liscia e intera al centro nonostante il secco, piu fibrosa verso il bordo. Lamelle prima biancastre poi a lungo grigiastre con riflessi violacei. Gambo bianco, appena sfumato di ocra alla base, interamente pruinoso e terminante con un bulbo evidente, più o meno marginato. Carne con netto odore spermatico-acidulo. Spore (7,5) 8-10 (10,5) × 6-7,5 µm, con evidenti gibbosità, spesso di forma allungata, alcune di aspetto sub-stellato. Cheilocisitidi e pleurocistidi non troppo lunghi, (35) 40-55 (60) × 15-20 µm, con o senza cristalli, generalmente con base allargata, non rari i cistidi decisamente ventricosi, con collo corto o appena accennato; parete spessa fino ad oltre 3 µm e decisamente gialla in ammoniaca. Caulocistidi abbondanti e presenti fino all'estrema base del gambo,fino al bulbo, di forma e dimensione come i cistidi imeniali. Spore. Cheilocistidi e pleurocistidi in ammoniaca. Cheilocistidi e pleurocistidi in ammoniaca. Caulocistidi alla base del gambo.
  16. Inocybe mixtilis (Britzelm.) Sacc.; Giugno 2014; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Rinvenuta alla fine di maggio sotto una pineta con lecci vicino: odore spermatico, sapore amarognolo, base del gambo marginata, spore gibbose 7,5-9,7 × 5,5-7,7 µm; Qm = 1,3. Cistidi imeniali 37,7-46,8 × 16,7-19,1 µm a parete spessa. Caulocistidi presenti in tutte le sezioni del gambo con paracistidi piriformi. Superficie pileica fibrillosa soprattutto al margine. La base del gambo bulbosa e marginata. Spore da sporata 1000× in acqua: le spore risultano gibbose-nodulose con protuberanze tondeggianti (7,5-9,7 × 5,5-7,7 µm; Qm = 1,3). Lamelle 400× in rosso Congo: cheilocistidi del filo della lamella 37,7-46,8 × 16,7-19,1 µm a parete spessa e generalmente muricati. Cheilocistidi 1000×. Lamelle 1000× in rosso Congo: basidi tetrasporici. rosso Congo. 400×. Caulocistidi presenti nella parta alta del gambo. rosso Congo. 1000×. Caulocistidi presenti nella base del gambo.
  17. Inocybe mixtilis (Britzelm.) Sacc.; Regione Lombardia; Novembre 2012; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore N° Long. Larg. Q Moy 8,15 5,58 1,47 Min 7,62 5,01 1,30 Max 9,25 6,13 1,70 média 8,02 5,58 1,44 N° Long. Larg. Q Moy 9,93 6,06 1,66 Min 9,26 5,20 1,41 Max 10,55 7,33 2,03 média 10,00 5,91 1,69 Osservazione 40× Osservazione 100×. Cheilocistidi. Osservazione 40×. Osservazione 100×. Pleurocistidi 40×. Caulocistidi apicali. Caulocistidi della metà del gambo. Caulocistidi della base del gambo.
  18. Inocybe mixtilis (Britzelm.) Sacc. 1887 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Clypeus Sezione Marginatae Sottosezione Praetervisae Etimologia Dal latino misceo = mescolato ad altri, per la somiglianza con altre specie. Cappello Di dimensioni medio-piccole (1-3,5 cm), inizialmente glandiforme o irregolarmente convesso, presto piano convesso, infine disteso con umbone arrotondato abbastanza pronunciato, margine regolare e involuto in gioventù, più o meno lacerato e disteso a maturazione. Superficie pileica di aspetto untuoso e lucida per moderata viscosità, specie con tempo umido, liscia nella zona discale, fibrillosa verso il margine. Colore nocciola abbastanza omogeneo nei primordi, decolorante al crema chiaro, paglierino con l'età. Lamelle Moderatamente fitte, intercalate da lamellule di varia lunghezza, da arrotondate-adnate al gambo a leggermente uncinate, un poco sinuose, arcuate, di colore inizialmente biancastre, poi grigio-beige, infine ocra pallido, anche con leggere sfumature rosate o lilacine a maturazione, filo irregolarmente ciliato. Gambo Abbastanza grosso in relazione alle dimensioni del cappello, cilindrico, con base bulbosa e marginata, biancastro nei giovani esemplari, tende a sporcarsi di crema chiaro in età adulta, meno che al bulbo dove rimane biancastro, pruinoso per tutta la sua lunghezza (lente). Carne Poco consistente nel cappello, biancastra, fibrosa nel gambo, diventa spugnosa verso il bulbo in vetustà. Odore leggermete pungente, acidulo. Habitat Specie gregaria, cresce preferenzialmente sotto aghifoglia, più raramente sotto latifoglia, dalla pianura alla zona subalpina, fruttifica dall'estate a tutto autunno a seconda delle latitudini. Microscopia Spore 8-10 (11) × 5,5-6,5 (7) µm, gibbose-nodulose, spesso allungate, con protuberanze tondeggianti molto evidenti. Basidi tetrasporici 20-30 × 6-8 (10) µm. Cheilocistidi 40-60 × 12-20 (25) µm, fusiformi o subfusiformi con ventre largo, alcuni anche subovoidi, generalmente con cristalli di Ossalato di Calcio (muricati), pareti spesse 4-5 µm verso l'apice, più sottili scendendo verso la base. Pleurocistidi analoghi ai cheilocistidi. Caulocistidi presenti in abbondanza su tutta la lunghezza del gambo, analoghi ai cistidi imeniali. Paracistidi e paracaulocisti da piriformi a clavati, abbondandi. GAF presenti. Commestibilità e tossicità Tossica, come tutto il genere Inocybe è ritenuta responsabile della Sindrome Muscarinica. Osservazioni Inocybe mixtilis è inserita nel sottogenere Clypeus, che annovera specie con spore gibbose, gibboso-angolose, aculeate, con cistidi metuloidi; sezioneMarginatae, per il gambo terminante con un bulbo più o meno marginato; sottosezione Praetervisae per la carne immutabile e il gambo con superficie biancastra o molto pallida. Le dimensioni medio-piccole, la particolare forma del cappello nei giovani esemplari, il bulbo evidente e marginato, le lamelle mai su tonalità ocra-brunastre anche in vecchiaia sono caratteristiche per un riconoscimento macroscopico sul campo, anche se, vedi etimologia, molto simile ad altre entità che crescono nello stesso periodo e nello stesso habitat. Microscopicamente si evidenziano spore gibbose-tubercolate di medie dimensioni, in alcuni casi anche substellate, cistidi imeniali fusiformi, un poco ventricosi, con pareti spesse fino a 4-5 µm all'apice, caulocistidi presenti su tutta la lunghezza del gambo. Specie simili La specie più simile è senza dubbio Inocybe praetervisa Quél., si distingue macroscopicamente per le dimensioni più importanti (3-5 cm), il cappello non vischioso, decorato da fibrille grossolane che le conferiscono un aspetto rimoso e per il gambo solamente allargato alla base o pseudobulboso, ma mai con bulbo marginato. Microscopicamente evidenzia spore e cistidi imeniali di dimensioni maggiori e caulocistidi presenti fino a metà gambo.Inocybe margheritispora (Berk.) Sacc. presenta il cappello con la cuticola dissociata in grossolane squame bruno scuro su un fondo molto chiaro e il gambo che si macchia di ocra-ruggine verso la base; microscopicamente si distingue per le spore isodiametriche con protuberanze molto sporgenti, oltre che per la loro forma caratteristica che ricorda, come da nome, una margherita. Inocybe xanthomelas Bours & Kühn., analogamente a Inocybe mixtilis è di dimensioni medio-piccole e presenta un cappello di aspetto vischioso, ma è ben distinguibile macroscopicamente per il caratteristico annerimento del gambo e della carne. Microscopicamente riconoscibile per le spore, i cistidi imeniali e sopratutto i caulocistidi di dimensioni maggiori. Bibliografia ALESSIO, C.L. & REBAUDENGO E., 1980. Inocybe, in G. Bresadola. Iconographia Mycologica. Vol. 29. Trento. BON, M., 1998. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 3ème Partie: espèces gibbosporées = sous genreClypeus Britz. = Genre AstrosporinaSchroet. = Sous-genre Inocybe pour les auteurs acceptant I. lanuginosacomme espèce type du genre. Documents Mycologiques 27, 111: 1-45. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. 1. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe. Persoonia. Suppl. Vol. 3. Rijksherbarium. Dfl. 109., Leiden. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Località Verdellino (BG); Novembre 2008; Foto di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20081113-139) In parco pubblico sotto Pinus nigra. Microscopia Spore 8-10 (11) × 5,5-6,5 (7) µm, gibbose, spesso allungate, con protuberanze tondeggianti molto evidenti. Osservazione 400× in rosso Congo. Osservazione 1000× in rosso Congo. Spore 8-10 (11) × 5,5-6,5 (7) µm, gibbose, spesso allungate, con protuberanze tondeggianti molto evidenti. Osservazione 1000× in rosso Congo. Basidi tetrasporici 20-30 × 6-8 (10) µm. Osservazione 1000× in rosso Congo. Filo lamellare. Osservazione 200× in rosso Congo. Cheilocistidi 40-60 × 12-20 µm, fusiformi, subfusiformi con ventre largo, alcuni subovoidi, generalmente con cristalli di Ossalato di Calcio (muricati), pareti spesse 4-5 µm verso l'apice, più sottili scendendo verso la base. Paracistidi piriformi, clavati. Osservazione a 400× in rosso Congo. Cheilocistidi 40-60 × 12-20 µm, fusiformi, subfusiformi con ventre largo, alcuni subovoidi, generalmente con cristalli di Ossalato di Calcio (muricati), pareti spesse 4-5 µm verso l'apice, più sottili scendendo verso la base. Paracistidi piriformi, clavati, abbondanti. Pleurocistidi analoghi ai pleurocistidi. Caulocistidi presenti su tutta la lunghezza del gambo, analoghi ai cistidi imeniali e accompagnati da numerosi paracaulocistidi. Osservazione a 400× in rosso Congo. Caulocistidi apicali. Caulocistidi a metà gambo. Caulocistidi della base del gambo.
  19. Inocybe maculata Boud.; 2005; Foto di Mario Cervini. Inocybe maculata è facilmente distinguibile anche sul terreno: portamento massiccio, velo diffuso, gambo bianco con bulbo marginato. Spore lisce senza cistidi muricati.
  20. Inocybe maculata Boud. 1885 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inosperma Sezione Rimosae Sottosezione Rimosinae Stirpe Maculata Etimologia Dal Latino "maculatus" = macchiato, per l'aspetto della superficie pileica. Cappello Di piccole medie dimensioni (2-6 cm), inizialmente conico o profondamente campanulato, infine appianato con un umbone generalmente acuto. Superficie pileica opaca, compatta nei giovani esemplari e percorsa da leggere fibrille radiali longitudinali, rimosa verso il margine a maturazione e decorata da resti di velo biancastri più evidenti all’apice dove permangono anche in vetustà, bordo rivolto verso l’interno nelle prime fase di sviluppo, poi disteso. Colorazioni pileiche su tonalità ocra-brunastre con riflessi fulvi. Imenoforo Lamelle generalmente fitte, adnate al gambo, un poco ventricose, di colore inizialmente biancastro, ocracee a maturazione con riflessi oliva, filo biancastro e finemente eroso o ciliato. Gambo Cilindrico,generalmente liscio o leggermente percorso da fibrille longitudinali, finemente pruinoso all’apice, da biancastro a ocra chiaro, specialmente verso la base, che termina con uno pseudobulbo. Carne Poco compatta, fragile, biancastra nel cappello, alla sezione evidenzia una piccola zona cava a forma di triangolo, ocra-brunastra nel gambo in vecchiaia, odore complesso, subspermatico con nota fungina o leggermente di muffa, sapore fungino, leggermente dolciastro. Habitat Cresce a piccoli gruppi nei boschi di latifoglia con matrice argillosa e sabbiosa, in particolare con presenza di Carpinus spp., Quercus spp., Populus spp., Corylus avellana, Alnus spp., Tilla spp., dalla fine primavera all'autunno, relativamente comune nei luoghi idonei alla crescita, rara altrove. Microscopia Spore (8,68)8,82-10,36(10,42) × (4,72)4,83-5,84(5,85) µm, da reniformi a subfaseoliformi, lisce. Basidi banali, tetrasporici. Cheilocistidi 35-55 × 9,5-21 µm, subcilindrici, clavati, subpiriformi con GAF. Caulocistidi poco abbondanti e presenti esclusivamente alla sommità del gambo e della stessa morfologia dei cistidi imeniali. Commestibilità e Tossicità Tossico, sospettato di provocare sindrome muscarinica. Osservazioni Inocybe maculata Boudier è inserita nella sezione Rimosae, che annovera specie con cappello generalmente conico con superficie pileica rimosa e gambo terminante con un bulbo più o meno marginato; sottosezione Rimosineae, per il gambo non propriamente bulboso e odore con nota spermatica o simile. Si riconosce agevolmente sul terreno dalle altre Inocybe spp. dalle colorazioni pileiche simili per la crescita sotto latifoglia in terreni argilloso-silicei o argilloso-sabbiosi, e per il velo biancastro presente sul cappello che permane sul bordo anche in età adulta. Specie simili La specie più simile è Inocybe perlata (Cooke) Sacc., si distingue sul campo per le colorazioni pileiche con toni più bruno-rossastri, l'assenza di residui velari, l'assenza di un umbone acuto, e per il margine del cappello che rimane vistosamente involuto. Microscopicamente osserviamo una maggiore misura delle spore e una diversa conformazione dei cistidi imeniali. Inocybe fastigiella G. F. Atkinson, non Inocybe fastigiella sensu auct. eur., è anchessa specie molto simile a Inocybe maculata, si distingue macroscopicamente per le dimensioni più piccole, la superficie pileica senza residui velari, e per il margine del cappello profondamente involuto. Microscopicamente è discriminante la presenza di caulocistidi su tutta la superficie del gambo. Inocybe rimosa (Bull.: Fr.) P. Kummer = Inocybe fastigiata var. fastigiata (Schaeff.: Fr.) Quél. si riconosce macroscopicamente per la superficie pileica fibrillosa e marcatamente rimosa, le dimensioni importanti e per il margine fessurato-lacerato, velo grigiastro osservabile solo nei giovanissimi esemplari, microscopicamente per le spore di notevoli dimensioni (12-15 µm e oltre). Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. ALESSIO, C.L. & REBAUDENGO E., 1980. Inocybe, in G. Bresadola. Iconographia Mycologica. Vol. 29. Trento. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 1ère Partie: sous-genre Inosperma Kühner. Documents Mycologiques 27, 105: 1-51. BON, M., 1998. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 3ème Partie: espèces gibbosporées = sous genre Clypeus Britz. = genre Astrosporina Schroet. = Sous-genre Inocybe pour les auteurs acceptant I. lanuginosa comme espèce type du genre. Documents Mycologiques 27, 111: 1-45. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi[/i]. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. 1. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe. Persoonia. Suppl. Vol. 3. Rijksherbarium. Dfl. 109., Leiden. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, località Spirano; Giugno 2007; boschetto planiziale; Foto, commento, osservazioni microscopiche di Massimo Biraghi. (exsiccatum MB20070620-201) Giovani esemplari, ben visibile il velo biancastro che decora il cappello, specialmente all'umbone. Particolare macro. Sul tavolo speciografico, alla sezione si è notato la presenza di una piccola zona cava nella carne del cappello a forma di triangolo in tutti gli esemplari della raccolta. Cistidi imeniali 35-55 × 9,5-21 µm, subcilindrici, clavati, subpiriformi con GAF. Caulocistidi, presenti solo nella parte alta del gambo. GAF.
  21. Inocybe langei Heim 1931 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inocybe Sezione Tardae Sottosezione Validinae Sinonimi Non si conoscono sinonimi. Etimologia Da ''Lange'', di Lange; in onore del micologo J.E.Lange. Cappello Di medie dimensioni (3-5 cm di diametro), inizialmente emisferico o conico-convesso, irregolarmente ondulato e appianato a maturazione con presenza di un umbone non molto evidente, infine disteso in vetustà. Colorazioni pileiche su tonalità ocra-giallastre con sfumatura fulva al disco, a volte decolorato verso il margine; cuticola inizialmente liscia, compatta, col tempo ricoperta da piccole squamule non presenti però sull'umbone, più o meno fessurata al margine. Lamelle Mediamente fitte, leggermente ventricose e intercalate da lamellule di diversa lunghezza, annesse al gambo con dentino; di colore inizialmente bianco sporco diventano presto ocra chiaro, ocra-giallastro con la tendenza a macchiarsi di brunastro in modo irregolare a completa maturazione, il filo è più chiaro e leggermente eroso. Gambo Cilindrico, poco slanciato e con la base un poco allargata ma mai bulbosa, di colore inizialmente biancastro, assume tonalità ocra chiaro o paglierino a maturazione, tranne che nella parte apicale che rimane biancastra, mai con toni rosati; la superficie è generalmente liscia, pruinosa all'apice e talvolta fino a oltre la metà, seppur in modo poco evidente (lente). Carne Abbastanza compatta, di colore biancastro, odore terroso, leggermente spermatico, sapore mite ma con nota acidula dopo prolungata masticazione. Habitat Cresce gregaria sotto latifoglia dalla fine della primavera a tutto l'autunno. Il ritrovamento analizzato in questo studio è stato reperito in una radura erbosa con Populus nigra L. e Quercus roburL., in terreno sabbioso-ghiaioso che è stato oggetto, negli anni passati, ad escavazioni. Microscopia Spore (6) 6,5-8× 4-5 µm, lisce, da subagmidaliformi a subovoidi. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cistidi imeniali metuloidi, 40-60×10-20 µm, con cristalli di Ossalato di Calcio all'apice, pareti spesse da 2 a 3 µm. Caulocistidi abbastamza numerosi nella parte apicale, rinvenibili, ma meno numerosi, fino al terzo inferiore e accompagnati da cellule clavate (paracistidi), spessore delle pareti non superiore ai 2 µm. Commestibilità e tossicità Tossica, come tutto il genere Inocybe è ritenuta responsabile della Sindrome Muscarinica. Osservazioni Inocybe langei è specie inserita nel sottogenere Inocybe per la presenza di cistidi imeniali metuloidi (con pareti spesse) e per le spore lisce, da agmidaliformi a ovoidi; nella sezione Tardae per le colorazioni pileiche variabili, per la presenza di un cortina effimera visibile solamente nei giovanissimi primordi e per la presenza di caulocistidi che possono scendere fino al terzo inferiore; infine nella sottosezione Validinae, di cui è l'unica rappresentante, per le colorazioni pileiche ocracee, fulvo-giallognole e il gambo di norma biancastro o subconcolore, pruinoso anche fino al terzo inferiore e per l'habitat planiziale o submontano. Specie simili La specie più vicina è Inocybe hirtella Bres., molto simile per via delle colorazioni pileiche e per la leggera squamulosità della cuticola, si differenzia macroscopicamente sopratutto per il gambo sfumato di rosa nella parte apicale, sfumatura che è presente anche nella carne del gambo alla sezione, inoltre ha un odore diverso, che ricorda quello delle mandorle amare. Microscopicamente si riconosce per le spore di dimensioni maggiori e per la presenza di caulocistidi fino alla base del gambo. Inocybe pelargonium Kühner presenta analoghe colorazioni ocra-giallastre, ma ha il gambo che termina in un bulbo marginato ed emana un odore inconfondibile di foglia di geranio stropicciata. Inocybe subhirtella Bon possiede colorazioni simili alle precedenti specie, si riconosce per il gambo con evidenti sfumature rosate, sfumatura visibile anche nella carne alla sezione, inoltre emana un odore leggermente spermatico e dolciastro. Bibliografia ALESSIO, C.L. & REBAUDENGO E., 1980. Inocybe, in G. Bresadola. Iconographia Mycologica. Vol. 29. Trento. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 2ème Partie: sous-genre Inocybe = Inocybium (Earle) Singer. Documents Mycologiques 27, 108: 1-77. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. 1. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe. Persoonia. Suppl. Vol. 3. Rijksherbarium. Dfl. 109., Leiden. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, Maggio 2012; Località Parco Doneda, Brembate; radura erbosa con Populus nigra L. e Quercus robur L.; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20120509-38) Spore (6) 6,5-8× 4-5 µm, lisce, da subagmidaliformi a subovoidi. Osservazione a 400× in Rosso Congo. Osservazione a 1000×. Cistidi imeniali metuloidi 40-60×10-20 µm, con cristalli di Ossalato di Calcio all'apice, pareti spesse da 2 a 3 µm. Cistidi imeniali 40-60×10-20 µm, con cristalli di Ossalato di Calcio all'apice, pareti spesse da 2 a 3 µm. Osservazione 400× in Rosso Congo. Presenza di paracistidi. Osservazione 1000×. Caulocistidi abbastamza numerosi nella parte apicale, accompagnati da numerosi paracaulocistidi. Caulocistidi del terzo inferiore del gambo, molto meno numerosi, con paracaulocistidi.
  22. Inocybe lacera (Fr. : Fr.) P.Kumm.; Regione Piemonte; Anno 2005; Foto e commento di Mario Cervini. Cappello feltrato-squamuloso, gambo fibrilloso imbrunente. Possiede spore molto caratteristiche, assai allungate e strette. Il profilo è talmente caratteristico che è d'uso definire "spore laceroidi" tutte quelle che hanno tale prerogativa.
  23. Inocybe lacera (Fr. : Fr.) P. Kumm. 1871 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Foto e Descrizioni Inserita nel sottogenere Inocybe, sezione Inocybe, sottosezione Lacerinae , si riconosce per il cappello fotemente fibrilloso-lanoso e/o subsquamuloso con il margine appendicolato per la presenza di una cortina evidente nei giovani primordi. Lamelle inizialmente pallide, presto ocracee con riflessi color oliva, abbastanza fitte e intercalate da lamellule, filo leggermente dentellato (lente). IL gambo è generalmente cilindrico o moderatamente ricurvo verso la base, non bulboso, ricoperto da fibrille più o meno evidenti, inizialmente di colore ocra pallido, scurisce con l'età o per manipolazione. Carne biancastra solo nel cappello, subconcolore nel gambo, odore leggermente spermatico. MIcroscopicamente presenta cistidi imeniali poliformi, mucronati o non, caulocistidi rari e presenti solamente apicali e/o sottoforma di peli caulinari. Le spore misurano 10-13 × 5-6 µm, sono cilindiche e sovente con restringimenti nella zona mediana. Sono presenti GAF nei vari tessuti. Osservazioni Specie comune, ubiquitaria, la possiamo reperire su tutte le tipologie di terreno nei boschi prealpini sia di latifoglia che di conifera, spingendosi fino alle microselve alpine. Questa prerogativa probabilmente influisce sulla morfologia di questa entità ed ha contribuito a creare numerose varietà e forme che ruotano intorno ad essa. Inocybe lacera var. regularis Kuiper si differenzia sostanzialmente per avere spore subovate e più corte, Inocybe lacera var.obscura Bon per le colorazioni pileiche più scure, Inocybe lacera var. luteophylla Bon, per il colore giallastro dlle lamelle in gioventù, Inocybe lacera var.heterospora per il marcato eterosporismo, infatti presenta spore sia cilidrico-allungate, ellissoidali e anche subovoidi. Regione Lombardia, Valsassina, bosco misto di latifoglia; Maggio 2012; ritrovamento e foto di Angelo Mariani; microscopia e commenti di Massimo Biraghi. Filo lamellare, foto di Angelo Mariani. Cheilocistidi, foto di Massimo Biraghi. Pleurocistidi, foto di Massimo Biraghi. Caulocistidi esclusivamenti apicali e sottoforma di peli caulinari. Presenza di GAF.
  24. Inocybe hirtella Bres.; Regione Lombardia, Brembate, loc. Parco Doneda; Ottobre 2014; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Comune e gregaria Inocybe dalle colorazioni giallo-ocracee, si può riconoscere macroscopicamente sul campo per il gambo non o poco bulboso e soffuso di rosa all'apice, emana un caratteristico odore di mandorle amare, con l'accortezza di riscaldare l'esemplare tra le mani oppure dopo averlo riposto in un contenitore ermetico. Microscopicamente presenta cistidi con cristalli di Ossalato di Calcio e caulocistidi visibili fino alla base del gambo. Sotto Pioppo nero. Prima raccolta. Seconda raccolta. Primordi. Microscopia Spore da ellittiche a subamigdaliformi. N° Long. Larg. Q Moy 10,10 5,56 1,82 Min 9,33 4,63 1,62 Max 11,20 6,20 2,12 Media 10,04 5,57 1,83 Lxl: N= 30 ; dMd; (9,33)9,54-9,91-10,77(11,20) x (4,63)5,00-5,538-6,11(6,20) Qm= 1,82 Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo 1000×. Cheilocistidi con cristalli di Ossalato di Calcio. N° Long. Larg. Q Moy 37,17 11,70 3,22 Min 29,74 8,52 2,38 Max 43,26 13,70 4,24 Media 36,74 11,89 3,27 Osservazione in Rosso Congo a 400×. Pleurocistidi di analoga morfologia. N° Long. Larg. Q Moy 38,39 11,76 3,31 Min 30,48 8,94 2,56 Max 45,58 14,28 4,40 Media 38,25 11,75 3,22 Caulocistidi presenti fino alla base del gambo. N° Long. Larg. Q Moy 50,65 9,19 5,64 Min 41,42 6,45 3,81 Max 60,62 11,78 8,24 Media 50,28 9,22 5,68 Caulocistidi apicali. Caulocistidi mediani. Caulocistidi basali.
  25. Inocybe hirtella Bres.; Regione Lombardia, Brembate (BG); Ottobre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Foto e Descrizione Questo ritrovamento sarebbe attribuibile alla vecchia Inocybe hirtella f. bispora Kühner, che adesso è stata sinonimizzata e riunita nella forma tipo. Colorazioni pileiche su toni ocra-giallastri (le foto le rappresentano bene), assenza di velo primordiale, superficie fibrillosa-leggermente rimosa, lamelle inizialmente crema-biancastre poi ocra-brunastre, gambo da biancastro a ocra-bruno a maturazione. Carne biancastra nel cappello, sfumata di rosa nella parte alta del gambo, sapore da mite a leggermente amarognolo, odore che ricorda quello delle mandorle. Microscopia Spore amigdaliformi viste frontalmente, ellissoidali con restringimento all'apicolo in proiezione verticale. N° Long. Larg. Q Moy 10,93 5,87 1,86 Min 9,06 5,17 1,70 Max 12,04 6,43 2,12 Basidi bisporici, anche monosporici. Cistidi imeniali tendenzialmente lageniformi - subutriformi (ventre allargato) abbastanza corti. Caulocistidi più stretti dei cistidi imeniali, da subfusiformi a lageniformi, molto presenti all'apice, si rarefanno scendendo verso la base del gambo. Parco Doneda, bosco planiziale con prevalenza di Pioppo, rare Querce e Carpini. Spore. Basidi. Cistidi imeniali. Caulocistidi apicali.
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