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Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä 1984
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Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä 1984
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Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä 1984
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Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä 1984
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Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Hymenochaetales Famiglia Hymenochaetaceae Etimologia Deriva dal genere arboreo Tamarix dove cresce, appunto Inocutis tamaricis. Sinonimi Xanthochrous tamaricis Pat. 1904 Inonotus tamaricis (Pat.) Maire 1938 Caratteri morfo-cromatici: Basidioma inizialmente globuloso poi si sviluppa a forma di mensola dimidiata con diametro 6-20 cm e 2-10 cm di spessore. Superficie pileica inizialmente irsuta, ispida, poi glabra con l'età, con solchi concentrici non o appena zonata al margine. Colore iniziale crema-grigio, poi giallo-rossiccia, infine bruno rugginoso. Margine arrotondato, ottuso a volte un po' lobato generalmente più chiaro. Contesto distintamente zonato con alternanza di zone chiare e scure. Imenoforo: Tubuli lunghi 1-3 cm, giallo-chiaro poi ocra-brunastro, pori fitti, inizialmente rotondeggianti poi irregolari prima biancastri, giallo-chiaro, poi brunastri. Non è raro incontrare più esemplari che crescono sovrapposti. Caratteri organolettici Carne Inizialmente elastica-suberosa, dura poi anche un po'spugnosa nei vecchi esemplari. Odore fungino, grato, Sapore dapprima lievemente aspro, poi astringente. Habitat Cresce nelle fasi idonee durante tutto l'anno su vecchi o malandati alberi di tamerice (Tamarix gallica e Tamarix africana), in ambiente xerofilo, marino-costiero. Microscopia Spore bruno ruggine in massa, lisce, largamente ellittiche, 7-9,5 × 5-7 µm. Tubuli senza giunti a fibbia. Commestibilità o Tossicità: Non commestibile per le sue caratteristiche organolettiche. Specie simili Il suo habitat quasi esclusivo e l'identificazione della pianta ospite lo rendono difficilmente confondibile con altre specie di Inonotus (Es. I. hispidus) Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. -
Inonotus radiatus (Sowerby : Fr.) P. Karst. 1881
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Inonotus radiatus (Sowerby : Fr.) P. Karst. 1881 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Hymenochaetales Famiglia Hymenochaetaceae Sinonimi Mensularia radiata (Sowerby) Lázaro Ibiza 1916 Foto e Descrizioni Su tronco di latifoglia, lignicolo con produzione di essudato di colore giallo brunastro. Regione Lombardia, Parco del Ticino; Ottobre 2007; Foto e commenti di Rensacca. Microscopia Spore 4,7 × 3,4 µm Q=1.372. Ife del contesto di colore giallastro in KOH. Sete imeniali numerose, di forma e dimensioni variabili anche ad uncino. -
Inonotus hispidus (Bull. : Fr.) Karst. 1879
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Inonotus hispidus (Bull.:Fr.) Karst.; Regione Lombardia; Marzo 2005; Foto di Emilio Pini. -
Inonotus hispidus (Bull. : Fr.) Karst. 1879
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Inonotus hispidus (Bull. : Fr.) Karst. 1879 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Hymenochaetales Famiglia Hymenochaetaceae Foto e Descrizioni Contributo di Cristobal. Qui avete i cambiamenti che ha una Inonotus hispidus. -
Inocybe umbratica Quél. 1884 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Foto e Descrizioni Cappello da 2 a 4(5) cm. inizialmente conico, conico-convesso poi appianato in maturazione con umbone ottuso, a volte poco appariscente, cuticola nel giovane liscia poi di aspetto leggermente fribilloso con l'età con orlo un poco lobato, leggermente striato o fessurato. Colorazione pileiche da bianco a bianco-grigiastro, si sporca di ocra pallido in vetustà. Lamelle ventricose e uncinate intercalate da lamellule di varie dimensioni, biancastre in giovane età, assumono tonalità leggermente grigiastre con sfumature crema-rosate a maturazione. Gambo cilindrico terminante con un bulbo leggermente o visibilmente marginato bianco ghiaccio-bianco grigiastro, si sporca di ocra-brunastro se manipolato. Carne biancastra con odore spermatico o rancido. Habitat: reperito in parco pubblico sotto Pinus strobus in tappeto di aghi, non in zona erbosa. Regione Lombardia; Dicembre 2008; Foto di Angelo Mariani. Stessi esemplari, foto di Massimo Mantovani. Microscopia Spore gibbose in media 7-10(12) × 6-7 µm. Basidi tetrasporici in maggioranza, anche bisporici 25-35 × 10-12 µm. Cistidi imeniali fusiformi, subcilindrici, alcuni subventricosi muricati quasi nella totalità delle osservazioni 50-65 × 13-20 µm con parete spessa 2-4 µm, presenza di numerosi paracistidi a forma di clava allungata. Caulocistidi presenti su tutta la superficie del gambo simili ai cistidi imeniali lunghi fino a 70 µm con numerose cellule allungate piriformi. Spore gibbose 7-10 (12) × 6-7 µm. Basidi bi-tetrasporici 25-35 × 10-12 µm. Basidi con cheilocistidio. Cistidi imeniali. Cistidi imeniali. Cheilocistidi. Pleurocistidi. Caulocistidi della parte superiore del gambo. Caulocistidi della parte inferiore del gambo. Caulocistidi della base del gambo. Osservazioni A cura di Angelo Mariani e Massimo Biraghi. Raccolta in parco pubblico in località Verdellino nella media pianura Bergamasca sotto Pinus strobus in compagnia di Inocybe mixtilis, Russula torulosa, Russula cessans, Marasmius oreades e Lactarius semisanguifluus. Crescita a piccoli gruppi di 5-6 esemplari raccolti in un area di pochi metri quadrati. In Letteratura Inocybe umbratica viene descritta come una sosia diI. paludinella Peck, diversi Autori concordano con l'estrema difficoltà determinativa sia macroscopic che microscopica al punto che J. Stangl propose, senza riuscirvi, la riunificazione delle due specie. Dal quadro descrittivo, sia macroscopico che microscropico si possono ben notare le discrepanze dei vari Autori tra le descrizioni delle due specie, i pochi ritrovamenti annoverati e quindi la difficoltà di reperire esemplari freschi certamente hanno contribuito nelle varie pubblicazioni a interpretare ora la specie di Quèlet, ora la specie di Peck, a seconda dal vario stadio di maturazione, per quanto riguarda l'osservazione al microscopio ottico, o di sviluppo per quanto concerne le descrizioni macroscopiche. Anche le caratteristiche organolettiche, già di per se soggettive, potrebbero essere state diverse a seconda dello stato di crescita del fungo, della sua freschezza o vetustà, e non ultimo il tempo secco e/o ventoso, l'eccesso di umidità, pioggia intensa, freddo. Queste differenze sembrerebbero attestarsi sull'odore, che come abbiamo visto è discordante anche sugli esemplari da noi raccolti, con spore leggermente inferiori e cistidi imeniali un poco più lunghi e parete più sottile. Ma come si può vedere nel quadro precedente anche in questo caso le discordanze sono eclatanti. D'altra parte la specie di Peck è americana e a dire di Michael Kuo "poveramente rappresentata e trovata solamente nella contea di New York". 28. Stem terminating in a marginate bulb; cap 1-3.5 cm across; fairly well documented; probably widely distributed in North America. Inocybe umbratica 28. Stem not terminating in a marginate bulb; cap .5-2 cm across; poorly documented; known from New York. Inocybe palludinella Anche nella chiave proposta da M. Kuo le differenze sono molto labili e difficilmente oggigiorno sono sufficienti per proporne una specie a se stante, oltre alla scarsa o assente reperibilità. Caratteristica condivisibile con quanto descritto da Zuccherelli (Funghi delle Pinete delle zone mediterranee vol. II° pag. 282) è data dal colore biancastro di tutto il carporforo, il quale rimane anche in exsiccata. Per queste motivazioni concordiamo con quanto proposto nel 1975 da Stangl nel sinonimizzare la specie di Peck. Tabella comparativa macroscopica. Tabella comparativa microscopica.
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav. 2019
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav.; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2012; Foto di Mario Iannotti.- 7 risposte
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- pholiota terrigena
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav. 2019
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav.; Regione Marche; 2006; Foto di Pietro Curti. Una insolita Inocybe ricca di decorazioni sul cappello e gambo, tali da farla sembrare una Pholiota. Presenta all'apice del gambo un anello fioccoso, lamelle con cromatismi giallo olivastri, cresce in folti gruppi.- 7 risposte
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav. 2019
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav.; Regione Lombardia, Spiazzi di Gromo; Agosto 2007; Foto di Massimo Biraghi Particolare delle decorazioni sul gambo, con un anello simile a un'armilla.- 7 risposte
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav. 2019
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Mallocybe terrigena (Fr.) Matheny, Vizzini & Esteve-Rav. 2019 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Sinonimi Inocybe terrigena (Fr.) Kuyper, Persoonia 1985 Pholiota terrigena (Fr.) P. Karst 1879 Etimologia L'epiteto Mallocybe deriva dal greco μαλλός [mallós] = fiocco di lana e da κύβη [cýbe] = testa, con cappello fioccoso, lanoso. L'epiteto terrigena dereva dalla parola composta di origine latina, térra = terra, e génus, = origine, per l'odore terroso che sprigiona. Cappello Giallo aranciato, con tonalità brunastre al disco, inizialmente convesso e poi spianato, con margine leggermente involuto ed eccedente, la cuticola presenta squame rialzate e fibrille sottili maggiormente localizzate al margine, dove si evidenziano residui velari nei soggetti giovani. Lamelle Spesse distanziate, smarginate, di colore giallastro poi color tabacco a maturazione, filo irregolare biancastro leggermente eroso, l'imenoforo nei soggetti adulti tende localmente a presentare macchie bruno ruggine. Anello Persistente e filamentoso rivestito da squamette irsute, resta ben evidente anche nei soggetti maturi. Gambo Cilindrico, corto e tozzo, ricoperto da numerose squame grossolane presenti fino all’anello, che ricordano una sorta di armilla, la colorazione della carne sopra l'anello è gialla e priva di decorazioni, alla base il gambo si presenta legermente svasato e incorpora abbondanti detriti organici. Carne Consistente, giallastra alla sezione, odore erbaceo terroso. Habitat Fungo saprotrofo, vegeta su detriti organici e fogliame sia di aghifoglia che latifoglia. Microscopia Cheilocistidi lisci, clavati e piriformi, formati da ife catenulate, settate, con GAF. Pleurocistidi non osservati. Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti. Pileipellis costituita da ife allungate, cilindriche, settate, con GAF. Basidi clavati piuttosto esili e allungati, bisporici e tetrasporici, portano all'apice lunghi sterigmi di 4-5 μm. Spore (7,8) 8,6-11,1 (12,3) × (5,2) 5,5-6,5 (6,9) µm; Q = (1,4) 1,5-1,8 (2,0); N = 46; Media = 9,9 × 5,9 µm; Qm = 1,7; ovoidali, ellissoidali, lisce, presentano una grande guttula centrale. Commestibilità e tossicità Si ritiene velenosa come tutte le Inocybe, con sindrome muscarinica. Per approfondimenti consulta la Pagina di Micotossicologia. Specie simili I caratteri macroscopici, anello persistente e ben delineato, le fitte squame presenti sul cappello e sul gambo, la crescita spesso cespitosa e fascicolata, ricordano moltissimo alcune specie appartenenti al genere Pholiota con le quali questa specie potrebbe essere confusa. Pholiota squarrosa (Weigel: Fr.) P. Kumm.; si differenzia per le squame molto evidenti ed irsute, la consistenza tenace e fibrosa dello stipite, il filo lamellare concolore alle facce, e il sapore amaro della carne. Tra le specie appartenenti ai generi Mallocybe e Inocybe la nostra specie non è facile da determinare morfologicamente, è necessaria un'attenta osservazione di tutti i caratteri microscopici. Inocybe dulcamara (Pers.) P. Kumm. si differenzia per avere un’anello fugace e cortiniforme e per le misure delle spore più piccole con intervallo compreso da 7,9 - 11,5 × 4,8 - 6,6 µm; Media = 9,2 × 5,7 µm. Mallocybe fuscomarginata (Kühner) Matheny & Esteve-Rav., si distingue per i cheilocistidi globosi o largamente clavati, a parete spessa. Mallocybe agardhii (N. Lund) Matheny & Esteve-Rav., si presenta con velo abbondante che forma spesso uno pseudoanello fibrilloso e persistente sul gambo; spore da ellisoidali a faseoliformi; cheilocistidi generalmente clavati. Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav., differisce per l'ecologia sabulicola ed il gambo con pseudoanello; spore cilindrico-faseoliformi; cheilocistidi clavati, fusiformi. Bibliografia AA.VV., 2012. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. VIZZINI, A., DELLA MAGGIORA, M., TOLAINI, F. & ERCOLE, E., 2013. A new cryptic species in the genus Tubariomyces (Inocybaceae, Agaricales). Mycological Progress. 12(2): 375-381. Scheda di proprietà AMINT realizzata Giovanni Galeotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2021; Foto e microscopia di Giovanni Galeotti. (Exsiccatum GG211220-01) Osservando lo stipite, si notano una sorta di armilla formata da squame irsute, l'anello persistente, la carne giallastra priva di decorazioni vicino all'inserzione con l'imenoforo. Sviluppo dei carpofori, cespitosi e fascicolati. In corrispondenza del margine, si possono osservare placche di velo molto consistenti di color bruno ruggine. Basidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Basidi. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Cheilocistidi, formati da ife catenulate, settate, con GAF. Pileipellis. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Spore (7,8) 8,6-11,1 (12,3) × (5,2) 5,5-6,5 (6,9) µm; Q = (1,4) 1,5-1,8 (2,0); N = 46; Media = 9,9 × 5,9 µm; Qm = 1,7; ovoidali, ellissoidali, con guttula centrale. Osservazione in rosso Congo, a 1000×.- 7 risposte
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Inocybe soluta Velen. 1920 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Massimo Biraghi. Particolare.
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Inocybe sindonia (Fr.) P. Karst. 1879
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Inocybe sindonia (Fr.) P. Karst. 1879 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Foto e descrizione Inocybe di medie dimensioni che non raramente, come nel caso di questa raccolta, può raggiungere dimensioni importanti per il Genere. Riconoscibile abbastanza facilmente sul campo per le colorazioni pileiche ocra-biancastre che ricordano il mastice, spesso con sfumature grigiastre, (solo in vetustà si possono manifestare toni bruni) e per la superficie del cappello di aspetto feltrato e leggermente squamuloso, decisamente fibroso e lacerato al margine. Lamelle intercalate da piccole lamellule, biancastre nei giovani esemplari, più o meno brunastre a maturazione, filo ciliato. più chiaro. Gambo slanciato, cilindrico a volte solo appena ingrossato alla base. Carne biancastra o soffusa di ocra pallido o appena rosata, odore leggermente fungino o di panni stesi. Microscopia Spore. Long.: N = 40; dMd; (7,27)7,961-8,33-9,407(9,72) Larg.: N = 40; dMd; (4,02)4,085-4,275-4,678(4,78) Q: N = 40; dMd; (1,73)1,78-1,88333333333333-2,193(2,31) N° Long. Larg. Q Moy 8,66 4,40 1,97 Min 7,27 4,02 1,73 Max 9,72 4,78 2,31 Media 8,72 4,43 1,98 Lxl: N = 40; dMd; (7,27)7,96-8,33-9,41(9,72) × (4,02)4,09-4,275-4,68(4,78) Qm = 1,97 Basidi tetrasporici. Cheilocistidi fusiformi con collo stretto. Pleurocistidi simili ai cheilocistidi, murificazione da scarsa ad assente, parete spessa 3-3,5 µm, positivi all'ammoniaca. Caulocistidi presenti oltre la metà del gambo, in questa raccolta fino alla base. Paracistidi presenti sia nei cistidi imeniali che in quelli caulinari. GAF presenti. Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Spore. Cheilocistidi. Pleurocistidi. Osservazioni in Ammoniaca. Caulocistidi apicali. Caulocistidi, metà gambo. Caulocistidi, base gambo. GAF. -
Inocybe rufuloides Bon 1984
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Inocybe rufuloides Bon; Regione Lazio, Roma, Castel fusano; Febbraio 2008; Foto di Felice di Palma. Microscopia Spore Cheilocistidi. Pleurocistidi non presenti. Caulocistidi, l'osservazione è stata effettuata a circa metà del gambo. Ho provato a effettuare un controllo anche alla base del gambo senza risultati significativi. Tuttavia in quella zona era stato molto manipolato e questo potrebbe aver influito sul rilevamento. -
Inocybe rufuloides Bon 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inocybe Sezione Tardae Sottosezione Tardineae Foto e Descrizioni Cappello inizialmente campanulato , successivamente con umbone acuto, fibrilloso tomentoso, bruno-rossastro fino ad ocraceo. Lamelle bianco-crema leggermente arrossanti. Nei giovani esemplari è possibile apprezzare dei residui di cortina. Gambo in massima parte concolore al cappello un po' ingrossato alla base ma non bulboso. Carne con odore spermatico. Nonostante la difficoltà oggettiva del genere aiutano molto, alla determinazione, i morfocromatismi, l'habitat tipicamente xerofilo mediterraneo in ambiente dunale e in associazione (probabilmente) con il Ginepro e, nella fascia retrostante, sotto Pino. Spore lisce, largamente ellittiche 10-13 × 6-7,5 µm, caulocistidi assenti o presenti solo nella parte sommitale del gambo.
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Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. Si nota una tendenza alla difformità e una minore o nulla murificazione. Osservazioni La presenza di cistidi fino alla parte bassa del gambo e all'assenza di cortina anche nei giovani esemplari distinguono questa specie da alcuni suoi suoi simili. I. nitidiuscola, presenta una cortina nei giovani esemplari, colorazioni pileiche verso il bruno/rossastro, inoltre ha spore ellissoidali-amigdaliformi più piccole e i caulocistidi si fermano a metà gambo circa. Un ringraziamento a Mauro Cittadini e Antonio Gennari per l'apporto e la disponibilà datami. Massimo Biraghi. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. Caulocistidi presenti fino a quasi la base del gambo. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. Cheilocistidi generalmente subfusiformi ma anche clavati o subcilindriformi (45)40-65(70) × 10-18(20) µm non molto muricati e con parete spessa 1-2(2,5) µm. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. Basidi banali tetrasporici. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. Spore 8,5(9)10,5(11) × 5,5- 6,5(7) µm, amigdaliformi. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. -
Inocybe roseipes Malençon 1970
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Inocybe roseipes Malençon. Il gambo rigido tozzo nel giovane poi abbastanza slanciato, dilatato alla base, non bulbosa, presenta delle leggere striature su tutta la sua superficie e decorato da una pruina biancastra più evidente all'apice, colorazioni tipicamente rosate meno verso la base del gambo che è biancastra.