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Archivio Micologico

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  1. Lachnella alboviolascens (Alb. & Schwein.) Fr.; Regione Umbria; Giugno 2014; Foto di Stefano Rocchi. Su rametto di edera: fungo a forma di coppa larga circa 1 mm; superficie esterna munita di peli bianchi; parte interna grigia con lieve riflesso violaceo. Le spore sono risultate essere 12,2-14,4 × 8,4-9,9 µm, Qm = 1,5, ovoidali/largamente ellissoidali. Peli finemente incrostati. Non rilevati cistidi lanceolati i quali caratterizzano la simile Lachnella villosa, la quale ha comunque spore di forma diversa. Al momento del ritrovamento, visto l'aspetto del fungo, ho supposto un ascomicete ma l'esame del microscopio, il quale ha evidenziato basidi, mi consentiva la determinazione di cui sopra a cui sono giunto anche grazie ai pareri di Sergio Mombrini, che aveva studiato il fungo nel febbraio scorso. Peli finemente incrostati. Osservazione in rosso Congo 1000×. Spore 12,2-14,4 × 8,4-9,9 µm, Qm = 1,5, ovoidali/largamente ellissoidali. Osservazione in rosso Congo 1000×.
  2. Lachnella alboviolascens (Alb. & Schwein.) Fr. 1849 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Niaceae Foto e Descrizioni Fruttificazione sessile, idratata a forma di coppa larga mediamente 1 mm, col secco chiusa a globo. Superficie esterna e margine completamente ricoperti da peli bianchi. Imenio posto nella parte interna della coppa, liscio, grigiastro con vaghi riflessi blu-violacei. Peli cilindrici, ialini, larghi 4-6 µm, a parete spessa, settati, finemente incrostati, apice arrotondato e un poco affusolato. Basidi tetrasporici, 80 ×13 µm, cistidi non osservati, spore da subglobulose a largamente ellissoidi misuranti 12-14 × 9-11 µm, lisce, ialine. Habitat, numerosi individui appressati su rami di vite. Note Molto simile ad un ascomicete, la visione al microscopio svela inequivocabilmente la classe di appartenenza. La specie più vicina è Lachnella villosa (Pers.: Fr.) Gilet che differisce per l’imenio più biancastro, la presenza di cistidi più o meno lanceolati, le spore più piccole e di forma diversa. Lachnella alboviolascens (Alb. & Schwein.) Fr.; Regione Lombardia, Gera d'Adda; Febbraio 2014; Foto descrizione e microscopia di Sergio Mombrini. Osservazione allo stereomicroscopio. Spore. Basidio. Peli. Imenio e peli. Osservazione in rosso Congo ammoniacale e KOH.
  3. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Puglia, litorale Lesina Marina; Novembre 2014; Foto di Raffaele Mininno.
  4. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio, litorale di Sabaudia; Novembre 2013; Foto Mauro Cittadini.
  5. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio, Castel Porziano; Gennaio 2012; Foto di Mauro Cittadini.
  6. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Dicembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Una Xerula che ha crescita tipicamente sabulicola, sulla duna costiera, spesso in prossimità di piante di Ginepro. Lamelle molto spaziate e gambo lungamente inserito nella sabbia. I tre esemplari in posizione di crescita hanno il cappello coperto di sabbia e risultano difficilmente visibili sullo sfondo della sabbia della duna. Spore ellissoidali, con apicolo evidente, grande guttula centrale. Misure rilevate: 12,1-17,1 × 8,2-10,7 µm; media 15,0-9,3; Q = 1,4-1,8; Qm = 1,6.
  7. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Federico Calledda.
  8. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Novembre 2006; Foto di Felice Di Palma.
  9. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Novembre 2007; Foto di Tomaso Lezzi. Un altro fungo tipicamente dunale, con il gambo lungamente infisso nella sabbia, lamelle distanti. Particolare del cappello: l'effetto "glutine" è semplicemente dato dalla recente pioggia.
  10. Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini 2013 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Sinonimi Hydropus mediterraneus Pacioni & Lalli 1985 Flammulina mediterranea (Pacioni & Lalli) Bas & Robich 1988 Oudemansiella mediterranea (Pacioni & Lalli) E. Horak 1988 Xerula mediterranea (Pacioni & Lalli) Quadr. & Lunghini 1990 Etimologia mediterranea = mediterranea, con riferimento alla sua crescita lungo le coste del mar Mediterraneo. Cappello Cappello di 1-3 cm di diametro di diametro inizialmente convesso, poi appianato con centro leggermente depresso ed a volte ombelicato, di colore beige, fulvo-aranciato poi brunastro-ocra, marrone; la superficie è liscia e viscosa e ciò trova riscontro nel fatto che molti granelli di sabbia restano attaccati alla stessa; il margine è sottile e leggermente involuto. Imenoforo Lamelle da adnate a decorrenti sul gambo, molto spaziate e spesse, di colore biancastro fino a beige, con filo lamellare integro, concolore; intercalate da lamellule. Gambo Il gambo è molto lungo, radicante, immerso quasi totalmente nella sabbia, da 4 fino a 20 cm di lunghezza, 0,3-0,4 cm di diametro, cilindrico, fistoloso, elastico ed un po' fibroso. Di colore biancastro, beige chiaro nella parte che emerge che risulta finemente pruinosa e vischiosa, mentre la parte sommersa è concolore al cappello e ricoperta da una fitta peluria di color ocra che trattiene molti granelli di sabbia. Carne Carne esigua di colore beige chiaro, senza odore e sapore definito. Habitat Cresce tipicamente sulle dune costiere dell’area del mar Mediterraneo, nell’Adriatico settentrionale in associazione con Juniperus communis L. mentre al centro-sud con Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. e vicino a graminacee dunali, come Ammophila arenaria subsp. australis (Mabille) Laínz., comune in tutti i litorali italiani. Il lungo gambo radicante va a congiungersi con le radici del Juniperus e dell’Ammophila arenaria o con altri detriti vegetali sommersi. Microscopia Spore: 12,7-15,6 × 8-9,7 µm, Q = 1,4-1,8; Qm = 1,6, lisce, ialine, da ellissoidali a subamigdaliformi, alcune con grossa guttula centrale, a parete spessa. Basidi tetrasporici, claviformi, con parete spessa. Cheilocistidi: 83,5-123,9 × 18,8-24,2 µm, sporgenti dalla trama, a parete spessa, polimorfi, da fusiformi a lageniformi, ventricosi, con apice più o meno capitulato. Pleurocistidi: 114,3-136,5 × 19,5-23,7 µm, molto simili ai cheilocistidi. Pileipellis tipo ixohymenoderma, cioè, formata da una struttura ad imeniderma con pigmento disciolto e cuticola fortemente gelatinizzata, con pileocistidi cilindrici, lageniformi, snelli. Commestibilità e tossicità Fungo non commestibile. Specie simili Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt si separa per la superficie del cappello liscia ma radialmente grinzosa, rugosa, vischiosa a tempo umido e dai colori da bruno chiaro, beige a giallo-ocraceo. Oudemansiella melanotricha (Dörfelt) M.M. Moser = Xerula melanotricha Dörfelt, molto simile, si distingue per una colorazione del cappello e del gambo più scura, conferitagli dalla presenza di peli scuri quasi nerastri, preferisce l’ambiente di montagna sotto aghifoglie. Xerula pudens (Pers.) Singer = Oudemansiella pudens (Pers.) Pegler & T.W.K. Young, si separa per la cuticola asciutta, non vischiosa, feltrata-irsuta verso il margine, di colore bruno-marrone ed il gambo concolore, vellutato, ricoperto da una evidente villosità per tutta la sua lunghezza. Discussione Questa specie fu descritta per la prima volta da Pacioni & Lalli nel 1985 con l’epiteto di Hydropus mediterraneus, successivamente altri micologi l'hanno collocata nei generi Flammulina, Oudemansiella e Xerula, poi Vizzini, Ercole & Voyron (2012), a seguito dei risultati dell’analisi del DNA eseguita su campioni dell'holotypus, hanno creato il nuovo genere Laccariopsis per questa specie. Secondo questo studio il genere Laccariopsis dal punto di vista morfologico è molto vicino a questi altri generi, ma distinto per una serie di caratteristiche uniche: habitus da Laccaria (lamelle spesse, distanti e subdecorrenti), pileo e parte superiore del gambo viscidi, gambo pruinoso all’apice, liscio, radicante, con una lunga pseudorrhiza che va a collegarsi con le radici di Juniperus e Ammophila arenaria, incorporando detriti vegetali e granelli di sabbia, veli assenti, pileipellis tipo ixohymenoderma, cioè, formata da una struttura ad imeniderma con pigmento sciolto e fortemente gelatinizzata, con pileocistidi snelli, spore bianche, grandi, cistidi imeniali abbondanti a parete spessa, struttura del tessuto del gambo monomitica, con caulocistidi localizzati all’apice del gambo, giunti a fibbia presenti. L’analisi filogenetica basata su indagini dell’ITS E LSU indicano il genere Laccariopsis monospecifico, come una nuova linea evolutiva nella famiglia Physalacriaceae, che forma il clade /Gloiocephala insieme ai generi Gloiocephala e Rhizomarasmius, ed è clade sister del clade /Xerula, che comprende invece Strobilurus e Xerula. Per quanto riguarda le affinità morfologiche a livello generico, Laccariopsis, Gloiocephala e Rhizomarasmius condividono la trama del gambo monomitica e una struttura simile di pileipellis e cistidi. Le specie del genere Gloiocephala hanno un habitus marasmioide gracile, un pileo secco o subviscido, un gambo corto, non radicante, spesso laterale o eccentrico, completamente pruinoso, una pileipellis tipo imeniderma con pigmento denso, spore a parete sottile, basidi più corti e sottili; generalmente con crescita su foglie e detriti vegetali in luoghi umidi. I taxa del genere Rhizomarasmius, si separano per l’habitus marasmioide, la cuticola asciutta, il gambo interamente pruinoso-peloso, in basso bruno, nerastro, radicante, con l'estremità ramificata, con una pileipellis tipo imeniderma, spore a parete sottile, basidi più corti e sottili, cheilociisitidi e pleurocistidi a parete sottile. Le Flammulina si caratterizzano per un gambo secco ed interamente vellutato, spore e basidi più piccoli e di solito a parete sottile, cheilocistidi e pleurocistidi di solito a parete sottile, pileocistidi ben sviluppati. Le specie del genere Strobilurus si distinguono per un pileo e gambo secco, il gambo radicato in profondità su strobili di conifera sepolti o in decomposizione sul terreno o su detriti legnosi marcescenti, spore e basidi a parte sottile di dimensione minore, una pileipellis tipo imeniderma, una struttura del tessuto del gambo sarcodimitica e l'assenza di giunti a fibbia. Il genere Xerula è caratterizzato da cappello e gambo asciutti e vellutati, gambo radicante, una pileipellis costituita da una struttura tipo imeniderma fitta, molto pigmentata e con abbondanti pileosetae a parete spessa, caulosetae simili, ed un gambo con trama sarcodimitica. Bibliografia VIZZINI, A., ERCOLE E. & VOYRON S., 2012. Laccariopsis, a new genus for Hydropus mediterraneus (Basidiomycota, Agaricales). MYCOTAXON Volume 121, pp. 393–403. Http://dx.doi.org/10.5248/121.393. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti, revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Lazio, Castelfusano; Dicembre 201; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20151220-02) Il ritrovamento in oggetto è stato effettuato su duna mobile nei pressi di Castelfusano (RM) con presenza cospicua di piante di Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa. Macro sulle lamelle spaziate, spesse e decorrenti. Crescita in associazione con Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. Spore: 12,7-15,6 × 8-9,7 µm, Q = 1,4-1,8; Qm = 1,6, lisce, ialine, da ellissoidali a subamigdaliformi, alcune con grossa guttula centrale, a parete spessa. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi tetrasporici, claviformi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Cheilocistidi: 83,5-123,9 × 18,8-24,2 µm, sporgenti dalla trama, a parete spessa, polimorfi, da fusiformi a lageniformi, ventricosi, con apice più o meno capitulato. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 100×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Pleurocistidi: 114,3-136,5 × 19,5-23,7 µm, molto simili ai cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Pileipellis tipo ixohymenoderma, formata cioè da una struttura ad imeniderma con pigmento disciolto e cuticola fortemente gelatinizzata, con pileocistidi cilindrici, lageniformi, snelli. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 100×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.
  11. Laccaria tortilis (Bolt.) Cooke 1884 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hydnangiaceae Regione Lombardia, Parco del Ticino, Loc. Bereguardo; Ottobre 2007; Foto di Federico Caledda.
  12. Laccaria proxima (Boudier) Patouillard; Regione Lombardia, Val Sesia; Foto di Emilio Pini.
  13. Laccaria proxima (Boud.) Pat. 1887 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hydnangiaceae Foto e Descrizioni Una delle più grandi Laccaria esistenti, gambo slanciato e fortemente costolato, si riconosce anche senza microscopia. Foto di Claudio Angelini.
  14. Laccaria macrocystidiata (Migl. & Lavorato) Pázmány; Regione Abruzzo; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi.
  15. Laccaria macrocystidiata (Migl. & Lavorato) Pázmány 1994 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hydnangiaceae Regione Abruzzo; Ottobre 2010; Foto di Felice Di Palma. Macrocistidi.
  16. Laccaria lateritia Malençon; Regione Lazio, Sabaudia (LT); Novembre 2012; Foto di Mauro Cittadini.
  17. Laccaria lateritia Malençon 1966 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hydnangiaceae Foto e Descrizioni Ritrovamento effettuato sulle colline di Gubbio in habitat di latifoglia mista: Cerro, altre specie di Quercia, Carpino. Campioni con cappello arancio giallastro, rigati quasi fino al centro, con depressione centrale, cappello praticamente liscio, micelio basale chiaro. Basidi monosporici e bisporici prevalenti, osservati anche trisporici (e tetrasporici molto più rari), spore sferiche minori di 12 µm, con aculei corti, intorno a 1 µm. Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. I peli cistidiali, sono sottili, cilindrici e flessuosi o più larghi alla base e stretti in alto con una strozzatura al centro. A sinistra un basidio bisporico, a destra i peli cistidiali. Basidi monosporici e bisporici nettamente prevalenti. Spore minori di 12 µm, con apicolo evidente e aculei corti, intorno a 1 µm.
  18. Laccaria laccata (Scop. : Fr.) Cooke; Svizzera; Ottobre 2014; Foto di Roberto Cagnoli. Spore largamente ellittiche 9-10 × 7-8 µm. Basidi tetrasporici. Pileipellis ad ife cilindriche con GAF.
  19. Laccaria laccata (Scop.: Fr.) Cooke; Regione Lombardia; Maggio 2013; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore subglobose con aculei conici lunghi 1-1,5 µm. N° Long. Larg. Q Moy 7,57 7,46 1,02 Min 7,11 6,99 0,96 Max 7,92 7,92 1,09
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