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Lactarius lilacinus Fr. : Fr. 1838
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Lactarius lilacinus Fr. : Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricicomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Colorati Etimologia Dal latino lilacinus = color lilla. Sinonimi Lactarius lateritio-roseus P. Karst. 1888 Cappello 15-80 (140) mm, convesso, poi piano infine piano depresso, spesso imbutiforme a maturazione, a volte con un piccolo umbone centrale. Sodo con margine decisamente involuto sin da giovane che rimane evidente sino alla fine. A volte con margine ondulato-lobato. Cuticola opaca, evidentemente feltrata, quasi sempre con squamule maggiormente concentrate al centro del cappello e poi diradanti verso il bordo ma mai irsute. Colore lilacino-rosato, rosato-porpora, rosato-vinoso, a volte con tonalità più calde salmonate o salmone-laterizio; più scuro nelle zone dove le squamule si appressano e quindi di norma verso il centro. Assenza di zonature o raramente molto vaghe. Lamelle Lamelle da ampiamente adnate a decorrenti, piuttosto spesse, spaziate ed intercalate da numerose lamellule. Crema-albicocca, crema-rosa con l'età tendenti a scurire su toni ocra. Gambo 3-7 × 0,7-2 cm, cilindrico, spesso attenuato all'attaccatura delle lamelle, con superficie opaca e asciutta piuttosto irregolare, gibbosa. Farcito ed in seguito cavo. Colore crema-ocraceo, ocraceo-lilacino. Quasi sempre con feltratura bianca alla base. Carne Abbastanza soda e spessa nel cappello, meno nel gambo. Colore crema. Odore fruttato. Sapore inizialmente mite e successivamente leggermente acre e amarognolo. Latice Abbastanza scarso, bianco tendente al bianco acquoso. Essicando sulle lamelle tende ad assumere tonalità leggermente grigio-verdognole. Sapore mite con componente amarognola. Habitat Cresce in luoghi umidi anche in terreni fangosi con componente sabbiosa, in associazione ad Alnus spp. anche se con presenza di altre latifoglie e conifere; con distribuzione prevalente nel Nord Europa, in Italia segnalato sulle Alpi. Commestibilità o Tossicità Non commestibile. Osservazioni Specie caratterizzata dalle dimensioni medie con ecologia associato ad Alnus spp. dai cromatismi sempre con componente lilacina. Piuttosto diffuso in Fennoscandia, da agosto, dove è reperibile in prossimità di fossi, sentieri o a margine di strade sterrate forestali. Sulle Alpi in luoghi molto umidi, precedentemente allagati o fangosi, anche in giugno. Specie simili Specie molto bella i cui toni rosa-lilacini lo avvicinano sul campo al Lactarius spinosolus. Quest'ultimo però, di norma, ha dimensioni più piccole, zonature più evidenti sul cappello ed è associato a Betula spp. ma soprattutto, in Lactarius spinosolus le squamule sul cappello sono irsute. Le differenze microscopiche tra le due specie eliminano ogni eventuale dubbio: in Lactarius spinosolus le spore, da subglobose a elissoidi, possiedono creste lunghe disposte a zebra, alte sino a 1,2 µm. In Lactarius lilacinus le spore, da subglobose a largamente ellittiche, hanno verruche alte sino a 0,7 µm con connettivi sottili formanti un reticolo fitto per lo più incompleto. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianluigi Boerio - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Finlandia; Agosto 2009; Foto e descrizione di Gianluigi Boerio. Ritrovamento su terreno umido con componente sabbiosa in presenza Alnus spp. Altri esemplari più lussureggianti nel medesimo luogo con cuticola più asciutta. Dettaglio delle lamelle e del latice. Si nota altresì la superficie asciutta ed irregolare del gambo nonchè la feltratura appressata sul margine del cappello. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr.; Svizzera; Agosto 2014; Foto di Roberto Cagnoli. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2009; Foto di Felice Di Palma. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2009; Foto di Alessandro Francolini. Dal TUTTO FUNGHI, pag 490: "Questo fungo è l’unico del Genere Lactarius ad avere un netto contrasto delle colorazioni scure del cappello e del gambo con il bianco delle lamelle. Cresce solitario o in gruppi di pochi esemplari nelle zone umide e muscose delle foreste montane di Abete rosso, specialmente nelle vicinanze di sfagneti e torbiere; fungo poco comune ma costante nelle località di fruttificazione.” I colori delle lamelle che contrastano con il resto; quando la lamella diventa decorrente, però, assume lo stesso colore del gambo. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Lombardia; Agosto 2009; Foto di Massimo Biraghi. Foto di Massimo Mantovani. Un bel rappresentante della sezione Plinthogali. Nel cappello dell'esemplare più piccolo si può notare il deposito sporale biancastro depositatosi per caduta dall'imenoforo dell'esemplare più alto adiacente allo stesso. Foto e commento di Massimo Mantovani. È la specie più facilmente delimitabile all'internio della sezione Plinthogalus. Il portamento slanciato,il colore bruno-nerastro del pileo, spesso con un umbone acuto, le lamelle biancastre-crema (decorrenti sul gambo per un tratto) e l'habitat in foreste di Picea abies sono, infatti, dei buoni caratteri da prendere in considerazione per la determinazione . -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti. Foto e commento di Tomaso Lezzi. Lamelle decorrenti sul gambo, con un netto stacco di colore tra il marrone del gambo e il colore chiaro delle lamelle. Il cappello ha lo stesso colore marrone scuro vellutato del gambo e presenta spesso un piccolo umbone appuntito. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Lombardia; Settembre 2008; Foto di Felice Di Palma. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Lombardia; Agosto 2008; Foto di Massimo Biraghi. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino Alto Adige, Varena; Luglio 2008; Foto di Franco Sotgiu. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Lombardia; Luglio 2007; Foto di Massimo Mantovani. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr., Regione Trentino; Agosto 2006; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Cappello marrone tomentoso, lamelle bianche, con evidente umbone. Simile al Lactarius picinus che però ha lamelle crema ed è senza umbone. Particolare del cappello con l'umbone. Particolare delle lamelle caratteristicamente decorrenti "per un filetto", evidente sul gambo scuro. Regione Trentino; Settembre 2006; Foto e commento di Felice Di Palma. Si riconosce facilmente per il colore scuro di cappello e gambo che contrastano con il bianco delle lamelle. Qquest'ultime sono leggermente decorrenti e caratteristicamente bicolori, (bianche per la parte sotto il cappello, scure per la parte decorrente sul gambo), questa è una delle caratteristiche che lo distinguono da Lactarius picinus, che è molto simile. Regione Trentino; Settembre 2006; Foto di Pietro Curti. -
Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr. 1855
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Lactarius lignyotus Fr. 1855 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Plinthogalus Etimologia Dal latino lactarius = da latte, ovvero per il latice che secernono i carpofori appartenenti a questo genere. Dai sostantivi greci lignýs [λιγνύς] = fuliggine e oùs [οὖς] = orecchio; per il cappello dalla tipica colorazione nera/bruna, che appare come spolverato di fuliggine. Cappello 3-7 cm, di medie dimensioni, convesso nei giovani primordi, piano-convesso nella fase centrale dello sviluppo infine depresso-imbutiforme in età adulta, generalmente è provvisto di un umbone ottuso centrale (papillato). La cuticola è leggermente vellutata, tomentosa, opaca, grinzosetta radialmente con margine irregolare e talvolta ondulato, assottigliato, si può separare per quasi metà raggio. Colorazioni pileiche che variano nelle tonalità brunastre, marrone, bruno-fuligginoso, bruno-nerastro, con assenza di zonature, talvolta si presenta decolorata fino al bianco sporco in prossimità del margine che rimane involuto durante quasi tutta la fase di sviluppo. Imenoforo Lamelle bianche nei giovani esemplari, poi crema, crema con riflessi ocracei; presenza di anastomosi specie all’inserzione con il gambo, ove decorrono divenendo di norma scure, fuligginose; spaziate, virano su toni rosa-rossastri alla contusione, frattura e manipolazione, attestandosi poi su colorazioni bruno-nerastre; sono presenti numerose lamellule; il filo è concolore. Gambo 5-10 × 0,5-1,5 cm, cilindrico, normalmente slanciato, spesso schiacciato, compresso con zona apicale ben marcata nel punto d’inserzione con le lamelle, tipicamente asciutto, a volte eccentrico, vellutato, concolore al cappello con la tendenza a sbiadire verso la base dove può assumere colorazioni biancastre. Carne Biancastra, vira alla sezione o frattura al rosa-rossastro passando poi al brunastro, odore subnullo, irrilevante e sapore mite. Latice acquoso, poco abbondante, immutabile se isolato vira su toni rossastri, rosati a contatto con la carne, sapore dolciastro. Habitat Cresce solitario o in gruppi di pochi esemplari nelle zone umide e muscose delle foreste montane di Abete rosso specialmente nelle immediate vicinanze di sfagneti e torbiere, fungo poco comune ma costante nelle località di fruttificazione. Commestibilità e Tossicità Viene consumato dai locali o da raccoglitori occasionali; sebbene non si abbiano notizie di problematiche legate al suo consumo, se ne sconsiglia comunque l’utilizzo gastronomico, se non altro per la sua rarità. Somiglianze e Varietà Tra le specie simili con latice arrossante segnaliamo, nello stesso habitat, Lactarius picinus Fr., tuttavia eventuali confusioni sono subito dissipate sul campo per la taglia robusta, il cappello piano-convesso mai umbonato, le lamelle fitte, non decorrenti e di colore crema omogeneo, il sapore acre. Le lamelle del Lactarius lignyotus sono invece decorrenti e caratteristicamente bicolori: bianche nella parte sotto il cappello e scure nella parte decorrente sul gambo. Altri Lactarius dal latice arrossante appartenenti alla sezione dei Plinthogalus come: Lactarius fuliginosus (Fr.: Fr.) Fr., Lactarius pterosporus Romagn., Lactarius acris (Bolton: Fr.) Gray e Lactarius azonites (Bull.) Fr., si distinguono per le colorazioni pileiche brunastre più o meno chiare e per l’acredine; Lactarius romagnesii Bon, molto raro, si differenzia per l’habitat sotto latifoglia e per i caratteri microscopici; Lactarius necator (Bull.: Fr.) Pers., fungo dal cappello bruno-olivastro, si distingue per le lamelle biancastre ma tendenti al verdastro e per la reazione viola del latice a contatto con l'Idrossido di potassio (KOH). Osservazioni Questa specie è l’unica del genere Lactarius ad avere un netto contrasto delle colorazioni scure del cappello e del gambo con il bianco delle lamelle; tipico è anche l’umbone ottuso presente al centro del cappello. Bibliografia BASSO, M.T., 1999. Lactarius Pers. Fungi Europaei. Vol 7. Alassio (SV): Ed. Mykoflora. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. PHILLIPS, R., 2004. Riconoscere i funghi. Ed. De Agostini. Scheda AMINT a cura di Stefano Rocchi Regione Lombardia; Luglio 2008; Foto di Massimo Mantovani. -
Lactarius leonis Kytöv. 1984
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Lactarius leonis Kytöv.; Regione Trentino, Val di Pejo; Agosto 2006; Foto e commento di Franco Sotgiu. In questa foto possiamo vedere alcuni caratteri distintivi della specie: - il margine peloso; - il gambo con scrobicoli color giallo-oliva; - le lamelle con un leggero colore rosato. -
Lactarius leonis Kytöv. 1984
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Lactarius leonis Kytöv. 1984
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Lactarius leonis Kytöv. 1984
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Lactarius leonis Kytöv.; Regione Trentino; Foto di Pietro Curti. Si tratta di un non commestibile dall'odore agrumato e sapore prima amarognolo e poi un pò acre, peccato che dalla foto non possiamo apprezzare il margine finemente peloso, diversamente in allargata possiamo ben vedere la superficie gelatinosa e il margine cromaticamente più chiaro rispetto al centro depresso e con sfumature ocracee. -
Lactarius leonis Kytöv. 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricicomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Lactarius dai colori giallo pallido e dalla cuticola viscosa. Ritrovamento sotto Picea abies. Regione Trentino; Foto di Pietro Curti.
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Lactarius lacunarum (Romagn.) ex Hora 1960
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Lactarius lacunarum Romagn. Ex Hora; Regione Piemonte; Ottobre 2012; Foto e commento di Gianluigi Boerio. Alessandrino, bosco misto con prevalenza di Quercia, tratti di Castagno e zone con Pioppo. Altezza 350-500 mt. Sapore submite, solo leggermente acre (non sempre percepito da tutti), latice ingiallente isolato su carta. Il viraggio del latice isolato su carta non è immediato e, secondo le condizioni, può variare da 5 a venti minuti. Tale carattere, oltre all'ecologia, è un buon carattare differenziale. -
Lactarius lacunarum (Romagn.) ex Hora 1960
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Lactarius lacunarum Romagn. Ex Hora; Regione Lombardia, Parco del Ticino; Novembre 2010; Foto e commento di Gianluigi Boerio. Nell'argine di un fosso in prossimità di Quercus spp., su suolo con componente sabbiosa. Odore leggero vagamente di Lactarius quietus, latice abbondante, bianco e fluido, virante al giallo isolato su carta bianca piuttosto rapidamente. Specie di piccola taglia, dal sapore mite solo tardivamente, leggermente amarognolo. Viraggio al giallo del latice isolato su carta bianca. -
Lactarius lacunarum (Romagn.) ex Hora 1960
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Lactarius lacunarum (Romagn.) ex Hora 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Foto e Descrizioni Ritrovamento in bosco misto di latifoglie (Ontano, Nocciolo, Carpino, Quercia, Castagno) con presenza discreta di Pino. Quota intorno ai 250 m s.l.m. Seguendo Basso, specie inserita nella Sezione Russularia, Sottosezione Lacunari. Difficilmente separabile sul campo da specie simili. Il comportamento del latice (lentamente ingiallente isolato su carta bianca), il sapore (inizialmente mite poi distintamente acre ma non bruciante), unito alle carattersitiche microscopiche consente una determinazione piuttosto sicura. Regione Lombardia; ottobre 2011; Foto, commento e microscopia di Gianluigi Boerio. Microscopia La specie maggiormente confondibile a livello macroscopico e per il comportamento del latice è Lactarius tabidus. La microscopia evidenzia però spore subreticolate 6,5-7 (7,5) × 5-6 µm, invece di spore distintamente aculeate di Lactarius tabidus. Anche i pleurocistidi ed i cheilocistidi sono mediamente più corti in Lactarius lacunarum rispetto a Lactarius tabidus. Misure rilevate, pleurocistidi 38-60 × 6-8,5 µm. Cheilocistidi 27-37 × 5-7 µm, basidi tetrasporici con sterigmi 5,5-6 µm. -
Lactarius intermedius Berk. & Broome 1881
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Lactarius intermedius (Krombh.) Berk. & Broome; Regione Lombardia; Settembre 2012; Foto e commento di Gianluigi Boerio. Specie associata in preferenza ad Abies alba. Qui in veste piuttosto colorata, con toni caldi non frequentemente presenti. Assenti comunque nella colorazione pileica i toni ocraceo-mielati tipici del simile L. scrobicolatus. Dettaglio degli scrobicoli, la tipica colorazione rosata delle lamelle e la corta peluria al margine del cappello già nei giovani esemplari. -
Lactarius intermedius Berk. & Broome 1881
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Lactarius intermedius (Krombh.) Berk. & Broome; Regione Lombardia; Agosto 2010; Foto di Massimo Mantovani. Confronto tra esemplari tipici di Lactarius scrobicolatus a destra e Lactarius intermedius a sinistra. Spesso quando si trovano queste due specie in boschi misti di abete rosso e abete bianco non è sempre semplicicissimo distinguerle sopratutto se si ha davanti esemplari poco tipici. Evidenti i toni più pallidi del pileo, le lamelle con sfumature rosate e il gambo ricco di scrobicoli simili a "incrostazioni" inLactarius intermedius. Toni più scuri, lamelle biancastro-gialline e scrobicoli di forma più regolare in Lactarius scrobicolatus.