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Cortinarius leproleptopus Chevassut & Rob. Henry 1988
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Cortinarius leproleptopus Chevassut & Rob. Henry 1988 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Leprocybe Sezione Leprocybe Etimologia L'epiteto Cortinarius deriva dal latino cortinarius = attinente alla cortina, per la presenza di velo parziale sul gambo in forma di cortina. Specie simili Cortinarius cotoneus Fr. è meno slanciato, con colori più bruni, e spore di dimensioni maggiori. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. CALLEDDA F., CAMPO E., FLORIANI M. & MAZZA R. 2021. Guida Introduttiva al genere Cortinarius in Europa. Ed. Osiride. NITARE J., KNUTSSON T., BRANDRUD T.E., JEPPESEN T.S. & FRØSLEV T.G. 2024. Ädelspindlingar – Guide till svenska naturvårdsarter. Mykologiska Publikationer 12. Ed. Sveriges Mykologiska Förening (SMF). KUYPER T. et al. 2024. Flora Agaricina Neerlandica Vol 8. Cortinarius. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. Sezione. Reazione con KOH. -
Cortinarius caroviolaceus P.D. Orton 1960
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Cortinarius caroviolaceus P.D. Orton 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sezione Rapacei Etimologia L'epiteto Cortinarius deriva dal latino cortinarius = attinente alla cortina, per la presenza di velo parziale sul gambo in forma di cortina. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. CALLEDDA F., CAMPO E., FLORIANI M. & MAZZA R. 2021. Guida Introduttiva al genere Cortinarius in Europa. Ed. Osiride. NITARE J., KNUTSSON T., BRANDRUD T.E., JEPPESEN T.S. & FRØSLEV T.G. 2024. Ädelspindlingar – Guide till svenska naturvårdsarter. Mykologiska Publikationer 12. Ed. Sveriges Mykologiska Förening (SMF). KUYPER T. et al. 2024. Flora Agaricina Neerlandica Vol 8. Cortinarius. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. Spore. Osservazione in KOH, a 1000×. -
Cortinarius balteatocumatilis P.D. Orton 1960
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Cortinarius balteatocumatilis P.D. Orton. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. -
Cortinarius largus Fr. 1838
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Cortinarius largus Fr. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi.- 4 risposte
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- cortinarius cephalixolargus
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Lepista irina (Fr.) H.E. Bigelow 1959
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Lepista irina (Fr.) H.E. Bigelow. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. -
Lepiota ignivolvata Bousset & Joss. ex Joss. 1990
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Lepiota ignivolvata Bousset & Joss. ex Joss. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. Particolare delle caratteristiche bande oblique colorate sul gambo. -
Cortinarius obscurocyaneus Secr. ex J. Schröt. 1889
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Cortinarius obscurocyaneus Secr. ex J. Schröt. 1889 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Phlegmacium Sezione Infracti Brandrud & Melot Clade /infractus Note tassonomiche Cortinarius infractus (Pers.) Fr. risulta essere un complesso di specie con barcode differenti (LIIMATAINEN et al. 2019, SOOP et. al 2019), ma morfologia spesso non distinguibile. Appartengono a questo complesso Cortinarius maculatocaespitosus Bidaud e Cortinarius obscurocyaneus Secr. ex J. Schröt. specie a sé stante secondo CALLEDDA et al. (2021); la varietà Cortinarius infractus var. obscurocyaneus (J. Schröt.) G. Garnier 1991 secondo KUYPER T. et al. (2024). Etimologia L'epiteto Cortinarius deriva dal latino cortinarius = attinente alla cortina, per la presenza di velo parziale sul gambo in forma di cortina. Specie simili Cortinarius infractus (Pers.) Fr. Vedi Note tassoniche. Cortinarius maculatocaespitosus Bidaud è una delle specie che appartengono al complesso di Cortinarius infractus s.l. Cappello Con colori scuri. Lamelle Con sfumature blu-violette. Gambo Con colori scuri. Crescita Subcespitosa Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. CALLEDDA F., CAMPO E., FLORIANI M. & MAZZA R. 2021. Guida Introduttiva al genere Cortinarius in Europa. Ed. Osiride. LIIMATAINEN K., NISKANEN T., DIMA B., KYTÖVUORI I., AMMIRATI J.F. & FRØSLEV T.G., 2014. The largest type study of Agaricales species to date: bringing identification and nomenclature of Phlegmacium (Cortinarius) into the DNA era. Persoonia 33: 98–140. NITARE J., KNUTSSON T., BRANDRUD T.E., JEPPESEN T.S. & FRØSLEV T.G. 2024. Ädelspindlingar – Guide till svenska naturvårdsarter. Mykologiska Publikationer 12. Ed. Sveriges Mykologiska Förening (SMF). KUYPER T. et al. 2024. Flora Agaricina Neerlandica Vol 8. Cortinarius. SOOP K.,DIMA B., COOPER J.A., PARK D. & OERTEL B., 2019. A phylogenetic approach to a global supraspecific taxonomy of Cortinarius (Agaricales) with an emphasis on the southern mycota. Persoonia 42: 261-290. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. -
Cortinarius saturninoides (Rob. Henry) G. Garnier 1992
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Cortinarius saturninoides (Rob. Henry) G. Garnier 1992 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Phlegmacium Sezione Saturnini Moënne-Locc. & Reumaux Sezione Sciophylli Nespiak Clade /sciophyllus Sinonimi Hydrocybe saturninoides Rob. Heny 1955 Cortinarius serratissimus M.M. Moser 1968 Note tassonomiche CALLEDDA et al. (2021) per questa specie considerano prioritario il nome Cortinarius serratissimus M.M. Moser, mentre KUYPER T. et al. (2024) considerano prioritarioil nome Cortinarius saturninoides (Rob. Henry) G. Garnier. Etimologia L'epiteto Cortinarius deriva dal latino cortinarius = attinente alla cortina, per la presenza di velo parziale sul gambo in forma di cortina. L'epiteto saturninoides deriva dall'epiteto di specie saturninus e dal suffisso greco -οειδής [-oides] = simile a, per il suo apetto simile a Cortinarius saturninus. Cappello Con largo umbone ottuso, bruno al disco e viola in periferia, percorso da fitte fibrille radiali. Imenoforo Bruno-viola, con filo biancastro. Gambo Bruno-viola. Carne Marezzata, bruna alla base e viola all'apice; carne del cappello bruna, viola. Reazioni macrochimiche Neutro con KOH su cappello e carne. Habitat Associato con Faggio, Carpino, Nocciolo e Quercus spp. Commestibilità e tossicità Specie non commestibile. Specie simili Cortinarius saturninus (Fr. : Fr.) Fr. gli è simile, ma presenta colorazioni brune invece che bruno-violacee. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. CALLEDDA F., CAMPO E., FLORIANI M. & MAZZA R. 2021. Guida Introduttiva al genere Cortinarius in Europa. Ed. Osiride. NITARE J., KNUTSSON T., BRANDRUD T.E., JEPPESEN T.S. & FRØSLEV T.G. 2024. Ädelspindlingar – Guide till svenska naturvårdsarter. Mykologiska Publikationer 12. Ed. Sveriges Mykologiska Förening (SMF). KUYPER T. et al. 2024. Flora Agaricina Neerlandica Vol 8. Cortinarius. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento sotto faggio, lamella seghettata con filo bianco. -
Inocybe griseolilacina J.E. Lange 1917
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Inocybe griseolilacina J.E. Lange 1917 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. -
Cortinarius cliduchus Fr. 1838
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Cortinarius cliduchus Fr. Settembre 2005. Bosco di Faggio e Nocciolo con qualche raro Pino. Foto di Christian Zoldan.- 2 risposte
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- cortinarius cliduchus
- cortinarius cinctipes
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Cortinarius sordescens Rob. Henry 1944
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Cortinarius elegantissimus Rob. Henry 1989
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Cortinarius elegantissimus Rob. Henry. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. Lamelle gialle. Velo bianco abbondantissimo. Sezione e squamette più scure sul cappello. Reazione rosssa con KOH sul cappello e sulla carne. Sezione con particolare delle lamelle gialle e del velo secondario abondante, -
Cortinarius balteatocumatilis P.D. Orton 1960
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Cortinarius balteatocumatilis P.D. Orton 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sezione Patibles Moënne-Locc. & Reumeaux Sezione Phlegmacioides (Fr.) Brandrus et al. Clade /variicolor Sinonimi Cortinarius balteatus var. praestantoides Reumaux 1996 Cortinarius flavescentipes Reumaux 1996 Cortinarius veneris Bidaud, Moënne-Locc. & Reumaux 1996 Phlegmacium balteatocumatile (Rob. Henry ex P.D. Orton) Niskanen & Liimat. 2022 Etimologia L'epiteto Cortinarius deriva dal latino cortinarius = attinente alla cortina, per la presenza di velo parziale sul gambo in forma di cortina. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. CALLEDDA F., CAMPO E., FLORIANI M. & MAZZA R. 2021. Guida Introduttiva al genere Cortinarius in Europa. Ed. Osiride. NITARE J., KNUTSSON T., BRANDRUD T.E., JEPPESEN T.S. & FRØSLEV T.G. 2024. Ädelspindlingar – Guide till svenska naturvårdsarter. Mykologiska Publikationer 12. Ed. Sveriges Mykologiska Förening (SMF). KUYPER T. et al. 2024. Flora Agaricina Neerlandica Vol 8. Cortinarius. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. -
Cortinarius rufo-olivaceus (Pers. : Fr.) Zawadzki 1835
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Cortinarius rufo-olivaceus (Pers. : Fr.) Zawadzki. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. -
Cortinarius tigrinipes Bergeron 1997
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Cortinarius tigrinipes Bergeron. Regione Abruzzi. Ottobre 2024. Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento sotto Quercus pubescens. Questa specie si distingue da Cortinarius torvus per le decorazioni gialle, festonate di velo, sull'armilla bianca. Le lamelle sono viola da giovani e la carne è anch'essa viola. -
Entoloma sinuatum (Bull. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Tricholoma acerbum (Bull. : Fr.) Quélet 1872
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Leucopaxillus giganteus (Leyss. : Fr.) Singer 1938
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Phellinus igniarius (L.) Quél. 1886
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Phellinus igniarius (L.) Quél. 1886 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Hymenochaetales Famiglia Hymenochaetaceae Regione Abruzzo; Agosto 2024; Foto di Felice Di Palma. Su legno di Salix sp. -
Amanita flavoconia G.F. Atk. 1902
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Amanita flavoconia G.F. Atk. 1902. Regione Liguria. Luglio 2024. Foto e commento di Marika Ligure. Bosco con presenza di leccio, pino con aghi lunghi e varie essenze mediterranee, gambo lungo, liscio o con poche squamette, di colore giallino, anello effimero e piccola volva molto appressata alla base, pileo rosso-arancio con bordo liscio e solo piccoli residui bianchi sopra, lamelle fitte con lamellule verso il bordo, colore bianco con sfumature giallastra, carne bianca. -
Amanita flavoconia G.F. Atk. 1902
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Amanita flavoconia G.F. Atk. 1902 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Genere Amanita Sottogenere Lepidella Sezione Validae Sinonimi Amplariella flavoconia (G.F. Atk.) E.-J. Gilbert 1940 Venenarius flavoconius (G.F. Atk.) Murrill 1948 Amanita flavoconia var. inquinata Tulloss, Ovrebo & Halling 1992 Amanita flavoconia var. sinapicolor Tulloss, Ovrebo & Halling 1992 Amanita erythrocephala Neville, Poumarat & Aste 2000 Nome inglese Red-Headed Yellow Dust Amanita Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. L'epiteto flavoconia deriva dal latino flāvus = giallo, e dal greco κόνις [konis] = polvere, per l'aspetto delle verruche gialle sulla cuticola del cappello. Per quanto riguarda il sinonimo Amanita erythrocephala, L'epiteto erythrocephala deriva dal greco eruthros = rosso, e dal greco κεφαλή [kephale] = testa, per la colorazione del cappello. Nome inglese Yellow patches, Yellow Wart, Yellow dust Amanita. Cappello 2-8 cm di diametro, convesso, poi spianato in maturità, con evidenti verruche gialle o bianche con apice giallo, resto del velo primario che tendono a dilavarsi facilmente, lasciando il cappello spesso senza tracce di verruche. Margine liscio. Imenoforo Lamelle libere al gambo, da bianche a giallastre, con presenza di lamellule. Sporata bianca e amiloide. Gambo Fino a 12 × 1,5 cm da bianco a giallastro, con presenza di anello, e di volva basale. Anello Persistente, come il gambo da bianco a giallastro Volva Si può dissociare abbastanza facilmente, lasciando resti giallastri nel terreno o sul gambo. Carne Bianca, giallo aranciata vicino al bordo della cuticola e giallastra vicino alla parte esterna del gambo. Senza odore particolare. Habitat In boschi di aghifoglie e latifoglie Querce e Pini in particolare. Specie molto comune in nord America. Il ritrovamento italiano della Liguria (alto savonese) è avvenuto in boschi con presenza di Castanea sativa, Quercus ilex, Pinus pinea e varie essenze mediterranee. Commestibilità e Tossicità Specie sospettata di essere tossica, ma che merita studi più approfonditi. Da evitarne quindi il consumo. Specie simili Amanita frostiana (Peck) Sacc. Frost's Amanita) è una specie rara, tossica, che si presenta negli stessi boschi del nord America in cui compare Amanita flavoconia. Presenta margine striato, volva dissociata in placche alla base del gambo e colori più slavati. Ha spore globose inamiloidi. Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. tossica, è una specie comune sotto Abies sp., Betula sp., a volte Populus sp., ha gambo, lamelle, anello, carne bianca e verruche più persistenti e bianche nella maggior parte dei campioni. A volte le verruche sono grigie o giallastre. Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers. presenta cappello aranciato, gambo, lamelle e anello gialli, ma velo mai sotto forma di verruche friabili, bensì sotto forma di grandi placche che solo raramente rimangono sul gambo. Margine striato. È specie tipicamente mediterranea. Amanita jacksonii Pomerl. (American Slender Caesar) è sempre una specie americana, simile ad Amanita caesarea, che presenta volva a sacco. Osservazioni Un breve riassunto della storia italiana di questa specie. - Fabio Aste del gruppo Alassino effettuò il primo ritrovamento italiano in Liguria, capì che era qualcosa di insolito e la portò a vedere al gruppo Micologico. - Furono interpellati Pierre Neville e Serge Poumarat, che poi fecero insieme la pubblicazione della nuova specie Amanita erythrocephala. - Dopo quel primo ritrovamento è stata rinvenuta parecchie volte, in 10-11 stazioni diverse, fra Savona, Cuneo e Genova, ma anche Varese. - Spesso la microscopia non basta, oggi come oggi, a dividere o unire le specie, ma spesso bisogna far riferimento agli esami molecolari. - È in corso uno studio a livello mondiale sul complesso dell'Amanita flavoconia piuttosto completo ed esaustivo, ma appunto ancora in corso e non pubblicato. - Amanita erythrocephala non sembra essere una buona specie, questi ritrovamenti andrebbero piuttosto chiamati, almeno per ora, e fino a novità che giungeranno magari più avanti, col nome di Amanita flavoconia, cioè una specie americana, che avrebbe la priorità. Non sarebbe la prima volta che una specie "straniera" approda in Liguria. Alcuni autori ritengono i ritrovamenti italiani, effettuati in Liguria una specie a sé stante: Amanita erythrocephala. Altri ritengono che questi ritrovamenti siano una nuova varietà di Amanita flavoconia. R.E.Tulloss, uno dei principali studiosi di Amanita a livello mondiale, sul proprio sito Amanitaceae.org riporta: "Neville et al. (Neville & Poumarat 2004) currently believe that the taxon [Amanita erythrocephala] may well be the same as a reddish-capped variant of A. flavoconia G. F. Atk. previously known from the United States under the herbarium code name Amanita sp-MD01 mentioned in Tulloss 1998. I concur with their position in this regard. R. E. Tulloss" Riteniamo che i ritrovamenti italiani della Liguria siano a tutti gli effetti delle Amanita flavoconia poiché mostrano le stesse caratteristiche, senza differenziarsene, se non per caratteri macro e microscopici che, secondo noi, possono essere considerati semplice variabilità specifica. Ci auspichiamo che gli esami molecolari e gli studi in corso possano in breve confermare o smentire questa ipotesi. Bibliografia NEVILLE, P., POUMARAT, S. & ASTE, F., 2000. Una nuova specie europea di Amanita della Sezione Validae: A. erythrocephala. Bollettino del Gruppo Micologico G. Bresadola. 43 (2): 135-142. NEVILLE, P. & POUMARAT, S. 2004. Amaniteae. 1. Fungi Europaei 9: 1-1119. ROBERTS, P. & EVANS, S., 2011. The book of fungi. Ed. Ivy Press, East Sussex. TULLOSS, R. E. 1998. Syllabus for a seminar on Amanita, 4th ed. (N. Amer. Mycol. Assoc. & Mycol. Soc. San Francisco). vi+184+ii pp. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Liguria; Luglio 2020; Foto di Marika Ligure. Regione Liguria; Luglio 2020; Foto di Massimo Vannoni. -
Hydropodia subalpina (Höhn.) Vizzini, Consiglio & M. Marchetti 2022
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Hydropodia subalpina (Höhn.) Vizzini, Consiglio & M. Marchetti. Regione Umbria. Maggio 2024. Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento in faggeta. -
Cordyceps militaris (L. : Fr.) Fr. 1818
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Cordyceps militaris (L. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Dicembre 2009: Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Ascomicete che fruttifica su larve di lepidotteri morte, precedentemente attaccate dal micelio. Palizzata degli aschi. Aschi. Osservazione a 400×. Le ascospore inizialmente sono molto lunghe e filiformi. Le spore maturando si discaccano in corrispondenza dei setti e generano spore secondarie a forma di piccolo cilindro 4-5(6) × 1,5-2 µm.- 6 risposte
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- hypoxylon militare
- cordyceps militaris
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Pholiotina teneroides (J.E. Lange) Singer 1936
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pholiotina teneroides (J.E. Lange) Singer 1936 Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Sinonimi Conocybe teneroides (J.E. Lange) Kits van Wav. 1970 Conocybe percincta PD Orton. 1960 Etimologia L'epiteto Pholiotina è composto dal nome di genere Pholiota e dal suffisso -ina = piccolo, per il suo aspetto simile a una piccola Pholiota. L'epiteto teneroides è composto dalla parola tenera da tenuis = tenero, delicato, molle, morbido e dal suffisso-oides dal greco "οειδής" [òide] = simile, affine a. Cappello 5-15 mm, presenta una cuticola leggermente rugosa, di colore bruno aranciato, inizialmente emisferico, poi convesso-campanulato, mai completamente espanso, si decolora per assumere tonalità ocracee a partire dall'esterno, il margine è irregolare, leggermente striato. Lamelle Imenoforo a lamelle ventricose, adnate e leggermente decorrenti per un dentino all'inserzione con lo stipite, di colore inizialmente biancastro, poi a maturità bruno ocraceo, con tagliente finemente eroso, discolore rispetto alle facce delle lamelle, perchè sterile per la presenza di cheilocistidi. Anello Membranoso, persistente, spesso, ripiegato su se stesso, disposto sulla parte mediana dello stipite. Gambo 10-40 x 2-3 mm cilindrico a volte sinuoso, giallognolo e traslucido nella parte alta, tende a scurire e assume tonalità bruno rossastre gradualmente verso la base, completamente rivestito da pruina biancastra, leggermente svasato nella parte a contatto con il suolo. Carne Nel cappello di consistenza esigua e fragile, leggermente fibrosa sul gambo. Habitat Fungo saprotrofo, fruttifica nel periodo autunno-invernale, su detriti organici tra fogliame e muschio. Questa specie è poco comune ed è stata segnalata poche volte sul territorio italiano nel 2005 in Friuli-Venezia Giulia e nel Lazio nel 2007. Microscopia Pileipellis di tipo imeniderma, formato da cellule subglobose e piriformi. Cheilocistidi principalmente utriformi, alcuni lageniformi e clavati. Pleurocistidi non osservati. Basidi prevalentemente bisporici, con alcuni monosporici che portano spore molto grandi, fino 15,3 µm. Spore (10,6) 10,8-12,1 (15,3) × (5,1) 5,4-6,3 (7,2) µm; Q = (1,6) 1,8-2,1 (2,2); N = 62; Media = 11,5 × 5,9 µm; Qm = 1,9; lungamente ellissoidali in vista frontale, leggermente amigdaliformi in vista laterale, con poro germinativo, largo 1,6-1,9 µm, apicolo piccolo ma ben evidente in vista laterale. Stipitipellis costituita da una cutis di cellule parallele, cilindriche, settate. Caulocistidi rari, disposti a mazzetti nella parte alta del gambo, prevalentemente capitulati. GAF non osservati nei tessuti esaminati. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Pholiotina teneroides morfologicamente, potrebbe essere confusa con altre specie del genere Pholiotina dotate di anello, tuttavia il portamento molto esile, le spore, allungate, con parete spessa e poro germinativo ben evidente e i basidi quasi esclusivamente bisporici, ne agevolano la determinazione. Pholiotina aporos (Kits van Wav.) Clémençon = Conocybe aporos Kits van Wav., specie tipica primaverile, ha gambo scuro, anello ben formato, poro germinativo assente, cheilocistidi capitulati. Pholiotina aporos var. moseriana Hauskn. si distinguerebbe da Pholiotina aporos var. aporos (Kits van Wav.) Clémençon per il colore completamente bianco, le spore più chiare e l'assenza di GAF (HAUSKNECHT 2009). Non tutti gli autori concordano però per mantenere separate questa due varietà. Pholiotina arrhenii (Kits van Wav.) Clémençon = Conocybe arrhenii Kits van Wav., presenta spore più grandi e con evidente poro germinativo, si diversifica anche per il periodo di crescita invernale. Pholiotina vexans (P.D. Orton) Bon = Conocybe vexans P.D. Orton, ha anello ben formato, spore di lunghezza media maggiore di 10,5 µm. Pholiotina rugosa (Peck) Watling = Pholiotina rugosa (Peck) Singer, ha gambo scuro, anello ben formato, spore a parete spessa, poro germinativo. Pholiotina hadrocystis (Kits van Wav.) Courtec., ha cheilocistidi di profilo più variabile e poro germinativo piccolo, ma distinto. Pholiotina vestita (Fr.) Singer, manca dell'anello e ha cheilocistidi mai capitulati. Bibliografia AA.VV., 2012. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. HAUSKNECHT, A., 2009. Conocybe and Pholiotina. Fungi Europaei, Vol 11. Ed Candusso. TÓTH, A., HAUSKNECHT, A., KRISAI-GREILHUBER, I., PAPP, T., VÁGVÖLGYI, C. & LÁSZLÓ G.N., 2013. Iteratively Refined Guide Trees Help Improving Alignment and Phylogenetic Inference in the Mushroom Family Bolbitiaceae. PLoS ONE 8(2). DOI 10.1371/journal.pone.0056143. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2022. (Exsiccatum GG221201-01) Ritrovamento primaverile su detriti organici, in presenza di aghifoglia e latifoglia. Foto di Pasquale Lino Sgaravizzi, che era presente al ritrovamento. Regione Umbria; Dicembre 2022; Foto di Mario Iannotti. Stazione consolidata e verificata microscopicamente. Foto di microscopia di Giovanni Galeotti. Pileipellis. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Basidi bisporici. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Basidi bisporici. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Spore. Osservazione in acqua, a 400×. Spore (10,6) 10,8-12,1 (15,3) × (5,1) 5,4-6,3 (7,2) µm; Q = (1,6) 1,8-2,1 (2,2); N = 62; Media = 11,5 × 5,9 µm; Qm = 1,9. Osservazione in acqua, a 1000×. Stipitipellis, costituita da cellule parallele, cilindriche, settate. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Caulocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 1000×.-
- pholiotina teneroides
- conocybe teneroides
- (e 1 in più)
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Cortinarius daulnoyae (Quel.) Lucand. 1890
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Cortinarius daulnoyae (Quel.) Lucand. Regione Toscana. ottobre 2022. Foto di Tomaso Lezzi. 1° CSM di M.te Rufeno e M.te Amiata – 22-26 Ottobre 2022 Sul gambo si nota il viraggio al bruno dove il campione è stato toccato.