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Inocybe maculata Boud. 1885
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Inocybe maculata Boud.; 2005; Foto di Mario Cervini. Inocybe maculata è facilmente distinguibile anche sul terreno: portamento massiccio, velo diffuso, gambo bianco con bulbo marginato. Spore lisce senza cistidi muricati. -
Inocybe maculata Boud. 1885 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inosperma Sezione Rimosae Sottosezione Rimosinae Stirpe Maculata Etimologia Dal Latino "maculatus" = macchiato, per l'aspetto della superficie pileica. Cappello Di piccole medie dimensioni (2-6 cm), inizialmente conico o profondamente campanulato, infine appianato con un umbone generalmente acuto. Superficie pileica opaca, compatta nei giovani esemplari e percorsa da leggere fibrille radiali longitudinali, rimosa verso il margine a maturazione e decorata da resti di velo biancastri più evidenti all’apice dove permangono anche in vetustà, bordo rivolto verso l’interno nelle prime fase di sviluppo, poi disteso. Colorazioni pileiche su tonalità ocra-brunastre con riflessi fulvi. Imenoforo Lamelle generalmente fitte, adnate al gambo, un poco ventricose, di colore inizialmente biancastro, ocracee a maturazione con riflessi oliva, filo biancastro e finemente eroso o ciliato. Gambo Cilindrico,generalmente liscio o leggermente percorso da fibrille longitudinali, finemente pruinoso all’apice, da biancastro a ocra chiaro, specialmente verso la base, che termina con uno pseudobulbo. Carne Poco compatta, fragile, biancastra nel cappello, alla sezione evidenzia una piccola zona cava a forma di triangolo, ocra-brunastra nel gambo in vecchiaia, odore complesso, subspermatico con nota fungina o leggermente di muffa, sapore fungino, leggermente dolciastro. Habitat Cresce a piccoli gruppi nei boschi di latifoglia con matrice argillosa e sabbiosa, in particolare con presenza di Carpinus spp., Quercus spp., Populus spp., Corylus avellana, Alnus spp., Tilla spp., dalla fine primavera all'autunno, relativamente comune nei luoghi idonei alla crescita, rara altrove. Microscopia Spore (8,68)8,82-10,36(10,42) × (4,72)4,83-5,84(5,85) µm, da reniformi a subfaseoliformi, lisce. Basidi banali, tetrasporici. Cheilocistidi 35-55 × 9,5-21 µm, subcilindrici, clavati, subpiriformi con GAF. Caulocistidi poco abbondanti e presenti esclusivamente alla sommità del gambo e della stessa morfologia dei cistidi imeniali. Commestibilità e Tossicità Tossico, sospettato di provocare sindrome muscarinica. Osservazioni Inocybe maculata Boudier è inserita nella sezione Rimosae, che annovera specie con cappello generalmente conico con superficie pileica rimosa e gambo terminante con un bulbo più o meno marginato; sottosezione Rimosineae, per il gambo non propriamente bulboso e odore con nota spermatica o simile. Si riconosce agevolmente sul terreno dalle altre Inocybe spp. dalle colorazioni pileiche simili per la crescita sotto latifoglia in terreni argilloso-silicei o argilloso-sabbiosi, e per il velo biancastro presente sul cappello che permane sul bordo anche in età adulta. Specie simili La specie più simile è Inocybe perlata (Cooke) Sacc., si distingue sul campo per le colorazioni pileiche con toni più bruno-rossastri, l'assenza di residui velari, l'assenza di un umbone acuto, e per il margine del cappello che rimane vistosamente involuto. Microscopicamente osserviamo una maggiore misura delle spore e una diversa conformazione dei cistidi imeniali. Inocybe fastigiella G. F. Atkinson, non Inocybe fastigiella sensu auct. eur., è anchessa specie molto simile a Inocybe maculata, si distingue macroscopicamente per le dimensioni più piccole, la superficie pileica senza residui velari, e per il margine del cappello profondamente involuto. Microscopicamente è discriminante la presenza di caulocistidi su tutta la superficie del gambo. Inocybe rimosa (Bull.: Fr.) P. Kummer = Inocybe fastigiata var. fastigiata (Schaeff.: Fr.) Quél. si riconosce macroscopicamente per la superficie pileica fibrillosa e marcatamente rimosa, le dimensioni importanti e per il margine fessurato-lacerato, velo grigiastro osservabile solo nei giovanissimi esemplari, microscopicamente per le spore di notevoli dimensioni (12-15 µm e oltre). Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. ALESSIO, C.L. & REBAUDENGO E., 1980. Inocybe, in G. Bresadola. Iconographia Mycologica. Vol. 29. Trento. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 1ère Partie: sous-genre Inosperma Kühner. Documents Mycologiques 27, 105: 1-51. BON, M., 1998. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 3ème Partie: espèces gibbosporées = sous genre Clypeus Britz. = genre Astrosporina Schroet. = Sous-genre Inocybe pour les auteurs acceptant I. lanuginosa comme espèce type du genre. Documents Mycologiques 27, 111: 1-45. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi[/i]. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. 1. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe. Persoonia. Suppl. Vol. 3. Rijksherbarium. Dfl. 109., Leiden. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, località Spirano; Giugno 2007; boschetto planiziale; Foto, commento, osservazioni microscopiche di Massimo Biraghi. (exsiccatum MB20070620-201) Giovani esemplari, ben visibile il velo biancastro che decora il cappello, specialmente all'umbone. Particolare macro. Sul tavolo speciografico, alla sezione si è notato la presenza di una piccola zona cava nella carne del cappello a forma di triangolo in tutti gli esemplari della raccolta. Cistidi imeniali 35-55 × 9,5-21 µm, subcilindrici, clavati, subpiriformi con GAF. Caulocistidi, presenti solo nella parte alta del gambo. GAF.
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Inocybe langei Heim 1931 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inocybe Sezione Tardae Sottosezione Validinae Sinonimi Non si conoscono sinonimi. Etimologia Da ''Lange'', di Lange; in onore del micologo J.E.Lange. Cappello Di medie dimensioni (3-5 cm di diametro), inizialmente emisferico o conico-convesso, irregolarmente ondulato e appianato a maturazione con presenza di un umbone non molto evidente, infine disteso in vetustà. Colorazioni pileiche su tonalità ocra-giallastre con sfumatura fulva al disco, a volte decolorato verso il margine; cuticola inizialmente liscia, compatta, col tempo ricoperta da piccole squamule non presenti però sull'umbone, più o meno fessurata al margine. Lamelle Mediamente fitte, leggermente ventricose e intercalate da lamellule di diversa lunghezza, annesse al gambo con dentino; di colore inizialmente bianco sporco diventano presto ocra chiaro, ocra-giallastro con la tendenza a macchiarsi di brunastro in modo irregolare a completa maturazione, il filo è più chiaro e leggermente eroso. Gambo Cilindrico, poco slanciato e con la base un poco allargata ma mai bulbosa, di colore inizialmente biancastro, assume tonalità ocra chiaro o paglierino a maturazione, tranne che nella parte apicale che rimane biancastra, mai con toni rosati; la superficie è generalmente liscia, pruinosa all'apice e talvolta fino a oltre la metà, seppur in modo poco evidente (lente). Carne Abbastanza compatta, di colore biancastro, odore terroso, leggermente spermatico, sapore mite ma con nota acidula dopo prolungata masticazione. Habitat Cresce gregaria sotto latifoglia dalla fine della primavera a tutto l'autunno. Il ritrovamento analizzato in questo studio è stato reperito in una radura erbosa con Populus nigra L. e Quercus roburL., in terreno sabbioso-ghiaioso che è stato oggetto, negli anni passati, ad escavazioni. Microscopia Spore (6) 6,5-8× 4-5 µm, lisce, da subagmidaliformi a subovoidi. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cistidi imeniali metuloidi, 40-60×10-20 µm, con cristalli di Ossalato di Calcio all'apice, pareti spesse da 2 a 3 µm. Caulocistidi abbastamza numerosi nella parte apicale, rinvenibili, ma meno numerosi, fino al terzo inferiore e accompagnati da cellule clavate (paracistidi), spessore delle pareti non superiore ai 2 µm. Commestibilità e tossicità Tossica, come tutto il genere Inocybe è ritenuta responsabile della Sindrome Muscarinica. Osservazioni Inocybe langei è specie inserita nel sottogenere Inocybe per la presenza di cistidi imeniali metuloidi (con pareti spesse) e per le spore lisce, da agmidaliformi a ovoidi; nella sezione Tardae per le colorazioni pileiche variabili, per la presenza di un cortina effimera visibile solamente nei giovanissimi primordi e per la presenza di caulocistidi che possono scendere fino al terzo inferiore; infine nella sottosezione Validinae, di cui è l'unica rappresentante, per le colorazioni pileiche ocracee, fulvo-giallognole e il gambo di norma biancastro o subconcolore, pruinoso anche fino al terzo inferiore e per l'habitat planiziale o submontano. Specie simili La specie più vicina è Inocybe hirtella Bres., molto simile per via delle colorazioni pileiche e per la leggera squamulosità della cuticola, si differenzia macroscopicamente sopratutto per il gambo sfumato di rosa nella parte apicale, sfumatura che è presente anche nella carne del gambo alla sezione, inoltre ha un odore diverso, che ricorda quello delle mandorle amare. Microscopicamente si riconosce per le spore di dimensioni maggiori e per la presenza di caulocistidi fino alla base del gambo. Inocybe pelargonium Kühner presenta analoghe colorazioni ocra-giallastre, ma ha il gambo che termina in un bulbo marginato ed emana un odore inconfondibile di foglia di geranio stropicciata. Inocybe subhirtella Bon possiede colorazioni simili alle precedenti specie, si riconosce per il gambo con evidenti sfumature rosate, sfumatura visibile anche nella carne alla sezione, inoltre emana un odore leggermente spermatico e dolciastro. Bibliografia ALESSIO, C.L. & REBAUDENGO E., 1980. Inocybe, in G. Bresadola. Iconographia Mycologica. Vol. 29. Trento. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 2ème Partie: sous-genre Inocybe = Inocybium (Earle) Singer. Documents Mycologiques 27, 108: 1-77. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. 1. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe. Persoonia. Suppl. Vol. 3. Rijksherbarium. Dfl. 109., Leiden. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, Maggio 2012; Località Parco Doneda, Brembate; radura erbosa con Populus nigra L. e Quercus robur L.; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20120509-38) Spore (6) 6,5-8× 4-5 µm, lisce, da subagmidaliformi a subovoidi. Osservazione a 400× in Rosso Congo. Osservazione a 1000×. Cistidi imeniali metuloidi 40-60×10-20 µm, con cristalli di Ossalato di Calcio all'apice, pareti spesse da 2 a 3 µm. Cistidi imeniali 40-60×10-20 µm, con cristalli di Ossalato di Calcio all'apice, pareti spesse da 2 a 3 µm. Osservazione 400× in Rosso Congo. Presenza di paracistidi. Osservazione 1000×. Caulocistidi abbastamza numerosi nella parte apicale, accompagnati da numerosi paracaulocistidi. Caulocistidi del terzo inferiore del gambo, molto meno numerosi, con paracaulocistidi.
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Inocybe lacera (Fr. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Inocybe lacera (Fr. : Fr.) P.Kumm.; Regione Piemonte; Anno 2005; Foto e commento di Mario Cervini. Cappello feltrato-squamuloso, gambo fibrilloso imbrunente. Possiede spore molto caratteristiche, assai allungate e strette. Il profilo è talmente caratteristico che è d'uso definire "spore laceroidi" tutte quelle che hanno tale prerogativa. -
Inocybe lacera (Fr. : Fr.) P. Kumm. 1871
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Inocybe lacera (Fr. : Fr.) P. Kumm. 1871 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Foto e Descrizioni Inserita nel sottogenere Inocybe, sezione Inocybe, sottosezione Lacerinae , si riconosce per il cappello fotemente fibrilloso-lanoso e/o subsquamuloso con il margine appendicolato per la presenza di una cortina evidente nei giovani primordi. Lamelle inizialmente pallide, presto ocracee con riflessi color oliva, abbastanza fitte e intercalate da lamellule, filo leggermente dentellato (lente). IL gambo è generalmente cilindrico o moderatamente ricurvo verso la base, non bulboso, ricoperto da fibrille più o meno evidenti, inizialmente di colore ocra pallido, scurisce con l'età o per manipolazione. Carne biancastra solo nel cappello, subconcolore nel gambo, odore leggermente spermatico. MIcroscopicamente presenta cistidi imeniali poliformi, mucronati o non, caulocistidi rari e presenti solamente apicali e/o sottoforma di peli caulinari. Le spore misurano 10-13 × 5-6 µm, sono cilindiche e sovente con restringimenti nella zona mediana. Sono presenti GAF nei vari tessuti. Osservazioni Specie comune, ubiquitaria, la possiamo reperire su tutte le tipologie di terreno nei boschi prealpini sia di latifoglia che di conifera, spingendosi fino alle microselve alpine. Questa prerogativa probabilmente influisce sulla morfologia di questa entità ed ha contribuito a creare numerose varietà e forme che ruotano intorno ad essa. Inocybe lacera var. regularis Kuiper si differenzia sostanzialmente per avere spore subovate e più corte, Inocybe lacera var.obscura Bon per le colorazioni pileiche più scure, Inocybe lacera var. luteophylla Bon, per il colore giallastro dlle lamelle in gioventù, Inocybe lacera var.heterospora per il marcato eterosporismo, infatti presenta spore sia cilidrico-allungate, ellissoidali e anche subovoidi. Regione Lombardia, Valsassina, bosco misto di latifoglia; Maggio 2012; ritrovamento e foto di Angelo Mariani; microscopia e commenti di Massimo Biraghi. Filo lamellare, foto di Angelo Mariani. Cheilocistidi, foto di Massimo Biraghi. Pleurocistidi, foto di Massimo Biraghi. Caulocistidi esclusivamenti apicali e sottoforma di peli caulinari. Presenza di GAF. -
Inocybe hirtella Bres. 1884
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Inocybe hirtella Bres.; Regione Lombardia, Brembate, loc. Parco Doneda; Ottobre 2014; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Comune e gregaria Inocybe dalle colorazioni giallo-ocracee, si può riconoscere macroscopicamente sul campo per il gambo non o poco bulboso e soffuso di rosa all'apice, emana un caratteristico odore di mandorle amare, con l'accortezza di riscaldare l'esemplare tra le mani oppure dopo averlo riposto in un contenitore ermetico. Microscopicamente presenta cistidi con cristalli di Ossalato di Calcio e caulocistidi visibili fino alla base del gambo. Sotto Pioppo nero. Prima raccolta. Seconda raccolta. Primordi. Microscopia Spore da ellittiche a subamigdaliformi. N° Long. Larg. Q Moy 10,10 5,56 1,82 Min 9,33 4,63 1,62 Max 11,20 6,20 2,12 Media 10,04 5,57 1,83 Lxl: N= 30 ; dMd; (9,33)9,54-9,91-10,77(11,20) x (4,63)5,00-5,538-6,11(6,20) Qm= 1,82 Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo 1000×. Cheilocistidi con cristalli di Ossalato di Calcio. N° Long. Larg. Q Moy 37,17 11,70 3,22 Min 29,74 8,52 2,38 Max 43,26 13,70 4,24 Media 36,74 11,89 3,27 Osservazione in Rosso Congo a 400×. Pleurocistidi di analoga morfologia. N° Long. Larg. Q Moy 38,39 11,76 3,31 Min 30,48 8,94 2,56 Max 45,58 14,28 4,40 Media 38,25 11,75 3,22 Caulocistidi presenti fino alla base del gambo. N° Long. Larg. Q Moy 50,65 9,19 5,64 Min 41,42 6,45 3,81 Max 60,62 11,78 8,24 Media 50,28 9,22 5,68 Caulocistidi apicali. Caulocistidi mediani. Caulocistidi basali. -
Inocybe hirtella Bres. 1884
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Inocybe hirtella Bres.; Regione Lombardia, Brembate (BG); Ottobre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Foto e Descrizione Questo ritrovamento sarebbe attribuibile alla vecchia Inocybe hirtella f. bispora Kühner, che adesso è stata sinonimizzata e riunita nella forma tipo. Colorazioni pileiche su toni ocra-giallastri (le foto le rappresentano bene), assenza di velo primordiale, superficie fibrillosa-leggermente rimosa, lamelle inizialmente crema-biancastre poi ocra-brunastre, gambo da biancastro a ocra-bruno a maturazione. Carne biancastra nel cappello, sfumata di rosa nella parte alta del gambo, sapore da mite a leggermente amarognolo, odore che ricorda quello delle mandorle. Microscopia Spore amigdaliformi viste frontalmente, ellissoidali con restringimento all'apicolo in proiezione verticale. N° Long. Larg. Q Moy 10,93 5,87 1,86 Min 9,06 5,17 1,70 Max 12,04 6,43 2,12 Basidi bisporici, anche monosporici. Cistidi imeniali tendenzialmente lageniformi - subutriformi (ventre allargato) abbastanza corti. Caulocistidi più stretti dei cistidi imeniali, da subfusiformi a lageniformi, molto presenti all'apice, si rarefanno scendendo verso la base del gambo. Parco Doneda, bosco planiziale con prevalenza di Pioppo, rare Querce e Carpini. Spore. Basidi. Cistidi imeniali. Caulocistidi apicali. -
Inocybe hirtella Bres. 1884
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Inocybe hirtella Bres.; Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto, commento e microscopia di Sergio Mombrini. Rinvenuta in un boschetto planiziale di latifoglie (Farnia misto Robinia), questa Inocybe di piccole dimensioni con pileo dai toni ocra-giallastri, gambo biancastro con piccolo bulbo basale e carne dall’odore gradevole come di mandorle amare, basidi principalmente tetrasporici. Quadro microscopico: A-Cheilocistidi B-Pleurocistidi C-Basidi D-Caulocistidi. Spore e misure sporali: (7,5)8,1-9,7(10,1) × (4,5)4,7-5,6(5,8) µm. -
Inocybe hirtella Bres. 1884 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Inocybe Sezione Spendentes Sottosezione Subbrunneinae Sinonimi Inocybe langei sensu Lange 1938 Inocybe hirtella var. bispora Kuyper 1986 Etimologia Da hirtus = ispido, per la presenza di minuti aculei. Cappello 2-3 cm, inizialmente conico-convesso, poi convesso-appianato, mai disteso, con umbone ottuso generalmente non molto pronunciato, finemente squamoso, spesso glabro con tempo secco. Superficie pileica fibrillosa, moderatamente dissociata, colorazioni su toni giallo-paglierino, giallo-ocraceo,anche con sfumature fulve, fino al bruno-giallastro in vecchiaia. Lamelle Mediamente fitte, adnate o leggermenti decorrenti con dentino al gambo, di colore giallo-paglierino in gioventù, poi giallo-ocra, infine olivastre per il deposito delle spore, filo più chiaro e finemente dentellato. Gambo 3-4 × 0,3-0,5 cm, cilindrico con base leggermente ingrossata ma non bulbosa, leggermente striato longitudinalmente, pruinoso per tutta la lunghezza, colorazioni di fondo giallo-ocra pallide, con riflessi carnicini più evidenti all'apice. Carne Compatta, soda, biancastra nel cappello, con leggere sfumature rosate nella parte alta del gambo, sapore da mite a leggermente amarognola, odore che ricorda quello delle mandorle. Habitat Distribuita in varie tipologie di habitat, abbastanza comune e tendenzialmente legata a Latifoglie, in particolare Fagaceae. Microscopia Spore amigdaliformi, anche un poco ellittiche (subamigdaliformi) (8) 9-10 (11) × 5-6 (6,5) µm, lisce. Basidi banali, in maggioranza tetrasporici, presenti in minor numero anche bisporici. Cistidi imeniali 40-60 × 10-12 µm, spessore della parete 1,5-2,5(3) µm. Caulocistidi dell'apice e della metà del gambo 40-55 × 12-16 µm. Caulocistidi della base del gambo 30-58 × 12-16(18) µm. Reazione ammoniacale positiva. Commestibilità e Tossicità Tossico, responsabile di sindrome muscarinica. Osservazioni Inocybe hirtella Bres. è specie di piccole dimensioni caratterizzata dal cappello con toni che vanno dal giallo-ocra al giallo-brunastro, lamelle pallide in gioventù, olivastre in maturazione, gambo non propriamente bulboso, pruinoso, giallognolo con sfumature rosate, odore come di mandorle amare. Spesso confusa con specie similari può essere determinabile in base ai caratteri microscopici anche se questi caratteri a volte sono difficili da rilevare. Il particolare odore, a detta di alcuni Autori, sembrerebbe essere un deterrente che permette una agevole separazione. Inocybe hirtella var. bispora Kuyper si differenzierebbe per avere i basidi con due sterigmi e di conseguenza spore di dimensioni superiori: (9) 10-11,5 (12) µm, fattore che non ha nessun valore a livello tassonomico e quindi questo taxa è da considerare solamente come sinonimo di Inocybe hirtella. Specie simili Inocybe scabella var. minor Kühner viene descritta con colorazioni pileiche con toni beige-fulvo chiaro con decolorazioni fino al biancastro al margine del cappello, cistidi imeniali fusiformi lunghi fino 80-90) µm, cheilocistidi simili ma con lunghezza maggiore, odore leggermente spermatico. Inocybe subhirtella Bon presenta sfumature rossastre al gambo e nella carne, odore spermatico alla raccolta, poi che ricorda il pane. Inocybe langei Heim ha odore spermatico, carne biancastra, gambo bianco-giallastro senza toni rosati, spore subagmidaliformi 6-8(9) × 4,5-5,5 µm, caulocistidi fino al terzo inferiore. Inocybe pholiotinoides presenta toni ocra aranciati, gambo rossastro verso la base, odore spermatico, caulocistidi slanciati, con collo stretto, lunghi fino a 85-90 µm. Doveroso ricordare che Th.W. Kuyper nella sua "Revision of the Genus Inocybe in Europe" (1986) tende a sinonimizzare I. muricellata Bres. con I.scabella e I. scabella var. minor Hühner = I.scabelliformis Malencon = I. pholiotinoides Romag. = I. hirtelloides sensu Jacoboson, diversamente da quanto M. Bon afferma nella sua "Clé monograpique du Genre Inocybe" in Document Mycologique (1997). Anche recemente Bizio & Marchetti, "revisione delle Inocybe dell'Abate Bresadola" (attraverso gli autori successivi e revisione di materiale d'erbario), seconda parte boll. G.M.R. n° 40 (2):125-144 anno 1998, non concordano con la riunificazione di Kuyper, analogamente E. Ferrari, in "Inocybe alpine e subalpine" della collana "Fungi non delineati" ritiene di tenere separate le specie. Conclusioni Ci troviamo davanti ad un caso di interpretazione tassonomica in parte complessa in relazione alle specie che ruotano attorno al taxon di Bresadola, entità che potrebbero far nascere dubbi determinativi e tassonomici. Inocybe hirtella Bres. è stata descritta dai vari Autori nel corso degli anni con caratteri abbastanza conformi al Tipus. Alcune "diversità" possono essere riscontrate nelle dimensioni degli sporofori, le colorazioni e/o decorazioni del pileo e in qualche caso per il diverso odore. Nella diagnosi originale G. Bresadola (Fungi Tridentini) definisce, per esempio, il colore del cappello "flavo stramineus" basandosi sulle raccolte da lui effettuate e in habitat notoriamente "Trentini". Nell'evoluzione della ricerca micologica analoghi ritrovamenti fatti in habitat diversi, quindi con diversa tipologia di vegetazione e substrato di crescita, le colorazioni pileiche possono assumere ora toni più chiari, ora più scuri, come avviene generalmente in tutte le altre specie. Anche le caratteristiche organolettiche possono essere state diversamente interpretate considerando che la percezione olfattiva può essere diversa da individuo a individuo (memoria olfattiva). M. Bon descrive I. hirtella var.hirtella con un cappello fibrilloso, un poco squamoso con l'età verso il margine, gambo biancastro con toni carnicini verso l'apice, spore 8-10(15) × 5-8,5 µm considerando anche I. hirtella var. bispora. Th.W. Kuyper la descrive con cappello ocraceo, giallo-brunastro, fibrilloso-squamoso, moderatamente escoriato con l'età, gambo giallo pallido, con toni arancio-ocracei alla sommità, impallidente verso la base, spore 8-10,5 × 5-6 µm (fino a 13,5 × 7,5 µm per I.hirtella var. bispora). E. Ferrari recentemente (Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi. Fungi Non Delineati, Pars XXI - 2006) descrive la specie di G. Bresadola con un cappello con colorazioni pileiche variabili, da paglierine a fulve-giallognole, la superficie fibrillosa e non completamente dissociata, minutamente squamosa a partire dall'apice, affermando che queste caratteristiche possono non essere presenti con tempo secco, il gambo finemente striato, interamente pruinoso, superficie pallida con toni rosato-carnicini nella parte medio alta, spore da subagmidaliformi a agmidaliformi 8-10(11) × 5-6(6,5) µm. Quest'ultima descrizione risulta molto simile al ritrovamento Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1997. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. Documents Mycologiques 27 , 105: 1–51. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Ed. Candusso. KUYPER, T.W., 1986. A Revision of the Genus Inocybe in Europe. I. Subgenus Inosperma and the Smooth-spored Species of Subgenus Inocybe.Persoonia. Vol. 3. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Sardegna, Località Montiferru; Novembre 2009; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. In Cerreta. Spore amigdaliformi, anche un poco ellittiche (subamigdaliformi) (8) 9-10 (11) × 5-6 (6,5) µm, lisce. Basidi banali, in maggioranza tetrasporici. Cistidi imeniali con cristallizzazioni apicali (lamprocistidi), 40-60 × 10-12 µm, parete spessa 1,5 -2 (3) µm. Reazione positiva con Ammoniaca 6%. Caulocistidi della parte apicale del gambo abbondanti 40-55 × 12-16 µm pressochè uguali ai cistidi imeniali. Caulocistidi a metà del gambo, della stessa misura e conformazione di quelli apicali. Caulocistidi della base del gambo, molto più radi, 30-58 × 12-16 µm.
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Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav. 2019
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Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav.; Regione Puglia, litorale Lesina Marina; Novembre 2014; Foto di Raffaele Mininno. -
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Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav.; Regione Lazio; Dicembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Inocybe sabulicola, con cappello e gambo feltrati. Un particolare del cappello. Un particolare delle lamelle. -
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Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav.; Regione Lazio; Ottobre 2007; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare del cappello tomentoso. -
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Inocybe heimii Bon; Regione Toscana; Novembre 2007; Foto di Federico Calledda. -
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Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav.; Regione Lazio; Ottobre 2005; Foto di Tomaso Lezzi. Castelfusano, ritrovamento sotto Lecci, cappello con piccole scagliette, gambo peloso con un tipico anello feltrato. Particolare delle scagliette del cappello. Particolare del gambo con l'anello feltrato. Filo lamellare chiaro. Si notano i granelli di sabbia dell'ambiente retrodunale attaccati alla base del gambo. -
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Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav. 2019
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Mallocybe heimii (Bon) Matheny & Esteve-Rav. 2019 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Mallocybe Sezione Terrigenae Sinonimi Inocybe heimii Bon 1984 Cappello Inizialmente convesso poi piano, depresso al centro, dove, col tempo umido, mostra una certa igrofaneità. Gambo Fusoide, fibrilloso, lanuginoso. Si riconosce facilmente per la presenza di un velo abbondante, cortiniforme ed appressato a maturità, nella zona anulare del gambo. Carne Con odore leggero, vagamente terroso. Habitat Molto comune e presente dalla riva del mare sino alla macchia ed alla lecceta. Spesso rinvenuta sotto od in prossimità di cespugli di Cistus incanus e Cistus salviaefolius. Commestibilità Velenosa, come tutte le Inocybe, responsabile della sindrome muscarinica. Regione Lazio; Anno 2004; Foto di Mauro Cittadini. -
Inocybe grammata Quél. 1880
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Inocybe grammata Quél.; Regione Lombardia; Parco di Monza; Novembre 2014; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Si riconosce abbastanza agevolmente sul campo per le colorazioni pileiche bianco sporco con riflessi lievemente ocracei oltre che per la presenza di residui del velo biancastro e il gambo sfumato di rosa. Microscopicamente presenta cistidi imeniali con cristalli di Ossalato di Calcio all'estremo apice e caulocistidi osservabili fin alla base del gambo e per le spore con gibbosità poco pronunciate. Microscopia Spore. N° Long. Larg. Q Moy 8,36 5,31 1,58 Min 7,16 4,68 1,37 Max 10,08 6,59 1,74 Media 8,20 5,22 1,60 N° Long. Larg. Q Moy 8,14 5,06 1,61 Min 7,07 4,37 1,44 Max 9,51 5,85 1,79 Media 8,11 5,08 1,61 Lxl: N = 31; dMd; (7,07)7,34-7,65-9,04(9,51) x (4,37)4,58-5,07-5,53(5,85 Qm = 1,61. Osservazione 400×. Osservazione 1000×. Cheilocistidi. N° Long. Larg. Moy 50,20 15,47 Min 40,35 12,64 Max 64,63 18,41 Osservazione 200×. Osservazione 400×. Osservazione 1000×. Pleurocistidi identici ai cheilocistidi. Osservazione a 400×. Caulocistidi apicali molto numerosi e con cellule caulinari (paracaulocistidi) un poco più lunghi dei cistidi imeniali. N° Long. Larg. Moy 65,80 15,78 Min 49,21 12,98 Max 78,25 18,87 Osservazione a 400×. Caulocistidi della base del gambo. Osservazione a 400×.- 8 risposte
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Inocybe grammata Quél. 1880
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Inocybe grammata Quél.; Regione Lombardia; Luglio 2006; Foto e commento di Federico Calledda. Cappello color nocciola chiaro con sfumature carnicine verso il margine con umbone leggermente pruinoso. Lamelle smarginate, adnate, di colore grigio/beige chiaro nei giovani esemplari poi bruno-olivaceo. Gambo pressochè concolore al cappello, pruinoso e con bulbo basale leggermente marginato. Carne biancastra o leggermente sfumata di carnicino, insapore e con odore appena acidulo (spermatico?).- 8 risposte
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Inocybe grammata Quél. 1880
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Inocybe grammata Quél.; Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto di Massimo Biraghi. Caulocistidi della parte apicale del gambo con paracistidi presenti, 40-60 × 10-16 µm. Osservazione 100×. Osservazione 200×. Osservazione 1000×. Caulocistidi metà gambo fino a 70-75 µm, con paracaulocistidi. Caulocistidi della base del gambo analoghi ai precenti. Osservazione 400×. Osservazione 1000×.- 8 risposte
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Inocybe grammata Quél. 1880
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Inocybe grammata Quél.; Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto di Massimo Biraghi. Microscopia Spore (8)9-10(11) × 6-7 µm, gibbose-angolose con protuberanze poco accentuate. Filo lamellare 400×. Osservazione 1000×, Cheilocistidi 40-60 × 12-20 µm, parete fino a 4-5 µm, generalmente fusiformi con cristalli all'apice negli elementi emergenti dal filo lamellare. Pleurocistidi generalmente analoghi ai cheilocistidi, o debolmente più stretti (16 µm).- 8 risposte
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Inocybe grammata Quél. 1880 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Inocybaceae Genere Inocybe Sottogenere Clypeus Sezione Marginatae Sottosezione Oblectabiles Sinonimi Astrosporina grammata (Quél.) Lebedona 1949 Etimologia Dal Greco Grammé = linea, segno, per il disegno del cappello. Cappello Di piccole-medie dimensioni, conico-campanulato nei giovani esemplari, poi piano convesso, moderatamente appianato in vetustà, presenza di un umbone ottuso. Superficie pileica generalmente liscia, specie nella zona discale, finemente fibrillosa altrove, leggermente rimosa al margine con l'età, colorazioni su toni bianco-grigiastri, grigio-beige chiaro, nocciola chiaro, con sfumature rosate (carnicine), ricoperta inizialmente da un velo bianco-grigiastro, più evidente al disco. Imenoforo Lamelle adnate o leggermente decorrenti per dentino, sinuose-smarginate, più o meno ventricose, mediamente larghe e abbastanza fitte, di colore bianco sporco nei giovani basidiomi, poi su toni grigio-beige, infine ocracee a maturazione, filo intero da biancastro a concolore. Gambo Cilindrico con la base teminante con un bulbo a volte marginato, superficie interamente pruinosa, liscio o percorso da leggere striature longitudinali, di colore biancastro in gioventù, poi su tonalità ocra-rosate, subconcolore al cappello in maturazione. Carne Biancastra, concolore alla superficie, odore subspermatico, un poco rafanoide, sapore inizialmente mite, poi acidulo-astrigente, un poco amarognolo. Habitat Ritrovata in un parco pubblico tra l'erba e foglie spezzettate in zona umida e muscosa sotto latifoglia, precisamente ai bordi di un filare di Carpino e Quercia sp. (cultivar). In letteratura viene data come fruttificante sia sotto conifere che latifoglie. Microscopia Spore (8)9-10(11) × 6-7 µm, gibbose-angolose con protuberanze poco accentuate. Basidi banali, tetrasporici. Cheilocistidi 40-60 × 12-20 µm, parete fino a 4-5 µm, generalmente fusiformi con cristalli all'apice negli elementi emergenti dal filo lamellare. Pleurocistidi generalmente analoghi ai cheilocistidi o più stretti (16 µm) Caulocistidi 40-60 (75) × 10-16 µm, presenti su tutta la lunghezza del gambo frammisti a paracistidi. Commestibilità e Tossicità Tossica, provoca sindrome muscarinica Osservazioni Inocybe grammata è specie riconoscibile sul campo per via della presenza di velo biancastro che, specie in gioventù, è ben osservabile sul cappello, per le tonalità pileiche da bianco sporco a ocra chiaro sempre con sfumature rosate e la base del gambo provvista di un bulbo ben evidenziato, a volte anche marginato. Microscopicamente osserviamo una conformazione sporale con gibbosità poco pronunciata, la presenza di caulocistidi su tutta la lunghezza del gambo frammisti a paracaulocistidi, osservabili specialmente dalla metà gambo verso la base. In letteratura è stata descritta un'entità molto simile in terra Americana sotto il taxa di Inocybe albodisca Peck (1897), entità considerata da alcuni Autori, tra cui Vauras (1997), come sinonimo posteriore. Altri Autori specialisti, tra cui M. Bon (1998) e Moénne Loccoz et al (1990) la ritengono specie a sè stante per via delle spore più piccole e per l'assenza di tonalità rosate. Nella Micologia contemporanea E. Ferrari (2006) i molteplici aspetti con cui si presenta Inocybe grammata, peculiarità che troverebbero corretta la sinonimia con la specie di Peck, con l'alternativa di possibili forme ascritte. Specie simili Tra le specie con colorazioni pileiche simili troviamo in letteratura Inocybe olida Maire, macroscopicamente identificabile per l'assenza di velo evidente sul cappello, colorazioni pileiche su toni ocra più carico, gambo completamente bruno-ocraceo a maturazione, odore mielato-floreale, quindi non spermatico o rafanoide. Microscopicamente presenta spore con tubercoli evidenti, assenza di paracistidi. Inocybe umbratica Quél. ha colorazioni pileiche bianco puro, solo in maturazione appena sporcate di giallognolo-ocra chiaro, assenza di velo evidente, lamelle biancastre, gambo di aspetto ceraceo. Microscopicamente si differenzia per le spore più piccole con protuberanze evidenti, oltre che per i cistidi imeniali più corti e con parete molto spessa. Inocybe obsoleta Romagnesi = Inocybe fastigiata fo. argentata Kühner (1956) = Inocybe rimosa (Bull.) P. Kumm., quest'ultimo taxa prioritario secondo il riferimento tassonomico adottato per questo Genere (Cabi-Index Fungorum), possiede un portamento più esile, cappello con margine rimoso e microscopicamente diversa per via delle spore liscie. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1998. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 3ème Partie: espèces gibbosporées = sous-genre Clypeus Britz. = Genre AstrosporinaSchroet. = Sous-genre Inocybe pour les auteurs acceptant I. lanuginosa comme espèce type du genre. Documents Mycologiques 27, 111: 1-45. FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi[/i]. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso. MARCHETTI M & FRANCHI P., 2005. Studi sul Genere Inocybe. II. Le raccolte di Vinchiaturo (CB). Pagine di Micologia n. 23. Atti del 54° Comitato Scientifico Nazionale A.M.B., Sessione autunnale, Vinchiaturo (CB) Centro Studi Micologici. MOÈNNE-LOCCOZ, P., POIRIER, J. & REUMAX, 1990. Inocybes critiquables et critiqués. Fungorum rariorum icones colorate. Pars XIX: 3-55. Ed. Cramer, J., Stuttgart-Berlin. STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia. VAURAS, J., 1997. Finnish records on the genus Inocybe (Agaricales). Three new species and I. grammata. Karstenia 37: 35-56. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, Filago, parco del basso corso del Brembo; Ottobre 2010; Foto di Massimo Biraghi.
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Inocybe godeyi Gillet 1876
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Inocybe godeyi Gillet; Regione Lazio; Dicembre 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Una delle poche Inocybe facilmente riconoscibili macroscopicamente grazie al suo carattere dell'arrossamento. Particolare dell'arrossamento sul cappello. Particolare delle lamelle. Particolare della base del gambo. -
Inocybe godeyi Gillet 1876
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Inocybe godeyi Gillet; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Una Inocybe arrossante.