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Archivio Micologico

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  1. Cortinarius cinnamomeoluteus Orton; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Mario Iannotti.
  2. Cortinarius cinnamomeoluteus Orton; Regione Trentino; Settembre 2009; Foto e commenti di Alessandro Francolini. Cortinarius relativamente comune in boschi di conifere e sporadicamente anche sotto betulla, riconoscibile per il contrasto tra il colore delle lamelle (giallo-zolfo vivo, anche con tonalità olivacee) nei giovani esemplari e il colore del cappello (bruno-rossiccio o color rame). La cuticola pileica è asciutta, feltrata e fibrillosa; il gambo è anch’esso fibrilloso di colore da giallo a bruno-olivastro e presenta alla base filamento miceliare biancastro; carne con odore leggero rafanoide o di iodio. Il simile Cortinarius cinnamomeus ha le lamelle inizialmente di color cannella.
  3. Cortinarius cinnamomeoluteus Orton,;Regione Trentino; Settembre 2009; Foto e commenti di Pietro Curti. In compagnia di un parassita del rododendro, Exobasidium rhododendri (Fuckel) C.E. Cramer.
  4. Cortinarius cinnamomeoluteus Orton; Regione Lombardia; Ottobre 2008; Foto di Emilio Pini.
  5. Cortinarius cinnamomeoluteus Orton; Regione Trentino; Agosto 2006; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Una Dermocybe con cappello feltrato marrone giallastro, lamelle gialle e gambo giallo. Particolare delle lamelle. Particolare del cappello feltrato.
  6. Cortinarius cinnamomeoluteus Orton 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cappello cm 2-7 da campanulato a convesso-appianato, di colore bruno-oliva, superficie feltrata. Lamelle nel giovane giallo vivo, giallo oliva. Gambo cm 4-10 slanciato cilindrico giallo oliva, fibrilloso. Carne giallo oliva, odore leggermente rafanoide. Cresce prevalentemente sotto conifere. Dalle radure e nel muschio delle abetaie in Valle Camonica, foto di Pietro Curti, descrizione di Luca Mistè.
  7. Cortinarius cinnabarinus Fr.; Regione Calabria, Sila (Fontana del colonnello); Settembre 2005; Foto di Antonio Lupo.
  8. Cortinarius cinnabarinus Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cappello igrofano cm 3-7 da convesso a convesso-appianato (a volte con ampio umbone), di color rosso cinabro per poi sbiadire verso l'arancio-ocra con tempo secco. Lamelle nel giovane rosso-cinabro. Gambo cm 4-7 rosso-arancio, fibrilloso, cilindrico con base ingrossata. Carne arancio-rossastra, odore debolmente rafanoide. Habitat sotto latifoglia, prevalentemente Faggio. Foto di Massimo Biraghi; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2012; Descrizione di Luca Mistè.
  9. Cortinarius cedretorum Maire; Regione Puglia, bosco Isola, Lesina Marina; Novembre 2014; Foto e commento di Raffaele Mininno. Ritrovamento in macchia mediterranea. La particolare colorazione violetta della carne nel cappello ed all'apice del gambo, colorazione che negli esemplari giovani appare in quasi tutta la superficie del fungo con tonalità prossime al lilla. Nell'immagine la reazione al KOH, bruno rossastra.
  10. Cortinarius cedretorum Maire; Regione Toscana; Novembre 2007; Foto di Federico Calledda.
  11. Cortinarius cedretorum Maire; Regione Lazio; Novembre 2006; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Carne gialla, reazione rosso/marrone al NaOH più forte sul gambo che sul cappello.
  12. Cortinarius cedretorum Maire 1914 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cappello da convesso ad appianato, color rame al centro e tendente al giallo-oliva al bordo; leggermente vischioso con tempo umido. Lamelle nel giovane giallo-oliva. Gambo con sommità pallida e sotto giallastra, con resti di velo cortiniforme color ruggine; alla base un largo bulbo marginato. Carne giallo-verdina tranne nel cappello dove ha toni violetti. Odore non significativo. Cresce in Appennino in boschi di latifoglia termofili. Regione Lazio; Ottobre 2005; Foto, microscopia e macrochimica di Mauro Cittadini; descrizione di Luca Mistè. Reazione al KOH sulla cuticola del cappello Reazione della carne in prossimità del piede Microscopia Spore amigdaliformi-subcitriformi, con rapporto h/l non costante (alcune sono decisamente più slanciate) (10)10,5-12 x 6-7 micron, basidi clavato/rigonfi sino a 38 micron di lunghezza, cistidi banali claviformi.
  13. Cortinarius casimiri (Velen.) Huijsman; Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto, descrizioni e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore 9-11 × 5-6 µm in media con verruche evidenti.
  14. Cortinarius casimiri var. hoffmannii (Remaux) Suàr.-Sant. & A. Ortega; Regione Lazio; Maggio 2010; Descrizione di Felice Di Palma. Telamonia di piccole dimensioni, ritrovata in un bosco di Cerro di alto fusto (Quercus cerris), con presenza di Farnetto (Quercus frainetto) e sottobosco rado a carattere mediterraneo xerofilo, Cappello prevalentemente bruno, con macchie più scure dalle tonalità tendenti al rossastro, percorso da fibrille biancastre; margine palesemente chiaro. Lamelle color ruggine, adnate-uncinate, distanti. Gambo chiaro, slanciato, cilindrico, leggermente allargato alla base. Odore non significativo. Reazioni macrochimiche Il cappello annerisce vistosamente con KOH al 30%. Microscopia Sporata in massa ocra-ruggine. Spore 9,5-11,2 x 5,3-6,5 µm, finemente verrucose. Basidi prevalentemente tetrasporici con contenuto verdastro. Cheilocistidi assenti, ma presenti numerosi peli cistidiali frammisti ai basidi sul filo lamellare. GAF presenti. La specie in esame fa parte di un gruppo di Cortinarius molto complesso, appartenenti al Sottogenere Telamonia (o Hydrocybe a seconda degli autori), diffusi soprattutto nell'area del Mediterraneo. La notevole confusione tassonomica è dovuta, principalmente, alla estrema variabilità dei caratteri che normalmente vengono presi in considerazione per la delimitazione tra le varie specie. Uno studio del 2009 (Suarez-Santiago V. & al., 2009) che tiene conto sia dei caratteri morfologici che dell'indagine molecolare (condotta altresì suiTypus delle varie specie), ha cercato di mettere un po' di ordine in questo gruppo, permettendo, tra l'altro, di formulare alcune considerazioni: il colore del cappello è un elemento molto variabile, dal bruno scuro al bruno porpora, bruno-grigiastro scuro; la quantità di velo universale biancastro presente sul cappello dipende dallo stadio di sviluppo degli esemplari; le sfumature violastre, rosate, porpora presenti sul gambo sono elementi incostanti; il colore delle lamelle è molto variabile anche all'interno della stessa raccolta; la dimensione delle spore è altresì un elemento variabile, tuttavia è un buon carattere per la determinazione di alcuni taxa (es.: Cortinarius casimiri s.str.); la forma delle spore ed il tipo di ornamentazione sono gli elementi più stabili all'interno delle raccolte e delle specie e, pertanto, sono buoni elementi di differenziazione tra i vari taxa; Cortinarius decipiens var. hoffmannii, si è dimostrato essere geneticamente molto più vicino a C. casimiri che non a C. decipiens, pertanto è stato ricombinato in Cortinarius casimiri var. hoffmannii; Tutte le specie provenienti dalle zona Mediterranea e da quella sub-alpina temperata ed identificate come: C. atrocoeruleus, C. contrarius, C. decipiens, C. fraternus, C. sertipes e C. flexipes fo. sertipes, si sono rivelate essere Cortinarius decipiens s.l.. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, ed in conformità alle caratteristiche morfologiche e microscopiche osservate, ho ritenuto opportuno attribuire la raccolta a Cortinarius casimiri var. hoffmannii. Ho escluso C. vernus che avrebbe dovuto presentare spore più piccole e, soprattutto, una differente ornamentazione sporale (molto più in rilievo) e C. casimiri var. casimiri (= C. subsertipes) che avrebbe dovuto presentare spore di dimensioni maggiori. Diversi dubbi interpretativi sono sorti per quanto riguarda la sua differenziazione rispetto a C. decipiens s.l. che, comunque, mi sono sentito di escludere a causa della presenza delle macchie rossastro-brune sul cappello e dell'assenza di sfumature lilacee nelle lamelle ed all'apice del gambo negli esemplari studiati (che, nonostante lo studio sopra richiamato abbia dimostrato trattarsi di elementi incostanti, mi sono sembrati comunque quelli più idonei alla distinzione tra i due taxa). Bibliografia SUAREZ-SANTIAGO, V., ORTEGA, A., PEINTNER, U., LOPEZ-FLORES, I., 2009. Study on Cortinarius subgenus Telamonia section Hydrocybe in Europe, with especial emphasis on Mediterranean taxa. - Mycological Research. Vol. 113 (10), 1070-1090. Foto di Mauro Cittadini. Reazione al KOH. Filo lamellare in ammoniaca. GAF. Filo lamellare in Rosso Congo.
  15. Cortinarius casimiri (Velen.) Huijsman; Regione Lombardia; Dicembre 2008; Foto, descrizioni e microscopia di Massimo Biraghi. Reazione bruno nerastra al KOH. Microscopia Spore 9-12 x 5,5-6,5 µm con piccole verruche poco spesse e sporgenti; basidi tetrasporici 30-40 x 8-10 µm; epicute con ife cilindriformi e con pigmento intracellulare giallognolo con KOH; GAF presenti. Spore. Ocra-giallastre al KOH. Basidi. Epicute. GAF.
  16. Cortinarius casimiri (Velen.) Huijsman 1955 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Diametro del cappello da 2,5-3 a 5 cm, con umbone ben pronunciato e più scuro, igrofano, con solcature disposte radialmente con presenza del velo biancastro al margine bruno rossastro, reagisce al bruno nerastro con koh. Lamelle spaziate fulvo- brunastre con filo eroso ,concolore, più chiara in età adulta. Gambo subconcolore , a volte con violetto-lilacino verso l'apice specie nei giovani esemplari e con residui del velo biancastro. Carne bruno chiara nel cappello, più scura nel gambo, nero bruna con KOH, odore leggermente rafanoide, erbaceo. Regione Lombardia; Novembre 2008; Foto di Massimo Biraghi.
  17. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2010; Foto di Mauro Cittadini.
  18. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2009; Foto di Felice Di Palma.
  19. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Carne bianco-crema dal sapore gradevole; lamelle dall’andamento serpeggiante e flessuoso, di colore paglierino in gioventù, poi giallo-ocra con la maturazione delle spore; cappello dalla superficie asciutta e caratteristicamente grinzosa di colore dal beige al beige-rossiccio o nocciola, cosparso di pruina bianco-violetta soprattutto in gioventù; anello doppio, a polsino, biancastro e striato nella parte superiore; gambo fioccoso nella porzione sopra l’anello; habitat preferenziale presso le peccete umide, occasionalmente sotto Faggio e Castagno: sono alcune delle caratteristiche utili per il riconoscimento. Con la tipica pruina biancastra sul cappello. Particolare dell'anello doppio, a polsino.
  20. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Luglio 2011; Foto di Massimo Mantovani.
  21. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Luglio 2011; Foto di Massimo Mantovani.
  22. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Trentino; Agosto 2009; Foto di Pietro Curti.
  23. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti.
  24. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Agosto 2008; Foto di Massimo Biraghi.
  25. Cortinarius caperatus (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Lombardia; Luglio 2008; Foto di Federico Calledda.
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