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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria; Aprile 2014, Foto, commento e microscopia di Mario Iannotti. La Calocybe gambosa è conosciuta dalla massa dei micofagi con il nome comune di “prugnolo” o “fungo di San Giorgio”. È considerato un ottimo fungo commestibile, cresce in primavera ai margini del bosco, spesso associato all’Olmo, sovente tra i cespugli di Biancospino e Prunus spinosa e nei prati e spazi aperti in presenza di arbusti della famiglia delle Rosaceae, nei classici “cerchi delle streghe”. Si presenta con un cappello carnoso di colore crema fino a giallo ocra ed un gambo robusto, le lamelle sono basse e molto fitte, di colore biancastro-crema. La carne è dolce ed emana un odore molto forte di farina fresca. Si può confondere con alcuni Entoloma primaverili, tra l’altro, rinvenibili negli stessi habitat. Questi ultimi hanno, infatti, l'odore farinoso, anche se molto meno pronunciato, ed i colori generali del carpoforo molto simili alla Calocybe gambosa, mentre l’elemento dirimente che ci consente di separarli è l’osservazione delle lamelle che negli esemplari adulti, con la maturazione delle spore, assumono una colorazione rosa, tipica del Genere Entoloma. Microscopia Spore ellittiche, lisce, ialine, con apicolo, dotate di piccole guttule, in massa di colore biancastre-crema, misure su 32 spore da sporata 4,6-5,9 × 2,6-3,7 µm, Q = 1,4-2,0 Qm = 1,7. Le spore sono state osservate in acqua, in Rosso Congo ammoniacale, in Blu Cotone in Acido Lattico a caldo sono risultate cianofile e in Melzer inamiloidi. Basidi clavati maggiormente tetrasporici osservati anche bisporici; con granulazioni siderofile. Trama della lamella regolare con ife settate munite di GAF. Pileipellis costituita da una cutis con ife forcate ed intrecciate, settate con GAF. Non sono stati osservati cistidi. Spore ellittiche, lisce, ialine, con apicolo, dotate di piccole guttule, in massa di colore biancastre-crema, misure su 32 spore da sporata 4,6-5,9 × 2,6-3,7 µm; Q = 1,4-2,0 Qm = 1,7. Osservazione in Melzer a 1000×, reazione inamiloide. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Osservazione a 1000× in Blu Cotone in Acido Lattico a caldo, le spore hanno evidenziato una reazione cianofila. Filo fertile con basidi clavati maggiormente tetrasporici osservati anche bisporici. Osservazione a 400× in Rosso Congo. Osservazione a 1000× in Rosso Congo. Caratteristica reazione siderofila positiva dei basidi. La reazione è positiva quando nei basidi si osservano delle granulazioni nerastre, per ottenere la stessa si è proceduto utlizzando il metodo classico descritto da MTB, e cioè, si colloca il preparato su un vetrino, si aggiunge il Carminio acetico e si porta ad evaporazione con l'ebollizione, si aggiunge ancora Carminio acetico si scalda e si mescola con la punta di un chiodo arrugginito e si porta ad evaporazione. Con questo procedimento gli ioni di ferro si depositeranno sulle granulazioni dei basidi. Quindi si passa all'osservazione con l'aggiunta di una goccia di Cloralio idrato. Osservazione a 400×. Osservazione a 1000×. Pileipellis costituita da una cutis con ife forcate ed intrecciate, settate con GAF. Osservazione a 400× in Rosso Congo. Osservazione a 1000× in Rosso Congo. In evidenza i GAF. Trama della lamella regolare con ife settate munite di GAF. Osservazione a 100× in Rosso Congo. Osservazione a 400× in Rosso Congo. Osservazione a 1000× in Rosso Congo. In evidenza i GAF . -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria, alta valle del Tevere; Aprile 2013; Foto di Luigi Minciarelli. Ai margini di bosco con Pseudotsuga menziesii, 300 m s.l.m. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria; Aprile 2013; Foto di Mario Iannotti. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria; Aprile 2013; Foto di Mario Iannotti. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Sardegna; Maggio 2013; Foto di Franco Sotgiu. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria; Maggio 2012; Foto di Pietro Curti. Raduno AMINT di Monte Cucco 2012 Imenoforo. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria, Colli del Trasimeno; Maggio 2012; Foto di Luigi Minciarelli. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria; Aprile 2012; Foto di Mario Iannotti. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Toscana; Aprile 2009; Foto di Pietro Curti. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; RegioneToscana; Aprile 2009; Foto di Alessandro Francolini. Di questo fungo ne scrive con entusiasmo anche il medico e naturalista Pier Andrea Mattioli (1501-1577) in uno dei primi documenti stampati in Italia che trattano tra l’altro anche di funghi. Il Mattioli, autore di testi di medicina che rimarranno insostituibili fin quasi alla metà del ‘700, in alcuni suoi eclettici lavori riporta che: “... in Italia la zona più fertile di funghi è la Toscana, ove fra tutti gli altri hanno la preferenza quelli che si chiamano Prignoli, che nascono ogni anno in aprile, alle prime piogge. E sono odorosissimi, gradevolissimi al gusto e senza pericolo...”. Micologi moderni hanno visto nei Prignoli del Mattioli un chiaro riferimento all’odierna Calocybe gambosa. È considerato un ottimo commestibile: in alcune zone d’Italia, quali ad esempio la Toscana dove per tradizione viene assiduamente ricercato, è considerato in assoluto uno dei migliori funghi, definito addirittura come ottimo. Indubbiamente gioca a sua favore il particolare periodo di crescita, estremamente precoce, che fa di questo fungo una vera primizia micologica. Da taluni altri non viene invece apprezzato, probabilmente per il suo particolare odore che, permanendo anche solo in parte dopo la cottura, regala a questo fungo un aroma del tutto particolare. Mai etimologia fu più azzeccata: Calocybe: dal greco kalós = bello e kýbe = testa (qui inteso come cappello); gambosa: con gambo pronunciato. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Lombardia; Aprile 2009; Foto di Gianluigi Boerio. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk, Regione Lombardia; Aprile 2009; Foto di Federico Calledda. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Umbria; Aprile 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Esemplari completamente bianchi, rinvenuti sotto Rosaceae (Biancospino e Prugnolo selvatico). -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Lombardia; Maggio 2008; Foto di Massimo Biraghi. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Toscana; Aprile 2008; Foto di Pietro Curti. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Lombardia, parco nord di Milano; Aprile 2008; Foto di Emilio Pini. Foto di Massimo Biraghi. Foto di Federico Calledda. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Lazio; Maggio 2005; Foto di Gianni Pilato. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Gli esemplari in foto rappresentano bene il carattere del gambo massiccio, clavato che ha dato il nome alla specie. -
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962
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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Sinonimi Tricholoma georgii (L.) Quél. 1872 Lyophyllum gambosum (Fr. : Fr.) Singer 1943 Lyophyllum georgii (L. : Fr.) Kühner & Romagn. 1973 Etimologia Dal greco kalòs = bello e kùbe = testa; dal latino gambosus = dal gambo grosso. Cappello 5-12 cm, nella prima fase dello sviluppo è tondeggiante, carnoso, con la crescita assume prima una forma emisferica, per poi divenire convesso-pianeggiante. Nel primordio le colorazioni sono biancastro-crema per poi prendere tonalità nocciola chiaro ma anche bruno-rossastre, il margine rimane lungamente involuto. La cuticola si presenta glabra, liscia e facilmente asportabile. Imenoforo Lamelle molto fitte, intercalate da lamellule, smarginate o erose al gambo, non aderenti allo stesso, basse, bianche o velate di un crema pallido, filo lamellare irregolare. Gambo 5-8 × 1-3 cm, cilindrico, da tozzo a slanciato, a volte leggermente clavato, bianco, raramente sfumato di ocra in prossimità della base, pruinoso specialmente verso la parte alta. Carne Spessa, soda e compatta, bianca o con leggere sfumature color crema, immutabile, sapore gradevole, odore caratteristico, molto accentuato di farina fresca o pane fresco. Habitat Particolarmente precoce, è uno dei primi funghi ad inaugurare la stagione micologica, già dall'inizio della primavera. Uno dei suoi nomi vernacolari deriva proprio dalla tendenza a comparire in prossimità della ricorrenza di San Giorgio, che cade il 23 aprile, anche se in annate con inverni miti e in zone a clima temperato può presentarsi addirittura verso la fine di marzo, raramente può crescere anche in autunno. È un fungo con crescita gregaria, che forma lunghe file o cerchi più o meno regolari. Anche se saprotrofo cresce sui prati e ai margini boschivi, tende preferenzialmente a legarsi con cespugli di piante spinose quali il Biancospino, la Rosa canina, le Rosaceae in generale ed il Prugnolo, da quest'ultimo deriva appunto l'altro suo nome volgare. Non comune, la sua crescita e la distribuzione sono disomogenee, però nelle stazioni di crescita si presenta con estrema regolarità, riproponendosi e mantenendosi fedele alle sue aree di fruttificazione. Commestibilità e Tossicità È considerato un ottimo commestibile, in alcune zone d'Italia, quali ad esempio la Toscana dove tradizionalmente viene assiduamente ricercato, è considerato in assoluto uno dei migliori funghi, definito addirittura come ottimo. Indubbiamente gioca a suo favore il particolare periodo di crescita, estremamente precoce, che fa di questo fungo una vera primizia micologica. Da taluni altri non viene invece apprezzato, probabilmente per il suo particolare odore, che permanendo anche se in parte, dopo la cottura, regala a questo fungo un aroma del tutto particolare. Specie simili Riguardo alla possibilità di confusione con altri funghi ricordiamo che il periodo di fruttificazione limita questo rischio. Nel periodo primaverile fruttificano, condividendone l'habitat, alcuni Entoloma precoci, che non costituiscono particolari problemi relativamente alla pericolosità poiché tutti mediocremente commestibili. Tricholomella constricta (Fr. : Fr.) Zerova ex Kalamees = Calocybe constricta (Fr. : Fr.) Kühner risulta difficile da confondere perché questa si presenta con colorazioni biancastre, residuo anulare sul gambo ed un penetrante odore cimicino, come di prodotto chimico. Note tassonomiche È conosciuto anche con il nome di Tricholoma georgii, apparteneva infatti al Genere Tricholoma fino a quando tassonomisti e sistematici hanno preferito spostarlo nel Genere Calocybe. Osservazioni Il periodo di crescita, tipicamente fino a inizio giugno, fa sì che la sua ricerca sia relegata a pochi conoscitori che lo apprezano e lo cercano con determinazione, sfuggendo invece alla ricerca di massa, che avviene generalmente nel periodo di fine estate inizio autunno. Uno dei caratteri che ne facilita il riconoscimento sono le lamelle basse in rapporto allo spessore della carne del cappello. Scheda di proprietà AMINT realizzata dal CLR Micologico di AMINT. Foto di Gianni Bonini. -
Tricholomella constricta (Fr. : Fr.) Zerova ex Kalamees 1992
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tricholomella constricta (Fr. : Fr.) Zerova ex Kalamees; Regione Umbria; Novembre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Ritrovamento in un pascolo collinare a 900 m s.l.m., con presenza costante di bovini quasi tutto l’anno, quindi il terreno sarà sicuramente ricco di sostanze azotate. Appena raccolto ho avvertito un odore intenso di farina fresca. I campioni si presentano di colore bianco in ogni parte, con cappello irregolare, bordi anche rialzati, margine involuto, cuticola eccedente, lamelle molto fitte e strette, presenza di lamellule. Gambo svasato all’apice, molto più lungo del diametro del cappello, rastremato in basso, quasi radicante, infossato per metà nel terreno. La specie dovrebbe avere un anello piuttosto delicato, in questo caso, gli esemplari presentano tracce di residui velari di consistenza cotonosa, fioccosa, sparsi lungo il gambo. Bisogna sottolineare che il ritrovamento è successivo a 36 ore di pioggia continua di forte intensità che potrebbe aver dissolto l’esile anello. Lo studio microscopico da sporata ha mostrato spore di forma ellissoidali, ornate da evidenti verruche ottuse con profilo cilindrico, misurate 32 spore: 7,3-8,6(8,8) × 5,1-6,6 µm; Q = 1,4. Pileipellis costituita da ife intrecciate e terminali rialzati di forma cilindrica con punte ottuse, arrotondate. Nelle ife della subcutis sono stati osservati GAF. Habitat. Gli esemplari non presentano un anello ben definito, bensì tracce di residui velari di consistenza cotonosa, fioccosa sparsi lungo il gambo. Spore da sporata di forma ellissoidale, ornate da evidenti verruche ottuse con profilo cilindrico, misurate 32 spore: 7,3-8,6(8,8) × 5,1-6,6 µm; Q = 1,4. Osservazione in acqua 1000×. Reazione siderofila positiva, nei basidi si notano le tipiche granulazioni nerastre. Osservazione in Carminio Acetico a 400×. Pileipellis: con cuticola costituita da ife intrecciate e terminali rialzati di forma cilindrica con punte ottuse, arrotondate. Osservazione in Rosso Congo a 100×. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Nelle ife della subcutis sono stati osservati GAF. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.- 3 risposte
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- calocybe constricta
- tricholomella constricta
- (e 2 in più)
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Tricholomella constricta (Fr. : Fr.) Zerova ex Kalamees 1992
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tricholomella constricta (Fr. : Fr.) Zerova ex Kalamees 1992 Sinonimi Calocybe constricta (Fr. : Fr.) Kühner 1938 Lyophyllum constrictum (Fr.) Singer 1943 Calocybe leucocephala (Bull.) Singer 1962 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Note tassonomiche Alcuni autori la sinonimizzano con Calocybe leucocephala (FR.) Sing. ex Bon & Courtecuisse, che altri ritengono invece specie a sè stante per l'assenza dell'anello, il gambo molto radicante e le spore di dimensione maggiore. Foto e Descrizione Ritrovamento in un giardino privato su terreno umido dove alcuni mesi prima, in più occasioni, era stata buttata la sabbia della lettiera del gatto. Specie non molto frequente, si connota per una colorazione uniforme del carpoforo dal bianco al crema pallido, il cappello di forma convessa con la maturità tende ai toni crema-ocra a partire dal centro, il margine rimane a lungo involuto, arrotolato, le lamelle sono fitte, bianche, smarginate, con lamellule di varia lunghezza, il gambo è cilindrico, ingrossato al centro e rastremato quasi radicante alla base, è presente un'anello fioccoso, poco consistente, fugace. Odore e sapore farinoso. Viene rinvenuta solitamente in terreni ricchi di azoto, come giardini cittadini e luoghi aperti erbosi. Regione Friuli Venezia Giulia, Udine; Novembre 2011; Foto di Nicolò Parrino, commento di Mario Iannotti.- 3 risposte
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- calocybe constricta
- tricholomella constricta
- (e 2 in più)
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Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr. 1827
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr.; Svizzera; Luglio 2015; Foto di Roberto Cagnoli Esemplare che presenta una colorazione bianca delle punte delle ramificazioni decisamente insolita. Esemplare che presenta una colorazione bianca delle punte delle ramificazioni decisamente insolita. -
Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr. 1827
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Friuli Venezia Giulia, Alpi Carniche (UD); Luglio 2014; Foto di Nicolò Parrino.