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Archivio Micologico

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  1. Cupreoboletus poikilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Simonini, Gelardi & Vizzini; Regione Lombardia; Settembre 2012; Foto di Sergio Mombrini.
  2. Cupreoboletus poikilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Simonini, Gelardi & Vizzini; Regione Calabria; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti.
  3. Cupreoboletus poikilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Simonini, Gelardi & Vizzini; Regione Lombardia; Ottobre 2011; Foto, commento e microscopia di Sergio Mombrini. Rinvenuto sotto Farnia. Ha carne gialla che vira rapidamente al blu se toccata o esposta all’aria, trascorso un poco di tempo le parti corrose-manipolate passano dal blu al marrone-aranciato; colore dominante del fungo maturo. Odore marcato, dolciastro, definito come di frutta fermentata che impregna le dita e permane a lungo. Cappello fino a 150 mm. di diametro da giallo a giallo-ocra fino a marrone-arancio, si macchia di blu allo sfregamento. Carne sotto i tuboli di colore giallo. Gambo spesso radicante, giallo nei giovani esemplari poi marrone-arancio a volte con sfumature rosate si macchia di blu allo sfregamento; reticolo a maglie larghe. Spore ellittiche-fusiformi lisce. Misure: Long. : N=30; D1,9 ;(11,05 )11,222 - 12,459(13,17) Larg. : N=30; D1,9 ;(4,54 )4,623 - 5,363(5,68) Q : N=30; D1,9 ;(2,18 )2,251 - 2,6(2,66) V : N=30; D1,9 ;(123,7 )131,46 - 184,85(210,4). La pileipellis forma un tricoderma con elementi terminali da cilindrici a un poco fusiformi o subcapitati. Elementi terminali settati senza giunti a fibbia e finemente incrostati.
  4. Cupreoboletus poikilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Simonini, Gelardi & Vizzini; Regione Lazio, Bosco di Castel Fusano (RM); Ottobre 2010; Foto di Mauro Cittadini. Spore (10,5)11-12,5(13) × 4,5-5,5 µm, ellittico fusiformi, bruno olivacee in massa, basidi clavati, tetrasporici. Epicute formata da cellule cilindracee disposte in un trichoderma confuso ed intrecciato, pigmento intracellulare brunastro. Basidi con basidiospore. Epicute.
  5. Cupreoboletus poikilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Simonini, Gelardi & Vizzini 2015 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Sinonimi Boletus poikilochromus Pöder, Cetto & Zuccher. 1987 Suillellus poikilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Blanco-Dios 2015 Foto e Descrizioni specie non comune, appartenuto già alla Sezione Luridi del genere Boletus, con cappello da bruno-ocraceo a bruno-rossiccio-olivastro che vira al blu-nerastro al tocco, pori giallo oro poi arancio-rossi, imbluenti; gambo giallastro-arancio con reticolo rossiccio, imbluente; odore molto caratteristico e persistente ma di difficile definizione, come di medicinali, dolciastro. Note nomenclaturali Specie rara e recente, identificata nel 1987 ed inquadrata nel genere Boletus. Nel 2015 la specie è stata ricombinata nel genere Suillellus tuttavia persistono tuttora discordanze tra i vari autori su quale nome prioritario debba avere questo fungo. Tutte le ricombinazioni in Suillellus di Blanco-Dios riferite a taxa diversi da queletii e luridus sono prive di supporto filogenetico e quindi risulterebbero non valide. Ne consegue che attualmente la collocazione corretta di questo fungo è nel nuovo genere Cupreoboletus (2015) il quale viene eretto, grazie ad esami molecolari, come un nuovo genere monospecifico di Boletaceae che comprende una specie termofila dell'Europa meridionale, caratterizzata da scolorimento verso le tinte rosso rame nel complesso, da un imenoforo che forma piccoli cristalli all'essiccamento, da un odore dolce, di lunga persistenza e dalla presenza di pseudocistidi. Bibliografia GELARDI, M., SIMONINI, G., ERCOLE, E. & VIZZINI, A., 2015. Cupreoboletus (Boletaceae, Boletineae), a new monotypic genus segregated from Boletus sect. Luridi to reassign the Mediterranean species B. poikilochromus. Mycologia. DOI: 10.3852/15-070. Regione Sardegna; Anno 2006; Foto di Giovanni Solinas, descrizione di Giovanni Satta.
  6. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Lombardia; Settembre 2013; Foto di Lorenzo Martinelli.
  7. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Friuli Venezia Giulia, Tramonti di Sopra (PN); Settembre 2013; Foto di Umberto Zanghi.
  8. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Liguria; Agosto 2013; Foto di Maria Ligure.
  9. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Liguria; Giugno 2013; Foto di Maria Ligure.
  10. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2012; Foto di Mario Iannotti. Foto di Pietro Curti.
  11. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Trentino; Settembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Una curiosità a proposito del cosiddetto “porcino rosso”, il Boletus pinophilus Pilát & Dermek [= Boletus pinicola (Vittad.) A. Venturi]. Nel 1835 fu il micologo italiano Carlo Vittadini (1800-1865) ad adottare il nome “pinicola” per questo bel porcino: Boletus edulis var. pinicola Vittad., intendendo così sottolineare la caratteristica di questa varietà di B. edulis di crescere anche sotto pino puro. Fu poi un altro micologo italiano, Antonio Venturi (1803-1864), che nel 1863 promosse tale varietà a rango di specie a se stante: Boletus pinicola (Vittad.) A. Venturi. Purtroppo di Boletus pinicola ne esisteva già uno dall’inizio del 1800, pur se di tutt’altra natura (all'epoca molte specie a tubuli e pori erano classificate e inserite nel Genere Boletus in modo indifferenziato): si trattava del Boletus pinicola Sw., pubblicato dal botanico svedese Olaf Peter Swartz (1760-1828) nel 1810, collocato successivamente (1881) dal micologo finlandese Petter August Karsten (1834-1917) nel Genere Fomitopsis con il nome Fomitopsis pinicola (Sw.) P. Karsten. Furono due micologi cecoslovacchi [Albert Pilát (1903-1974) e Auel Dermek (1925-1989)] che sottolinearono, nel 1973, la violazione del codice di nomenclatura in quanto il nome Boletus pinicola del Vittadini e Venturi era “doppione” di un nome già utilizzato in precedenza; da qui è nato il nome scientifico corrente del porcino rosso: cioè Boletus pinophilus Pilát & Dermek (1973). Dal TUTTO FUNGHI pag 548: "Tinge di colore verdastro l’acqua di cottura pur non perdendo il colore granata del cappello, colore che lo distingue facilmente dagli altri porcini, in particolare dal Boletus edulis, con il quale condivide l’aspetto lucente della cuticola e la caratteristica rugosità. Il suo nome Boletus pinophilus farebbe pensare a un fungo tipico del pino, in realtà è possibile rinvenirlo anche sotto Castagni, Faggi, Abeti, Betulle, Mirtilli e altri alberi. Si presta a ogni uso; è comunque il meno profumato e gustoso di tutta la Sezione Edules che comprende B. edulis, B. reticulatus, B. aereus.” Giovane esemplare.
  12. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Liguria; Ottobre 2012; Foto di Roberto Cagnoli.
  13. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Liguria; Maggio 2012; Foto di Maria Ligure.
  14. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Friuli Venezia Giulia; Settembre 2010; Foto di Umberto Zanghi.
  15. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Liguria; Ottobre 2009; Foto di Alessandro Remorini.
  16. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Valle d'Aosta; Luglio 2010; Foto di Gianluigi Boerio.
  17. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Lombardia; Maggio 2010; Foto di Lorenzo Martinelli.
  18. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Lombardia; Luglio 2009; Foto di Massimo Biraghi.
  19. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Calabria; Settembre 2010; Foto di Antonio Lupo.
  20. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Trentino; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti.
  21. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Calabria; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti.
  22. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. Pruina sul cappello e reticolo sul gambo.
  23. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Liguria; Ottobre 2008; Foto di Giuseppe Vanoli.
  24. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Felice Di Palma.
  25. Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Trentino; Luglio 2008; Foto di Franco Sotgiu.
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