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Steccherinum ochraceum (Pers. : Fr.) Gray 1821
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Steccherinum ochraceum (Pers. : Fr.) Gray; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto di Mario Iannotti. Stessa raccolta fotografata con l'amico Stefano Rocchi e dallo stesso magistralmente verificata microscopicamente. -
Steccherinum ochraceum (Pers. : Fr.) Gray 1821
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Steccherinum ochraceum (Pers. : Fr.) Gray; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Fungo rinvenuto su legno a terra di Cerro, resupinato, diffuso dal legno alle foglie adiacenti. Imenoforo di colore ocraceo chiaro, costituito da aculei fitti, sottili, alti circa un millimetro, con apici da appuntiti ad arrotondati, taluni biforcati. Margine più o meno netto, leggermente fimbriato, senza rizomorfe, biancastro e un poco feltrato. Sistema ifale dimitico, presenza di GAF; cistidi cilindrici, fortemente incrostati lunghi fino a 100 µm e larghi 5-10 µm; basidi subclavati, tetrasporici, 15-20 × 4-5 µm; spore ellissoidali, lisce, guttulate e inamiloidi 3-4 × 2-3 µm; Qm = 1,3. Steccherinum bourdotii Saliba & A. David, molto simile macroscopicamente si distingue per le spore più grandi e subglobose. Steccherinum robustius (J. Erikss. & S. Lundell) J. Erikss. si differenzia per i colori più accesi, sul rosso-arancio, per il margine nettamente fimbriato e per i cistidi più corti e tendenzialmente più larghi. Sistema ifale dimitico. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Cistidi cilindrici, fortemente incrostati lunghi fino a 100 µm e larghi 5-10 µm. Osservazione in tampone alla glicerina a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Basidi subclavati, tetrasporici, 15-20 × 4-5 µm. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Spore ellissoidali, lisce, guttulate e inamiloidi 3-4 × 2-3 µm; Qm = 1,3. Osservazione in acqua da sporata a 1000×. Osservazione in Melzer a 1000×. -
Discina ancilis (Pers. : Fr.) Sacc. 1889
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Discina ancilis (Pers. : Fr.) Sacc.; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto di Mario Iannotti. Crescita in pineta d'impianto, costituita da Pino nero, Cipresso e Abete greco. Stazione già verificata microscopicamente. -
Phylloscypha phyllogena (Cooke) Van Vooren 2020
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Phylloscypha phyllogena (Cooke) Van Vooren; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto e commento di Mario Iannotti. Ascomicete primaverile, molto diffuso nei boschi appenninici di latifoglia dell'Italia centrale. Nelle mie stazioni consolidate e verificate microscopicamente abbondante come tutti gli anni ricchi di pioggia. Un particolare macroscopico utile al riconoscimento è il riflesso azzurro della carne alla sezione. -
Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres. 1893
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Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Phylloscypha phyllogena (Cooke) Van Vooren 2020
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Phylloscypha phyllogena (Cooke) Van Vooren; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto di Stefano Rocchi. Rinvenuta sotto Cerro in abituale stazione di crescita, le cui precedenti raccolte sono state verificate microscopicamente da Mario Iannotti. -
Geopora sumneriana (Cooke ex W. Phillips) M. Torre 1976
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Geopora sumneriana (Cooke ex W. Phillips) M. Torre; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto di Mario Iannotti. Sotto Cedrus deodara (Roxb.) G. Don, Cedro dell'Himalaya.- 24 risposte
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- geopora sumneriana
- sepultaria sumneriana
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Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud. 1907
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Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud.; Regione Umbria; Marzo 2018; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Quando fruttifica è impossibile non scorgere questo ascomicete, emerge dal terreno brullo di questo periodo tardo invernale con il suo colore molto appariscente rosso scarlatto. Si presenta con il suo habitus tipico a forma di tazza, il bordo finemente frastagliato, munita di un piccolo pseudostipite con il quale si attacca a rametti marcescenti di latifoglia caduti nel terreno. Questa raccolta fruttificava su rametti di Olmo. Spore cilindrico-ellissoidali, con estremità ottuse, lisce, nude, prive di rivestimento gelatinoso e di calotte polari, contengono molte piccole guttule, misure 27,7-38,6(40,2) × 8,9-13 µm. Aschi, ottasporici, settati alla base. Parafisi sottili, cilindriche, settate, ramificate, con contenuto granulare rossastro. Excipulum ectale formato da una textura prismatica, con peli flessuosi, cilindrici, settati, a parete spessa, ialini. Aschi, ottosporici, settati alla base. Osservazione in rosso Congo anionico a 100×. Osservazione in rosso Congo anionico a 400×. Osservazione in rosso Congo anionico a 1000×. Parafisi sottili, cilindriche, con apice leggermente ingrossato, settate, ramificate, con contenuto granulare rossastro. Osservazione in rosso Congo anionico a 400×. Osservazione in rosso Congo anionico a 1000×. Spore cilindrico-ellissoidali, con estremità ottuse, lisce, nude, prive di rivestimento gelatinoso e di calotte polari, contengono molte piccole guttule, misure 27,7-38,6(40,2) × 8,9-13 µm. Osservazione in rosso Congo anionico a 1000×. Osservazione in acqua a 1000×. Excipulum ectale formato da una textura prismatica, con peli flessuosi, cilindrici, settati, a parete spessa, ialini. Osservazione in acqua a 400×. Osservazione in rosso Congo anionico a 400×. -
Peziza vesiculosa Bull. 1790
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Peziza vesiculosa Bull.; Regione Umbria; Febbraio 2018; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20180211-02) Apotecio costituito da un unico esemplare 5-8 cm di diametro, di color ocra-brunastro, dal bordo spesso, margine lungamente revoluto, da intero a frastagliato, lobato, la superficie esterna è ornata da una evidente forforosità biancastra, costituita da pustole appressate; l’imenio è leggermente più chiaro, si frattura e assume un aspetto vescicoloso con l'età; la carne ha un odore di farina; l’habitat è costituito da un bosco di Quercia e Leccio, ai margini di una strada comunale, con crescita su terreno con lettiera ricca di foglie e detriti legnosi, cupole di ghiande, ove, sono stati abbandonati rifiuti vari di natura ferrosa, tessuti. Le è simile Peziza varia, si separa per le spore molto più piccole, che al massimo raggiungono i 16 µm. Spore (19,2)20,10-22,8(23,1) × 10-11,6(12) µm; Q = 1,8-2,2; Qm = 2,0 N = 32; ellissoidali, lisce. Aschi ottasporici 310-330 × 12-15 µm, amiloidi, opercolati, pleurorinchi. Parafisi cilindriche con apice leggermente allargato, non ricurvo, settate. In alcune di esse i segmenti mediani sono stati interessati da “fortulismo”. Subimenio formato da piccole ife subglobose tendenti a leggera textura angularis. Excipulum medullare superiore a textura globulosa, composto da cellule globose frammiste a connettivi più o meno cilindrici. Excipulum medullare medio a textura intricata, composto da ife cilindriche allungate di varia larghezza. Excipulum medullare inferiore a textura globulosa, composto da cellule da subglobulose. Excipulum ectale a textura globulosa, composto da grosse cellule globose, leggermente incrostate. Spore (19,2)20,10-22,8(23,1) × 10-11,6(12) µm; Q = 1,8-2,2; Qm = 2,0 N = 32; ellissoidali, lisce. Osservazione in Melzer a 1000×. Aschi ottasporici 310-330 × 12-15 µm, amiloidi, opercolati, pleurorinchi. Osservazione in Melzer, a 100×. . Osservazione in Melzer, a 400×. Apice degli aschi visibilmente amiloide. Osservazione in Melzer, a 1000×. Parafisi cilindriche con apice leggermente allargato, non ricurvo, settate. In alcune di esse i segmenti mediani sono stati interessati da “fortulismo”. Osservazione in Melzer, a 400×. Osservazione in Melzer, a 1000×. Parafisi in cui in alcune di esse i segmenti mediani sono stati interessati da “fortulismo”. Osservazione in Melzer, a 1000×. Osservazione in acqua, a 1000×. Subimenio formato da piccole ife subglobose tendenti a leggera textura angularis. Osservazione in acqua, a 400×. Excipulum medullare superiore a textura globulosa, composto da cellule globose frammiste a connettivi più o meno cilindrici. Osservazione in acqua, a 400×. Excipulum medullare medio a textura intricata, composto da ife cilindriche allungate di varia larghezza. Osservazione in acqua, a 400×. Excipulum medullare inferiore a textura globulosa, composto da cellule da subglobulose. Osservazione in Melzer, a 400×. Excipulum ectale a textura globulosa, composto da grosse cellule globose, leggermente incrostate. Osservazione in Melzer, a 400×. -
Fuscoporia torulosa (Pers. : Fr.) T. Wagner & M. Fisch. 2001
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Fuscoporia torulosa (Pers. : Fr.) T. Wagner & M. Fisch.; Regione Umbria; Febbraio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Leccinellum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bresinsky & Manfr. Binder 2003
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Leccinellum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bresinsky & Manfr. Binder; Regione Umbria; Febbraio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Hygrophorus arbustivus Fr. 1836
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Hygrophorus arbustivus Fries; Regione Umbria; Febbraio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Boletopsis grisea (Peck) Bondartsev & Singer 1941
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Boletopsis grisea (Peck) Bondartsev & Singer; Regione Puglia, Bosco Isola - Parco Nazionale del Gargano; Dicembre 2018; Foto di Raffaele Mininno. -
Leucoagaricus wichanskyi (Pilát) Bon & Boiffard 1975
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Leucoagaricus wichanskyi (Pilát) Bon & Boiffard; Regione Puglia, Bosco Isola - Parco Nazionale del Gargano; Dicembre 2018; Foto di Raffaele Mininno. -
Leucoagaricus cinerascens (Quél.) Bon & Boiffard 1978
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Leucoagaricus cinerascens (Quél.) Bon & Boiffard 1978 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Foto e Descrizioni Questa specie si riconosce per i cromatismi grigiastri del pileo e per alcuni specifici caratteri microscopici collegati alle misure degli elementi della pileipellis e delle spore. Commestibilità e Tossicità Tossico, responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Regione Toscana; Ottobre 2021; Foto e descrizione di Tomaso Lezzi. Leucoagaricus con cappello nei giovani liscio, di color grigio cenere, poi a maturità si frammenta in piccole scagliette piatte, appressate di colore dal grigio al tortora; lamelle bianco grigiastre; gambo con il centro cavo, che si macchia di giallo alla contusione, anello con la parte inferiore scura, dello stesso colore del cappello. Esemplari giovani. Esemplari più maturi. Esemplari ancora più maturi. -
Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu 1998
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Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu; Regione Puglia, Bosco Isola - Parco Nazionale del Gargano; Dicembre 2018; Foto di Raffaele Mininno. -
Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime 2017
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Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. -
Leccinellum crocipodium (Letell.) Della Maggiora & Trassin. 2014
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Leccinellum crocipodium (Letellier) Della Maggiora & Trassin.; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Il viraggio: poco dopo il taglio Dopo una decina di minuti -
Tricholoma sejunctum (Sowerby : Fr.) Quél. 1872
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Tricholoma sejunctum (Sowerby : Fr.) Quél.; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 63, Pag. 167: “Ha cappello conico o campanulato, poi convesso con umbone ottuso e margine fessurato; superficie asciutta, percorsa da fibrille radiali brune o concolori su fondo di colore molto variabile: giallo-verde, verde oliva o verde scuro soprattutto verso il centro. L’elevata variabilità morfocromatica di questa specie e la sua ampia diffusione in areali diversi hanno contribuito alla creazione di molte varietà e forme. Gregario o subcespitoso nei boschi di latifoglie, in ambiente tendenzialmente termofilo o mediterraneo associato a Querce, Castagni, Carpini e Faggi; comune dall’autunno e pressoché indifferente al substrato. Tossico, responsabile di forme gastroenteriche. Inoltre pericoloso per la relativa somiglianza con la mortale Amanita phalloides.” La tipica sfumatura gialla nei due terzi superiori del gambo; frequente soprattutto negli esemplari maturi Particolare dell'attacco delle lamelle (smarginate) al gambo -
Baorangia emileorum (Barbier) Vizzini, Simonini & Gerlardi 2015
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Baorangia emileorum (Barbier) Vizzini, Simonini & Gerlardi; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Il colore del cappello potrebbe far pensare ad altre specie (Boletus regius, Boletus pseudoregius, alcuni Xerocomus dal cappello rosa – rossastro), ma il gambo robusto, non reticolato né costolato né liscio, ma provvisto di granulosità rossastra su fondo giallastro aiuta nella distinzione. Boletacea relativamente rara, ama clima caldo e asciutto, fruttificando presso latifoglie (soprattutto Quercia e Castagno) in estate-autunno. Ha cappello carnoso, convesso da giovane, poi piano-convesso, con orlo generalmente un poco eccedente; la sua cuticola è asciutta, di colore da rosa a rossastro più o meno scuro. Tubuli corti rispetto allo spessore della carne del cappello, gialli ma verdastri alla contusione o se esposti all’aria; i pori sono, a maturità, irregolari e angolosi, concolori ai tubuli, bluastri al tocco. Gambo solitamente grosso e robusto, giallo all’apice e altrove più o meno cosparso di granulosità rossastra; un po' bluastro se contuso. La carne ha colore da biancastro a giallino, con alone rosato – rossastro subito sotto la cuticola ed è più scura alla base del gambo. Mostra un viraggio più o meno evidente al blu-verdastro al taglio (in questi esemplari la carne ha subito un leggero viraggio iniziale per poi tornare, dopo un'ora circa, ad assumere colorazione giallina leggermente scurita, mantenendosi più scura alla base del gambo) . Odore (almeno in questi esemplari fotografati) leggero e gradevole, misto tra il fungino e l’humus; sapore dolciastro al primo assaggio, poi un po’ acidulo. Imenoforo; con pori irregolari e angolosi- 10 risposte
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- boletus spretus
- baorangia emilei
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Hericium erinaceus (Bull.) Pers. 1797
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Hericium erinaceus (Bull.) Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Un bel fungo parassita, dalla forma complessiva rotondeggiante e compatta, di colore biancastro da giovane, con tendenza ad ingiallire e a imbrunirsi con l’età. Caratterizzato dalla presenza di aculei regolari, penduli e morbidi che ne ricoprono tutta la parte esposta all’aria. È fornito di un grosso bulbo basale con cui attecchisce al legno di piante viventi, in particolare Faggio e Quercia, sia alla base della pianta ospite ma anche a notevole altezza da terra. Dalla base si dipartono, in stretto contatto tra loro, vari rami carnosi, bianchi, di consistenza cotonosa, che si dividono a loro volta negli aculei superficiali su cui si trova l’imenoforo. Utilizzato da secoli nella medicina tradizionale cinese in quanto ritenuto efficace nella cura di alcune patologie (ulcere gastriche, carcinomi esofagei, diabete, ecc.). Altre specie di Hericium (come Hericium clathroides e Hericium coralloides) si distinguono macroscopicamente per la diversa disposizione con cui i rami carnosi si dipartono dalla base: ben distanziati tra loro e più volte biforcati in modo da formate un insieme a forma di corallo, non compatto né rotondeggiante. Se non fosse per il colore, a prima vista Hericium erinaceus potrebbe ricordare, soprattutto se reperito a livello del suolo come l’esemplare nelle foto, un “Riccio comune” (Erinaceus europaeus) quando, in presenza di pericolo, si contrae appallottolandosi su se stesso. Ai piedi di un Cerro; una sorta di "Riccio albino" che si sia appallottolato su se stesso. La grossa e lunga parte basale era ben attaccata alle radici In sezione si notano le ramificazioni a stretto contatto tra di loro e terminanti con gli aculei -
Tricholoma pardinum (Pers. : Secr.) Quél. 1873
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Tricholoma pardinum (Pers. : Secr.) Quél.; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 71, Pag. 176: “Molto velenoso. La sindrome cui dà luogo è di tipo gastrointestinale, a breve latenza. I primi sintomi insorgono precocemente, da mezz'ora a una o due ore dall'ingestione del fungo. L'intossicazione è piuttosto violenta ma con esito generalmente positivo. Solamente in rari casi è stato responsabile di decessi, a danno di persone probabilmente già in precario stato di salute. Fungo simbionte, predilige i boschi di Abete o misti al Faggio, raramente rinvenibile in faggete pure o sotto altre latifoglie, su substrato ricco di carbonati. Cresce a gruppi di pochi esemplari dalla tarda estate all'autunno non inoltrato. Nelle forme tipiche il riconoscimento di questa specie verte sulle seguenti caratteristiche: rivestimento del cappello con evidenti squamette scure, taglia carnosa e consistente, lamelle che, soprattutto negli esemplari giovani, possono essudare goccioline trasparenti e odore e sapore chiaramente evocanti la farina. Si tratta di una specie subdola in quanto pur avendo un elevato grado di tossicità possiede odore e sapore gradevoli. Questa caratteristica, congiuntamente alla somiglianza con specie commestibili e ricercate, lo rende doppiamente pericoloso.” In bosco di Castagno Goccioline acquose depositate sul gambo -
Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers. 1801
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Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Parassitata da Mycogone rosea che ne ha invaso tutta la superficie. Risulta quindi non commestibile. Esemplari non parassitati: la volva e il resto delle superfici non sono macchiati di rosa. In ogni caso, vista la facile deteriorabilità di questa specie, è sempre bene assicurarsi che alla raccolta (e a casa, prima di consumarli!) i vari esemplari non abbiano odore sgradevole (di muffa o di uovo marcio) ma abbiano un odore gradevole seppur lieve.- 31 risposte
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Imperator rhodopurpureus (Smotl.) Assyov, Bellanger, Bertéa, Courtec., Koller, Loizides, G. Marques, J.A. Muñoz, N. Oppicelli, D. Puddu, F. Rich. & P.-A. Moreau; Regione Toscana; Ottobre 2017; foto di Alessandro Francolini. L’epiteto specifico rhodopurpureus deriva dai termini greci rhódon = rosa e porphýreos = porpora-scarlatto. Una caratteristica macroscopica riportata in letteratura che dovrebbe caratterizzare l’Imperator rhodopurpureus (e le sue varietà o forme) da altri boleti simili è la sua cuticola che fin da giovane si presenta rugosa e non liscia. Altra caratteristica riportata in letteratura e che lo differenzia dal simile Imperator luteocupreus (= Boletus luteocupreus) è la seguente: nell’Imperator rhodopurpureus il cappello assume all'inizio una colorazione rosata per diventare ben presto (in modo naturale e non solo per viraggio indotto da sfregamento con corpi estranei) rosa-salmone o rosa-lilla intenso fino al colore rosso-bruno-nerastro a maturità e tali colorazioni, miscelate, ricoprono tutto il cappello; mentre il cappello di Imperator luteocupreus è caratterizzato da colorazioni complessivamente giallo-cromo almeno da giovane con eventuali tonalità aranciate al centro; successivamente, e solo per viraggio dovuto a contatto con fili d'erba, gocce di pioggia e altro, il cappello assume nelle zone contuse tonalità iniziali blu per virare poi a toni rosso-lampone o rosso-rame; il tutto non in maniera uniforme ma con macchie color blu nelle zone contuse di recente e di color rosso-rame nelle zone contuse da più tempo, lasciando intravedere soprattutto all’orlo e nelle zone non contuse l’iniziale colore giallastro. Inoltre a completa maturazione il cappello di I. luteocupreus assume tonalità plumbee, grigiastre, al contrario del cappello di I. rhodopurpureus che rimane con toni bruno-rossastri con sfumature viola sordido. Il viraggio della carne al blu in seguito al taglio sarebbe inoltre molto più pronunciato e violento in I. luteocupreus che in I. rhodopurpureus. Altra differenza riportata in parte della letteratura è data sia dalla colorazione del reticolo del gambo che dal colore dei pori: nei primordi di I. rhodopurpureus le maglie del reticolo sono di colore giallo così come i pori per divenire ben presto rosso sangue, mentre in I. luteocupreus reticolo e pori sono fin dall'inizio di colore rosso sangue; inoltre in I. luteocupreus il rosso sangue della superficie poroide sfuma spesso in tonalità giallo-aranciate verso il margine pileico. Il forte viraggio per contusione in I. luteocupreus al blu e in seguito al rosso-vinoso o rosso-ramato può comunque rendere difficoltosa la distinzione tra le due specie. L’epiteto specifico luteocupreus deriva dai termini latini lúteus = giallo, dorato e da cupreus (derivato di cuprum = rame). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 213, Pag. 334: “Caratteristico il viraggio molto intenso, blu nerastro, in questa specie se corrosa, contusa o tagliata. Talvolta sono presenti vistosi segni realizzatisi in modo spontaneo a seguito dello sfioramento con corpi vari incontrati in ambiente durante la crescita. Si confonde con il Rubroboletus rhodoxanthus che presenta il cappello inizialmente crema giallastro-biancastro e carne del gambo gialla immutabile. Imperator luteocupreus (= Boletus luteocupreus) con cappello giallastro crema-rosato al centro poi rossastro laterizio è un’altra specie vicina e confondibile con questo fungo.”
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- ferrigno
- imperator rhodopurpureus
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Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm. 1871
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Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Un cespo con colori chiari; evidente l'anello sul gambo. Un cespo dai colori del "miele di castagno".- 39 risposte
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- famigliola buona
- chiodino
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