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2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Regione Toscana; Maggio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 120, Pag. 230: “Specie commestibile dopo cottura ma di poco pregio e, pertanto, se ne sconsiglia il consumo, data anche la possibile confusione con la velenosa Amanita pantherina. In passato alcuni autori consideravano questa specie distinta in due varietà: A. excelsa var. spissa e A. excelsa var. excelsa. La prima con taglia molto più tozza e robusta, verruche sul cappello più frequenti e persistenti, lamelle senza riflessi rosati, gambo a base allargata terminante con un bulbo non marginato e napiforme, ben evidente e non arrossante, odore e sapore rafanoide; la seconda con taglia più slanciata, verruche assenti o poco persistenti, lamelle con riflessi rosati, volva friabile, facilmente dissociata in fiocchi e base del gambo spesso interrata.” ************ Secondo quanto scritto sopra questi esemplari "sarebbero" relativi a Amanita excelsa var. excelsa; non ho tuttavia voluto toglierli dal terreno per fare il controllo della base del gambo. Già hanno fatto una specie di miracolo a nascere con questo secco... e mi dispiaceva sciupare i due bocciotti! -
2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Come suggerisce il nome (dal greco kyanos = azzurro e xanthós = giallo), la gamma cromatica del suo cappello è molto ampia: dal viola al verde, attraverso tonalità bluastre o giallastre; anche se esemplari giovani possono presentare colorazioni uniformi di ciclamino. Tali colorazioni in genere sono presenti e frammiste nello stesso esemplare creando un aspetto cromatico come metallizzato. La cuticola è parzialmente separabile (per 2 quinti del raggio) e la carne sottostante ha tonalità lilacine. Gambo e lamelle sono bianchi, con qualche macchia rugginosa in vecchiaia. Carne bianca dal sapore dolce come di nocciola. Cresce dall’estate al tardo autunno nei boschi di latifoglie. Caratteristica distintiva sono le lamelle lardacee. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 159, Pag. 275: “Il colore violetto della carne sotto la cuticola non è un carattere valido per la determinazione in quanto non esclusivo di questa specie. La consistenza definita lardacea delle lamelle indica l’estrema difficoltà nello spezzarle con la pressione di un dito, piegandosi invece come fossero di lardo. Nelle altre specie di Russula le lamelle si rompono in modo più o meno evidente.” ********* Nella sua forma verdastra ("forma peltereaui") , frequente nelle faggete -
2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Altri esemplari. In questo esemplare, quasi alla fine del ciclo, si intuisce che la struttura "campanulata" (una sorta di finto cappello) che porta la gleba, è attaccata allo stipite solo all'apice. Questo pseudo-cappello è alveolato: lo si nota quando resta privato della gleba asportata dagli insetti. In questo esemplare una parte del peridio è rimasta attaccata all'apice e forma una sorta di placca che ricopre parte della gleba. Con la gleba quasi tutta asportata -
2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Allo stadio di ovolo; semiipogeo Estratto dal terreno, col suo cordoncino miceliare In sezione longitudinale (esterno e interno) Durante il successivo sviluppo la parte interna (color rosa carnicino circondata da uno straterello materiale bianco) formerà lo stipite (o ricettacolo) spugnoso e bucherellato che, sviluppandosi in altezza, porterà in alto la gleba (che è già di colore verdastro e già maleodorante). Il peridio (cioè il "guscio" dell'ovolo) è suddiviso in tre parti: una parte ocracea più o meno chiara (superficie più esterna dell'ovolo) è detta esoperidio ed è quella che è a contatto col terreno; al di sotto dell'esoperidio c'è il mesoperidio (di colore ocraceo, abbastanza spesso e gelatinoso) e, infine, tra il mesoperidio e la gleba si trova l'endoperidio che è assai sottile e di colore bianco (qui in foto si nota meglio nella sezione di destra), collegato sia in alto che in basso alla struttura interna che formerà lo stipite. -
2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal TUTTO FUNGHI pag. 349: “Allo stadio adulto è pressoché inconfondibile per forma e odore. Allo stadio di uovo può essere grossolanamente confuso con qualche giovane Amanita. La consistenza gommosa e la sezione fugano subito ogni dubbio. L’odore sgradevole attira mosche e altri insetti che, nutrendosene, diventano inconsapevolmente i diretti diffusori delle spore.” *************** In una desolante situazione di quasi-deserto fungino, l'unica specie che era in "buttata" è stata il Phallus impudicus. Liberata la base dalle foglie per mettere in evidenza la volva I cordoncini miceliari, numerosi e ramificati, alla base del gambo Apice del gambo con la gleba verdastra e puzzolente (l'aggettivo "puzzolente" forse rende meglio l'idea rispetto al troppo diplomatico "maleodorante"...). Nella gleba si trovano le spore mature; saranno le mosche e altri insetti a diffonderle in ambiente Primo piano: Sezionando il gambo si vede che l'interno è cavo; inoltre è completamente spugnoso (ma non morbido, anzi friabile e cassante alla pressione) e rastremato sia in alto che in basso. La superficie esterna -
2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Lactarius piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Fungo tossico dal sapore molto acre; latice bianco, lattiginoso, acre e bruciante, immutabile se isolato, con leggere sfumature giallastre se essiccato sulle lamelle; lamelle molto fitte e strette. Colori biancastri su tutta la superficie, con sfumature rugginose sul cappello in vecchiaia; cappello asciutto che a maturità tende a diventare imbutiforme; gambo di solito attenuato alla base. Ubiquitario e molto comune in estate-autunno, sotto latifoglie e aghifoglie. Gli è simile Lactarius glaucescens (più raro) che ha latice bianco ma virante al bluastro-verdastro se essiccato sulle lamelle. Gli altri “classici” lattari bianchi (L. vellereus e L. bertilloni) sono di taglia maggiore e hanno lamelle spaziate e spesse. In Italia tale fungo (o qualche specie molto affine) fu descritto per la prima volta da Giovan Battista Della Porta (1540-1615) filosofo, scienziato, alchimista e commediografo del Rinascimento italiano; nel libro X della sua opera del 1592 Villae libri XII, in cui descrive accuratamente molti esemplari fungini, troviamo scritto: “Vi è un fungo chiamato Piperitis, perché pizzica la lingua a chi ne mangia e fa bruciare le fauci come fosse pepe; anch’esso nasce d’autunno, è di colore bianco e viene chiamato dal volgo Peperella”. In tale Peperella, micologi moderni vedono appunto il L. piperatus; probabilmente nel ‘500 era un fungo apprezzato come condimento in quanto sostitutivo del pepe, spezia che veniva importata dall’Oriente a carissimo prezzo; l’uso commestibile non si è peraltro esaurito col passare dei secoli. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 167, Pag. 284: “Specie velenosa, responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Chiamato volgarmente Peveraccio, è ancor oggi praticata l’usanza di ridurlo in polvere dopo averlo essiccato al sole, e utilizzarlo come surrogato del pepe per speziare carni e pietanze, usanza che ovviamente deploriamo. Altre dicerie popolari vogliono che la sua comparsa nei boschi preceda di qualche giorno la crescita dei primi porcini estivi (Boletus reticulatus).” *********** Faggeta dell'Appennino Tosco-Romagnolo; sui 1200 m; esemplari quasi essiccati sul posto; anche il latice era scarsissimo... -
2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Hydnum rufescens Pers.; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Hydnum di facile identificazione grazie ad alcune caratteristiche: la taglia mediamente piccola (con cappello al massimo di 6-7 cm di diametro), i colori del cappello relativamente vivaci (dal giallo-ocra all’arancio-fulvo più o meno carico), imenoforo con aculei non decorrenti sul gambo, carne leggermente amarognola. Raramente si presenta con esemplari concresciuti. Simile ma di taglia ben maggiore è il più noto “steccherino dorato” H. repandum caratterizzato dal colore pileico pallido (dal giallastro-beige al rosa-carnicino, raramente arancio chiaro), dal crescere sovente concresciuto con numerosi altri esemplari, dagli aculei nettamente decorrenti sul gambo, dalla carne dolce o leggermente amarognola negli esemplari vetusti, dall’odore fruttato gradevole; la confusione con H. albidum è scongiurata per il suo colore bianco candido nei giovani esemplari (giallastro a maturità o per contusione) e per i suoi aculei leggermente decorrenti. ********* Faggeta dell'Appennino Tosco-Romagnolo; sui 1200 m; esemplare risecchito dal gran caldo e dalla stagione che dire siccitosa è fargli un complimento... -
2017.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2017
Buoni ritrovamenti Alessandro ******************************** Indice della Toscana, mese di Luglio 2017, totale n° 18 specie. Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 8 Amanita pantherina var. abietum (E.-J. Gilbert) Neville & Poumarat; Post # 9 Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 13 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 16 Butyriboletus appendiculatus (Schaeff.) D. Arora & J.L. Frank = Boletus appendiculatus Schaeffer; Post # 19 Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank = Boletus regius Krombh.; Post # 15 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 17 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 18 Hydnum rufescens Pers.; Post # 2 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan) Dörfelt; Post # 10 Lactarius piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon; Post # 3 Leccinum crocipodium (Letellier) Watling; Post # 21 Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Persoon ss. Fries;; Post # 14 Phallus impudicus L. : Pers.; Post # 4 – 6 Polyporus varius (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 12 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 7; 11; 22 Russula olivacea (Schaeff.) Persoon; Post # 23 Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara = Paxillus atrotomentosus (Batsch : Fr.) Fr.; Post # 20 Non determinati: Russula sp. (con malformazione simile ad un anello); Post. # 24 -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Tipico "di faggeta", con portamento più tozzo e massiccio, e con carne soda e compatta *************************** Indice della Toscana, mese di Giugno 2017, totale n° 12 specie. Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 14 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 2; 9; 16 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 3 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 10 Collybia fusipes (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 6 Fomes fomentarius (L. : Fr.) Fr.; Post # 8 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt; Post # 13 Lactarius piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon; Post # 7 Lactarius volemus (Fr.) Fr.; Post # 11 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 4; 15 Russula melliolens Quél.; Post # 12 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 5 -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
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2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Robusta Amanita dal cappello rossastro, rosso-brunastro, rivestito di piccole scaglie acute che si stagliano sul fondo per il loro colore grigio, grigio-rosato; anello carnoso, ampio e a gonnellino, striato sulla faccia esterna e posizionato in alto sul gambo; gambo che si allarga verso la base quasi bulbosa, bianco in alto e poi sfumato di rosa scendendo verso la base. La carne è biancastra ma tende ad arrossarsi nelle ferite e nelle contusioni. La volva non è ben visibile: il velo generale alla base si frammenta fin da giovane, lasciando alla base del gambo soltanto residui in forma di protuberanze più o meno accentuate. Contiene tossine termolabili. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 121, Pag. 231: “Discreto commestibile da consumare cotto, contiene tossine termolabili che si disgregano e svaniscono con adeguata cottura. Cotto alla griglia risulterebbe quasi crudo nelle parti interne, con conseguente grave rischio di intossicazioni con sindrome emolitica.” -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt Tipica soprattutto del faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 89, Pag. 196 “La superficie del cappello, inizialmente liscia, diviene presto grinzosa in senso radiale, quasi venata, vischiosa e lucente con tempo umido e opaca, asciutta con tempo secco. Xerula pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro.” La parte sotterranea del gambo è lunga il doppio della parte esposta all'aria; tipico anche l'ingrossamento del gambo nella zona di delimitazione tra parte esposta e parte sotterranea -
2017.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Indice della Toscana, mese di Maggio 2017, totale n° 16 specie. Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 10 Amanita rubescens (Pers. : Fr) S.F. Gray; Post # 4 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 12, 16 Cantharellus cinereus (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 11 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 7 Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. = Clathrus cancellatus Tourn. ex Fr.; Post # 2 Collybia aquosa (Bull. : Fr.) Kummer; Post # 15 Coprinopsis insignis (Peck) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; Post # 5 Helvella lacunosa Afzel. : Fr.; Post # 14 Lactarius piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon; Post # 18 Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin; Post # 17 Polyporus arcularius (Batsch) Fr.; Post # 8 Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Post # 9 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 3 Russula vesca Fries; Post # 13 Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers.; Post # 6 -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Russula melliolens Quél.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Russula con odore di miele (ma solo quando è matura o, meglio, quando è essiccata), dal sapore dolce. Con cuticola brillante, di colore dal rosso scuro al rosso-bruno al rosa più o meno aranciato, rosa-ocra. La cuticola è separabile fino a metà del raggio e oltre. Carne rosata sotto la cuticola; tende a scurirsi e a ingiallirsi se esposta all'aria. Sporata giallo crema chiaro. Habitat termofilo-xerofilo presso Castagno o Quercia caducifoglia. Un giovane esemplare reperito presso Marroneta coltivata; a tempo caldo, secco e asciutto. Odore nullo dopo la raccolta; poi a casa, dopo averla tenuta al sole per un giorno, ha manifestato odore mielato ben riconoscibile Cuticola del cappello separabile oltre la metà del raggio; carne rosata sotto la cuticola. La sporata: -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Lactarius volemus (Fr.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. È caratterizzato dalla cuticola asciutta e opaca, vellutata, con un bel colore dal rosso-arancio al giallo-rossiccio; dal gambo quasi concolore al cappello ma più chiaro all’apice; dal latice (dolce) abbondante e denso, di colore bianco che diventa brunastro essiccando all’aria; infine da un caratteristico (e in genere ben accentuato) odore di aringa. Lactarius rugatus ha colorazioni simili ma ha dimensioni più ridotte, odore meno forte (anche gradevole fungino), lamelle più spaziate, latice meno abbondante e presenta delle tipiche rughe sulla cuticola; invece la cuticola di Lactarius volemus è soggetta a screpolarsi a maturità. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 177, Pag. 294: “È uno dei due Lactarius a latice bianco che può essere considerato commestibile; l’altro è Lactarius rugatus. Tuttavia il forte odore d’aringa, permanendo anche dopo la cottura, non è particolarmente gradevole, a meno di non gradire l’aroma di pesce in un piatto di funghi.” -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 35, Pag. 138: “Cantharellus subpruinosus presenta inizialmente una sorta di pruina biancastra sul cappello e si macchia vistosamente su toni rosso-brunastri dopo manipolazione. Ottimo commestibile. Trova forti estimatori che lo preferiscono nettamente al più nobile Porcino. Viene impiegato in cucina in svariati modi: trifolato, con le lasagne, nel risotto, oppure conservato sottolio o sottaceto. Si presta invece male alla conservazione per essiccamento. Se surgelato crudo tende ad assumere una sgradevole amarescenza: per tale motivo ne consigliamo la surgelazione dopo adeguata, quanto opportuna, precottura.” Una coppia sofferente per la mancanza di umidità: -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Fomes fomentarius (L. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Da fomes, fomitis (lat.) = esca, alimento del fuoco. Per l’uso che se ne faceva. Cresce prevalentemente su Faggio, Pioppo e Platano. Tra le altre caratteristiche di questo lignicolo, la stratificazione dei tubuli (riscontrabile con una sezione perpendicolare): ogni strato corrisponde ad un anno di crescita. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 28, Pag. 131: “Il fungo attacca l’albero vivo come parassita, propagando il proprio micelio all’interno del legno e generando i tipici carpofori a mensola. Quando l’albero muore e cade, il fungo continua la propria esistenza come saprotrofo, evidenziando il fenomeno del geotropismo, cioè la capacità di questo tipo di funghi di orientare la parte fertile in modo parallelo al suolo avvitandosi su se se stessi, garantendo così una ottimale dispersione delle spore. Si tratta di un fungo conosciuto fin dall’antichità, tanto che ne è stato trovato qualche pezzo anche in una sacca rinvenuta con Ötzi, l’uomo del Similauan, risalente a 3300 a. C.; sfruttando la natura legnoso-stopposa del fungo, a quei tempi veniva sicuramente usato come esca per accendere il fuoco. In epoca successiva, sempre per lo stesso scopo, veniva sbriciolato in polvere e mescolato al salnitro in modo da facilitarne l’accensione. Sicuramente superati e non più proponibili anche gli impieghi del fungo come emostatico in chirurgia e come affila-rasoi dai barbieri di un tempo.” Con un rametto fagocitato Imenoforo Pori piccoli e rotondi Il contesto e i tubuli al taglio (assai difficoltosa l'operazione del taglio vista la sua struttura particolarmente compatta e suberosa). Odore buono e fungino che, dopo il taglio, è diventato anche gradevolmente aromatico, come di legno appena tagliato. -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Lactarius piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Fungo tossico dal sapore molto acre; latice bianco, lattiginoso, acre e bruciante, immutabile se isolato, con leggere sfumature giallastre se essiccato sulle lamelle; lamelle molto fitte e strette. Colori biancastri su tutta la superficie, con sfumature rugginose sul cappello in vecchiaia; cappello asciutto che a maturità tende a diventare imbutiforme; gambo di solito attenuato alla base. Ubiquitario e molto comune in estate-autunno, sotto latifoglie e aghifoglie. Gli è simile Lactarius glaucescens (più raro) che ha latice bianco ma virante al bluastro-verdastro se essiccato sulle lamelle. Gli altri “classici” lattari bianchi (L. vellereus e L. bertilloni) sono di taglia maggiore e hanno lamelle spaziate e spesse. In Italia tale fungo (o qualche specie molto affine) fu descritto per la prima volta da Giovan Battista Della Porta (1540-1615) filosofo, scienziato, alchimista e commediografo del Rinascimento italiano; nel libro X della sua opera del 1592 Villae libri XII, in cui descrive accuratamente molti esemplari fungini, troviamo scritto: “Vi è un fungo chiamato Piperitis, perché pizzica la lingua a chi ne mangia e fa bruciare le fauci come fosse pepe; anch’esso nasce d’autunno, è di colore bianco e viene chiamato dal volgo Peperella”. In tale Peperella, micologi moderni vedono appunto il L. piperatus; probabilmente nel ‘500 era un fungo apprezzato come condimento in quanto sostitutivo del pepe, spezia che veniva importata dall’Oriente a carissimo prezzo; l’uso commestibile non si è peraltro esaurito col passare dei secoli. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 167, Pag. 284: “Specie velenosa, responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Chiamato volgarmente Peveraccio, è ancor oggi praticata l’usanza di ridurlo in polvere dopo averlo essiccato al sole, e utilizzarlo come surrogato del pepe per speziare carni e pietanze, usanza che ovviamente deploriamo. Altre dicerie popolari vogliono che la sua comparsa nei boschi preceda di qualche giorno la crescita dei primi porcini estivi (Boletus reticulatus).” -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
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Collybia fusipes (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo presso latifoglie, quasi sempre Quercia o Castagno, spesso alla base dei tronchi o delle ceppaie (anche interrate). Si riconosce facilmente per il gambo compresso e solcato, fusiforme e radicante, per il crescere di solito cespitoso. I colori sono uniformemente distribuiti su tutto il fungo: dal beige al bruno al rossiccio con macchie rugginose a maturità anche sulle lamelle. Lamelle spaziate (un po’ un’eccezione nel Genere Collybia) e intercalate da numerose lamellule. Alla base di un Castagno -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
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Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 164, Pag. 281: “Questa specie, relativamente comune, viene considerata la migliore tra le Russula commestibili, è facilmente riconoscibile per il colore verde-azzurro marmorizzato della cuticola e per la peculiarità della stessa di dissociarsi in tante piccole areole che ricordano le tessere di un mosaico; per la compattezza (alto peso specifico) e il buon sapore della carne. Un’altra Russula la cui cuticola si frattura spontaneamente è la Russula cyanoxantha fo. cutefracta, che oltre alle colorazioni pileiche verde-olivastro, può presentarsi rosa-violacea. Sulla cuticola screpolata si disegna una sorta di reticolo dalle linee più chiare, per lo più rosacee con toni violetti tenui, come la carne immediatamente sotto la cuticola; le lamelle di consistenza lardacea al tatto; anch’essa è commestibile.” -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. Come suggerisce il nome (dal greco kyanos = azzurro e xanthós = giallo), la gamma cromatica del suo cappello è molto ampia: dal viola al verde, attraverso tonalità bluastre o giallastre; anche se esemplari giovani possono presentare colorazioni uniformi di ciclamino. Tali colorazioni in genere sono presenti e frammiste nello stesso esemplare creando un aspetto cromatico come metallizzato. La cuticola è parzialmente separabile (per 2 quinti del raggio) e la carne sottostante ha tonalità lilacine. Gambo e lamelle sono bianchi, con qualche macchia rugginosa in vecchiaia. Carne bianca dal sapore dolce come di nocciola. Cresce dall’estate al tardo autunno nei boschi di latifoglie. Caratteristica distintiva sono le lamelle lardacee. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 159, Pag. 275: “Il colore violetto della carne sotto la cuticola non è un carattere valido per la determinazione in quanto non esclusivo di questa specie. La consistenza definita lardacea delle lamelle indica l’estrema difficoltà nello spezzarle con la pressione di un dito, piegandosi invece come fossero di lardo. Nelle altre specie di Russula le lamelle si rompono in modo più o meno evidente.” -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
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Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus calopus Pers. : Fr. Oltre che per altri caratteri, si distingue dal Caloboletus radicans [= Boletus radicans] per la colorazione: cappello grigio camoscio, grigio-olivastro o grigio-ocra pallido in C. calopus e molto più chiaro (bianco latte, color crema) in C. radicans; gambo con estese colorazioni rosse (soprattutto nella metà inferiore; sovente con colore giallognolo nella parte alta) in C. calopus e giallo pallido (talvolta sfumate di rosa in alto) in C. radicans; anche il reticolo è diverso: presente e a maglie allungate in C. calopus, quasi assente in C. radicans (se presente è a maglie fini e relegato alla parte alta del gambo). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 202, Pag. 319: “Responsabile di alcuni casi di intossicazione (sindrome gastro-intestinale o resinoide incostante), comunque non commestibile per il forte sapore amaro e per il netto odore sgradevole. I pori gialli, la caratteristica fiammatura rosso carminio alla base del gambo, il sapore della carne e l’odore inconfondibile agevolano la determinazione.” -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Boletus reticulatus Schaeff. ; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 210, Pag. 330-331: “Abbastanza comune e molto ricercato. Inizia la sua crescita qualche settimana dopo i temporali primaverili del mese di maggio e continua a fruttificare, nelle aree mediterranee, fino a metà novembre. Quando l’aria è secca, tutta la superficie del cappello si screpola e rende visibile la carne bianca sottostante. Nel periodo estivo e all’inizio dell’autunno il Boletus reticulatus in particolare viene invaso da larve anche quando si trova allo stadio di primordio. Questi insetti fanno parte principalmente di due famiglie di ditteri: la Famiglia Mycetophilidae e la Famiglia Sciaridae. Questi piccoli insetti micetofili hanno la consuetudine di insediarsi nel luogo dove c’è la fungaia. Le femmine iniziano a penetrare nel terreno e raggiungono la base del fungo, deponendovi 50-70 uova che subito dopo si schiudono. Le larve iniziano a cibarsi della carne invadendo e fagocitando l’intero fungo; una volta compiuto il loro stadio di larva, si impupano in un bozzoletto e così il ciclo ricomincia per numerose generazioni annuali.” A proposito di questo nome specifico (reticulatus), il Cetto riporta in nota alla scheda 265 della sua collana I funghi dal vero: “Si può determinare con una certa sicurezza (...) se si nota il tipico screpolarsi della cuticola del cappello, carattere che, contrariamente a quanto si crede, gli ha dato il nome. Qualcuno crede che il nome specifico derivi dalla presenza del reticolo sul gambo. Tale reticolo invece, presente anche nelle altre varietà dell’ edulis, non è per nulla determinante agli effetti di una sicura determinazione.” Altri micologi ritengono invece che il nome specifico derivi dal fine reticolo che tale specie presenta sul gambo. Cappello sano... ... ma gambo completamente invaso e fagogitato dalle larve, come spesso accade all'inizio della stagione e soprattutto con Boletus reticulatus. Reticolatura/screpolatura sul cappello: Reticolatura sul cappello anche per alcuni esemplari giovani; segno che il caldo e il secco si fanno sentire Reticolo sul gambo che si presenta particolarmente obeso: carattere non sempre frequente in questa specie -
2017.06 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2017
Buoni ritrovamenti Alessandro *************************** Indice della Toscana, mese di Giugno 2017, totale n° 12 specie. Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 14 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 2; 9; 16 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 3 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 10 Collybia fusipes (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 6 Fomes fomentarius (L. : Fr.) Fr.; Post # 8 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt; Post # 13 Lactarius piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon; Post # 7 Lactarius volemus (Fr.) Fr.; Post # 11 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 4; 15 Russula melliolens Quél.; Post # 12 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 5