-
Numero contenuti
8823 -
Iscritto
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Profili
Forum
Orchidee
Diventa Socio
Calendario
Tutti i contenuti di Alessandro F
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Vallombrosa; 1100 metri; su tronchi di Abete rosso Tricholomopsis rutilans (Scaeff.: Fr.) Singer Bellissimo e inconfondibile fungo che cresce fascicolato o a gruppi presso ceppe di conifere (abeti e pini in preferenza). Il cappello (ampio fino a 15 cm di diametro) è caratterizzato da numerosissime e piccole squamette fibrillose di colore rosso-vinoso che lasciano intravedere il fondo giallo; tali squame sono più appressate al centro (a volte un po’ umbonato) che appare quindi quasi scaglioso e di un colore rosso-vinoso scuro. Colpisce in particolare il contrasto cromatico tra il rosso-vinoso (su fondo giallo) del cappello con il giallo vivo (quasi dorato o giallo-zolfo) delle lamelle. Pure il gambo è giallo ma un po’ decorato da striature rossastre, fugaci; con evidente “stacco” cromatico bianco-giallino all’apice. -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Vallombrosa; 1100 metri Calocera viscosa (Pers.: Fr.) Fries Un bel fungo coralloide, molto comune su legno guasto di conifere. I suoi colori ruotano attorno al giallo (giallo oro, giallo cromo, giallo tuorlo) e ravvivano il sottobosco. Un’altra Calocera, questa crescente su legno marcescente di latifoglie e meno comune, è C. cornea: stessi colori ma di dimensioni più minute, gregaria ma che si presenta come unico rametto affusolato che finisce con una punta (raramente forcata). Dal TUTTO FUNGHI, pag. 140: “Pur essendo morfologicamente di aspetto simile alle specie dei Generi Ramaria e Clavaria, per le sembianze che ricordano gli alberi, Calocera viscosa possiede dei caratteri specifici: la crescita su legno, la vischiosità gelatinosa dei rametti, l’assenza di carne alla base del carpoforo, la differenziano fortemente da tali specie. La sua carne, dapprima elastica, in vecchiaia non marcisce ma si secca diventando dura come un corno.” -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Vallombrosa; 1100 metri Albatrellus cristatus (Schaeff.: Fr.) Kotlaba & Pouzar Di solito si presenta gregario e con più esemplari cespitosi similmente ad altri Albatrellus. Si fa riconoscere dai suoi congeneri per il cappello un po’ scaglioso-areolato, dai colori brunastri con evidenti sfumature verdi-olivacee e per l’imenoforo dal bianco al giallo-verdastro fino al verde a maturità; caratteristica è la colorazione rosata che la superficie poroide assume dopo l’essiccazione. Il gambo è corto e tozzo, feltrato e ricoperto in gran parte dai tubuli decorrenti. È una specie terricola, autunnale, non molto comune, dei boschi di latifoglie o misti. Può essere confuso con i più comuni A. confluens e A. ovinus che hanno cappello privo delle tonalità verdognole (tutt’al più si può presentare giallastro il cappello di A. ovinus) -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Vallombrosa; 1100 metri; su tronco marcescente di Abete bianco Pseudohydnum gelatinosum (Scop.: Fr.) Karsten Specie inconfondibile per i suoi caratteri principali: carne elastica, gelatinosa, trasparente o traslucida; superficie sterile di colore variabile: da bianco puro fino a completamente bruno; imenoforo composto da aculei conici, gelatinosi, biancastri o traslucidi. Habitat su legno marcescente di conifere. La forma generale ricorda una piccola mensola o una conchiglia più o meno dimidiata con un piccolo gambo laterale; è specie di dimensioni ridotte (al massimo 5-6 cm di larghezza). Microscopicamente presenta i basidi settati longitudinalmente, ognuno dei quali reca quattro sterigmi assai lunghi. Ciò la accomuna, per esempio, più con il Genere Tremella che con il Genere Hydnum a cui il nome generico fa riferimento unicamente per l’imenoforo ad aculei. -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Secchieta; 1300 metri; sotto Faggio Hypholoma sublateritium (Fr.) Quélet Carne amara; velenoso (a tossicità costante). Nella foto sono evidenti i residui del velo parziale depositati come placchette biancastre al margine del cappello; sono residui effimeri: infatti gli esemplari più maturi non li presentano più. Confondibile con l’altrettanto velenoso H. fasciculare (anch'esso con carne amara) che ha però lamelle giallo-verdastre e non gialline-grigiastre e poi grigio-olivastre come in H. sublateritium; inoltre H. sublateritium ha colorazioni del cappello e della base del gambo quasi rosso-mattone o rosso-arancio (con centro pileico più brunastro), mentre H. fasciculare ha colori da giallo-arancio a giallo-zolfo (con centro pileico arancio-bruno). Da giovane H. fasciculare si può presentare con colorazioni pileiche arancio-rossastre più o meno intense: in tal caso può aumentare la possibilità di confondere le due specie, che comunque non sono utilizzabili a fini culinari. Possibile anche la confusione con H. capnoides (tipico di conifera e commestibile con riserva) che però ha carne dolce, lamelle grigio-violette (mai giallo-verdine) e colorazioni generali su toni più caldi (giallo-aranciati, giallo-ocracei). In definitiva gli Hypholoma è meglio fotografarli ma lasciarli sul posto! Dal TUTTO FUNGHI pag. 426: “Hypholoma sublateritium è l’Hypholoma che raggiunge la taglia maggiore e con i colori più accesi. In modo particolare i giovani esemplari, dal colore rosso acceso del cappello, si fanno notare in tutta la loro bellezza; è facile poi che le piogge o la vecchiaia portino a una decolorazione che può lasciare spazio a dubbi di determinazione. Lo scambio con Armillaria mellea può essere sempre evitato esaminando con cura tutte le parti del fungo.” -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Secchieta; 1300 metri; sotto Faggio Hydnum rufescens Pers. Hydnum di facile identificazione grazie ad alcune caratteristiche: la taglia mediamente piccola (con cappello al massimo di 6-7 cm di diametro), i colori del cappello relativamente vivaci (dal giallo-ocra all’arancio-fulvo più o meno carico), imenoforo con aculei non decorrenti sul gambo, carne leggermente amarognola. Raramente si presenta con esemplari concresciuti. Simile ma di taglia ben maggiore è il più noto “steccherino dorato” H. repandum caratterizzato dal colore pileico pallido (dal giallastro-beige al rosa-carnicino, raramente arancio chiaro), dal crescere sovente concresciuto con numerosi altri esemplari, dagli aculei nettamente decorrenti sul gambo, dalla carne dolce o leggermente amarognola negli esemplari vetusti, dall’odore fruttato gradevole; la confusione con H. albidum è scongiurata per il suo colore bianco candido nei giovani esemplari (giallastro a maturità o per contusione) e per i suoi aculei leggermente decorrenti. -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Secchieta; 1300 metri; sotto Faggio Macrolepiota procera (Scop.: Fr.) Sing. Dal TUTTO FUNGHI pag. 310: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” Giovane esemplare ancora nella forma di "mazza di tamburo" -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Secchieta; 1300 metri; sotto Faggio Clavariadelphus cfr. pistillaris(L.) Donk In Europa esistono diverse specie simili nel Genere Clavariadelphus, distinguibili tra loro per la diversa reazione all’idrossido di potassio (KOH) che va ad integrare altre osservazioni come quelle riguardanti il sapore della carne e l’habitat. C. pistillaris ha colori giallo-ocra pallido o giallo-arancio; cresce sotto latifoglia (soprattutto presso Faggio, ma non esclusivamente); ha carne da dolce ad amarognola; ha reazione nulla al KOH. C. flavoimmaturus è un suo sosia a carne amara, con colori più accesi negli esemplari giovani: da giallo vivo a giallo limone; e cresce soprattutto presso Leccio (ma non esclusivamente); ha reazione arancio carico al KOH. C. xanthocephalus cresce sotto Nocciolo e Ontano e presenta reazione negativa (o appena aranciata) al KOH. C. helveticus è di colore bianco ed è legato al Peccio. C. truncatus ha carne dal sapore dolce e una reazione di colore rosso al KOH; ha apice sovente tronco e cresce prevalentemente sotto conifera. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 181: “I funghi del Genere Clavariadelphus sono comunemente chiamati Mazze d’Ercole per la loro forma a clava; la loro curiosa forma e bellezza ha da sempre attratto i cercatori.” In foto probabile C. pistillaris con carne da dolciastra a leggermente amarognola; data la non decisiva prova del sapore (troppo soggettiva e troppo sovrapponibili le due sensazioni amarognolo-amaro) la sicurezza per evitare l'equivoco con C. flavoimmaturus sarebbe venuta solo con il controllo della macroreazione al KOH. -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker Primo piano della volva dissociata in fioccosità verrucose Primordio e volva -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker Una parte del velo generale si è staccata e lascia intravedere la cuticola rosso-arancio del cappello -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Secchieta; 1300 metri; sotto Faggio Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker Esemplare di sinistra: con volva già formata e con cappello ancora globoso; le tipiche verruche bianche (dissociazione del velo generale) si formaranno tra non molto, cioè quando il cappello cominerà ad espandersi. Esemplare di destra: ancora in fase di primordio, con la caratteristica conformazione a "due palline sovrapposte" -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Secchieta; 1300 metri; sotto Faggio Laccaria amethystina (Huds.) Cooke Specie assai facile da riconoscere quando si presenta con il suo cromatismo tipico: colori ametista in ogni sede! A tempo secco tali colori sbiadiscono notevolmente: in tal caso vengono in aiuto le lamelle ampiamente spaziate e spesse; le piccole dimensioni (cappello fino a non oltre i 5 cm di diametro e gambo slanciato, alto fino al massimo di 10 cm); la cuticola pileica opaca e leggermente feltrata, decorata da minuscole squamette depositate al centro; la carne esigua e viola chiaro nel cappello, fibrosa e biancastra nel gambo, con odore e sapore dolciastri e gradevoli; il gambo ben striato da fibrille longitudinali biancastre. È specie ubiquitaria. Dal TUTTO FUNGHI, pag 226: "L’identificazione sul campo è resa agevole per le sue caratteristiche morfocromatiche (dimensioni, portamento, colorazioni omogenee); un alquanto improbabile confusione con giovani e patiti Cortinarius violaceus si evita osservando la presenza di una cortina e di un bulbo alla base del gambo; la tossica Mycena pura presenta un cappello liscio, striato al margine per trasparenza, lamelle biancastre e solamente soffuse di violetto, odore e sapore nettamente rafanoide, oltre ad avere una consistenza completamente diversa. Tutti i funghi appartenenti al Genere Laccaria presentano colorazioni vivaci più o meno intense, anche in relazione alle condizioni di umidità presenti in ambiente: con clima secco tendono ad impallidire notevolmente perdendo quasi completamente la brillantezza dei cromatismi. L. amethystina è fungo tossico, responsabile di avvelenamenti di natura gastroenterica, indicato nella lista dei funghi a tossicità costante.” -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Secchieta; 1300 metri; sotto Faggio Stropharia caerulea Kreisel Bella specie di Stropharia, caratterizzata dal colore verde-celeste-violetto del cappello, con chiazzature gialle a maturità; gambo concolore con anellino fugace; lamelle inizialmente chiare poi brunastre per la maturazione delle spore; filo lamellare fertile e quindi concolore alle lamelle o addirittura più scuro nel caso in cui la maturazione delle spore avvenga prima sul filo che sulla faccia della lamella. Di solito il gambo è ricco di ife rizomorfe. Habitat preferenziale sotto faggio, ma presente anche sotto conifere. Sua simile è S. aeruginosa con cappello dai toni blu-verdastri, con minori decolorazioni sul giallo e con presenza di residui velari biancastri; gambo con anello membranoso e abbastanza persistente; lamelle dal filo sterile e quindi sempre più biancastro rispetto alla faccia lamellare. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 425: “Il Genere Stropharia in Europa comprende una ventina di specie circa, con crescita terricola e lignicola, in alcuni casi fimicola, caratterizzate da carne omogenea, anello al gambo e sporata bruno-porpora-violacea.” -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Vallombrosa; 1200 metri; sotto Abete bianco Lactarius salmonicolor Heim & Leclair Si tratta di uno dei Lactarius a latice colorato sui toni arancio-rosso. Si può distinguere dai suoi simili analizzando con attenzione alcune caratteristiche: habitat esclusivo sotto Abete bianco; assenza di macchie o sfumature verdastre; zonature concentriche sul cappello poco evidenti o assenti; latice da arancio a arancio-rossastro (virante al rosso-vinoso dopo qualche ora dalla frattura) dal sapore mite fino ad amarognolo; presenza sul gambo di scrobicoli più o meno allungati; il colore “salmone” su tutto lo sporoforo gli ha dato il nome. Nei boschi misti può essere confuso con L. deliciosus (che cresce sotto Pino; ha evidenti zonature concentriche sul cappello che di solito è di colore rosso-arancio; ha latice rosso-arancio dal sapore mite; presenta rare macchie verdi e limitatamente alle fratture), con L. deterrimus (che è esclusivo del Peccio; si macchia nettamente di verde in modo spontaneo fin da giovane), con L. semisanguifluus (che è esclusivo di Pino silvestre; ha cappello arancio più o meno incarnato che si macchia progressivamente di verde o di verde-bluastro; sul cappello ha zonature poco evidenti da giovane, più evidenti a maturità quando il cappello comincia ad assumere le tipiche sfumature verdastre; ha latice arancio che vira al rosso-vinoso dopo pochi secondi), con L. sanguifluus (che è esclusivo di Pino; presenta lamelle di colore lilla-vinoso, latice e carne immutabili di colore rosso-violacei o rosso scuro, senza toni arancio; cappello e gambo inverdenti leggermente e soprattutto nelle fratture). -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Vallombrosa; 1200 metri; sotto Abete bianco Hygrophorus pudorinus (Fr.: Fr.) Fr. Hygrophorus legato all’Abete bianco; può raggiungere taglie grandi con cappello fino a 15 cm e oltre di diametro. Tra le caratteristiche che aiutano nel riconoscimento, assieme all’habitat, vi è il colore del cappello su toni delicati (crema, isabella, rosa carne, rosa-arancio chiaro) con l’orlo più pallido; la presenza di esili fibrille radiali più scure sulla cuticola (visibili con una lente di ingrandimento); il cappello leggermente viscido a tempo umido; le lamelle da adnate a subdecorrenti, di colore dal biancastro al crema-rosato più accentuato nella parte a contatto col cappello; la carne biancastra nel gambo con tendenza ad ingiallire alla base, ma subconcolore alla cuticola nell’intero cappello; l’odore non gradevole della carne che varia dal resinoso all’odore di trementina all’odore simile a quello di Amanita phalloides, come di miele rancido o di fiori appassiti o marci; il sapore simile e un po’ acidulo. Nei boschi misti di Faggio e Abete bianco è confondibile con Hygrophorus poetarum che è esclusivo di Faggio ma presenta cappello biancastro con disco crema o rosa carnicino, carne bianca ma concolore al cappello appena sotto alla cuticola, odore forte, gradevole e balsamico, come di gelsomino o di cannella, definito come odore di “balsamo del Perù”. Lamelle bianco-crema, ma di colore rosa-crema nelle vicinanze del cappello -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Vallombrosa; 1200 metri; misto Abete bianco-Faggio Tricholoma saponaceum (Fr.: Fr.) Kummer Tricholoma di taglia medio-grande; con carne bianca, consistente, elastica-fibrosa nel cappello e tenace nel gambo con sfumature rosate alla sua base. Il sapore è amarognolo e l’odore ricorda quello del sapone, sapone di Marsiglia, acqua saponata, acqua di scarico di lavatrice, ecc. Camaleontico per i colori che può assumere il cappello: dal più tipico ocra grigiastro, grigio, grigio-olivastro al bruno-nerastro con sfumature bluastre, piombo, oppure ancora verdastro, o anche decolorato fin quasi al bianco in alcune forme, giallastro, con macchie rosa in vecchiaia. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 230: “Ubiquitario, molto diffuso nei boschi di latifoglie e aghifoglie, nei prati, spesso a gruppi anche concresciuti, dall’estate all’inizio dell’inverno. La caratteristica fondamentale per la determinazione è l’odore di sapone e il viraggio della carne al rosa specialmente nella parte bassa del gambo. È certamente uno dei funghi più belli da incontrare (anche se non è commestibile) a causa dei suoi cromatismi spesso stupefacenti e della sua taglia che può essere notevole in casi di particolare sviluppo. Sarebbe impossibile elencare tutte le varietà (spesso sovrapponibili) che sono state create per questo fungo, definito comunemente come “il trasformista” per la sua spiccata variabilità; elenchiamo quelle più comuni e accettate. La var. squamosum possiede il gambo di colore grigio, squamoso; la var. ardosiacum ha il cappello di colore blu-nerastro e gambo squamato dello stesso colore; la var. atrovirens presenta un cappello di colore verdastro scuro e gambo bianco. I principianti possono scambiarlo con Clitocybe nebularis che possiede però carne bianca immutabile con un odore molto tipico, forte, aromatico, considerato sgradevole da alcuni e lamelle adnate-decorrenti.” Variabilità cromatica del cappello -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Lycoperdon echinatum Pers.: Fr. Le areole (dai contorni scuri) che rimangono evidenti sull'esoperidio dopo la caduta degli aculei -
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
-
2009.10 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Faggeta presso il Passo della Futa Lycoperdon echinatum Pers.: Fr. Splendida specie di Lycoperdon con gli aculei che possono raggiungere anche i 7 mm di altezza; tali aculei sono inizialmente saldati tra di loro formando evidenti strutture piramidali compatte; in seguito gli aculei si dividono alla base ma restano uniti alle punte in fascetti più o meno numerosi. Verso la base la lunghezza degli aculei va via via diminuendo. A piena maturità gli aculei tendono a cadere lasciando ben visibile l’esoperidio nudo, caratteristicamente cosparso di areole più o meno circolari. La gleba è inizialmente bianca per assumere a maturità colorazione bruno scuro, bruno-cioccolato con tonalità anche lilacine. L’habitat è generalmente presso latifoglie (Faggio, Castagno, Quercia) e più raramente presso Pino. La specie più vicina è Lycoperdon nigrescens in cui, però, gli aculei sono più bassi e la gleba a maturità è bruno-olivastra. Dal TUTTO FUNGHI, pag 590: “È il Lycoperdon con l’ornamentazione più lussureggiante e vistosa, tanto da farlo assomigliare a un riccio di castagno. Questa caratteristica è pressoché unica tra le Lycoperdaceae europee, e pertanto la più determinante.” Esemplare vetusto; con aculei in parte caduti in modo da lasciare nudo l'esoperidio nella parte superiore; evidente rizomorfa alla base