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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link Ovolo aperto; il fungo, di cui si riconoscono bene i contorni si presenta totalmente bianco
  2. Faggeta presso il Passo della Futa Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link Due primordi (ovoli) di questo fungo mortale; tipicamente con la parte alta più stretta rispetto alla base
  3. Dal Raduno di Valle Dame Entoloma mediterraneense Noordel. & Hauskn. Entoloma reperito nel 2008 da Tomaso Lezzi durante il raduno di Valle Dame; e ritrovato quest’anno nello stesso sito e nello stesso periodo. Entoloma mediterraneense è stato segnalato per ora in pochissime località: Galles (Carmarthen), Spagna (Maiorca, Isole Baleari), Portogallo e Italia (costa adriatica); questa risulta quindi una delle prime segnalazioni per questa specie. La determinazione e la distinzione sicura rispetto a Entoloma simili non può prescindere dall’analisi microscopica che Tomaso ha effettuato con cura. Alcuni caratteri macroscopici di questa bella specie sono ricavabili dalla esauriente scheda realizzata dallo stesso Tomaso.
  4. Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin Un altro grande esemplare con la parte sterile coperta di muschio
  5. Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin Imenoforo
  6. Dal Raduno di Valle Dame Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin Specie lignicola, sessile, pluriannuale. Si presenta sia isolata che embricata assieme ad altri esemplari a cui si può sovrapporre, su legno di latifoglie (rara presso conifere). Può assumere dimensioni notevoli arrivando fino al mezzo metro di diametro per 15 cm di spessore; con forma a ventaglio o irregolarmente circolare. Superficie sterile gibbosa, solcata, ondulata, tomentosa e di colore bruno scuro o bruno-rossiccio. Non di rado l'ampia superficie sterile fa da supporto a formazioni di muschio. Superficie poroide dal color cannella più o meno scuro, con pori piccoli e rotondi; al taglio i tubuli si presentano pluristratificati a seconda degli anni di vita. Carne di consistenza suberosa, tenace e compatta. Su ceppo di Castagno
  7. Dal Raduno di Valle Dame Fistulina hepatica (Schaeff.) With. Di facile determinazione: la cosiddetta “lingua di bue” si fa riconoscere per l’habitat lignicolo (con preferenza di Quercia e Castagno), per il colore della superficie sterile che ricorda il rosso-fegato (con tonalità più arancio da giovane e più brunastre a maturità), per la forma a mensola (simile a una lingua) sessile o con uno pseudo-gambo laterale e ben radicato nel substrato legnoso. La sua carne è succulenta, spessa ed elastica, di colore dal biancastro iniziale al rosso (con venature più chiare) a maturità; al taglio secerne goccioline rosso-sangue; l’odore è gradevole e il sapore dolce-acidulo. Se tagliata a fettine per la preparazione di un carpaccio, può ricordare delle fette di speck. I tubuli sono ben separabili l’uno dall’altro (carattere insolito per le Poliporacee); i pori sono rotondi e molto piccoli, da biancastri a giallognoli in gioventù ma bruno-rossastri in vecchiaia o per strofinio. Confondibile grossolanamente con qualche Ganoderma: ma questi ultimi hanno superficie dura e laccata con carne dura e legnosa. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 154: “Discreto commestibile, è uno dei pochi funghi che è possibile mangiare crudo senza correre rischi. Molti apprezzano la sua carne succulenta e leggermente elastica, tagliata a fettine sottili, condita con olio e limone e accompagnata da scaglie di parmigiano (in questo modo non si perde la vitamina C di cui è ricco). Da cotto assume un aspetto e una consistenza molto simile al fegato: possiamo consigliare di friggerlo in padella con le cipolle o arrostito alla brace. Parassita dei Castagni e delle Querce, è agente di carie bruna che si sviluppa molto lentamente: in questo modo il legno continua a vivere, assumendo delle colorazioni bruno-rossastre con sfumature simili a disegni e si indurisce più del normale. Queste due caratteristiche rendono il legname ricercato per utilizzi artistici e ornamentali.”
  8. Dal Raduno di Valle Dame Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link Dal TUTTO FUNGHI pag. 364: “Velenoso mortale. Responsabile del maggior numero di decessi dovuti all’incauta raccolta dei funghi spontanei. Provoca intossicazione a lungo termine di tipo falloideo. Le caratteristiche prioritarie e principali per il suo riconoscimento sono: la presenza di quattro strutture morfologiche ben definite (cappello, gambo, anello e volva), il colore molto mutevole del cappello con prevalenza del verdastro e presenza di fibrille radiali innate; il colore sempre bianco del gambo, dell’anello e della volva, con la sola eccezione della presenza di screziature, quasi zebrature sul gambo, lievemente concolori al cappello; il cappello divisibile dal gambo e lamelle libere. Quando è gialla è confondibile con l’Amanita junquillea e con l’Amanita citrina che hanno volva circoncisa e residui velari diversi sul cappello. Quando perde l’anello ed è di colore bianco o ardesia è confondibile con le Volvariella, senza anello e volva al piede, ma lamelle presto rosee. Quando è di colore bianco o grigiastro o brunastro e perde la volva si confonde con qualche Agaricus, dalle lamelle bianche poi rosee poi bruno-tabacco. Quando appare priva di volva ed anello ed è verde è confondibile con alcune Russula e alcuni Tricholoma, in particolare con Tricholoma sejunctum che ne è un vero sosia in quanto a colore pileico. Sempre con tonalità bruno verdastre, perdendo la volva, può essere confuso con Armillaria mellea isolate, cresciute al suolo, su radici e ceppaie interrate. Se è bianca con Tricoloma columbetta, Melanoleuca evenosa e Leucoagaricus leucothites. Infine allo stadio di ovulo con l’Amanita caesarea o più raramente con qualche Lycoperdon.”
  9. Dal Raduno di Valle Dame Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) Moser In foto un primordio. A maturità presenterà la cuticola tipicamente lacerata a forma di stella, con evidenti squame brunastre su fondo crema-pallido; le squame si staccano facilmente dalla cuticola. Gambo con anello semplice; il gambo è liscio e crema chiaro sopra l'anello e al di sotto è screziato da fini bande bruno-rossastre-chiare che lasciano intravedere il fondo crema pallido. E' simile a M. excoriata che però presenta la squamatura sul cappello meno geometricamente pronunciata ed ha il gambo più liscio, non screziato ma appena pruinoso-vellutato.
  10. Dal Raduno di Valle Dame Collybia kuehneriana Singer
  11. Dal Raduno di Valle Dame Bolbitius vitellinus (Pers.) Fr. Una piccola specie dal portamento simile ad alcuni Coprinus senza però essere deliquescente e con sporata brunastra e non nerastra. L’habitat può essere sia fimicolo che costituito da materiale marcescente di vario genere. Si riconosce per il bel colore giallo vivo o giallo cromo almeno negli esemplari giovani; per l’esiguità della carne quasi ridotta alla sola pellicola e con assenza di odore e sapore; per il gambo fibrilloso o pruinoso, di consistenza cedevole, bianco alla base e quasi concolore al cappello nella parte superiore. Cappello e gambo tendono tuttavia a sbiadire a maturità, rendendo più difficile la determinazione. Suo simile è il Bolbitius variicolor che però ha il disco del cappello decorata da un reticolo costituito da tipiche venature brunastre su fondo ocraceo.
  12. Tricholoma basirubens (Bon) A. Riva & Bon Imenoforo
  13. Tricholoma basirubens (Bon) A. Riva & Bon Le macchiette color fragola alla base del gambo
  14. Dal Raduno di Valle Dame Tricholoma basirubens (Bon) A. Riva & Bon Tricholoma “grigio cenere” di medio-piccole dimensioni; si può distinguere macroscopicamente da alcuni Tricholoma simili per alcune caratteristiche: cappello cosparso di squamette più scure del colore di fondo, più fitte al disco, rade al margine e con una disposizione più o meno concentrica; lamelle grigio-biancastre non molto fitte né eccessivamente smarginate al gambo, mai arrossanti e con filo concolore; gambo con fibrille grigio-brunastre e con presenza alla base di sfumature o macchie di colore rosso o rosso-fragola. Odore e sapori non particolarmente gradevoli di farina muffita o di terra. L’habitat è presso boschi termofili di latifoglie, con preferenza per Quercie ma anche Carpini e Faggi.
  15. Dal Raduno di Valle Dame Scleroderma polyrrhizum (Gmel. ex Persoon) Persoon Grande Scleroderma sessile, globoso o a forma di cipolla, il cui diametro può arrivare fino a 15 cm. Rinvenibile di solito ai margini dei boschi o nelle radure, in luoghi aperti e assolati su terreno sabbioso/argilloso; sempre più o meno semiipogeo. Il riconoscimento sul campo è favorito dallo spessore del peridio biancastro-giallognolo che in questa specie è rilevante arrivando fino a 10 mm nella sezione vicina alla base. La deiscenza avviene nella parte superiore, di solito con apertura del peridio che si spacca in più lobi (normalmente da 5 a 7) che si adagiano sul terreno, facendo assumere al complesso la forma di un grosso fiore brunastro e polveroso (in ciò può ricordare un Geastrum di dimensioni esagerate e mancante di sacco-endoperidio). La gleba, all’inizio biancastra, compatta e omogenea, si risolve a maturità in un insieme polveroso dal colore marrone-scuro-violaceo fino al nerastro. La dispersione della gleba polverosa (e quindi delle spore) è affidata al vento, così come nel Genere Calvatia. Il peridio comincia a aprirsi in più lobi
  16. Collybia kuehneriana Singer Imenoforo
  17. Collybia kuehneriana Singer
  18. Dal Raduno di Valle Dame Collybia kuehneriana Singer Con habitat lignicolo, in prevalenza su legno interrato di latifoglie e sporadicamente presso conifere. Si fa riconoscere per il contrasto tra il colore del gambo (rosso-bruno deciso; più chiaro all'apice) e il colore del cappello negli adulti (ocra pallido con riflessi rosati); la simile C. dryophila ha invece gambo concolore o quasi al cappello (ocra-aranciato); altra Collybia simile è la C. acervata che cresce su legno degradato di conifere: un carattere microscopico utile alla separazione delle due specie è dato dai cheilocistidi: presenti e di dimensioni apprezzabili in C. kuehneriana, assenti o poco evidenti in C. acervata.
  19. Dal Raduno di Valle Dame Prmordi di Cortinarius sp. Stessa specie: esemplare un po' più maturo ma non del tutto sviluppato. La folte cortina protegge ancora l'imenoforo
  20. Coprinus cfr. lagopus (Fr.) Fr. Imenoforo
  21. Dal Raduno di Valle Dame Coprinus cfr. lagopus (Fr.) Fr. Caratteristica è la sua decorazione su tutta la lunghezza del gambo composta da villosità soffici (lagopus proviene dal greco lagos = lepre e pus = piede), al contrario della maggior parte dei Coprinus che ha gambo pressoché liscio. Il cappello a maturità si apre (anche con margine rialzato) ed è quasi trasparente, decorato da fioccosità pelosette grigio-biancastre che svaniscono in maturità; nettamente striato (quasi plissettato) in senso radiale. Habitat terricolo, tra foglie secche di latifoglia, raramente tra l’erba, e mai su letame. È un Coprinus della Sezione Lanatuli: senza microscopia potrebbe essere confuso con altre specie della sua stessa sezione.
  22. Dal Raduno di Valle Dame Coprinus cfr. plicatilis (Curt.: Fr.) Fr. Praticamente privo di carne; il cappello (sui 3 cm) presenta un disco centrale ocraceo, grigiastro altrove; caratterizzato dalle tipiche pieghettature (pliche) del cappello: superficie fortemente plicata e striata fino quasi al disco; nonché nettamente feltrata. Il gambo è molto sottile e sericeo; all'esame organolettico si presenta privo di odori e sapori particolari. Non è particolarmente deliquescente. Suoi simili per il portamento possono essere C. auricomus (con cappello rosso vivo al disco e beige-grigiastro altrove), C. leiocephalus (con cappello bruno-mattone), C. miser (con cappello più piccolo, da bruno-rossastro a bruno-grigio); questi 3 ultimi coprini sono inoltre molto deliquescenti. Imenoforo Cappello visto da sopra
  23. Mycena rosea (Bulliard) Gramberg Cappello in sezione
  24. Dal Raduno di Valle Dame Mycena rosea (Bulliard) Gramberg Nella foto con il caratteristico colore del cappello “rosa antico”. M. pura (con cui si può confondere) è più esile, ha colori variabilissimi sul cappello (bianco, grigio, rosato, violaceo, bluastro, ecc. ma non così “rosa antico”), ha gambo più corto, meno fragile. I caratteri microscopici sono (quasi) sovrapponibili e, dal Robich: "non sempre consentono una netta distinzione fra M. pura e M. rosea. Tuttavia, il più delle volte, M. rosea ha un cappello più grande e il gambo più largo e più lungo di M. pura." Dal TUTTO FUNGHI pag. 284: "La taglia, i cromatismi e il modo di crescere con cappello a lungo campanulato, la rendono in assoluto uno dei funghi più belli ed eleganti che si possono incontrare nel bosco"
  25. Cyathus striatus (Huds.: Fr.) Willdenow Particolare dell'epifragma
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