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Psathyrella bipellis (Quél.) A.H. Sm. 1946
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Psathyrella bipellis (Quél.) A.H. Sm.; Regione Lombardia, pianura bergamasca; Giugno 2011; Foto e microscopia di Sergio Mombrini. Spore Spore Long. Larg. Q. Moy 12,59 6,85 1,84 Min 10,78 5,28 1,55 Max 14,35 8,01 2,15 Basidi. Cheilocistidi. Pleurocistidi. Caulocistidi. Pileipellis.- 13 risposte
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- psathyra bipellis
- drosophila bipellis
- (e 2 in più)
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Marasmius wynneae Berk. & Broome 1859
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Marasmius wynneae Berk. & Broome; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Spore (5,2) 5,9-7,5 (8,3) × (3,2) 3,7-4,6 (4,9) µm; Q = (1,3) 1,4-1,8 (2,1); N = 34; Media = 6,7 × 4,1 µm; Qm = 1,6. Osservazione a 400× in rosso Congo. Pileipellis. Osservazione a 400× in rosso Congo. Peli alla base del gambo (caulocistidi). Osservazione a 40× in rosso Congo. Peli alla base del gambo (caulocistidi). Osservazione a 100× in rosso Congo. Peli alla base del gambo (caulocistidi). Osservazione a 40 -
Limacella subfurnacea Contu 1990
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Limacella subfurnacea Contu; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Lepiota subincarnata J.E. Lange 1940
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Lepiota subincarnata J.E. Lange; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Pileipellis. Osservazione a 100× in rosso Congo. Spore (4,7)5,0-6,5(6,8) × (3,0)3,1-3,9(4,1) µm; Q = (1,3)1,4-1,8(2,2); N = 20; Me = 5,6 × 3,5 µm; Qe = 1,6. Osservazione a 400× in rosso Congo. -
Leucoagaricus leucothites (Vitt.) Wasser 1977
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Leucoagaricus leucothites (Vitt.) Wasser; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Helvella crispa (Scop. : Fr.) Fr. 1822
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Helvella crispa (Scop. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Armillaria gallica Marxm. & Romagn. 1987
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Armillaria gallica Marxm. & Romagn.; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Armillaria caratterizzata dal gambo fusiforme-clavato, talvolta nettamente bulboso alla base. Cappello di colore da bruno-ocra a a bruno più o meno scuro, cosparso di squamule da grigiastre a giallastre. Ha velo generale giallastro o giallo vivo che lascia traccia di sé sul gambo sotto forma di screziature o fioccosità giallastre. All’apparenza sembra specie terricola ma in realtà fruttifica su residui legnosi interrati di latifoglie; fruttifica preferibilmente isolata o in pochi individui, contrariamente ad Armillaria mellea e simili. Anello fibrilloso biancastro-grigio che può presentare anch’esso tonalità giallastre. Armillaria cepistipes le è simile ma ha crescita più gregaria, portamento più gracile, presenta squamule irsute e scure sul cappello solitamente più fitte zona centrale e rare o assenti verso il margine; è igrofana e ha orlo pileico striato. Apparentemente terricole ma, sicuramente, c'era qualche residuo legnoso al di sotto del terreno -
Armillaria cepistipes Velen. 1920
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Armillaria cepistipes Velen.; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Fascicolati alla base di un Cerro -
Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja 2003
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Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Dicembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. -
Helvella crispa (Scop. : Fr.) Fr. 1822
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Helvella crispa (Scop.: Fr.) Fr.; Regione Toscana; Dicvembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 7, Pag. 109: “È una specie autunnale, più raramente primaverile; cresce al margine dei fossati e talvolta all’interno dei boschi umidi di latifoglia o anche misti, in colonie generalmente numerose. Potrebbe essere scambiata con diverse specie del suo stesso Genere: Helvella pityophilla, più termofila, è molto simile per aspetto e per dimensioni, possiede una mitra dalle tonalità più giallastre, ma l’elemento di differenziazione più evidente è il colore del gambo, grigio-avana con toni lievemente violacei; Helvella lactea presenta un colore bianco latte e la superficie interna appare liscia e non fioccosa; Helvella lacunosa possiede una mitra liscia, non arricciata e dai colori brunastri sulla parte esterna.” -
Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja 2003
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Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Alessandro Francolini Giovani esemplari: In fila indiana, tra l'erba alta: A destra un "cimballo" in ottime condizioni (gastronomicamente parlando); a sinistra un esemplare di grandi dimensioni (cappello di 20 cm di diametro) con l'umboncino ormai molliccio e subito cedevole al tatto: quindi quasi sicuramente invaso dalle larve e perciò lasciato sul terreno a sporulare. Questi ottimi funghi sono fedeli alle zone di crescita (cimballaie), solitamente tenute segrete dai cercatori che le conoscono. Tuttavia, per mentenere in vita tali cimballaie è consigliabile non raccogliere esemplari vetusti (che possano quindi tranquillamente finire il proprio ciclo e sporulare completamente) né, ovviamente, raccogliere troppi esemplari giovanissimi. -
Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox 1979
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Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. -
Panellus stipticus (Bull. : Fr.) P. Karst. 1879
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Panellus stypticus (Bull. : Fr.) Karsten ; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo annuale. A gruppi numerosi anche sovrapposti, su rami caduti preferibilmente di latifoglia. Caratteristico è il gambo rudimentale e rastremato verso il supporto. Cappello di colore dal bruno-ocraceo al beige, asciutto, poco zonato. Lamelle sui toni “cannella”, fitte, con molte lamellule e anastomosi sul fondo; si interrompono bruscamente all’annessione sul gambo. Carne dal sapore astringente (stiptico) amarognolo. Dopo una relativa lunga masticazione si avverte una sgradevole sensazione paragonabile al “mal di gola”. Prima situazione: esemplari intrisi di pioggia nati su una vecchia ceppaia di Cerro. In colonia con elementi talmente appressati e cespitosi che, da lontano, poteva far pensare anche ad altre specie. I caratteri morfocromatici e la sgradevole sensazione astringente (e da "mal di gola") alla masticazione fugano ogni dubbio. Seconda situazione: su corteccia, gregari ma non cespitosi. -
Amanita citrina Pers. 1797
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Amanita citrina Pers.; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Evidente la circoncisione della volva. -
Tubaria dispersa (Pers.) Singer 1961
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Tubaria dispersa (Pers.) Singer 1961
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Tubaria dispersa (Pers.) Singer; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Basidi tetrasporici, con lunghi sterigmi. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Cheilocistidi clavati, lageniformi. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Spore ellissoidali, amigdaliformi, finemente verrucose. Osservazione in Rosso Congo a 600×. -
Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer 2020
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Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. -
Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm. 1871
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Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Esemplari con colori aranciati. Crescita su ceppo e radici di Albicocco.- 39 risposte
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- famigliola buona
- chiodino
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Leccinum pseudoscabrum (Kallenb.) Šutara 1989
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Leccinum pseudoscabrum (Kallenb.) Šutara; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Sulla destra un esemplare col gambo insolitamente obeso -
Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers.; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. -
Hydnum repandum L. : Fr. 1753
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Hydnum repandum L. : Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini.- 15 risposte
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- sarcodon repandum
- steccherino dorato
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Hydnum rufescens (Pers. : Fr:) Poir. 1808
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Hydnum rufescens (Pers. : Fr.) Poir.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. -
Hemileccinum depilatum (Redeuilh) Šutara 2008
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Hemileccinum depilatum (Redeuilh) Šutara; Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Una boletacea non frequentissima, reperibile isolata o in piccoli gruppi su suolo calcareo, in boschi caldi di latifoglie (soprattutto Quercia e Carpino). Una delle caratteristiche che può aiutare al riconoscimento è il cappello che si presenta asciutto e da gibboso a “martellato”, con colorazioni dal bruno chiaro al bruno-nocciola fino al bruno-castano con possibili zone decolorate. Tubuli e pori inizialmente da giallo cromo a giallo oro, poi giallo-verdognoli per la maturazione delle spore che, raggruppate in massa, sono bruno-olivastre come in gran parte delle boletacee. Tubuli e pori immutabili se contusi. Ha gambo privo di reticolo, più o meno cilindrico ma con base attenuata e radicante; di colore giallastro pallido con possibile zona anulare rossiccia più o meno evidente. Carne di colore giallo pallido con sfumature rossastre soprattutto sotto la cuticola del cappello, immutabile, di sapore dolce e di odore variabile da gradevole fruttato a leggermente di fenolo o di inchiostro soprattutto alla base del gambo. Confondibile con Hemileccinum impolitum (= Boletus impolitus = Xerocomus impolitus) che ha cappello non gibboso-martellato, con colorazione più chiara e pallida; il suo gambo non è radicante, al più un poco attenuato alla base; ha carne dal sapore dolce ma dall’odore più nettamente fenolico o di inchiostro soprattutto alla base del gambo. Il genere Hemileccinum, da poco istituito (Šutara, anno 2008), comprende specie con caratteristiche macro e microscopiche intermedie fra i Boletus s.l. (portamento, trama dell’imenoforo), i Leccinum (superficie del gambo scabrosetta) e gli Xerocomus s. str. (struttura a trichoderma della pileipellis). La validità di questo nuovo genere è stata confermata da indagini filogenetiche che hanno dimostrato l’effettiva distanza evolutiva fra Hemileccinum, Boletus s.l. e Xerocomus. Data la compattezza delle loro carni e il gradevole sapore, H. depilatum e H. impolitum sono considerati buoni commestibili, ad eccezione del gambo, dalla consistenza fibrosa-coriacea e dal possibile odore sgradevole. In bosco misto, con prevalenza Castagno. Odore leggero e gradevole, sapore buono, dolce.- 10 risposte
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- xerocomus depilatus
- hemileccinum depilatum
- (e 1 in più)
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Lactarius zonarius (Bull.) Fr. 1838
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Lactarius zonarius (Bull.) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Lactarius molto comune nei boschi di latifoglie (soprattutto Quercia, Carpino e Castagno), su terreno argilloso-calcareo. Cappello da depresso a imbutiforme, con evidenti zonature concentriche più scure al margine, su colorazione generale crema o giallo-crema, tendente al brunastro in vecchiaia. Cuticola liscia, un poco untuosa a tempo umido. Lamelle fitte, da sub-decorrenti a decorrenti, solitamente non forcate nei pressi del gambo, di colore crema chiaro o crema giallino, prive di riflessi rosati. Gambo corto e tozzo, più largo all’apice, di colore da biancastro sporco a crema chiaro, da liscio a decorato con alcuni scrobicoli. Latice solitamente abbondante e fluido, bianco immutabile ma virante al crema-grigio se essiccato sulle lamelle. Carne e latice decisamente acri all’assaggio; talvolta l’acredine si avverte dopo qualche secondo. Il simile Lactarius acerrimus, che può condividere lo stesso habitat e presenta anch’esso latice bianco e acre come la carne, si distingue per la scarsa o poco marcata zonatura sul cappello, per le lamelle color crema con riflessi rosati e tipicamente forcate e anastomosate presso il gambo. Dal (nuovo) TUTTO FUNGHI, Scheda 171, Pag. 288: “Da considerarsi velenoso: provoca sindrome gastroenterica incostante. Fungo molto comune. Alcuni autori distinguono una varietà (Lactarius zonarius var. scrobipes Kühner & Romagn.) per gli scrobicoli presenti nel gambo e per la mancanza di peluria al margine del cappello, caratteri che secondo altri autori, con cui concordiamo, sono incostanti e quindi legati a un’unica entità.” -
Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst. 1881
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Particolare dell'attaccatura tra imenoforo e gambo